Capitolo 11
Lo lascio solo in giardino ed entro nell'atrio
rumoroso, sentendomi il cuore bloccato in gola. Una strana sensazione mi attraversa ogni nervo, facendomi vacillare sui miei piedi. Cerco Alp, determinata a chiedergli di accompagnarmi a casa, consapevole che questo offenderà Mert. Non posso vedere il mio fidanzato adesso. Continuo a tradirlo e continuerò a essere una bugiarda fino a quando non avrò la forza di carattere per dirgli la verità.
Lo vedo sulla pista da ballo, mentre conduce con eleganza la sua ragazza un po' goffa, non abituata a questi balli. Sembra che si divertano molto, a mio fratello non importa la sua goffaggine, anzi, la cosa lo diverte in modo piacevole. Chissà se lui è più fortunato di me e ha trovato la sua anima gemella o almeno una persona con cui condividere tutta la vita, non solo il lenzuolo.
Odio il fatto di doverlo interrompere, ma mi sento assalita da una pungente sensazione di agitazione.
I miei occhi improvvisamente vengono attratti da una figura che entra dalla porta di davanti.
Sentendo sicuramente il mio sguardo su di lui si gira lentamente verso di me e sorride, facendomi arrossire. Approfitto del fatto che non riesce a vedere il mio rossore da quella distanza e lo guardo accigliata, cercando di sembrare irritata da morire, anche se la verità è che solo guardarlo mi fa mettere in discussione tutta la mia vita. Penso che stia ridendo, ma non ne sono sicura perché proprio di fronte a me c'è la ragazza più antipatica che abbia mai incontrato. Deniz, vestita con un vestito argentato, di quelli in cui il vestito sembra inzuppato di glitter. Mi sorride, inarcando le labbra piene di acido. Getta all'indietro i capelli rossi con un movimento improvviso della testa e sbatte le ciglia lunghe, arcuate e artificiali. La conosco da quando era solo una bambina. Fino all'età di vent'anni non aveva mai avuto ciglia lunghe o labbra così carnose.
Sono apparsi durante la notte. Per qualche magia, oppure la mia ex amica negli ultimi anni aveva passato il suo tempo dall'estetista?
<<Il tuo futuro marito è davvero così indulgente?>> va dritto al punto, domandando in modo acido.
<<Scusami?>> chiedo, con il cuore che batte come una campana per la paura che mi abbia visto in giardino con Can. So che non perderebbe l'occasione di farci una foto per potermi pugnalare di nuovo, come fece quando avevo sedici anni, quando la nostra amicizia finì in modo piuttosto doloroso per me, perché ho l'abitudine di metterci troppa anima.
<<Ho visto il tuo ballo con quell'uomo sexy. Io e tutta la stanza. Capisco che al tuo fidanzato non dispiace condividerti>> dice sorridendo, sputando veleno.
Le sue parole non mi feriscono, anzi mi offendono e mi fanno tremare dalla voglia di schiaffeggiarla proprio qui, davanti al mondo. Si rende conto dell'effetto che mi hanno fatto le sue parole, sorridendo in modo arrogante. Penso che il suo scopo nella vita sia colpirmi. L'ultima volta che mi ha ferito è stato qualche mese fa, quando si è presentata nel letto di Alp e ha fatto sesso con lui, anche se lui aveva una relazione. Ed era anche ubriaco quando Deniz lo ha assaltato nel club, peggio di una succhia sangue.
<<O forse si fida di me>> gli rispondo con un sorrisetto. <<Sai, non entro nei letti degli uomini così facilmente come fanno gli altri>>
ribatto, colpendola.
<<Almeno non sono vergine>> sbuffa, ridacchiando in seguito.
Cerco di ricompormi, ma non ci riesco. Sento il mio cuore stretto in un pugno e le lacrime mi inondano gli occhi. Questo è un dettaglio che una come lei non dovrebbe sapere. In effetti è un dettaglio estremamente intimo, così intimo che solo chi mi è molto vicino lo sa. Come Melek e mio fratello. Non voglio pensare che uno di loro abbia rivelato il mio segreto a questo diavolo. Melek non la conosce, non ne ha avuto la possibilità, perché nei giorni in cui si svolgono eventi del genere, lei sta con il figlio di una coppia, sempre presente agli eventi, facendo parte dell'alta società. Quindi rimane solo...Alp.
<<Non avresti modo>> fatico a riprendermi, per non fargli vedere quanto sono distrutta in questo momento a causa di un possibile tradimento. <<Ti piacciono troppo gli uomini e le loro attrezzature>>
I suoi occhi scuri brillano e so che non è indifferente alle mie parole. L'unica cosa che impedisce la mia soddisfazione in questo momento è il senso di colpa e la tristezza. Era mia amica una volta, l'avrei protetta da chiunque avesse voluto prenderla in giro.
Ora sono io quello che voglio farlo. Proprio come ha fatto con me quando ha inviato le mie foto in mutande a tutti al liceo, solo per distinguermi e prendermi in giro. Per diverse settimane mi sono vergognata di guardare negli occhi qualsiasi compagno o insegnante, e i miei genitori mi hanno sgridato per diversi giorni.
