8- ALTRO CHAMPAGNE?
-É aperto Luke!- urlai dalla camera da letto. Erano le sei e tra meno di un'ora saremmo dovuti essere al Luxury Palace.
E io non ero capace di allacciare un abito.
Mia madre mi aveva salvato, e non so come era riuscita a trovarne uno perfetto per l'occasione.
Non osavo pensare a quanto lo avesse pagato.
Vidi Luke fermarsi sulla porta uno smocking impeccabile addosso.
Quasi potevo sentire il rumore della sua mascella infrangersi sul pavimento.
Lo guardai da dietro la spalla,
-Katie...- disse con voce estasiata.
Lo guardai sorridendo imbarazzata.
-Non riesco ad allacciarlo, potresti...- feci cenno ai bottoncini sul fondo schiena.
Il mio amico sembrò riprendersi.
Si avvicinò alle mie spalle guardandomi dallo specchio.
-Sei meravigliosa, davvero- gli sorrisi sorpresa, non credo di averlo mai sentito rivolgermi parole simili.
Allacciò i tre bottoncini sistemando la stoffa con una carezza .
-Se non fossi gay mi sarei già innamorato- disse lanciandomi un sorrisetto.
Alzai gli occhi al cielo squadrandomi allo specchio.
Indossavo un abito lungo, dal tessuto leggero e aderente.
Completamente nero e con piccoli inserti di perline argentate sulle spalline sottilissime che si intecciavano dietro la schiena, lasciandola nuda.
Deglutii, non sembravo nemmeno io.
Mia madre mi aveva trascinata dal parrucchiere quel pomeriggio che mi aveva sistemato i capelli in un raccolto morbido alla base della nuca.
Ciocche ondulate erano lasciate libere a incorniciare il viso truccato in modo leggero e fresco.
Salii in auto attenta a non combinare casini, uno strappo alla gonna non era contemplato.
Il luxury palace era un imponente struttura dallo stile greco antico. Le grandi colonne bianche attorniavano l'intero edificio.
La cena era servita nella sala reale e aveva un buon motivo per chiamarsi così.
Un paio di ragazze perfettamente preparate ci presero i cappotti dopo aver preso gli inviti e ci aiutarono a trovare il nostro tavolo.
Per una volta perfino Luke stava zitto, mi teneva a braccetto e come me si guardava attorno rapito.
Era stato tutto decorato alla perfezione, enormi composizioni floreali attorniavano ogni angolo della stanza permeando l'ambiente di un profumo dolce.
Dozzine di camerieri passavano con vassoi ricchi di leccornie e calici di champagne.
Ne fermai prontamente uno prendendone due .
Lo trangugiai prima di entrare nel fulcro della festa.
-Mi sento cenerentola- bisbigliò Luke mentre seguiva con lo sguardo un ragazzo dalla carnagione olivastra intento a svuotare un vassoio.
-Cerchiamo mia madre, e Linda- lo tirai verso la grande sala.
Ma era così affollata di persone che era impossibile trovarle.
Così raggiungemmo il nostro tavolo, il numero trentacinque .
Lisa era già seduta accanto a Mark. In un abito verde scuro e i capelli raccolti con un fermaglio argentato.
Quando mi vide spalancò gli occhi e quasi Mark sputò lo champagne che stava bevendo.
Imbarazzante.
Sentii Luke ridacchiare al mio fianco.
-Katie! Sei favolosa!- esclamò Linda alzandosi per abbracciarmi.
-Anche tu- sorrisi a disagio.
-Anche tu- feci a Mark con un sorrisetto, sbatté le ciglia passando un'altra occhiata al mio vestito.
-Non è un sogno?- esclamò Linda guardandosi intorno.
Una band suonava dalla parte opposta della sala una musica allegra.
Mentre le persone si salutavano nei loro vestiti costosi.
Recuperai altro champagne e finalmente riuscii a rilassarmi un po'.
-C'è il signor Gregory- Linda lanciò un'occhiata verso la porta d'ingresso.
Mi voltai incontrando la sagoma di un ragazzo alto in smocking.
I capelli castani pettinati ordinatamente indietro e un sorriso mozzafiato.
-Chi diavolo è quell'angelo?- sorrisi alle parole di Luke senza staccare gli occhi da Caleb.
-Il grande capo-
-Il grande sexy capo- Caleb si muoveva nella stanza con naturalezza salutando gli ospiti senza mai perdere il sorriso.
Era davvero il suo mondo, lo smocking lo fasciava come un guanto.
Poco dopo vidi Rick stringergli la mano calorosamente, gli poggiò una mano sulla spalla con un sorriso amichevole stampato in volto.
