Capitolo 6 - New Years Day (Parte 2)
Lucas aveva invitato a cena i suoi due vecchi amici e Jennie si era offerta di cucinare le sue famose bruschette in memoria dei vecchi tempi. Ricordava molto bene gli spuntini notturni nelle serate a Semir: dopo ogni festa, si ritrovavano a casa della ragazza e, attenti a fare meno rumore possibile per non svegliare i suoi genitori, mangiavano qualcosa e chiacchieravano quasi fino al mattino.
Sienna raggiunse i fornelli e rubò un fungo dalla pentola che Jennie stava controllando.
«Ehi ragazza, quante volte ti ho detto di non farlo?» Borbottò l'amica, colpendole la mano con il cucchiaio di plastica che aveva tra le mani. La Prescelta ridacchiò, lo aveva fatto ben consapevole di riuscire ad infastidirla.
«Allora, come vanno le cose a Semir?» Chiese Raphael una volta terminato di aiutare Lucas nell'apparecchiare la tavola. Sienna scrollò le spalle.
«Tutto bene. La palestra va alla grande e Keegan ne è molto felice; Alexa e Juan si sono, finalmente, resi conto di amarsi alla follia e hanno deciso di provare a stare insieme; Genevieve ha lasciato il cretino del suo ragazzo e sta cominciando a seguire qualche corso in palestra.» Spiegò brevemente, accennando solo le notizie più accattivanti.
«Finalmente! Quel Francis non riuscivo proprio a sopportarlo. Gigì merita di meglio.» Esclamò sollevata Jennie. Raphael scosse la testa divertito.
«Qualche mese fa Mario si è rotto una gamba mentre cambiava le lampadine del salotto. Vanessa non ha fatto che insultarlo per giorni, accusandolo di essere sempre troppo goffo e di non riuscire a capire cosa pensasse quando ha accettato di sposarlo. I loro battibecchi sono stati parecchio esilaranti.»
Vanessa, una delle sue zie acquisite, aveva preso un grande spavento ritrovando il marito dolorante a terra e, l'aggredirlo era il suo modo di nascondere la preoccupazione. La donna aveva borbottato per tutta la durata della cena domenicale seguente, facendo esasperare il pover'uomo che alzava gli occhi al cielo, ripetendo all'infinito quanto fosse dispiaciuto.
I due risero, conoscevano bene il carattere difficile di Vanessa e la pazienza infinita di Mario.
«Marcus?» Chiese l'amico, osservandola con interesse. Sienna strinse il pungo, cercando di nascondere il nodo in gola che quel nome le provocava.
«Ormai dev'essere già nato Kosmas, erano agli sgoccioli quando sono partita.»
Jennie si voltò verso la sala.
«Ve lo immaginate Marcus alle prese con un bambino? Ce lo vedo mentre lo tiene tra le braccia con uno sguardo poco convinto e concentrato, intento a leggere le istruzioni su come cambiare un pannolino. Dio, dev'essere davvero esilarante!»
Raphael rise di gusto.
«Alle prime lacrime mentre lo tiene in braccio, probabilmente lo porgerebbe ad Anika borbottando qualcosa come Tieni tu questa bestia di satana!» Quella considerazione fece sorridere anche Sienna. Le sarebbe piaciuto vedere il fratello alle prese con il figlio neonato. Marcus non era mai stato molto bravo con i bambini, si sentiva a disagio e restava tutto impettito, cercando di non farsi coinvolgere in giochi e scherzi, non aveva la pazienza necessaria per riuscire a sopportarli. Sienna era certa che, però, trovandosi tra le braccia Kosmas il suo comportamento sarebbe cambiato. Nonostante le prime difficoltà, sarebbe stato un ottimo padre, ne era certa.
«Ah, tuo fratello ti saluta e mi ha fatto un discorso quasi strappalacrime su quanto gli manchi e su quanto ti vuole bene.»
Ezekiel l'avrebbe uccisa quando sarebbe venuto a saperlo, ma non poteva non approfittare di quella situazione. Il ragazzo la guardò poco convinta.
«Sei sicura si tratti di mio fratello? Quanto aveva bevuto?»
Jennie rise mentre tornava a preparare la cena e la Prescelta annuì con aria seria.
«Adesso non beve più, è diventata una persona seria e la sera si destreggia nel salvataggio delle donzelle in difficoltà. Si fa anche vomitare addosso dai pazienti dell'ospedale, addirittura.» Si stava divertendo un mondo, doveva ammetterlo. Non aveva mai avuto l'occasione di sbeffeggiarlo un po' senza che il ragazzo partisse in quarta aggredendola o ricambiando le sue prese in giro.
Raphael alzò un sopracciglio mentre ridacchiava.
«Da quando siete diventati così amici? Fino ad un anno fa non potevate restare nella stessa stanza senza sbraitarvi contro.» Chiese Jennie ridacchiando. Sienna notò che Lucas aveva assunto una postura rigida e aveva lo sguardo basso sulle mani. Non era certa di cosa gli fosse preso, ma scrollò le spalle presa dai ricordi di Semir.
«È meno fastidioso ora. E ha deciso di seguire l'indicazione che il suo fratellone gli ha dato.» Raphael la guardò sorpresa, nel suo sguardo la ragazza aveva notato orgoglio e affetto.
«E bravo Zeek.» Esclamò allegro lui. Sienna sorrise mentre andava a sedersi a tavola.
«Manchi molto anche a Marcus.»
Raphael accennò un sorriso.
«Te l'ha detto lui?» Raph e Marcus erano migliori amici da sempre, avevano vissuto l'uno come l'ombra dell'altro, avevano condiviso le storie sulle loro prime ragazze, si erano spalleggiati durante le ore di lezione e gli allenamenti. Marcus, alla notizia dell'imminente partenza dell'altro, aveva organizzato in fretta il matrimonio non avendo mai potuto sopportare di sposarsi senza di lui, il suo testimone di nozze.
«Lo conosci, non lo direbbe mai nemmeno sotto tortura, ma si capisce. Dopo qualche mese dalla tua partenza ha avuto una brutta litigata con Anika ed è venuto da me a parlarne. Quando ho dato ragione a lei ha cominciato a straparlare, andandosene sbattendo la porta.»
I suoi due amici ridacchiarono a quel racconto, il ragazzo si passò una mano tra i capelli e sospirò.
«Manca anche a me.»
Sienna sorrise, stringendo la mano del ragazzo davanti a lei.
«Starà impazzendo ora. Sono certa che Kosmas non riuscirà a tenerlo abbastanza distratto dal continuare a chiedersi come tu stia, con chi su sia, cosa tu stia facendo.» Puntualizzò Jennie, cercando di alleggerire il discorso con un po' di ironia.
«Prima di partire mi ha incaricato di vegliare su di te quando saresti arrivata ad Elpis. Cito testualmente: Evita che faccia qualche stronzata delle sue e tieni alla larga più uomini possibili.»
Le due ragazze risero mentre Lucas aveva alzato gli occhi al cielo, borbottando qualcosa e incrociando le braccia al petto.
«Mi dispiace per Marcus, ma credo che con Lucas tu possa fare gran poco.» Considerò Jennie, scambiando uno sguardo complice con il Protettore.
