Reale o no?
Sai, spesso mi capita di far girare i pensieri a ruota libera, come se questi mi osservassero e nel momento in cui vedono che sto per accantonarli, spuntano fuori come fossero voci e mi parlano.
Di rado apprezzo quei rari momenti in cui la vita mi regala il silenzio.
Vivo attimi fuggenti di tranquillità dove tutto si ferma, dove non devo pensare a quella persona che cerca di fottermi, o a quella parte del corpo che mi fa male, o a quella persona che non c'è più.
In quei rari momenti non sono felice, vorresti che lo fossi.
In quei rari momenti mi sento semplicemente leggero, come non avessi un peso, mi sembra di respirare, come se l'aria fosse meno rarefatta.
Sai, ho un grande difetto, mi hanno detto che ci sono persone che hanno una specie di sindrome, o di disturbo, non so come si chiama, quando senti le cose di più.
Quando sei esagerato, quando una piccola cosa, una scintilla, ti fa esplodere un fuoco nell'anima e tu ardi e non sai il perché.
Dicono che esagero, dicono che sono un folle, che faccio questioni di vita o di morte per cose futili.
Chissà se è vero.
Io già lo so cosa pensi, che forse un po' è così. Che se mangio un maccherone in più o salto un allenamento è come se mi fosse morto il cane.
Non è follia, è solo questione di priorità.
In fondo, nella vita le priorità le decidiamo noi.
Mi fa strano vedere come le priorità degli altri siano cose di cui non mi frega un cazzo e vedere come le mie siano cose di cui agli altri non frega un cazzo.
Nel mio essere strano c'è qualcosa di magico, di comico, perché sono una delle tante persone che esistono, ma poi mi vedi che sogno ad occhi aperti.
Ci sono giorni in cui cammino, mi fermo e la mia priorità è guardarmi intorno, guardare il panorama.
Magari ho degli esami da fare, mille pagine da studiare, la camera da pulire, la cena da cucinare, messaggi a cui rispondere, ma in quel momento la mia priorità è guardare quel panorama.
E penso in quel momento ad una sola cosa, al fatto che non esiste niente al di fuori di quel panorama.
Ecco, la vita che cos'è se non la mania di riempire il tempo che ci resta di futili panorami che però diventano una bella priorità.
A volte mi sento uno stupido, sai, quando a 21 anni credo ancora nell'amore.
Alla magia, a quella specie di reazione chimica tra due anime.
Anche se l'ho provata poche volte.
Forse sono solo un sognatore.
Forse guarderò panorami per tutta la vita, ma poche volte riuscirò a salire su quelle montagne.
Che cosa siamo se non un insieme di sogni buttati nel cassetto della vita?!
A volte non riesco a distinguere il sognare ad occhi aperti dalla speranza.
Sei convinta che siano così diversi?
In fondo cosa importa.
Vorrei capire cosa rende un qualcosa che vediamo, reale.
Cosa lo rende reale?
Il fatto che lo vedano altri?
Beh un chimico vede molecole e atomi che gli altri non vedono, ma non per questo è pazzo.
Allora cosa?
Potrei vedere una cosa per tutta la vita e poi rendermi conto che non è mai esistita.
Le persone vedono solo quello che vogliono vedere.
Ricordatelo, le persone di me vedranno il tatuaggio sul petto, la barba, l'aria persa, da rincoglionito, vedranno il mio strano modo di fare, vedranno me che urlo per spostare un po' di ghisa.
Perché loro vogliono vedere questo, ma non è detto che io sia solo questo, non è detto che l'immagine che loro hanno di me sia reale.
Allora cosa è reale? È reale ciò che noi vogliamo vedere.
Io in me ho visto tante altre cose, così come le ho viste in molte altre persone, anche se queste, poi, non le hanno mai tirate fuori, ma non per questo quelle cose non sono reali.
Per rendere reale un qualcosa è giusto iniziare a vederla.
Io voglio un mondo più bello, dove il grigio dell'asfalto non smorza il rosso del tramonto.
Dove se ami qualcuno non devi per forza arrabbiarti perché non ti risponde ai messaggi.
Dove non piove acido e se ci sono nuvole in cielo non sono tossiche.
Io voglio un mondo dove se sei un bambino non devi per forza fare l'adulto e dove se provi a disegnare un supereroe non deve per forza avere un mantello.
Tutto questo è reale, forse.
Suppongo che non ci sia differenza tra sperare e sognare, giusto?
Mia cara, le persone vedono solo quello che vogliono vedere, non stupirti se vedono del male in te, o in me.
Vogliono vedere quello, a loro fa comodo.
Ho capito che non importa, non importa cosa vedono loro.
A me importa cosa sento io, se io sento che quella cosa c'è, anche se non si vede, quella cosa c'è.
Non è convinzione o finzione, è imparare a vedere con i sentimenti, oltre che con gli occhi.
Sentire la vita è come vedere il nastro di un film, del tuo film.
A volte dobbiamo smetterla di guardare il mondo, di guardare noi stessi con gli occhi degli altri.
Iniziare a chiudere i nostri e vedere.
Vedere com'è il mondo secondo noi, come siamo noi, secondo noi stessi.
Questo rende tutto un po' meno greve, un po' più reale.
Reale non è ciò che tutti vedono, reale è ciò che tu senti dentro di te e non hai motivo di dubitare.
La differenza tra una cosa reale che si materializza e una cosa reale che è nella nostra testa è solo il tempo.
La seconda è il preludio per la prima in certi casi.
In altri, nei ricordi, la prima è solo l'innesco della seconda.
Quindi se vediamo o sentiamo qualcosa che non ancora ci si palesa materialmente è solo questione di tempo e si materializzerà.
Se la sentiamo dentro di noi è reale, anche se al momento non la sente nessun altro.
Se invece ricordiamo qualcosa o qualcuno, che prima c'era materialmente, ma che ora c'è nella nostra testa, il tempo ha fatto sì che quella cosa o quel qualcuno rimanesse solo un ricordo, ma non per questo è meno reale.
Niente si crea si crea, niente si distrugge, tutto si trasforma.
È il principio base della termodinamica, della vita, dell'universo.
Tutto è reale, nulla è certo di esistere realmente.
Ma la realtà non è certezza assoluta, è certezza relativa e dipende solo da chi la vede.
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