Fuga (Episodio 18)


L'ampia stanza era luminosa con pareti in pietra viva, grandi finestre si aprivano su un ampio terrazzo, l'aria entrava dai battenti spalancati e animava le tende di cotone trasparente decorate in damasco.

<<Ci sono già stata qui...>> pensò, fece correre le dita sul bordo del grande camino che occupava gran parte della parete destra. Posò gli occhi sull'enorme letto posto al centro della stanza, dietro ad esso due grandi finestre, agli angoli della pediera - la sponda verticale del letto, che si trova in corrispondenza dei piedi di chi vi è sdraiato - si alzavano, imponenti, due colonne di marmo bianco, vari tendaggi erano raccolti ai quattro lati.

<<Sono le stanze della regina Annika...>> disse soprappensiero il ragazzo.

<<Oh!? E perché le usi tu?"

Andrea arrossì <<Quando ci hanno preso dalla strada han detto che io ero il figlio di re Michele e della regina Annika... era ovvio che queste fossero le mie stanze, solo verso gli undici anni capì che non poteva essere vero"

Aprì un cassetto del comò in noce, e prese delle lenzuola che strappò per farne delle bende.

<<Vieni qui>> la invitò ad avvicinarsi alle brocche d'acqua e alle bacinelle di ottone anch'esse piene di acqua cristallina <<Cerchiamo di pulire questa ferita>> Lorene si tolse la camicia ormai in brandelli rimanendo solo con il top nero; con alcune spugne Andrea le pulì il fianco e con estrema delicatezza cercò di tamponare la ferita, infine la fasciò usando diversi strati di cotone.

<<Sarebbe da disinfettare>> sussurrò. Sulla fasciatura comparve subito un alone rosso. A sua volta lei, gli pulì la coscia ferita e la fasciò.

<<Queste stanze mi sono familiari... forse... forse>> balbettò intimorita dai suoi stessi vaghi ricordi <<Forse Il vecchio Philippe ha ragione... forse sono veramente io la figlia di Annika>> per la prima volta si sentiva confusa.

La ragazza si sedette sul grande letto, le coperte finemente decorate erano morbide e vellutate. Si guardò intorno ed infine si concentrò sul principe che stava finendo di mettere a posto le cose che avevano usato.

<<E tu? Chi sei tu realmente? Come devo chiamarti ora? Andrea? Marco? O forse hai un altro nome?>> si sdraiò sfinita abbandonandosi a peso morto sul materasso, ma lo squittire proveniente da sotto le coperte la fece balzare in piedi, e indietreggiò di qualche passo.

<<squit...squit...squit>> uno scoiattolo dal pelo arruffato fece capolino, irrequieto, sembrava strillare.

<<Ops. Devi aver schiacciato Byrf.>> rise <<Ciao Byrf, calmati non l'ha fatto a posta!>>

<<squit! squit!>> rannicchiandosi si celò nuovamente sotto le lenzuola immacolate.

<<Ma ti capisce?>> perplessa si avvicinò con le dita per accarezzarlo, ma Byrf la morse squittendo irritato <<Carino!>> il tono sarcastico e la smorfia indispettita di Lorene fece ridere il principe <<C'è poco da ridere!! È tuo?>>

<<Forse è più giusto dire che io sono suo>> e rise nuovamente prendendolo tra le mani ed accarezzandogli il pelo <<Byrf, dobbiamo scappare, ci puoi aiutare?>>

Lorene strabuzzò gli occhi <<Ma stai bene? Come può aiutarti uno scoiattolo?>> tra il dolore, tra l'agitazione il tono risultò irritato e scocciato. Il ragazzo le rispose con uno sguardo di sufficienza <<Byrf, vive in questo castello da sempre, e visto che spesso sparisce da questa camera senza passare dalle porte, forse un passaggio segreto...>>

<<Si! Certo! Un passaggio che sarà più o meno grande quanto lui!!!>> lo interruppe spazientita. <<Ci sono un sacco di porte in questa stanza, ce ne sarà pur una che possa portarci alla salvezza. No?>>

<<Beh, no! Nessuna di queste! Una porta alla stanza di mio fratello, l'altra è quella dei bagni, quella è della servitù, questa è delle mie guardie e li c'è quella da dove siamo entrati!>> anche Andrea iniziava ad innervosirsi. <<Comunque qui siamo al sicuro. Nessuno ci cercherà qui.>>

Le urla di Alberto, interruppero la discussione, facendo sentire il ragazzo un ingenuo, per le ultime parole pronunciate; non erano al sicuro neanche nelle stanze della regina Annika.

