30 - Una svenevole stupida ragazzina
Villa Malfoy, 30 dicembre 1998
Severus Piton
Narcissa andava avvelenata, Severus ne era certissimo.
Non aveva fatto nemmeno in tempo a dirle che avrebbero presenziato alla festa di fine anno, e che avrebbero accettato di sposarsi pubblicamente, che quella maledetta donna aveva cominciato a blaterare di fiori, arredi, decori e di almeno un milione di altre cose che Severus era certo di non voler sentire.
Harry era rimasto inizialmente spiazzato dalla donna, probabilmente perché non la conosceva davvero in privato e in pubblico Narcissa sembrava una persona fredda mentre in realtà era... Severus aveva fin troppi aggettivi per limitarsi a sceglierne uno solo, ma nessuno era molto lusinghiero in quel momento.
Per fortuna, almeno, la donna aveva deciso di dare il tormento a lui solo, lasciando in pace Harry che sembrava disorientato e, di certo, non pareva disposto a subire un terzo grado su quali colori e fiori preferisse.
Le irrefrenabili chiacchiere di Narcissa si erano ormai spostate su cose imbarazzanti, chiedendo a Severus cosa pensasse di indossare per la prima notte di nozze, e lui stava per perdere davvero la pazienza quando due gufi picchiarono con forza sui vetri.
Nella stanza erano solo lui, Harry, Lucius e Narcissa, perché Astoria era ancora sconvolta da quello che era successo e, dopo averli accolti, Draco si era ritirato al piano di sopra con lei.
Al rumore, tutti si girarono a guardare gli uccelli e il silenzio scese sulla stanza, rendendo chiaro che tutto lo spirito della padrona di casa, che adesso aveva portato una mano alla bocca e si stava mordicchiando un'unghia, era artefatto per stemperare la tensione degli ultimi due giorni.
"Adesso che cos'altro c'è?" Chiese Lucius a nessuno in particolare, andando alla finestra.
Afferrò entrambe le pergamene e le fissò e Severus lo vide aggrottare la fronte in un modo che non presagiva nulla di buono poi, lentamente, ne porse una a Harry.
"E' dall'Ufficio per il Controllo delle Creature Magiche, una per te e una per Draco... anche se non credo di volere disturbare mio figlio e la sua fidanzata in questo momento..."
Severus strinse i denti quando si rese conto, dallo sguardo disorientato del suo Alpha, che Harry non aveva idea di che cosa volesse dire, mentre lui era quasi certo di quello che stava per succedere così intervenne:
"Harry, qualunque cosa dica, non è tua responsabilità..."
Il suo stupido Alpha aveva già srotolato la missiva e la stava leggendo a occhi sgranati.
Subito dopo, prevedibilmente, sollevò gli occhi su Severus e chiese piano:
"Tu lo sapevi?"
Severus non lo sapeva ma avrebbe potuto intuirlo, se ci avesse pensato prima...
Villa Malfoy, 30 dicembre 1998
Harry Potter
All'Alpha Legato dell'Omega Severus Piton
In riferimento al rapporto in data 29 dicembre 1998, dell'Auror Kenneth Broadmoor, comunichiamo all'Alpha Legato dell'Omega Severus Piton che quest'ufficio gli assegna il diritto di prelazione sulla Rivendicazione di uno degli Omega precedentemente di proprietà dell'Apha Taddeus Nott, come da consuetudine in seguito ai duelli tra Alpha.
Poiché il rapporto ricevuto dal nostro ufficio stabilisce che l'Omega Severus Piton ha rappresentato in duello l'Alpha Draco Malfoy, solo uno dei due Omega precedentemente Rivendicati dall'Alpha Taddeus Nott potrà essere Rivendicato dall'Alpha Legato di detto Omega, poiché il diritto di prelazione sul secondo soggetto spetta di diritto all'Alpha Draco Malfoy.
Se ci dovessero essere contestazioni in merito alla decisione di quest'ufficio per quanto riguarda i diritti di prelazione sulle Rivendicazioni, invitiamo gli Alpha Draco Malfoy e l'Alpha Legato dell'Omega Severus Piton e dirimere la contesa con i mezzi consueti.
Amos Diggory
Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche
Harry, dopo aver letto la pergamena e dopo aver compreso che Severus, alla vista del gufo, aveva intuito il contenuto della lettera, guardò gli altri nella stanza in cerca di aiuto:
"Non sono sicuro di aver capito..." Disse incerto, mentre il sentimento d'inadeguatezza che lo aveva pervaso la notte prima fece di nuovo capolino nella sua mente, anche se la sua voce ringhiante lo scacciò con decisione.
Lucius Malfoy, che aveva aperto senza remore la lettera intestata a Draco, rispose circospetto:
"Tu e Draco dovreste andare al Ministero a visionare i due Omega e... uhm..." L'uomo guardò sua moglie e lei gli fece un cenno del capo, incoraggiante "... dovreste decidere se Rivendicarli, poiché ne avete il diritto per conquista, o se lasciare che siano dichiarati disponibili e reinseriti sulla Lista."
Harry sbatté gli occhi in fretta, cercando di schiarirsi le idee più che la vista.
Severus aveva rappresentato Draco e aveva vinto il duello, quindi ora le due Omega di Nott appartenevano a Draco e a lui, poiché Severus era un Omega e non poteva possedere nulla, tantomeno un altro Omega.
Severus, con voce cavernosa, intervenne:
"Non devi farlo ora."
Narcissa annuì convinta ma Lucius intervene:
"Non devi nemmeno farlo di persona. Draco vorrà rimanere con la sua fidanzata, immagino, quindi mi farò delegare e andrò io, per lui. Posso andare anche a tuo nome." Poi, dopo un momento d'incertezza, aggiunse: "Sarebbe meglio."
Harry vide Severus annuire in accordo e osservò i presenti, perché gli sembrava di essere tornato alle riunioni dell'Ordine della Fenice, quando tutti sapevano cose che lui non conosceva ma che lo riguardavano e aveva deciso, solo quella notte, che avrebbe dovuto essere lui a proteggere il suo Omega e non il contrario.
Harry era un uomo ora, un Alpha che si era fatto carico di rendere felice il suo Omega e in futuro i loro due figli, e non voleva rifuggire dalle sue responsabilità, soprattutto se lo faceva perché ignorava quale fosse il punto, così si fece coraggio e chiese:
"Perché credete che sarebbe meglio, per me, delegare?"
Nessuno rispose ma Harry sentì un'ondata di odio provenire da Severus e si girò a osservare il suo Omega:
"Allora?" Insistette.
Severus si leccò le labbra e poi disse con voce tagliente:
"Taddeus era un sadico. Le Omega, nel migliore dei casi, saranno pazze, nel peggiore..." per un momento Harry pensò che non avrebbe detto altro ma Severus aggiunse "... potrebbero essere gravide, in condizioni fisiche inimmaginabili, torturate... non sai che cosa potresti trovare, andando al Ministero. Lucius lo sa. Conosceva il bastardo da abbastanza tempo da avere un'idea precisa di cosa aspettarsi, per questo non manderà Draco ad affrontare questa cosa e, se lo vuoi, andrà anche al posto tuo, risparmiandoti la vista di quello che potresti trovare."
Harry, all'improvviso, ricordò di aver visto una delle volte in cui Voldemort aveva concesso Severus a Nott e strinse i denti per non lasciar uscire un ringhio.
"No. Ci vado." Poi guardò Severus e aggiunse. "Da solo."
