L'appuntamento al fiume (Episodio 7)
Lorene, lasciò la piazza ed usci da Eridanium seguendo la strada che portava al fiume, i sui pensieri si perdevano e si confondevano tra le gesta di RosaNera, l'insopportabile consigliere del re, il principe dalla maschera di porcellana, e re Alberto. Il suo senso di giustizia le faceva ribollire il sangue soprattutto ripensando a quanto stava per accadere ai quattro malcapitati. RosaNera era intervenuto in tempo. I suoi pensieri correvano liberi come cavalli selvaggi, le venne in mente come tutto era iniziato e cosa era ora RosaNera: una leggenda vivente. La fama che lo circondava era contraddittoria, chi lo esaltava chi lo screditava.
Arrivata al fiume all'altezza dell'albero storto si tolse i vestiti rimanendo in canottiera e mutande, spense i suoi pensieri tuffandosi "AAAAAhh! BRRRR!" emerse dall'acqua scuotendo la testa, e con alcune bracciate si portò più a largo "Questa si che è vita!!! Una nuotata così ti rilassa completamente". L'acqua era ancora molto fredda l'inverno aveva dato il passo alla primavera e i primi raggi caldi del sole non erano sufficienti per scaldare il fiume. Tornò a riva rabbrividendo, per fortuna l'albero, oltre che storto, era anche cavo e Lorene da sempre ci riponeva vestiti da ricambio, teli per asciugarsi e coperte. Prese il telo e se lo avvolse intorno al corpo infreddolito, la pelle d'oca saliva dalle braccia e dalle gambe.
"Ciao" il ragazzo dai capelli corvini e gli occhi verdi apparve dal nulla di fronte a lei "Hai un bel coraggio a fare un bagno con questo freddo". Appoggio la casacca azzurra su un ramo, rimanendo con una camicia ampia e bianca, indossava dei pantaloni di un blu oltremare leggermente aderenti che terminavano infilati in stivali a pelle morbida di un blu ancora più scuro.
"Ehi? Mi spiavi? Da quanto sei li ?" si ritrasse squadrandolo dalla testa ai piedi, era alto e slanciato, si muoveva in modo aggraziato, era diverso dai ragazzi di strada che era solita frequentare. Lui sorrise e gli porse la mano perché Lorene, indietreggiando, stava rifinendo nel fiume "Sono qui da poco, sono appena arrivato. Ma non avevamo un appuntamento noi due?"
"Può essere... " Lorene rifiutò l'aiuto e alzò gli occhi con sufficienza. Si portò dietro l'albero per potersi rivestire.
"P u o E s s e r e ?????!!!!!!" il ragazzo rimase sorpreso, erano giorni che ormai si incontravano lungo il fiume sempre allo stesso orario. Effettivamente non era proprio un appuntamento, era che entrambi sapevano che si sarebbero trovati li, all'altezza di quell'albero storto. Si tolse gli stivali e sbircio' dietro l'albero. Ricevette in faccia un telo fradicio, ma profumato di acqua e sottobosco.
Vestita, lo sorprese alle spalle "Dai, non sei stato in piazza??" e gli diede un buffetto sulla nuca, scompigliando i capelli perfettamente pettinati.
"Si certo, ero in piazza..." sbuffò tentando di riordinare la chioma corvina.
"Perfetto! Allora sai il motivo del mio ritardo! E poi chi ha mai parlato di appuntamento!" disse la ragazza che nel frattempo raccoglieva i vari indumenti che aveva lasciato in giro, nella speranza di ritrovare i suoi calzari finiti chissà dove.
