7- VORTICE PERICOLOSO
Allacciai la cintura del trench fissando il muso lungo, che avevo fisso sulla faccia, dal riflesso allo specchio .
Dai Katie non fare la bambina.
Ma io avevo davvero voglia di mettermi a fare i capricci e pregare la mamma di lasciarmi in pace. Stupida cena.
Ed ero anche stata costretta a vestirmi carina.
Uscii di casa quando ormai mancavano pochi minuti all'arrivo del mio taxi.
Se fossi andata avanti così un auto me la sarei potuta permettere tra tre anni.
Rimpiansi la mia vecchia punto, che aveva deciso di piantarmi in asso tre settimane prima.
Vidi Liam uscire dalla porta di casa, il torso nudo mentre accompagnava la biondissima Jess alla sua auto.
Non mi piaceva.
Non mi piaceva neanche la sua stupidissima auto rossa fiammante.
E a giudicare dall'occhiata che mi lanciò neanche io dovevo piacerle un granché.
Alzai una mano muovendo le dita, un sorriso maligno in faccia. La vidi fare una smorfia ignorandomi alla grande, prima di voltarsi verso il ragazzo per un altro saluto civettuolo.
Sospirai ignorando lo sguardo di Liam fisso su di me quando l'auto rossa se ne fu andata.
Ora che avevamo smesso di insultarci non ero sicura di quello che dovessi dire.
-Bel tempo eh?- feci, ero sicura che avrei vinto il primo premio per la fantasia.
Liam si grattò il mento alzando il naso verso il cielo che stava scurendo.
-Boh a me sa' normale- lo guardai perplessa.
Beh lui era anche peggio di me nel fare conversazione.
-Dove stai andando?- chiese seguendomi con lo sguardo.
-A cena dal nemico- mi guardò torvo. Mi appoggiai al cancello -da mia madre- spiegai con una smorfia.
In quel momento arrivò il mio taxi, guardai Liam e abbozzai un sorriso.
In risposta alzò una mano seguendomi mentre salivo sull'auto. Era stato strano.
Era tutto strano tra noi dopo venerdì sera. L'auto partì non prima che potessi guardarlo un'altra volta. Sospirai nel vederlo con quegli occhi verdi fissi su di me.
Troppo strano.
La casa di Rick, così lo chiamava la mamma ma penso che il nome completo fosse Richard, era davvero enorme.
Il taxy mi mollò fuori dal grosso cancello ferrato.
Guardai da dietro le sbarre l'enorme giardino che si estendeva fino alla grande villa color avorio.
Rick doveva essere un megalomane.
Suonai il campanello, nervosa.
Ero sicura di essermi vestita elegante ma forse mi ero sbagliata.
Il cancello si aprì con un ronzio. Ok.
Superai il lungo viale alberato, guardandomi intorno come un turista in Europa.
Una donna mi aspettava davanti all'alta porta di ingresso, con una divisa nera e i capelli legati così stretti che si vedeva la pelle delle tempie tirarsi.
Mi sorrise cordiale.
-Signorina Katie, benvenuta- ero sicura che sarebbe uscita una candid camera.
-la stanno aspettando dentro-
Il dentro era un enorme salotto, che ospitava ben quattro divani, un camino dove sarebbe potuti scendere due babbi natali e un maestoso pianoforte a coda.
La mamma era seduta su una delle poltrone e si illuminò tutta alla mia vista.
Era simile a me con i suoi capelli castani e gli occhi scuri.
In quel momento però la somiglianza si era indebolita.
Era vestita in modo impeccabile, i capelli raccolti alla base della nuca e doveva essersi fatta qualcosina in più di un paio di lampade.
-Tesoro!- si alzò in piedi e nel farlo inciampò nelle frange del tappeto.
Sì era mia madre.
Mi abbracciò soffocandomi con il suo profumo.
-Ciao mamma- mi guardò prendendomi il viso tra le mani, gli occhioni eccitati.
-Rick ti presento mia figlia- l'uomo in piedi vicino alla poltrona si avvicinò.
Era un uomo distinto, con i capelli brizzolati ai lati e un paio di occhi verdi scuro.
Vestito di tutto punto mi porse la mano regalandomi un sorriso perfetto.
La strinsi imbarazzata.
-Finalmente ti conosco, tua madre mi ha parlato molto di te- lanciai un'occhiata alla donna che ci guardava come se fossimo un bel quadro.
-Cosa gli hai raccontato?- chiesi con un sorriso, mia madre non era proprio una persona riservata.
Mi sorrise facendo un gesto veloce con la mano, non mi sfuggì l'enorme anello che aveva al dito.
-Tutte cose belle tesoro, Tina non ti ha preso il cappotto- la donna in divisa si affrettò a rubarmi il trench.
Vidi lo sguardo di mia madre sondare il mio abbigliamento, la ignorai allegramente.