Lucius annuì con la testa e, a Harry, sembrò che fosse vagamente ammirato dalla sua decisione, poi offrì:
"Possiamo andare insieme, se lo preferisci. Anche subito."
Harry guardò il suo Omega e quasi sorrise all'ironia della cosa: solo poche settimane prima non avrebbe mai voluto lasciare Severus solo in quella casa e, solo il giorno prima, per averlo abbandonato lì per qualche ora era finito in un duello nel quale sarebbe potuto morire, eppure ora si sentiva tranquillo.
"Sì, facciamolo subito, voglio togliermi il pensiero e poi devo fare alcune altre cose al Ministero."
Lucius si disse disposto a partire ma li dovette lasciare per qualche minuto, per cercare Draco e ottenere la sua firma di delega; nel frattempo Severus, dopo essersi scambiato con Narcissa un'occhiata che Harry non mancò di notare, tentò:
"Harry, non lo fare. Sarà brutto. Non voglio che ti senta responsabile per qualcosa che non hai fatto..."
Il suo Omega non disse altro ma Harry comprese che era preoccupato che si addossasse la colpa di qualunque cosa potesse essere capitata a quelle donne, proprio come quella notte si era addossato la colpa di quello che Voldemort aveva fatto a lui.
Harry però si sentiva tranquillo, quel giorno. Più che tranquillo. Era determinato a fare tutto giusto, da quel momento in avanti, così sarebbe andato e avrebbe visto quello che c'era da vedere, anche se non lo voleva.
Era stato stupido a ignorare per tanto tempo tutte quelle dinamiche che sembravano governare le interazioni tra gli Alpha e tra gli Omega; ora aveva capito che doveva conoscerle se voleva proteggere Severus, quindi non aveva altra scelta.
"Non ti preoccupare. Andrò al Ministero, dirò che non sono interessato alla Rivendicazione e poi passerò da Kingsley e gli dirò di rimettere in chiaro il mio nome come tuo Alpha sulla Lista; dopo gli dirò che, se non è contrario, apprezzerei che fosse lui a sposarci, domani sera."
Poi con una certa esitazione aggiunse, guardando la signora Malfoy:
"Sarebbe un problema, per lei e per suo marito, aggiungere i miei amici e quelli di Severus alla lista degli invitati? Mi piacerebbe averli vicini, domani."
La donna sorrise come se ogni preoccupazione che aveva mostrato un attimo prima fosse svanita, poi disse tranquilla:
"Ovviamente lo faremo. Severus mi dirà i nomi di tutti quelli che volete invitare mentre tu e Lucius andrete al ministero. Non preoccuparti di nulla, penseremo noi a tutto."
Harry, quando la vide sorridere, si rese conto che era più simile ad Andromeda di quanto avesse mai pensato.
Villa Malfoy, 30 dicembre 1998
Severus Piton
Severus si spostò nello studiolo di Narcissa e, insieme, decisero a chi mandare gufi e chi invitare a voce, via camino.
La donna s'incaricò delle lettere e Severus fece alcune chiamate via fuoco a Minerva, Andromeda e Molly.
A Minerva disse che sarebbero tornati a scuola nel tardo pomeriggio, per consegnare gli inviti a mano agli amici più stretti di Harry e a Irma e, dopo le felicitazioni di rito, Severus fu quasi certo che la vecchia strega si stesse commuovendo per la notizia, ben più di quando le avevano comunicato del Legame o della gravidanza.
Andromeda grugnì un assenso e disse che avrebbe cercato una baby-sitter per Teddy prima di confermare la sua presenza e, alla fine, domandò:
"Piton, sei certo che mia sorella mi voglia lì?"
Severus si girò verso Narcissa, che gli fece un gesto fermo e gli intimò di sposarsi dal fuoco per prendere il suo posto poi, dopo aver preso fiato, disse:
"Non ti voglio qui ma Severus e Harry gradiscono la tua presenza e quindi io sarò civile e, te ne prego, usami la stessa cortesia!"
La testa fiammeggiante e senza colori di Andromeda assunse un'espressione irata, che a Severus ricordò fin troppo la sorella pazza di quelle due, ma alla fine la donna disse:
"Sarò civile per Harry. Aspetterò la fine della cerimonia, farò le mie congratulazioni agli sposi e poi me ne andrò. E'accettabile?"
Narcissa rispose secca:
"Lo è." Poi chiuse la comunicazione senza altro indugio.
Severus la osservò rialzarsi in piedi e, vedendo l'espressione addolorata sul suo viso, chiese:
"Se non è... indelicato, posso chiedere perché, per davvero, non cerchi di riallacciare i rapporti con lei? E non vendermi quella spazzatura che è fuori dalla famiglia perché so che c'è dell'altro. Lo vedo da anni."
Narcissa si sedette e sembrò stanca e molto più vecchia di quello che era poi alzò la testa, altezzosa, e rispose:
"Mi ha abbandonata! Se n'è andata con quel Tonks e mi ha lasciata ad affrontare la mia famiglia da sola! Per Salazar, ero una ragazzina e un'Omega e tutti mi odiavano! Quando Lucius ha detto che mi avrebbe sposata una volta che entrambi avessimo finito la scuola, la mia famiglia si è opposta con tutte le sue forze; Lucius però mi aveva già Legata e loro non hanno avuto voce in capitolo. Da piccola ero sempre stata vicina sia a Bella che ad Andy ma dopo... Bella non era ancora così disturbata come sarebbe diventata negli ultimi anni della guerra ma, da un giorno all'altro, prese a trattarmi come una bestia e a disprezzarmi... era la peggiore di tutte e sapeva sempre esattamente cosa dire, e dove colpire, per farmi più male. Non la invitai al matrimonio, né lei né il resto della famiglia, invece chiamai Andromeda... era stata cancellata dall'albero genealogico, avendo sposato un Nato Babbano... speravo che avrebbe capito e che sarebbe stata felice per me! Quella stronza non solo non è venuta ma non ha mai più risposto a nessuna delle mie lettere. Come se non bastasse so per certo che invece continuò a invitare a casa sua il cugino Sirius! Lei è come tutti gli altri! Ci odia perché siamo diversi e ci considera poco più che animali! Se il tuo Alpha non la volesse al matrimonio, e se tu non fossi quasi un fratello per me, di certo non la inviterei nella mia casa!"
Severus non seppe cosa dire perché non conosceva bene Andromeda e non sapeva quali fossero le sue idee in merito, anche se il fatto che fosse rimasta in contatto con Sirius, piuttosto che con sua sorella, diceva di certo qualcosa.
Per cambiare argomento, visto che si era reso conto che avrebbe fatto meglio a tenere per sé la sua curiosità, tornò al camino e chiamò Molly Weasley.
La donna fu entusiasta della notizia e disse che avrebbe cercato di radunare tutta la famiglia, compreso suo figlio Charlie che, dopo la guerra, era tornato a lavorare in Romania.
Severus fu contento che quella donna, che era come una madre per il suo Alpha, sarebbe stata presente e sorrise fra sé mentre Narcissa dichiarava:
"Ecco, se devo scegliere di ricucire i rapporti con qualcuno, credo mi piacerebbe farlo con quella donna. Mi è sempre dispiaciuto che Lucius e suo marito si trovassero in disaccordo su tutto, perché io avrei gradito poter avere un'amica che fosse nella mia stessa situazione, credo."
