Capitolo 4 - Do I Wanna Know? (Parte 2)


Verso il tardo pomeriggio Mistral e Coralie erano passate da casa sua, invitandola a cenare insieme a loro e alla Principessa per potersi conoscere meglio. Sienna si sentiva ancora incredibilmente stanca, ma aveva accettato con piacere, curiosa di poter parlare con quelle che sarebbero diventate le sue compagne d'avventura.

«Non sto scherzando. La prima volta in cui ci siamo incontrati Abel si è beccato un pugno sul naso.» Esclamò Mistral tra le risate.

All'inizio della serata Sienna si era sentita abbastanza in imbarazzo e nervosa, come l'estranea della situazione, ma le ragazze erano davvero socievoli e sinceramente felici della sua presenza e non aveva avuto grandi difficoltà a lasciarsi andare con loro.

Dopo qualche chiacchiera leggera avevano cominciato a parlare dei loro primissimi incontri con i loro Protettori e l'argomento sembrava essere incredibilmente esilarante.

«Dev'essere stato un primo incontro col botto.» Commentò Sienna, cercando tornare un po' seria.

«Non mi avevano detto che avrei diviso l'appartamento con qualcuno. Mi sono svegliata nel mezzo della notte, decidendo di andare a bere qualcosa e me lo sono ritrovato dietro. È stata una risposta incontrollata.» Cercò di giustificarsi Mistral, passandosi una mano sul volto divertito.

«Non si può dire che tu non l'abbia... colpito.» Disse Selene, provocando altre risate.

«Avrei voluto vedere la sua faccia.» Ridacchiò Coralie. Mistral, la Prescelta dell'aria, rise.

«Penso che per qualche mese, ogni volta che entrava in una stanza in cui c'ero anche io, mi avvisava con un sto entrando

«Povero Abel, ha avuto gli occhi neri per più di due settimane.» Ricordò la Principessa con un sorriso allegro.

«Non si arriva mai alle spalle di qualcuno esperto in difesa personale, è la regola di base!» Sottolineo, infatti, Sienna senza smettere di sorridere.

«Esatto, è quello che dico anch'io!» Acconsentì Mistral, annuendo con vigore.

«Beh, anche il tuo primo scambio con Lucas è stato abbastanza particolare Sienna.» Puntualizzò Selene, inchiodandola con il suo sguardo verde smeraldo. La ragazza ridacchiò, passandosi una mano tra i capelli.

«Avevo realmente dei dubbi sulla sua sanità mentale, stavo cominciando a preoccuparmi.» 

Le ragazze avevano riso quando aveva raccontato delle prime conversazioni con il suo Protettore.

«Lucas, l'eterno incompreso.» Scherzò la Principessa, causando le risate delle altre.

Sembravano tutto colte da un attacco acuto di ridarella, non si sentiva così leggera e spensierata dalla partenza di Jennie e Raphael.

«Inutile, l'incontro più romantico è quello tra Coralie e Dylan. Quel ragazzo sa essere un vero gentiluomo quando vuole.» Commentò la Prescelta dell'aria, osservando la diretta interessata che arrossì lievemente.

«Sembra quasi una storia alla c'era una volta: la ragazza che arriva e il suo cavaliere le fa trovare nella sua camera un enorme mazzo di rose bianche. Ha davvero un cuore enorme quel ragazzo, mi ha stupita la sua trasformazione dal tuo arrivo Coralie.» 

La Prescelta dell'acqua sorrise dolcemente alle parole della Principessa, gli occhi chiari le brillavano appena, sembravano quasi aver assunto quella forma a cuore visibile nei cartoni animati alla televisione.

Era piuttosto evidente il suo essere cotta a puntino, faceva quasi tenerezza.

«L'ha detto anche lui, non si aspettava di diventare così romantico e dolce con me.»

«Come va con Elijah, Sel?» Domandò Mistral puntando lo sguardo sulla diretta interessata. Sienna osservò confusa la Principessa.

