Re Alberto e il consigliere Louis (Episodio 6)
Il servitore si dava un gran da fare nel tentativo di pulire la spalla del re, mentre scendevano le scale di pietra che dalla balconata portavano alla sala del trono. Louis si trattenne sulla balconata, nascosto dai tendaggi osservava le persone defluire verso le loro case, durante la ribellione aveva avuto una sensazione che da tempo non percepiva. Scrutò gli angoli della piazza, i tetti, le vie che scendevano verso le uscite delle mura. Era svanito, come se non ci fosse mai stata nessuna essenza. Si ridestò udendo dalla sala del trono le urla del re "Stupidi stolti!" e sottolineava la sua rabbia colpendo a terra con il lungo scettro, provocando scintille stellate del colore della pece. La lunga asta di legno di betulla originariamente bianca era impreziosita da pietre rarissime. Louis l'aveva sottratta al sovrano durante l'attacco del buio, e consegnata ad Alberto certo che i poteri passassero al parente, cosa che non accadde, ed il bianco legno divenne grigio, i nodi e le venature nere, le pietre si scurirono, le linee dei disegni che abbellivano la parte superiore dell'asta di brillanti colori arcobaleno divennero monocromatici ed opachi.
"LOUIS! MA DOVE TI CACCI QUANDO HO BISOGNO DI TE? LOOOUIS!!!!"
Apparve davanti al re, che ormai si era seduto sul trono, e si inchinò "Comandi mio re"
"E' necessaria una punizione esemplare! Staniamo quel ladro, quel RosaNera, e giustiziamolo"
"Certo, lei ha ragione, ma tornerei alla proposta del bando. Abbiamo ancora bisogno di questo popolo, dobbiamo ammansirlo."
"Quindi?"
"Quindi un bando con un premio. La famiglia vincitrice avrà diritto ad abitare al castello e servire il principe."
Alberto, non comprendeva dove volesse arrivare il suo consigliere, ma la proposta era certamente interessante "Molto bene, molto bene. Quindi con una fava due piccioni, otterrò i servitori che da giorni il principe mi chiede, e nello stesso tempo il popolo la pianterà di darci fastidio ...si proprio così... anche se diventare imperatore di Bodinkòs non è una brutta idea..."
"Sa bene che i nostri scopi sono, ben oltre i regni di Bodinkòs, quindi lasci fare a me, e tutto si svolgerà secondo i piani"
"Va bene Louis, ritirati e cerca di attuare i tuoi piani alla svelta, sono quattordici anni che attendo!"
Louis, come un ombra furtiva, scomparve. Il re pregustava la prossima mossa, la conquista dei regni vicini era ormai prossima, ma sapeva che doveva attendere, il popolo non avrebbe mai accettato di affrontare una guerra, e non solo, anche i più fidati e le guardie si sarebbero opposti. Esisteva un patto solenne, un patto antico come i regni di Bodinkòs , e tra essi era stato stipulato, un patto di sangue, di equilibrio ed eterno, sigillato con magie primitive. Molte storie raccontavano di questo arcano patto e tutte concordavano che la rottura dello stesso avrebbe provocato l'annullamento di Bodinkòs.
Ogni regno aveva gli antichi testi del patto erano testi che riportavano regole e leggi proprie del regno quindi erano differenti per ognuno, anche i villaggi avevano il libri antichi , ma tutti riportavano o in frontespizio o sulla prima pagina o addirittura come titolo del libro la seguente frase: I confini dei regni non devono essere spostati dai loro tratti. La natura è di nessuno ed appartiene ai viandanti oppure ai villaggi che non appartengono a nessun regno. Per Alberto, queste erano solo favole per terrorizzare i bambini, ed anche se ci fosse stato qualcosa di vero, visto che anche ad Eridanium esisteva l'antico libro del patto di Bodinkòs a lui importava poco, lui era sicuro che la magia del buio l'avrebbe aiutato ancora.
"UOMINI, DONNE, RAGAZZI E BAMBINI DI ERIDANIUM"
L'urlo dell'inviato del re echeggiò fin oltre i confini della piazza, svegliando di buon mattino gli abitanti del regno. La sua voce si fece ancora più possente quasi che al posto delle tonsille avesse un megafono.
"IL RE HA INDETTO IL SEGUENTE BANDO"
Il tono sempre più alto e la voce più stridula. La piazza iniziava a gremirsi di gente.
" ...chi dimostrerà la miglior cucina, la miglior sartoria, la miglior cortesia, la miglior ecc. ecc. ecc.... sarà premiato con l'onore di vivere, lui e la sua famiglia al castello alle dirette dipendenze del principe dalla maschera di porcellana"
In piazza si alzo il caratteristico vociare, il bando per i più sembrava un ottima occasione per avere vitto e alloggio gratis. Essere alle dipendenze del principe era tra l'altro considerato un privilegio, perchè tutti ne conoscevano la generosità.