Mia madre accanto a lui sembrava a un passo dall'infarto mentre stringeva la mano al mio capo.
Ma dài mamma.
Quando Caleb si fu allontanato mi alzai per salutarli.
Erano al tavolo con persone mai viste prima e mia madre sembrava stranamente a suo agio.
-Tesoro! Oddio sei una meraviglia- mi strinse in un abbraccio commosso, neanche stessi andando al ballo scolastico.
Risposi all'abbraccio imbarazzata.
Rick mi salutò calorosamente baciandomi sulle guance.
-Sei splendida, si vede che sei figlia di tua madre- mi madre gli rivolse un'occhiata devota sorridendomi emozionata.
-Che peccato che ci abbiano messe separate, lei è Rose la figlia di Rick e tra poco arriverà anche il suo ragazzone- il ragazzone doveva essere suo figlio.
Sorrisi alla ragazza in abito cipria seduta al tavolo.
Mi rivolse un sorriso timido, gli occhi verdi spiccavano su una carnagione abbronzata.
Era davvero bellissima.
Ci stringemmo la mano a disagio.
-Ho sentito molto parlare di te- ammise gentile, sembrava imbarazzata quanto me di quella situazione.
-Mia madre ama parlare, sì- mi lanciò un occhiata divertita prima che ritornassi al mio posto.
I camerieri avevano iniziato a servire gli antipasti e Luke aveva già fatto amicizia con il ragazzone dalla pelle olivastra che era seduto al nostro stesso tavolo.
Avevo perso il mio accompagnatore, pensai quando lo vidi guardarlo con gli occhi a cuoricino.
-Katie..- mi bloccai davanti a Caleb che non avevo notato essersi avvicinato.
Ed era davvero difficile non farlo.
-Signor Gregory- il suo sguardo percorse il mio corpo per poi brillare nel mio, di una luce intensa che mi diede i brividi.
-Non siamo al lavoro puoi essere meno formale- fece sorridendomi sexy.
Arrossii accarezzando una ciocca ondulata vicino al viso.
-Sei incantevole- disse poi facendomi trasalire.
-pretendo un ballo più tardi-
Oh no, si ballava? In effetti il termine gala doveva farmelo capire.
-Non sono una brava ballerina- ammisi rossa in faccia.
-Credo che nessuno guarderà come balli con quell'abito- lo guardai scioccata, mi sorrise divertito prendendomi la mano per poi baciarne il dorso.
Trattenni il respiro.
-Kat?!- mi voltai di scatto verso quella voce familiare, Caleb mi imitò lasciando la mia mano.
Liam mi stava fissando con i grandi occhi verdi spalancati.
Ma che diavolo ci faceva lui lì?
Il suo sguardo seguì lentamente tutto il mio corpo facendomi arrossire. Per poi fissarlo sui miei occhi.
Mi sentii morire.
-Will- il ragazzo spostò la sua attenzione su Caleb che lo guardava stupefatto prima di sorridere gentilmente.
Vidi Liam irriggidirsi, la mascella contratta e gli occhi ombrosi.
-Cale- passai lo sguardo da uno all'altro confusa. Will? Cale?
-Non pensavo che saresti venuto- fece sorpreso il mio capo facendo un passo verso di lui, Liam lo fissò duramente senza muovere un muscolo.
-Lo so, vi conoscete?- fece rivolgendosi a me. Deglutii mentre pasavo lo sguardo sul suo corpo coperto dallo smocking.
Era una visione.
I capelli sempre in disordine e gli occhi da incanto.
-Sono il suo capo- si intromise Caleb.
Quasi Liam parve non sentirlo continuava a guardarmi con quel suo sguardo magnetico. Deglutii a fatica prima di aggredire un cameriere rubando un altro calice di Champagne.
Vidi Liam sorridere al mio gesto, gli lanciai un occhiataccia da dietro il bicchiere.
-Tuo padre è al tavolo dodici- disse Caleb lanciandomi un occhiata veloce.
Liam si voltò verso un punto in lontananza, lo seguii sentendo il cuore esplodermi nel petto.
Non poteva essere vero.
Lo champagne mi andò di traverso e iniziai a tossire. Caleb mi tolse il bicchiere dalla mano evitando che lo fecessi cadere a terra.
-Katie..- si avvicinò mentre continuavo a tossire, lanciai un occhiata a Liam e un altra al tavolo che stava fissando.
-Rick è tuo padre?!- dissi senza fiato. Vidi il ragazzo guardarmi sorpreso.
-Lo conosci?- oddio, no..