La cena proseguì senza particolari intoppi, e superato l'imbarazzo iniziale dovetti ammettere che Rick fosse un uomo interessante.
Raccontò dei suoi innumerevoli viaggi e rimanevo di stucco a ogni sguardo amorevole che lanciava alla mamma.
-Ho saputo che stai lavorando alla Fell- fece quando avemmo finito il dessert.
Era talmente buono che ne avrei chiesto felicemente il tris.
Ma non mi sembrava il caso.
-Sono ancora in prova- bevvi un lungo sorso di acqua mentre gli occhi verdi dell'uomo mi sorrisero dalla parte opposta del lungo tavolo.
-Sono sicuro che la prossima volta che ci vedremo ti avranno già assunta- gli sorrisi riconoscente.
-Conosco Daniel da sempre e suo figlio è proprio come lui, non si fa scappare un talento- un talento? Lanciai un'occhiata alla mamma.
Ma che cavolo aveva raccontato di me?
-Conosci Caleb Gregory?- chiesi stupita, Rick annuì mentre Tina iniziava a togliere i piatti.
-Certamente, l'ho visto nascere-
Immaginai Caleb bambino, doveva essere stato stupendo.
-Mio figlio lo invitava sempre a casa per giocare e mia figlia aveva una cotta mostruosa per lui - sorrisi sorpresa di sapere che avesse dei figli.
Avrei dovuto informarmi prima, sarei sembrata più educata.
Quando fu arrivata l'ora di andare mi seguirono alla porta. Indossai il trench prima che mia madre mi stritolasse di nuovo.
-Chiamami Katie, lo fai troppo poco- annuii arrossendo a quel rimprovero.
-È una ragazza impegnata Jules- strinsi la mano di Rick che mi sorrise caloroso.
Qualcosa in quella espressione mi turbò, c'era qualcosa in lui di familiare ma non riuscivo a capire cosa.
-Ci vedremo alla festa di anniversario dei Fell- fece mentre uscivo.
-Che meraviglia! Una cena di gala! Katie possiamo andare a fare shopping in questi giorni...- si intromise la mamma ancorandosi al braccio di Rick.
Annuii distratta, ancora turbata da quella strana sensazione avuta con Rick.
Stavo diventando paranoica ammisi procedendo lungo il viale.
Mi girai a metà strada per salutare con la mano la mamma ancora ferma sulla porta.
🌸🌸🌸
-Una cena di gala- guardai Luke addentando una la mia fetta di pizza.
Ci eravamo dati appuntamento, per pranzo, alla pizzeria di fianco al mio posto di lavoro il giorno dopo.
- tu, a una cena di gala- ripeté sghignazzando.
-Mi accompagni o no?!- sbottai facendolo sorridere. Poi si prese il mento tra le dita.
-Non è un invito molto romantico e io sono molto impegnato... - alzai gli occhi al cielo buttando la crosta della pizza sul piatto.
-Sappiamo entrambi che stai impazzendo di felicità- feci cupa.
I suoi occhi scuri brillarono.
-Una cena di gala!- esclamò battendo le mani, vidi la donna seduta vicino a noi sobbalzare.
-Devo assolutamente pensare a cosa mettere!E te, vedi di non farmi sfigurare- e ti pareva.
-Ma che avete tutti? Ho buon gusto se mi impegno- decisi di ignorare l'occhiata che mi lanciò.
Mancava una settimana al gran evento e in ufficio non si parlava di altro.
Linda era letteralmente impazzita quando aveva scoperto che c'era un rigido dress code.
A quanto pare la sua sarta aveva sbagliato tutto.
Tornai a casa quella sera più tardi del solito. Avevo dovuto organizzare un incontro a Turner e mi c'era voluto un intero pomeriggio.
Quando arrivai a casa vidi Liam impegnato in una vivace conversazione al telefono.
Origliai cercando di non farmi notare.
Mamma esci dal mio corpo.
-Sai quanto me ne frega?! Scordatelo!- chiuse il telefono rabbioso prima di posare gli occhi su di me.
Gli sorrisi imbarazzata, mentre infilavo le chiavi nella toppa. Sospirò passandosi le dita tra i capelli, era difficile vederlo così teso.
Giocherellai con le chiavi nervosa.
-Tutto bene?- chiesi esitante.
Mi guardò di nuovo e per un attimo credetti che non mi avrebbe risposto.
-Ti va di entrare? Mi serve il tuo aiuto- lo fissai sorpresa, sorrise divertito alla mia espressione.
Evevamo imposto una tregua dopotutto.
Lo raggiunsi tesa, non ero ancora a mio agio vicino a lui e vederlo così rilassato mi irritava.
Mi offrì una birra mentre osservavo con maggiore attenzione casa sua.
Era carina, simile alla mia per certi versi ma meglio arredata.
Si appoggiò al ripiano cella cucina, i piedi scalzi sotto ai jeans chiari.