«Come il solito, con lui è sempre così... incerto.» Commentò tristemente Selene, abbassando lo sguardo sulle mani.

«Aspettate, se posso chiedere, chi è Elijah?» 

La Principessa sorrise appena mentre la Prescelta dell'aria prese la parola.

«È una delle guardie scelte di Selene con cui la grandissima Principessa di Alyeska sta intrattenendo una relazione clandestina. Le uniche persone che ne sono a conoscenza, oltre ai due protagonisti, siamo noi Prescelte e i Protettori.» 

Sienna spalancò lievemente gli occhi, sorpresa da quella rivelazione.

«Oddio, sono una fan delle cose tenute segrete al Consiglio.» 

Le altre risero.

«Voi dovreste consigliarmi di fare scelte sagge e non incitarmi ad infrangere la legge!» La Prescelta del fuoco alzò un sopracciglio.

«C'è una legge che t'impedisce di amare chi vuoi?» S'informò. Quei maledetti ne avevano una per qualsiasi cosa!

«Non avendo il legame con alcun Protettore tecnicamente sarei libera di amare chiunque, ma sfortunatamente sono una Principessa e quindi devo cercare qualcuno che sia degno del ruolo di futuro Principe consorte o qualcuno che possa portare dei benefici al regno.» Spiegò allora. Selene era infastidita e Sienna non poteva darle torto. Nemmeno lei, libera da malefici che obbligavano a stare con uno sconosciuto, poteva considerarsi davvero libera di amare la persona che voleva.

«È una semplice guardia e non potrà mai essere all'altezza del trono, rischierebbe di mettere in imbarazzo il regno. Sbaglio?» Poteva quasi vedere Plamen nella sua argomentazione davanti al resto del Consiglio.

«Sono quasi le parole esatte che hanno usato per obbligarmi a troncare la relazione.» Annuì l'altra.

«Ma lei ovviamente non l'ha fatto.» Commentò Mistral, con un sorriso furbo.

«Che poi... Elijah è un bravissimo ragazzo, molto rispettoso e attento nel suo lavoro, non vedo per quale motivo non sia considerato degno.» 

La Principessa alzò le spalle alle parole di Coralie.

«Perché il Consiglio ha sempre voglia di rompere le scatole.» Considerò Sienna, cercando di evitare le offese ben più pesanti con cui solitamente identificava il Consiglio.

«Non importa, non appena saliremo al potere ci accerteremo di rendere possibile la vostra unione.» Asserì la Prescelta dell'aria, facendo annuire le altre due.

«Quello poco, ma sicuro.» Acconsentì Coralie.

«Ragazze, non vorrei essere la solita pessimista, ma il Consiglio ci sarà ancora.»

«Al diavolo il Consiglio, siamo le Prescelte e tu sei la Principessa di Alyeska, avremmo pur qualche diritto in più!» Le parole di Sienna provocarono commenti di approvazione dalle altre, solo Selene sembrava poco convinta.

«Dovremmo farle conoscere il caro Elijah.» Commentò con un sorriso furbo Mistral. Quella ragazza sembrava essere più sconveniente e maliziosa di Lucas.

«Gli verrà l'ansia all'idea d'incontrare un'altra persona a conoscenza dei fatti.»

«Oh avanti, dopo due moine ti avrà già perdonato... Quel ragazzo non può vivere senza di te.» 

Sienna non riuscì a trattenere un sorriso alla frase della Prescelta dell'aria.

«E poi non si può di certo aspettare che tu non dica niente alle tue Prescelte!» Sottolineò Coralie, ridacchiando appena.

«Parlando di moine, ho notato qualcosa di diverso tra te e Dylan...» Lo sguardo che Mistral riservò a Coralie non lasciò presagire nulla di buono per l'amica.

«Effettivamente hai ragione Mi, ho notato anche io un non so che di diverso.» Confermò la Principessa.

