Capitolo 27-La fortuna esiste

Tom era nel castello da tempo ma ancora non era riuscito a scoprire niente, Rekla era evasiva in ogni domanda che le si faceva

Il ragazzo era poggiato alla finestra ad osservare il cielo, gli macavano le aurore che vedeva nel suo regno

Da lì le sfumature viola e verdi si riuscivano a vedere perfettamente

"Thomas, il tè è pronto" lo chiamò la regina dalla stanza accanto

Aveva quel brutto vizio di chiamarlo con il suo nome completo, solo Alessia lo faceva quando era veramente arrabbiata

Quanto le mancava, chissà come stavano andando i suoi allenamenti

Andò nella sala da pranzo, dove due tazze colme di tè verde erano disposte davanti a due sedie ed una teiera in bronzo era posata poco più in là

Si sedette accanto alla regina che sbadatamente fece cadere un cucchiaino, nel piegarsi per raccoglierlo Tom notò attraverso la scollatura un luccichio appeso al suo collo

"Non pensavo che gli zaffiri ti piacessero, mi sembri più una tipa da rubini" le disse distrattamente anche se le sue orecchie erano tesissime

Le pareti scure della stanza e le piccole finestre facevano entrare poca luce, così che nel castello sembrasse sempre sera

Il lampadario di pietra scura emanava una luce giallognola che rendeva l'aspetto di quel posto ancora più malsano

"Oh, questa?" Disse la donna dagli occhi perennemente infuocati tirando fuori dalla scollatura un ciondolo nero con incastonato una pietra circolare blu oltremare tra due spicchi di  lune nere "è stato il regalo di un vecchio amico"

L'aveva trovata, ora il punto era riprenderselo, non poteva chiederle di vederlo più da vicino per scambiarlo con la pietra falsa che aveva in tasca, sennò avrebbe suscitato troppi sospetti

Così rimase seduto a sorseggiare il suo tè dal sapore fin troppo amaro senza aggiungere altro

La prima giornata passò senza importanti novità e venne scortato nella sua camera dalla stessa ragazza che l'aveva portato dalla regina quella mattina

"Senti..." gli disse "lo so che sei in missione dalla tribù dell'acqua"

Lui si sentì sprofondare, era finita, non avrebbe mantenuto la parola data, non avrebbe portato a termine la missione

"Non so cosa tu sia incaricato di fare..." forse notò l'espressione impietrita del biondo perché aggiunse in fretta "...tranquillo io sono dalla tua parte, ho sempre odiato la mia regina. È sempre perfida e non le interessa niente del nostro popolo se non della sua persona"

"Tu stai dicendo sul serio?" Non  poteva credere ad un tale colpo di fortuna

"Certo. Se mi dici il tuo piano, ti darò una mano"

Non si fidava di lei, e se era una spia della regina? Se voleva solo ingannarlo?

"Come faccio a fidarmi di te?" Le chiede guardandola sospettoso

"Perché ti ho portato questo..." dalla tasca del suo grembiule tirò fuori il medaglione che qualche tempo fa era appeso al collo della regina "... mi crede troppo ingenua per poter rubare qualcosa mentre si fa il bagno. L'aveva lasciato sul comodino, non entra in acqua con i gioielli indosso, è una delle sue fissazioni. Comunque ho sentito che eri interessato a questo poco fa ed ho deciso di portatelo. Ah piacere, io sono Tessa." Si strinsero la mano

"Tom. E tu non sai quale grande favore mi abbia appena fatto"

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