Un suggerimento inaspettato
Agli inizi di novembre, il carico di compiti divenne così insostenibile che ormai dovevano passare le due di notte prima che l'ultimo studente di Grifondoro abbandonasse la Sala Comune per andare finalmente a dormire.
Da una parte, Jane fu sollevata di avere la testa troppo impegnata a ricordare nuovi incantesimi e nozioni di magia per pensare a ciò che stava accadendo in quel periodo; dall'altra, però, era molto preoccupata nei confronti di suo fratello, che ormai si trovava nei guai fino al collo. L'eccesso di compiti di certo non lo aiutava a concentrarsi sulla prima prova, di cui ignorava praticamente tutto. I due gemelli supponevano che si trattasse di una specie di percorso a ostacoli, ma era solo un'ipotesi. E intanto i giorni trascorrevano implacabili. Jane si offrì di svolgere alcuni compiti al posto di Harry, ma il suo primo tentativo fu sventato dalla professoressa McGranitt, Direttrice di Grifondoro nonché Vicepreside, e ciò costò alla loro Casa ben cinquanta punti.
Ormai, la sera, dopo una rapida cena, i gemelli Potter, Hermione, Peter e Susan si rintanavano in un'aula vuota, esercitandosi su tutti i tipi di incantesimi e fatture che venivano loro in mente, lottando contro l'ignoto. Poi, una volta suonato il coprifuoco, i ragazzi si dividevano e tornavano nelle loro rispettive Sale Comuni, dedicandosi alla loro immensa mole di compiti da svolgere.
Il sabato prima della gara, Jane si svegliò per l'ennesima volta con la faccia appiccicata al tema che aveva lasciato in sospeso la sera prima. Esausta e dolorante, la ragazza si stirò la schiena e si avviò verso la Sala Grande, certa di trovarvi tutti i suoi amici per la colazione, salvo scoprire che ormai non era rimasto più nessuno. Con un sussulto, Jane gettò un'occhiata al suo orologio da polso. Mezzogiorno? Aveva davvero dormito fino a mezzogiorno?
Declinando la prospettiva della colazione, la ragazza caracollò di nuovo verso la torre di Grifondoro e si arrampicò su per la stretta scala a chiocciola che portava al dormitorio dei ragazzi. Se Harry non l'aveva svegliata, significava che stava ancora dormendo. E, difatti, lo trovò ancora disteso sotto strati di coperte, ancora nel mondo dei sogni.
Subito Jane notò che qualcosa non andava. Innanzitutto, suo fratello si era addormentato senza togliersi gli occhiali. E, cosa ancora più insolita, aveva lasciato il Mantello dell'Invisibilità in bella vista, abbandonato ai piedi del letto. Che il ragazzo se ne fosse andato in giro di notte senza dirle niente?
–Harry? Ehi, Harry! – lo svegliò scuotendolo piano.
Il ragazzo ebbe un lieve sobbalzo; poi spalancò gli occhi cisposi. – Ah, sei tu, Jane? – biascicò cercando a tentoni gli occhiali sul comodino, salvo rendersi conto un attimo dopo di averli già a cavallo del suo naso.
–Ieri notte soffrivi d'insonnia, per caso? – chiese la ragazza indicando il Mantello.
Harry sbatté le palpebre intontito. – Cos...ah! Ero da Hagrid.
–Da Hagrid? Ma si può sapere a che ora? Era l'una passata quando mi sono addormentata!
–Voleva parlarmi di una cosa importante. Riguardava il Torneo.
–Che cosa? Perché non mi hai detto niente?
–Era un segreto. So che cos'è la prima prova.
–Cosa? Hagrid ti ha rivelato la prima prova? Ma è proibito! Voglio dire, gli altri campioni non lo sanno!
–A quest'ora lo sapranno eccome. Ascolta, ieri notte, quando io e Hagrid siamo andati nella Foresta Proibita, c'era anche Madame Maxime. Quella megera finge di fare la corte a Hagrid, ma sono certo che in realtà gli avesse chiesto quell'appuntamento solo per scoprire in che cosa consiste la prima prova.
–Che? Madame Maxime si vede di nascosto con Hagrid?
–Lasciami finire. Con la scusa dell'appuntamento notturno, Hagrid mi ha permesso di venire, per scoprire a mia volta che cosa mi aspetta martedì. In fondo, è stato leale, no?