<<Avanti soldati abbattete la porta!>>

Lorene lo guardò sconcertata <<Siamo al sicuro qui! Non so... da quando sei Andrea, ti sei rincitrullito! >>

<<Ok! Mi sono sbagliato, ma mio fratello mi aveva assicurato ...>>

<<Senti, non importa! Io, beh io qui ci sono già stata e sono già fuggita da questa stanza>> socchiuse gli occhi cercando di ricordare <<ecco! Se non sbaglio, e sicuramente non mi sbaglio! C'è una uscita segreta che porta ai sotterranei della città. La, deve essere la!>> ed indicò il camino.

Iniziò a guardarsi intorno e tastando il muro si rivolse al principe in tono di comando <<Schiaccia quei tre nodi del legno, li sopra il camino>> Andrea eseguì irritato, ma Lorene aveva avuto ragione, un meccanismo iniziò a stridere. Nel grande camino c'erano anche delle sedie e un tavolino, dietro a questo arredo si aprì un passaggio sufficiente per il varco di un adulto.

L'irritazione si trasformò in entusiasmo <<Fantastico, è proprio un passaggio!>> lo scoiattolo saltò a terra e fu il primo ad infilarsi nell'imbocco, seguito da Lorene <<Andiamo?>> ma Andrea non fece in tempo a seguirla, il re e i soldati erano già nella stanza, una quindicina di uomini seguiti anche da Louis.

Andrea prese una delle pinze del camino e la lanciò colpendo il viso del soldato più vicino, Lorene prese con la paletta la brace ancora ardente e a sua volta colpì altri soldati che indietreggiarono. I ragazzi approfittarono di quella breve ritirata per infilarsi nel passaggio e scappare.

<<Inseguiteli!>> ordinò Louis, ma il re fermò i propri uomini << Mi sono rimasti pochi uomini, e i sotterranei di questo palazzo sono labirinti... certamente quei due si perderanno e moriranno alla ricerca di un'uscita>>

<<Tu credi?>> Lo stregone era furioso, era stato così vicino a realizzare quanto aveva macchinato <<Ventuno anni fa la Regina Annika ha salvato sua figlia, all'epoca non sapevo come avesse fatto a far uscire da questa stanza la bambina, ora mi sembra chiaro l'ha fatta scappare attraverso quel passaggio!>>

Alberto era ancora titubante ma il consigliere lo spronò aspramente ad inseguire i fuggitivi <<Muoviti!!>> urlò <<Ed attento! La ragazza la voglio viva!!>>

I soldati abbassarono la testa e seguiti dai due partirono all'inseguimento.

Lunghi tunnel di mattoni rossi, scale e porte di legno, Lorene imboccava le gallerie sicura, Andrea le stava affianco seguendo ogni suo passo, temeva di perdersi; dopo diverse porte, diverse svolte, e innumerevoli cunicoli, rallentò la corsa ma senza fermarsi <<Tutto bene Lorene?>> la fasciatura era ormai completamente rossa <<si, tutto ok!>> guardò l'ennesimo bivio soprappensiero e poi prese la destra.

<<Muoviti Lorene, ci stanno seguendo>>

Il rumore sordo e regolare degli stivali dei soldati, e le voci del viscido consigliere e dell'alterato Alberto, rilevavano la loro vicinanza. I due ragazzi si guardarono, erano entrambi spossati, ripresero a correre.

La ferita di Lorene era profonda e perdeva ancora sangue, ogni tanto si fermava per riprendere fiato, ormai le voci di chi li seguiva, si sentivano nitidamente. La ragazza si volse indietro accorgendosi di lasciare nitide tracce, i suoi occhi si spostarono dal suolo piantandosi su quelli di Andrea, era arrabbiata con sé stessa <<Maledizione, stai perdendo sangue!>> Andrea era più preoccupato della ferita di lei, che dei soldati ormai così vicini. <<Ecco perché ci hanno raggiunto così facilmente!>>. Si erano fermati, dovevano scegliere se proseguire oltrepassando una porta sbarrata da una tavola ormai logorata dal tempo e dall'umidità, oppure salire delle scale che sembravano portare ad una fonte di luce o proseguire verso un cunicolo poco illuminato e più basso dei tunnel che avevano percorso fino a quel momento.

