Capitolo 49-Bisogna tornare indietro per andare avanti

Gli raccontò tutto, della conversazione con l'angelo, dell'incubo e di quel pensiero che ormai non l'abbandonava dalla sera prima

"Ci sono tantissime persone con quel nome, sarebbe impossibile riuscire a rintracciare tuo padre" le spiegò "poi perché cercare qualcuno che ti ha abbandonata?" Aggiunse dolcemente

"È parte del mio passato, non posso dimenticarmelo... poi è l'unica figura più vicina ad una famiglia che mi sia rimasta" rispose la ragazza torcendosi le mani

Erano ancora in piedi in quel corridoio dalle pareti candide senza alcun quadro, un unico fregio dorato decorava le loro sommità ed il pavimento in pietra era di un marroncino stinto

"Ma hai già il tuo regno, hai una nuova famiglia" insistette Tom con un tono accusatorio

"Tom, perdere il passato significa perdere il futuro. Non sarei ciò che sono ora se la mia storia fosse stata diversa, se mia madre non avesse scelto di sposare lui, io non sarei mai stata una mezzosangue oppure non sarei neppure esistita. Non ci saremmo mai conosciuti, non sarei mai diventata così forte se non ci fosse una guerra imminente che mi grava sulle spalle. E per questo una piccola parte del mio cuore glielo deve, devo vederlo almeno una volta nella mia vita" le parole uscirono come un fiume in piena, finalmente lo aveva ammesso anche a se stessa

Non era il passato o il presente a spaventarla, quelli li conosceva e li aveva già affrontati, ma era il futuro che la terrorizzava: l'ignoto dalle mille probabilità

"Hai ragione, è solo che vorrei risparmiati altro dolore. E se poi lui non vuole vederti? Se ti ha dimenticata?" Nei suoi occhi vedeva la preoccupazione ed Alessia fece un lieve sorriso

"Ho già fatto questo errore molte volte: tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.
Ed è questo che mi è capitato, per diciassette anni sono stata ignara di tutto ma ora le catene sono state spezzate e tutto ciò che è accaduto mi si è riversato addosso in un istante. È per questo che adesso devo fare i conti con il passato prima di concentrarmi sul futuro" disse queste parole con una tale sicurezza che riuscì a convincere anche il ragazzo

"Allora andiamo a parlare con  mio padre, saprà sicuramente dirti qualcosa di più"

Qualche tempo dopo erano seduti nel salone, uno stanzone munito di poltrone ed un camino, tutto di colore meticolosamente panna e bianco

Tutta quella luminosità le dava alla testa, preferiva il suo palazzo dove la luce entrava sbiadita dall'acqua che li circondava

"Prima di iniziare ti devo fare una domanda, tu conosci per caso il re della tribù dell'erba?" Si ricordò del loro sgradevole viaggio in quella terra e si accorse di avere bisogno di una piccola conferma

"No, sinceramente non lo conosco. Da quando è salito al potere non c'è stata nessuna riunione tra le tribù. E visto che queste si svolgono in situazione di emergenza è raro che i sovrani s'incontrino, se non per motivi personali" disse il re

Poi fece quella domanda: gli chiese del suo passato...

"Sei sicura di voler sapere?" Le domandò un'ultima volta Stephen

E lei rispose con un semplice e coinciso "Si"

Fino ad allora sapeva solo l'essenziale e le bastava, ma adesso sentiva che aveva bisogno di sapere altro

Aveva bisogno di sapere chi era davvero sua madre.

E suo padre.

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