49 - Per sempre
Casa sulla collina, 10 giugno 1999
Severus Piton
Severus osservò con fare critico il suo Alpha che allattava la piccola June, sollevato dal fatto che questa volta non avesse più sentito il bisogno di allontanare Harry dalla neonata, come aveva fatto quando era nato Saturn.
"Diventerai una mamma fantastica." Commentò Severus dal divano e Harry sollevò appena la testa nella sua direzione, sorridendo come un folle.
"Lo so! Diventerò la mamma numero uno al mondo! Costringerò Molly a insegnarmi tutte le sue migliori ricette!"
Severus sbuffò quando si avvide che il suo tentativo di prendere in giro il suo grosso e stupido Alpha era stato completamente ignorato.
"Sì, certo. Ed io vi manterrò tutti, va bene?" Chiese per vedere che cosa avrebbe risposto Harry, che si limitò ad aggrottare la fronte per un momento.
"Uhm... Sev, stai facendo pressione o sbaglio? Perché se lo stai facendo almeno vorrei sapere il perché."
Severus ridacchiò piano ma non rispose subito.
Lui e Harry erano una coppia da meno di un anno e non era stato facile, per nessuno dei due, adattarsi.
Severus adesso poteva ammettere che molti dei problemi erano derivati dal fatto che non erano stati pronti ad accettare la loro natura ma il suo Alpha aveva ancora alcuni momenti di depressione, così lui preferiva face piccoli accenni di quel genere, per valutare il suo stato d'animo, piuttosto che sbagliare e fare qualcosa che avrebbe potuto sconvolgerlo.
Il tentativo di suicidio di Harry era ancora troppo fresco nella mente di Severus perché potesse fare diversamente, anche se da allora il suo Alpha aveva fatto enormi progressi e forse quel miglioramento era in parte dovuto al fatto che a sua volta Severus si era sforzato di accettarlo per com'era, irritanti tratti da Alpha inclusi.
"Volevo solo sapere se hai cambiato idea sul restare a casa con i bambini... non hai più frequentato le lezioni e non darai gli esami, o almeno non riuscirai a farlo quest'anno, ma non abbiamo più davvero parlato della cosa da molto tempo e ho pensato, visto quanto vai d'accordo con Martin..."
Harry finì di dare il biberon alla piccola e la mise nella culla, vicina a quella di Saturn che, nell'ultimo mese, era diventato molto più grande e non aveva più bisogno di speciali incantesimi protettivi.
Quando Harry guardava i bambini con quello sguardo adorante, Severus si sentiva sempre infinitamente orgoglioso per avergli potuto dare quello che voleva così disperatamente.
"Ci ho pensato, sai? Durante i duelli con tutti quegli Alpha, per qualche tempo ho pensato che forse non ero capace di vivere senza combattimenti ma... mi sbagliavo. Mi piacerebbe davvero restare a casa con i bambini e prendermi cura di loro, anche se preferirei che tu scegliessi di fare qualcosa che ti lasciasse del tempo libero da passare con noi... e comunque, anche se decidi di lavorare, non ce la faccio a sapere che ti mantieni da solo. Potresti... ehm..."
"Far depositare i soldi sulla tua camera blindata e usare quella? E' tutto lì il problema?"
Harry annuì tranquillo, raggiungendolo sul divano.
"Sì. Scusa." Disse lo stupido Alpha, vergognandosi della sua stessa natura.
"Non ti scusare. C'è già il mio nome sulla tua camera blindata ma possiamo fare in modo che sia cointestata e, a questo proposito, mi piacerebbe che lo fosse anche la casa."
Harry ci pensò e poi annuì piano:
"Sì, va bene. Se è di entrambi, allora va bene... non riesco ad accettare che tu abbia qualcosa di solo tuo. Mi spiace."
"Non dovrebbe dispiacerti. Sei mio marito: che le cose siano nostre e non solo mie è... accettabile, per me."
"Solo accettabile?" Chiese Harry ironico e Severus rispose rapido:
"Non avrai un voto più alto, da me!" Poi, dopo un sorriso, aggiunse: "E non accetto che mio marito non abbia nemmeno preso i suoi MAGO. Vorrei che provassi davvero a dare gli esami in un tempo ragionevole, e con questo intendo prima che Saturn e June siano al loro settimo anno a Hogwarts. Sarebbe imbarazzante se dovessero sostenere gli esami insieme alla loro stupida madre!"
Harry gli lanciò un'occhiataccia e poi disse:
"Oggi sei particolarmente dispettoso, piccolo Omega, o è solo una mia impressione?"
Severus si stiracchiò, felice che il suo corpo non fosse più appesantito dalla gravidanza, anche se era ancora piuttosto dolorante, poi disse sornione:
"Deve essere l'avvicinarsi del calore..."
Harry gli si avventò sul collo, baciandolo e leccandolo mentre ringhiava felice.
"Pensi che qualcuno potrebbe tenere i bambini per..."
"Nessun problema. Irma e Andy li terranno a turno." Rispose rapido Severus mentre Harry risaliva dal collo verso la sua bocca, per pretendere un bacio.
Severus gli gemette in bocca e si ritrovò immediatamente duro.
Forse erano gli ormoni della gravidanza che non avevano ancora lasciato il suo corpo ma non vedeva l'ora che il calore cominciasse.
Harry lo spinse giù sul divano e si abbassò piano tra le sue gambe ma, appena prima che potesse slacciargli i pantaloni, Saturn si mise a piangere e lui si sollevò di scatto e lo lasciò, per affrettarsi verso la culla.
Severus, leggermente frustrato, si sollevò sui gomiti e mormorò:
"Con più bambini sarà difficile trovare del tempo per noi, lo sai, vero?"
Harry aveva già Saturn in braccio e si girò con un ghigno:
"Sono certo che ce la faremo." Appena lo ebbe detto Kreacher comparve all'improvviso, come spesso faceva quando i suoi padroncini piangevano, e tese le corte braccia verso Harry, quasi pretendendo che Saturn gli fosse consegnato, dichiarando petulante:
"Padrone Harry e Padrone Severus non si devono preoccupare! Kreacher si prenderà cura dei piccoli padroncini!"
L'attaccamento del vecchio elfo ai bambini era cresciuto lentamente, negli ultimi mesi: all'inizio aveva guardato Saturn quasi con sospetto, evitando il più possibile di avvicinarsi, ma poi con il passare dei giorni aveva cominciato a borbottare da solo, parlando di eredi e discendenze, rivolgendo sempre più attenzioni al piccolo.
Da quello che Severus aveva compreso, Kreacher aveva calcolato quanto sangue Black c'era nel piccolo e quello gli era sembrato sufficiente per considerarlo a pieno titolo l'erede della sua vecchia e amata padrona e della Casata Black, che lui continuava a sentire come la sua vera famiglia.