«Non sono mai andato a genio a tuo fratello, nemmeno quando eravamo piccoli.» A quelle parole Sienna assunse un'espressione divertita. Probabilmente, l'odio che suo fratello sembrava provare per lui aveva origini molto lontane.
«Davvero?» Lucas annuì, puntando il suo sguardo chiaro sulla Prescelta.
«Ogni volta che mi avvicinavo a te ci raggiungeva per costringermi ad allontanarmi. Io sono suo fratello, non faceva che ripeterlo e ripeterlo. Dovevi vedere la sua faccia ogni volta che qualcuno si mostrava entusiasta di qualcosa che ci riguardava, più o meno la stessa di quando mi ha visto a casa tua.» Sebbene il ragazzo sembrasse davvero infastidito dal comportamento di Marcus, lei non poteva trattenere le risate. Suo fratello non sarebbe mai cambiato.
«Ha un piccolo problema di gelosia nei miei confronti.» Ammise, provocando le risate degli altri due. Lucas scosse la testa.
«Penso voglia attentare alla mia virilità, ho questo fortissimo presentimento.»
Jennie puntò uno sguardo malizioso su Sienna che la osservò fingendo di non capire.
La ragazza raggiunse così l'amica con la scusa di aiutarla a impiattare, colpendola con una spallata decisa mentre Raphael appoggiava una mano sulla spalla di Lucas con compressione e solidarietà.
«Sei fortunato Lucas, data la sua assenza ad Elpis puoi dormire sogni tranquilli.» Lo incoraggiò con un tono lievemente divertito.
Una parte di Sienna sperava che Raphael e il suo Protettore potessero andare d'accordo. Sapeva che con Marcus sarebbe stato ben più difficile, ma anche Raphael era una parte importante della sua vita e pensava fosse fondamentale che i due riuscissero, quantomeno, a sopportarsi.
«La cena è pronta ragazzi, ditemi che ne pensate.» Esclamò Jennie avvicinandosi al tavolo con le bruschette invitanti che lasciavano uno splendido aroma nella stanza.
«Quanto mi sei mancata Jen.»
Dopo cena i suoi amici tornarono nelle loro case per prepararsi per il ballo organizzato in suo onore. Durante i giorni precedenti, Connor aveva obbligato la Prescelta e il Protettore del fuoco a provare, continuamente, il loro ballo d'apertura. Era tradizione, infatti, che in quelle occasioni fosse la coppia di Destinati aprisse le danze.
Sienna non era molto entusiasta di dover ballare con lui sotto gli occhi di tutti, con tutta l'attenzione sulle spalle, pronta a analizzare ogni loro sguardo o movimento.
Sospirò mentre indossava l'abito che Tani aveva confezionato apposta per lei.
«Siete splendida.» Asserì la donna dalla pelle ambrata, sistemando gli ultimi dettagli. La ragazza si specchiò. Il vestito era lungo e di un acceso colore rosso, come d'obbligo per la Prescelta del fuoco, e per permettere la vista del suo tatuaggio, aveva delle aperture laterali sui fianchi e la schiena quasi completamente scoperta. Il tutto era accompagnato da un trucco leggero che si concentrava soprattutto sui suoi occhi.
Aveva faticato a riconoscere la sua figura nello specchio, non aveva mai indossato nulla di quel genere e doveva ancora abituarsi al nuovo colore di capelli che le ricadevano sulle spalle, decorati da alcuni complessi intrecci e piccole treccioline.
«Ti ringrazio Tani.»
Non aveva fatto che ripeterle quanto amasse il suo lavoro per quella sera e quanto fosse felice di averla come curatrice d'immagine. Non avrebbe potuto sperare di avere di meglio.
«Ora vi conviene raggiungere Lucas, penso abbia consumato il pavimento del salotto ormai.»
Sienna sorrise a quella considerazione, il ragazzo sembrava un'anima in pena da quasi un'ora. Tani gli aveva severamente vietato di assistere alla preparazione della sua Prescelta e le due donne lo avevano sentito borbottare e muoversi continuamente per tutta la durata del lavoro della donna.
Sebbene odiasse ammetterlo, era nervosa di vedere la sua reazione. Non si era mai sentita così bella come in quel momento ed era curiosa di sapere cosa ne avrebbe pensato lui.
La donna sembrò notare la sua titubanza, Sienna non si era nemmeno resa conto di essere rimasta ferma immobile davanti alla porta con la mano a mezz'aria.
«Blaze, sono certa che Lucas vi troverà incantevole. Probabilmente dovremo rianimarlo. Anzi, ogni casa è attrezzata con un defibrillatore, se serve.»
Lei scosse la testa con vigore.
«Oh, non è per questo!» Si giustificò con rapidità, scuotendo ancora la testa nervosamente. Se anche una persona che la conosceva solo da qualche giorno aveva notato quel particolare, doveva essere davvero fottuta ormai.
Con rapidità, perciò, alzò lievemente il mento e dopo aver scrollato le spalle, si decise ad uscire.
Non appena Lucas sentì il rumore della porta che si apriva, si precipitò a pochi metri da essa, pronto a posare gli occhi su di lei. Quando la ragazza uscì dalla camera era certa di averlo visto appoggiarsi all'isola della cucina per sostenersi. Aveva gli occhi spalancati e la bocca socchiusa mentre il suo sguardo stava percorrendo ogni millimetro della sua figura, indugiando, un po' più del dovuto, sulla scollatura dell'abito.
Sienna lo vide ingoiare a vuoto, incapace di staccarle gli occhi di dosso e il suo sguardo così intenso quasi le impediva di respirare.
«Lucas...» Lo richiamo con un filo di voce, sperando che si risvegliasse dal suo stato catatonico e dicesse qualcosa, qualsiasi cosa. Il ragazzo si scosse, portando lo sguardo sul suo volto. Se prima non era certa di riuscire a farlo, in quel momento respirare le era proprio impossibile. Lucas aveva gli occhi luminosi e languidi, le iridi chiare erano quasi nascoste dalle pupille dilatate che ne occupavano quasi tutto lo spazio.
«Sei... sei... sei bellissima.» Farfugliò a fatica senza muoversi di un millimetro. Sienna avrebbe voluto abbassare lo sguardo per sfuggire da quello ammaliato e profondo di lui, ma non ne era in grado.
«Cosa ne pensi Lucas?» La voce di Tani li richiamò, facendo scoppiare quella bolla che li aveva circondati. Il ragazzo rimase in silenzio.
«Io... lei... è splendida. Non avresti potuto fare di meglio.» Ammise, tornando a guardare la sua Prescelta. Sienna accennò un sorriso, abbassando lo sguardo.
«Ho ottimo materiale di partenza, sei fortunato Lucas.» Dette quelle parole, le riservò una piccola riverenza e uscì dalla casa, lasciando i due ragazzi in un silenzio carico d'imbarazzo. La Prescelta non aveva il coraggio necessario per alzare nuovamente lo sguardo mentre lui sembrava aver perso il dono della parola. Sienna sentiva chiaramente il suo sguardo su di lei e non faceva che aumentare la sua difficoltà.
«Smettila di guardarmi così.» Borbottò, scacciando malamente un ciuffo di capelli con la mano.
«Così come?» La voce si era arrochita ed era diventata più lenta, provocandole un brivido che le percorse la colonna, quasi obbligandola ad alzare gli occhi con decisione e rispose incrociando le braccia sotto il seno.
