Capitolo 24-Trappola di fuoco

Due spallacci di platino le ricoprivano le spalle, sembravano fatti di piume ma erano duri come la pietra, il suo petto e la sua vita erano ricoperti da un busto di pelle scura con dei lacci argentati che chiudevano la parte anteriore, troppo scollata per i suoi gusti, una cintura splendente le si posava sui fianchi ed un fodero era pronto per mantenere una spada che ora mancava, i pantaloni, anch'essi di pelle, le fasciavano le gambe e degli stivali argentati le arrivavano al ginocchio dove un motivo di piume di platino riprendeva quello sulle sue spalle, il tutto era completato da un mantello di seta nera che le ricadeva sulla schiena ed un elmo che risplendeva sulla sua testa con delle ali ai lati delle tempie

"Tra un po' è ora di pranzo, dovresti iniziare ad incamminarti. Io riporterò i tuoi vestiti in camera" Sophie la riportò alla realtà

"Si, grazie" le rispose senza neanche capire cosa le avesse detto

Risalì le scale scricchiolanti e cominciò a correre, doveva parlare ancora una volta con Daniel

Nel frattempo...

Tom stava cavalcando quel cavalluccio marino da ore ma ancora non intravedeva neanche il confine della tribù del fuoco

Aveva superato le piccole abitazioni dai tetti spioventi del villaggio che circondava il castello ma ancora non c'era segno di cambiamento nel paesaggio che lo circondava, solo sabbia, acqua e qualche alga

Stava morendo di fame, pensava che il viaggio sarebbe stato più breve quondi non si era portato niente da mangiare: era abituato ad usare i portali, nel suo regno era così che si spostavano

Poi vide qualcosa in lontananza, una linea di terra più scura ed una piccola montagna gorgogliante di fuoco, era quasi arrivato

Il confine era qualcosa di straordinario: da una parte azzurro e luce, dall'altra rosso e buio

Il regno del fuoco sembrava perennemente bruciare, tutto era realizzato in marmo scuro o bronzo ed un vulcano gigantesco troneggiava sullo sfondo con i suoi perenni schizzi di fuoco e lava

Un castello imponente distava un paio di chilometri dalla sua postazione, così Tom cominciò a camminare

L'aria afosa lo soffocava e le teste scure che gli passavano accanto erano completamente diverse dalle chiome candide a cui era abituato

Le strade erano fatte di terra battuta, non c'era una pianta apparte per qualche tronco bruciacchiato

Il palazzo aveva un aspetto angusto con le sue alte torri aguzze e le finestre piccole e squadrate gli davano un'aria soffocante

Sorgeva su di una montagna rialzata, come se si volesse mostrare la sua superiorità in confronto al popolo sottostante, al contrario del castello marino quasi nascosto tra le rocce

Il ragazzo salì l'ampia scalinata di pietra bruciacchiata ed una volta arrivato in cima bussò all'ampio portone di mogano intarsiato di rubini

Un drago, più precisamente un Ungaro Spinato, planava intorno all'edificio e sulle torri

Il portone si aprì e lui di scortato all'interno da una ragazza dai flosci capelli scuri e gli occhi ambrati, non gli rivolse la parola ma dava l'impressione di sapere dove stesse andando

Dalla regina del fuoco.

Il topo era entrato nella trappola per topi...

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