"Tu, mia cara! Tu mi hai parlato di appuntamento. Testuali parole -ci vediamo domani allo stesso orario, ok?- " e rise di gusto, Lorene lo osservò inebetita, perdendosi nei suoi occhi verdi e quelle pagliuzze dorate che brillavano quando rideva... ma si ridestò appena il ragazzo divertito glielo fece notare "Ok, capisco che il mio fascino ammalia chiunque, ma ti prego un po' di contegno ah ah ah" Questa affermazione procurò al ragazzo un altro pugnetto sulla spalla. Lorene alzò nuovamente gli occhi al cielo ignorando la sua affermazione egocentrica e riprese l'argomento che gli stava a cuore. "Allora hai visto cosa è successo? Hai visto RosaNera? Quello stupido di un re, pensava di prenderci ancora in giro! Ma lui gliele ha cantate. E poi hai visto come ha salvato quegli uomini? Jack ha 7 figli, come avrebbero fatto senza il padre? Massimo ha la madre anziana, e i gemelli ..." Il ragazzo rise ancora, era affascinato dal senso di giustizia di quella ragazzina. "Cosa c'è da ridere?" e lo spruzzò scuotendogli in faccia la chioma ancora piena d'acqua. "Ma?!" lui si asciugò il viso con i lembi della camicia scoprendo gli addominali perfetti. "Vuoi la lotta? E lotta sia!" Lorene rimase ancora qualche attimo catturata dalla indubbia bellezza di quel ragazzo ma ribatté immediatamente l'invito alla lotta "Sempre se riesci a raggiungermi" e corse lungo la riva per raggiungere l'altro albero, massiccio e maestoso con il suo tronco enorme, le sue radici fuoriuscivano dal terreno e alcune si buttavano nel fiume, ed i suoi rami arrivavano fino all'altra riva. "Puoi giurarci, che ti prendo!" Esclamò raggiungendola e nel tentativo di prenderla finirono entrambi in acqua. Lorene era una provetta nuotatrice e si divincolò in fretta allontanandosi dal ragazzo, per poi sorprenderlo alle spalle e spingergli la testa sott'acqua. "Basta, bast, spult... ogf ogf mi arrendo"
"Bene! Allora 1 a 0 per me!" disse e insieme raggiunsero la riva. Si sdraiarono uno affianco l'altro, la bianca camicia divenuta trasparente a causa dell'acqua aderiva al corpo di lui delineando i pettorali e l'addome; i vestiti di lei erano di canapa, anch'essi aderivano al corpo ma non traspariva nulla se non il profilo snello del ventre, le forme dei seni e le punte dei capezzoli infreddoliti. Rimasero in silenzio guardando le poche nuvole che si rincorrevano su un cielo azzurro e terso, assaporando il poco calore del sole e il profumo dell'erba e della terra.
Lorene si alzò per prima "BRRRRR! Fa freddo!" Si abbracciò per scaldarsi e raggiunse il tronco cavo, era rimasta solo una coperta e nessun altro abito di ricambio. Si asciugò alla bene e meglio e poi la lanciò al ragazzo che la stava raggiungendo anche lui infreddolito. La coperta finì per terra perché questa volta evitò di guardarlo, non voleva dare adito ad un'altra battuta di autocompiacimento, ed inoltre ogni volta si sentiva in fiamme, era certa di arrossire come un peperone.
"Potevi mirare meglio, non credi?" rise nuovamente con quella 'faccia da schiaffi', e quell'espressione buffa ma allo stesso tempo intrigante "ma perchè ride così... mi fa impazzire" e distolse lo sguardo facendo finta di cercare qualcosa. Compiaciuto raccolse la coperta che era atterrata poco vicino "Fa' ancora freschino vero? Forse è un po' presto per fare il primo bagno di stagione...". Lorene stava tremando "Già!" e con un moto incondizionato batté i denti. Il ragazzo si guardò in giro "Dovrebbe esserci la mia casacca da qualche parte. Eccola me la passi per favore?" Su un ramo c'era appesa una giacca azzurra di preziosa finitura. Lorene sospettava che quel tipo misterioso fosse un nobile o comunque appartenesse ad una famiglia facoltosa, e la cosa la fece innervosire "Con piacere" disse in modo sarcastico, allungò la mano sull'indumento e preso lo lanciò facendo un inchino provocatorio. "Era per te, stai gelando. Guardati hai la pelle d'oca" Lorene gli strappo da dosso la coperta "Io ho la mia coperta!" era indispettita, non avrebbe mai accettato un indumento da uno come lui; ma egli non immaginava minimamente cosa passasse per la testa della ragazza e prese tutto quel suo fare come un modo per scherzare e giocare insieme "Allora vuoi proprio la guerra!" e la spintonò ed inevitabilmente come bambini rotolarono nell'erba e si azzuffarono.
