31 - Ho sposato un grosso e stupido Alpha
Villa Malfoy, 31 dicembre 1998
Severus Piton
Severus non era mai stato abituato a rendere palesi le sue emozioni con gesti sciocchi che chiunque avrebbe potuto leggere, però quella sera, per qualche misterioso motivo, avrebbe avuto una gran voglia di mordersi le unghie; tenne invece le mani lungo i fianchi e lasciò che Narcissa controllasse la sua tunica nuova, fatta cucire a tempo di record grazie alle insistenze della donna, in modo che gli cadesse perfettamente e non avesse nessuna imperfezione.
Severus si osservò allo specchio e si sentì a disagio per almeno un milione di motivi, anche se i tre più grossi erano proprio alle sue spalle e avevano nomi ben precisi: Narcissa, ovviamente, Molly e Irma.
Severus si maledì perché, sebbene fosse un Omega, non era in nessun modo una donna e in quel momento, circondato da quelle quattro, si sentiva in territorio nemico.
Era vero che il matrimonio era stato progettato in fretta e furia ma non si sarebbe mai pentito abbastanza di aver scelto come testimone Irma al posto di Lucius... almeno l'Alpha era un maschio e avrebbe potuto dargli supporto e difenderlo da quelle tre galline starnazzanti che non facevano altro che tubare insensatezze al suo fianco.
Era già abbastanza nervoso perché avrebbe sposato Harry fra pochi minuti e stava facendo di tutto per non pensare a niente che potesse aumentare la sua ansia, così di certo non aveva bisogno che qualcuno gli facesse notare che, in quel momento, i suoi capelli erano semplicemente scintillanti mentre di solito non erano così...
Harry mi ama, a lui non interessa.
Si ripeté per l'ennesima volta. Non era la sua voce da Omega ma proprio la sua mente razionale che continuava a recitare le parole come un mantra perché, se non lo avesse fatto, avrebbe indugiato in pensieri che di certo non voleva. Sapeva, per esempio, che anche agghindato a festa in quel modo al limite del ridicolo, con quelle tuniche scure ma troppo decorate da preziose passamanerie argentate, era tutto meno che un bell'uomo, mentre il suo Alpha era piacente, giovane e amato da tutto il Mondo Magico.
Harry mi ama, a lui non interessa.
E se un giorno, in futuro, il suo Alpha cambiasse idea? Presto Severus sarebbe diventato vecchio, di certo molto prima di Harry... e se a quel punto Harry lo lasciasse? Che l'amore fosse eterno era solo un modo di dire e nessuno aveva mai amato Severus prima, quindi non sapeva se quelle parole valessero anche per lui e...
Harry mi ama, e mi amerà sempre.
Severus cambiò il suo mantra per adattarlo alle sue nuove paure, così quasi non sentì Irma dargli un colpetto sulla spalla e dirgli piano, di modo che le altre non sentissero:
"So quello che stai facendo. Smettila subito o ti prendo a schiaffi fino al salone principale!"
Severus girò gli occhi su di lei e condivisero un sorriso segreto tra loro.
No, dopotutto forse non aveva sbagliato scegliendo Irma come testimone di nozze.
Villa Malfoy, 31 dicembre 1998
Harry Potter
"Non ci credo che alla fine ti sposerai prima di me!" Lamentò Draco sottovoce per la millesima volta, mentre si trovavano tutti ammassati in un salotto laterale in attesa di fare un'entrata grandiosa nel salone delle feste della Villa, dove ormai si erano radunate davvero fin troppe persone.
Harry cercò di ignorarlo e si guardò intorno, solo felice che tutti i suoi amici fossero lì.
C'era stato un momento di tensione stupita e imbarazzata quando Harry e Severus, la sera prima, avevano fatto il loro annuncio agli amici radunati nell'aula di Difesa.
Erano tutti ormai consapevoli della relazione tra Harry e Severus ma l'annuncio era comunque stato scomodo.
Ron era arrossito fino alle orecchie quando aveva visto Severus senza gli incantesimi che ne camuffavano la gravidanza, Hermione invece aveva applaudito alla loro decisione, non mancando nemmeno per un attimo di comprenderne le delicate implicazioni politiche e sociali sottintese. Neville, che non era mai a suo agio nei paraggi di Severus, si era limitato a tenere gli occhi a terra e a sussurrare un 'congratulazioni' quasi inudibile. Quello era solo per quanto riguardava i suoi amici perché tra gli altri presenti la professoressa McGranitt, che era già stata informata, aveva mantenuto una certa freddezza mentre madama Pince si era limitata a fissare Harry con occhi penetranti e rabbiosi, come sempre.
Adesso però Ron, che era il suo testimone di nozze, Hermione, Draco e Neville erano tutti lì con lui, in attesa di scortarlo nel grandioso salone addobbato a festa dove li aspettavano molti altri conoscenti e amici, tra cui tutta la famiglia Weasley al gran completo.
Harry non era esattamente agitato ma sentiva il nervosismo di Severus e questo non aiutava.
Per fortuna la sua voce ringhiante teneva a bada gli orribili ricordi di quello che aveva pensato la prima volta che Severus aveva parlato di matrimonio, quindi stava riuscendo a non farsi prendere dal panico.
Quando scoccarono le nove Ron si alzò in piedi come una molla e prese Harry per un braccio, facendolo alzare e cominciando a sospingerlo verso la porta come se temesse che, da solo e senza un incentivo, non sarebbe stato in grado di farlo.
Harry pensò che il suo amico avesse ragione perché quando arrivarono alle grandi porte che davano accesso al salone, e quando vide quanta gente si era radunata per la festa di fine anno dei Malfoy, notando che tutti si erano girati a guardarlo ebbe quasi l'impulso di voltarsi e fuggire.
Harry aveva sempre odiato le folle e ancora di più la gente che lo fissava ma la sua voce Alpha gli ringhiava forte in testa, così lui sfoderò un sorriso sicuro di sé e, impettito, avanzò come se non avesse nessun timore al mondo.