Anche se i ragionamenti dell'elfo turbavano Severus, fu un'altra cosa ad attirare la sua attenzione in quel momento, così chiese:
"Kreacher, perché consideri anche me il tuo padrone?" L'elfo era quantomeno scostante con tutti gli Omega, a parte lui, ma non capiva se il suo status fosse diverso agli occhi della creatura a causa del matrimonio con Harry o se ci fosse qualcos'altro.
Kreacher, che ora aveva Saturn in braccio e lo stava cullando piano, si girò verso Severus aggrottando la fronte, poi rispose:
"Il marito del mio padrone è il mio padrone."
Quello a Severus era chiaro ma insistette:
"Non dovrei essere solo un Omega, per te?" Quella domanda gli era passata per la mente più volte ma il susseguirsi degli eventi gliel'aveva sempre fatta mettere da parte.
L'elfo lo guardò stranito e poi fece levitare dolcemente Saturn nella culla, prima di volgersi verso di lui con occhi arrabbiati:
"Padrone Severus non deve dire quella brutta cosa di se stesso! Padrone Severus è un mago, non una sporca cagn..." Kreacher si mise le mani sulla bocca come per impedirsi di continuare, perché Harry lo aveva avvertito più volte di non usare quell'espressione, e ora l'elfo guardò da uno all'altro come se stesse aspettando una punizione.
Severus cercò di capire perché l'elfo negasse che lui fosse un Omega, anche se forse dipendeva dal fatto che avrebbe odiato dover servire qualcuno che considerava un essere inferiore...
"Lo dici solo perché sei costretto a servirmi, Kreacher? Perché è chiaro che io sono davvero un Omega."
Harry a quel punto, vedendo l'elfo in difficoltà, cercò di intervenire:
"Sev, lo stai sconvolgendo! E poi che importanza ha?"
Prima ancora che Severus potesse rispondere, Kreacher urlò con la sua vocina stridula:
"Padrone Severus non è una brutta cagna! Padrone Severus è un mago, anche se ha il sangue sporco!"
Severus vide Harry girarsi verso l'elfo con sguardo irritato ma Kreacher non aveva ancora finito:
"A Kreacher però non importa, perché Kreacher è un bravo elfo e servirà entrambi i suoi padroni sangue sporco, e anche i padroncini!"
Severus vide che Harry avrebbe davvero voluto riprendere l'elfo per le sue parole ma lo fermò con un gesto e chiese:
"Kreacher, dici così perché mio padre era un babbano? E' per quello che io non posso essere un Omega?"
L'elfo annuì con vigore e poi confermò a voce:
"La famiglia di Kreacher ha creato gli Omega! Kreacher sa tutto sugli Omega." Lo disse mettendosi ben dritto, come se fosse davvero orgoglioso di quella conoscenza, poi spiegò:
"Kreacher è stato addestrato per prendersi cura degli Omega che sarebbero stati del brutto figlio malvagio della mia amata padrona! Kreacher sa che non può nascere un Omega da un babbano! Il sangue sporco cambia tutto!"
Forse Harry avrebbe voluto dire qualcosa sul modo in cui Kreacher si era riferito a Sirius, ma ebbe la decenza di tacere e a Severus scappò un sorriso perché, dopo tutti quegli anni, era bello sapere che c'era almeno un altro essere vivente che odiava il bastardo tanto quanto lui.
"E dimmi, Kreacher, Harry è un Alpha?"
L'elfo guardò Harry con occhi strani e poi scosse forte la testa:
"No! Mi dispiace per padrone Harry ma lui non è un Alpha!"
Harry era sempre più disorientato, come se non riuscisse a seguire il discorso, così disse:
"Amore, non capisco a che cosa servono queste domande."
Severus guardò da Kreacher a Harry e poi rispose con calma:
"Forse a nulla, visto che ora ho dei diritti e per Legge sono a tutti gli effetti un essere umano, solo cercavo di capire perché Kreacher mi abbia sempre considerato tale. Immagino che il punto sia che siamo entrambi mezzosangue..."
Kreacher si batté il pugno sulla testa una sola volta, con forza, poi disse:
"Brutto. Brutto! Non si dovrebbe incrociare il sangue della famiglia di Kreacher con i babbani! Succedono cose brutte! La padrona ha insegnato tutto a Kreacher! Mai incrociare il sangue dei Black con i babbani perché nascono maghi e streghe che non controllano la magia! Succedono cose brutte, se maghi e streghe non controllano la magia!"
Severus vide Harry sedersi di colpo sul divano, guardando l'elfo con espressione preoccupata e lui si sentì in dovere di intervenire immediatamente, prima che il suo Alpha potesse anche solo pensare di deprimersi:
"Non sei un mostro quindi smettila di pensarlo. Semplicemente ora sappiamo che da qualche parte, tra i libri dei Black, c'è anche la risposta al perché quella famiglia ci tenesse tanto a mantenere il loro sangue puro. Magari questo potrebbe anche spiegare il perché tu sia un mago di potenza superiore e come io possa resistere ai comandi degli Alpha..."
Harry lo osservò incerto poi chiese in un sussurro:
"Ma non hai sempre potuto farlo, giusto? Mi hai detto che prima non potevi resistere agli ordini..."
Severus vide con la coda dell'occhio che Kreacher era ancora lì in piedi, come in attesa di giudizio per le molte brutte parole che aveva detto e, prima di rispondere a Harry, gli disse:
"Kreacher, non devi punirti, semplicemente uno di questi giorni ci spiegherai per bene tutto quello che ti ha insegnato la tua padrona, va bene?"
L'elfo annuì piano, arretrando come se non fosse ben sicuro se fosse stato congedato o no, poi scomparve in un sonoro 'pop' e Severus tornò a guardare il suo Alpha:
"Harry, forse è solo un'abilità che va allenata. Mi hai detto che tu ci hai messo anni a padroneggiare la tua magia, giusto? Probabilmente è la stessa cosa."
Il suo Alpha lo guardò come se il suo mondo fosse appena crollato in pezzi e poi, in tono lacrimoso, chiese:
"E' così, quindi? Ora puoi resistere ai miei ordini?"
"Non posso resistere ai tuoi ordini, quante volte dovrò dirtelo? E comunque è possibile che non possa farlo proprio perché tu hai sangue babbano, come lo aveva anche Voldemort, anche se con lui avevo un piccolo margine di manovra."
Harry lo guardò con quello sguardo troppo giovane che assumeva a volte e Severus sentì subito l'irritazione salire ma si rimangiò una risposta sferzante e sospirò, prima di dire in tono pacato:
"Alpha, se anche non fossi obbligato a rispondere ai tuoi ordini, e non è così, che importanza avrebbe? Io continuerò comunque a ubbidirti perché lo voglio."
Harry sbatté le palpebre e poi, con un mezzo sorriso, cercò di sdrammatizzare il momento di tensione che c'era appena stato:
"E se ti ordinassi di fare qualcosa d'indecente?"