"Sei forte, ragazzina"
"Anche tu te la cavi" e gli infilò un buon colpo allo stomaco "goff, non c'è che dire vediamo come pari questo" un destro ben assestato stava per colpirla ma sfruttando la forza dell'avversario lei parò il colpo e facendo perno atterrò il malcapitato "Ne vuoi ancora ?" gli intimò mettendo il piede sul torace del poveretto. "No grazie" e si rialzò, Lorene spostò il piede e gli porse la mano
"Sai una cosa ?"
"Cosa?"
"Beh sono diversi giorni che ..., beh è piacevole stare con te... anche se credo tu faccia parte di un mondo che odio...ma ... ecco sai che non so ancora come ti chiami, chi sei?"
"Dunque, vuoi sapere il mio nome, già è normale... mi chiamo... Marco, si certo Marco, e, e, e sono un viandante, già un viandante..." I neri capelli ancora bagnati erano appiccicati al viso, che teneva basso, e gli occhi guardavano i piedi nudi sull'erba. "Perdonami, forse sei in incognito? Non volevo essere invadente forse sei un fuggiasco??"
"In un certo senso." disse sollevato.
"Oh?" Lorene guardò Marco con occhi diversi "se è un fuggiasco, allora è contro i nobili, contro il re..." pensò e continuando ad alta voce "Ok! Mi vai a genio! Tranquillo non voglio sapere il tuo segreto! Chi è contro il re mi è comunque simpatico e quindi tu mi sei simpatico. Io poi sono la migliore amica di RosaNera! Quindi se hai bisogno di lui, basta chiedere a me!" terminò trionfante sicura di averlo sorpreso.
"Ma ... io non ho detto che sono contro i ..." senza ascoltare una parola Lorene lo interruppe, ormai entusiasta del nuovo amico, se prima era affascinata dal suo viso e dal suo corpo ora era attratta dal suo mistero e come spesso faceva aveva già immaginato tutta la sua storia, poco importava se aderiva o no alla realtà.
"Dai! Hai voglia di un pasto caldo? Voglio farti conosce una donna fantastica! E' la migliore, te lo giuro! Si, a volte è un po' logorroica" e rise, si infilò i calzari in fretta e mentre Marco tentò di infilarsi i suoi stivali venne preso per un braccio e trascinato in corsa verso la casa di Mami.
"Lorene, aspetta, io veramente non ho mai detto di.. però ..." si arrese alla vivacità e all'allegria di quella strana ragazza; ne era affascinato, sprizzava energia, gli occhi profondi e neri, le ciglia lunghe, il sorriso sempre pronto. Doveva ammetterlo era attratto da lei moltissimo, sin dal primo giorno che la vide seduta sul tronco dell'albero che guardava il fiume pensierosa. Era così assorta che non si accorse di lui finchè non fu alle sue spalle, ma pur essendo così concentrata il suo viso sorrideva con naturalezza.
La casa di Mami si vedeva in fondo alla strada, Lorene si bloccò di scatto, e dietro di lei Marco si arrestò in tempo prima di travolgerla. Lo guardò dritto negli occhi "Marco, non è che hai paura di me vero? Te l'ho già detto, vero? Che io sono una amica carissima di RosaNera. Sei più tranquillo ora ?"
"Come, no?" Marco, era troppo divertito, lui non aveva paura ne del re ne di RosaNera, e tanto meno di quella ragazzina piena di vita.
Le giornate si allungavano, il sole primaverile lanciava i suoi ultimi raggi a sera inoltrata, e con l'imbrunire l'aria frizzante chiedeva ancora di coprirsi. Il tepore della calda casa di Mami, avvolse i ragazzi come un caldo abbraccio. Infreddoliti ed ancora con i vestiti bagnati, goderono del calore che il camino ben alimentato produceva. Lorene trascinò Marco, proprio davanti al fuoco e lo forzò a sedersi con lei inumidendo tutta la poltrona.
Mami che si era girata di scatto appena sentì la porta aprirsi, guardò i ragazzi sorpresa.