Vide alcuni flash scattare e seppe immediatamente che, il mattino seguente, le sue foto sarebbero state sul Profeta.
Draco, alla sua sinistra, gli sussurrò le cose che doveva sapere per non fare una brutta figura in società e lo diresse verso suo padre che, come anfitrione, doveva essere la prima persona a cui rivolgere la sua attenzione.
Subito dopo Kingsley si unì al gruppo e Harry fu davvero felice di vedere un volto amico e non mancò di notare, con leggero divertimento, che al suo braccio era appoggiata Andromeda.
Harry sapeva che, dopo la morte del marito, Andromeda aveva dedicato tutto il suo tempo a Teddy e che non aveva alcun interesse in nient'altro, però Kingsley, che all'inizio aveva frequentato la casa della donna solo perché la sapeva bisognosa di compagnia, con il passare dei mesi aveva iniziato a mostrarle un interesse romantico.
Harry era certo che fino a quel giorno non ci fosse stata altro che amicizia tra i due, ma Kingsley era un uomo testardo e sembrava del tutto intenzionato ad attendere il tempo necessario perché Andromeda smettesse di piangere il marito e la figlia, senza farle pressioni di alcun tipo.
Era a causa di queste sue osservazioni che, la sera del suo duello con Travers, Harry era stato così certo di trovare il Ministro a casa di Andromeda, dopo che l'uomo non aveva risposto al camino della propria abitazione.
Sorrise a entrambi e Kingsley avviò con facilità una conversazione leggera invitando nel loro gruppo, di quando in quando, alcune altre persone che orbitavano lì intorno in attesa di poter parlare con Harry.
Furono quelle persone, dei perfetti sconosciuti nella maggior parte dei casi, che diedero a Harry il vero polso della situazione e solo allora cominciò a comprendere, per davvero, quanta gente ora pendesse dalle sue labbra.
Lo aveva saputo anche prima, a livello teorico e a causa dei suoi brevissimi bagni di folla a Diagon Alley, ma dopo la caduta di Voldemort aveva perlopiù passato il suo tempo con i suoi amici o con Severus, e la sua rinnovata e accresciuta fama era rimasta un concetto astratto, per lui, fino a quella sera.
Le frequenti presentazioni e i suoi disperati tentativi di ricordare quella marea di nomi, lo distrassero dalle sue ansie e quasi non si accorse che il tempo era passato, e che l'ora del suo matrimonio era arrivata, fino a quando Lucius, dopo essere salito su un palchetto sopraelevato che era stato sistemato per quello scopo, batté elegantemente su un bicchiere, che era stato incantato per risuonare in tutta la sala, richiamando l'attenzione dei presenti.
"Ringrazio tutti voi, come ogni anno, per la vostra presenza e sono lieto di annunciarvi che quest'anno, oltre a festeggiare insieme l'arrivo del nuovo anno, potremo anche celebrare il matrimonio di una persona molto speciale, che so essere spesso nei cuori e nei pensieri di tutti: il nostro Salvatore, il signor Harry Potter!"
Lucius fece un gesto in direzione di Harry e la folla sembrò aprirsi, per fargli ala e dargli modo di raggiungere il palco agevolmente.
Non arrossire, non incespicare e soprattutto, non balbettare.
Lo rimbrottò la sua voce Alpha e Harry, dopo aver preso fiato, semplicemente si limitò a lasciare il comando alla sua altra parte, certo che fosse la migliore idea di sempre.
Immediatamente si sentì sicuro di sé e potente, così si avviò sorridendo attraverso la folla, che lo osservava ossequiosa, senza che i suoi occhi indugiassero su nessuno.
Raggiunse il palco e salì con un balzo che sperò lo facesse sembrare energico e deciso e, dopo aver lanciato un 'Sonorus' alla sua gola, prese la parola:
"Buonasera a tutti! Voglio innanzitutto ringraziare il nostro ospite, il signor Malfoy, per avermi dato l'opportunità di organizzare il mio matrimonio in così breve tempo. Ecco, se vi state chiedendo come sia possibile che nessuno ne sapesse nulla fino ad ora, probabilmente è perché la decisione è stata presa solo un paio di giorni fa ma, come sono certo molti di voi ricordino, sono un Grifondoro e non credo sia un male prendere decisioni avventate, di tanto in tanto!"
La folla davanti a lui ridacchiò a quell'ammissione e a Harry sembrò che il suo discorso stesse andando bene, quindi continuò:
"Forse vi state domandando chi sia la persona che sto per sposare ma non credo ci sarà bisogno di presentarvela perché è piuttosto nota a molti dei presenti, sia per le sue conquiste in campo accademico sia per il suo Ordine di Merlino Prima Classe."
Harry aveva provato e riprovato il discorso fino a saperlo a memoria e, insieme a Severus, avevano deciso che non avrebbe parlato pubblicamente del suo status di Alpha poiché era considerata maleducazione e, inoltre, la cosa sarebbe diventata chiara in fretta grazie alla gravidanza di Severus.
Harry finì il suo discorso e fissò gli occhi sulla porta, dove sulla soglia già vedeva stagliarsi la figura scura ed elegante del suo Omega.
La folla si era girata per vedere chi fosse la sposa e i mormorii cominciarono quasi subito perché chi era più indietro, non riuscendo a vedere, chiedeva a chi era più avanti .
Harry attese qualche attimo e poi parlò, con un sorriso stampato sulle labbra:
"Vi chiedo un applauso per il mio futuro sposo, Severus Piton." E dopo averlo detto lui stesso cominciò ad applaudire e in molti seguirono il suo esempio, che ne fossero entusiasti o meno.
Harry non poté fare a meno di scansionare la folla, soprattutto nei punti dove il suo naso gli diceva che c'erano altri Alpha, e ne vide chiaramente un paio che di certo non sembravano felici.