"Non è quello che fai sempre?" Ribatté lui rapido ma Harry all'improvviso girò lo sguardo verso le culle dei bambini e disse piano:
"Aspetta... se tu non sei davvero uguale agli altri Omega, e se io non sono uguale agli altri Alpha, allora c'è la seria possibilità che i nostri figli non assomiglino solo a me!"
Severus si ricordò del delirio di Harry, quando continuava a sostenere che la piccola June sarebbe assomigliata a lui e all'improvviso sbiancò:
"Merlino, ti prego fai che mia figlia non abbia il mio naso e i miei capelli!"
Harry ridacchiò, adesso molto più rilassato, e gli diede una piccola gomitata:
"Stai davvero sperando che nostra figlia abbia i miei capelli?"
Lui alzò gli occhi al cielo e Harry gli rivolse un sorriso tutto storto.
Quella sera, mentre il suo stupido Alpha dormiva, Severus rimase a guardare i suoi bambini per quasi un'ora.
Erano perfetti in ogni dettaglio e lui ne era enormemente orgoglioso: già li vedeva a Hogwarts e s'immaginava il dolore di non averli più in casa per tutto il tempo.
Prima di decidere che fosse ora di tornare a letto, andò in bagno e versò nello scarico le pozioni anticoncezionali, poi le sostituì con acqua colorata.
Per sua fortuna Harry era ancora una testa di legno, in pozioni, e non si sarebbe accorto di nulla fino a quando non fosse stato troppo tardi.
Sapeva che il suo Alpha voleva altri figli ma era certo che, con tutti i sensi di colpa che provava, non gli avrebbe voluto mettere fretta... quello che non sapeva era che Severus, invece, era del tutto intenzionato a soddisfare quella sua richiesta in tempi brevi... non che avesse intenzione di dirglielo... quella sarebbe stata una sorpresa!
Villa Malfoy, 11 Giugno 1999
Harry Potter
Harry pensò di non aver mai visto la villa più bella di quel giorno.
Tutto era parato a festa e gli sposi avevano scelto decorazioni verde acqua, un colore che ricordava solo vagamente che entrambi erano Serpeverde ma che era, allo stesso tempo, festoso e allegro.
Gli enormi drappi erano inframmezzati da bouquet di fiori colorati e ovunque, sul prato curato, si vedevano capannelli d'invitati in abiti eleganti.
La giornata era calda ma non eccessivamente e il sole faceva rispendere i calici di cristallo che molti tenevano in mano, pronti per il brindisi ai festeggiati.
Draco, solo quella mattina, era stato l'immagine stessa della preoccupazione e Harry poteva capirlo, visto che anche lui si rammentava chiaramente quello che era successo durante il primo tentativo di matrimonio dell'amico...
Durante la cerimonia, però, tutto era sembrato migliorare e la vista di Astoria, accompagnata all'altare da Arthur, che sembrava semplicemente raggiante, era bastata a calmare i nervi del giovane Alpha.
Molly e Narcissa avevano pianto entrambe per quasi tutta la durata della cerimonia e adesso tenevano in braccio ognuna una delle gemelline di Molly, chiacchierando e spettegolando di tutto e tutti mentre Ginny, che aveva fatto da testimone alla sorella ritrovata, si stava scatenando sulla pista da ballo con Michael Corner.
Harry continuava a tenere d'occhio i suoi bambini, che erano in un doppio passeggino, un aggeggio babbano dono di Hermione, e ogni tanto cercava il suo Omega tra la folla, osservandolo mentre scambiava parole con diversi gruppi.
Era felice che Severus adesso avesse delle persone che frequentava volentieri, anche se era ancora Irma la sua principale confidente. Almeno, dopo quello cui Harry preferiva riferirsi come 'l'incidente', anche Irma aveva smesso di odiarlo a priori e riusciva quasi a essere gentile con lui.
La cosa migliore di quella giornata, però, era che questa folla non lo impensieriva perché in quel posto nessuno avrebbe tentato di provocare una scena insultando uno degli Omega presenti.
Dopotutto chi avrebbe osato sgarrare a una festa dove era presente il Ministro della Magia in persona? Lo stesso Ministro che in quel momento stava porgendo il braccio a una raggiante Andromeda che sfoggiava un anello molto brillante e molto sospetto, mentre con la mano libera spingeva il passeggino di Teddy che quel giorno, forse in onore dello sposo, sfoggiava una capigliatura biondo platino.
Come se non bastasse la presenza di Kingsley, anche Martin e la sua Omega, Joanna, erano tra gli ospiti e Harry, dopo che Severus gli aveva raccontato di come la donna avesse combattuto come una furia, in Francia, non si era poi molto stupito venendo a sapere che ora stava prendendo ufficialmente lezioni d'incantesimi e che era ben decisa a passare i corsi da Auror, per lavorare insieme al suo Alpha.
Si guardò intorno in quella folla di volti noti e sorrise, perché erano tra amici e il gruppo che si era formato, mentre lottavano insieme per cercare di dare dei diritti agli Omega, aveva riservato loro molte sorprese, come il fatto che Augusta Paciock avesse accolto nella sua casa Isabella, l'Omega che Harry aveva vinto in duello dal signor Bobbin.
Neville, che ormai sembrava fare coppia fissa con Hannah, aveva confidato a Harry che sua nonna, quando aveva saputo che la donna era sterile e che per questo non credeva che avrebbe mai potuto trovare un nuovo Alpha, ci aveva messo poco a chiederle un incontro, nella nuova casa sicura dove tutti gli Omega che lo desideravano, o che non avevano altro posto dove andare, erano stati trasferiti.
Augusta era troppo anziana per avere altri figli ma aveva chiesto a Isabella di trasferirsi da lei perché, le aveva detto, amava il pensiero di poter avere intorno l'odore di un Omega con l'aggiunta di un po' di buona compagnia e Isabella, dopo qualche piccolo tentennamento, aveva accettato.
Harry fu distratto dai suoi pensieri dagli sposi, che stavano richiamando l'attenzione per il lancio del bouquet.
Osservò mentre il mazzo di fiori saliva in aria e, con l'occhio allenato di un Cercatore, vide dalla traiettoria che stava per finire tra le mani di una saltellante Ginny che però, all'ultimo secondo, afferrò di forza il braccio di Hermione, spostandola sul punto di arrivo del bouquet, che la colpì in piena faccia.
Sentì delle risate provenire dal gruppo, mentre un braccio amichevole gli passava sulle spalle e qualcuno gli mormorava, ridacchiando:
"Non mettere via l'abito buono, amico! Mi sa che dovrai usarlo di nuovo, molto presto!"
Harry si girò e sorrise a Ron che, rosso come una barbabietola, sembrava avere gli occhi incollati sulla sua ragazza la quale, girandosi verso di lui, gli mostrò il mazzo di fiori con fare impacciato mentre con una mano si sosteneva il pancione.