La Prescelta dell'acqua arrossì violentemente, passandosi una mano sul volto mentre accennava un sorriso.

«Mi obbligherete a parlare, immagino.» Borbottò lei, scuotendo appena la testa. Sienna rise, la povera ragazza non aveva scelta.

«Ormai ci conosci.» Commentò Selene, sorridendo furbamente.

«Beh...Insomma... Ieri abbiamo fatto l'amore.» Ammise allora Coralie. Il suo viso aveva assunto una tonalità simile al porpora, dalla radice dei capelli fino al collo.

«Ma è fantastico!» Esclamarono quasi in coro le due inquisitrici.

«E com'è stato?» Cominciò la prima.

«Vogliamo i dettagli Cory.» Continuò la seconda, facendo ridacchiare la Prescelta del fuoco che assisteva divertita alla scena.

La povera Coralie si vide costretta a raccontare alle altre com'era accaduto, com'era stato, se Dylan fosse bravo a letto e tutti dettagli più scabrosi, confidati tra una risata e l'altra, arrivando poi alla conversazione che Sienna più temeva.

«Te lo dico Sienna, il sesso con il proprio Protettore è meglio di qualsiasi altra cosa al mondo, mille spanne sopra ogni altra esperienza. E ora può confermarlo anche Cory.» Mistral annuì convinta alle sue parole, e Sienna accennò un sorriso tirato.

«Preferirei non mettere le parole sesso e Lucas nella stessa frase, al momento.» E avrebbe anche dovuto evitare di pensarci, in modo da non ritrovarsi a fantasticare su di lui. Già doveva concentrarsi per evitare di guardarlo più a lungo del necessario, aggiungere ulteriori distrazioni avrebbe compromesso la sua già incrinata credibilità.

«Come sta andando tra di voi?» 

Alla domanda di Selene, lei s'irrigidì. Non era certa della risposta.

«Preferirei non parlare nemmeno di questo in realtà. Ho qualche difficoltà con questo genere di cose.» Le dispiaceva davvero, loro le avevano raccontato di qualsiasi cosa e lei non riusciva nemmeno ad accennare qualche commento sulla sua situazione con Lucas, ma non sapeva davvero rispondere. Ancora era troppo confusa da quello che provava e faticava a comprendere la situazione stessa.

«Nessun problema Sienna, quando ti sentirai pronta noi siamo qui.» La rassicurò la Principessa con un sorriso.

«Temporeggia più che puoi, cominceranno a pretendere i dettagli dopo.» Esclamò Coralie, facendola ridacchiare.

«Ehi, ce li meritiamo!» Borbottò Mistral, scrollando le spalle.

Avrebbe potuto davvero nascere una bella amicizia, Sienna l'aveva già capito.


- - -


Un tonfo sordo fece svegliare di colpo la Prescelta che si preparò di scatto a difendersi, afferrando il coltello che teneva sotto il cuscino. Si guardò attorno attenta, la sua stanza sembrava essere libera e decise di spostarsi nella sala a controllare. Non aveva ancora sentito rientrare il suo Protettore e, per quanto ne poteva sapere, avrebbero potuto approfittare della sua assenza per attentare alla sua vita.

Nella sala la luce era ancora spenta e, vicino alla penisola della cucina, un'ombra era inginocchiata a terra intenta a raccogliere qualcosa.

«Lucas? Cos'è successo?» S'informò lei, riconoscendo la figura del ragazzo, prima di premere l'interruttore della luce.

Lui sussultò colto di sorpresa e senza voltarsi, continuò a raccogliere quello che sembrava il contenuto della cassetta medica.

«Ehm... Sono... Ho perso l'equilibrio. Non volevo svegliarti, torna pure a letto.» Era molto sbrigativo, come se volesse liberarsi di lei. La cosa la fece insospettire maggiormente e, senza dargli ascolto, si avvicinò a lui, posandogli una mano sulla spalla per costringerlo a voltarsi.

