□Capitolo tre□
Il corpo davanti a me contrarsi tra spasmi e gemiti di piacere.
Presi a muovere regolamente la mano su e giù lungo la mia lunghezza, dapprima a ritmo lento, poi sempre più veloce, man mano che arrivavo al culmine del piacere.
"Oh! Giova..sì! G-giovaa!'' Gemitai.
Anche lui inziava a chiamare il mio nome. L'uomo sotto di me continuava a chiamarmi sempre più forte.
Il frutto della mia fantasia inziò a gemere oscenamente e inarcare la schiena, colto dal piacere dell' orgasmo.
E venii sulla parete della doccia, il liquido denso e bianco aveva imbrattato parecchia parte di quella parete mentre scivolava col flusso dell'acqua.
Decisi di passarmi lo shampoo velocemente e uscii dalla doccia mettendomi un asciugamano al ventre. Avevo ancora i capelli bagni oltre al corpo e mj feci una foto. Capelli bagnati e pettorali con una muscolatura accennata e un mezzo sorrisetto.
Se Giova sapesse della doccia e vedesse questa foto mi immagino che faccia farebbe. Scandalizzato a vita. E se gliela mandassi?
No, no e poi no, non voglio perderlo per..una foto..ma se..no.
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Si erano fatte le 16:38 e io non sapevo cosa fare quindi chiamai Luca pee giocare all Play Station 4 a Call Of Duty anche detto COD, a Fifa 17 e sul telefono lui a Clash Royal e io fissavo le sue foto fatte di nascosto sull' autobua e la chat tra me e il prof.
Di quante cose mi piacerebbe parlargli..
Mormorai sotto voce.
Alla fine si fecero le otto e Luca era ancora a casa mia e mi stava aiutando manco fossimo ragazza, nel scegliere un qualcosa di elgante ma comodo, sensuale ma non troppo.
Facendo partire la mia piccola mente, però alla fine optai per una camicia a mezze maniche a quadri bianchi e neri, dei jeans neri e vans del medesimo colore.
Mi misi una goccia del profumo che mi regalò mio fratello Manuel al compleanno e mi continuai a guardare allo specchio.
Mi feci qualche foto, da solo e con Luca. Che continuava a scherzare sulla sera con Giovanni come se fosse un appuntamento galante.
"Sta sera non fargli troppo male. Eh. Aahhahaha!" Disse e una sonora risata si manifestò da entrambi.
"Non..è un appuntamento e lui-i è il mio prof!" Dissi alterato un goccio.
"Se lo dici tu." Disse con un sorrisetto malizioso e diventai roseo tendente al rosso pensando a noi due vicini.
''E quindi spiegami perchè sei in ansia!?" Chise dopo un breve silenzio.
"..Colpo di fulmine." Ammisi, incrociando le braccia distogliendo lo sguardo dal suo.
"Finalmente ti sei innamorato! E com'è questo professore?" Chiese interessato.
"Lui..beh..è gentile, solare, carino anzi bello e goffo." Dissi sorridendo.
"Hai mica una foto?" Chiese lui retorico e gliela mostrai.
"Sei uno stalker." Disse e io annuii seguito da un "Può darsi.."
"Andre non devi essere in ansia se no farai un casino e lui lo noterà." Disse dandomi una pacca sulla spalla.
"Ci sto provando..ma non ce la faccio." Dissi iniziando a 'giocare' con le chiavi.
"Dai andiamo a prenderlo e poi festa, vi lascio soli, anzi vi osservo da lontano forse." Disse portandomi alla porta.
La aprì e usciamo dopo averla chiusa e andammo in macchina, perché io non guido anche se ho la patente.
E andiamo verso casa di Giova.
Arrivati a Via Valente 9 suonai il campanello.
Scappa era il mio pensiero ma il cuore urlava rimani quindi..al cuor non si comanda.
E rimasi.
Poi lui uscì e rimasi tipo pietrificato era vestito con una camicia a quadri neri e rossi aperta, una canottiera bianca, jeans neri e converse bianche alte.
Un po' tamarro per essere un professore però lui è giovane.
Intanto Luca ci guardava con quel sorriso malizoso misto al cercare di essere normale.
Noto Giova interrogativo, non sapeva che c'era Luca, sarà mica geloso?!
Giovanni's pow:
Chi è questo ragazzo nella macchina dov'era sceso Andrea..
Glielo chiesi.
"Ciao Andrea, chi è il tuo amico?" Chiesi sperando nella sola amicizia.
"Lui è Luca Denaro il mio migliore amico." Disse e mi sentii meglio.
"Io non guido e lui mi ha invitato alla festa..quindi beh-" Cercò di dire ma lo bloccai.
"Stai tranquillo, solo non sapevo che non guidassi." Dissi andando verso la macchina.
"Andre andiamo a prendere pure Fede, capito?" Lo informò senza salutarmi.
"Capito." Disse mentre ci sedevamo nei posti dietro.
Il viaggio fu silenzioso edd imbarazzante e non ci scambiammo neanche uno sguardo, manco una parola.
E arrivammo credo verso la casa di questo presunto Fede.
Mi sentii un po' a disagio ma non lo diedi a vedere, volevo che fosse una bella serata. Però sarebbe stato gentile ad informarmi di loro, e io che speravo in una serata solo noi due..
Va be eravamo solo all'inizio..e se mi stesse usando per alzarsi il voto mi sentirei uno schifo.
Non sapevo a cosa pensare.
Finalmente dopo dieci minuti scese Federico, aveva una maglia nera, jeans e vans.
"Weee." Disse lui entrando in macchina e si diedero il cinque.
"Andre ti sei portato il professore!? Che c'è volevi delle ripetizioni in privato." Disse lui facendo diventare rosso Andrea.
"I-io..l-lui." Cercò di dire nell'imbarazzo.
"E quindi non si può essere amici tra prof. e alunno, dove c'è scritto!?" Sbottai difendendo Andrea.
"Andiamo Andre, se loro li consideri amici.." Dissi in un mezzo sbuffo portandolo via dalla vettura prendendolo per mano sotto le facce incredule dei ragazzi.
Inziai a trascinarlo lontano da quelli la, non dovevano essere dei suoi amici!? Cioè ma che comportamento arrogante,far imbarazzare Andrea solo perchè sono con lui e perchè sono un professore.
Lui non prese parola e le mie gote inziarono a colorarsi pensando al gesto appena fatto ma continuai a trascinarlo fino al parco e ci sedemmo su una panchina ma non tolsi la presa.
"Scusa ma non potevo vederti in imbarazzo." Dissi ad un certo punto.
"S-stai tranquillo..ormai ci faccio l'abitudine." Disse abbassando il volto verso il basso.
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