Ron lasciò le spalle di Harry e si diresse verso Hermione mentre Severus si avvicinava con uno sguardo infastidito:
"E' ufficiale. Sto per uccidere Narcissa." Proclamò senza esitazione.
"Che cosa ha detto, questa volta?"
Il suo Omega non rispose e grugnì qualcosa che sembrava un brutto insulto alla volta della padrona di casa.
Harry sorrise ben sapendo, ormai, che genere di cose potessero uscire dalla bocca della signora Malfoy.
"Narcissa è tua amica e dubito che possa avere fatto qualcosa di davvero orribile proprio il giorno del matrimonio di Draco, no?"
Severus si girò e, con le guance rosate, ammise:
"Vuole sapere quanto ce l'ha grosso un Alpha potente come te! Mi ha chiesto di misurartelo!" Disse in tono indignato Severus e Harry, per un momento del tutto spiazzato, si riprese abbastanza in fretta da dire:
"Ah, quello. Be', non c'è bisogno che lo misuri. Sono trentuno centimetri. Puoi dirglielo, se vuoi."
Le guance di Severus divennero ancora più rosa e lui gli sibilò:
"Harry! Ti vieto tassativamente di dare corda a quella megera!" Poi, dopo un momento, affilò lo sguardo e chiese: "E poi come fai a saperlo?"
Harry ridacchiò e rispose tranquillo:
"Quando ero più giovane volevo sapere, esattamente, quanto fossi anormale, così l'ho misurato."
Il suo Omega gli passò un braccio intorno alla vita e lo attirò vicino, prima di dirgli a fior di labbra:
"Ti vieto tassativamente anche di dire che sei anormale, stupido Alpha."
Harry ghigno per un attimo poi rispose:
"Sev, ti rendi conto che ho passato un sacco di anni in un dormitorio con altri ragazzi? Forse dovresti salvare Ron e Neville dalla curiosità di Narcissa e dirglielo, prima che lo chieda a loro!"
Severus sbuffò e fece per girarsi verso la donna ma Harry gli prese il viso con una mano e glielo impedì, trattenendolo per potersi sollevare verso di lui e rubargli un bacio.
Grimmauld Place, 12 Giugno 1999
Severus Piton
Era la prima volta che Severus visitava Grimmauld Place, da quando Narcissa aveva deciso di convertire la casa nella dimora dove erano accolti gli Omega che non avevano altro posto dove andare e, appena arrivato, scoprì che il luogo era ora molto diverso da come lo ricordava.
Non era certo di quanto i Malfoy avessero speso, per quella casa, ma di sicuro erano state somme davvero ingenti perché, in poco più di due mesi, il posto era stato interamente trasformato.
Narcissa gli stava facendo da cicerone, in quel momento, raccontandogli di come si fosse messa in contatto con diversi Omega stranieri, compreso Viktor Krum, per farsi spiegare per bene tutte le misure di sicurezza messe in atto in posti come quelli in altri paesi.
Il cercatore bulgaro, a quanto gli aveva spiegato Narcissa, si era appassionato al progetto e aveva aiutato, oltre che con le informazioni richieste, anche con un'ingente donazione in denaro.
Severus, sebbene la menzione di quell'Omega avesse risvegliato in lui una certa gelosia, scacciò il pensiero sapendolo inane e notò che gli ambienti della casa erano ora molto più grandi, probabilmente ampliati da incantesimi di espansione: il camino collegato alla Metropolvere, che un tempo si apriva sulla cucina, dava ora su un luminoso ed elegante salotto d'ingresso.
Severus si voltò verso il camino e si avvide che era ancora lo stesso sulle cui pietre lui e Harry avevano fatto l'amore, una volta, e si concesse un sorriso tra sé e sé, al ricordo, mentre Narcissa salutava l'Auror di guardia.
Il posto, grazie alle numerose nuove leggi che erano state approvate con solerzia dopo l'attacco degli Alpha al casale francese, era presieduto giorno e notte da un Auror.
L'accesso al palazzo era consentito solo agli Omega e agli Alpha, al personale di servizio e agli occasionali visitatori autorizzati. Gli Alpha, però, potevano andare oltre il salotto d'ingresso solo se uno degli Omega residenti garantiva per lui e, all'uscita, era comunque costretto a prendere alcune gocce di Veritaserum e a rispondere alle domande dell'Auror di guardia, per evitare incidenti ma, soprattutto, perché un Alpha, se avesse agito in maniera impropria in quel luogo, avrebbe anche potuto ordinare agli Omega di non parlare e, da lì, si era provveduto a trovare un metodo alternativo per evitare incidenti.
Le nuove leggi erano molto simili a quelle in vigore in altri paesi e Kingsley, con un appoggio popolare senza precedenti, le stava facendo applicare in maniera spietata, tanto che gli Alpha che erano fuggiti con degli Omega, per negare loro qualunque diritto, erano stati braccati e, una volta presi, consegnati immediatamente ai Dissennatori.
Era stato fatto un censimento completo degli Omega presenti nel Regno Unito e ora Severus sapeva che erano in quarantasette, di cui diciannove vivevano in quel luogo.
Il Ministero aveva chiesto a Harry, come Alpha in cui avevano piena fiducia, di interrogare ogni Omega, ordinando loro di ammettere se volevano restare con i loro Alpha o no e, per fare in modo che tutto fosse il più possibile trasparente, erano stati interrogati davvero tutti, anche Severus.
Quella era stata una brutta giornata, per il suo Alpha, perché purtroppo era diventato evidente in fretta che Licorus e Aramintha non erano stati i soli a soffrire sotto Alpha spietati e senza scrupoli.
Alla fine Severus aveva riportato a casa suo marito e aveva dovuto rassicurarlo per lunghe ore, per convincerlo che non sarebbe mai diventato come quelle persone.
Severus stava ancora lottando duramente, per cercare di placare tutte le insicurezze del suo Alpha, ma ogni giorno gli sembrava di vedere dei piccoli miglioramenti e ne era felice.
Sperava davvero che, in futuro, Harry potesse lasciarsi alle spalle per sempre tutte le brutture che avevano segnato il suo passato.
"... e puoi ordinare quello che vuoi, come se ti trovassi al Paiolo Magico! Hey! Mi stai ascoltando, almeno?" Chiese Narcissa infastidita, riportando Severus al presente.
"Scusami... è che vedere la casa così trasformata mi ha davvero stupito." Disse Severus sperando che la donna non se ne uscisse con le sue domande imbarazzanti proprio in quel momento.
"E devi ancora vedere i piani superiori! Al piano terreno abbiamo solo questo salone e i salottini per gli incontri privati. Al primo piano ci sono diversi laboratori, perché abbiamo scoperto che alcuni residenti hanno abilità incredibili! Sai che Aramintha, adesso che la sua mente è migliorata, sta pensando di aprire un negozio di maglieria a Diagon Alley? Per ora vende solo su corrispondenza ma i suoi capi sono magnifici e ha già un buon numero di clienti! Abbiamo anche una piccola biblioteca e diverse salette per lo studio, perché molti vorrebbero migliorare la loro educazione e imparare a usare una bacchetta, quindi stiamo organizzando dei corsi supervisionati da dei tutor... potresti prendere in considerazione di insegnare pozioni qui, ogni tanto, o di seguire quelli tra di loro che sono più portati."