Jane si mise le mani nei capelli. – Possibile che sei così ingenuo, Harry? – esclamò esasperata. – E a Cedric e Krum non hai pensato, vero? Non credi che siano in leggero svantaggio, ora?
–Krum lo saprà già da un pezzo: mentre tornavo, ho sorpreso Karkaroff che ci seguiva a distanza. Quanto a Cedric, sono intenzionato a metterlo al corrente dei fatti il prima possibile. Così saremo di nuovo tutti alla pari.
Jane inspirò forte. Sapeva che suo fratello aveva sempre avuto un eccessivo senso della lealtà verso tutti, a prescindere da chi fossero (se si escludevano i Serpeverde). Questa era la dote che più ammirava in lui. – Quale sarà la prima prova? – chiese nervosamente.
–Draghi. Dovrò superare un drago.
–Stai scherzando, spero!
–No, purtroppo.
La ragazza prese a massaggiarsi le tempie con foga. Negli ultimi tre anni, lei e Harry si erano trovati a combattere contro i mostri più spaventosi. Alla fine del secondo anno, se l'erano vista con ragni e serpenti troppo cresciuti. Il primo anno, invece, avevano fatto i conti con un cane a tre teste alla guardia di un tesoro inestimabile. Sempre il primo anno, Hagrid si era procurato illegalmente un cucciolo di drago, che aveva affettuosamente ribattezzato Norberto, ma niente era paragonabile a un drago adulto, con dodici metri di apertura alare e una bocca piena di zanne in grado di sputare fuoco per mezzo chilometro. Hagrid gliene aveva parlato più volte, a lezione, di che razza di bestie fossero i draghi: terribilmente feroci e intelligenti, dotati di una forza sovrumana. Quante speranze aveva Harry di uscire indenne da un incontro ravvicinato con uno di loro?
–Non è che Hagrid ti ha dato anche qualche dritta su come affrontarlo, vero? – chiese Jane in tono speranzoso.
–No, purtroppo. Da quel poco che ho capito, ciascun drago dovrà proteggere una covata di uova. Il mio compito sarà quello di rubargli l'unico uovo d'oro, che contiene un indizio indispensabile per superare la seconda prova.
–Rubare un uovo...ma certo! Harry, puoi usare l'Incantesimo di Appello!
–Anch'io avevo pensato a una cosa del genere, in realtà – disse Harry. – Il fatto è che non posso entrare nell'arena e sperare che il drago mi lasci avvicinare senza attaccarmi. Sputerà fuoco e tenterà di colpirmi con la coda. Senza contare il fatto che possono volare. Anche se riuscissi a prendere l'uovo, non avrei scampo se il drago decidesse di inseguirmi.
In quel momento, Jane trasalì. – Aspetta, hai detto volare? – si batté forte il pugno sulla mano destra. – Ma certo, Harry! Anche tu puoi volare!
–In che senso?
–Ma è ovvio, no? Tu sei il Cercatore più giovane del secolo e inoltre Sirius ti ha regalato una Firebolt, non una ramazza qualunque! Sei piccolo e veloce, Harry: quante speranze ha il drago di prenderti, così grosso e pesante, quando tu potrai schizzargli tranquillamente sotto il naso senza farti vedere?
–Magnifica idea, Jane! – esclamò Harry, gli occhi che brillavano. – Però, aspetta: non mi è concesso portare una scopa.
–Basterà un Incantesimo di Appello ben formulato – sentenziò Jane. – Io potrei nascondere la Firebolt lì nei pressi, così ti sarà più facile evocarla.
–Oh, Jane, sei davvero la sorella migliore che una persona possa desiderare! – Harry l'abbracciò forte, affondando il viso nei suoi capelli.
–Sappi però che non ti perdono il fatto di avermi nascosto tutto – si liberò lei, allungandogli un pizzicotto sul braccio.
–Hai ragione, scusami – si schermì Harry assumendo un'aria da cane bastonato. – Ѐ che Hagrid si è tanto raccomandato di farmi venire da solo...
–Perché sa quanto mi seccano le cose sdolcinate? – lo beccò la ragazza con una smorfia.
–Be'...in fondo...
–In fondo cosa?
–Insomma, Jane...negli ultimi tempi abbiamo notato tutti che sei diventata un tantino suscettibile su queste cose.
–Che cosa? Avanti, fratello, parla!