<<Forza, dove dobbiamo andare?>>

<<Di là>> indicò il cunicolo

<<Sei certa?>>

Lei si appoggiò al muro, le girava la testa, si sentiva debole, il fianco dolorante ed aveva la nausea <<Sono più che certa! Non so spiegartelo, ma ho la piantina di tutti i sotterranei di Eridanium, praticamente davanti agli occhi!! Solo che io non c'è la faccio più, devo riposarmi un attimo mi sento...>> lentamente si accasciò svenendo.

<<LORENE!>> Andrea la prese al volo prima che toccasse terra.

<<Lorene, Lorene riprenditi! Lorene dai studieremo uno stratagemma! Su Lorene, Byrf ci aiuterà, vedrai...>> la ragazza aprì gli occhi e cercò di rialzarsi <<Aspetta! Non muoverti!>> tolse alcuni strati delle bende dal fianco della ragazza che erano intrise di sangue, si tolse le sue dalla coscia e le sostituì.

<<Byrf vieni qua!>> il piccolo scoiattolo fece capolino <<Bravo amico mio>> e lo accarezzò

<<Vedi questi stracci? Sono zuppi di sangue, e gocciolano.>> Lorene sgranò gli occhi perplessa <<Prendi le scale e lascia le tracce come le abbiamo lasciate finora>>

L'animaletto prese fra i denti le bende <<Cosa c'è in fondo alle scale?>> chiese Andrea.

Era debole e face fatica anche a pronunciare quelle poche parole <<Uno strapiombo sul mare, è inevitabile se segui quella via>> si prese una pausa <<fai un salto di diversi metri, difficilmente si sopravvive>>

Andrea fu soddisfatto di quella risposta e sperava che il diversivo funzionasse <<Bene! Byrf, vai e corri più veloce che puoi.>> Lo scoiattolo scomparve inghiottito dalla luce che filtrava dal buio.

<<Andiamo!>> risoluto si avvicinò a lei porgendogli la mano.

Lorene riuscì malamente ad alzarsi, si appoggiò alla spalla del ragazzo, che la sostenne con prontezza. Lentamente percorsero nel buio il passaggio sotterraneo, cercando di cancellare le tracce di sangue.

Quel breve tratto sembrò non finire mai, eppure in lontananza li guidava un fascio luminoso, dapprima un piccolo puntino perso nel buio, tramutatosi in una luce più intensa ed ora sembrava una porta risplendente <<Ci siamo>> disse con un fil di voce. Ormai certi di averli seminati aumentarono il passo anche se per Lorene le fitte al fianco erano insopportabili.

<<ECCOLI!!>> il grido di Louis spaventò i ragazzi che si erano illusi di essere già salvi.

<<Non ha funzionato...>> disse amareggiata e ormai priva di forze, avevano raggiunto il termine di quella galleria, davanti ai loro occhi una parete trasparente si muoveva creando giochi di luce, era raggiungibile da due scalini di marmo bianco-venato. I ragazzi dedussero che non era una via di uscita, si vedeva attraverso essa il paesaggio deformato da quello strano movimento come se ci fossero delle increspature sulla parete di vetro, quindi si voltarono verso il buio ormai rassegnati alla resa.

Louis era illuminato dalla luce alle loro spalle, il ghigno più marcato dal profilo netto delle ombre, la spada già sfoderata scintillava illuminata dai raggi che trapelavano dietro le figure accasciate dei ragazzi.

<<Non avete più scampo! Non ho intenzione di uccidervi! Mi servite vivi! Soprattutto te... ragazzina!>> le sue risate rimbombarono insinuandosi nei cuori dei due ragazzi.    


Angolo Autrice:

non so perché ma questo episodio mi è stato difficile scriverlo. Spero comunque sia di vostro gradimento.

Ma più di tutto spero soprattutto di aver solleticato la vostra curiosità...

Chi sarà mail il fratello del principe Andrea?

Riusciranno Lorene e Andrea a salvarsi?

Chi era la misteriosa coppia sulla torre?

Mancano pochi capitoli e la prima parte del quadro dei tre volti sarà svelata ma il quadro si trasforma nel tempo ...

un caro saluto e sogni pieni di fantasiosissime storie a tutti <3 baci Vostra Rosedi e grazie grazie grazie.

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