-Conosco meglio la donna vicino a lui- il suo sguardo puntò mia madre per poi sollevare le sopracciglia.
-É...-
-Mia madre- risposi ringraziando Caleb con un sorriso mentre mi riporgeva il bicchiere.
Quando tornai al mio tavolo mi sentivo la testa leggera. Non ero sicura se fosse colpa dello champagne o nel vedere Liam seduto vicino a mia madre.
-Che hai?- fece Luke fissandomi attento. Gli lanciai un occhiata socchiudendo gli occhi.
-C'è Liam- spiegai lanciando un occhiata al loro tavolo. Luke sembrava confuso prima di vedere comprensione nel suo sguardo. Dischiuse la bocca sorpreso.
-Non dirmelo-
-Ok non te lo dico, ma è come pensi- fissò ancora il tavolo di mia madre per poi sorridere come un cretino.
-Neanche in una puntata de Il Segreto- disse soffocando una risata. Gli lanciai un'occhiata assassina trangugiando altro champagne.
Dopo tre portate spettacolari, ci furono un paio di discorsi di qualche vecchio amico della famiglia Fell.
Uno più noioso dell'altro e iniziai a rimpiangere di aver bevuto tutto quello champagne.
Vagai con lo sguardo la stanza incontrando gli occhi verdi di Liam fissi su di me.
Alzò un sopracciglio mentre vedevo il suo sguardo brillare di un ironia tutta sua, gli sorrisi annoiata e lui mi lanciò un occhiolino.
Se lo avesse fatto qualcun'altro sarebbe sembrato ridicolo ma fatto da lui mi faceva ribaltare lo stomaco.
Distolsi lo sguardo turbata e un paio di occhi color ambra incontrarono in miei.
Caleb mi sorrise mostrando una piccola fossetta sul mento.
Risposi in imbarazzo prima che lo distogliesse.
Oh cavolo.
Luke mi prese una mano attirando la mia attenzione.
-Cosa stai combinando Kat?- mormorò con un sorrisetto.
La festa proseguì lentamente, diverse volte incrociai lo sguardo del mio amico che a parte provarci con il tizio al nostro tavolo, mi pare si chiamasse Tyler, aveva la mia stessa espressione.
Era una noia mortale.
Ma tutto cambiò quando annunciarono l'inizio dei balli e se avessi avuto un minimo di coordinazione avrei reagito come il resto della sala.
Luke mi costrinse ad alzarmi e seguirlo sulla pista insieme a un'altra dozzina di coppiette affiatate.
Mi guardò malizioso ancorando una mano alla base della mia schiena per attirarmi a sé.
Sorrisi seguendo il suo ritmo.
Era bravo, molto bravo e riuscì a farmi ridere per l'intera durata del ballo.
-Se non mi avessero fatto gay sarei stata la tua anima gemella- mi sussurrò con il fiato corto.
Risi stringendolo in un abbraccio morboso.
-Posso rubarti la dama per un minuto?- ci staccammo a quella voce.
Caleb era apparso e mi stava fissando.
Vidi luke accendersi come una lampadina.
-Certo mi fai un favore- feci una smorfia mentre Caleb sorrise divertito.
Ballare con lui era come se un riflettore ti illuminasse dal soffitto.
Sentivo gli occhi di tutti addosso mentre mi stringeva un mano e con l'altra mi accarezzava la vita.
Era insolito certo che una segretaria ballasse con il proprio capo ma a lui non sembrava importare granché.
La musica era dolce e avvolgente mentre mi portava con sicurezza, quasi fossi una ballerina.
Il mio corpo rispondeva al suo muovendosi nel modo giusto.
-Sei bravissima- mi disse gli occhi che luccicavano sotto le luci soffuse della sala.
Il resto dei presenti sembrò improvvisamente allontanarsi mentre rimanevamo solo io e lui.
Sentivo il suo profumo speziato e il mio nervosismo scomparve.
Sorrisi arrossendo un po'.
-Non è vero. Sei tu che lo fai credere- dissi guardandolo da sotto le ciglia, in risposta sorrise, in un modo sincero, genuino che mi fece venire le farfalle allo stomaco.
Con un gesto esperto mi fece fare una piroetta per poi afferrarmi tra le mani.
Il suo volto a un centimetro dal mio mandò in tilt il mio cuore.
-Mio padre si incazzerà da morire ma non potevo ignorarti, non dopo averti vista stasera-
-Caleb- la sua mano scese un po' producendomi lunghi brividi lungo la schiena e le parole mi morirono in bocca.
-Mi piaci Katie, è una colpa?- le sue parole mi fecero balzare il cuore in gola.