Severus considerò seriamente la questione mentre salivano ai piani superiori.
Aveva deciso che non sarebbe tornato a Hogwarts come professore e che, invece, si sarebbe dedicato all'invenzione di nuove pozioni, cosa che avrebbe potuto fare lavorando da casa e, in aggiunta, aveva anche ripreso a lavorare sulla creazione d'incantesimi.
Anche così aveva ancora tempo libero e, quando fosse stato di nuovo gravido, avrebbe dovuto interrompere con le pozioni, perché le lunghe ore in piedi sarebbero state un tormento, ma poteva di certo insegnare, se si fosse trattato di pochi studenti motivati.
"Ne parlerò con Harry e ti farò sapere, va bene?"
Narcissa annuì mentre gli mostrava le stanze del secondo piano, che erano dei piccoli appartamentini dove, gli Omega che lo avessero voluto, avrebbero potuto invitare gli Alpha per passare il calore insieme, senza essere costretti a usare i loro veri appartamenti.
Poi salirono all'ultimo piano, dove vivevano gli Omega che avevano preferito rimanere in quella casa, e Narcissa bussò alla porta di Licorus.
Quando l'uomo aprì, Severus si avvide che la casa doveva anche essere stata dotata di finestre magiche, perché il panorama che vedeva fuori sembrava quello degli altopiani scozzesi.
L'Omega era in condizioni mentali molti migliori, rispetto all'ultima volta che Severus lo aveva visto, ed era vestito di tutto punto.
"Salve Licorus!" Esordì Narcissa sorridendo. "Volevo mostrare a Severus uno degli appartamenti e ho pensato che non ti sarebbe dispiaciuto essere disturbato!"
L'uomo si guardò alle spalle per un momento, poi si spostò dalla porta per farli accomodare:
"Niente affatto! Entrate pure... purtroppo non ho molto tempo..." Disse mentre Theodore compariva da una porta laterale "... perché Theo ed io stiamo per andare a pranzo a Diagon Alley."
Il suo sorriso di Licorus, all'ingresso si suo figlio, si fece così largo che Severus lo trovò quasi commovente.
"Oh! Non ti preoccupare, togliamo subito il disturbo... Narcissa è sempre troppo invadente!" Disse Severus con un sorrisetto bastardo incollato in faccia e Licorus replicò rapido:
"Vero! Stavo pensando di negare che sia mia sorella... la settimana scorsa ha fatto scappare due Alpha che erano qui in visita... gli ha chiesto cose irripetibili!"
"Sorellastra." Puntualizzò Narcissa senza ombra d'imbarazzo e poi aggiunse giocosa: "E quei due non erano adatti a te. Non mi andava che ti corteggiassero in quel modo spudorato!"
Licorus alzò gli occhi al cielo e Theo, alle sue spalle, cercò di sviare la conversazione prima che diventasse imbarazzante:
"Forse sarebbe meglio andare... si sta facendo un po' tardi..."
Severus provò quasi pena per il ragazzo, perché conosceva bene Narcissa e sapeva che quel debole tentativo di sviarla avrebbe fallito miseramente.
"Pensi forse che sia più importante un pranzo, che cercare per tuo padre un buon compagno con cui fargli passare il calore, Theo?"
Vedendo Theo arrossire e Licorus muoversi a disagio, Severus si portò una mano alla faccia, esasperato.
Non appena si riprese decise di usare la forza per interrompere la donna, così la afferrò per un braccio e cercò di trascinarla via:
"Basta Narcissa, ti prego! Se vieni via adesso, senza tormentarli oltre, giuro che risponderò alla tua domanda!"
Narcissa, che stava cercando di opporre resistenza, all'improvviso si girò di scatto verso di lui:
"Quale domanda?" Chiese con un largo sorriso malvagio e Severus rispose:
"Quella domanda!"
La donna sorrise vittoriosa e si lasciò trascinare altrove.
Casa sulla collina, 13 Giugno 1999
Harry Potter
Harry ricontrollò per l'ennesima volta i bagagli, perché aveva davvero paura di essersi scordato qualcosa di vitale per i bambini... come l'orsacchiotto preferito di Saturn e il ciuccio di June o...
"Harry smettila! Hai ricontrollato tutto almeno venti volte!" Lo riprese Severus mentre usciva dal suo laboratorio nel seminterrato.
La loro routine casalinga si era assestata piuttosto in fretta e Harry aveva scoperto che avere compiti specifici, da ripetere ogni giorno, era esattamente la cosa di cui aveva bisogno per tenere a bada le sue ansie.
Aveva ancora dei brutti momenti, in cui pensava che Severus in realtà lo odiasse, oppure si sentiva in colpa per qualcosa che era successo nel suo passato, ma quegli episodi erano sempre più rari e duravano meno di prima.
Forse era grazie ai bambini, che assorbivano quasi tutto il suo tempo, o forse era perché adesso la loro cerchia di amici era molto più grande, tanto che raramente lui e Severus restavano soli a lungo.
Il suo Omega di solito passava la mattinata nel suo studio, lavorando alla creazione di nuovi incantesimi, e il pomeriggio nel laboratorio nel seminterrato, tra le sue pozioni; ne usciva solo per i pasti e per passare la serata con Harry e i bambini.
A lui non dava fastidio, anzi, amava sapere che Severus stava facendo qualcosa che gli piaceva e che aveva deciso di svolgere la sua attività entro i limiti della loro casa, in modo che lui potesse passare a rubargli un bacio ogni volta che ne sentiva il bisogno.
Non che lo facesse spesso perché, soprattutto quando era in laboratorio, Severus odiava essere interrotto e inoltre Harry passava molto tempo alla Tana, dove quasi ogni mattina lui e Andy s'incontravano con Molly, in modo da potersi aiutare a vicenda a badare ai bambini.
Teddy era un po' più grande, questo era vero, ma la differenza d'età tra lui e Saturn era solo di un anno e anche se adesso era molto evidente, speravano tutti che potessero crescere come una specie di famiglia allargata.
Con la scuola finita Ginny era di nuovo alla Tana e spesso Ron e Hermione passavano per pranzo, così Harry aveva modo di vedere anche loro.
I suoi migliori amici avevano trovato un delizioso appartamento a Diagon Alley e la gravidanza di Hermione stava andando bene, come anche il suo nuovo lavoro, poiché era stata assunta da Kingsley come sua assistente personale.
