Parte 23.

Ecco un altro rantolo che nessuno leggerà.
S'erge un gigante di ferro nel mio petto in cima ai miei respiri.
Le nuvole del senno sono diradate e il buon vento è da tempo che non passa piú.
Oh cuor mio, cosa si cela dietro i tuoi singhiozzi!
Oh cuor mio, quante pene hai dovuto infliggerti per amare qualcuno a cui non appartieni!
Il tempo scorre sotto metronomi d'argento, ogni istante ne sembra infinito.
Quale umana debolezza si cela sotto le timide di spoglie di chi, come te, sa chiudersi in un vortice di parole.
Avessi la possibilità ne starei zitto, non parlerei, ma sto fluendo in un mare di parole che mi trascinano con se, e se non mi lascio fluire, corro l'eventualità fatale d'implodere.
Quante povere virtù abbiamo noi uomini, forse un paio o poco piú e una d'esse è proprio quella di desiderare cose impossibili.
Oh cielo mio, tu che sotto un lucernario di stelle m'hai visto buttare via attimi interminabili della mia vita!
Dimmi dove si trova quella via che noi poveri erranti stiamo cercando?
Sono smarrito, non ho un sentiero da cogliere e un'anima allo sbando è spaventata piú che dai peggiori incubi.
Che questa nube di speranza m'illumini il cuore, oltre questo mondo.
Che il mio viaggio non termini con me solo senza la mia destinazione.

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