Severus si risentì un po' a quelle parole:
"Ed io? Non sono tuo amico, io?"
Narcissa ridacchiò e poi rispose solare:
"No Sev, tu come amico fai proprio schifo! Non ti piace fare shopping, non hai mai avuto figli prima d'ora e, diciamocelo, di certo non sarebbe stato divertente sapere cosa facevi con i tuoi precedenti Alpha, sapendo chi erano..."
Narcissa disse tutto quello con un sorriso leggero e alla fine, consolante, aggiunse:
"In compenso ti ho sempre considerato il mio fratellino, quello che non poteva proprio fare a meno di cacciarsi nei guai. Tu davvero non sai quanto sono stata sollevata quando ho capito che Potter non era il tipo di Alpha che temevo... sono davvero felice per te! Avanti, adesso smettila di farmi quella faccia e richiama la signora Weasley... che ne dici di invitarla qui per aiutarci con i dettagli del matrimonio? Cielo! Aggiungere un matrimonio alla festa, in un giorno solo, sarà dura! Abbiamo, anche se intendo più me che te, bisogno di aiuto!"
Severus era frastornato dal discorso che la donna aveva sciorinato quasi senza prendere fiato. Da una parte era felice che a lei fosse sempre importato di quello che gli succedeva, e non poteva negare di averle dato un bel po' di ansie negli anni, ma dall'altra era estremamente irritato perché si sentiva trattato come poco più di un bambino, cosa che di certo non era. Sbuffò e si rimise al camino.
Ministero della Magia, 30 dicembre 1998
Harry Potter
Per quanto Harry si sentisse molto più sicuro, dopo quella notte durante la quale la sua parte Alpha sembrava aver deciso che fosse meglio prendere il controllo, era comunque felice di non dover andare al Ministero da solo.
Lucius Malfoy non era la migliore delle compagnie e Harry era ancora teso vicino a quell'uomo, ma preferiva comunque non essere da solo, dovendo affrontare quella prova.
Harry si smaterializzò direttamente nell'ufficio di Kingsley, perché odiava passare dall'ingresso del Ministero dove c'erano sempre giornalisti in agguato, e ragguagliò il Ministro sulla sua decisione mentre aspettavano che Lucius li raggiungesse, passando dalla porta principale visto che non gli era di certo consentito comparire direttamente all'interno dell'edificio.
Nell'attesa Kingsley gli fece le sue congratulazioni e disse che gli sembrava un'ottima idea, dal punto di vista politico, che Harry rendesse palese la sua natura e contemporaneamente sposasse Severus.
Arrivò anche a dire, con una certa emozione, che era davvero felice di poter celebrare il matrimonio personalmente.
Si accordarono per far comparire il suo nome sulla Lista come Alpha di Severus il giorno successivo, in modo che non ci fossero fughe di notizie, così il matrimonio sarebbe davvero stato una sorpresa per tutti.
Il Ministro non lo disse ma Harry pensò che la mossa fosse volta anche al voler evitare polemiche e conflitti perché, di certo, molti avrebbero storto il naso a quell'unione, soprattutto quando gli eventi recenti fossero diventati di pubblico dominio.
Il Profeta aveva pubblicato quel giorno il necrologio di Nott e Greengrass ma non erano stati diffusi dettagli e tutto era passato sotto silenzio; le cose non sarebbero restate in quel modo quando qualcuno avesse compreso quello che era successo realmente e com'erano morti i due ex Mangiamorte.
Harry temeva che ci sarebbero stati attacchi verso Severus da parte di Alpha che, come l'Auror McKinnon, pensavano che un Omega di tale risma andasse soppresso e sperava che l'essere sposato con lui, oltre che essere Legati, bastasse a tenere a bada i malumori.
Quando un assistente bussò alla porta per annunciare l'arrivo di Lucius, i discorsi furono interrotti e Kingsley si disse disposto ad accompagnare i due Alpha.
"Non mi sono mai curato delle questioni tra Alpha e Omega, prima, e non ho mai nemmeno assistito a un duello di contesa come Auror ma adesso, come Ministro, mi sento in dovere di comprendere meglio la situazione." Disse a mo' di spiegazione mentre scendeva con Harry e Lucius verso le celle del Ministero, nell'interrato, dove erano tenute le Omega che erano appartenute a Nott.
Già il fatto che fossero tenute in una cella, come se fossero prigionieri pericolosi, fece sentire a Harry un sapore amaro in gola ma, quando una guardia aprì la pesante porta della cella, davanti a loro, il suo malessere peggiorò di molto.
La cella era umida e buia ma la poca luce bastava a vedere che entrambi gli Omega, un uomo e una donna, erano nudi e seduti sul pavimento.
Al loro ingresso, probabilmente sentendo l'odore di Lucius che non era mascherato, entrambi cominciarono a gemere smaniosi e l'uomo si mise a quattro zampe, offrendo il culo al patriarca Malfoy.
Harry sentì per primo l'odore di piscio ed escrementi e comprese che la cella non aveva nemmeno i servizi igienici, e che gli Omega erano stati lasciati semplicemente lì, forse addirittura senza cibo.
La seconda cosa che vide furono le lunghe strisce di pelle rossa, infiammata, che attraversavano i glutei e la schiena dell'Omega maschio, che era chiaramente stato frustato a sangue piuttosto di recente.
I suoi occhi si spostarono sulla donna, che sembrava cercare di strisciare sul pavimento, verso di loro, arrancando con le braccia. La luce era scarsa ma Harry si rese conto che le mancavano entrambe le gambe, che erano state amputate completamente.
Di fianco a sé vide Lucius portarsi un fazzoletto al naso, per cercare di arginare la puzza e, girandosi dall'altro lato, vide Kingsley assumere un'espressione dura.
La guardia che aveva aperto la porta chiese con voce neutra:
"Che cosa devo scrivere? Le Rivendicate o le faccio rimettere sulla Lista?"
Harry si girò ringhiando di gola, incapace di fermarsi, e afferrò l'ometto per i vestiti:
"Lo sai che sono persone? Che cosa hai fatto? Li hai scaricati qui senza un pensiero e hai chiuso la porta? Li hai nutriti almeno? Se fossimo venuti tra una settimana, li avremmo trovati morti di sete e di fame?"
L'uomo sbarrò gli occhi davanti alla furia del Salvatore del Mondo Magico e cercò di difendersi:
"Io sono solo il guardiano! Non li ho portati qui io! Sono le celle per gli Omega in transito. E' sempre stato così!"
Harry lo mollò, disgustato da quanto poco sembrasse importare a quel tizio delle condizioni dei due Omega, poi con voce rigida chiese:
"Come si chiamano?"
La guardia controllò i fogli che ancora stringeva in mano, poi rispose con voce incerta:
"Omega Aramintha Gamp e Omega Licorus Selwyn."
Harry cercò di memorizzarli, anche solo per rispetto, sebbene fosse quasi certo che nessuno di quei due sfortunati fosse abbastanza lucido da riconoscere il proprio nome.
Lucius a quel punto tentò di abbreviare la discussione, probabilmente vedendo il turbamento di Harry:
"Li rimetta entrambi sulla Lista. Rinunciamo al diritto di prelazione sulla Rivendicazione."
La parte Alpha di Harry, che era in comando da quella mattina, si girò di scatto verso Malfoy e disse con voce ringhiante:
"No. Puoi parlare per l'Omega che sarebbe stato destinato a Draco ma io Rivendicherò l'Omega che mi spetta."