Notò la mia espressione, i suoi occhi si ombrarono -sono un ragazzo come tutti, posso invaghirmi anche io sai?- lessi una sfumatura malinconica nella sua voce.
-Non so cosa dire- feci prendendo un lungo respiro, mi fece volteggiare attirando l'attenzione delle ragazze sedute vicino a noi.
-Non devi dire nulla, solo dammi una possibilità- quelle parole mi colpirono come uno schiaffo.
E per quanto il mio cervello non capisse come fosse possibile che gli piacessi io il mio cuore si gonfiava per la gioia.
-L'hai sempre avuta Caleb- ammisi rossa in volto, i suoi occhi incrociarono i miei con un emozione nuova.
-Grazie, anche per il ballo- fece allontanandosi per potermi baciare la mano. Non mi ero nemmeno accorta che fosse finita la canzone.
Quanto tornai al mio tavolo mi sentivo ovattata. Non risposi allo sguardo sbalordito di nessuno mentre mi versavo altro champagne nel bicchiere.
Lo trangugiai molto poco elegantemente mentre i miei occhi correvano verso il tavolo di mia madre.
Su Liam in particolare.
Sentii il cuore mancare un battito nello scoprire che mi stava guardando.
Gli occhi verdi scuri e la mascella tesa.
Sentii il respiro bloccarsi a quello sguardo. Poi lo distolse lasciandomi libera di respirare.
-Katie ...-
-Vado a prendere una boccata d'aria- feci senza far finire la frase a Luke.
Incrociai lo sguardo cupo di Mark e quello scioccato di Linda prima di fuggire fuori.
La mamma mi fece un cenno con la mano ma la ignorai uscendo fuori dal grande palazzo.
Anche lì fuori non era possibile stare da soli.
Coppiette isolate o solo vecchi babbioni impegnati a fumare erano nei dintorni.
Ignorai le loro occhiate sedensomi sul muretto della piccola fontana in giardino.
Sentivo le guance andare in fiamme, ero cosciente che facesse freddo ma io sentivo la pelle andare a fuoco.
Alzai lo sguardo sul cielo scuro.
E sospirai.
Prima che potessi cambiare idea sfilai i tacchi accarezzando l'erba fredda con in piedi doloranti.
Gemetti di piacere chiudendo gli occhi.
-Molto chic- spalancai gli occhi puntandoli su Liam, il suo sguardo scese sulle mie gambe nude.
-Non sono una persona chic io- borbottai e lo vidi sorridere mentre si sedeva al mio fianco.
Per un paio di minuti stemmo in silenzio, si sentiva solo il brusio delle persone all'entrata e la musica provenire dall'interno.
Scorsi anche un cameriere scolarsi una bottiglia nascosto dietro un albero.
-Quindi te la fai con il tuo capo eh?- mi voltai scovolta, non riuscivo a vederlo in faccia ma i miei occhi caddero sulla sua camicia sbottonata mancante di pappillon.
-No, non me la faccio con il mio capo- dissi duramente, i suoi occhi salirono sui miei con una luce che mi fecero venir voglia di scappare.
Poi sorrise nel suo solito modo sprezzante, solo che questa volta mancava qualsiasi sfumatura di divertimento.
-Scommetto che fra meno di un mese farai carriera e avrai un fantastica promozione- sentii un gran calore riversarsi nelle mie vene.
-Cosa stai insinuando Liam, eh?- alzò un sopracciglio puntandomi con uno sguardo cupo, il mento un po' alzato in un espressione di fierezza.
-Che ti fai scopare e lui ti ringrazia tutto qui. Caleb è un ragazzo magnanimo- fece sprezzante.
Mi alzai in piedi furiosa, mi guardò apatico mentre cercavo di ucciderlo con lo sguardo.
-Io non mi faccio ... fra me e caleb non c'è niente! Ma che cavolo ti prende?!-
Il suo sguardo si annebbiò per un secondo e di nuovo mi parve di vederci quella sofferenza che nascondeva sempre.
Feci un passo verso di lui, il cuore stretto in una morsa. Era più forte di me, vederlo con quegli occhi mi mandava fuori di testa.
-Dovresti, lui non vede l'ora di strapparti le mutandine. Ne varrebbe la pena- le sue parole mi colpirono come un pugno allo stomaco.
Si alzò sistemandosi in bottoni della camicia.
I suoi capelli sbravano ancora più scuri nella notte.
-Sei proprio un idiota- sbottai pronta ad andarmene.
-Ricordati di fargli quella cosa con la lingua quando lo rivedi- esclamò rabbioso.
