ADUIAL
Lo trovai tre giorni dopo il mio ritorno dal Giappone, in una di quelle locande puzzolenti e degradate che si trovavano molto lontano dal centro della città.
Mi feci largo tra i mercanti ubriachi, e altri individui poco raccomandabili finché non giunsi ad un tavolo addossato alla parete di legno isolato da tutti gli altri. Seduto proprio a quel tavolo con indosso un lungo cappotto logoro, una camicia strappata, pantaloni bagnati e lacerati, stivali lunghi fin sotto al ginocchio vi era un giovane uomo che visto così non doveva avere più di diciassette anni.
-Sei Konradin Van der Waales giusto? Il figlio di Johannes- affermai fermandomi davanti a lui. Il ragazzo alzò lo sguardo dal boccale di birra mezzo vuoto che aveva davanti e mi squadrò con aria assente, quasi annoiata.
-Esatto, o meglio quel che resta di lui.
La sua voce non aveva tono, era piatta esattamente come i suoi occhi, privi di qualsiasi luce. Il viso aveva lineamenti dolci, quasi femminili, induriti da un po di barba rossiccia. Le gote scavate, le mani rovinate dalla salsedine, i capelli biondi lasciati lunghi e incolti gli ricadevano sulle spalle ampie coperte da quel cappotto incrostato di salsedine, intorno alla fronte portava una fascia rossa, strappata, legata con un fiocco che impediva alla frangia ribelle di cadergli sugli occhi, in testa indossava un cappello nero che sembrava più adatto ad un pirata che ad un marinaio della flotta regolare. Tutto nel suo corpo dava un senso di trascuratezza.
Cosa era successo a quel ragazzo?
-Posso sapere cosa vi porta a cercarmi?
Di nuovo gli occhi di Konradin sfuggirono ai miei, non sapevo cosa stesse cercando di nascondermi, ma restava il fatto che vi era una profonda inquietudine in quegli occhi grigi così penetranti.
-Ho saputo del naufragio- affermai sperando di svegliare il giovane dalla sua apatia.
Konradin diede un pugno al tavolo facendo tremare il boccale, rischiando di rovesciare quel poco di birra che vi era ancora contenuta.
I suoi occhi di colpo si accesero di mille emozioni diverse, sopra le quali riconobbi frustrazione, rabbia, e anche disperazione.
-Sarei dovuto morire con i miei compagni, non mi sarei dovuto salvare non è giusto.
Era in preda alla disperazione più totale e allora compresi che il ragazzo era forse lunico dei sopravvissuti a quella spedizione che doveva portare delle merci preziose per conto della Compagnia delle Indie da Amsterdam a Giava.
-Adesso calmati Konradin- affermai con la voce più autoritaria che riuscii a trovare dentro di me.
Lo sguardo del giovane si puntò su di me e io mi ritrovai trafitto da quelle iridi grigie piene di rabbia.
-Voi cosa sapete di quello che ho dovuto subire su quella nave? Eh? cosa sapete?
Voleva chiaramente sfidarmi, ma io ero preparato a quelle domande esattamente come mi aspettavo che avrebbe agito in quel modo. In quello era identico a Johannes, suo padre.
-So che sei stato un mozzo fino a qualche giorno fa, prima che la nave su cui eri imbarcato naufragasse, ne hai subite di tutti i colori a bordo vero?
Lo guardai tranquillamente rimanendo in piedi di fronte a lui. A quelle parole Konradin parve svuotarsi di tutta la grinta che mi aveva mostrato qualche minuto prima e si accasciò sulla sedia tornando a fissare il vuoto, l'incanto si era spezzato.
Presi posto di fronte a lui e lo fissai con l'unico occhio che era rimasto sano.
-Cosa succede Konradin?
Lui scosse il capo come a voler evitare l'argomento, poi i suoi occhi tornarono a guardarmi e lo vidi prendere fiato.
-A quanto pare voi conoscete me, ma io ignoro perfino il vostro nome.
Sorrisi, voleva dire che un po' di curiosità l'avevo instillata in quel ragazzo all'apparenza apatico.
-Mi chiamo Aduial MacArthur vengo da Aberdeen in Scozia, ma dal cognome dovresti averlo intuito.
-Hai detto Aduial MacArthur? Tu conoscevi mio padre!
Speravo proprio che mi riconoscesse, eppure era solo un bambino la prima volta che l'avevo visto.
-Si, esatto Johannes era un mio amico, ci siamo già incontrati una volta a dire il vero, ma eri molto piccolo allora, non mi sorprende che tu non mi abbia riconosciuto, a quel tempo avevo tutti e due gli occhi che vedevano. Comunque sono tornato dal Giappone due giorni fa e, curiosando al mercato, ho sentito del naufragio e che probabilmente vi era un solo sopravvissuto, ero sicuro che fossi tu, così sono venuto a cercarti. Sono felice che tu stia bene.
-Bene è una parola grossa Aduial. Quando sono tornato in città, ho scoperto che i nemici di mio padre avevano preso tutto quello che, in teoria, sarebbe stato mio di diritto. Ora non ho più niente, quei pochi soldi che sono riuscito a guadagnarmi in marina sono andati tutti perduti giocando d'azzardo e ora sono solo lo spettro che cammina.
Quelle rivelazioni mi scioccarono. Sapevo che Johannes aveva molti nemici tra i potenti mercanti della città, ma non immaginavo che fossero capaci di arrivare a tanto.
-Loro sanno che sei vivo?
-No, pensano che sia morto, quando è scomparso mio padre.
Questo spiegava il motivo per cui era ancora in vita, a parte il fatto che nessuno sarebbe stato in grado di riconoscere Konradin viste le condizioni in cui versava.
Mi scompigliai i capelli con fare nervoso, avevo una sensazione spiacevole nel petto, forse dovuta al fatto che non mi piaceva il luogo dove stavamo conversando, avrei preferito parlare con il ragazzo lontano da orecchie indiscrete.
-Hai un posto sicuro dove alloggiare oppure no? - chiesi dopo un po'.
-Purtroppo no, non posso permettermi una stanza, nemmeno in questa locanda scalcinata- rispose lui.
Compresi che non potevo lasciarlo lì, aveva bisogno di me.
-Alzati coraggio ti porto via da questo posto, non meriti di stare qui. - affermai con fare risoluto.
Lo dovevo a Johannes che mi aveva aiutato quando io ero appena arrivato a Amsterdam.
Ma soprattutto lo dovevo a me stesso, uno come Konradin non meritava di marcire in un luogo malsano come quella locanda. Fui io a pagare il conto, nonostante le proteste del ragazzo.
-Dove andiamo Aduial?
-Ti porto in un posto molto più sicuro di questo dove nemmeno i nemici di tuo padre potrebbero trovarti- risposi con fare sbrigativo.
Amsterdam riluceva di mille luci, l'acqua dei grachten, i canali artificiali che attraversavano tutta la città fino al centro dove si congiungevano con il fiume Amstel, gorgogliavano in modo strano. Anche il vento che proveniva dal mare sembrava strano. Ma forse era solo una mia suggestione.
Angolo Autrice: Benvenuti ad Amsterdam a tutti voi, questa è una storia alla quale sto lavorando da tempo. Cosa ne pensate? 😉 La bellissima cover che vedete non è mia ma è merito di Sheilaroug17
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top