«Non lo so, così! Non riesco a... tu smettila e basta.» Era nervosa ed inquieta, non le piaceva quello che il suo corpo stava provando come conseguenza alla reazione di lui. Lucas si avvicinò con rapidità, arrivando ad un passo di distanza.
«Non posso farlo e non mi dispiace nemmeno. In questo momento vorrei solo afferrarti, esattamente dove il tuo abito lascia i fianchi scoperti, avvicinarti a me e baciarti fino a farti perdere il respiro; poi, accarezzerei la tua schiena nuda, farei scivolare sul tuo corpo quell'abito da mozzare il fiato fino alle tue caviglie, ti farei stendere sul letto, accomodandomi sopra di te per fare l'amore fino a quando non avremmo più forza in corpo. Quindi no, non posso smettere di guardarti in quel modo perché non riesco a togliermi quest'immagine dalla testa. Soprattutto quando incroci le braccia in quel modo, mettendo in risalto quel poco che il vestito nasconde.»
Sienna lasciò rapidamente ricadere le braccia lungo i fianchi. Sul volto del ragazzo non c'era alcun accenno d'ironia o sarcasmo, l'ardore e la serietà con cui aveva detto quelle parole erano quasi brutali. Sentì il cuore saltarle nel petto e dovette appoggiarsi allo stipite della porta dietro di lei per non cadere a causa delle gambe deboli e tremanti. Non poté fare a meno di pensare alle sue mani, quelle mani grandi e con le dita affusolate, che l'afferravano per il fianchi nudi e dovette ingoiare a vuoto mentre un calore violento si propagava nel suo bassoventre.
Aveva esagerato, non poteva fare un discorso del genere ad una persona che conosceva da poco più di una settimana.
Non poteva? Il dubbio le si radicò tra i pensieri. Capitava quasi chiunque di appartarsi durante una festa con qualcuno conosciuto solo qualche ora prima; così come poteva capitare di finire a letto con una persona dopo il primo o il secondo appuntamento, e mai nessuno ne aveva fatta una questione di stato.
Fermandosi a fare qualche calcolo, loro due avevano convissuto quasi ventiquattrore su ventiquattro per quasi dieci giorni, provare una certa attrazione fisica non era assolutamente affrettato, in fin dei conti. Erano adulti, vaccinati e di bell'aspetto, un po' di desiderio sessuale non era da considerarsi poi così sconvolgente.
Certo, Sienna odiava la consapevolezza di essere attratta dal suo Protettore, dopo tutte le promesse che si era fatta sperava di riuscire a resistere per più di una settimana, ma era inutile negarlo: Lucas era tremendamente attraente e poteva permettersi di considerarlo tale.
Così si avvicinò di mezzo passo, ancora incerta su cosa avrebbe fatto in seguito, senza allontanarsi dallo sguardo chiaro di lui.
Per un primo momento, il ragazzo parve sorpreso di vederla avvicinarsi, ma improvvisamente i suoi occhi s'indurirono e il suo viso si fece serio, quasi arrabbiato.
Lei stava per chiedere cosa fosse capitato quando qualcuno bussò alla porta.
«Siamo pronti per accompagnarla al piano terra, Prescelta Blaze.» La voce ovattata del Generale Gavyn richiamò la loro attenzione. Lucas rizzò le spalle e si diresse verso l'uscita con una velocità da record.
Sienna scosse la testa, osservando le sue spalle tese, prima di seguirlo verso l'esterno.
«Wow, Sienna! Sei splendida!» Raphael le afferrò una mano, costringendola a fare una piroette su se stessa. La ragazza ridacchiò e quando tornò ad osservare il gruppetto davanti a lei, notò l'espressione contrariata del Generale.
«Tenente Dandelion, un po' di contegno.» Lo richiamò infatti l'uomo, Sienna notò il soldato più giovane dietro di loro trattenere una risata mentre la donna stava sorridendo.
«Mi scusi, Generale.» Borbottò il suo amico senza smettere di osservarla divertito e sbarazzino ben poco dispiaciuto.
«Ora andiamo.» Asserì l'uomo, facendole segno di procedere dietro di lui.
Lucas era ancora silenzioso e sembrava completamente assorto dai suoi pensieri. Era rimasta sorpresa da quel suo repentino cambio d'espressione e voleva cercare di capire a cosa fosse dovuto, perciò si sporse appena verso di lui.
«Tutto bene?» Il ragazzo parve ridestarsi e accennò un sorriso. Le labbra erano, però, più tese dei suoi soliti sorrisi e l'allegria non sembrava raggiungere i suoi occhi chiari.
«Sì, certo.» Sienna non riusciva proprio a comprendere il motivo della sua improvvisa tristezza e vedere i suoi occhi così spenti era quasi doloroso. Perciò fu lei a rivolgergli un sorriso furbo.
«Non ho avuto modo di dirlo prima, ma anche tu non sei affatto male.» Gli sussurrò con espressione lievemente compiaciuta, facendo scorrere lo sguardo sul suo corpo fasciato dallo smoking grigio fumo, vivacizzato dai dettagli del papillon, della fascia e del fazzoletto nel taschino dello stesso colore rosso del suo vestito. Non sapeva per quale motivo si fosse quasi sentita in obbligo di farlo sentire meglio, ma quando Lucas finalmente sorrise per davvero, colpito dal primo vero complimento che gli rivolgeva, fu certa di aver fatto la cosa giusta.
«Normale dovere di un Protettore: essere all'altezza della propria Prescelta.» Borbottò lui, scrollando appena le spalle e portando nuovamente l'attenzione su di lei, come se quell'abito elegante fosse un nonnulla,.
«Non posso dirlo anche per gli altri giorni, ma oggi lo sei.» Usò un tono serio e quasi spocchioso, accennando solo al termine della frase un sorrisetto scaltro.
«Devo impegnarmi di più, dici?» Domandò lui dopo aver richiamato l'ascensore. Sienna alzò le spalle e assunse un'espressione esageratamente confusa.
«Pensavo stessi già dando il tuo massimo.»
Le porte dell'ascensore si aprirono e i due entrarono nel piccolo spazio in compagnia del Capitano che aveva acconciato i capelli in una complessa treccia e accompagnava la divisa bruciato ad un paio di decolté nere con un tacco vertiginoso.
Lucas si avvicinò al suo orecchio.
«Non ci sono nemmeno andato vicino.» Sussurrò suadente, colpendola con il suo alito caldo. Per un attimo Sienna immaginò le sue mani strette sulla sua vita, pelle contro pelle. Dovette scuotere appena il capo per scacciare quel pericoloso pensiero dalla sua testa.
«Hai bisogno di un invito scritto per farlo?» Non sapeva nemmeno perché stesse dando corda a quel discorso. Una parte di lei non era certa di voler un Lucas al massimo delle sue potenzialità seduttive, giorno dopo giorno stava diventando sempre più difficile mantenere la concentrazione in sua presenza, e averlo in costante atteggiamento provocatorio sarebbe stato deleterio per la sua già ridotta lucidità mentale, ma aveva sempre amato il gioco della seduzione: quelle frasi sussurrate, il flirtare, le carezze rubate e le parole scelte con estrema attenzione, stando attenti non solo al doppio significato, ma anche al terzo e al quarto. In fin dei conti non c'era nulla di male a volersi divertire un po'.
