Capitolo 44-Galleggiando su una nuvola
Alessia era distesa sulla sabbia a fissare il confine tra il mare e il cielo: era uno spettacolo inimmaginabile.
Aprì gli occhi, all'orizzonte si vedeca solo il mare e una spiaggia di granelli di sabbia lunga chilometri.
Era ormai sera: c'era una leggera brezza molto piacevole che aveva un odore salmastro, perfetto per l'atmosfera del tramonto.
I colori del mare erano tanti. Visto che non aveva una macchina fotografica dovette cercare di fotografare questa particolare immagine con la memoria.
Mentre guardava il tramonto sentì una voce, era l'infrangersi delle onde sugli scogli; però in un certo senso poteva sembrarlo.
Si riconcentrò sull'immagine e provò una sensazione diversa dalle altre: la gioia di essere in questo posto ma soprattutto la tristezza che le procurava il pensiero della guerra che bussava prepotente alle porte del suo regno.
Sentì un altro rumore assordante: era un'onda che, oltre ad avere rovinato il suo momento di "riflessione" l'aveva bagnata tutta
Si era presa una breve pausa, ne aveva bisogno
Anche se chiamarla vacanza era troppo, visto che l'obbiettivo era quello di andare nei regni celesti per parlare con il padre di Tom
Il giorno prima, dopo aver lasciato nelle mani di Kyle il nuovo esercito, aveva deciso di partire con Tom a sbrigare quest'altra faccenda
Lui le aveva assicurato che la sua casa era un posto apparte rispetto alle altre tribù e che si sarebbe rilassata un po': lei ci aveva creduto
Si stava asciugando i capelli ed i vestiti fradici con un gesto della mano, quando sentì i passi del ragazzo avvicinarsi
"So che ami il rumore delle onde, ma dobbiamo sbrigarci... il portale è pronto"
Lei si alzò dalla sabbia scura e si strinse vicino al fianco del biondo
Raggiunsero il portale: era un vortice di colore azzurrino, esso sembrava squarciare l'immagine che lo precedeva come fosse la tela di un dipinto
Sul fondo del buco si poteva osservare una piccola parte della loro destinazione, in questo caso una nuvola
"Sei pronta?" Le chiese Tom
"Sono nata pronta" rispose lei entrando decisa in quel vortice
Fu come essere risucchiati in un mega aspirapolvere, si sentì comprimere, allungare e piegare, finché non ritrovò l'appoggio sotto i piedi
Un attacco di nausea le strinse lo stomaco e si portò istintivamente una mano sulla bocca
"Potevi avvisarmi prima, soffro di mal d'auto e le curve non mi stanno troppo simpatiche" mugolò in preda ai conati
Poi qualcosa attirò la sua attenzione e la distrasse dal suo stomaco che protestava
Si trovavano di fronte ad un grande cancello splendente chiuso da un lucchetto
Tom tirò fuori dalla tasca una chiave e la infilò nella serratura che si aprì cigolando
Le nuvole sotto i suoi piedi sembravano neve ed il sole splendeva sulla sua testa più vicino di come ricordasse
Non c'era una nuvola su quel cielo celeste, forse perché erano loro a trovarsi al di sopra
"Sicuro che non siamo morti fulminati in quel portale e che questo sia il paradiso?" Alessia si guardava intorno spaesata, non aveva avuto il coraggio di affacciarsi per vedere cosa c'era sotto di loro
"Sicuro, ora muoviamoci... mio padre ci sta aspettando"
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