Sia Kingsley che Lucius lo fissarono come se fosse impazzito mentre il guardiano, ignorando gli sguardi degli altri, chiese:
"Quale dei due?"
Harry, in quel momento, sentiva solo la rabbia che gli sciaguattava nello stomaco e la sua mente era in tumulto. La cella angusta e scura, l'odore di escrementi, i corpi feriti degli Omega, tutto gli riportava alla mente i tanti brutti ricordi della sua vita e la sua voce ringhiante gli disse che non poteva accettare che quel trattamento fosse perpetrato su altri, se poteva evitarlo; inoltre era un suo diritto Rivendicare almeno uno di quegli Omega.
"La signorina Gamp." Ripose Harry, perché le condizioni della donna lo avevano lasciato così scosso che non poté fare a meno di volerla salvare da qualcosa di ancora peggiore di quello che aveva già subito.
Kingsley gli posò una mano sul braccio per attirare la sua attenzione e poi disse, scuotendo la testa:
"Harry, è gentile da parte tua volerti occupare di questa donna ma non è una tua responsabilità."
Harry si raddrizzò e squadrò le spalle e, all'improvviso, fu certo di essere grande e potente com'era l'Alpha del suo sogno.
"Così dici tu, ma lo è. E' mia responsabilità perché ho il diritto di Rivendicarla per primo e, se non lo facessi, qualunque cosa gli succedesse dopo peserebbe sulla mia coscienza. Potrei provare a fingere che non sia così e dimenticarmi di lei ma non funzionerebbe. Non per me."
A quel punto Malfoy provò a intervenire:
"Pensa a Severus, Potter. Che cosa credi che dirà se Rivendichi un'altra Omega il giorno prima di sposarti con lui?"
Harry a quello non aveva pensato, tutto intento a cercare di fare la cosa che credeva migliore, così aggrottò la fronte e rifletté.
Quella notte lui era stato un disastro completo e il suo Omega lo aveva sostenuto per tutto il tempo. Severus adesso sapeva cosa gli era successo, o almeno lo poteva immaginare visto che Harry gli aveva risparmiato i dettagli, e di conseguenza era certo che avrebbe capito.
Lui non poteva lasciare qualcuno in quelle condizioni. Semplicemente non poteva e dubitava che Severus, al posto suo, avrebbe preso una decisione diversa.
"Lui capirà." Disse con voce decisa e la guardia di nuovo s'inserì nel dialogo:
"In verità i documenti dicono che lei ha diritto di prelazione anche sull'altro Omega, nel caso in cui il signor Malfoy declinasse."
Harry osservò l'uomo con rabbia ma si rese conto che l'unico delitto di quel tipo era la sua insensibilità; non era stato la causa di nulla di quello che era successo, così rispose con voce tesa:
"Bene, allora Rivendico anche il signor Selwyn."
Vide Lucius scuotere la testa e Kingsley strinse la presa sul suo braccio che non aveva mai lasciato, dicendo:
"Harry, non lo fare. Attirerai dei guai in questo modo, sia su te stesso che su Severus. Pensaci."
Malfoy aggiunse rapido:
"Il possesso di due Omega, da parte di un Alpha potente, è tollerato nella nostra comunità, ma Rivendicandone tre attirerai le ire di quanti non ne hanno nemmeno uno. Qualcuno potrebbe contestare il tuo comportamento e..."
"... sfidarmi?" Finì Harry sollevando un sopracciglio. "Bene. Che mi sfidino, se è quello che vogliono. Io farò quello che credo giusto." Poi si rivolse alla guardia e disse perentorio:
"Prepari i documenti. "
L'uomo sollevò gli occhi dai fogli e disse cauto:
"Sarà un problema costringerli a firmare..."
Harry passò lo sguardo da lui agli Omega smanianti e si accorse che la donna era ormai strisciata fin quasi a loro.
Harry prese la bacchetta dalla tasca dei Jeans e tolse il suo incantesimo cancella odori.
Immediatamente entrambi gli Omega si afflosciarono sul pavimento, inconsci, e Harry fece un passo avanti incurante dell'odore e della sporcizia; afferrò la donna sotto le ascelle e la sollevò tra le braccia.
"Le prenda un'impronta e la metta sul foglio. Sono certo che possa bastare." Disse sicuro.
La guardia guardò brevemente il Ministro, che annuì, e fece come richiesto.
"Voglio portare entrambi al San Mungo, immediatamente. Possiamo discutere del resto più tardi." Dopo averlo detto, senza altri indugi, si smaterializzò con l'Omega ancora tra le braccia.
Villa Malfoy, 30 dicembre 1998
Severus Piton
Narcissa non era nuova a prendere decisioni che a Lucius non sarebbero piaciute, così quel pomeriggio non si fece remore invitando la signora Weasley nella loro casa.
La donna sembrava esitante e incerta, forse sopraffatto dal lusso smaccato e ostentato del salotto in cui era arrivata pensò Severus, ma si riprese in fretta e sorrise, anche se forse l'espressione era più dedicata a lui che alla padrona di casa.
"Sono così felice per te!" Disse abbracciando Severus, e fu solo allora che lui si rese conto che c'era qualcosa di strano.
Dopo che si fu sciolto dall'abbraccio, Severus sollevò un sopracciglio e chiese, insinuante:
"Forse anch'io dovrei congratularmi con te, o sbaglio?"
La donna parve leggermente disturbata, prima di abbassare gli occhi con modestia e rispondere sottovoce:
"Sarebbe meglio di no. Alla mia età non è molto sicuro e... Arthur ed io abbiamo pensato fosse meglio che non si sapesse per... beh, per evitare che i ragazzi soffrissero nel caso..."
Severus corrugò la fronte ma comprese il problema. La donna davanti a lui aveva perso un figlio solo pochi mesi prima e ora ne aspettava un altro... in un'età in cui una gravidanza poteva essere pericolosa, anche per un Omega, di conseguenza era ovvio che non volesse farlo sapere ai suoi figli.
"Sì, certo. Non dirò nulla. Nemmeno a Harry, non ti preoccupare."
Narcissa li osservò da poco distante ma era chiaro che aveva sentito tutto e, quando la signora Weasley si girò a guardarla, sollevò le mani e dichiarò allegra:
"Nemmeno una parola! Non che siano fatti miei, comunque... anche se di certo deve esserci voluto un bel po' di coraggio per affrontare una nuova gravidanza..."
'Alla tua età' fu pensato ma non detto, anche se le parole restarono sospese nell'aria, tra loro.
Narcissa scrutò Molly per un momento, poi si aprì in un sorriso e la invitò a sedere, mettendola rapidamente al corrente di come lei e Severus avevano deciso di gestire il matrimonio durante la serata.
Molly, che inizialmente sembrò rimanere in silenzio, forse perché non voleva intromettersi o forse perché non era esattamente a suo agio con l'attuale compagnia, dopo mezz'ora trovò il coraggio di intervenire spiegando che aveva organizzato il matrimonio del figlio maggiore solo l'anno prima e, basandosi su quello, suggerì alcune modifiche sulle tempistiche.
Inizialmente Narcissa aveva deciso che la cerimonia sarebbe stata a metà serata ma Molly fece notare che, a quel punto, alcuni degli ospiti avrebbero potuto essere già stanchi o distratti, e che probabilmente sarebbe stato meglio se la celebrazione fosse avvenuta subito, senza indugi, anche per favorire gli sposi, nel caso volessero ritirarsi anticipatamente.