«Sei ubriaco?» Chiese confusa dal suo strano comportamento. Non sapeva davvero che altro aspettarsi.

«Certo che no.» 

La domanda sembrò seccarlo, ma servì a farlo voltare. Fu in quel momento che Sienna vide quello che probabilmente il ragazzo stava cercando di nasconderle: aveva una ferita abbastanza profonda sul sopracciglio e il labbro tagliato.

«Per il regno, cos'è successo?» Esclamò la ragazza, appoggiando la mano sul suo volto per poter osservare meglio le ferite.

Lucas indietreggiò di un passo, abbassando lo sguardo e il capo alla sua destra facendole ricadere la mano.

«Non è niente, nulla di grave... Puoi tornare a letto.» Insistette deciso. Sienna non riusciva a capire cosa gli passasse per la testa, sembrava arrabbiato, un po' in imbarazzo e forse anche nervoso.

«Non diciamo stronzate Lucas, fammi dare un'occhiata.» Lo incitò con una piccola spinta verso lo sgabello dietro di lui.

«Posso fare da solo, non ce n'è bisogno.» 

Sienna sbuffò, fulminandolo con lo sguardo e puntando il coltello che ancora teneva in mano verso la sua gola.

«Non farmelo usare. Ora siediti e smetti di fare il bambino.» Intimò. Lucas la osservò per la prima volta da quando l'aveva scoperto e l'espressione decisa della ragazza sembrò convincerlo, tant'è che alzò le mani in segno di resa e fece come gli aveva imposto.

«Chi diavolo ti ha ridotto in questo modo?» Domandò lei cominciando a studiare il suo viso.

«Non ha importanza.» Commentò dopo qualche attimo di titubanza, distogliendo nuovamente lo sguardo da lei. Non avrebbe mai pensato che Lucas avrebbe potuto fuggire dai suoi occhi.

«Certo che ha importanza, guarda che ti ha fatto!» Esclamò la ragazza con ovvietà mentre si allontanava da lui per prendere delle garze e del disinfettante dalla cassetta.

Quando tornò a guardarlo, Lucas le stava fissando le gambe nude con espressione imbambolata. Si rese conto solo in quel momento di indossare come pigiama solamente la vecchia maglia che aveva rubato a Marcus.

«Su lo sguardo ragazzo, non vorrei aggiungere qualche altro livido.» Dopo qualche altro momento di titubanza, lui tornò a guardarla in volto. Era piuttosto evidente che linea avessero preso i suoi pensieri, gli occhi accesi erano un indizio abbastanza chiaro.

«Scusa è che... Aspetta, dormi sempre vestita in questo modo? E se dovessimo scappare nel mezzo della notte da qualche attacco, te ne andresti in giro mezza nuda?»

«E la cosa dovrebbe importarti perché?»

«Perché sei la mia Prescelta, non voglio che tutta Elpis ti veda così... svestita.» Sienna gli riservò uno sguardo scettico.

«Sei serio?» Il ragazzo indurì lo sguardo, squadrandola da capo a piedi.

«Quindi non vuoi essere guardata da me, ma se dovesse vederti tutto il resto della città non sarebbe un problema?» Borbottò visibilmente alterato. Se la stava davvero prendendo per un pigiama un po' troppo corto?

«Tutto il resto della città non mi guarderebbe come se volesse sbattermi al muro e ficcarmi la lingua in bocca.» 

Gli occhi di Lucas si spalancarono e la sua bocca si socchiuse, giusto qualche attimo prima di puntare nuovamente il suo sguardo con decisione.

«Scusa se ti trovo dannatamente sexy in questo momento sai? E comunque non ne sarei così certo. Forse non te ne rendi conto, ma la tua bellezza non passa di certo inosservata.» 

A quelle parole Sienna non poté trattenere il sorrisino divertito e furbo che si faceva strada sul volto. Non si era nemmeno impegnata e già aveva ottenuto un complimento non da poco, forse non aveva poi così perso le sue abilità nel gioco.