Sentendosi messo alle strette, Harry diventò paonazzo. Sua sorella aveva assunto l'allarmante cipiglio omicida che tirava fuori ogni volta che si sentiva colta sul suo punto debole. – Ron mi aveva fatto promettere di non fartene parola – rispose imbarazzato. – Ma, dal momento che sembra intenzionato a non avere più niente a che fare con noi, posso anche dirtelo. Insomma, mi ha rivelato cosa gli hai detto lo scorso agosto.
A quelle parole, Jane diventò di un allarmante color viola. – Cosa? Quel farabutto! – sbottò scattando in piedi.
–Stai tranquilla...io non te ne ho voluto parlare perché era una cosa che lo imbarazzava molto. Era davvero dispiaciuto di averti delusa, Jane, davvero. Però ci teneva a dirmelo.
La ragazza prese a camminare nervosamente su e giù per la stanza. – Quell'idiota – ringhiò inferocita. – Aveva giurato di non dirlo a nessuno...
–Sono tuo fratello, Jane! Avevo diritto di saperlo!
–E allora, se lo sapevi, perché non mi hai detto niente comunque? Che ne so, magari una parolina di conforto, di tanto in tanto...
–Ormai ti conosco, sorella: non mi avresti ascoltato. Sei completamente sorda, su queste cose.
Jane si morse il labbro nervosamente. Sapeva a che cosa si stava riferendo Harry. Due anni prima, il ragazzo si era preso una cotta tremenda per Ginny, la sorella minore di Ron. Jane era stata malissimo e aveva sofferto di gelosia per mesi: non poteva sopportare l'idea che suo fratello improvvisamente dedicasse la sua attenzione a una ragazzina svenevole che non aveva neanche la forza di guardarlo in faccia. Dal canto suo, Ginny era terrorizzata da Jane: non era facile sostenere quegli occhi di ghiaccio, quando decidevano di fissarti in malo modo. Da quel momento in poi, Harry aveva prudentemente deciso di non parlare più di questioni sentimentali di fronte a sua sorella.
–Prendi la tua bacchetta – disse Jane in tono asciutto. – La prova è martedì. Non abbiamo un minuto da perdere.
E si avviò al piano di sotto, le mani nelle tasche, più inferocita che mai.
***
Carissima Lucy, come stai?
Ti conforterà sapere che Harry sta bene ed è anche tutto intero! Sono corsa a scriverti non appena è finita la prima prova. Ma ora fammi raccontare tutto per ordine.
Innanzitutto, sono rimasta terribilmente scioccata dalla totale mancanza di senso sportivo da parte di tutti concorrenti. Ricordi quando ti avevo detto che i campioni avrebbero saputo che cosa avrebbero dovuto affrontare il giorno stesso della prova? Ebbene, martedì mattina erano tutti lì, con quelle facce d'angelo, fingendo di non sapere nulla, quando invece i loro rispettivi Presidi gli avevano svelato tutto da giorni! Senza contare i professori: altro che divieto di chiedere aiuto, stanno tutti lì, con il fiato sul collo ai loro pupilli. Basta prendere Caspian, l'insegnante di Arti Oscure di Durmstrang. Non lascia mai solo Krum, sono sempre lì a confabulare come due tortorelle. Credo che siano fidanzati. Davvero.
E poi, io ritengo sia ingiusto nominare giudici i Presidi delle scuole partecipanti: in questo modo, al momento delle votazioni, ciascuno ha assegnato il punteggio più alto al proprio campione! Sì, lo so, ora mi dirai che sono noiosa come nostro cugino Eustace, ma ti assicuro che è così! Senza contare che è da barbari sottoporre dei ragazzi inermi a una prova del genere.
Lo sai che ho visto un drago vero? Sì, una specie di dinosauro squamoso con due enormi ali da pipistrello che sputava fuoco per decine di metri. E dovevi vedere le zanne affilate come sciabole o la coda irta di spuntoni velenosi! Carino, eh? Ti immagini a vedertela tutta sola con un bestione del genere?
Già, era proprio il drago, quello che doveva superare Harry. Doveva rubargli l'uovo d'oro, ben custodito tra le sue zampacce piene di artigli. Lo avevano legato in un grande recinto, all'inizio della Foresta Proibita. Harry è stato fantastico. Ha fatto un Incantesimo di Appello (serve per richiamare gli oggetti lontani) per recuperare la sua scopa; poi si è messo a zigzagare attorno al drago, fino a quando non è riuscito a rubargli l'uovo. Che dire? Ѐ stato bravissimo! Non ho mai visto nessuno volare così in vita mia! Peter era in fibrillazione, dovevi vedere come gridava, da vero capitano della squadra di Quiddich! All'ultimo istante, però, il drago ha colpito Harry con la coda e per poco non lo buttava giù dalla scopa! Per fortuna, in quel momento è scaduto il tempo, altrimenti non oso pensare cosa sarebbe potuto accadere!
