25 - Non sono fatto per questo
Casa sulla collina, 13 dicembre 1998
Severus Piton
Era stata una lunga notte, e Severus ringraziò di non doversi alzare dal letto, perché era domenica.
Harry era andato a casa loro, senza quasi aspettarlo, amaro e ferito in un modo che Severus poteva comprendere fin troppo bene.
All'inizio il suo riottoso Alpha non aveva nemmeno voluto essere toccato, blaterando insensato che non meritava nulla, e che non era giusto che Severus gli stesse vicino.
Severus aveva ormai capito che quel problema era così radicato, nel suo Alpha, che ci sarebbe voluto molto tempo e molta pazienza, da parte sua, per riuscire a convincere il ragazzo che quella non era la verità.
Quando, dopo molte insistenze, era riuscito almeno ad abbracciarlo, Harry era rimasto inerte tra le sue braccia, più sconfitto di quanto lo avesse mai visto, e aveva cominciato a piangere piano sulla sua spalla, infilandosi addirittura le dita in bocca per non fare rumore.
Era riuscito almeno a portarlo sul divano, un po' spingendo e un po' tirando, e gli aveva delicatamente tolto le mani dalla bocca, rendendosi conto che si era morso le dita quasi a sangue.
"Io ti amo, stupido Alpha, e anche i tuoi figli ti amano già. Quante volte ancora te lo dovrò dire, perché tu ci creda? Sai che è vero, so che lo senti, allora perché continui a credere di essere solo?"
Harry singhiozzo appena, adesso che aveva la bocca libera, e rispose con un sussurro:
"Non vi merito. Né te né loro. Non merito che tu mi ami, non dopo quello che ti ho fatto."
Severus ci mise tutto il suo autocontrollo per non sbuffare e rispose piano, carezzando la massa disordinata dei capelli del suo Alpha.
"Harry, tu non mi hai mai fatto del male. Perché continui a crederlo?"
"Perché è vero. L'ho fatto."
Severus continuò ad accarezzarlo.
"Non eri tu, era il Signore Oscuro. Non tu. Io non ho dubbi su questo, perché tu si?"
"Io... sono un Alpha... ogni volta che un Omega va in calore è violenza. Io ti ho violentato. Non solo te... e l'altra persona con cui sono stato non era nemmeno cosciente..."
"Buono, stupido Alpha, buono. Non è così. Sai che non è così. Sarebbe stata male, se tu non fossi stato lì. Lo sai questo, vero?"
Harry protestò, cercando di divincolarsi dalle sue braccia, ma lui non era disposto a lasciarlo andare.
"Non è vero. Avrebbe potuto prendere i soppressori..."
"Tu non lo sapevi, non è colpa tua."
Severus si sentiva appagato dal poter consolare il suo Alpha, perché la sua voce morbida gli diceva che stava facendo la cosa giusta...
Ti tengo io, ti curo io, nessuno ti farà più del male...
Poi, preso da un'ispirazione, cominciò a parlare con voce calma, rilassante:
"Io non sono mai stato felice, e non so bene cosa fare per rendere felice te. Sei la cosa migliore che mi sia mai capitata e non mi piace, non mi piace davvero, quando mi ricordi che all'inizio non ero contento di stare con te. Non era colpa tua, non è mai stata colpa tua. Quando ti ho visto la prima volta, il tuo primo anno a Hogwarts, somigliavi talmente tanto a tuo padre che non faticai a fingere che non mi piacessi... non ti conoscevo, ma conoscevo lui, e lo odiavo. Quando mi hai Rivendicato... Harry, cerca di capire, io sono andato a scuola con tuo padre e con il tuo padrino... e ho come l'impressione che tu abbia almeno una vaga idea, di che tipo di Alpha fosse Black. I miei anni di scuola non sono stati piacevoli e Black e tuo padre erano... inseparabili. Sempre. Aggiungici che in un certo senso dovevo essere grato a quel bastardo di Black perché, se non mi avesse Rivendicato, non mi sarebbe mai stato permesso di restare a Hogwarts e non avrei potuto finire di studiare..."
Harry sollevò la fronte e lo fissò sconvolto:
"A... aspetta... Sirius ti aveva... Rivendicato? A scuola?"
Severus lo guardò stranito e poi rispose in un sussurro:
"Credevo... credevo lo sapessi."