Mi voltai gli occhi accecati dalla rabbia.
Lo raggiunsi in un lampo colpendolo con uno schiaffo rumoroso.
Il suo voltò rimase immobile al mio colpo, lo sorbì a occhi chiusi.
Poi li aprì e il verde dei suoi mangiò il marrone dei miei.
Sentivo gli occhi pizzicare e lottai con tutta me stessa per controllarmi.
-Caleb è gentile. Non mi tratta come una stupida ragazzina e non mi vede come una donnaccia- dissi a voce bassa, il tono affilato.
Ero sicura che se avessi aspettato anche solo un secondo sarei scoppiata a piangere così raccolsi le scarpe e me la filai.
Sentivo il suo sguardo su di me mentre mi allontanavo.
Prima di tornare alla festa feci una capatina in bagno.
Avrei voluto rinfrescarmi bagnandomi il viso ma non potevo rovinare tutto il lavoro di make up di mia madre.
Fissai i miei occhi lucidi, le mie guance erano arrossate per il resto ero perfetta.
Buffo no? Dentro mi sentivo a pezzi.
Mi lavai le mani prendendo un lungo respiro e tornai al tavolo. Luke mi lanciò un occhiata preoccupata prima di puntare lo sguardo sul palco.
-Stanno cercando Liam, lo hai visto?- vidi Rick in piedi al microfono teso mentre degli uomini vagavano per la stanza e uscivano fuori.
-Era fuori poco fa- Luke alzò un sopracciglio curioso ma lo ignorai.
-Mio figlio mi aveva promesso che avrebbe suonato per tutti noi stasera, ma evidentemente ha avuto un contrattempo- mi dispiaceva per Rick sembrava volersi trovare una pala anche lui.
Caleb si avvicinò a lui dicendo qualcosa, Rick annuì con un sorriso riconoscente.
Il ragazzo prese posto al microfono sfoderando un sorriso sereno.
-William è stato poco bene e si scusa per l'assenza. La nostra fantastica band farà del suo meglio- lanciò un altro sorriso al pianista che iniziò subito a strimpellare.
-William?- borbottai con un senso di nausea.
-Liam sta per William Bolton, ecco perché ha un Audi e sembra non fare nulla per vivere- fece Luke a bassa voce.
Parlare di Liam mi faceva sentire male così cambiai subito discorso portandolo su Linda.
A fine serata ero pronta a saltare sulla prima auto in corsa per tornare a casa, ma dovetti aspettare che Luke finisse di pasturare con Tyler e rifilargli il proprio numero.
La mamma mi abbracciò all'uscita neanche stessi partendo per l'Afghanistan.
-Ci sentiamo presto- farfugliai tra la sua stretta.
-Sarà meglio signorina, dobbiamo parlare io e te- mmm, quel tono non prometteva nulla di buono.
Sorrisi mio malgrado salutando Rick.
Ora quella sensazione che avevo provato aveva senso.
Il suo sorriso era una copia sbiadita di quello di Liam.
Sentii lo stomaco contorcersi a quella rivelazione.
-È stato un piacere conoscerti- dissi a Rose che mi strinse la mano fissandomi attenta.
In auto chiusi gli occhi godendomi la musica anni novanta che Luke aveva messo.
-Mi dici cosa è successo stasera? E perché il tuo capo sembrava volerti mangiare?-
Rabbrividii e non per il freddo.
Le parole di Liam mi ritornarono in mente come una doccia ghiacciata.
-Smettetela di dirlo, Caleb è carino- mi guardò per un secondo sorpreso.
-Calmati Kat, io amo il tuo capo puoi farti mangiare tutte le volte che vuoi. Anzi sono un po' invidioso a dire il vero. Due ragazzi super sexy pronti a combattere per te. - lo guardai di stucco.
-Ma che dici?- sorrise lanciandomi un occhiata esasperata.
-Ma dài, non fare finta di niente. Caleb ti adora e Liam ti salterebbe addosso se tu non lo disprezzassi tanto-
-Mi odia. Non sono io che disprezzo lui te lo assicuro- spense l'auto davanti a casa mia fissandomi in silenzio.
Lanciai un occhiata in direzione della casa di Liam sollevata di vedere tutte le luci spente nonostante l'Audi fosse parcheggiata.
Chissà cosa stava facendo a quell'ora, respinsi quel pensiero facendo un sospiro.
-Non sono un genio ma i ragazzi li capisco molto meglio di te. E lui cara mia non ti disprezza per niente. Fidati non mi sbaglio mai su queste cose-
Lo guardai stancamente, lasciando cadere il discorso.
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