<<Certo che mi piace, Demet. Sono una donna in tutta la mia natura, non fingo di essere una vergine innocente, come te>> dice in modo velenoso.
Non posso credere che abbiamo finito per parlare della mia verginità in un posto pieno di gente. Mi guardo intorno con la coda dell'occhio, assicurandomi che nessuno ci presti attenzione.
Ma vedo mia madre che guarda nella nostra direzione, con un'espressione acida. Da quando la ragazza davanti a me mi ha tradito, mia madre non la sopporta più. Ritiene che è a causa sua se io ho un punto nero nella mia vita.
<<Non fingo di essere qualcuno che non sono. Invece tu hai finto di essere mia amica e ti sei rivelata una stronza>>
<<Sei ancora influenzata da quella stupida amicizia?>> emette una risata fastidiosa.
<<No, mi dispiace per il modo in cui ti prendi gioco di quella stupida amicizia. Infondo se sei ancora qui e non dietro le sbarre è grazie a quella amicizia>> alzo gli occhi al cielo, fingendomi irritata. Vedo i suoi occhi sgranarsi per un secondo, accigliandosi. Prima che la nostra amicizia andasse in frantumi avevo scoperto che Deniz, nonostante la sua giovane età, era entrata a far parte di una cerchia che non facevano per niente cose legali. I ragazzini venivano "comprati" con soldi facili se loro spacciavano. Deniz non aveva per niente bisogno di quei soldi, però penso che lo faceva per ribellarsi, soltanto che un giorno aveva cercato di vendere stupefacenti alla persona sbagliata, finendo così nei guai. I suoi genitori si erano rifiutati di aiutarla, però lo fece mio padre, trovando un opportunità per lavorare ancora di più a stretto con la famiglia di Deniz, conosciuta per la politica.
I suoi occhi si sgranano mentre abbassa lo sguardo.
Eh già, forse mia madre ha ragione in fondo. Anche io ho la mia parte "oscura", ma non per colpa di Deniz. Forse ha sempre fatto parte del mio carattere, soltanto che solo adesso ho preso coraggio. Lo stesso coraggio che ho dovuto trovare per non crollare quando il cuore mi è stato strappato dal petto, ricevendo in cambio uno che adesso sostituisce il mio, che ormai era stanco per farmi vivere.
<<Ora scusami, mia cara, ho da fare.
Una volta ti avrei dedicato tutta la mia attenzione, ora voglio stare il più lontano possibile da una stronza come te>>
<<Certo, preferisci la compagnia del signor Divit>> mi sorride, avvicinandosi. <<Non dimenticare, mia cara ex amica, che ti conosco meglio di molti altri. Ho visto il tuo sguardo quando ballavi con lui, non è nemmeno paragonabile al finto affetto che dimostri al tuo fidanzato>> conclude, facendomi l'occhiolino.
La soddisfazione nel suo sguardo è evidente, il che non fa altro che aumentare la mia ansia. I polsi e le mani cominciano a tremare leggermente e una nausea sgradevole mi sale in gola. Prima di perdere la pazienza, mi giro e alzo il mento, guardandola direttamente nei suoi occhi castani, astuti e maliziosi.
<<Non mi conosci affatto>> ridacchio per sembrare davvero divertito. <<Non sei cambiata per niente, pensi sempre di sapere tutto. Una bella serata>> le auguro prima che lei commenti qualsiasi altra cosa.
<<Deemt>> sento il mio nome mentre cammino verso mio fratello e il mio cuore quasi mi salta fuori dal petto quando mi rendo conto che è la voce forte, giocosa e mascolina di Can.
Mi fermo sul posto, consumata da un forte fuoco che mi attraversa la spina dorsale e attraversa tutto il mio corpo. Vorrei quasi chiudere gli occhi, la forza con cui mi trattengo è fenomenale, ma è tutto tortuoso.
Si presenta davanti a me e rivedendomi davanti a lui, così vicina, ma ancora così lontana, sento il mio respiro accelerare. La barba corta che porta mi fa venire voglia di afferrargli la mascella con le mani, così da poter sentire di nuovo le sue labbra sulle mie. Cosa che non accadrà. La mia realtà mi
colpisce all'improvviso. Di nuovo.
<<Signor Divit?>> pronuncio il suo cognome irritata dal fatto che mi stia mettendo in pericolo, che non si renda conto che possiamo attirare la nostra attenzione in modo completamente non appropriato.
Ho ancora dei dubbi, continuo a chiedermi se forse non sta cercando di vendicarsi di me per quello che ho fatto. A guardarlo, alla sua figura arrogante, che sembra capace di giocare a qualsiasi gioco che lo diverta e lo soddisfi, ma nonostante ciò, sembra un uomo sincero, un uomo testardo, con onore. Non credo che farebbe un gioco così sporco con una donna. Non disonorerebbe una donna. Ma sono solamente mie supposizioni visto che non lo conosco abbastanza bene per saperlo davvero.
