Il Re dei Lupi

"Vi stavamo aspettando "
Sussurra con voce sensuale.
"Con me non attacca, è inutile che fai la voce sexy, cosa vuoi?"
Sara continua a guardarlo con la bocca aperta.
"Sara"
La chiamo ma lei è imbambolata.
"Sara"
Urlo e lei finalmente mi guarda e mi risponde con un tono di voce alterato.
"Che c'è? "
"Scusa se ti disturbo ma guarda...ti sta uscendo la bava dalla bocca"
Mi tira un pugno nel braccio e diventa rossa come un peperone.
"Ahia...cosa ho detto? È la verità...gli stai sbavando dietro"
"Stupida e scema"
Mi dice, poi si rivolge al ragazzo con voce gentile e occhi languidi.
"Dove siamo finite?"
"In un cartone animato "
Rispondo io, mi sembra di sognare.
"Siete nel nostro regno e come ho già detto vi stavamo aspettando "
"Aspetta un attimo, chi aspetta chi?"
Gli dico.
"Il nostro Principe ci ha ordinato di condurvi da lui"
Questo qua mi sta' già antipatico.
" Punto primo siamo cadute da un buco, mi sembra di essere nella favola di Alice. Punto secondo io non prendo ordini nemmeno dai miei genitori quindi me ne frego altamente degli ordini del tuo Principe"
Fa una risata.
Sara nel frattempo e' stata in silenzio a guardare la scena
Il lupo che fino ad ora era rimasto in disparte si avvicina ed inizia ad annusarmi ringhiando e facendomi notare le sue zanne affilate.
Adesso mi sbrana.
"Ehi coso, richiama il tuo bel cagnolone"
Continua a ridere poi all'improvviso diventa serio.
"Stai attenta a come parli, lui è il nostro capo Alpha, il nostro futuro Re"
"Ah...potevi dirmelo prima"
Gli dico, questa volta sono io a ridere, ho le lacrime agli occhi e mi tengo la pancia.
"Il...capo? Un lupo? Come no"
Ma il lupo con un balzo mi inchioda a terra, ringhia e sento due voraci mascelle e dei denti affilati affondare nella mia carne, quel tanto che basta ad immobilizzarmi.
Sento il suo odore, sa di pino e di muschio, un profumo di bosco.
Poi mi lascia e si allontana, mi alzo e mi tocco il collo e quando allontano la mano noto delle gocce di sangue, accidenti avrebbe potuto uccidermi.
"Ma siete fuori? Dalle mie parti si usa il guinzaglio e la museruola, per poco non mi uccideva. Tieni quel lupo lontano da me."
Dico furiosa, guardo Sara che è ancora imbambolata a guardare quel ragazzo.
"Vieni Sara andiamo "
Ma il ragazzo mi blocca.
"Forse non hai capito! Voi due non andate da nessuna
parte "
Mi giro e gli punto il dito contro.
"Chi lo dice? Forse tu? Ma per me non sei nessuno, sono maggiormente e sono libera di fare quello che voglio, figurati! Non intendo rimanere un minuto di più con un pazzo maniaco come te e con un lupo isterico in fase di premenopausa! Io non ho paura di voi!"
Afferro il braccio di Sara e cerco di risalire da quel buco da dove siamo cadute ma quel lupo ci blocca.
"Voi da qua non vi muovete e questo è un mio ordine"
"Aspetta...da quando in qua i lupi parlano?"
"Posso comunicare telepaticamente "
"Sara tu non dici niente? "
"Cosa devo dire?"
"Soltanto tu puoi sentirmi "
Mi dice quel lupo, è appurato sono pazza.
"Voglio svegliarmi, si io sto sognando...adesso mi alzo, vado a fare la doccia, faccio colazione e poi vado a scuola."
"Denise"
Sara continua a chiamarmi.
"Denise"
"Che vuoi Sara? Non vedi che sto cercando di svegliarmi?"
