Capitolo 40-La decisione inarrivabile
Nelle stanze di quel castello sembrava di stare all'aria aperta, la luce del sole filtrava attraverso le sottili tende di lino e l'aria pulita portava con sé il canto degli uccelli e l'odore dei pini
"Questo posto è fantastico" esclamò Alessia questa volta in tono veramente stupito
"Qui tutto è collegato alla natura" le disse il cavaliere indicando le piante rampicanti che in alcuni punti ricoprivano i muri
Erano affacciati ad un balcone che dava sulle casette costruite tra gli alberi
"Da noi è tutto più umido e nel regno del fuoco troppo afoso, invece qui l'aria è perfettamente bilanciata"
Il ragazzo la strinse a sé con un braccio muscoloso, era più alto di lei di una testa a differenza di Tom e Daniel a cui arrivava circa all'altezza del naso
Lei reprimendo il senso di nausea, per essere stata toccata da un estraneo, gli posò una mano sul petto ed alzò la testa
"Perché non parliamo un po' del vostro esercito..." gli chiese adulante
"Prima fammi vedere la tua spada" Jonathan sorrise, era la cinquantesima volta che cambiava discorso quando spuntava l'argomento 'alleanza'
Stava iniziando a darle sui nervi
Il cavaliere con un gesto della mano fece spuntare una rosa rossa da un rampicante lì accanto e la porse alla ragazza
"Grazie, ma preferisco le rose bianche" sussurrò per fargli un dispetto, ma con uno schiocco di dita la rosa cambiò colore
Lei fu costretta a tirare fuori la spada dandola al ragazzo
"Platino e zaffiri, lama leggermente ricurva e affilata. Bell'arma" le disse dopo averla rigirata tra le mani più volte
"Vuoi sfidarmi?" Gli chiese apertamente
"Non combatto contro le fanciulle come te" rispose mentre le riconsegnava la spada
Lei cominciò a camminare nella direzione opposta per ritornare dagli altri, la visita era durata abbastanza, e lui la seguì "Non sono così scarsa come credi, sai? Oppure hai paura di perdere?" Ghignò la bionda
"Se insisti... va bene, ma sarò buono e parerò soltanto, senza colpire" Tirò fuori la sua spada: aveva una lama in titanio con filo in polvere di smeraldo che gli dava una sfumatura verdognola ,impugnatura in oro con incastonate pietre preziose
Il ragazzo si mise in posizione e
Alessia lo seguì a ruota iniziando a colpire, sperava che distraendolo avrebbe potuto avere qualche risposta in più
Effettuò un tondo ma Jonathan lo bloccò, cercava di colpire da tutte le direzioni ma lui riusciva a parare ogni colpo
Ci voleva l'elemento sorpresa se non poteva contare sulla velocità, Alessia cominciò ad indietreggiare
"Non te la cavi male" commentò il cavaliere
"Quindi appoggerai il mio esercito?"
Il cavaliere venne distratto da questa domanda così improvvisa e lei riuscì a tracciare un tondo perfetto che gli ferì un fianco
"Io non avevo detto che non avrei colpito" aggiunse vedendo la sua espressione meravigliata
"Va bene, vuoi il gioco pesante"
Ancora una volta aveva ignorato la sua domanda
Lei fu costretta a parare i colpi che iniziarono ad arrivarle, si chinò per evitare la spada che roteò sulla sua testa e nel frattempo continuò ad indietreggiare
Dopo un po' si ritrovarono di nuovo nella sala del trono con addosso gli sguardi interrogativi dei tre ragazzi che aveva lasciato indietro
Sarebbe stata ancora lungo questo incontro?
Pensò sconsolata
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