«Aspettavo solo tu fossi pronta.» Anche Lucas sembrava essere un mago della tentazione, molto avvantaggiato dalla voce roca e graffiante e dal suo odore avvolgente.
L'ascensore suonò, avvisandoli di essere giunte al piano terra. Il Capitano uscì per primo, facendole un segno del capo per invitarla a raggiungerla.
Sienna annuì e si voltò verso il ragazzo con la scusa di sistemargli il papillon.
«E tu? Sicuro di essere pronto a me?» Disse piano rendendo la voce carezzevole e sfiorandogli volutamente il collo con le dita dopo aver raddrizzato il farfallino rosso.
Dopo quelle parole, che sembrarono avere uno strano effetto paralizzante sul ragazzo, si voltò e raggiunse la sua guardia.
Al posto del palco dal quale aveva tenuto il discorso quel pomeriggio era stata allestita una pista da ballo. L'ambiente era un tripudio di lucine che brillavano tra i rami degli alberi e sulle facciate degli edifici. Le decorazioni vagliavano tutte le tonalità del rosso e tra la piazza gremita di persone, spuntavano dei bracieri in cui danzavano lingue di fuoco. La Prescelta notò che nessuno dei presenti, ad esclusione della sua Guardia Scelta, stava indossando un abito dei colori del fuoco o di qualsiasi altro elemento; per mostrare, però, la loro Terra d'origine, ognuno aveva a disposizione un accessorio. Alcune donne indossavano un foulard dai colori caratteristici attorno al collo, oppure dei corsage da polso, alcuni uomini avevano il fazzoletto del taschino oppure la cravatta.
Ovviamente il suo arrivo non passò inosservato ancora a lungo, ma fu molto più tranquillo di quello pomeriggio appena passato, nessuno urlò il suo nome o si sbracciò per attirare la sua attenzione, ma si limitavano ad inchinarsi davanti a lei lungo la sua strada.
Le altre Prescelte la stavano aspettando vicino alla fontana che zampillava, illuminata da alcuni effetti ottici che la facevano assomigliare ad un enorme braciere ardente.
Coralie indossava uno splendido abito blu acceso che metteva in risalto la sua figura minuta; Mistral, che vedeva per la prima volta con i capelli sciolti, aveva uno splendido abito di pizzo dalle sfumature lilla con delle sottili spalline di raso, permettendole di notare il tatuaggio che le copriva il retro della spalla fino ad arrivare alla colonna e a nascondersi sotto il tessuto. Ma fu l'abito di Selene a lasciarla senza fiato: era splendido, diviso in un corpetto corto e una gonna a vita alta che seguiva le sue forme come una secondo pelle, il tutto ricoperto di paillette argentate.
Erano di una bellezza da lasciare senza fiato.
«Benvenuta al tuo primo ballo ufficiale, Sienna.» Annunciò fiera Selene, salutandola con un bacio sulla guancia.
«Ragazza, sei uno schianto.»
Sorrise alle parole di Dylan che, in compenso, si beccò un'occhiataccia del suo Protettore. Anche Coralie si avvicinò per stringerla in un rapido abbraccio.
«Siamo delle fighe ragazze, le nostre curatrici d'immagine hanno fatto un lavoro incredibile!» Esclamò Mistral dopo averla salutata con un sorriso allegro.
Il gruppetto fu interrotto dall'arrivo di Febe, in uno splendido rosso scuro. La donna le sorrise, salutandola con un lieve abbraccio.
«Sono così fiera di te Sienna, sei stata perfetta alla presentazione.»
Sienna sorrise appena, leggermente in imbarazzo per quella inaspettata dimostrazione d'affetto.
«Davvero, la tua Prescelta è stata grande Lucas.» Confermò Leon, riservandole un occhiolino e dando una paca sulla spalla al ragazzo che sorrise fiero.
Sienna poteva sentire chiaramente che tutta l'attenzione del momento era concentrata sul piccolo gruppetto di cui faceva parte.
«Ora che siete arrivati posso dare inizio alla serata, sei pronta Sienna?» S'informò Febe, rivolgendole un sorriso. La ragazza alzò le spalle.
«Prima si comincia, prima mi toglierò questa cosa.» Ammise nascondendo il suo nervosismo con una lieve risata. Febe sorrise incoraggiandola con una pacca affettuosa sulla spalla.
«Oh ragazzi, vogliamo faville eh.» Esclamò Dylan cingendo le spalla a lei e al suo Protettore. Sienna sospirò, avrebbe dovuto ballare con Lucas, azione che richiedeva una vicinanza obbligata, davanti a tutta Elpis e dopo quel discorso intenso sull'ascensore; non era certa di essere realmente preparata.
La donna dai capelli rossi s'incamminò verso il centro della pedana di ballo e un uomo vestito di nero le porse un microfono.
«Salve a tutti abitanti di Elpis!» Attese qualche secondo per avere la completa attenzione dei presenti. «Prima di tutto vorrei ringraziarvi per essere così numerosi a questi festeggiamenti per l'arrivo della mia erede. Vi ringrazio anche per l'enorme affetto che le avete dimostrato, so di parlare a nome di entrambe quando dico di esserne rimasta colpita. So che l'attesa è stata lunga, ma con l'arrivo della Prescelta Blaze il tempo della nostra rinascita si sta avvicinando. Teniamo duro. Detto questo, non voglio intrattenermi oltre, siamo ad una festa dopotutto. Che la serata abbia inizio, allora. Vi presento la Prescelta Blaze Sienna Flare e il suo Protettore Lucas Nathaniel Blake.» Il popolo applaudì con enfasi alle parole della Prescelta in carica per poi ritornare in un silenzio quasi innaturale, carico di attesa e aspettativa, curiosi di poter osservare e studiare per la prima volta i due insieme.
Lucas posò lo sguardo su di lei percependo il suo ben celato nervosismo, e le offrì la mano. La ragazza respirò profondamente prima di afferrarla e accennare un sorriso che avrebbe contribuito a farla sembrare tranquilla e a suo agio.
«Tu stai tranquilla, ti guido io.» La rassicurò lui mentre si stavano incamminando verso la pista da ballo.
Una volta raggiunto il suo centro, i due si posizionarono uno di fronte all'altra e, dopo il lieve inchino, la musica cominciò. Eseguirono il primo giro con le mani che si sfioravano appena. I passi non erano difficili, ma Sienna sentiva le gambe tremarle e aveva il fortissimo timore di fare qualche errore.
«Il peggio è passato.» Le sussurrò durante il secondo giro nella direzione opposta. Non si era mai sentita sotto esame come allora, poteva quasi sentire indistintamente dove tutti gli sguardi erano posati, carichi d'interesse e attesa. Era certa che la loro attenzione era concentrata completamente sull'analizzare il loro rapporto, i passi e il ballo erano di relativa importanza, quello che contava era come i due Destinati si guardavano, quanto fossero a loro agio con l'altro. Perché, nella mente del popolo, se Prescelta e Protettore potevano andare d'accordo e amarsi anche dopo essere cresciuti separati, l'equilibrio naturale delle cose poteva tornare a regolare la loro vita ed Alyeska avrebbe trionfato.
Era suo dovere rassicurare la sua gente, dimostrando che con Lucas tutto stava procedendo egregiamente ed era terrorizzata dall'idea di sbagliare qualcosa, facendo saltare l'idea di serenità che il loro rapporto avrebbe dovuto dare.