Probabilmente avrebbe dovuto sentirsi sdegnata per le sue intenzioni ben poco ortodosse e quei commenti così poco poetici, ma non riusciva a non sentirsi lusingata. Nessuno l'aveva mai fatta sentire desiderata come Lucas era riuscito in quei giorni e ogni donna meritava un uomo che le facesse aumentare l'autostima.

Il Protettore la osservò di sottecchi, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, Sienna posò la garza sul taglio sul labbro per cominciare a ripulirlo, provocando un lamento del giovane.

«Allora, chi e stato?»

«Lascia stare, Sienna.» Commentò lui con tono dolente.

Rimasero in silenzio per un po', solo qualche lamento sporadico di Lucas interrompeva il lento ritmo dei loro respiri e del ticchettio dell'orologio a muro della cucina.

«È per causa mia?» Domandò ad un certo punto la ragazza, mantenendo la sua attenzione sulla ferita del sopracciglio in modo da non incontrare gli occhi chiari di Lucas.

«Come?»

«Qualcuno ti ha picchiato a causa del mio arrivo?» 

La sua testa aveva la capacità di farsi delle paranoie incredibili, era poco probabile fosse quello il motivo. Perché mai avrebbero dovuto prendersela con Lucas? Lei non era una criminale o una futura dittatrice, ma non poté fare a meno di chiederselo; le circostanze erano troppo particolari.

Il ragazzo l'afferrò per i fianchi, allontanandola appena dal suo viso per poterla osservare negli occhi.

«Ehi, non ti preoccupare... Tu non centri nulla, te l'assicuro.»

Sienna si liberò in fretta della sua presa con la scusa di recuperare delle nuove garze dalla cassetta. Aveva sentito il cuore aumentare i suoi battiti e lo sfarfallio cominciare a farsi strada nel suo stomaco.

«Allora non capisco per quale motivo non me ne voglia parlare.» 

Lui sospirò, abbassando lo sguardo e passandosi una mano tra i capelli.

«È... Complicato.»

«Ho capito, io devo superare il blocco che mi costringe a chiuderti fuori dalla mia vita, ma tu non puoi dirmi chi ti ha distrutto la faccia in questo modo... Il taglio sul sopracciglio ha bisogno di qualche punto, posso pensarci io se ti fidi abbastanza da lasciarmelo fare.» Inutile negarlo, era delusa. Stupida lei che aveva creduto di poter trovare in lui una persona adulta, in grado di non rivolgersi ai classici mezzucci del due pesi e due misure. Certo, lei non era brava a permettere alle persone di entrare nella sua vita, ma se le suddette non facevano lo stesso con lei, come avrebbe potuto sentirsi abbastanza a suo agio da lasciarsi andare?

Il ragazzo sospirò nuovamente.

«Sienna, puoi guardarmi un attimo?» Domandò lui con lieve esasperazione dopo qualche tentativo vano d'incontrare i suoi occhi. La ragazza sbuffò, accontentandolo contro voglia.

«Cosa?»

«È davvero complicato. Non è una stupida frase di circostanza detta per chiudere il discorso... Non so davvero come spiegarti senza che tu fraintenda.»

«Allora dimmelo. Non sono una stupida; posso essere un po' avventata, ma ho un cervello funzionante e molto allenato alle cose complicate. Tu sei il mio Protettore e ho...» S'interruppe di colpo, stava per dire una cosa decisamente stupida, insensata e non necessaria.

«Hai?» Sienna scosse la testa.

«Nulla. Ora parla.» Sbottò lei, piegando nervosamente la garza pulita che aveva tra le mani.

«Sienna.» La riprese bonario Lucas, osservandola di sottecchi con quei suoi splendidi occhi grigi.

Sienna era certa che quegli occhi sarebbero stati la sua morte.

