4 L'altro lato di Nick

"Perché ti sei comportato in quel modo?", chiese Judy a Nick.
Era ormai notte e la coppia di poliziotti era appena uscita dalla prigione, diretti alla macchina.
La volpe non ascoltò la coniglietta. La sua testa era ancora là dentro, mentre sentiva quel maledetto nome.
Jonathan Huston, un nome che avrebbe preferito dimenticare.
"Ehi!".
Quell'urlo fece ritornare Nick alla normalità, scombussolato e confuso.
"Cosa c'è carotina?".
"Hai sentito quel che ti ho detto?", chiese, con un tono arrabbiato.
"Ehm...", Nick non seppe cosa dire, imbarazzato.
Judy si mise una mano sulla fronte, frustrata.
"Si può sapere cos'hai?".
"Sto bene", mentì.
Ormai erano giunti alla macchina; Nick l'aprì e salì sul posto del guidatore, chiudendo la portiera.
"Ne sei sicuro?", chiese Judy, preoccupata.
La volpe sospirò.
"No".
"Ne vuoi parlare?".
Nick annuì. La coniglietta salì in macchina e chiuse la portiera; la volpe avviò l'auto e partì.
"Ti ricordi di quell'episodio che ti avevo raccontato, riguardo a boyscout?", cominciò Nick.
Judy annuì.
"Ecco..." lasciò la frase a metà, quasi imbarazzato "quella stessa sera mia madre non era venuta a prendermi, quindi tornai a casa da solo, trovando il suo cadavere in cucina. Si era impiccata".
Per questo non si è stupito all'obitorio, pensò Judy.
"Mi dispiace", disse la coniglietta, rincuorata.
"Tranquilla carotina, ho smesso per questo soffrire anni fa. Comunque sia" continuò "venni adottato da un prete benevolo e gentile".
"Come si chiamava?".
"Padre Christopher. Per aggiunta, è ancora vivo".
Judy si sentì imbarazzata.
"Comunque" continuò "non ero l'unico ad essere stato adottato da padre Christopher. Ce n'era un altro".
"Chi?", chiese Judy, temendo di sapere già la risposta.
"Jonathan Huston", disse lui secco.
La coniglietta non riusciva a capire. Se erano cresciuti insieme, perché c'era tanto odio tra loro?
"Crescemmo insieme, diventando come fratelli, fino ai diciott'anni, quando Jonathan venne convocato da padre Christopher. Lì gli raccontò la verità".
"Quale verità?".
"Jonathan non era stato adottato perché era orfano, come gli aveva raccontato il prete, ma perché i suoi non lo volevano dal momento in cui era nato. Preso dalla rabbia e dalla disperazione, Jonathan tentò di  uccidere padre Christopher, ma io li vidi attraverso lo spiraglio della porta e lo fermai, prima che lo uccidesse. Jonathan mi diede del traditore per aver appoggiato il prete, quindi se ne andò per non tornare più".
Quando Nick terminò di raccontare, sospirò, stanco e provato. Judy invece non riusciva a capire il senso delle azioni di Jonathan.
"Però quando Bellweather l'ha nominato, mi sembravi anche spaventato, oltre infuriato", commentò Judy.
"Lo odio, è vero, ma ne ho anche  timore. Jonathan è un tipo imprevedibile e non puoi sapere quel che farà. Ma non è solo questo il mio timore".
"In che senso?", chiese Judy, confusa.
"Ho paura che lui, per farmi soffrire, possa farti del male", disse con una sincerità e un dolore che fece  commuovere la coniglietta.
Non si erano accorti di essere arrivati a casa. Nick parcheggiò la macchina ed entrarono.
Durante il loro periodo di fidanzamento, avevano comprato un piccolo appartamento, modesto ma accogliente.
I due poliziotti andarono dritti a letto, mettendo le cinture sul tavolo della cucina.
"Ora che si fa?", chiese Judy in camera da letto, mentre indossava il pigiama.
"Domani andremmo da padre Christopher; conosce Jonathan meglio di me, quindi potrebbe rinfornirci di informazioni utili".
"E poi?".
"Ho un'amica che potrebbe aiutarci a trovare Jonathan".
Judy annuì.
In quel momento la coniglietta si mise sotto le coperte, mentre Nick dormì con solo i pantaloni. Quando la coniglietta si addormentò profondamente, la volpe la circondò con le braccia, stringendola sé, assieme alle gambe.
Nick le diede un bacio sulla fronte, prima di addormentarsi, con un unico pensiero:
Sei il mio unico valore assoluto.

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