«Ehi, concentrati su di me.» Le disse piano lui, afferrandola delicatamente per assumere la classica posizione da ballo. Sienna puntò il suo sguardo negli occhi di lui e il contatto con il corpo caldo del ragazzo la aiutò a calmarsi. Senza nemmeno rendersene conto, aprì la sua mente per cercare le sue vibrazioni e le preoccupazione e l'ansia che la stavano opprimendo scomparvero completamente, sostituite da quella sensazione di pace e tranquillità che solo Lucas era in grado di trasmetterle. La folla circostante sembrava essere svanita e l'unica cosa che importava era lui: i suoi occhi chiari e sereni e il suo tocco rassicurante e sicuro.
Aveva completamente perso la concezione di dove si trovasse e ritornò alla realtà solo quando la presa di lui la liberò per permetterle di tornare l'una davanti all'altro per l'inchino finale.
Lo scrosciante applauso fu offuscato dal sorriso felice del ragazzo che dopo un rapido occhiolino, l'afferrò nuovamente, e al temine di una rapida piroette, concluse con un profondo casquè che fece aumentare ancora l'intensità dell'applauso. Sienna non poté fare a meno di sorridere divertita, soprattutto in quel momento in cui l'ansia provocata dal ballo si era finalmente placata.
«Ti piace dare spettacolo, eh?» Gli chiese allegra quando la portò nuovamente in posizione eretta. Lucas rise, appoggiando la mano sulla base della sua schiena per guidarla sulle nuove note della melodia appena iniziata.
«Siamo la nuova coppia del momento, intrattenere il popolo è uno dei nostri compiti.»
La ragazza annuì, osservando distrattamente le altre coppie che li avevano raggiunti sulla pista da ballo. Le altre Prescelte si muovevano con i loro Protettori, Selene era accompagnata dal Consigliere Jackson mentre Brandon danzava insieme a Chantal, precedente Prescelta della terra, in uno splendido abito verde bosco.
«Come sta Brandon?» Domandò lei. Non riusciva a togliersi dalla mente i suoi occhi verdi, tristi e sofferenti. Lucas posò lo sguardo sull'amico e sospirò.
«Come sempre. Con l'avvicinarsi del recupero di Alya diventa sempre più inquieto.»
Sienna stava per rispondere quando Planem si avvicinò a loro, appoggiando una mano sulla spalla del suo Protettore.
«Mi permetti un ballo con mia nipote, Lucas?» Chiese con un lieve sorriso. Prima di rispondere, il ragazzo posò lo sguardo su di lei, aspettando una conferma e solo dopo che Sienna ebbe annuito, si allontanò lasciandola con il Consigliere.
La ragazza irrigidì automaticamente la postura, cercando di non mostrare la diffidenza nel suo sguardo.
«Sei stata molto brava oggi, mi hai piacevolmente sorpreso.» Ammise suo nonno, evitando di guardarla negli occhi. Doveva essergli costato molto quel commento, ammettere di aver avuto torto non era un avvenimento di poco conto per un Flare.
«Ti ringrazio.»
Seguì qualche momento di silenzio teso e imbarazzato. La Prescelta non sapeva come poter avviare una conversazione, non avevano mai avuto un reale rapporto e ancora non era riuscita a digerire il suo comportamento nei suoi confronti. Planem era sempre troppo rigido e formale, per lo meno all'apparenza.
«Sono felice che tra te e il tuo Protettore le cose vadano bene, sembravate molto in sintonia durante il ballo.»
Quello non era il miglior argomento di cui discutere con lui, le sembrava quasi di doverne parlare con il Consiglio, non con suo nonno. Scrollò appena le spalle e annuì.
«Non c'è male, stiamo imparando a conoscerci.»
Quelle parole non erano nemmeno poi così false. Stavano effettivamente ancora imparando a conoscersi, di Lucas sapeva ancora gran poco se non quello che lui dava a vedere: la sua estrema sincerità e il suo evidente interesse per lei. Aveva scoperto solamente quella sera, grazie all'annuncio di Febe, il suo secondo nome e non sapeva nemmeno quanti anni avesse e quando era nato.
Era stata una persona orribile con lui in quella settimana, se ne rendeva conto solo in quel momento. Troppo impegnata a detestarlo e troppo presa dalle sue emozioni, si era comportata in modo egoistico e menefreghista. Lucas non aveva fatto altro che preoccuparsi per lei, cerando di renderla felice e farla sentire a proprio agio per farle sentire meno la mancanza di casa, e lei non aveva fatto altro che trattarlo male e comportarsi da stronza.
Non era colpa sua se si trovavano in quell'assurda situazione, erano nella stessa barca, condividendo entrambi le decisioni che il destino aveva preso per loro.
«È una buona cosa.»
I due continuarono a ballare in silenzio, la ragazza era troppo persa nei suoi pensieri per cercare qualche nuovo argomento di cui parlare e al Consigliere non sembrava dispiacere. Quando la canzone finì, dopo la riverenza a suo nonno, Sienna cercò con lo sguardo il suo Protettore. Lui la stava osservando da poco distante e non appena incontrò i suoi occhi, si avvicinò rapidamente per raggiungerla.
«Vorrei farti conosce una persona.» Annunciò molto entusiasta Lucas, appoggiando la sua mano calda sulla schiena. S'incamminarono verso i bordi della pista da ballo dove il Consigliere Jackson stava discutendo con una donna dai capelli e occhi scuri.
«Jackson.» Salutò lui con un cenno del capo, prima di sorridere dolcemente verso la donna. «Mamma, ti presento Sienna, la mia Prescelta.» La ragazza osservò Lucas con espressione sorpresa per poi andare ad osservare la donna davanti a lui.
«È un piacere conoscerti Sienna, ammetto di aspettare da moltissimo tempo questo momento.» La madre di Lucas le sorrise dolcemente e la Prescelta le porse la mano.
«Sienna, lei è mia madre Adena.»
La donna ricambiò la stretta. Sienna doveva ammettere di essere leggermente nervosa di conoscere la madre del suo Protettore; non sapeva bene per quale motivo, ma si sentiva in soggezione davanti a lei.
«Il piacere è mio Adena.»
La donna dai capelli scuri ampliò il suo sorriso.
«Avevi ragione Jack, è davvero splendida, e tu Lucas sei stato troppo modesto nel descriverla.»
Il ragazzo accennò un sorriso imbarazzato, forse per la prima volta da quando lo aveva conosciuto.
«Sai che non potrei essere imparziale con lei, avevo paura di gonfiare troppo la sua descrizione.»
La risata delicata di Adena le scaldò il cuore.
«Jackson mi ha raccomandato di aspettare, ma non vedo l'ora di poterti conoscere un po' meglio: sarei onorata se accettassi l'invito di passare una cena da noi.»
Non riuscì a cogliere se il noi si riferisse a lei e Lucas oppure a lei e il Consigliere con cui sembrava essere abbastanza intima.
«Mamma...» La riprese il ragazzo. «Sienna, non sentirti in alcun modo obbligata ad accettare se non lo ritieni il caso.» Non lo aveva mai visto così in imbarazzo e in difficoltà, la presenza della madre sembrava agitarlo. Sienna sorrise per quel nuovo Lucas che aveva davanti.