<<Demet, non è necessario darmi del lei>> mi dice in tono sommesso.
<<È necessario>> fatico a sorridere, perché mia madre ha di nuovo gli occhi puntati su di me. <<Sei solo un possibile socio in affari del mio fidanzato, nient'altro>> una volta che dico quelle parole sento il suo sguardo diventare più caldo, ma in modo spiacevole. Mi viene da desiderare di poter rimangiare le mie parole, ma sfortunatamente non è possibile. Avvicino le mani davanti a me per non restare ferma, ma anche per ricordargli che indosso un anello di fidanzamento.
<<Se ti credessi davvero allora lascerei perdere, ma so che non è così. Sono curioso di sapere cosa ti rende così legata a quest'uomo. L'amore decisamente no>> stringe gli occhi, pensando seriamente al riguardo.
<<Beh, signor Divit, che lo ami o no non sono affari suoi>> sussurro frettolosamente.
<<Prima o poi lo scoprirò>> dice guardandomi dritto negli occhi, con un piccolo sorriso all'angolo delle labbra, come una promessa o come una dolce minaccia, che mi fa inumidire le labbra che sento improvvisamente secche. Allo stesso tempo, vorrei potermi spruzzare un po' d'acqua fredda sul viso quando sento l'ondata di rossore che mi sale sulle guance.
<<Hai tradito il tuo fidanzato con una persona che hai visto per la prima volta nella tua vita, eppure mi sembri ancora la donna più innocente, più testarda e più bella che abbia mai visto. Forse è per questo che ti desidero così dolorosamente...nonostante tutto>> sussurra piano, ma non per non farsi sentire da qualcuno. I suoi occhi mi guardando intensamente, guardando l'effetto che le sue parole sussurrate in quel modo seducente, hanno su di me.
Non pensavo che le parole di un uomo possano farmi sentire come se stessi volando, fluttuando in terre incantate.
<<Per favore, fermati, Can>> lo scongiuro, e giro la testa per vedere Mert che cammina verso di noi, senza sospettare cosa stia succedendo in questo momento.
<<Ora non sono più "signor Divit"? E perché dovrei smettere? Le mie parole ti commuovono? Ti fa ribollire il sangue? Hai paura di essere scoperta dal tuo fidanzato, o forse hai paura che ti farò rompere con lui?>>
Mi muovo da un piede all'altro e mi metto un sorriso sul viso nonostante tutti i sentimenti.
<<Zitto per favore>> sussurro con metà della bocca, sentendo il panico che mi affoga, perché Mert è ancora più vicino.
<<Il tuo segreto è al sicuro, Dem. Ti lascerò rompere con lui, non interverrò in nessun modo per ferirti>> sussurra nuovamente mentre si passa la lingua sulle labbra e io non posso fare a meno di chiedermi se per lui è solo un gioco, oppure anche lui, proprio come me, ha perso la testa in così poco tempo.
Mert si ferma accanto a noi, togliendomi ogni possibilità di rispondere allo stupido uomo che minaccia di torcermi la mente.
<<Mia cara, dove sei scomparsa? Signor Divit>> inclina la testa in direzione di Can.
<<Fuori, per prendere aria>> gli rispondo, accettando con un sorriso il bacio che mi offre sulla guancia. Con la coda dell'occhio, noto che Can guarda il gesto con un'espressione sgradevole, come se volesse prendere a pugni qualcosa, ma cambia espressione prima che Mert rivolga la sua attenzione su di lui, mostrando un'aria indifferente.
<<Mi dai il tuo numero? Per organizzarci per la cena>> chiede Mert, prendendomi la mano.
<<Si, certo>> risponde Can nonostante il mio desiderio è quello che i due non si incontrino più.
Can tira fuori un biglietto da visita dalla piccola tasca e glielo porge a Mert. Sorprendentemente, ne porge uno anche a me. I miei occhi si spalancano, ma solo per un breve istante. Mi rendo conto che il suo gesto non è insolito, può addirittura essere interpretato come un atto di cortesia. Stendo la mano per afferrare quel bigliettino e quando le nostre dita si toccano per un attimo sono costretta a nascondere di nuovo le mie guance rosse.
Come diavolo può farmi andare a fuoco solo con un semplice tocco?
<<Allora a presto signor Divit. Adesso ballerò con la mia bellissima fidanzata>> si gira verso di me chiedendomi se sono d'accordo.
<<Certo>> accetto, fingendo un sorriso, soprattutto quando la mano di Mert si appoggia sul mio fianco, provocandomi un enorme fastidio. Niente in confronto a quel fuoco ardente che il tocco di Can mi ha fatto provare.
Can sorride brevemente, o ci prova. Di più fa una smorfia mentre ci guarda, mentre mi guarda così intensamente da farmi sentire in colpa per l'avvicinamento di Mert.
Perché ha questo potere su di me? È questo quello che continuo a domandarmi mentre il mio fidanzato mi conduce al centro della stanza.
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