Il suo sorriso non cedette di un millimetro e, decidendo che nessuno avrebbe potuto rovinare la sua serata, tornò a osservare Severus che adesso stava attraversando la folla per salire sul palco con lui.
Villa Malfoy, 31 dicembre 1998
Severus Piton
La cerimonia era stata formale ma stringata, poiché nessuno voleva che gli invitati cominciassero ad annoiarsi; Kingsley si limitò alle congratulazioni senza dilungarsi in nessun discorso e Severus si ritrovò con un anello al dito e un marito al braccio in men che non si dica... mentre Harry continuava a sorridere come un pazzo, guardandolo con occhi brillanti e smaccatamente innamorati.
C'era stato qualche piccolo urlo, durante il bacio che aveva concluso la cerimonia, e Severus era quasi certo che uno di quei suoni provenisse da Narcissa, ma non si era lasciato distrarre mentre il suo Alpha lo baciava davanti a mezzo Mondo Magico senza nessuna esitazione.
Quella sera la sua parte Omega era contenta quanto lo era la sua parte razionale, così Severus si concesse di abbandonare i suoi modi austeri e di sorridere serafico, anche se la sua espressione era un po' meno ebete di quella del suo stupido marito.
Severus non amava molto ballare e, grazie a Merlino, nemmeno Harry era ansioso di partecipare a quell'attività, poiché il Ballo del Ceppo durante il Torneo Tremaghi era stato la sua unica esperienza in tal senso, così si limitarono ad aprire le danze e poi, quando la gente cominciò a sciamare intorno a loro, si ritirarono al tavolo con i loro amici.
La compagnia era eterogenea e strana agli occhi di Severus, soprattutto la vista di una nata babbana seduta a pochi metri da Lucius Malfoy, ma tutti sembravano mantenere un contegno eccellente.
Lui e Harry si erano seduti vicini e Severus aveva al suo fianco Lucius mentre Harry aveva come compagno di tavolo Kingsley.
Narcissa era impazzita, per sistemare i posti in modo che fosse chiaro a tutti che la coppia di sposi aveva sia l'approvazione del Ministero sia l'appoggio della famiglia Malfoy, ed era stata inutilmente preoccupata delle reazioni dei testimoni di nozze se non fossero stati fatti sedere vicino agli sposi.
Per sua fortuna né Irma né Ronald Weasley avevano avuto problemi in tal senso e, quasi da subito, molti ospiti cominicarono a passare al loro tavolo per porgere le congratulazioni di rito; molte erano sentite e allegre mentre altre erano palesemente finte e di circostanza, ma in quel momento a Severus non importava proprio.
Il nuovo anello che aveva al dito, che lui e Harry avevano scelto il giorno prima, gli sembrava un peso piacevole e lo faceva sentire quasi più legato al suo Alpha dello stesso Morso di Legame che portava sul collo.
Harry non gli lasciava quasi mai la mano, o il braccio, e sembrava continuare a cercarlo e a sorridere: Severus non aveva nessuna intenzione di sottrarsi a quei tocchi o evitare di guardare, estasiato, l'espressione innamorata del suo Alpha.
Ogni tanto, tra la folla, sentiva qualcuno che sussurrava parole offensive o insulti rivolti a lui o a entrambi, ma Severus sapeva che quello sarebbe stato inevitabile e quindi li ignorò senza fatica.
Verso le undici di sera Harry gli chiese piano se fosse troppo presto per andarsene e Severus, dopo un'occhiata a Lucius, rispose in un sussurro:
"Ancora mezz'ora e ce ne andiamo. Come ti suona?"
"Fantastico!" Rispose Harry e Severus, sebbene non avesse grandi aspettative sulla loro prima notte di nozze perché dormivano ormai insieme da mesi, vide negli occhi del suo Alpha una luce piena di lussuria e sospettò di aver fatto bene a seguire i suggerimenti di Narcissa, su cosa indossare sotto gli abiti da cerimonia.
Fu a quel punto che Severus sentì l'odore di un Alpha sconosciuto e intuì l'arrivo di qualche sgradevole insulto, ancora prima che la persona che emanava quell'afrore fosse in vista.
Harry aveva chiaramente pensato la stessa cosa, così come Lucius, perché entrambi s'irrigidirono ai fianchi di Severus.
Individuò l'uomo non appena fu abbastanza vicino al loro tavolo, e lontano dal resto della folla, e subito il suo stomaco si annodò di disgusto e disse, in un mormorio affilato al suo Alpha:
"Resta calmo. Non importa quello che dice o fa. Tu resta calmo."
Vide Harry annuire in maniera meccanica, osservando l'uomo avvicinarsi con occhi cupi.
Lucius lasciò il suo posto e, con un sorriso finto come una moneta da due falci, andò incontro all'Alpha:
"Anton! E' un piacere vederti! Stai trascorrendo una buona serata?"
L'uomo aveva le braccia intorno alla vita di due ragazze molto giovani, entrambe chiaramente Omega e che dai tratti sembravano essere orientali. Era stata la vista dei guinzagli allacciati al collo delle giovani e collegati, tramite vistose catene d'oro, a grossi braccialetti di metallo prezioso ai polsi dell'uomo, che avevano disgustato Severus e incupito Harry.
L'uomo, con tono tutt'altro che amichevole, rispose:
"La festa non è niente male, Lucius, come sempre, ma sto cercando di capire come tu abbia potuto abbassarti a ospitare una tale pagliacciata!" Disse rivolgendo la sua attenzione a Severus, che incontrò il suo sguardo senza alcun timore.
Severus sentì Harry fremere nel Legame ma il suo Alpha si girò verso i suoi amici e tentò di cominciare una conversazione, come se non fosse minimamente interessato a quello che l'uomo aveva da dire, e Severus lo imito subito rivolgendo la sua attenzione al discorso tra Narcissa e Irma, che verteva su qualcosa inerente al cibo.
Anche così Severus non faticò a sentire la risposta di Lucius:
"Non capisco a che cosa tu ti stia riferendo."