«Lucas, lascia che sia lei a rispondere.» Lo riprese bonariamente la madre, colpendolo con una lieve pacca sul braccio. Avrebbe approfittato di quella cena per poter far imbarazzare ancora il suo Protettore, sarebbe stato divertente.
«Se promette di mostrarmi qualche foto di Lucas da piccolo, accetto volentieri.» Sienna aveva titubato prima di parlare, indecisa su come rivolgersi alla donna. Le sembrava troppo informale rivolgerle il tu, ma allo stesso tempo era una Prescelta e ne avrebbe avuto il diritto. Avrebbe dovuto chiedere a Connor indicazioni più precise.
«Oh, evitiamo i convenevoli Sienna. E le foto le avrei mostrate in qualunque caso cara. Visto Jack, per lei non ci sono problemi.»
L'uomo alzò gli occhi al cielo e sorrise scuotendo appena il capo.
«Probabilmente per i racconti imbarazzanti ci penserà tua sorella, Lucas prometto di starti vicino durante la cena e di non infierire.» Scherzò il Consigliere, poggiando una mano sulla spalla del suo Protettore.
«Quelle tre insieme saranno la mia fine, ti ringrazio Jackson.»
La donna alzò gli occhi al cielo.
«Ma smettetela di fare i melodrammatici. Forza Lucas, accontenta tua madre e permettile un ballo. Te lo riporto subito, Sienna.»
Madre e figlio si allontanarono, cominciando a muoversi sulla pista da ballo e il Consigliere Jackson le sorrise allegro, porgendole la mano.
«Mi permettete questo ballo?» Chiese con un inchino volutamente più profondo di quelli normalmente richiesti dal protocollo. Sienna annuì, durante la serata avrebbe dovuto ballare insieme a tutti i membri del Consiglio o per lo meno farsi vedere mentre parlava con ognuno, tanto valeva cominciare subito.
«Mi sono permesso di immortalare i momenti più importanti di questa giornata, sono certa che ai tuoi genitori farà piacere poterli rivedere.» La ragazza accennò un sorriso sorpreso.
«Ti ringrazio Jackson.»
Quando il ballo terminò, Sienna notò il suo Protettore che, mentre si stava dirigendo nuovamente verso di lei, fu quasi placcato da una donna dai capelli scuri, probabilmente sui trent'anni, molto somigliante ad Adena soprattutto per il sorriso. La donna lo afferrò per una spalla, obbligandolo a voltarsi e gli disse qualcosa con un sorriso divertito in volto, Lucas abbassò lo sguardo imbarazzato e si passò una mano tra i capelli mentre accettava di ballare con lei.
«Prescelta Blaze.» Una voce maschile attirò la sua attenzione, costringendola a voltarsi. Davanti a lei stavano quelli che durante la prima seduta del Consiglio aveva identificato come Chantal, precedente Prescelta della terra, e Neven, precedente Protettore dell'aria. L'uomo dai capelli biondi teneva delicatamente una mano sulla schiena della donna e sorrideva allegro verso la sua direzione. «Sono Neven Soff, non abbiamo mai avuto modo di presentarci ufficialmente.» Disse porgendole la mano. Sienna aveva notato che la donna teneva lo sguardo dell'unico occhio aperto fisso davanti a sé.
«Io sono Chantal Jord, Prescelta della terra, ma immagino che questo tu lo abbia già capito.» Si presentò la seconda accennando un sorriso.
«è un onore incontrarvi.» Ammise la ragazza. Loro due, oltre a Febe e Leon, erano gli unici della precedente Discendenza ancora in vita e, da quello che aveva letto, entrambi avevano combattuto valorosamente nonostante avessero perso la loro controparte durante la guerra. Non sapeva come potesse essere per una Prescelta, oppure per un Protettore, perdere la propria metà. Erano destinati ad amarsi perdutamente per tutta la vita, ad essere l'uno il grande amore dell'altra, che conseguenze portava restare soli?
Prima di essere introdotta in quel mondo non si era mai posta quella domanda.
«È un onore per noi poterti finalmente conoscere. Siamo felici di vederti ad Elpis.»
«Vi ringrazio.» Disse Sienna, accennando un sorriso leggero.
«Neven, perché non accompagni la nostra ultima arrivata per un ballo? Una ragazza come lei non merita di restare sola ai lati della pista da ballo.»
L'uomo titubò, tornando ad osservare Chantal con una lieve apprensione visibile negli occhi chiari. La donna lo anticipò prima che potesse parlare, poggiandogli con delicatezza una mano sulla guancia.
«Tesoro, quante volte te lo devo ripetere? Il fatto che i miei occhi non funzionino più come una volta non mi ha mai impedito di farti nero durante gli allenamenti, credo di potermela cavare durante un ballo. Ti pare?» Il tono era divertito, ma nascondeva un'incredibile dolcezza e delicatezza. Sienna fu sorpresa da quello scambio così intimo e inaspettato.
L'uomo sospirò, alzando gli occhi al cielo con un sorriso per poi posare lo sguardo nuovamente su di lei.
«Forza Blaze, mentre Lucas è impegnato a ballare con sua sorella mi occuperò io di te.» Asserì divertito, porgendole una mano. La ragazza accettò l'invito e i due s'incamminarono verso il centro della pista.
Sienna non riusciva a smettere di chiedersi se quell'intimità che aveva notato tra Neven e Chantal fosse dovuta ad anni e anni di amicizia o nascondesse qualcosa di più.
«Chiedi pure Blaze.» Disse divertito l'uomo mentre cominciarono a muoversi a tempo di musica. La ragazza lo guardò sorpresa.
«Non vorrei sembrare sfacciata.» Ammise, sorpresa che la sua curiosità fosse così evidente, non pensava di poter essere così prevedibile.
«Sei una Prescelta dal fuoco, un po' di sfacciataggine è nella tua natura.»
Le Prescelte del fuoco sembravano essere considerate tutte delle teste calde, non sapeva se considerarlo una cosa positiva o negativa. Positiva perché si sarebbero aspettati il suo comportamento non proprio ligio alle regole; negativo perché sembravano aspettarsi sempre il peggio da lei.
«Non sei il primo a dirmelo.»
L'uomo annuì, lasciando scorrere lo sguardo sulla pista da ballo. Prima di ricominciare a parlare, scrollò appena le spalle.
«Entrambi abbiamo perso l'amore della nostra vita, entrambi sappiamo che non potremo amare nessuno con la stessa intensità con cui abbiamo amato loro, ma non vuol dire che non possiamo provare ad essere un po' felici. Non è la stessa cosa, ovviamente sappiamo che una parte di noi sarà sempre legata alla persona che abbiamo perso, ma sappiamo che ci amiamo al massimo delle nostre capacità e persone esterne non potrebbero capirlo.» Spiegò lui quando incontrò la figura della donna dal vestito verde. Sienna rimase qualche momento in silenzio, ragionando su quelle parole.
Non aveva avuto ancora modo di comprendere quanto profondo fosse il legame tra i due Destinati, ma poteva capire quello che intendeva. Prima di incontrare Lucas aveva avuto qualche altra storia, ma sebbene fosse certa di amare quello che era stato il suo ragazzo, una parte di lei non riusciva a lasciarsi completamente andare, come se sapesse che quello non poteva essere il suo Lui. Si era odiata, voleva poterlo amare totalmente e incondizionatamente fino a dimenticare i suoi obblighi futuri, ma il suo incombente destino la costringeva ad avere una parte del suo cuore distaccata da quella relazione.