"Allora, che cosa mi ha cucinato il mio bravo Alpha, questa sera?" Chiese Severus distraendolo dai suoi pensieri e Harry gli rispose allegro:
"Nulla! Andiamo a cena ai Tre Manici di Scopa, stasera, perché dopo aver lasciato i bambini da Andy e aver preparato le valigie per il viaggio, non ho avuto tempo di fare altro!"
Severus osservò i bagagli che ingombravano il salotto con occhio critico poi, con un colpo di bacchetta, li spostò lungo il muro e fuori dai piedi.
"Harry, staremo via solo qualche settimana. Non credo che serva davvero tutta quella roba!"
Lui guardò i bagagli e poi scosse la testa:
"Oh, insomma! Non sono mai stato in vacanza prima d'ora e non ero sicuro di cosa servisse e di cosa no... e tu non mi hai aiutato per nulla!"
Severus lo guardò per un momento, probabilmente perché si era accorto, dal Legame, che si era sentito un po' inadeguato dovendo ammettere di non essere mai andato in vacanza.
"Come avrei potuto aiutarti? Nemmeno io sono mai stato in vacanza... e tu dovresti saperlo!"
Quel semplice rimprovero ebbe l'effetto di sciogliere molti dei timori di Harry, che si ritrovò ad abbracciare il suo Omega profumato in un attimo.
"Beh, la prossima volta saremo più esperti e faremo meglio, va bene?"
Severus sollevò gli occhi al cielo e rispose:
"Speriamo che Antonio e Maria abbiano davvero trovato una casa al lago molto grande o non ci staremo mai con tutta questa roba!"
Harry non si lasciò scoraggiare dalla frecciatina e prese per mano Severus.
"Avanti, adesso smettila di brontolare e andiamo a cena."
I tre manici di scopa, 13 Giugno 1999
Severus Piton
Avevano appena finito di mangiare e Severus si stava concedendo un whisky incendiario mentre non era in gravidanza, quando Harry distolse lo sguardo da lui e cominciò ad arrossire violentemente.
Severus, sentendo il disagio del suo Alpha nel Legame, chiese:
"Che cosa c'è adesso, stupido Alpha? Di cosa ti imbarazzi?"
Harry si voltò verso di lui bruscamente e, dopo essersi mordicchiato il labbro inferiore per un momento, disse:
"Ehm... ecco... durante la cena tu... ehm..." Harry si bloccò e Severus corrugò la fronte, cercando di pensare a cosa si erano detti durante la serata ma non gli sovvenne nulla.
Avevano parlato solo dell'imminente vacanza in Italia, e dei posti che avrebbero voluto visitare...
"Durante la cena...?" Chiese, scocciato per non aver compreso il punto.
"Ecco... il tuo... odore... è cambiato. Molto. Tipo come... ehm... come se stessi per andare in calore tra poco ed io... uhm..."
Severus sapeva di essere vicino al calore, anche se si aspettava di avere ancora qualche giorno, ed era per quello, e perché sarebbero andati a visitare un'altra coppia Alpha e Omega, che avevano deciso di partire subito dopo, ma ancora non capiva l'imbarazzo di Harry.
"Va bene, sono vicino al calore, anche se spero ardentemente di riuscire a finire questo bicchiere prima che succeda, ma tu perché ti stai agitando così?"
Harry arrossì ancora di più e, in un mormorio quasi inudibile, rispose:
"Perché... forse... potrei essermi immaginato... non so... di doverti portare fuori da qui in braccio e... uhm..."
Severus sbarrò gli occhi e finì il whisky in un'unica sorsata, alzandosi di scatto:
"Questo non succederà. Andiamo a casa. Adesso!"
Harry si alzò a sua volta e mentre lui si dirigeva verso l'uscita il suo Alpha andò da Rosmerta a pagare il conto.
Severus si fermò fuori dai Tre Manici di Scopa e notò che la via era quasi deserta, a quell'ora, anche se c'erano alcune persone che si erano attardate in giro.
La serata era fresca e, quando Harry arrivò, si avviarono a piedi verso casa e Severus, una volta che si furono lasciati alle spalle le ultime case per ritrovarsi sulla strada illuminata solo dalla luna, cadde a terra, in ginocchio.
"Alpha? Credo che dovrai portarmi..." Disse con voce supplice, mentre osservava Harry girarsi verso di lui con il viso preoccupato.
Harry ci mise un attimo a comprendere che Severus non era ancora in calore e, in quel tempo, si era già chinato per afferrare Severus:
"Sev, che cosa stai facendo?" Chiese incerto e lui rispose con un ghigno:
"Mi sembrava che ti piacesse, l'idea di portarmi a casa in braccio..."
Harry si guardò intorno ma erano soli, così chiese:
"Dici davvero? Non... ti da fastidio o..."
Severus lo afferrò per il bavero e lo tirò più giù, vicino a lui, sussurrando:
"Finché siamo solo tu ed io, puoi chiedermi le cose più assurde, stupido Alpha."
Non servì altro e Harry lo raccolse da terra e lo prese in braccio, rimettendosi in cammino verso casa.
Severus gli appoggiò la testa sulla spalla e Harry gli annusò i capelli e ringhiò piano la sua contentezza.
La sera era stellata e, quando arrivarono vicino a casa, oltre le protezioni, Harry appoggiò Severus sul prato e si sedette di fianco a lui.
"Ti va se restiamo un po' qui? E' così tranquillo quando non ci sono i bambini e non so quando avremo ancora tempo per restare da soli."
Severus appellò un paio di coperte dalla casa e ne sistemò una sul prato sotto di loro mentre l'altra se la drappeggiò sulle spalle.
Harry ne tirò immediatamente un lembo e vi s'infilò sotto, abbracciando Severus che gli appoggiò la testa sulla spalla.
Subito sentì Harry annusarlo rumorosamente e sorrise tra sé perché gli piaceva quando il suo Alpha lo faceva.
Il suo sorriso si fece un po' tirato quando si ricordò che solo pochi mesi prima aveva odiato qualunque atteggiamento che rendesse palese la natura di un Alpha; il fatto che ora accettasse certe cose con piacere era il segno di quanto anche lui fosse cambiato.
Passò un braccio intorno alla vita di Harry e si avvicinò di più, godendosi il calore del corpo del suo Alpha.
"Sono molto felice, amore." Disse Harry piano, continuando ad annusargli i capelli. "A volte penso ancora di non meritare tutta questa felicità."
Severus si sollevò dalla spalla di Harry e gli prese il viso tra le mani prima di baciarlo piano.
Era ancora raro che fosse lui a baciare Harry per primo ma in quel momento voleva disperatamente farlo perché il suo Alpha meritava di sapere, in ogni piccolo modo, che era amato e desiderato.
Harry aveva le labbra morbide e le schiuse per lui, per lasciare entrare la sua lingua.
Severus approfondì il bacio e contemporaneamente spinse giù il suo Alpha, facendolo coricare sulla coperta stesa sotto di loro e salendogli sopra a cavalcioni, senza mai staccarsi dalle sue labbra.