"Mami, questo è Marco. Mangia con noi sta sera. Va bene?" e diede una gomitata al fianco di lui, ridendo e aspettandosi un giudizio positivo sulla sua Mami.
"L O R E N E! Ti sembra ..." ma si interruppe notando le 'pozze d'acqua' formatasi ai loro piedi e la camicia del ragazzo ricoperta di macchie di erba e terra
"Oh! Santo cielo! Cosa vi è successo siete pieno di lividi e graffi, e i suoi vestiti?" Volse lo sguardo arrabbiato verso la ragazza "sono certa che è merito tuo!!! Vero?!" e poi con l'espressione più benevola al mondo "Venga, un buon bagno prima della cena le darà sollievo" e lo spinse nella stanza vicino "Signora, non c'è bisogno... davvero sto bene così... io ... " ma quando Mami decideva niente poteva contrastarla e fu così che il poveretto si ritrovò nella tinozza da bagno che Mami velocemente riempì di acqua calda profumandola con una manciata di sale alla lavanda.
"Mi dia i vestiti ci penso io!", ed imbarazzato Marco porse la camicia e i pantaloni alla signora, che uscì dalla stanza apostrofando la ragazza "Certamente è opera tua!" mentre la sgridava in una bacinella sciacquò i panni e li mise vicino al camino per farli asciugare "Ed ora, vai in camera tua e cambiati! Ed in fretta!" Lorene corse sopra senza proferire parola "E quando scendi prepara la tavola che la cena è già pronta !!" infine rimbrottò severamente.
Si tolse velocemente gli indumenti fradici, e optò per una veste di cotone dalle maniche larghe che arrivavano fino a metà braccio, il busto aderente con il collo a V legato da una cordicella a treccia, e la gonna leggermente a campana la copriva fino alle caviglie. Scese di corsa le scale di legno e mestamente ravvivò il fuoco, iniziando a giustificarsi "Però Mami, io veramente... ha iniziato lui, e poi siamo finiti in acqua..forse ..." prese la tovaglia delle grandi occasioni e coprì il robusto tavolo di legno. Mami ravvivò il fuoco delle pentole per dare l'ultima scottata alle pietanze e asciugando le mani sul suo grembiule legato alla vita, riprese a rimproverarla "Ti sembra il modo di trattare un bravo giovine ?" Lorene però si era persa nei suoi pensieri, come un automa stava apparecchiando la tavola "Ma dove hai la testa, bambina mia! I bicchieri al posto dei piatti..."
"Cosa?" come riemersa da un sogno, Lorene guardò prima la tavola e poi l'espressione sconsolata di Mami "Oh. Perdonami Mami. Stavo pensando a Marco, è un fuggiasco! " e l'ultima parola la disse come se fosse la cosa più bella del mondo. "Mi hai portato in casa un fuggiasco? Mah... a guardarlo non sembra. E' comunque non è possibile che ti comporti come un ragazzaccio!" ormai non era più arrabiata, anzi la situazione iniziava a divertirla e poi Lorene era fatta così un maschiaccio di prima categoria "Insomma Lorene, non sei più una bambina... ed è così un bel giovane, direi quasi perfetto, sicuramente un ottimo partito e dovresti renderti più femminile ...e ..." Mami strinse le mani vicino al suo viso con fare sognante "E? Stop!! Fine dei tuoi sogni Mami!! Io non ho nessuna intenzione di fare la serva a nessuno! Io NON mi sposerò MAI! Io voglio essere libera!" Mami mise il broncio e Lorene sbattè le posate.
"Scusate non vorrei interrompere i vostri discorsi, ma veramente.. Signora Mami" uno striminzito asciugamano copriva a malapena Marco. Lorene avvampò e distolse lo sguardo. "Suvvia Marco, puoi chiamarmi semplicemente Mami! Tolga pure il signora! Mi fa sentire vecchia" poi lo squadrò da capo a piedi "Ma cosa fate lì impalato andate a vestirvi, prenderete un raffreddore". Marco arrossì "E' proprio di questo che volevo, beh non trovo i miei vestiti" Mami si mise le due mani sul viso decisamente imbarazzata "Oh! Per dincirrillina! Li ho qui io. Li ho posati per farli asciugare un attimo" e con un'occhiataccia guardò Lorene.
