"Il Passato": parte quattro

Passarono molti secoli.
Intanto Lucifero era diventato il padrone indiscusso dell'Inferno.
Un giorno Galzu gli chiese udienza e disse:"Mio signore, dobbiamo assolutamente parlare di ciò che sta accadendo sulla Terra"
"Ciò che riguarda la Terra non è più affar mio" rispose Lucifero
"Mio signore, c'è un uomo che afferma di essere il figlio di Dio"
"Sarà uno dei tanti pazzi che stanno in circolazione Galzu, perché ti peni così tanto?"
"Perché mentre torturavo un'anima, ella ha invocato il nome di questo figlio di Dio, e non Dio stesso"
"Che ha detto quest'anima?" chiese Lucifero
"Ha detto che non aveva seguito in vita il Figlio di Dio, ed era per questo motivo che si trovava lì.
Ma il fatto è che... Lui non è l'unico. Ce ne sono alcuni che dicono le stesse cose: non è un caso isolato"
"Qual è il nome di quest'uomo che afferma di essere mio fratello?"
"Il suo nome è Yeshua*"
(Nota dell'autore* :per aumentare il realismo non ho usato il nome italianizzato "Gesù" ma il suo vero nome in aramaico, soprattuttonei discorsi nei diretti, mentre in altre parti ho preferito usare il nome italianizzato)
A quel punto il principe delle tenebre rabbrividì e disse:"Galzu, devo andare sulla Terra, immediatamente"
"Ti condurrò al varco  dimensionale più vicino, da lì in poi dovrai vedertela da solo : perché se valicassi quella porta, smetterei di esistere. La mia esistenza è garantita solo in questa dimensione"
"Portami lì allora, e mentre sarò lì tu manderai avanti la baracca, ti dò pieni poteri".
Lucifero valicò il varco interdimensionale, e arrivò sulla Terra, nel bel mezzo del deserto.
Si guardò attorno e non vide nessuno, così, proseguì il suo cammino verso la città più vicina. Mentre camminava non poteva non pensare a ciò che gli era stato detto da Galzu, come poteva conoscere quel nome? Quel nome gli rimbombava in testa come un tamburo: Yeshua.
Arrivato a un certo punto, Lucifero si sentì come osservato da qualcuno, ma girandosi non vide nessuno, proseguì nel suo cammino, ma quella sensazione non finiva. Si voltò un'ultima volta e lo vide.
I due si guardarono negli occhi per qualche secondo, finché il silenzio non fu rotto:"E nel giorno della quarantesima elezione consecutiva di Michele come arcangelo, ti ribellasti a nostro Padre, perché accusavi lui di non aver fatto niente per fermare la corruzione in Paradiso.  Più o meno è così che è andata la storia, dal tuo punto di vista ovviamente, o mi sbaglio?"
"Non ti sbagli" rispose Lucifero in tono sprezzante.
"Ed è forse vero che nel primo giorno incontrasti il tuo fidato Galzu, e gli desti tu stesso questo nome?"
"È così"
"Non è forse vero che hai governato gli inferi per secoli fino ad oggi ?"
"Sì, è così, ma perché mi chiedi questo?"
" Perché mi duole molto, vedere un angelo che un tempo era ricco di luce, ridotto in questo stato per colpa delle sue stesse mani"
"Tu sai tutto di me a quanto pare, ma io questo figlio di Dio, l'ho sempre visto come una leggenda che si vociferava presso gli angeli"
"E cosa diceva la leggenda del figlio di Dio, Lucifero?" chiese Yeshua
"Diceva che su molti mondi, il figlio di Dio sarebbe nato, sotto molti aspetti lo si avrebbe visto e in molti posti, sarebbe stato. In questi mondi avrebbe portato la Parola, e avrebbe spaccato quei mondi in due, tra coloro i quali avrebbero seguito la Parola e chi invece no.
Si diceva che questo figlio di Dio, sarebbe nato anche sulla Terra, a tempo debito, e che quando sarebbe nato, una stella sarebbe caduta dal cielo lo stesso anno.
Si diceva che il figlio di Dio avrebbe sconfitto il Male due volte, una, nel deserto, l'altra, in un lontano futuro".
"Lucifero, per quanto tu abbia fatto delle scelte discutibili, tu non sei il Male incarnato di cui parla quella leggenda. Io e te siamo fratelli, sotto un certo punto di vista, in quanto generati da Nostro Padre.