"Tu sei sveglia"
Mi dice e mi da un pizzicotto sul braccio.
"Ahia...sei scema? "
Mi ha fatto male.
"Vedi? Sei sveglia"
"Adesso basta, seguitemi "
Dice ringhiando il lupo.
"Tu sei fuori...mi sbrani e io dovrei seguirti per diventare la tua cena? Stupida...stupida io che ti ho seguita"
"Ehi...grazie"
Dice Sara contrariata.
"Se non tiravi la palla in quel modo non saremo in questo guaio"
"È stato il destino a condurvi qua"
Dice il ragazzo.
"Ma quale cavolo di destino...è stato quel buco profondo a farci cadere in questo posto del cavolo, io non credo nel destino, credo solo in me stessa"
Si avvicina il ragazzo ed è ad un palmo dal mio naso.
"Seguiteci se non volete morire"
Ma chi si crede di essere.
"Ma figurati...io non vado con gli sconosciuti"
Ma lui continua.
"Te lo ha detto la mamma? Peccato! La tua mamma adesso non c'è, quindi seguitemi"
All'improvviso il lupo si alza sulle zampe posteriori e assume sembianze quasi umane.
La sua pelle è blu, il viso di un lupo, il corpo da umano.
Urla così forte che trema anche la terra...e le mie gambe.
Io e Sara ci guardiamo negli occhi, è meglio seguirli, almeno per ora.
È da un po' che stiamo camminando, Sara trema ancora, non sappiamo dove stiamo andando, di sicuro non a casa.
"I nostri genitori ci stanno aspettando, dobbiamo andare a casa"
" Non credo, nemmeno sanno della vostra esistenza"
Mi dice il ragazzo.
"Non è possibile, non possono dimenticarsi di noi"
"Invece si, con la magia tutto è possibile"
"Brutti..."
Inizio a correre verso di loro pronta a colpirli ma il mostro allunga una mano e mi blocca e i calci li tiro al vento.
"Certo che ne hai fegato ragazzina"
Mi dice con un tono di voce che mi fa' tremare anche l'anima.
"Io non sono una ragazzina, ho diciotto anni e pretendo rispetto"
Mi allontano da lui e Sara si avvicina e mi sussurra.
" Denise vuoi farci ammazzare? Ti prego calmati"
" Tu stai scherzando vero? Mi spieghi come faccio a calmarmi, siamo state rapite da due sconosciuti, non sappiamo dove ci stanno portando e ci dicono che noi non esistiamo nemmeno per i nostri genitori. Svegliati! Non siamo in un cartone animato, io torno indietro e tu vieni con me"
La prendo per un braccio e la trascino via.
Il ragazzo corre verso di noi ma il mostro lo ferma.
"Lasciale andare, possiamo raggiungerle facilmente"
Ritorniamo nel posto in cui siamo cadute per cercare di risalire, Sara si ferma e fa avanti e indietro, sembra una pazza.
"Sara...stai buona, così non mi aiuti"
"Denise, questi ci uccidono, cosa vogliono da noi? No anzi lo so, vogliono mangiarci"
"È da tre ore che cerco di dirtelo svegliati, non hai sentito cosa hanno detto, ci stavano aspettando, noi siamo la cena, vogliono mangiarci"
Continuiamo a camminare, mi sembra assurda tutta questa storia, ma qualcuno mi distoglie dai pensieri, sono il mostro, il ragazzo e i tre piccoli folletti che avevo visto a casa mia.
"Sara, li vedi anche tu?"
Le chiedo, ma non ottengo nessuna risposta, le do una gomitata niente, mi giro e vedo che guarda i tre folletti con la bocca aperta e gli occhi spalancati.
Le passo una mano davanti agli occhi per risvegliarla dalla sua ipnosi e la scuoto.
"Sara...ci sei?"
Urlo.
"Si...ci sono. Comunque non gridare, vuoi farmi diventare sorda?"