L'uomo rise di pancia, sempre tenendo allacciate le due Omega ai suoi fianchi, poi rispose in tono alto, cercando evidentemente di attirare l'attenzione delle persone circostanti tra le quali, come Severus non aveva mancato di notare, poco indietro e a malapena nascosta da alcune persone, c'era Rita Skeeter.
"Avanti Lucius! Capisco il bisogno di soddisfare ogni capriccio del nostro 'Salvatore' ma farlo passare per un Alpha e addirittura farlo sposare a un Omega per sostenere questa tesi, non è altro che una pagliacciata!" Poi, senza attendere la risposta del padrone di casa, l'uomo urlò ancora più forte:
"Hey cagna! Di chi è il bastardo che porti in grembo? Perché di certo non è di tuo marito!"
Severus vide la testa di Harry sollevarsi di scatto e si lasciò scivolare la bacchetta, che teneva nella manica, nella mano.
Era il giorno del suo matrimonio... era stato tutto perfetto... era chiedere troppo che continuasse in quel modo?
Villa Malfoy, 31 dicembre 1998
Harry Potter
Era il giorno del suo matrimonio con Severus, un giorno così felice che Harry non riusciva nemmeno a smettere di sorridere come un idiota.
Era certo di aver già avuto molto più di quanto potesse desiderare, visto che era Legato a Severus, aveva una casa e aspettavano due figli, ma il matrimonio era stato un momento strano ed esaltante.
Non erano più solo un Alpha e un Omega ma erano una coppia agli occhi di tutto il mondo; non dovevano più nascondersi o inventare scuse.
A marzo, quando Severus fosse entrato in calore, Harry non avrebbe dovuto millantare incontri al Ministero per passare tutto il tempo con lui, e Severus non avrebbe avuto bisogno di fingersi malato per restarsene chiuso nelle sue stanze.
Potevano finalmente essere pubblicamente una coppia, senza imbarazzi o sotterfugi e Harry, al momento dei voti nuziali, aveva provato un incredibile senso di felicità e di liberazione.
Era anche vero che non vedeva l'ora di lasciare la festa e di poter tornare alla loro casa, solo lui e suo marito, dove era ansioso di esplorare le gioie del sesso coniugale.
Razionalmente sapeva che non c'era nessuna differenza ma non gli interessava minimante e anzi, aveva in mente un paio di cose che gli sembravano appropriate per la serata...
Purtroppo, quando ormai mancava poco all'ora in cui avrebbero finalmente potuto ritirarsi, un Alpha si era avvicinato al loro tavolo.
L'uomo stava ostentando le sue Omega come se fossero oggetti, tenendole al guinzaglio dopo averle fatte abbigliare come sgualdrine, inguainate in minuscoli vestitini luccicanti, e Harry s'innervosì immediatamente mentre il suo pensiero andava ai due Omega che adesso erano una sua responsabilità e che si trovavano al San Mungo.
Le ragazze sembravano sane ma quella era una magra consolazione.
Harry, però, era troppo felice per il suo matrimonio e non voleva lasciarselo rovinare, così cercò di ignorare l'Alpha che purtroppo non capì l'antifona e, dopo alcune battute, chiese ad alta voce a Severus:
"Hey cagna! Di chi è il bastardo che porti in grembo? Perché di certo non è di tuo marito!"
Harry sollevò di scatto la testa e si ricordò di quando Draco gli aveva spiegato che, usando un incantesimo cancella odori alla presenza di altri Alpha, avrebbe probabilmente attirato guai... e non era la prima volta che gli succedeva visto che era già accaduto anche alla Gringott.
Harry, sapendo benissimo di essere vicino a troppi Omega per togliere l'incantesimo cancella odori senza conseguenze, si limitò a fissare l'Alpha e a rispondere in tono altrettanto alto.
"Mi spiace se il fatto che io non senta l'esigenza di sfoggiare il mio essere un Alpha la offende ma le cose stanno così."
Harry non credeva ci fosse altro da aggiungere, anche se aveva intravisto un guizzo di verde acido tra la folla e, ne fu certo, presto avrebbe letto sul Profeta nuove illazioni su se stesso e su suo marito.
Sentiva il bisogno di ringhiare ma non se lo concesse perché voleva evitare di apparire troppo Alpha, poiché aveva appena dichiarato di non sentire il bisogno di palesare quella sua parte, così si limitò a scuotere la testa e cercò di tornare alla sua precedente conversazione.
Purtroppo l'uomo importuno non glielo permise:
"Ah, ora capisco! Il nostro Salvatore è davvero un Alpha, solo uno così debole che di certo non ha nulla di cui vantarsi!"
A quelle parole Harry non s'inquietò nemmeno; anni a essere insultato gli avevano dato grande pratica, così rispose laconico:
"Può credere ciò che preferisce, signore."
La cosa sarebbe davvero finita lì per Harry, se il tipo non avesse deciso di fare, come ogni Alpha che si sentiva offeso, quella stupida cosa.
"Tu, cagna, vieni qua." Ringhiò l'uomo in una possente e risuonante voce Alpha e Harry, come se fosse stato in un incubo, vide Severus alzarsi e cominciare a muoversi verso il tipo.
Non poteva essere... Severus non rispondeva ai comandi degli altri Alpha e forse nemmeno ai suoi! Quell'uomo era davvero un Alpha così potente che Severus aveva dovuto rispondere al suo comando?
In un attimo Harry fu in piedi ma non riuscì a dire nulla, perché il braccio del suo Omega si sollevò in un guizzo fulmineo e poi lo schiaffo risuonò forte in tutta la sala dove ora, in molti, si erano zittiti per seguire la scena.
"Come si permette di cercare di rovinare in questo modo il giorno del nostro matrimonio?" Chiese gelida la voce di Severus e Harry si avvide che aveva già la bacchetta puntata alla gola dell'uomo, che assunse un colorito violetto e urlò verso di lui:
"Dì alla tua cagna di abbassare la bacchetta o te lo ammazzo!"