In ogni caso, Harry ha preso il punteggio più alto. Gli altri tre campioni hanno avuto tutti delle trovate geniali, ma hanno fatto sempre acqua da qualche parte. No, sono contenta che tu sia rimasta a casa: ti sei risparmiata la visione di un bel po' di bruciature e ti assicuro che non è un bello spettacolo.
E non solo: Jane è riuscita a far ragionare Ron Malpelo Weasley (così mi piace chiamare quel voltagabbana presuntuoso, che oltretutto ho scoperto essere una fiamma di Jane). Mentre Harry era lassù a rischiare la vita, il tizio in questione non ha fatto altro che mettere il muso, seduto in un angolo delle tribune. Chissà, magari stava pensando a quanto fosse bello farsi ammazzare davanti a tutta la scuola. Come avrebbe voluto essere lassù anche lui, con le fauci di un drago a pochi centimetri dal didietro! Non ha reagito neanche quando il bestione ha colpito Harry. Allora, Jane non ci ha visto più. Lo ha afferrato per il bavero, gli ha detto di essere un egoista e un vigliacco, di non rendersi conto di che cosa stavano passando tutti e gli ha sputato in faccia pure i complimenti per essere un grandissimo furbo: è facile fare il muso per lavarsi le mani di una cosa che non ti va proprio giù, no?
Sulle prime, Ron è diventato bianco come un lenzuolo e non riusciva neanche a guardare Jane in faccia; poi, quando si è reso conto che Harry stava per precipitare, con tutta la divisa bruciata...be', allora ha capito. Lo ha fatto sinceramente, credimi. Glielo leggevi negli occhi. Per poco non si metteva a piangere.
Finita la gara, Ron è stato il primo a scendere in infermeria. Harry era disteso su una barella insieme a Cedric e Fleur, ma Madama Chips, la nostra Guaritrice, ci ha fatti accomodare senza troppi problemi. Ѐ stato un momento molto imbarazzante per entrambi, il dover fare pace per un litigio che poi, se ci pensi, è stato davvero molto stupido, ma, alla fine, l'importante è che sia di nuovo tutto come prima.
Poco fa, siamo andati a fare un pic-nic al lago. Harry aveva voglia di stare un po' in pace, senza la caciara della Sala Grande (adesso quegli ipocriti che fino a stamattina lo denigravano vogliono tutti il suo autografo, pensa!). Una volta soli, Hermione e Peter hanno proposto di aprire l'uovo d'oro che Harry aveva sottratto al drago: dentro è nascosto un indizio importantissimo per la seconda prova. Mah, indizio o non indizio, l'urlo agghiacciante che è uscito non appena l'ha aperto non mi è sembrato di grande aiuto. Per quanto mi riguarda, io rimango dell'idea che qui siano tutti matti. Sì, lo so: la mamma doveva chiamarmi Eustachia, vero?
In ogni caso, abbiamo qualche mese di tempo prima di scoprire che cosa nasconde l'uovo. Ora abbiamo tutti ben altri pensieri per la testa. Sai che la notte di Natale ci sarà un gran ballo, qui a Hogwarts? Lo chiamano il Ballo del Ceppo. Ѐ per questo che a me e a Peter ci hanno fatto comprare un abito da cerimonia, oltre alla divisa scolastica. La cosa però mi secca non poco. Sì, perché, per andare a quel ballo, dobbiamo avere un compagno o una compagna. Ovviamente, non vale invitarsi tra fratelli. Peter ha una vasta scelta, ma io?
No, non voglio intristirti, però! In ogni caso, anche Jane molto probabilmente non avrà un ragazzo, a meno che Ron non ci ripensi, ma lo trovo alquanto improbabile. Che vogliamo farci, si tiene duro, qui! Però, che discriminazione!
E tu come stai? Cosa farete per Natale?
Salutami la mamma! Mi mancate tanto!
P.S. Nigel ha insistito nel dirti da parte sua che vorrebbe invitarti al Ballo del Ceppo.
Un abbraccio anche da Peter!
A presto!
Susan
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