Il fuoco crepitava e il gioco di luci e ombre danzava sulle pareti. Erano intorno al tavolo l'atmosfera magica profumava la stanza. I ragazzi erano di poche parole, ogni tanto accennavano a qualcosa successa lungo il fiume, ma il più delle volte alzavano lo sguardo ed arrossivano. Lorene si sentiva strana, si avvampava ogni volta, spesso rimaneva senza parole, quando inavvertitamente si sfioravano le mani sentiva un groppo allo stomaco, e rabbrividiva. "Cosa mi succede? E' solo un ragazzo! solo un ragazzo! Come RosaNera come qualunque altro ragazzo!" ma mentre la sua testa le diceva razionalmente che era nient'altro che un ragazzo, il suo cuore aveva una gran voglia di toccarlo, di stargli vicino, di parlare con lui.
"Dunque siete un viandante, chissà quanti bei posti che avete visitato" Mami interruppe i pensieri di Lorene "Già! Sono un viandante, eh si! Ho visto molti posti, ma mai una casa così calda e accogliente come la vostra" Mami ringraziò compiaciuta e continuò "Come mai da queste parti?"
"Oh... Beh... Volevo conoscere RosaNera. Tutti ne parlano...Voglio scoprire se è davvero in gamba come raccontano, o se è solo un piccolo sbruffone e ladruncolo da strapazzo"
"Splut!" Lorene non poteva permettere a nessuno di parlare male di RosaNera, e le emozioni di poc'anzi scomparvero, sostituite da una rabbia incontrollata "TU!" lo indicò minacciosa "COME TI PERMETTI! -U N O S B R U F F O N E ???!!- Ma chi ti credi di essere tu?" gli urlò contro alzandosi e sbattendo le mani sul tavolo. "Calma, Calma! Non volevo farti arrabbiare" sorrise alzando un sopracciglio "Ma tu mi hai detto di essergli tanto amica..., e quindi ecco... mi piacerebbe incontrarlo e battermi con lui! Un regolare duello con la spada" Lorene strabuzzò gli occhi, ancora più irritata "Stai scherzando! Vero?! RosaNera si batte solo per rendere giustizia! Un duello con te non lo accetterà mai!" in pochi attimi la magica atmosfera scomparve con disappunto di Mami "Quindi, ha paura di affrontare un regolare duello? Confermerebbe il fatto che è un ladruncolo" questa volta fu l'ira a far avvampare la ragazza, come poteva parlare così quel ragazzino ricco e viziato? drighigno' i denti e strinse a pugno le mani "GRRRRR! Vedremo! Ti farò vedere io di cosa sono capace!!" sbottò "TU?" disse divertito il ragazzo, si avvicinò pericolosamente al suo viso e alle sue labbra, guardandola dritto negli occhi con aria di sfida "Comunque, NO grazie! Ho già abbastanza lividi per capire di cosa sei capace, anche se dubito che riusciresti a battermi con la spada" in piedi uno di fronte all'altro entrambi con le mani appoggiate sul tavolo, i loro visi vicinissimi, gli scuri occhi e profondi di Lorene piantati sui vivaci occhi di Marco. La tensione palpabile era mista all'imbarazzo nel sentirsi così vicino. "Adesso basta ragazzi!! State esagerando!" intervenne Mami preoccupata che iniziassero ad azzuffarsi.
"Io ora la bacio!" questo pensiero lo divertì e lo sorprese allo stesso tempo. Si era dimenticato per quale motivo fosse li, era completamente preso da lei.
"Voglio spaccargli la faccia" Anche Lorene era confusa e anche in lei affiorò lo stesso desiderio "Io ora lo bacio" ma questo pensiero la fece ancor più innervosire, come poteva avere questi sentimenti così contraddittori?
