Capitolo 54
Il Primo si fece largo fra Edgar e Josh per poi puntare il suo sguardo su me e le mie cugine. Era sempre la stessa persona e le sue scarpe giallo acceso erano l'unico colore su di lei e i suoi occhi neri non sorridevano per nulla.
Era parecchio seccata, per nulla felice di vedermi.
Sinceramente poco mi importava di ciò che pensavano tutti loro. Riuscivo solo a pensare ad Edgar e Claire, ma in quel momento dovevo concentrarmi sulla riunione a cui non volevano che partecipassi. Non sarei stata nuovamente esclusa, avevo passato due anni all'oscuro di tutto.
Si voltò verso Claire, ma il suo tono di voce era gentile. - Cosa ci fai qui? -
- Dovevo dire una cosa ad Edgar. - rispose con un sorriso stampato in volto. Certo, avrebbe sposato il ragazzo che amava e i genitori erano d'accordo. - Mi spiace essere venuta senza avvisare. -
- Avresti potuto aspettare. - disse tranquillamente, per poi rivolgersi a me e alla mie cugine. Tutta la gentilezza era sparita dalla sua voce e dai suoi occhi. - Voi non avete motivo per essere qui ora. -
- Credo che ne abbiamo più di voi. - risposi prima di riuscirmi a fermare.
Il Primo spalancò gli occhi sorpresa, per poi tornare seria. - Per quale ragione? Nessuna di voi è un demone, o un Consigliere. Ginevra, non sei stata chiamata ora e sono certa che ti abbiano informato di questo. Per quanto riguarda voi due, Monica e Serena, voi non siete proprio state convocate. -
Quel tono freddo, quello sguardo privo di gentilezza e lo sguardo di tutti gli altri avrebbero dovuto farci girare i tacchi, ma nessuna si mosse. L'unico a non odiarci era Josh, che continuava a guardare Monica, come se la volesse sostenere il più possibile.
La testa di un demone sbucò dal salotto, ma sparì subito. Quindi anche gli altri demoni erano arrivati, ma a quanto pareva non volevano immischiarsi e non li biasimavo. Erano in una casa di Knights e non mi sembrava proprio il caso di metterci a discutere con loro.
Oramai avevo parlato e non avevo proprio nulla da perdere. Andrea mi odiava e non poteva farlo ancora di più, Claire aveva vinto e non le sembrava importare troppo di me. Il Primo attendeva una nostra risposta, delle nostre scuse, o che semplicemente ce ne andassimo, ma non l'avrei fatto.
- Abbiamo diritto di partecipare. - dissi decisa. - Abbiamo combattuto contro i demoni e ho distrutto Bulgrad, lui mi ha quasi ammazzato e non è stato per nulla piacevole. Abbiamo diritto di ascoltare perché senza di noi, non ci sarebbe stata alcuna Alleanza e ora non sapreste nemmeno del successore di Bulgrad. -
Il Primo lanciò un'occhiata a Josh, per poi tornare da me. - Sai l'argomento principale. -
- Perché non dovrei? -
- Perché non avrebbe dovuto saperlo nessuno. - disse con estrema calma. - Andate in salotto, tutti. Tranne te, Ginevra. -
Il Quinto fu l'ultimo a lasciarci sole e chiudere la porta alle sue spalle. Riuscivo a immaginare il ghigno di soddisfazione di Andrea, il volto felice di Claire mentre il Primo mi sbatteva fuori dai Knights. Ero pronta a vedere la delusione dei miei zii, ma oramai non potevo tirarmi indietro e non avevo alcuna intenzione di scusarmi perché ero convinta di ciò che avevo detto.
Raffaella si avvicinò di qualche passo e per qualche secondo mi sentii intimidita, ma non dovevo darlo a vedere. Poteva essere il Primo, poteva buttarmi fuori dai Knights a suo piacimento ed ero certa che avrebbe potuto sconfiggermi con facilità se solo l'artrite non l'avesse infastidita.
- Non capita spesso che qualcuno mi tenga testa. - disse con calma, per nulla turbata. - Sono rimasta alquanto sorpresa quando hai rifiutato di diventare un Consigliere, avresti fatto un buon lavoro. Hai lasciato il posto a Edgar e nemmeno l'hai detto. -
Non mi piaceva la piega che aveva preso il discorso. Meglio se mi dicesse subito cosa voleva e che non ci girasse intorno troppo.
- Mi vuole cacciare? -
Sospirò. - Sarei tentata, ma i Knights perderebbero un ottimo elemento e non posso permetterlo. Hai ragione nel dire che tu e le tue cugine avete il diritto di rimanere, ma anche altri Knight e molti altri demoni lo avrebbero. Come capirai, non possiamo riunire tutti. -
- Dovreste avere almeno un Knight che abbia partecipata alla battaglia. -
- Lo abbiamo, Edgar ha partecipato. -
Edgar era sempre stato al mio fianco, mi aveva portato fuori da quella caverna con le sue forze senza permettere ad altri di toccarmi, di lasciarsi aiutare. Il veleno in circolo lo aveva quasi ucciso, solo perché aveva fatto l'eroe. Si era fatto quasi ammazzare per aiutarmi, per fare in modo che io restassi in vita e ora... per lui non ero nulla. Avrebbe sposato Claire.
- Non pensavo che avrebbe sposato Claire. - disse quasi come se mi avesse letto nel pensiero. - Non dopo averti conosciuto almeno. É maturato molto nell'ultimo periodo ed è in grado di tenere separati le questioni personali dal lavoro, dai Knight. Tu ne sei in grado? -
Ero sempre più convinta che quella donna fosse una strega, maga, o comunque non umana.
- Sì. - risposi subito, anche se avevo parecchi dubbi. Ero continuamente mossa dalle emozioni.
- Se ne sei in grado, allora potrai partecipare alla riunione. Bisogna concentrarsi sul nuovo nemico. -
- Sarò concentrata. -
Si voltò per entrare nella stanza dove tutti ci aspettavano, ma esitò e poi si girò ancora verso di me. - Ho dimenticato di dirti una cosa, la data non è ancora stata decisa. Sembra che non riesca a decidere. -
Stavo per chiederle quale data, ma Raffaella aveva già aperto la porta.
Stava parlando di quella del matrimonio? Edgar non aveva motivo di esitare, il sorriso che aveva rivolto a Claire era chiaro e sembrava convinto della scelta. Forse voleva divertirsi ancora un po', infondo erano giovani per sposarsi, io non lo avrei mai fatto a vent'anni, ma io non avevo nemmeno un ragazzo.
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