Fortunatamente portava la maglietta.
-Perché ti serviva il mio aiuto?- chiesi quando non resistetti più a quel silenzio.
Bevve l'ultimo sorso di birra rivolgendomi una lunga occhiata.
-Vieni- fece superandomi per uscire dala stanza. I miei occhi caddero su quel lato b perfetto e mi morsi l'interno della guancia.
Calma Katie, è solo Liam.
Lo guardai sedersi alla tastiera in salotto.
Mi lanciò un'occhiata criptica da sotto le ciglia prima di sospirare.
Iniziò a suonare, la musica riempì il piccolo spazio facendomi immobilizzare appoggiata alla parete.
Lo guardai chino sui tasti, gli occhi chiusi e le ciglia lunghe appoggiate agli zigomi.
La melodia era meravigliosa, procedeva dolce e la nostalgia delle note mi fece stringere il cuore.
Perché suonava un pezzo così triste?
Mi morsi il labbro mentre le ultime note aleggiarono nell'aria.
Liam aprì gli occhi fissandoli nei miei.
Ci guardammo per un lungo momento, e probabilmente era una mia impressione ma vidi un ombra di sofferenza nel suo sguardo.
Sentii un groppo in gola, forse si accorse della mia reazione perché lo vidi prendere un respiro e distogliere lo sguardo.
Vidi i suoi occhi lottare contro quell'emozione per scacciarla via.
Prima di rendermene conto lo avevo raggiunto.
Alzò lo sguardo sorpreso per la mia vicinanza.
Inaspettatamente si spostò in un lato della panca invitandomi a sedermi.
Deglutii a fatica mentre mi accomodavo al suo fianco. Lanciai un occhiata alla tastiera sentendo il cuore impazzire nel petto.
-Cosa è successo Liam?- mormorai accarezzando un tasto.
Sentii il calore del suo sguardo addosso.
Lo guardai da sotto le ciglia, il verde dei suoi occhi era più scuro e non c'era l'ombra della solita strafottenza.
-Perché me lo chiedi?- il tono duro della sua voce mi aggrottare la fronte. Irrigidì la mascella vagando con lo sguardo lungo la stanza.
-Perché sembri triste- ammisi con un soffio.
Lo vidi irrigidirsi.
-Sto bene Katie, alla grande- mi scoccò un sorrisetto che però non arrivò agli occhi.
Storsi le labbra poco convinta.
Lo sentii sbuffare tornando a illuminare gli occhi della solita luce irriverente.
-Volevo il tuo parere sulla canzone, so che sarai fin troppo obiettiva- mi lanciò un sorrisetto furbo cambiando discorso.
Sorrisi stancamente alzando gli occhi al cielo.
-È bella- feci alzando le spalle, lo vidi sbattere gli occhi sorpreso .
-Bella?- fece poi alzando un sopracciglio.
-Sì mi piace. É molto dolce ...- lo guardai in viso ignorando la stretta allo stomaco.
-Dolce ..- ripeté a bassa voce soprappensiero.
-Attento, se continui così perderai il tuo fascino da bad boy- scherzai, mi guardò perplesso.
-Pensi che io sia affascinante?- evitai il suo sguardo sentendo le guance arrossarsi.
-Penso che certe ragazze possano rimanere affascinate da te sì-
Fissai lo sguardo sulle mie mani profondamente in imbarazzo.
Lo vidi girarsi verso di me.
-E tu?- alzai lo sguardo sul suo, e di nuovo mi stava guardando con quel suo modo destabilizzante.
-A volte- non potevo crederci di averlo detto.
Sentivo le guance andare a fuoco e il cuore sembrava voler uscire dal petto.
Mi alzai dallo sgabello profondamente turbata avviandomi a lunghi passi verso l'uscita.
Mi seguii e sembrava confuso. Gli lanciai una rapida occhiata.
-É tardi, meglio se vado a casa- feci uscendo dalla porta. Sentivo un peso soffocante al petto e ogni mia cellula sapeva che avevo i suoi occhi addosso anche senza dover guardarlo.
-Katie .. - disse affacciandosi alla porta.
Lo guardai continuando a camminare verso il cancello.
-È bella davvero Liam, grazie per averla suonata per me- esclamai, la voce acuta.
Stava per dire qualcosa ma io lo precedetti.
-Buonanotte- esclamai rientrando a casa.
Mi appoggiai alla parete cercando di calmare il respiro.
Ma che cosa mi stava succedendo?
Strizzai gli occhi cercando di allontanare quella opprimente sensazione, quella di essere entrata in un vortice pericoloso.
Dove la via di uscita sembrava terribilmente difficile da trovare e io mi stavo lentamente perdendo.
Ricordatevi di lasciarmi le vostre opinioni e suggerimenti! E se vi é piaciuto stellinatee.
Ciaooo ❤️
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