Il Castello
In poco tempo siamo vicini al castello, quando lo vedo rimango a fissarlo, piu' che un castello è una piccola isola sospesa per aria appoggiata su delle nuvole che sembrano cullarla dolcemente.
Circondato da una fitta vegetazione, i palazzi con delle cupole sono uniti da infinite scale e da archi che circondano l'intera isola.
Incantata da tale meraviglia osservo l'acqua che fuoriesce dagli archi e attaverso una cascata raggiunge un fiume.
Andiamo proprio al centro dell'isola e una spirale ci avvolge dolcemente e ci tira su.
Ho paura di cadere giu' e mi stringo al mostro che mi guarda e sorride.
"Tranquilla non ti farò morire in questo modo"
"Sai che consolazione"
Gli dico, arrivati su guado il vuoto e accidenti ho le vertigini.
Dopo aver fatto un milione di scale finalmente arriviamo al castello situato al centro
dell'isola, ho il fiatone.
Mi sento dentro un libro di favole, un castello con tanto di ponte levatoio e guardie ovunque.
Dentro ad accoglierci ci sono valletti, camerieri ed è enorme.
Ogni stanza con affreschi, mobili, quadri, è tutto antico ma quello che mi colpisce di più è la sala da ballo o sala del trono, gradini in marmo che conducono all'abside dove sovrasta un trono d'oro e d'avorio, è stupendo.
Non visitiamo tutto il castello soltanto alcune stanze principali.
Finestre adorne e protette da concellate d'oro, tende rosse si aprono e si richiudono con il vento, candelabri vari e vasi antichi.
Il mostro ci consegna a due guardie che accompagnano me e Sara in una camera da letto chiudendo la porta a chiave.
Letto a baldacchino con tende abbinate al copriletto, bagno con una vasca antica con piedini.
"Guarda Denise...la vasca con i piedini, cose del medioevo"
"È un castello antico cosa pensavi di trovare una vasca con idromassaggio?"
"Be' almeno è bello"
Guardo fuori dalla finestra e penso ai miei genitori ai miei fratelli...a Liam chissà cosa fanno in questo momento?
Sento Sara singhiozzare è seduta sul letto e mi avvicino a lei.
"Ehi vedrai che si sistemerà tutto"
"Penso ai miei genitori...mi mancano terribilmente"
"Lo so, anche a me mancano i miei"
"Come facciamo ad andarcene da qui"
"Non lo so ma ce la faremo vedrai"
Appoggia la testa nella mia spalla, mi fa una tenerezza.
"Sai Denise sei un'imbranata, cocciuta, testarda...ma ammiro molto il tuo carattere, tu sai affrontare tutto con coraggio"
"Ehi lo sei anche tu"
"Non è vero io sono una codarda, non so cosa avrei fatto senza di te"
"Io sono coraggiosa perché so che ci sei tu che mi sostieni, ci sei sempre stata per me e anche se mi prendi in giro so che non lo fai con cattiveria perché mi vuoi bene"
"Io non ti prendo in giro, e comunque Denise siamo così diverse forse è per questo motivo che andiamo d'accordo"
"Può essere dai collaudiamo quella vasca stramba, vado a vedere se c'è qualcosa di decente da mettere"
Vado verso l'armadio e lo apro, sgrano gli occhi, oddio non ci posso credere.
Urlo così forte che anche i morti si svegliano.
Sara, forse per solidarietà, si mette a urlare insieme a me.
"Cosa è successo? Chi c'è? Chi è stato? Ti sei fatta male? Qualcuno vuole ucciderti?"
Mi chiede e si avvicina.
"Guarda...ma te ne rendi conto?"
Gli faccio cenno con le mani di guardare quell'obbobrio .
" Cosa?"
Guarda dentro e addirittura entra la testa.
"Sara vestiti!"
"E allora? Ci vedo bene sai? So riconoscere dei vestiti"
"Appunto Sara sono dei vestiti, tutti dell'età della pietra e tutti con la gonna"
"Al mio paese i vestiti sono tutti con la gonna, se no non si chiamerebbero in quel modo. E accidenti a te Denise tu ti metti a urlare per dei vestiti? Tu mi vuoi morta"
Fa una pausa poi continua.
"Sei proprio fuori di testa e poi visto che siamo in questo posto ci sono abiti medievali non preistorici. Ma hai studiato a scuola? Cosa hai fatto fino a ora hai semplicemente riscaldato il banco?"