"Mi avete sentito? LORENE! MARCO!" i ragazzi si girarono verso Mami, e il tempo che si era fermato per entrambi ricominciò a correre come sempre. "Ma Mami! Non hai sentito cosa ha detto? Come può' pensare di RosaNera ..." Marco si risedette era ancora sorpreso di quanto era successo "Ho sentito, ma forse è ora che il nostro giovino si ritiri" Lorene si risedette sbuffando indispettita "Oh mio Dio! Si è fatto tardissimo! Non mi ero reso conto. Devo proprio salutarvi" presa la casacca, si alzò avviandosi verso la porta ma prima di aprirla si girò verso la ragazza imbronciata "Lorene" le si avvicino e le sollevò il viso sfiorandole le labbra "mi piacete" gli sussurrò e poi tornando sui suoi passi "Se avete notizie di RosaNera, ditegli le mie intenzioni!" e chiuse la porta alle sue spalle lasciando una Mami divertita e una Lorene esterrefatta.
"Lorene? Sei tra noi?" disse la donna sorridendo "MAMI!" urlò "Ma hai visto!!" l'attimo di paralisi fu sostituito da imbarazzo e collera "E' pazzesco! Io, io io l'ammazzo! Come si è permesso! Lo faccio a pezzettini piccoli, piccoli, piccoli, anzi ancor più piccoli!" si era alzata iniziando a sparecchiare e camminava avanti e indietro dal tavolo al lavabo gesticolando e stringendo le mani mimando lo strappo in piccoli pezzi. Ogni stoviglia veniva scaraventata nel lavabo. Mami cercava di salvare i poveri piatti. Iniziarono a lavarli, ma Lorene era su tutte le furie iniziava un pensiero "Stupida, stupida che sono! Come ho potuto solo pensare che era un ragazzo di cui fidarsi!" e sbottava "Domani gli faccio vedere di cosa sono capace!"
"Io non lo batterei con la spada! GRRRR ma chi crede di essere!" l'ultimo piatto fu salvato in extremis da Mami prima che finisse in mille pezzi sbattuto sul tavolo "LO ODIO!!!"
"Calmati bambina mia!" le fermò le mani "E' possibile che quando ti toccano il tuo RosaNera diventi così? e poi...cosa è mai successo ? E' evidente gli piaci, forse si è innamorato, è stato molto romantico a mio parere" e la guardò con i suoi occhi nocciola. Lorene la fissò furiosa "Cosa?! E' stato sfrontato!" Mami aveva un bel viso dai lineamenti fini, le labbra sottili e le lentiggini la facevano sembrare più giovane. Sorrise asciugò l'ultimo piatto e postolo nella credenza si slegò il grembiule "Forse sei imbarazzata perché non sai chi scegliere? RosaNera o Marco? e poi mi domando come avrà avrà fatto ad accorgersi che sei una donna, visto come ti conci" e rise mentre si scioglieva lo chignon, le ciocche castane e ramate scendevano lungo le spalle e venivano raccolte nuovamente in una morbida treccia. "Mami non scherzare! Ti prego!" Lorene prese la tovaglia "Sono davvero arrabbiata! E poi, RosaNera è solo un amico, e Marco... beh non lo conosco neppure! E' uno sbruffone, egocentrico e sfacciato" concluse uscendo da casa camminò pesando ogni passo verso il giardino dove solitamente faceva cadere le briciole della tavola. Piegò la tovaglia portandola al braccio ed alzò lo sguardo, il cielo limpido era pieno di stelle. "Cosa crede? Di conquistarmi, come quelle cretinette di corte? No! Lui non vuole me! Vuole RosaNera! Ha fatto tutto per arrivare a lui! E' questo che vuole ? Eh sia!" Sbuffò e rabbrividì, la veste era leggera per le prime serate di primavera, rientrò di corsa in casa, posò nel cassettone la tovaglia, Mami intanto aveva ravvivato il fuoco, e come ogni sera si era seduta sulla poltrona, aveva un nuovo libro in mano era molto vecchio.
"Mami, non voglio più sentire parlare di Marco! Chiaro?!"
"Come vuoi, bambina mia"
"Perché fai quella faccia? Ho deciso sai? E non cambierò idea!"
"Certo, certo."
"Uffa! Me ne vado a letto!"
"Nessuna storia di magia stasera? Ho un libro nuovo..."
"No!" e si chiuse nella sua camera.
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