L'ultima parte l'aveva detta rivolgendo un sorriso saputo a Severus, che lo aveva apprezzato ben poco perché, improvvisamente, gli sembrò che l'intuizione iniziale di Narcissa, sul fatto che potesse diventare amica di Molly, fosse fin troppo centrata e ben poco auspicabile, per la sua sanità mentale.
Giurò a se stesso che, se entrambe avessero cominciato a mettere il naso nella sua relazione intima con Harry, le avrebbe semplicemente affatturate sul posto, senza porre tempo in mezzo!
Le chiacchiere delle due donne lo avevano stordito per l'ultima mezz'ora e Severus aveva cominciato a sentirsi vagamente oppresso e accerchiato, mentre si rendeva conto che sia Narcissa che Molly era davvero a caccia d'informazioni e che stavano, in ogni modo, cercando di avvicinarsi all'obiettivo senza darlo troppo a vedere.
Fu solo leggermente sorpreso che, alla fine, fosse Molly e non Narcissa a trovare il coraggio di rivolgergli domande scottanti:
"Allora Severus, ho sentito che alla fine i bambini saranno due, giusto? Sono passata a farmi controllare da Poppy, nei giorni scorsi, e lei se lo è lasciato sfuggire. Non era un segreto, vero?"
Severus si portò una mano alla pancia e sentì il forte desiderio di poter bere qualcosa di forte, perché aveva l'impressione che avrebbe potuto aiutare se avesse dovuto affrontare entrambe le donne contemporaneamente.
"Non era un segreto. Comunque le gravidanze sono vicine e potrebbero nascere insieme, anche se Poppy non lo auspica." Rispose secco Severus ma Narcissa intervenne subito dopo:
"E'... come mai non avete preferito aspettare? Almeno per il secondo. Il tuo Alpha deve ancora prendere i MAGO, dopotutto..."
Severus digrignò i denti e poi, dopo un respiro profondo per calmarsi, rispose:
"E' stato un incidente."
Entrambe le maledette donne lo guardarono con occhi da gufo e lui, sebbene non fosse proprio tutta la verità, ammise:
"Harry ha sempre fatto schifo in pozioni. Ha sbagliato boccetta e se n'è accorto solo dopo."
Narcissa ridacchiò piano ma Molly restò invece molto seria e, in tono severo, chiese:
"Sei certo che non... non lo abbia fatto apposta?"
A Severus la domanda non piacque perché credeva che la donna avesse più fiducia nel suo Alpha, essendo quasi una madre, per lui.
"Perché avrebbe dovuto?" Ritorse la domanda, adesso vagamente incuriosito.
Molly rispose rapida:
"E' giovane e impaziente... magari non voleva aspettare..."
Severus tagliò la frase della donna:
"Non c'è modo. E' solo una testa di legno in pozioni, tutto lì, ma mi sono accertato che la cosa non possa più accadere."
Forse lo aveva detto in tono un po' troppo acido ma di certo non si aspettava la risposta di Narcissa:
"Oh Merlino! Lo hai castrato?"
Severus trasalì alla domanda, e all'idea, e rispose stridulo:
"Cosa? NO!"
Era la cosa sbagliata da dire perché diede lo spunto giusto alla padrona di casa:
"Sei per caso troppo affezionato alla dotazione del tuo Alpha, per risolvere il problema alla radice, Severus?" Chiese con voce leggera mentre lui si sentiva le guance andare a fuoco e la signora Weasley nascondeva una risatina dietro alla mano.
"Narcissa, smettila subito o giuro che me ne vado!" Disse mettendo nella voce tutta l'indignazione di cui era capace poi, sospirando e intuendo che doveva dare a Narcissa almeno uno straccio di pettegolezzo per farla desistere dal chiedere altro, decise che tanto valeva togliersi il chiodo fisso che lo stava seguendo fin da quando il suo calore era finito e, approfittando del momentaneo silenzio, chiese:
"Comunque, se proprio volete che vi dia qualcosa di cui sparlare io... ecco..." poi aggiunse l'ultima parte quasi sottovoce "... uhm... ho avuto un calore piuttosto strano..."
Gli occhi di Narcissa brillarono e Molly si chinò in avanti verso di lui, come per sentirlo meglio.
Severus, davanti a quelle palesi manifestazioni d'interesse, sospirò e si preparò mentalmente a intrattenere il suo pubblico:
"Insomma... ho ricordi molto più vaghi del normale e Harry mi ha detto che ha temuto, in certi momenti, che non tornassi proprio in me. Mi sono impensierito ma, magari, non è niente..."
Narcissa prese l'esca senza indugio:
"Intendi che sei stato molto, molto disinibito, Severus? Molto più del normale? Dammi dei dettagli, avanti!"
"Narcissa, ti prego non lo fare... sono serio! Mi sono preoccupato e vorrei davvero che mi diceste se è normale o no. Ho preso i soppressori per molti anni, potrebbe essere stato quello?"
Molly gli posò una mano su un braccio, in un gesto che sembrava confortante, poi chiese con voce seria:
"Severus, sono certa che Narcissa non voglia tormentarti..." poi, dopo un'occhiata all'altra donna, si corresse "... o almeno non lo fa solo per quello, però devi essere più specifico se vuoi che capiamo il problema, caro."
Sebbene la frase fosse stata detta in tono materno e preoccupato, Severus fu sicuro che la realtà fosse ben diversa ma lui voleva davvero sapere se quello che gli era successo era normale o no, quindi dovette cedere:
"Sì, va bene." Poi scoccò un'occhiata acida a Narcissa e ammise: "A quanto pare sono stato... err... più disinibito del solito. Non sono riuscito a restare in me né durante l'annodamento né nelle pause. E' stato come se fosse un solo lungo eccesso del calore, per tutti gli otto giorni."
"Otto giorni?" Narcissa fischiò in modo poco signorile e Severus, sebbene sapesse che era inutile, gli scoccò l'ennesima occhiataccia.
Molly chiese cauta:
"Hai sempre avuto calori così lunghi?"
Severus almeno a quello poteva rispondere senza problemi:
"In passato no, ma con Harry sembrerebbe essere la norma, forse perché è un Alpha particolarmente potente..."
Narcissa sventolò una mano:
"Lo era anche... uhm... lui... non credo sia quello. Comunque spiegaci: che cosa intendi di preciso? Ancora non capisco bene. Che cosa hai fatto di così diverso? Comprendo il bisogno di essere annodato ma... è successo altro?"
Severus rivide mentalmente il capanno del giardino e strinse i denti perché, in nessun universo, avrebbe raccontato a quella donna i particolari.
"Narcissa, ho continuato a chiederlo incessantemente... oltre le possibilità di Harry, a quanto pare, che ti ricordo avere solo diciotto anni..."
Sperò che quello bastasse e che placasse la sete di pettegolezzo di quella scostumata, ma così non fu:
"Non è che forse Harry... uhm... non voglio insinuare nulla ma, magari, è solo... poco dotato? Forse..."
Molly reagì alla domanda aprendo la bocca in una 'O' di stupore vagamente imbarazzato e Severus si coprì la faccia con le mani, gemendo:
"Non c'è niente che non vada nella dotazione di Harry! Anzi!"
"Narcissa, cara, credo che questo sia sufficiente, non credi?" Domandò Molly con tatto e Severus, almeno in quel momento, le fu grato; la padrona di casa invece le rispose con una smorfia delusa.