Quando si sollevò, poco dopo, rimase così vicino che i suoi capelli ricaddero come cortine ai lati del viso di Harry che lo stava guardando con occhi che sembravano un po' tristi.
"Meriti tutta la felicità del mondo, amore, e se non otterrai tutto quello che desideri dovrai solo dirmelo ed io combatterò con ogni sporco trucco che conosco, per fartelo avere."
Severus vide Harry sorridere e poi lo sentì mormorare:
"Siete tu e i bambini, tutto quello che desidero, Sev. Non voglio più che tu debba lottare, nemmeno per me. Vorrei solo vivere in pace, senza drammi e senza battaglie, per tutto il resto delle nostre vite."
Severus si sollevò un po' di più dal viso di Harry e gli fece un sorrisino malizioso prima di dire:
"Sei sicuro? Nessuna battaglia? Nemmeno con me?" Disse strusciandosi intenzionalmente sull'inguine del suo Alpha. "Perché sai... a me piace litigare con te... adoro vederti tutto contrito quando ti accorgi di aver detto qualcosa di stupido che mi fa arrabbiare. Quando ti vedo così... uhm..." si avventò sul collo del suo Alpha, mordicchiando e leccando, prima di finire "... mi viene voglia di perdonarti tutto e di fare l'amore con te."
Harry si stava evidentemente eccitando, sotto quell'assalto, così spinse il bacino verso Severus replicando:
"Adesso però non abbiamo litigato..."
Severus smise di mordere il collo di Harry e si mise dritto, sopra di lui, appoggiandogli le mani sul petto.
"No, non abbiamo litigato, però ho comunque voglia di fare l'amore con te."
Harry lo prese per i fianchi ma senza stringere e lo guardò come se stesse vedendo un pezzo di paradiso; Severus, sotto quello sguardo, si sentì bellissimo.
Spostò un po' a malincuore le mani di Harry dai suoi fianchi e poi gli slacciò i pantaloni e gli abbassò la biancheria, estraendo la sua virilità già molto dura e molto grossa.
"Sei proprio un grosso Alpha, sai?"
"Me lo dici spesso." Ansimò Harry mentre Severus prendeva ad accarezzargli piano quella monumentale erezione. "Di solito però aggiungi anche la parola 'stupido'... mi piace essere il tuo grosso e stupido Alpha."
Severus si chinò piano e lo leccò sulla punta con una lappata rapida, poi lo prese in bocca e cominciò a succhiarlo. Per un po' continuò a muoversi su e giù fino a farselo arrivare in gola, poi si sollevò e soffiò piano su quel membro pronto per lui. Harry gemette e si contorse un po', come se volesse che Severus glielo riprendesse in bocca ma lui invece disse:
"E' un bene che ti piaccia essere chiamato stupido, perché ho intenzione di dirtelo ogni giorno per il resto della mia vita." Poi si spostò da in mezzo alle gambe di Harry e si stese al suo fianco, togliendosi i pantaloni e ringraziando Merlino che la sera non fosse troppo fredda.
Con la coda dell'occhio vide che Harry si era girato e lo stava osservando, così gli disse, insinuante:
"Mi sembrava ti piacesse fare l'amore qui, fuori dalla nostra casa, dove chiunque potrebbe vederci, Alpha."
Harry gli rotolò sopra con un ringhio giocoso sulle labbra e lo tenne a terra, sovrastandolo:
"Mi piace da impazzire, piccolo Omega dispettoso, e tu lo sai benissimo."
"Sì, lo so." Rispose semplicemente Severus mentre sollevava il viso in cerca di un nuovo bacio che non si fece attendere.
Adesso era Harry ad aver preso il comando e Severus gli gemette in bocca mentre spingeva con il bacino verso il suo Alpha, per fargli sapere che era duro per lui.
Harry lasciò la sua bocca e all'improvviso chiese con urgenza:
"Severus Piton, io ti amo. Per favore, posso fare l'amore con te?"
Severus quasi ridacchiò a quella domanda troppo formale, poi sbuffò spingendo con più insistenza la sua erezione contro quella di Harry:
"Perché lo chiedi, stupido Alpha? Non lo senti che ti voglio?"
Harry arretrò appena e poi, molto seriamente, rispose:
"Lo chiedo perché voglio ricordarti che hai dei diritti. Non sei un oggetto e se ti stancassi di me e non mi volessi più, credo che ora potrei avere la forza di accettarlo. Non farei più nessuna pazzia, te lo giuro. So che ne sarei ferito ma non avrebbe importanza, perché vorrei comunque continuare a vivere per vedere i nostri bambini crescere e per accertarmi che tu stia sempre bene e che nessuno ti ferisca di nuovo. Mai e poi mai. Puoi dirmi di no quando vuoi. Sei libero di farlo ed io rispetterò ogni tua decisione."
Severus seppe che Harry diceva sul serio e si sentì immensamente sollevato, perché per lui quelle parole significavano che suo marito aveva finalmente compreso quello che aveva fatto quando aveva tentato di togliersi la vita e adesso stava iniziando a guarire:
"Harry anch'io ti amo ed è altamente improbabile che in questo momento, o in futuro, io ti respinga, quindi ora stai zitto e scopami."
Nonostante la scarsa luce Severus fu certo che fosse un ghigno molto felice quello stampato sul viso di Harry, che gli scese velocemente in mezzo alle gambe, sollevandosele sulle spalle e avventandosi a leccarlo mentre Severus rimase lì, immobile e a occhi aperti, lasciandolo fare e guardando il cielo stellato.
E' questo, quindi, l'amore vero?
Chiese a se stesso o forse al cielo.
Mentre il suo Alpha leccava il suo anello muscolare con la lingua bollente e gli infilava un dito dentro, Severus gemette ancora, solo per fargli sapere che gli piaceva e si rese conto che niente di quello che aveva mai provato nella sua vita, nemmeno con Lily, lo aveva preparato per questo.
Le dita divennero due e Severus mugolò di gola il suo accordo mentre cercava di comprendere cosa fosse quel pensiero che sembrava aleggiare ai margini della sua coscienza. C'era indubbiamente qualcosa lì e sentiva che era importante ma non era facile riflettere mentre il suo corpo era assaltato a quel modo.
Harry prese a colpire la sua prostata con insistenza e i pensieri di Severus si dissolsero mentre cominciava ad ansimare pesantemente.
Mentre si perdeva nel piacere e nell'anticipazione di quello che sarebbe seguito, tentò per un'ultima volta di comprendere:
Lo amo. So che è amore quello che provo per lui ma che cosa mi sfugge?
Harry gli tolse le dita dall'ano e, in ginocchio, si posò le sue natiche sulle cosce, preparandosi a penetrarlo ma, prima di farlo, lo fissò e Severus vide, anche nella flebile luce delle stelle, i suoi occhi scintillare.