Harry scosse la testa e Severus sentì un sentimento di nauseato terrore provenire dal suo Alpha.
Casa sulla collina, 13 dicembre 1998
Harry Potter
No. Non questo. Ti prego Merlino, fai che sia uno scherzo, ti prego!
Harry aveva voluto bene a Sirius ma ricordava le volte in cui avevano parlato di cose da Alpha e sapeva, Harry lo sapeva, che lui credeva in quello stupido libro.
Il suo padrino era un fuggiasco, non aveva un Omega, e Harry aveva sempre pensato che, probabilmente, quando un giorno fosse stato un uomo libero e avesse trovato qualcuno per sé, non si sarebbe comportato in quel modo. Poi si ricordò che una volta, molto tempo prima, Sirius gli aveva detto che aveva Rivendicato il suo primo Omega quando era a scuola... e Harry non aveva mai fatto il collegamento.
Mai.
Deglutì e sentì qualcosa di acido in bocca, prima di parlare con voce tremante:
"Lui non..." Era come se le parole fossero sabbia sulla sua lingua. Ritentò:
"Lui ti ha fatto... quelle cose?" Harry rivide mentalmente le immagini del libro di Sirius, e provò solo disgusto "Quelle... quelle cose di quel suo... libro?"
Dalla faccia del suo Omega, che adesso Harry si era costretto a fissare, seppe che era vero.
Sirius lo aveva fatto, anche se Harry non sapeva fino a che punto si fosse spinto...
"Tu sai del libro?"
A Harry sembrava quasi che gli lacrimassero gli occhi, visto che cercava di non sbatterli neppure:
"Io... lui me l'ha fatto vedere...sì."
Severus si accigliò e gli accarezzò di nuovo i capelli:
"Sì, Harry, ha fatto alcune delle cose che, immagino, c'erano su quel libro. Io non l'ho mai visto, ma Narcissa me ne ha parlato e..."
Harry non resistette e si sciolse dall'abbraccio di Severus per stringerlo a sua volta, del tutto dimentico della sua tristezza, perché all'improvviso il suo lato Alpha aveva preso il sopravvento.
E' mio. Solo mio. Nessuno lo toccherà mai più. Nessuno lo farà soffrire. A quello penserò io.
Harry ringhiò tra i capelli del suo Omega, che adesso teneva stretto al petto:
"Nessuno, nessuno ti farà mai più del male. Non permetterò mai a nessuno di farti quelle cose."
Severus si svincolò da lui e lo guardò con un sorrisetto incerto:
"Stupido Alpha, lo so, ma gli altri no. Mi dispiace che tu debba confrontarti con queste cose ma cerca capire anche il punto di vista di Narcissa e Andromeda. Non odiano davvero te ma conoscevano il tuo padrino e, mentre Narcissa ti ha respinto perché aveva paura che fossi come lui e ha cercato di proteggermi, immagino che Andromeda abbia usato un metodo molto più rude per scoprire, con certezza, se fossi come lui e se potessi essere un pericolo per Teddy."
Harry se lo scostò dal petto e lo guardò:
"Severus, io non sono come lui. Te lo giuro, non ti farei quelle cose. Mai."
Il suo Omega sembrava irradiare una calma sicurezza mentre gli rispondeva:
"Harry, lo so, e presto lo sapranno anche gli altri, ma tu non fare più come oggi. Se ti senti male, non scappare via da me. Mi hai detto che io non devo lasciarti ma sei stato tu, oggi, ad allontanarti, e anche io mi sono sentito solo e abbandonato. Non ti trovavo e non sapevo dove cercarti. Non farlo più, non scappare via da me."
Harry si passò una mano sul viso e disse piano:
"Scusa, scusami... vorrei essere diverso e sapere cosa fare, per renderti felice, ma continuo a sbagliare. Non dovevo abbattermi, per quello che mi hanno detto, e non sarei dovuto andarmene lasciandoti lì."
"No, non avresti dovuto. Sono certo che la prossima volta faremo meglio. Entrambi. Adesso prendimi in braccio e portami a letto. Facciamo l'amore."
Harry ridacchiò un po' perché Severus, con un sorriso astuto, stava usando quelle parole, 'fare l'amore', per le quali Harry si era sentito così stupido poche settimane prima; non commentò, però, invece lo strinse tra le braccia ed eseguì i suoi ordini.