Molly continuò in tono calmo:
"E comunque, per rispondere alla tua domanda, non c'è nulla di strano. Più la gravidanza avanza, più i calori saranno... uhm... incontrollabili. Sono gli ormoni."
Narcissa corrugò la fronte e ammise candidamente:
"Non mi è successo nulla del genere quando aspettavo Draco."
"Oh, a me sì! Succede spesso con le doppie gravidanze!" Poi dopo un momento, rendendosi conto che sia Severus sia Narcissa la stavano fissando, aggiunse:
"Non che ne abbia mai avute ma i gemelli valgono doppio, giusto?" Il suo sorriso fu un po' tirato, quando lo disse e Narcissa, probabilmente intuendo che il ricordo del figlio perso le era doloroso, fu rapida nel dire:
" Capisco. Adesso però, per tornare all'argomento precedente, Severus quanto è grossa..." gesticolò con le mani per dare un'idea di grandezza e poi concluse "... la dotazione di Harry?"
Per sua fortuna Severus fu salvato da altre domande dal fuoco del camino che divenne verde e ruggì, annunciando il ritorno di Harry e Lucius dal Ministero.
Villa Malfoy, 30 dicembre 1998
Harry Potter
Severus stava sorridendo quando Harry uscì dal camino, e vederlo così rilassato e felice lenì un po' la nausea che aveva provato quella giornata, prima nella cella e poi al San Mungo.
Vide anche Molly e ne rimase sorpreso ma non si fermò a parlare con la donna perché, la prima cosa che voleva fare, era dire quello che doveva al suo prezioso Omega. Dopo aver salutato non troppo calorosamente sia Narcissa che Molly, chiese a Severus di potergli parlare in privato.
Il suo Omega si alzò dalla sedia dove si trovava e lo prese per mano, dirigendosi verso una parte dell'enorme villa che lui non conosceva ma con cui, evidentemente, Severus aveva familiarità.
Non dovette nemmeno aspettare che la porta si chiudesse alle sue spalle, per sentire la voce del suo Omega affermare:
"L'hai Rivendicata."
C'era una nota strana nella voce di Severus ma Harry lo affrontò a testa alta perché non aveva nulla da nascondere, né di cui vergognarsi:
"Sì. L'ho fatto. Li ho Rivendicati entrambi. Non voglio che tu pensi che m'interessino in alcun modo, se non per il fatto che sono due persone che stavano soffrendo e..."
Ora che aveva cominciato a parlare Harry si rese conto che, nonostante la sicurezza che aveva ostentato per tutta la giornata, non era davvero certo che Severus avrebbe capito.
"Dove intendi tenerle?"
Harry non ci aveva davvero pensato ma rispose comunque:
"Adesso sono al San Mungo e dopo... non lo so."
"No." Rispose secco Severus.
Harry lo osservò con attenzione e cercò nel Legame ma non sentì nulla, chiaro segno che il suo Omega stava occludendo.
"Sev, senti..."
"Ho detto di no. Non accetto, in nessun modo, di dividere la casa che mi hai detto essere anche mia, con altre due Omega. Non me lo hai chiesto. Hai fatto tutto come se io nemmeno esistessi, vero, Alpha?"
Il titolo era stato aggiunto come insulto e Harry non poté nemmeno equivocare perché, in effetti, non aveva pensato molto a cosa sarebbe successo dopo e...
"Severus, cerca di capire: erano entrambi in condizioni pietose e non potevo in nessun modo..."
Il suo Omega avanzò verso di lui assottigliando lo sguardo e puntandogli un minaccioso dito contro il petto:
"E che cos'altro dovrei condividere con loro, oltre alla mia casa? Forse dovrei accettarle nel mio letto di buon grado, Alpha?"
Harry fece un passo indietro, perché Severus lo stava sovrastando con una luce mortale negli occhi.
"No! Aspetta, non è così... io ti giuro..."
"Ieri, Harry. Solo ieri eri in un mucchio di moccio, raggomitolato in un angolo, piagnucolando e accusandomi di non volerti e oggi... oggi decidi che non ti basto più solo io? Io? Quello che ti ha chiesto, in ginocchio, di sposarlo e a cui tu hai detto di sì, SOLO IERI?"
Severus stava urlando e Harry rimase immobile sotto quella furia, perché gli sembrava impossibile che proprio il suo Omega, con quello che aveva passato, non capisse...
"E dopo che cos'altro m'imporrai, Alpha? Vuoi fare un bel matrimonio tutti insieme, forse? O preferisci..."
"Zitto!" Ordinò all'improvviso perché c'era qualcosa di molto sbagliato in tutto quello.
Si prese un momento per valutare la situazione e poi continuò:
"Adesso prendi fiato e, visto che stai occludendo, metti a frutto la tua intelligenza e ragiona."
Harry era quasi certo che fossero gli ormoni a parlare e non esattamente Severus e, forse, costringendolo a frenare il suo cattivo umore e a schiarirsi le idee, si sarebbe calmato.
Poi Severus si mise a piangere.
Harry trasecolò perché quella era l'ultima cosa al mondo che si sarebbe aspettato.
Vide il suo Omega incrociare le braccia come a volersi stringere il petto poi si girò e, dandogli le spalle, si diresse verso un divanetto e ci si sedette con rabbia.
Harry si avvicinò titubante e poi disse piano, sperando di non essere investito di nuovo da un fiume di cattiveria:
"Sev, puoi parlare, se vuoi. Non volevo..."
Il suo Omega si buttò tra le sue braccia singhiozzando e Harry gli passò le braccia intorno e lo trattenne.
"Amo solo te, Severus. Solo te. Lo sai, vero?"
Villa Malfoy, 30 dicembre 1998
Severus Piton
Probabilmente Molly aveva ragione.
La doppia gravidanza aveva messo in circolo così tanti ormoni, nel suo corpo, che non riusciva più a ragionare nemmeno quando occludeva.
Era stato travolto da una gelosia senza confini, una cosa puerile che mai si sarebbe aspettato di provare prima di quel giorno, tantomeno per un... Alpha!
Si sollevò dal petto di Harry, sapendo benissimo che si era appena reso ridicolo con quell'assurda scenata, e prese un fazzoletto per asciugarsi il viso con rabbia.
Harry non disse nulla ma non servì, perché lui continuò a sentirsi uno stupido e non riuscì a impedirsi di chiedere, con voce lacrimevole:
"Davvero? Sei sicuro che non t'interessino... quelle Omega?"
Harry, molto lentamente, lo prese di nuovo tra le braccia come se lo stesse cullando e rispose:
"Come ti viene in mente una cosa del genere? Io vedo sempre e solo te. Solo te."
"Ma io non sono... lo sai... non sono bello e sono un maschio e forse tu preferiresti un'Omega giovane e carina e..."
Severus si bloccò perché le sue stesse parole gli risuonarono nelle orecchie, scatenandogli una rabbia ardente.
Come diavolo era possibile che si fosse ridotto a dire insensatezze di quel genere?
Era vergognoso... non sembrava nemmeno lui ma una qualche svenevole stupida ragazzina senza senso!
Si era irrigidito, mentre si rendeva conto di quelle cose, e con uno scatto si sollevò e con voce tagliente continuò il discorso interrotto:
"... e oggi tu torni e hai rivendicato altre due Omega. So che sono gli ormoni a parlare e a rendermi così insensatamente geloso ma non riesco a non pensarci."