Harry a quel punto non seppe da cosa fu posseduto ma si mise a ridere forte e, solo dopo, rispose:
"Credi davvero di riuscirci?"
L'uomo cercò di divincolarsi dalle due Omega che aveva ai fianchi, cercando la bacchetta, ma i suoi movimenti furono impediti dalle catene che aveva ai polsi e che lo tenevano legato alle ragazze.
Harry sentì Severus scandire pigramente:
"Expelliarmus."
La bacchetta dell'uomo volò in alto e Harry, con i suoi riflessi da Cercatore, saltò per afferrarla.
La osservò per un attimo e poi, ancora sorridendo anche se davvero non ne capiva il motivo, si avvicinò all'uomo, e a Severus, in due rapide falcate e allungò la bacchetta verso il suo proprietario, tenendola però a una distanza tale che l'uomo, per afferrarla agevolmente, avrebbe dovuto tuffarsi in avanti, poi disse con voce tranquilla:
"Ci tiene davvero, a dimostrare a tutti che non sono un Alpha o che sono debole?"
L'uomo osservò la bacchetta e poi Harry e, alla fine, ringhiò:
"E' ovvio che sei debole! Chiunque sarebbe orgoglioso di essere un Alpha!"
Harry sentì il braccio libero di Severus insinuarsi intorno alla sua vita, mentre l'altra mano continuava a tenere alta la bacchetta; il suo sorriso si estese ancora di più:
"Vede, non ho bisogno di essere forte, perché mio marito lo è per entrambi ma, se proprio ci tiene..." Harry voltò appena la testa, per accertarsi che le Omega al tavolo fossero sedute e poi, girando di scatto la bacchetta dell'uomo contro se stesso, lanciò un 'finite incantate'.
Sentì Severus appoggiarsi a lui, anche se sapeva che era più per scena che perché il suo odore lo influenzasse, mentre gli occhi delle Omega ai lati dell'uomo rotolarono indietro ed entrambe cominciarono a scivolare a terra.
Harry sentì diversi ringhi trattenuti, intorno a sé, prima di chiedere all'Alpha importuno, in tono leggero:
"E' soddisfatto, ora?"
L'uomo aveva gli occhi sbarrati e lo fissava ammutolito mentre Harry continuava, tranquillo:
"Avrebbe dovuto capire che ero più forte di lei nel momento in cui mio marito non ha risposto al suo comando. E' questo che generalmente si dice, no? Che un Omega non risponde al comando di un Alpha più debole di quello cui è Legato."
Al suo fianco la voce tagliente di Severus commentò:
"Siete voi Alpha a dirlo, quindi deve essere vero."
Harry sbuffò e dopo un attimo vide Lucius riscuotersi dal posto dove era rimasto a osservare la scena e afferrare l'uomo per un braccio:
"Hai dato abbastanza spettacolo, per questa sera. E' ora che tu ti ritiri, Anton."
Harry fu quasi tentato di ridere quando l'uomo dovette caricarsi in spalla entrambe le Omega, perché ovviamente nessuna delle due era in grado di camminare.
Villa Malfoy, 31 dicembre 1998
Severus Piton
"Harry, rimetti l'incantesimo." Ordinò Severus appena l'Alpha si fu allontanato e poi "Lucius, vedi di far aprire le finestre mentre porti tua moglie e Molly a prendere una boccata d'aria."
A quanto Severus aveva visto non c'erano altre Omega nella Sala da ballo, a parte quelle al loro tavolo e le due insieme al cretino che aveva cercato di rovinargli la serata. Anche così la scena non era stata delle migliori e subito lui si preoccupò per Harry, che infatti stava fissando Narcissa e Molly: entrambe erano ancora sedute al tavolo e sembravano quasi disossate.
"Buono, stupido Alpha, non è stata colpa tua."
Harry si girò e lo fissò per un momento, prima di dire in tono seccato:
"No, infatti. Questa volta non è stata colpa mia ma tua! Che cosa diavolo ti è preso? Devi a tutti i costi prendertela con tutti gli Alpha che incontri, solo perché puoi?"
Severus rimase così sorpreso dal rimprovero di Harry che, per un brevissimo istante, fu pronto a rispondergli per le rime; prima che lo facesse, però, un ghigno gli si formò sulle labbra e disse:
"Ritratto tutto. E' colpa tua. Chiaramente mi hai passato la tua stupida spavalderia Grifondoro, insieme all'anello nuziale!"
Harry boccheggiò per un attimo, evidentemente a corto di parole, e Severus allargò il suo ghigno e, dopo essersi avvicinato perché nessuno li sentisse, disse:
"Stupido Alpha, adesso è davvero ora che noi ci ritiriamo!"
Severus vide la preoccupazione sparire dagli occhi di Harry sostituita dal precedente sguardo malizioso, e il sorriso del suo Alpha tornò ad allargarsi mentre annuiva e lo prendeva sottobraccio, trascinandolo dagli amici per salutare.
Ci volle più tempo di quanto Severus pensasse, perché in molti vollero dare ancora un abbraccio agli sposi e porgere di nuovo le loro congratulazioni, oltre a Narcissa che sventolò una mano in un gesto di saluto, facendo squillare un 'divertitevi!' fin troppo pieno di sottintesi, ma alla fine riuscirono a tornare a casa.
Non fecero nemmeno in tempo a uscire dal camino che Severus sentì le braccia del suo Alpha attirarlo a sé.
Lui si lasciò tirare indietro, appoggiando pesantemente la schiena contro il petto di Harry, e suo marito cominciò immediatamente a mordicchiargli il lobo di un orecchio, giocoso, ronfando in tono eccitato:
"Merlino, sei mio marito! Non ci posso credere!"
Severus si girò tra le sue braccia per averlo davanti e rispose, in tono falsamente tagliente:
"Sono io che non posso crederci! Ho sposato un grosso e stupido Alpha!"
Harry ghignò lascivo e rispose rapido:
"Sì, e ora questo grosso e stupido Alpha vuole vedere come assolvi ai tuoi doveri coniugali!"