" ... quindi da oggi fino a quando si presenterà l'ultimo degli aspiranti il castello sarà aperto ad una famiglia per giorno nell'ordine in cui si presenterà la mattina e..."
Una fragorosa risata rimbombò per tutta la piazza, proveniva da un figura nera seduta sulla sponda di una finestra di un secondo piano, si stagliava esile in controluce avendo i primi raggi dell'alba dietro essa. La piazza e l'emissario del re ammutolirono "Povero popolo di Eridanium" tutti i presenti riconobbero il ladro dagli occhi neri: RosaNera "Cosa credete, che essere i servi del principe sia un premio a cui aspirare???" La gente iniziò a mormorare, da una parte concordavano con quel ragazzo che spesso era intervenuto in loro aiuto, dall'altra l'offerta di re Alberto gli dava la speranza di un futuro sicuro e senza privazioni. L'emittente del re intervenne indignato, e tutte le teste si girarono verso di lui "Non ho detto servi!!! Ho detto -l'onore di vivere, lui e la sua famiglia, al castello- !!"
RosaNera rise " E già!" ed imitando la voce stridula del poveretto "l'onore di vivere, lui e la sua famiglia al castello...ma alle dirette dipendenze del principe... UGUALE SERVI!!" nuovamente dopo essersi girati verso il ragazzo, si rigirarono verso l'emissario del re aspettando una risposta, ma non giunse nessuna risposta fuorché un comando urlato a squarcia gola dalla balconata.
"SOLDATI ARRESTATE QUEL RAGAZZO, IMMEDIATAMENTE!"
Nella piazza si riversarono i soldati, la gente prese ad urlare e scappava in tutte le direzioni, causando una gran confusione, e intralciando i soldati che non riuscirono a raggiungere RosaNera. Lui approfitto del trambusto, in parte causato volontariamente dai cittadini del regno, in parte causato dalla paura e con due salti verso i tetti tolse il disturbo, scomparendo quasi per magia.
Furibondo Louis,che stava osservando come al suo solito da una zona nascosta dal castello, ordinò all'emissario di prendere i primi quattro uomini sotto tiro e giustiziarli davanti a tutti, perché "Con la vostra confusione avete favorito la fuga a quel farabutto di un ladro, quindi sarete puniti!!!" ma appena i quattro uomini furono messi al cospetto del consigliere che dalla balconata impartiva gli ordini, RosaNera fiondò tra loro, ferì con la spada i soldati che tenevano i quattro uomini "SCAPPATE!! FORZA" si arrampicò verso la balconata e ritrovatosi davanti a Louis con ancora la spada insanguinata gli urlo' "Vuoi me ??? Non prendertela con la gente di Eridanium! Loro non c'entrano!" Lo stregone indietreggiò, era visibilmente turbato, ma non aveva paura di quel ragazzino, finchè non notò qualcosa, cercò di osservarlo meglio, ma nello stesso tempo RosaNera saltò sui rialzi in muratura eretti a intervalli regolari che coronano le mura del castello scomparendo alla vista dello stregone che dopo aver dato l'ordine di ritirata ai soldati, rientrò al castello adirato.
"Maledetto, maledetto!!!" era inviperito "ALBERTO!!!" chiamò con quanto fiato aveva in corpo. "Louis! Come ti permet... "
"Non stiamo a perderci in convenevoli inutili Alberto! Sappiamo tutti e due che l'uno non può vivere senza l'altro perché la magia del buio ci tiene insolubilmente uniti!"
"Certo, lo so bene" il viso del re si fece scuro per la preoccupazione "Cosa è successo?"
"Alberto dimmi! Dov'è il quadro?"
"Dov'è, dov'è e dov'è... cosa ne so io dov'è!! Era nella stanza della figlia di re Michele e della regina Annika! Ma è scomparso!!! S C O M P A R S O!!! Te lo detto un milione di volte... ma tu insisti..."
Il consigliere era fuori di sé, questa volta l'aveva sentito distintamente, era l'essenza pura, e poi quel particolare sul ragazzo, non poteva averlo solo immaginato. Tutto ciò l'aveva reso più nervoso del solito. "Sai cosa raffigura quel quadro?" disse digrignando i denti. Il sovrano iniziava a spazientirsi di queste fisse di Louis e rispose con rabbia "NO!! NON LO SO! E non lo voglio sapere!!!"
"Invece, dovrebbe interessarti! Perchè da quel quadro dipende tutto! E te lo dico io cosa racconta! Quel dipinto è magico e quando era nelle stanze della bambina raccontava la magica vita di Hedwigis! Ti dice niente questo nome?"
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