Harry rimase zitto per un orribile istante, poi chiese:
"Sei... geloso?"
Severus si voltò a guardarlo con astio:
"Sì. Sono geloso. Sei il dannato Salvatore del Mondo Magico, sei giovane e bello. Chiunque ti vorrebbe ed io sono geloso! Sono geloso della piccola Weasley con la quale stavi prima di me, sono geloso di Granger che ti sta sempre appresso, sono geloso addirittura del tempo che passi con Paciock, va bene?"
Harry lo guardò a bocca aperta e non disse nulla, così lui insistette:
"Mi sento un imbecille ma ho bisogno di sentirti dire che mi vuoi, anche se sono un uomo non particolarmente bello, anche se sono troppo vecchio per te e anche se ho un carattere orribile."
Lo stupido Alpha boccheggiò per un po' e Severus aggrottò la fronte, perché sapeva che stava facendo una scenata per nulla ma non poteva proprio farne a meno.
Harry si avventò su di lui ringhiando furiosamente e Severus, che non se lo aspettava, scivolò indietro mentre il suo Alpha lo prendeva al volo e lo sorreggeva.
"Sei mio! Sei tutto mio e sei bello e mi piaci da impazzire e non sei troppo vecchio e il tuo carattere è orribile ma ci sono abituato e mi piace anche quello, di te." Disse tutto d'un fiato e poi continuò: "Va bene così? Vuoi sentire altro? Basta che lo chiedi e lo dirò! Farò di più: te lo giurerò in ginocchio, me lo farò tatuare addosso! Tutto quello che vuoi! Te l'ho promesso: ti darò tutto quello che vuoi!"
Harry lo sdraiò sul divano e si mise sopra di lui, facendogli sentire la sua grossa erezione, e Severus per un momento si rese conto di quanto tutto quello fosse folle:
"Io sono geloso e tu, stupido Alpha, ti ecciti?"
Harry ridacchiò sopra la sua bocca e poi gli disse a fior di labbra:
"Sì! Mi piace! E' bello sapere che ci tieni abbastanza da essere geloso di me! Io sono sempre geloso e faccio fatica anche solo a saperti vicino a Draco, per non parlare di Lucius, ma non pensavo che tu potessi essere geloso! Mi piace! Tu mi piaci!"
Che fossero di nuovo gli ormoni o che non lo fossero, all'improvviso anche Severus era eccitato e voleva il suo Alpha tutto per sé.
"Andiamo a casa. Portami a casa e fammi sentire che sei tutto mio!"
Casa sulla collina, 30 dicembre 1998
Harry Potter
Si erano congedati da Villa Malfoy così in fretta che di sicuro la loro era sembrata una fuga e Harry aveva visto, negli occhi di Lucius, una certa inquietudine.
L'uomo dopotutto lo aveva avvisato che, probabilmente, Severus avrebbe preso male la situazione e forse aveva pensato che se ne andassero per litigare in un posto più intimo, invece era tutt'altro che volevano fare, lui e il suo Omega da soli.
Harry si era sentito al centro del mondo quando aveva capito che tutta la rabbia di Severus era solo dovuta alla gelosia e ora, arrivati nella loro casa, lo prese in braccio e cominciò a salire le scale mentre il suo Omega gli si attaccò alle labbra, con la chiara intenzione di non voler interrompere il bacio.
A metà scala Harry dovette fermarsi per prendere fiato, rimettendo a terra Severus e spingendolo contro il muro senza mai lasciare le sue labbra.
Continuò a spingergli il bacino contro, sfregando eccitato su di lui e sentendolo gemere nella sua bocca.
Quando decise che la sua voglia era troppa gli passò le mani dietro la schiena, appoggiandogliele sul culo e sollevandolo di nuovo. Sentì il suo pancione premergli contro mentre le sue lunghe gambe gli si allacciavano alla vita e ricominciò a salire le scale.
Una volta in camera lo buttò sul letto ed estrasse la bacchetta con un ghigno.
In un attimo tutte le ante del loro armadio divennero una grossa specchiera e Severus le fissò incerto, prima di dire:
"Stai scherzando? Questa cosa sembra presa direttamente da un hotel di dubbio gusto!"
Harry fissò gli specchi, che erano direttamente davanti al letto e, continuando a sorridere, disse:
"Non che io sia mai stato in uno di quei posti ma, se ci mettono gli specchi, sarà perché alle coppie piace guardarsi, no?" Poi, con voce falsamente sospettosa, chiese: "E spiegami come fai tu, mio eccitante Omega, a sapere come sono le camere di certi hotel?"
Severus ridacchiò davanti alla buffonata e Harry, con un colpo di bacchetta, lo lasciò perfettamente nudo.
"In piedi, cagna. Vieni qua!" Ordinò, tutto preso dal nuovo gioco.
Severus obbedì e a Harry sembrò che l'ordine, in quel momento, non gli stesse spiacendo troppo.
Quando lo ebbe in piedi vicino a sé gli si mise dietro la schiena, sollevandosi in punta di piedi per appoggiargli la testa sulla spalla poi, mentre gli carezzava il pancione con le mani, gli sussurrò all'orecchio:
"Guardati. Sei bellissimo." La sua mano scese sul piccolo membro duro del suo Omega, cominciano a pomparlo piano. "Io ti guardo e ti vedo perfetto. Hai la pelle bianca come una statua di marmo, e mi piace da morire che tu sia quasi del tutto glabro a parte questi riccioli qui..." disse lasciando il pene e spostando la mano per accarezzargli i peli del pube, per poi risalire con la punta delle dita fino all'ombelico, che penetrò con l'indice mentre Severus rabbrividiva.
"Sì, ma il mio viso non è..."
Harry lo interruppe, prima che cominciasse di nuovo a recriminare sul suo aspetto:
"Il tuo viso è bello e so che pensi che il tuo naso sia troppo lungo ma a me piace. Quando mi prendi tutto in quella tua bocca bollente, lo sento schiacciato contro di me e so che stai facendo del tuo meglio per spingertelo in gola. Mi eccita da morire."
Severus cercò di girare il viso verso di lui ma Harry glielo impedì:
"No. Guardati. Sei spettacolare e sei tutto mio." Harry, che aveva ancora la bacchetta nella mano libera, appellò il lubrificante e poi disse a Severus:
"Chinati in avanti e appoggiati allo specchio."
Severus lo fece e Harry cominciò a impastargli una natica, prima di ungersi le dita e infilarne due nell'ano del suo Omega, che si lamentò piano.
"Su, non fare il difficile. So che ti ci entra ben altro, in questo tuo buco voglioso." Disse cercando la prostata di Severus e cominciando a colpirla finché non lo sentì gemere, poi disse andando a braccio:
"Quando avrò finito di preparati per bene, sai che cosa faremo? Io mi siederò sul e tu prima gattonerai fino a me, in modo che io possa guardarti riflesso nello specchio, poi mi leccherai per bene. Quando lo avrai fatto, potrai girarti e infilartelo tutto dentro. Lo vuoi, vero?"
Severus miagolò una risposta mentre Harry insisteva a penetrarlo con le dita:
"Sì, ti prego... lo voglio tanto."
Le suppliche del suo Omega non smettevano mai di infiammarlo e Harry sentì quelle parole scendergli dritte tra le gambe.
Gli tolse le dita da dentro e andò al letto, sedendosi con le spalle contro la testiera prima di estrarsi il membro dagli stretti confini dei jeans.