Severus ridacchiò come uno scemo e non se ne diede nemmeno pena, perché intorno a Harry anche lui si sentiva in diritto di essere stupido e felice, a volte.
"E' stata una giornata lunga, Harry, non sarebbe meglio se dormissimo un po'?"
Rispose Severus in tono svagato e subito il suo grosso Alpha ringhiò di gola:
"Ti stai rifiutando di accontentare il tuo Alpha, per caso, piccolo Omega?"
Severus fece un sorriso furbo e chiese sornione:
"E se fosse?"
Il ringhio si fece più forte e Severus lo sentì risuonare dentro si sé e cominciò a sentirsi piuttosto eccitato.
"Allora dovrei costringerti, piccolo Omega..." Rispose Harry sempre ringhiando piano e Severus mimò la miglior faccia spaventata che riuscì a gestire, troppo divertito per mettere fine alla scena.
"Se lo fai non ti darò il tuo regalo di nozze, sai?"
Harry sbatté gli occhi confuso poi chiese, rapido:
"Regalo di nozze?"
"Oh, sì. Ho un regalo di nozze per te. Lo vuoi?"
L'espressione di Harry era la stessa che Severus gli aveva visto a Natale: una faccia stupita, come se non avesse mai ricevuto un regalo in vita sua, e lui se ne sentì intenerito e lo prese per mano:
"Avanti, vieni in camera e ti darò il tuo regalo." Tirò, ma Harry non si mosse e Severus sentì la sua agitazione quando si volse a guardarlo:
"Io non ti ho preso nulla. Non sapevo... non ci ho pensato!"
Severus rise piano e lo tranquillizzò:
"Non mi aspettavo un regalo e poi a Natale me ne hai fatti molti! Non ti preoccupare, stupido Alpha!"
Harry, che adesso sembrava più tranquillo dopo quelle parole, si lasciò trascinare in camera.
Casa sulla Collina, 1 gennaio 1999
Harry Potter
Harry non aveva assolutamente idea di cosa fosse il regalo che Severus gli aveva preso, però era curioso e un po' ansioso mentre entrava nella camera e vedeva il suo Omega dirigersi verso l'armadio e tirarne fuori un piccolo pacchetto.
Harry prese il dono e lo scartò piano per assaporarne ogni momento, ma quando vide il contenuto rimase interdetto.
Era una pozione, quello lo capiva... ma che cosa fosse era oltre le sue possibilità:
"Sev, non per sembrare la solita testa di legno ma... che cos'è?"
Il suo Omega rispose serissimo:
"Un induttore del calore. Sai che cos'è. Lo hai già visto funzionare."
Harry trasecolò e osservò incerto la boccetta che teneva in mano, incredulo che Severus gli avesse dato qualcosa del genere.
Perché lo aveva fatto? Voleva che la tenesse come monito di quello che sarebbe potuto diventare? O voleva che la rompesse davanti a lui o...
"Ordinami di prenderla." Disse il suo Omega con voce filtrata dall'eccitazione e Harry sollevò gli occhi di scatto, scandalizzato:
"Stai scherzando, vero?" Severus non poteva davvero insinuare che lui avrebbe fatto qualcosa di così orribile... ma il suo Omega gli stava ancora sorridendo mentre continuava a parlare in tono insinuante:
"Oh no, non sto scherzando, stupido Alpha! Ho aspettato tutta la sera, con proprio niente sotto questa lunga tunica, e adesso tu mi ordinerai di prendere quella pozione poi mi annoderai per bene."
Harry si sentì indurire immediatamente a quelle parole ma ancora non era sicuro che davvero Severus...
"Tu non sarai in calore per davvero... sarai troppo stretto e ti farò male e..."
Il suo Omega sbuffò e lanciò un 'Accio' verso l'armadio e una bottiglietta di lubrificante gli volò nella mano.
"Avanti Harry, pensavo ti sarebbe piaciuta l'occasione di annodarmi fuori dal calore."
Harry vedeva che Severus cominciava a scocciarsi e, di certo, non era quello che voleva ma...
"Non farà male ai bambini, la pozione?"
Adesso Severus lo guardò davvero male e rispose piccato:
"Chi è il Maestro di Pozioni, qui?"
Harry sentì il tessuto dei pantaloni cominciare a essere troppo stretto sulla sua ingombrante erezione e chiese:
"Da... davvero non indossi nulla sotto quella tunica?"
Severus tornò all'espressione lasciva, lasciando scivolare l'irritazione di un momento prima e Harry lo vide scalciare via le scarpe prima di lanciare un 'finite' sui suoi piedi che apparvero perfettamente nudi, come anche le caviglie, visibili sotto la lunga tunica.
Harry rimase imbambolato a fissare la pelle bianchissima per un momento, poi sollevò gli occhi e allungò verso il suo Omega la mano, in cui ancora teneva la boccetta, ordinando con un ringhio ferino:
"Bevi la pozione, cagna!"
Guardò affascinato il suo Omega bere la pozione ma, anche se Severus stava eseguendo i suoi ordini, Harry ebbe la sgradevole impressione che fosse una posa e che non si sentisse davvero costretto a eseguire quanto gli aveva chiesto.
In quel momento però non importava perché aveva altro per la testa e, dopo aver visto la pozione sparire nella gola di Severus, chiese:
"Quanto tempo ci mette a fare effetto?"
Il suo Omega gli fece un sorrisetto e rispose:
"Non lo so. Dovrai chiederlo al tuo naso."
Harry si avventò sul collo di Severus, cominciando ad annusarlo, e sentì gradualmente il suo odore cambiare fino a diventare esattamente uguale a quello del calore e questo gli fece sfuggire un gemito di gola, poi afferrò suo marito e lo fece girare, prima di spingerlo sul letto e ringhiare:
"Quindi non indossi nulla, sotto questa tunica, ed io devo solo sollevartela e spingertelo dentro senza nemmeno bisogno di perdere tempo a svestirti, è questo che mi stavi dicendo?"