Mi guardo un po' in giro.
"Dov'è il buco dove siamo cadute?"
Le chiedo.
"Non lo so, allora non sei pazza? Non avevi le allucinazioni? "
Mi dice.
"Bene, mi fa' piacere, sei come San Tommaso tu, adesso credi a tutto?"
Trovo finalmente il punto esatto alzo la testa e noto che è molto alto.
Cerco di arrampicarmi ma più cerco di risalire più scivolo giù, sembra una scena tipo le comiche.
Sara mi osserva , le braccia incrociate sul petto, lo sguardo corrucciato, le sopracciglia inarcate, batte rumorosamente il piede a terra, tipico di lei.
"Cosa stai facendo? "
"Cerco di risalire, semplice no?"
Le spiego.
"In che modo? Non vedi che non si può? Sei sempre così testarda"
Nel frattempo uno dei folletti si avvicina.
"La tua amica ha ragione, non potete"
Dice il ragazzo folletto.
Spunta all'improvviso su un ramo a un palmo dal mio naso facendomi prendere un colpo.
Io grido a faccio qualche passo indietro, ma metto accidentalmente il piede in una buca a cado all'indietro.
"Ahia...Accidenti! Perché tutte a me?"
Il folletto si avvicina e io lo minacciò con un ramo.
"Stai lontano da me "
"Vedi che non sono io quello che morde e non ti mangio tranquilla, sei troppo grassa per i miei gusti "
"Io non sono grassa"
Gli dico, guardandomi, non lo sono giusto? Forse dovrei perdere giusto qualche chiletto qua e là.
Ridono tutti e io metto il broncio.
"Ma dove siamo? "
Chiede Sara nel frattempo che io mi rialzo.
"Grazie, non ho bisogno dell'aiuto di nessuno "
"Infatti nessuno aveva intenzione di aiutarti"
Dice il folletto, che maleducato.
"Benvenuti ad Arcadia "
Continua il folletto.
"Che cavolo di posto è questo? Soprattutto cosa ci facciamo noi qua?"
Mi lamento.
"Piacere sono Dario, loro sono i miei genitori, spero avrete capito che siamo dei folletti "
Sono le statuine che avevo visto a casa mia, non è possibile, è un'allucinazione.
"Si come no...io invece sono la fata turchina. Svegliami Sara...siamo nel mondo dei sogni"
"Mi dispiace, ma la fata turchina ha i capelli azzurri ed è bellissima, tu invece sei una semplice umana"
Continua il folletto.
"No! Ma dai! Davvero? Dici sul serio? Pensavo di essere un'aliena"
Lo osservo e noto che tutto sommato è carino, alto forse quanto un palmo, sul vero senso della parola, sarà si è no dieci centimetri.
"Sei impertinente lo sai?"
"Denise non essere
maleducata "
Mi rimprovera la mia amica.
"Io non sono maleducata. Ah giusto scusate tanto é solo che abbiamo fatto un salto di non so quanti metri, siamo in un mondo sperduto chissà dove e non sappiamo nemmeno come fare a tornare indietro"
Dico tutto d'un fiato.
"Dimenticavo, il lupo mi ha morso e per poco non mi uccideva, inoltre vorremo tornare a casa visto che i nostri genitori si accorgeranno presto della nostra assenza e quando ritornerò a casa se non mi uccide quel lupo sicuramente lo farà mio padre"
Si avvicina il ragazzo che è con il lupo.
"Ma tu parli sempre? Quanto sei chiacchierone e permalosa. Tranquilla, i vostri genitori non si accorgeranno nemmeno della vostra assenza "
Ci dice il folletto.
"Già lo hanno detto anche loro, ma quanto siete ripetitivi?"
Dico indicando il mostro e suo compare.
Nel frattempo il mostro si avvicina ai folletti.
"Portatele a casa mia, non perderetele di vista neanche un secondo, occhio alla ragazzina...è pestifera"

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