Severus si era rimesso dritto ma era ancora appoggiato allo specchio, osservandolo nel riflesso.
"Vieni qui, cagna." Gli ordinò con un sorriso sghembo e Severus si volse.
"Cammina piano. Voglio guardarti."
La sua deliziosa cagna eseguì e poi fece quello che gli aveva anticipato, gattonando fino a lui e prendendoglielo in bocca.
Harry cercò di osservarlo nello specchio ma a quel punto non era più interessato a guardare solamente, così afferrò Severus e lo fece sollevare in fretta.
"Girati, avanti. Mi fai impazzire quando te lo infili dentro da solo. Amo vedere quanto al mio Omega piaccia prenderselo tutto e adoro guardarti."
Severus, che era rimasto fermo, in ginocchio davanti a lui, gli lanciò un'occhiata strana e poi mormorò:
"Sei un porco. Un Alpha maniaco che vuole solo scopare."
Non lo disse con cattiveria o altro ma Harry, vista la discussione appena finita, puntualizzò:
"Non lo ero, prima di avere te nel mio letto. E' solo colpa tua se non riesco più a fare a meno di volerti in continuazione. Tu mi ronzi intorno, con quel tuo odore pazzesco, ed io non capisco più niente! Adesso fai la brava cagna e prenditelo tutto."
Severus guardò giù verso l'erezione di Harry e prima di voltarsi, con un mezzo sorriso gli disse:
"Sì, Alpha."
Harry lo vide girarsi e poi aprirsi per bene le natiche e appoggiare l'ano, lucido per il lubrificante, sul suo pene, poi lo sentì spingere.
Osservò la scena ansimando piano, e avrebbe volentieri continuato a guardare anche una volta che gli fu completamente dentro ma non se lo permise e invece afferrò il suo Omega per le spalle e lo trascinò indietro, fino ad averlo seduto in grembo, poi gli passò una mano davanti e prese a masturbarlo piano.
"Guardati allo specchio, Sev, guarda quanto sei bello ed eccitante."
Il suo Omega lo fece e i loro occhi s'incrociarono nel riflesso.
Harry cominciò a sollevare il busto piano mentre osservava affascinato il suo Omega ansimare sotto l'assalto della sua mano e del suo membro.
"Lo vedi, adesso?" Chiese con voce roca di piacere.
"Alpha io... non lo so." Rispose Severus ansimando piano.
"Ma io sì, io lo so. Avanti, adesso muoviti e fammi godere, amore."
Severus si sollevò da lui e si lasciò scivolare fuori, cosa che lo deluse un po', poi si girò e lo fissò:
"Non voglio vedere me stesso, voglio guardare te. Voglio vederti godere."
Harry gli rivolse un sorriso da lupo e aspettò che lui se lo infilasse di nuovo dentro, cominciando a muoversi su e giù mentre gli allacciava le braccia al collo.
"Fammi vedere quella tua espressione tutta concentrata, di quando non vorresti fare altro che venirmi dentro ma cerchi di trattenerti perché duri di più."
Harry non sapeva che espressione facesse in quei momenti ma cercò, con tutto se stesso, di non venire troppo in fretta anche se era difficile sotto l'assalto del suo Omega, il cui pancione continuava a premere contro di lui, rendendolo sempre cosciente che lo aveva giù riempito non una ma ben due volte.
Era immensamente eccitante sapere che il suo Omega era pieno di lui e dei suoi figli e avrebbe voluto poterlo tenere così per sempre ma, il solo pensiero, bastò per farlo venire con forza mentre ancora Severus lo cavalcava come se ne volesse di più.
Casa sulla collina, 30 dicembre 1998
Severus Piton
Harry era davvero capace di farlo sentire desiderato e bellissimo quando lo guardava con occhi eccitati e possessivi e ora, mentre era disteso sul letto lasciandosi succhiare dal suo Alpha, davvero non capiva come avesse potuto credere, anche solo per un attimo, che Harry volesse un altro Omega.
Il suo futuro marito lo leccò e lo succhiò e, anche se lo aveva già fatto in passato, a lui quella continuava a sembrare la cosa più incredibile che un Alpha potesse fare.
Lo faceva sentire immensamente in controllo e potente avere il suo Alpha tra le gambe a dargli piacere, così infilò le mani tra i capelli di Harry, incitandolo:
"Più in fretta, amore. Di più." Harry non lo deluse e accelerò il ritmo fino a quando Severus non gli venne in bocca, poi il suo Alpha si sollevò piano e lo fissò con insistenza, prima di deglutire sonoramente.
A lui scappò una risata per quella nuova, smaccata, dimostrazione d'amore e Harry si lasciò cadere al suo fianco.
Severus ripensò al loro stupido litigio di poco prima e disse:
"Sapevo che li avresti Rivendicati, fin da quando è arrivata la lettera."
Harry si sollevò appena e lo fissò stranito:
"Sei arrabbiato?" Chiese guardandolo da sotto le ciglia e lui scosse la testa.
"No, non sono arrabbiato. C'è stato un momento, ieri, in cui ho creduto che non mi volessi sposare per poter avere una moglie... intendo una donna vera. Ho immaginato che mi avresti messo da parte per allevare i nostri figli con lei... lo so che era un pensiero stupido. Siamo Legati e so che mi ami e che non lo faresti mai ma, come tu hai le tue incertezze, io ho le mie. Queste Omega però... in realtà me le aspettavo." Severus fece un sorrisetto prima di aggiungere:
"Hai il complesso del Salvatore. Ormai quello l'ho capito. So che non significano niente per te... non come Omega almeno."
La sua gelosia di prima era sparita del tutto e ora si sentiva di nuovo sicuro dell'amore che Harry provava per lui.
Gli occhi del suo Alpha si scurirono prima di spiegare:
"Ricordi quello che ti ho detto ieri, vero? Sai, se fossi arrivato al Ministero e le avessi trovate in una stanza, in un letto, in un posto pulito e dove qualcuno le stesse accudendo, forse in quel caso avrei lasciato stare. Purtroppo invece erano in una cella, da dopo il duello probabilmente, senza cibo o acqua e senza nemmeno la possibilità di usare i servizi igienici. Non mi sono impietosito perché erano entrambi pazzi e feriti ma perché nessuno dovrebbe essere tenuto in quelle condizioni. Forse tu credi di poter simpatizzare con loro perché sei un Omega, Severus, ma io posso farlo perché sono stato nelle loro condizioni. Ero io quello rinchiuso al buio, ferito e senza niente. Ero io quello che, a volte per giorni, non poteva nemmeno uscire per usare il bagno... non credo nemmeno che m'importi il fatto che loro sono Omega e che io sono un Alpha, solo non volevo che qualcuno dovesse vivere così, se potevo evitarlo."
Harry aveva parlato con voce seria e composta ma Severus aveva sentito il dolore, nelle sue parole, così gli accarezzò il viso e poi si allungò per baciarlo, sfiorandogli le labbra dolcemente e mormorando:
"Quanto male ti hanno fatto, amore mio?"
Harry scosse le spalle:
"Non importa più. Ora ho te e tutto andrà bene. Tu mi proteggerai, no? Tu sei l'Omega che fa da campione agli Alpha grossi e stupidi."
Severus gli rivolse un sorrisetto malizioso e rispose con voce tagliente:
"Lo sono e ti conviene ricordarlo se non vuoi ritrovarti maledetto!"
Poi lo abbracciò stretto e lo tenne così finché entrambi non si addormentarono.
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