Severus gli rispose con voce dolce, anche se non proprio come quella che aveva durante il calore:
"Sì Alpha!"
Harry sollevò le vesti di Severus per mettere in mostra le sue gambe pallide e le natiche tornite e all'improvviso, il pensiero di poter annodare il suo Omega mentre era vigile e cosciente, fece sentire Harry così duro che si soffermò davvero sul pensiero di spingerglielo dentro senza indugi ma il momento passò e lui si trattenne. Dopo essersi slacciato i pantaloni e averli calati in fretta, soprattutto per lasciare libera l'erezione che ormai era fin troppo costretta, afferrò il lubrificante e cominciò a spalmarlo con una mano, mentre le dita dell'altra, ugualmente unte, stavano già premendo contro l'ano del suo Omega che in quel momento, al pensiero del nodo, gli parve deliziosamente stretto.
"Merlino, non riesco ad aspettare! Posso infilartelo dentro? Credi sia sufficiente?"
Severus si girò appena per guardarlo e, ancora con quell'espressione eccitata, gli rispose:
"Quello dovresti saperlo tu, grosso Alpha!"
Harry ringhiò esasperato, perché vedeva benissimo che no, il suo Omega non era di certo abbastanza largo da poter essere annodato.
Gli spinse dentro e fuori tre dita con forza, facendole ruotare per allargarlo meglio e, subito dopo, entrasse la mano, la unse di nuovo e infilò le dita, adesso quattro, cercando di decidere se fosse sufficiente mentre il suo membro colava dal bisogno di essere infilato in quel buco caldo e invitante e i suoi sensi erano impazziti a causa dell'afrore del calore.
"Harry prendimi, adesso! Fallo e basta!" Lo incitò Severus con la sua voce quasi morbida, e lui tolse la mano e si allineò con quel buco che sapeva ancora fin troppo stretto e bollente e glielo spinse dentro piano volendo assaporare ogni centimetro perché sapeva che, eccitato com'era, avrebbe annodato quasi subito.
Casa sulla Collina, 1 gennaio 1999
Severus Piton
Non era la prima volta che Severus prendeva quella pozione ma di certo non l'aveva mai presa con piacere; in quel momento, invece, mentre teneva le ginocchia ben distanziate per permettere al suo Alpha di infilarglielo dentro, non vedeva l'ora di sentire il nodo gonfiarsi.
Conosceva la sensazione ma in passato era sempre stata solo dolorosa e disgustosa mentre ora aveva addirittura fermato Harry, che stava cercando di allargarlo il più possibile, proprio perché era ben disposto a sopportare un po' di dolore se poi avesse potuto sentire il suo Alpha annodato dentro di lui, pulsante e gemente.
Sentì Harry entrare piano, probabilmente timoroso di fargli male ma a lui non importava perché, quando finalmente lo ebbe dentro, in tutta la sua lunghezza sproporzionata da Alpha troppo grosso, non poté fare a meno di gemere forte, palesando tutta la sua voglia e la sua lussuria, prima di incitare suo marito:
"Harry, più forte!" Mugolò e subito le spinte si fecero quasi violente, mentre sentiva le mani di Harry tenerlo per i fianchi.
Il suo Alpha doveva essere parecchio eccitato perché quasi subito si bloccò, profondamente incastrato dentro di lui, e Severus cominciò a sentire i muscoli del suo ano sempre più tesi, finché non arrivò il dolore.
Sapeva che lo avrebbe provato ma lo ignorò e si dedicò invece ad ascoltare il respiro roco di Harry, che stava venendo dentro di lui per la prima di molte volte.
Quando il respiro del suo Alpha rallentò sentì le sue mani sollevarlo e, dopo un attimo, si ritrovò seduto sulle gambe muscolose del ragazzo, con il suo ano aperto e pieno, e appoggiò la schiena al petto di Harry.
Harry si era tolto solamente i pantaloni e lui era ancora completamente vestito e gli dispiacque, perché avrebbe voluto sentire la pelle calda di Harry sulla sua, ma il pensiero fu fugace; il suo Alpha gli passò una mano sul ventre, carezzandolo, mentre con l'altra scese ad afferrare la sua erezione che, fino a quel momento, era stata trascurata.
Severus, sentendo la mano calda e ancora leggermente unta che cominciava a menarglielo, gemette piano buttando la testa indietro sulla spalla di Harry, che prese a mordicchiargli il collo, anche se, a causa del colletto rigido della sua veste, non riuscì ad arrivare alla sua ghiandola di Legame.
"Ti fa male?" Soffiò piano il suo stupido Alpha premuroso e Severus sorrise, perché sì, era teso e riempito e faceva male, ma non importava.
"Sì Alpha, fa male ma è un dolore molto eccitante e... mi piace." E, per convincere il suo stupido Alpha, gemette ancora mentre sentiva la mano di Harry che continuava a muoversi sul suo membro.
In risposta al suo gemito a Harry sfuggì un nuovo ringhiò, e Severus sentì il nodo pulsare e seppe che il suo Alpha stava avendo un altro orgasmo e si stava riversando di nuovo dentro di lui.
Sentire il nodo in quel modo, sapere di essere bloccato insieme al suo Alpha, a Harry, mandò Severus oltre il limite e si sentì schizzare tra le dita di suo marito mentre gemeva ancora, adesso quasi insensato come se fosse stato davvero in calore.
La mano grande e calda dell'Alpha non lasciò il suo pene, invece continuò ad accarezzarlo, anche se adesso era meno rigido e sensibilissimo.
Severus si mosse appena, per il leggero disagio di quel contatto, e Harry mormorò rauco:
"Stingi così tanto, quando vieni, da farmi credere che tu voglia essere riempito ancora di più."