«Ho il diritto di saperlo ok? Sei il mio Protettore e ho il diritto di sapere quello che ti riguarda.» La verità era ben altra e Lucas lo sapeva. La Prescelta ne sentiva il bisogno fisico, non poteva tornare a letto sapendo che la persona che lo aveva ridotto in quel modo era ancora in giro e avrebbe potuto farlo ancora. DOVEVA sapere che Lucas era al sicuro, che avrebbe potuto tenerlo al sicuro.

«Brandon ha passato una brutta serata e aveva bisogno di sfogarsi.» 

La ragazza si bloccò, sorpresa.

«Quindi siete andati a picchiare la gang della città?» Per quando Elpis fosse una città sotterranea, era certa avesse un po' di malavita. Lui scosse la testa.

«No, nessuna lotta tra gang.» 

Sienna rimase pensierosa fino a quando un'idea, ovviamente assurda, le attraversò la mente.

«Aspetta, Brandon ti ha distrutto la faccia?» La cosa aveva dell'irragionevole. Perché mai uno dei ragazzi avrebbe dovuto prenderlo a pugni in quel modo? Era certa di aver sbagliato ancora, ma la risposta del ragazzo confermò.

«Non mi ha distrutto la faccia. E aveva tutte le ragioni del mondo.» 

L'espressione della Prescelta diventò allibita.

«Tutte le ragioni? Hai preso una botta in testa di cui non mi hai parlato?» 

Il Protettore accennò un sorriso amaro.

«Gli ho causato danni peggiori in passato, fidati.» 

Sienna indietreggiò di un passo.

«Ma cosa siete? Degli animali?» Stava cominciando a preoccuparsi su chi avesse davvero davanti. La cosa non aveva senso.

«Non ti è mai capitato di avere qualche livido dopo gli allenamenti a Semir? Non c'è molto di diverso da quello che vedi qui ora.» Cercò di spiegarle tendendo la mano verso di lei come ad invitarla ad avvicinarsi di nuovo a lui.

«Non ci provare Lucas, una cosa sono dei lividi durante allenamento, un'altra delle ferite sanguinanti dopo un combattimento in una serata tra uomini.» 

Il volto del ragazzo si fece ancor più serio; si passò una mano tra i capelli e sospirò.

«Una motivazione c'è... È questa la cosa complicata.» 

Sienna incrociò le braccia sotto il seno.

«Sono tutt'orecchi.» 

Il Protettore sospirò nuovamente e chiuse gli occhi, massaggiandosi le tempie.

«Sediamoci e ne parliamo con calma.» 

Lei alzò il mento decisa mentre Lucas tornò ad osservarla.

«Preferisco restare in piedi.»

«D'accordo... Per noi Protettori questi ultimi anni sono stati più difficili di quanto tu possa immaginare. Passarli lontani da voi mentre potevamo sentire le vostre emozioni è... disturbante. Sentivamo la vostra felicità, ma non era per merito nostro; sentivamo la vostra tristezza e dolore, ma non potevamo dare nulla per farvi stare meglio; la vostra rabbia o nervosismo e non potevamo calmarvi; le vostre notti in bianche erano le nostre. È stato il periodo più difficile della mia vita. Ti ho persino odiato per un tempo piuttosto lungo all'inizio: tu potevi fare la tua vita mentre io dovevo starmene qui, a curare anche le tue ferite e angosciandomi per una persona che non conoscevo nemmeno. Era frustrante, umiliante, fastidioso ed ingiusto.» 

Sienna strinse nervosamente i pugni, cercando di non mostrare le emozioni confuse che quel discorso le stava provocando. Lucas era serio e dimostrava una calma quasi innaturale mentre la osservava attentamente per studiare le sue reazioni.