«E state riuscendo ad essere un po' felici?»
Neven sorrise, puntando il suo sguardo chiaro su di lei.
«Sì, lo siamo. Dopo la morte di Nefale, non pensavo di poter tornare a sorridere. Eppure Chantal riesce anche a farmi ridere.» Ammise lui. Sienna ricambiò il sorriso e continuarono a danzare fino alla fine del brano.
Lucas era stato nuovamente rapito per un ballo, questa volta dalla Principessa Selene in persona. Sienna si era avvicinata al balcone del bar per poter prendere qualcosa da bere.
«Deianira!» Esclamò una voce che ormai aveva imparato a conoscere. Achilles stava camminando verso di lei di gran lena, zigzagando tra le coppie che danzavano senza preoccuparsi troppo se capitava di scontrarsi con qualcuno.
«Deianira, volevo farti personalmente i complimenti per oggi. Sono fiero di essere il tuo allenatore.» Esclamò quando la raggiunse, poggiandole una mano sulla spalla con enfasi, facendole quasi rompere il tacco e lussare la spalla. Achilles e la sua classica delicatezza.
«Ti ringrazio Achilles.»
«Vorrei presentarti una persona, lui è Aedh, mio marito. Era incredibilmente curioso di poterti conoscere di persona.»
L'uomo che lo accompagnava spalancò gli occhi scuri in un'espressione imbarazzata.
«Achilles!» Lo riprese, passandosi una mano tra i capelli mentre eseguiva un inchino nella sua direzione. L'uomo dalla pelle di mogano scrollò le spalle.
«Mi aveva fatto promettere che non l'avrei presentato, ma non potevo non fargli incontrare la Prescelta della sua terra.»
Sienna rise, essere sposato con Achilles doveva essere sfiancante.
«Mi fa sempre piacere poter conoscere personalmente la mia gente, Achilles ha fatto bene.» Disse allora, porgendo la mano verso l'uomo davanti a lei. Lui ricambiò la stretta con la mano tremante, sembrava quasi incredulo e sconvolto.
«Il piacere è mio Prescelta, anzi è un onore.» Anche la voce non riusciva a nascondere il suo nervosismo. Sienna non era abituata alle persone che reagivano in quel modo per la sua presenza, non pensava di incutere tutta quella soggezione. Achilles osservava il marito con un sorriso allegro e compiaciuto.
«L'onore è mio, mi devo complimentare per la tua infinita sopportazione.» Scherzò Sienna, indicando con il capo il suo allenatore che spostò lo sguardo su di lei, socchiudendo gli occhi.
«Ehi ragazza, non ti conviene fare la furba con me: sai che posso rendere il tuo allenamento un inferno.» Borbottò lui, incrociando le sue possenti braccia al petto. Suo marito ridacchiò, poggiando una mano sulla spalla del marito.
«È la verità Achilles.»
La serata continuò tra balli e presentazioni con le persone più influenti di Elpis. Sienna aveva perso il conto delle mani che aveva stretto e delle volte in cui aveva dovuto ripetere il piacere è mio.
Lucas era in pista con sua zia Elena e la ragazza ne aveva approfittato per allontanarsi e prendere un po' d'aria. Probabilmente a causa di tutti quei balli e tutte quelle nuove conoscenze, aveva cominciato a sentire la testa girarle, perciò, decise di allontanarsi dal centro della città seguendo quella che doveva essere la via principale. Sienna continuò a camminare fino a quando non trovò una panchina un po' in disparte, lontano dal caotico movimento della piazza.
Sospirò quando si sedette, togliendosi le scarpe alte per far rilassare i piedi. Era stata una serata davvero pesante, non erano ancora le dieci della sera e già aveva perso il conto delle volte in cui aveva attraversato quella pista da ballo accompagnata da qualcuno. Le uniche persone con cui avrebbe voluto ballare non erano nemmeno presenti: Raphael perché intento a proteggerla da qualche angolo della piazza, suo padre e Marcus perché lontani. Avrebbe dato qualsiasi cosa per poterli avere vicino a lei, soprattutto in un momento così importante della sua vita.
Dei passi attirarono la sua attenzione e anticiparono il ragazzo più giovane dalla divisa color bruciato e due enormi occhi blu.
«Fammi indovinare, non posso restare sola nemmeno per una boccata d'aria.»
Il ragazzo annuì con espressione dispiaciuta.
«Mi dispiace, seguo solo gli ordini, Signora.»
Sienna scrollò le spalle scuotendo la testa, non pensava sarebbe mai riuscita ad abituarsi all'idea di essere costantemente seguita da qualcuno.
«Nessuno problema, lo capisco.»
Seguì qualche minuto di silenzio in cui la Prescelta si guardò intorno: era seduta in un piccolo parco davanti a quello che sembrava un piccolo supermercato; la luce dei lampioni era in parte oscurata dalla fronda ampia di un albero, poco distante da lei; il cielo era libero e mostrava le piccole lucine delle stelle, sembrando quasi un cielo reale.
«Quanti anni hai, Sottotenente?» Poteva sentire il suo sguardo sulla schiena, iniziando una conversazione sperava di sentirsi meno a disagio.
«Ventitré, Signora. Ma sono molto preparato nel mio lavoro.» Aggiunse lui, probabilmente, temendo che quella domanda volesse indagare la sua giovane età associata ad inesperienza. Sienna accennò un sorriso.
«Non lo metto in dubbio, Sottotenente. Io non ho ancora ventun anni, sarai più preparato di me.»
Il ragazzo si mosse sul passo, visibilmente nervoso di parlare con lei.
«Non credo Signora, voi siete nata per essere una Prescelta. Sono certo siate estremamente preparata.»
La ragazza sospirò, portando dietro all'orecchio un ciuffo ribelle.
«Lo spero.» Sussurrò, talmente piano che era certa di non essere stata sentita dal soldato.
«Sono certo sarete una perfetta Prescelta, Signora.»
Lei accennò un sorriso stanco. Stava odiando tutti quei convenevoli, si sentiva semplicemente una normale ragazza, non meritava tutto quel rispetto: ancora non aveva fatto nulla.
«Blaze, solo Blaze.»
Dei passi rapidi e leggeri si avvicinarono, interrompendo la loro conversazione, e poco dopo Lucas comparve.
«Un momento eri vicino alla fontana e quello dopo non c'eri più, non puoi scomparire così!» Il suo Protettore cercava di nascondere la preoccupazione con un sorriso sghembo, ma non sarebbe riuscito ad ingannare nessuno.
«Il Sottotenente si è preso cura di me, non correvo alcun pericolo.» Il ragazzo appena nominato eseguì un inchino davanti a Lucas che ricambiò con un cenno della testa.
«Ti ringrazio Sottotenente, ora ci penso io.» Il soldato annuì e rivolse alla Prescelta un lieve sorriso.
«Buona serata, Prescelta Blaze.» Disse prima di allontanarsi. Il suo Protettore corrucciò la fronte, osservandola con sguardo torvo.
«E tutta questa confidenza?» Commentò lui leggermente irritato, sedendosi al suo fianco. Sienna sorrise divertita.