"E' quello che voglio..." rispose Severus fin troppo cosciente del fatto che non avevano mai parlato di queste cose, prima, se non per le insensatezze che gli uscivano dalla bocca durante il calore "... tutto il mio lato Omega vorrebbe passare la vita pieno di te, gonfio dei tuoi figli. Ho sempre temuto di finire confinato e pazzo ma con te lo vorrei. Resterei rinchiuso in casa ad aspettare il tuo arrivo e mi farei trovare ogni giorno già eccitato e pronto per te. Sarei solo tuo, da usare come vuoi, quando lo vuoi."
Il ringhio profondo del suo Alpha gli carezzò la pelle del collo e restarono così, in silenzio, annodati insieme finché Harry non rispose:
"Mi piacerebbe... ti terrei protetto e lontano da tutto, non dovresti pensare a nient'altro che a me che ti entro dentro finché il mio nodo non si gonfia fino a farti male... come adesso."
Severus si rese conto che non aveva più pensato al dolore, che comunque era ancora lì, e si mosse appena come se si volesse sollevare, anche se sapeva che non c'era modo che il nodo uscisse per il momento, poi si riaccomodò come se cercasse di farlo entrare ancora di più, e il suo Alpha gemette alle sue spalle mentre Severus immaginava il futuro:
"Potremmo farlo. Durante l'estate potresti tenermi qui, in casa, a badare ai nostri figli e a soddisfare tutte le tue voglie ogni volta che vuoi."
Sentì il respiro di Harry farsi pesante di nuovo e, contemporaneamente, il nodo pulsò strappando anche a Severus un gemito.
Casa sulla Collina, 1 gennaio 1999
Harry Potter
Il pensiero che il suo Omega, che Severus Piton, potesse non trovare sgradevole l'idea di essere rinchiuso e usato solo per il suo piacere, fece ringhiare di gioia il suo lato Alpha e il suo nodo rispose palpitando mentre lui si svuotava nuovamente in quel buco caldo e bollente nel quale era incastrato.
"Sì, lo faremo, e ogni volta che entrerò in casa, t'infilerò una mano nei pantaloni e controllerò se davvero il tuo buco è pronto per me e, se sarà troppo stretto, ti prenderò lo stesso e ti farò male..."
Il suo Omega rispose senza indugi:
"... e mi farai prendere questa pozione tutte le volte che vorrai, mi annoderai in continuazione, anche se sarò già gravido e potrai guardarmi ingrassare di nuovo, tutto da capo..."
Harry sbatté gli occhi, incredulo, poi la sua gioia esplose di colpo mentre chiedeva:
"Lo vuoi? Vorrai un altro figlio, dopo questi due, davvero?"
"Sì, Alpha! Mi riempirai e mi ingraviderai, calore dopo calore, tutte le volte che vorrai! Servo a quello, no? A portare i tuoi figli e a soddisfarti!"
Harry sentiva di essere al culmine della gioia mentre la sua parte Alpha ringhiava felice:
Adesso lo sa che è mio, adesso è la mia brava cagna per davvero e per sempre!
Harry però quasi si bloccò, incredulo. Severus avrebbe dovuto essere lucido, in quel momento, ma lui non poteva credere che dicesse davvero, non questa volta, così chiese per togliersi ogni dubbio:
"Dici sul serio? E' davvero quello che vuoi?"
Il suo Omega rimase in silenzio per un momento, come se stesse riflettendo, poi rispose con quella bella voce morbida:
"Sì, lo voglio davvero. Voglio sentire il suo grosso nodo gonfiarsi fino a farmi male, voglio sentirti venire e sapere che sarò pieno dei tuoi figli, ogni volta che lo vorrai."
La parte Alpha di Harry prese il sopravvento, ringhiando felice, e lui sporse di nuovo una mano ad afferrare il membro piccolo e duro del suo Omega, riprendendo a masturbarlo, mentre con l'altra cullava dolcemente la sua pancia che diventava di giorno in giorno più grossa e pesante.
"Quindi è così? Tutto quello che vuoi è essere usato come un bravo piccolo Omega?"
Harry sentì Severus rispondere, ansimando sotto i colpi malevoli della sua mano, che gli sfregava il pene in fretta e con forza:
"Tutto quello che voglio è essere usato da te. Solo da te."
Mio. Tutto mio.
Pensò Harry mentre i suoi denti si estendevano e lui mordeva insieme carne e stoffa sul punto di Legame, rendendo il suo Omega di nuovo suo, sempre suo.
Sentì Severus miagolare sotto l'assalto, tra il dolore e il piacere, mentre il vago gusto del sangue gli filtrava in bocca attraverso la stoffa e lui veniva di nuovo.
Fu solo quando rilassò la mascella che si accorse che la sua mano era di nuovo appiccicosa del seme di suo marito, e che il suo nodo si stava sgonfiando.
Prese fiato e poi, dopo essersi asciugato la mano sul fianco di Severus, lo afferrò e, delicatamente, lo sollevò dalle sue gambe, uscendo da lui.
Severus si lasciò manovrare e poi crollò sul letto di lato, le mani ad accarezzarsi il ventre in un gesto che ormai ripeteva fin troppo spesso, come se volesse continuamente accertarsi che i loro figli stessero bene.
Harry lo osservò e vide che stava ancora ansimando leggermente, a occhi chiusi e con i capelli scombinati.
Si sdraiò davanti a lui, sentendo il suo respiro sul viso, e gli scostò una ciocca di capelli dal volto.
Gli occhi nerissimi del suo Omega si aprirono appena e, sulle labbra, gli baluginò un sorriso che sembrava del tutto felice e appagato.
"Ti amo così tanto, Severus, che farò davvero tutto quello che vorrai, lo sai, vero?"
Severus sorrise più ampiamente e poi disse piano, con la voce attenta e leggera di chi sta già scivolando nel sonno:
"Prima o poi dovrai imparare a dirmi di no o avremo più figli di quanti tu possa immaginare, Harry."
Harry sorrise e pensò che non fosse per niente una brutta prospettiva.
Si addormentò , durante la sua prima notte di nozze, sperando di sognare i volti di tutti quei figli.
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