Capitolo 9.
L'acqua picchietta sulla finestra. Toc, toc, toc. Il mio cervello si concentra solo sul rumore che le mie orecchie percepiscono. Toc, toc, toc. Fuori piove e anche dentro di me. Mi ritrovo sotto alla doccia, l'acqua scorre sulla mia testa e mi bagna i capelli. Gli schizzi colpiscono il vetro. Toc, toc, toc. Si è creata una sinfonia tra la pioggia e la mia doccia. Come tante trombe accompagnate da violini, mi perdo in questa magica musica che mi attornia e mi distrae. Sento le lacrime che si mescolano con le gocce che mi scendono sul viso, riesco, però, a distinguere le une dalle altre. Le mie lacrime sono salate. Toc, toc, toc. Ora sta diluviando fuori, mi estraneo dal mondo pensando a chi, magari, ora sta correndo sotto a questo fiume che scende dal cielo e cerca disperato di riparasi. Ci sei anche tu tra questi Michele? La mia testa viaggia e torna indietro di due ore, la nuova lettera blu mi ha sconvolta. Cosa diavolo dovrei fare adesso? Rispondere, per forza. Altrimenti penserà che sono pazza, mi giudicano già tutti male, non voglio che "pazza" si aggiunga alla lista delle caratteristiche di Adele l'adottata. Esco dalla doccia e mi avvolgo nel mio accappatoio viola scuro, è cosi morbido che mi sento come coccolata. Toc, toc, toc. L'acqua scivola sul vetro e io scivolo sul pavimento in preda alla tristezza.
Qualcuno ha bussato alla porta, mi alzo e mi avvio verso l'ingresso avvolta nel mio bozzolo. È Fede, l'ho chiamata sconvolta e appena si è liberata è venuta da me. Ci sediamo attorno al tavolo e ci riscaldiamo le mani con le tazze di tè appena preparato. Le allungo la busta che era appoggiata li da più di due ore. Inspiro profondamente, gelsomino e cannella, quanto mi piace. Fede legge rapidamente le poche parole che Michele ha scritto e mi guarda interrogativa.
"È stata Maddalena" rispondo fissando la mia tazza di tè nero alla cannella. "Io ora non so che fare, devo rispondergli altrimenti penserà che sono matta."
"Ok Dele scegli tu, se non vuoi più risentirlo metti subito le cose in chiaro. Spiegagli la situazione e digli di non scriverti mai più. Se, invece, anche solo in un angolino del tuo cuore sei un po' curiosa di chi sia, fingi di avergli davvero risposto tu e continua la conversazione."
"Non so davvero che fare, sono in preda all'indecisione più assoluta."
Continuo a fissare il tavolo, un tuono mi risveglia dal mio torpore. Mi alzo, prendo una busta, una penna e la carta ed inizio a scrivere.
"Caro.." no, così non va bene, penso e cancello subito.
"Michele, non ho la minima idea di chi tu sia e di come tu sia arrivato a me, ma la lettera che hai ricevuto non l'ho mandata io. Non so neppure cosa ci fosse scritto. Spero tu non sia rimasto deluso, sono una ragazza qualunque che non ti avrebbe mai risposto se non fosse che qualcuno l'ha fatto al posto mio. Mi dispiace.
Adele"
La passo a Fede che legge ed approva. Ormai che questa conversazione si è instaurata, o almeno una specie, non voglio troncarla sul nascere. Ho lasciato a lui la scelta, se non mi risponderà mai va bene, se lo farà andrà bene lo stesso. Sono contenta della mia scelta. Fede indica il mio turbante e si mette a ridere, mi accorgo di essere ancora avvolta in accappatoio e asciugamano. Ridiamo insieme a crepapelle. Mi alzo e vado ad asciugarmi i capelli e decido di vestirmi per andare con Fede a spedire la lettera.
Apro la porta e lei mi dice "sei sicura di volerlo fare?"
"Si" le rispondo "ho bisogno di rispondergli, non voglio lasciare le cose in sospeso. Ma ti prego adesso parliamo d'altro."
"Ho delle cose da raccontarti..." Fede sorrise. "L'anno prossimo vado via, mi trasferisco a Milano per l'università." Le salto addosso, sono cosi felice per lei.
"Mi mancherai da morire ma sarai il miglior avvocato che possa esistere."
"Tu cosa farai? Hai qualche piano?"
"Beh, l'anno prossimo finisce l'affido, teoricamente dovrei cambiare famiglia a meno che Maddalena non mi chieda di restare. Non sapendo dove andrò, non posso fare piani, sceglierò in base a dove sarò."
"Ti piacerebbe restare qua con lei vero? Ti conosco, te lo leggo negli occhi."
"Io.. io non lo so, insomma in fondo le voglio bene davvero. È l'unica che mi ha sempre trattato bene malgrado il mio comportamento. Mi ci sono affezionata." Mi abbraccia, mi guarda in faccia e malgrado io dica di non sapere cosa voglio lei mi legge negli occhi e capisce che restare qua è la cosa che più desidero.
Imbuco la lettera e una scossa mi percorre tutta la schiena.
"Fede ma in cosa mi sono cacciata?!" le dico comprendendo solo adesso che gli avevo davvero risposto.
"Stai per iniziare una corrispondenza con un ragazzo che se non ricordo male è molto carino!!" disse tutta contenta. "Ammetti che ti piace che ti abbia scritto una lettera, è un po' vintage."
Mi sono sempre piaciute le cose all'antica e questo ragazzo aveva fatto la scelta giusta. Un po', lo ammetto, mi intrigava.
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