La tua pena non è definitiva, puoi tornare nel Regno dei Cieli, ma dovrai pentirti per ciò che hai fatto" disse Gesù
"Non essermi inginocchiato di fronte alla corruzione dilagante?
Non essermi inginocchiato di fronte all'indifferenza di Nostro Padre? Questa, sarebbe stata la mia grandissima colpa?" disse in tono ironico Lucifero
"Tu sai benissimo perché mio Padre ti ha cacciato, ed è anche per questo che non sei mai voluto andartene dall'inferno, perché in fondo tu sapevi perché l'aveva fatto, e non perché non ti eri inginocchiato: Nostro Padre non guarda l'estetica, guarda la sostanza"
"Che vuoi dire?"
" Voglio dire che nel giorno della tua caduta, tu hai pensato con malignità contro il Padre".
A quel punto Lucifero impallidì completamente, gli occhi divennero completamente neri, e disse:" Dimmelo!"
"Hai pensato che tutto quel caos che aveva generato il tuo gesto, avrebbe potuto rovesciare non solo Michele, ma Dio in persona. Avresti voluto prendere il posto di Dio in quel momento di confusione, e il pensiero ti ha persino rallegrato.
Ed è per questo motivo se sei stato cacciato".
"Tu affermi di essere il figlio di Dio, e dici che forse siamo fratelli in un certo senso.
Sono stato chiamato da mio fratello "principe delle tenebre", dimmi figlio di Dio, qual sarebbe il tuo scopo?"
"Salvare questo mondo dal tuo mondo, e dir loro come arrivare al regno dei cieli".
I due cominciarono così a camminare nel deserto, diretti a Gerusalemme.
"Come fanno a crederti , e a non prenderti per un pazzo?"
" Perché loro hanno visto ciò che ho fatto, beati coloro che crederanno senza aver visto ciò che ho fatto su questo mondo"
"Capisco... E perché non fai vedere anche a me quello che hai fatto vedere agli altri, figlio di Dio?" disse Lucifero in tono quasi minaccioso
"Oggi ne vedrai ben tre di miracoli, ma non come credi. Ebbene io ti dico, che oggi tu mi tenterai tre volte, e perderai"
"Lo vedremo presto, figlio di Dio". Ogni volta che pronunciava quest'ultime parole ( figlio di Dio)
le diceva in modo particolarmente sprezzante, quasi in tono ironico, beffardo anzi. Egli voleva fare un altro dispetto al Padre.
"Se tu sei il figlio di mio Padre, fammi vedere come trasformi questi sassi in pane"
Gesù rispose:" Non solo di pane vivrà l'uomo, ma anche della Parola di Dio". I due rimasero in silenzio fino all'arrivo a Gerusalemme, la tensione tra i due era palpabile.
Lucifero condusse Gesù sul pinnacolo del tempio e disse:"Allora fa' vedere ai tuoi uomini quanto nostro Padre ci ami, e quanto Egli non sia indifferente come lo è stato con me: buttati giù, sicuramente uno dei miei fratelli angelici verrà in tuo soccorso e in più avrai mostrato la tua Forza a tutti gli uomini così potranno dire che tu sei veramente il Figlio di Dio"
"Non osare tentare nostro Padre , sei solo un angelo, Lucifero, quando l'accetterai di non essere Dio?" rispose Gesù.
Così Lucifero disse:"Unisciti a me e insieme regneremo sull'universo, Dio ti ha umiliato enormemente rendendoti uomo, Dio ha umiliato anche me rendendomi il principe delle tenebre, quando una volta io ero il principe delle luce. Unisciti a me , insieme potremo rovesciare il suo governo, e rendere questo universo un posto giusto, senza corruzione, né in Paradiso, né nel mondo fisico. Estirperemo il male dall'universo, creeremo dei nuovi uomini che non conoscano il male".
A quel punto Gesù l'abbracciò e gli disse all'orecchio:"La rabbia ti ha consumato fratello mio, non lasciare che lo faccia mai più in futuro" fece una breve pausa smise di abbracciartlo e disse ad  alta voce:" Per quanto riguarda il male : nostro Padre è talmente infinito che ha dato alle sue creature il diritto di poter scegliere tra Bene e Male, se tu, o chiunque altro, estirpasse il male, allora gli uomini diverrebbero degli automi, senza che essi avessero il diritto di poter scegliere".
I due scesero dal pinnacolo si guardarono per un'ultima volta e presero strade diverse: Gesù andava verso la folla, Lucifero andava verso Galzu, che lo attendeva all'inferno. 

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