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Aahh la bella Roma! Mi stiracchio appena scendo dalla mia auto e mi dirigo verso la porta del mio appartamento con le mie valigie e busso. Aspetto, dopo cinque minuti ribusso e arriva un tizio ad aprirmi. Ha il fiatone quindi deduco che stesse correndo e a quanto vedo credo che sia appena uscito dalla doccia...
"Ciao benvenuto! Tu devi essere Erman Metal, o sbaglio?"
"Ermal Meta, si sono io"
Rispondo ridendo.
"Piacere io sono Marco Montanari, beh, accomodati pure, io vado a vestirmi..."
"Aspetta! Mi fai vedere la camera così sistemo subito?"
"Beh, in realtà dovrai dormire con me nella camera matrimoniale... Se ti da fastidio ti lascio la stanza e io sto sul divano"
"No, stai tranquillo, mi va bene"
"Ah ok, perfetto. Se non sei molto stanco dal viaggio ti faccio conoscere i miei amici e colleghi di lavoro"
"Va bene però vai a vestirti ora!"
"Si è vero scusa"
Ridiamo e lui mi lascia solo in camera. Vedo una chitarra elettrica sul letto e una acustica dentro l'armadio aperto, segno che Marco è un gran casinista e che anche lui è un musicista.
*********
"Allora Ermal, come mai ti sei trasferito qui a Roma?"
"Per lavoro. Faccio il barista"
"Ah, io e i ragazzi siamo musicisti, quando ci chiama la casa discografica, andiamo in studio e registriamo"
"Che casa è?"
"La Mescal"
"Oddio! Serio? Io seguo artisti di quella casa!"
"Tipo?"
"Andrea Vigentini, Bugo, Cordio..."
"Beh sarai felice quando scoprirai che Andrea Vigentini è il mio fidanzato e Cordio fa parte della nostra cerchia di amici"
"No ma seriamente?"
"Si!"
"Però allora, noi siamo noi, Pierfrancesco, Matteo e Simone li vediamo ogni tanto"
"Va bene lo stesso!"
"Siamo arrivati"
"Ok"
Scendiamo dalla sua auto ed entriamo nel parchetto, seguo Marco e vediamo dei ragazzi su una panchina.
"Più tardi no vero Montanari?"
"Scusate scusate!"
"Ciao amore"
"Hey"
Si baciano poi io mi presento. Sembrano tutti dei tipi simpatici.
"Grazie eh Montanà, mo sono le otto ceh, più tardi No eh"
"Vabbè dai andiamo a mangiare insieme. Brindiamo all'arrivo di Ermal!"
"Ma sarà stanco dal viaggio"
"No, tranquilli"
"Ok. Aspettate che prima faccio una cosa"
"Scrivi all'amante? Marco mi tradisci?"
"Ma finiscila!"
Mi arriva una notifica e prendo il telefono.
"340 456 2851 ti ha aggiunto al gruppo "gli sclerati"
Mi vado a salvare i numeri in rubrica, poi andiamo a mangiare.
*************
H. 6:00
Mi alzo e mi preparo per andare. Oggi, il mio primo giorno di lavoro.
"Buongiorno Ermal"
"Ciao Marco"
"Pronto per il tuo primo giorno di lavoro?"
"Si, ho un po' di ansia ma so che andrà tutto bene"
"Beh è normale... Dai, almeno non ti fa lavorare molto e hai un buono stipendio"
"Si, lavorare 2 volte a settimana e solo di mattina, è un lusso, e avere 200 euro al mese..."
"Esatto"
"Dai ora vado a dopo Marco"
"Chiamami quando stai tornando a casa così inizio a preparare il pranzo"
"Va bene stai tranquillo"
Esco di casa e arrivo al bar. Un uomo si avvicina a me e si presenta.
"Buongiorno, sono Roberto Maccaroni, sono il tuo titolare e spero che ti trovi bene qui"
"Buongiorno, grazie mille"
"Ah, ricorda di trattarmi normalmente come se fossimo amici, anche gli altri colleghi sono così"
"Va bene, tutto chiaro"
Mi guida verso lo spogliatoio dove io metto la divisa di lavoro e inizio. Poco prima di staccare il mio turno, entra un uomo, sarà sulla quarantina e non è per nulla brutto, anzi. Mi avvicino subito a lui.
"Buongiorno, cosa ordina?"
"Hey, ma ciao bel fustacchione"
"Mi scusi?"
"Piacere, io mi chiamo Fabrizio e tu dolcezza?"
"Scusi, ma chi è lei?"
"Te l'ho detto, sono Fabrizio, mi porteresti un caffè macchiato tesoro bello?"
"Va bene"
Alzo gli occhi al cielo e vado a prepararli questo caffè. Roberto si avvicina a me ridendo.
"Il caro Fab. Viene qui tutti i giorni alla stessa ora, quindi abituati"
"Grazie per l'avviso"
Ride e torna a servire altri clienti. Io porto il caffè a sto scemo qua e vado a cambiarmi per tornare a casa. Mentre sto uscendo il tizio mi ferma.
"Hey cucciolo non mi hai neanche detto come ti chiami"
"Senti, mettiamo bene in chiaro tre cose: uno mi chiamo Ermal, due non ci conosciamo neanche e tre non darmi nomignoli del cazzo"
"Mmhh ok..."
Mi tocca il sedere e io gli mollo uno schiaffo andandomene. Chiamo Marco per avvisarlo e torno a casa.
"Beh Ermal com'è andata?"
"Eh, sapessi"
Sbuffo e mi siedo a tavola con il mio amico.
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Ciau raghi!! Spero che vi piaccia questa storia😘😘, vi avviso che il numero che ho messo in alto non è vero, l'ho inventato a caso😅❤
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