Poi Harry glielo spinse dentro di colpo e Severus s'inarcò lasciandosi sfuggire un gemito, più per la sorpresa che per altro.
Harry entrò e uscì piano diverse volte, cercando di infilarglielo tutto dentro, allargandolo progressivamente un po' di più e facendolo gemere forte.
Quando Severus si sentì davvero pieno Harry si bloccò, chinandosi in avanti, e Severus si sollevò per andare incontro alle sue labbra.
Fu un bacio breve perché lui ricadde in fretta sulla schiena e il suo Alpha prese a sbatterglielo dentro con sempre maggiore forza, facendolo godere sempre di più per quell'enorme intrusione che sfregava così piacevolmente contro i suoi interni... e ancora Severus non riusciva a smettere di guardare le stelle, che brillavano sopra di loro come se li stessero guardando, benevole.
Harry gli staccò una mano dal fianco solo per infilargliela sotto la camicia e torcergli un capezzolo, che era già eretto e pronto a essere afferrato.
C'erano molte volte, quando facevano l'amore, che si scambiavano battute sconce, lasciando che fossero i loro lati Alpha e Omega a parlare, ma quella notte nessuno dei due sembrava voler dire molto e i loro ansiti si stavano mischiando con il frinire dei grilli nella notte estiva.
Severus, fin troppo stimolato dall'assalto battente di suo marito, venne urlando il suo piacere senza nessuna vergogna e Harry si riversò in lui solo un paio di spinte dopo, rimanendogli conficcato dentro, immobile, ansimando forte a causa dell'orgasmo.
Suo marito ci mise un po' a decidere di spostarsi e, quando lo fece, ricadde al suo fianco e gli passò un braccio sul petto, come per trattenerlo.
Severus però si sentiva appiccicoso e, adesso che non stavano più facendo l'amore, si accorse che l'aria era fresca, così si sollevò a sedere e con un colpo di bacchetta ripulì entrambi, poi tirò la coperta sopra di loro.
Quando Severus si distese Harry lo abbracciò nuovamente, posandogli la testa sul petto. Pian piano il respiro di entrambi tornò a essere regolare.
Severus passò in rassegna i suoi ricordi, ancora alla ricerca di quello che aveva cercato di afferrare poco prima ma che gli era sfuggito fra gli ansiti del piacere.
E poi lì, sotto le stelle, comprese.
Si era domandato se fosse davvero amore, quello che provava, perché era certo di non avere metri di paragone e da un angolo sepolto della sua mente gli ricomparve, come se gli stesse passando davanti agli occhi, il santuario che aveva costruito per racchiudere tutti i ricordi felici che aveva avuto con Lily.
Rivide tutti quei momenti appartenenti a un lontano passato e comprese, con assoluta certezza, che nulla di quello che aveva provato allora era stato davvero amore ma solo un sentimento di disperata speranza per una vita che pensava gli sarebbe sempre stata preclusa.
Tutto quel suo accanimento nel dirsi che Lily sarebbe stata il suo unico amore, per sempre, adesso gli sembrava futile perché lui, fino a pochi mesi prima, non aveva nemmeno saputo davvero cosa fosse l'amore.
Ora però lo sapeva e si girò per fissare il viso di Harry, dell'uomo che amava, il padre dei suoi figli; adesso che conosceva quel sentimento si rese conto, per la prima volta, che non avrebbe mai dovuto incidere quel 'per sempre' sul santuario che aveva creato nella sua mente perché in una vera relazione, una che non fosse solo un sogno a occhi aperti, potevano succedere molte cose.
Lui e Harry avevano litigato e poi avevano fatto pace, avevano affrontato la morte più volte e uno dei due, o entrambi, sarebbe potuto morire... il futuro era così pieno di possibilità e incertezze che 'per sempre' gli sembrò sbagliato.
Il suo Alpha gli aveva appena detto che avrebbe accettato tutto, anche di essere lasciato da lui, e Severus sapeva che lo intendeva e, per quanto il pensiero fosse doloroso, anche quello faceva parte dell'essere libero.
Lui era un essere umano e questo voleva dire che era libero di amare o di non amare, per un'ora, un mese, un anno o anche per tutta la vita.
Era una sua scelta e lui scelse in quel momento di vivere riempiendo il suo futuro di tutto quell'amore che non aveva mai dato a nessuno.
Avrebbe amato Harry, Saturn, June e tutti i figli che avrebbe avuto in futuro e sarebbe stato felice dell'amore che avrebbe ricevuto in cambio.
Forse l'amore di una singola persona poteva non essere eterno, perché la vita stessa doveva avere una fine, prima o dopo, ma lui ora poteva scegliere di amare e, quel sentimento, nessuno avrebbe potuto portarglielo via.
Si mosse appena, per riscuotere il suo Alpha che si stava abbandonando al sonno.
Voleva dirgli che ora capiva l'amore, che aveva appena compreso quanto quel sentimento potesse essere vasto ma poi lo guardò e non trovò le parole, così disse:
"Le stelle sono bellissime, stasera. Non importa che cosa accadrà, io mi ricorderò per sempre di essere stato immensamente felice, con te, sotto questo cielo stellato."
Quello era un 'per sempre' del quale poteva essere certo, perché non si sarebbe mai scordato di quel momento finché avesse avuto vita.
Harry si riscosse e rotolò sulla schiena e Severus gli si strinse contro, sentendosi avvolgere dal calore del suo corpo.
Restarono così, stesi vicini a guardare le stelle e a parlare di tutto e di niente per quasi tutta la notte, semplicemente felici di avere molti anni davanti a loro ad attenderli.
FINE... forse
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Nota dell'autrice:
Questa era la fine programmata e questo è davvero l'ultimo capitolo.
Il "forse" lì in fondo fa riferimento al fatto che, durante la lunga stesura di questa storia, mi sono rimaste fuori alcune scene che la mia beta (DADAP SEMPRE SANTA) voleva fortemente e di conseguenza ho in ballo la stesura di una one-shot post finale che però, conoscendo i miei tempi, davvero non so quando pubblicherò, quindi non trattenete il fiato!
Detto questo e prima degli ultimi saluti, farò qualcosa che non ho mai fatto: vi chiederò, se avete un po' di tempo/voglia di commentare... ma non questa storia! Quello che mi farebbe davvero piacere è qualche commento (ma anche le critiche sono bene accette!) sul o che spero possano presto diventare per me un lavoro solido... magari se ce la faccio avrò più tempo libero anche per le fanfiction! 😇😘 (Io vi consiglio il video su Pienza dove il mio bestio dimostra tutta la sua ignoranza sulle fanfiction...)
www.nerdinspalla.it
https://www.youtube.com/c/NERDINSPALLA
Bene, vi ho detto tutto.
Ringrazio davvero tutti quelli che sono rimasti con me in questa storia per ben due anni e auguro a tutti un
FELICE 2023 PIENO DI ENTUSIASMANTI FANFICTION!
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