«è stato molto carino con me e poi odio i convenevoli.» Spiegò tranquillamente, osservando il suo viso infastidito.
«Quindi bastano due moine e chiunque può diventare tuo grande amico?» Il tono era aspro e seccato. Era forse geloso di quel ragazzo? Sienna non poteva lasciarsi sfuggire quell'occasione.
«Beh, è un ragazzo notevole.»
Lucas assottigliò lo sguardo, puntando gli occhi chiari su di lei e incrociando le braccia al petto.
«Beh, notevole se ti piace quel genere di ragazzi.» Sbottò scrollando le spalle. Lei assunse un'espressione confusa, girandosi appena verso di lui per poterlo osservare meglio.
«Che genere di ragazzi?»
Lucas alzò lievemente il mento.
«Classico bravo ragazzo dagli occhi chiari e fluenti capelli biondi, è un cliché.»
«Quindi tu saresti più interessante?» Chiese lei, facendo scorrere lo sguardo sulla sua figura.
«Beh... Dovresti dirmelo tu. Sono interessante?»
Sienna scrollò le spalle.
«Per quanto il Sottotenente sia un ragazzo affascinante, ammetto che i tuoi occhi siano più notevoli.» Mentre parlava tornò a guardare le stelle, non sarebbe riuscita a sostenere il suo sguardo, soprattutto durante una confessione del genere. Non sapeva nemmeno per qualche motivo avesse deciso di farla, ma si era sentita quasi in obbligo verso di lui, come per sdebitarsi per l'averlo trattato così male in quella settimana.
Con la coda dell'occhio notò tornare il sorriso sghembo del ragazzo, probabilmente soddisfatto da quelle parole.
Lucas puntò lo sguardo verso la piazza, dalla quale arrivavano ancora le voci allegre e gli schiamazzi.
«Mia madre ti adora già.» Ammise lui, accennando un sorriso delicato. Sienna puntò lo sguardo su di lui e notò la sua espressione addolcirsi.
«Sembra una donna fantastica.» Le aveva fatto davvero un'ottima impressione, poteva capire per quale motivo sua madre sembrava andarci d'accordo.
«Lo è, è una delle persone migliori che io conosca e non lo dico solo perché è mia madre.» Anche Lucas tornò ad osservarla, inchiodandola con i suoi occhi.
«Dato che oggi sembra essere la serata del coming out di molte coppie inaspettate, tra tua madre e il Consigliere Jackson...» Lasciò la frase in sospeso. Non era la prima volta che si faceva quella domanda, durante la sua prima serata con i ragazzi ricordava di aver sentito Lucas dire che durante una serata in compagnia, Dylan aveva svegliato Jackson e quindi anche sua madre. Quello voleva dire che i due vivevano insieme e, da quello che aveva visto quella sera, sembravano davvero molto uniti e intimi. Il ragazzo ridacchiò.
«Ti ho visto ballare con Neven, penso ti abbia già messo al corrente di lui e Chantal allora. Comunque si, sono una coppia, se è questo quello a cui ti stai riferendo. Avevo paura che dopo la morte di mio padre non tornasse più a sorridere, ma Jackson la rende felice e, quindi, rende felice anche me.»
Quella notizia la colpì, non si era mai chiesta come suo padre fosse coinvolto in quella storia, ma di certo non si aspettava qualcosa del genere.
«Mi dispiace Lucas, non ne avevo idea.» Ammise, abbassando lo sguardo sulle sue mani. Non poteva nemmeno immaginare come potesse essere perdere un genitore, la sola idea di dover dire a addio a suo padre le faceva venire i brividi.
«Tranquilla Sienna. è passato tanto tempo ormai. è stato ferito gravemente durante la guerra e non è riuscito a superare l'intervento.» Le aveva rivolto un sorriso leggero di rassicurazione, afferrando una sua ciocca di capelli tra le mani, giocherellandoci con fare distratto.
«Come si chiamava?»
«Kurt. Mia madre mi ha più volte detto di essere la sua copia sputata, ad eccezione del naso preso da mio nonno paterno. Era uno degli ufficiali dell'armata di Alyeska.» Parlava con un sorriso malinconico sul volto e lo sguardo perso, probabilmente indietro fino a ventun anni prima, quando suo padre era ancora con lui.
«E com'era?» Sienna doveva ammetterlo, non lo aveva mai trovato così bello come in quel momento, vederlo così umano e fragile davanti a lei l'aveva destabilizzata, facendoglielo apprezzare ancora maggiormente.
«Era un padre molto attento, mi portava sempre a giocare nel parco di Alyeska, quello vicino al palazzo. è stato lui a regalarmi il mio primo vero pugnale, mia madre pensava fossi troppo piccolo, ma lui era convinto che dovessi cominciare subito a conoscere le armi che avrei dovuto imparare ad usare. Era molto divertente e ironico e un grande combattente, mi perdevo ad osservarlo mentre si allenava sperando di diventare abile come lui. E amava profondamente mia madre, è stato l'amore della sua vita, avrebbe fatto di tutto per lei.»
Sienna rimase in silenzio, lasciandosi incatenare dallo sguardo mesto di Lucas, incorniciato dalle sue lunghissime ciglia.
«Sarebbe fiero di te, ne sono sicura.» Lui spostò lo sguardo verso le stelle e si schiarì la voce, la ragazza aveva notato i suoi occhi farsi lucidi.
«è quello che sto cercando di fare, fare in modo che sarebbe fiero di me.» Ammise lui, tornando a guardarla. Aveva ancora tra le dita la sua ciocca di capelli, ma per la prima volta, alla Prescelta non importava tutta quella confidenza.
«Certo, forse dovresti smettere di fare il cazzone per la maggior parte del tempo, ma per il resto stai già andando alla grande.»
Lucas rise, scuotendo la testa divertito mentre comparivano nuovamente le sue fossette.
«Ti ringrazio, eh.» Anche la ragazza, contagiata dalla sua risata cristallina, aveva sorriso felice di avergli fatto perdere quell'espressione cupa che stava cominciando a diventare dolorosa da sopportare. Alzò le spalle e, senza smettere di sorridere, lo colpì con una lieve spallata.
«Quando vuoi.»
Angolo autrice:
Salve a tutti e ben ritrovati.
Intanto vorrei ringraziare tutti quelli che seguono la storia, commentano, recensiscono e si mettono in contatto con me :) Sono davvero felice che la storia vi stia piacendo e spero continui a farlo capitolo per capitolo.
Allora, questo capitolo ruota attorno alla presentazione ufficiale di Sienna al popolo di Elpis, da questo momento la sua vita cambierà e dovrò imparare ad essere una Prescelta al cento per cento.
Abbiamo conosciuto Jennie e, finalmente, Raphael. Io lo amo, scusate ^^ Stiamo anche conoscendo una nuovo lato di Sienna, forse sta cominciando a lasciarsi un po' andare? Lucas non aspetta davvero altro.
Il titolo di questo capitolo è dalla canzone dei Black Veil Brides che si chiama proprio New Years Day; è l'inizio di una nuova "era" per Sienna.
Non ho molto altro da aggiungere, fatemi sapere che ne pensate del capitolo e dei nuovi personaggi. Sono sempre curiosa di conoscere le vostre idee e i vostri pareri :)
A presto con il prossimo capitolo,
I.
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