«Ora sei qui e la tua vicinanza compensa completamente tutte le difficoltà provocate, ma puoi capire che avevamo bisogno di un modo per sfogarci. Brandon è ancora nell'inferno; come pensi lo faccia sentire l'essere rimasto l'unico senza Prescelta? L'dea di dover aspettare ancora qualche settimana lo distrugge. Le emozioni di Alya oggi erano meno sopportabili di altri giorni, io ti ho vicina e posso sopportare qualche pugno.» 

La ragazza rimase immobile per qualche momento, indecisa su come comportarsi sotto lo sguardo in attesa del suo Protettore, altrettanto immobile.

Quelle parole le avevano fatto provare emozioni contrastanti che non riusciva a comprendere. Non si era mai preoccupata di pensare come Lucas avesse vissuto quel legame e dopo quella confessione poteva sentirsi più vicina a lui, non era più il ragazzo che viveva il legame con gioia e serenità come se fosse la cosa più semplice del mondo.

La Prescelta inspirò profondamente e in silenzio si diresse verso il freezer per prendere alcuni cubetti di ghiaccio che porse a Lucas, cercando di non guardarlo troppo a lungo negli occhi.

«Tienili sulla ferita, addormenterà la zona e sarà meno doloroso quando ti metterò i punti.» Non avrebbe saputo come rispondere e come comportarsi, perciò fece quello che avrebbe fatto con suo fratello; comportandosi come avrebbe fatto prima di quel discorso, dimostrava il suo aver compreso e accettato la spiegazione.

A quelle parole il ragazzo rilassò i muscoli e accennò un lieve sorriso.

«Sai davvero fare una sutura? Non che dubiti di te, ma c'è la mia faccia di mezzo e non vorrei rovinarla.» Commentò per smorzare la tensione. Sienna lo osservò appena.

«Avresti potuto pensarci prima di farti ridurre in questo modo. Comunque si, mia madre è un chirurgo e mi ha insegnato quello che potrebbe tornarmi utile.» 

Il ragazzo annuì mentre lanciava il cubetto di ghiaccio nel lavandino.

«Credo di essere pronto, vai pure.» 

Sienna indossò i guanti di lattice e disinfettò rapidamente la zona. La posizione non era tra le più comode e corrugò la fronte mentre cercava il modo più adeguato per riuscire a fare del suo meglio.

Non era la prima sutura che faceva, ma l'idea di farla sul viso di Lucas la rendeva nervosa e la vicinanza che richiedeva quel compito non era d'aiuto.

«Farò il più delicatamente possibile, ma non sarà molto piacevole.» 

Il ragazzo accennò appena un sorriso d'incoraggiamento.

«Non è il primo pugno che mi prendo, so sopportare un po' di dolore.»

Sienna inserì l'ago per mettere il primo punto e i muscoli del ragazzo si contrassero mentre ingoiava a vuoto.

«Potresti dirmi qualcosa? Potrebbe aiutarmi a distrarmi.» 

Lei s'interruppe, raddrizzandosi appena.

«Tipo cosa?» 

Gli occhi del Protettore si puntarono in un punto della sua gola su cui pochi secondi dopo appoggiò il suo dito.

«Potresti raccontarmi come ti sei fatta questa.» Propose accarezzando appena una cicatrice di qualche centimetro che Sienna aveva dimenticato di avere.

«Oh, quella è colpa di Marcus.» Cominciò mentre si rimetteva a lavoro. «Dev'essere stato tre o quattro ani fa, ci stavamo allenando con i coltelli e quel giorno era particolarmente distratto, aveva avuto una lite con Anika e si era dimenticato di sostituire il pugnale con quello d'allenamento. Fortunatamente non ha premuto troppo o mi sarei giocata la carotide.»

«Ci andate giù pesante voi Flare.» Commentò perplesso.