Riesce a finire la frase che vediamo la porta spalancarsi di colpo e in un secondo la stanza si riempie di ragazzi armati fino ai denti con a capo il mostro. È un esercito.
Oh...oh...e adesso che gli dico?
"Cosa è successo? State bene?"
Sara si dà una pacca sulla fronte e abbassa la testa.
Il mostro va verso il balcone e guarda prima a destra e poi a sinistra, sembra la terza guerra mondiale.
"Allora vi hanno fatto del male? Sono usciti dalla finestra? Chi erano? Cosa è successo?"
Fa domande a raffica, adesso svengo, mi fingo morta così lui non mi uccide.
Sara non parla, è mortificata tra un po' la faccia le cade a terra.
Però! Noto che si è preoccupato per noi, il mio ego cresce a dismisura.
"Emm..."
"Allora? Dove sono andati? Sono entrati dalla finestra?"
Sara mi guarda, di solito è lei quella che mi toglie dai guai, almeno fino a poco tempo fa.
"Scusate...emm..."
Mi guarda.
"Non è successo niente di grave"
"Le vostre grida si sono sentite in tutto il regno"
"Accidenti che potenza di voce"
Dico senza pensarci, poi metto una mano sulla bocca e sgrano gli occhi. Acc...mi è scappato.
Il mostro mi guarda con gli occhi storti.
"Scusate è che abbiamo visto... un topo"
Dice Sara con un tono di voce talmente basso che sono sicura che non si è sentita nemmeno lei stessa.
"Cosa?"
Chiede il mostro mettendo una mano vicino l'orecchio.
"Non ho sentito"
"Un t...p..."
Questa volta Sara usa un tono più alto ma parla velocemente e non si capisce quello che dice, ha paura.
Non so se piangere o ridere.
Così faccio un bel respiro, forza dai ci vuole un po' di coraggio.
"Abbiamo visto un topo"
I ragazzi ridono sotto i baffi e lui si incavola di brutto.
Che mai l'avessi detto.
Da ricordare: non nominare mai i topi!
Si avvicina mi afferra per la gola e mi alza.
Muovo velocemente le gambe.
Sto soffocando.
Sara è pietrificata, non riesce a muoversi.
Poi mi lascia andare e cado giu'.
Mi tocco la gola, mi fa male.
Mi guarda dall'alto verso il basso.
"Non provarci mai più, questo non è un gioco, ragazzina"
I suoi occhi sono rossi come il fuoco.
Si gira e se ne va seguito dagli altri.
Sara si avvicina e mi aiuta sento la gola ardere.
"Ti ha quasi uccisa!"
"Ma non l'ha fatto, non preoccuparti sto bene"
Prendo la biancheria, una sottoveste, vado in bagno e apro il rubinetto.
Non mi accorgo nemmeno che l'acqua fuoriesce dalla vasca.
Mi appoggio con la schiena al muro e scivolo giù sento un dolore dentro che mi corrode, la testa leggera e i pensieri scivolano via.
I miei occhi bruciano e le lacrime scendono giù silenziosamente sulle guance fino a raggiungere il suolo.
Mi stringo le ginocchia al petto e mi chiedo perché sto così male, perché è così cattivo, e non è per il dolore fisico, mi chiedo perché quando sono vicina a lui il mio corpo reagisce ad un suo sguardo, ad un suo contatto.
Ma è un mostro...come posso provare qualcosa per lui in così poco tempo.
No...sicuramente ci sarà una spiegazione.
Anche se è così so che lì dentro c'è un cuore che batte, un cuore ferito che continua ad amare...ma non me.
Sara entra e si inginocchia di fronte a me.
"Tutto a posto? "
"Oh Sara...cosa mi sta succedendo? "
"Ti ha fatto molto male?"
"Non è dolore fisico il mio"
"Denise...oh amica mia"
"Perché sto male? "
"Non è che ti stai innamorano? "
"È da quando mi ha baciata, è come se in me si fosse svegliato qualcosa, c'è qualcosa in lui...non capisco sento un forte legame é come se lo conoscessi da sempre. È un sentimento nuovo...ma anche vissuto...un amore passato, eterno. Oh Dio che confusione, nemmeno io riesco a capire "
"Lo ami? "
"Non credo, lui non mi ama...ama un'altra donna ed è ferito"
"Mio Dio Denise...Sono così fiera di te, sei la mia migliore amica, la mia piccola combina guai è diventata una donna"
Restiamo un po' abbracciate a consolarci, dopo faccio il bagno, mia vesto e mi metto a letto.
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