«Marcus si è sentito in colpa per settimane, cercava sempre di starmi tra i piedi: ti serve qualcosa Enna? Oh, vuoi che t'accompagni? Vuoi che vada a prenderlo io? Posso fare qualcosa per te?» Sorrise a quel ricordo. «È stato divertente approfittarmi di quel senso di colpa per un po', mi ha addirittura pulito la camera e affilato la spada.» Non sapeva nemmeno perché gli stesse raccontando quelle cose personali e della sua vita precedente, probabilmente si era immedesimata troppo nel ruolo dell'infermiera.

«E questa invece?» Domandò accarezzandole la pelle vicino al ginocchio. Doveva avergliele fissate con estrema attenzione per aver notato quella cicatrice.

«Le serate con i miei amici avevano spesso delle conclusioni inaspettate.» Ne avevano combinate di tutti i colori a Semir.

«Ora devi raccontarmelo.»

«Avevamo una piccola radura in città, nascosta e riparata tra i boschi; era un po' il nostro punto segreto e di ritrovo dopo ogni festa al Lux, il miglior locale di Semir. Quella sera eravamo particolarmente alticci, era il compleanno di uno di noi e il proprietario ci aveva offerto da bene. Avevamo deciso di raggiungere la Roccia per guardare le stelle, ma il festeggiato voleva andare alla scoperta di una strada alternativa. Ci siamo ritrovati così in mezzo al bosco e il cretino si è appoggiato a me per prendere fiato, facendomi perdere l'equilibrio e cadere a terra tra i rami spezzati. Ci sono voluti dieci punti e mio padre mi ha urlato contro per giorni interi.» Lei e Juan erano ricaduti a terra tra le risate degli altri, quando si era accorto del liquido rossastro che le colorava la gamba, lui per poco non aveva avuto un attacco d'ansia.

Le mancavano moltissimo i suoi amici. Non avevano mai passato più di un giorno senza incontrarsi e in quel momento le sembrava di non vederli da un'eternità.

«Hai passato una vita felice.» Commentò Lucas, sembrava che quella considerazione gli fosse costata un'incredibile fatica.

«Sì, non mi lamento.» Non aveva ancora superato l'essere stata strappata dalla sua casa e dalle persone che conosceva, la malinconia e la tristezza che stava provando ne erano la conferma.

Sienna concluse il suo operato con un cerotto e si tolse i guanti.

«Ti consiglio di prendere qualcosa per il dolore, ora credo andrò a letto.» Voleva tornare nella sua stanza per poter restare da sola, gli occhi le bruciavano e sentiva le lacrime combattere per uscire.

«Sienna.» La chiamò il suo Protettore mente si dirigeva nella sua camera, aveva un sorriso gentile e riconoscente.

«Ti ringrazio molto.» Era certa che non si riferisse solo alla sutura, sembrava ringraziarla per essersi un po' aperta con lui.

«Nessun problema, buonanotte Lucas.»

«Notte mia Prescelta.»





Angolo autrice:

Salve a tutti e ben tornati.

Abbiamo avuto l'occasione di conoscere meglio una normale giornata per le Prescelte.

Inoltre, stiamo conoscendo qualcosa di più sulla famiglia di Sienna e sul perché deve tende a comportarsi in quel modo serio e rigido: è una Flare e deve comportarsi di conseguenza.

Abbiamo anche avuto modo di conoscere un po' meglio Lucas e come sta vivendo lui questo legame.

Che dire, spero queste mia storia vi stia piacendo. Mi farebbe davvero piacere sapere che ne pensate, vi piace? C'è qualcosa che vi convince o che, invece, non lo fa? Sentitevi liberi di commentare e dirmi la vostra :)

Udite udite, venerdì (21 ottobre) mi laureo! Quindi anche il prossimo capitolo potrebbe ritardare di un po', ma non demordo, mi ritroverete comunque qui. ;)

Il titolo della capitolo è tratto da una canzone che adoro e che mi sembrava adatta, soprattutto per la seconda parte della capitolo, Do I Wanna Know? degli Arctic Monkeys. Se non la conoscete vi consiglio di ascoltarla.

Spero di vedervi ancora.

A presto,

I.

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