Averlo vicino, sentire il suo odore che, con il passare dei mesi aveva sempre di più l'aroma della gravidanza, riusciva a farlo sentire così bene che, davvero, non sapeva come fosse potuto essere così avventato da allontanarsi da lui.
Sono il suo Alpha. Lui porta i miei figli ed io devo essergli vicino, sempre. Non devo mai più lasciarlo solo.
C'era più di quello, perché non era solo il suo lato Alpha, a volere Severus così intensamente.
Lui desiderava fargli sapere, inequivocabilmente, che non sarebbe mai stato come il Signore Oscuro o come, ammise con rammarico, Sirius.
Lo portò nel loro letto e lo spogliò con cura, leccandolo e baciando ovunque, e solo dopo si spogliò per lui, cercando di lasciarsi guardare, anche se ancora si imbarazzava, davanti alla perfetta bellezza del suo Omega. Doveva smettere di pensare di non meritarlo, perché se lo faceva, era tentato di allontanarsi da lui e non doveva più farlo. Severus lo voleva vicino.
Dopo essersi spogliato, si stese al suo fianco e lo baciò piano, mettendogli una mano dietro al collo e tenendolo, poi, radunando tutto il suo coraggio, gli disse a fior di labbra:
"Severus, fai piano, non farmi male... quando... quando... mi prenderai."
Casa sulla collina, 13 dicembre 1998
Severus Piton
Che cosa ha appena detto, Harry?
Severus non era sicuro di aver capito bene.
"Co... come?"
Harry lo guardava con quello sguardo che aveva a volte, e che lo faceva sembrare nulla più di un ragazzino.
"Prendimi tu."
Severus lo guardò incerto. Harry aveva parlato di qualcosa del genere, tempo prima ma Severus aveva accantonato il discorso come niente più di un modo di dire. Era assurdo. Lui era un Omega!
Era Harry, l'Alpha, e le cose non funzionavano così non...
"Ah... no. Harry, no."
Il suo Alpha rimase immobile, a un centimetro dal suo viso, e chiese di nuovo:
"Se non te la senti... non ha importanza. Era solo un'idea." Dal tono Harry gli sembrò quasi deluso.
Severus non capiva nemmeno se una cosa del genere potesse eccitarlo... era curioso ma...
Gli Omega non lo fanno e basta... è... innaturale e...
"Harry non ha senso... a te non piacerebbe e..."
Il suo Alpha si scostò appena da lui e si mise una mano sul grosso membro duro, come a indicarlo:
"Certo che mi piacerebbe. Perché non dovrebbe?"
"E'... non è vero! Gli Omega sono fatti apposta, per godere in quel modo, ma tu sei un Alpha! Non sei fatto per provare piacere così!"
Harry spostò la mano da in mezzo alle sue gambe e afferrò il membro di Severus che, in quel momento forse per la sorpresa, era moscio e minuscolo.
Harry prese a muoverlo piano:
"Fuori dal calore il sesso tra Alpha e Omega è uguale a quello delle persone normali, no? Ci sono milioni di uomini che lo fanno e a loro piace. Piacerà anche a me."
Severus vide Harry calare sul suo petto e cominciare a leccarlo, scendendo piano finché non gli fu tra le gambe e glielo prese in bocca.
Anche quella era una cosa che gli Alpha non facevano... o forse era solo così che credeva Severus, perché in fondo non poteva sapere che cosa facevano gli altri, giusto?
Del tutto in panico, si ritrovò a chiedere risposte alla sua parte Omega.
Posso farlo? Ne sarei capace? Gli piacerà? Mi piacerà?
Ma quella sua parte era comunque sempre Severus e non ne sapeva nulla.
Gemette mentre il suo insistente Alpha lo succhiava e, quando fu veramente duro, Harry risalì fino a lui e domandò ancora:
"Te la senti?"
Gli occhi di Harry erano quasi supplici e, a un tratto, Severus capì che c'era qualcosa, nel suo sguardo, e chiese:
"Perché? Perché lo vuoi fare? Sei solo curioso o..."
Harry gli fu sulle labbra, leccando e chiedendo un bacio, e Severus aprì la bocca per lasciarsi invadere dalla sua lingua ma, un momento dopo, quando si staccò, Harry rispose:
"Sev, voglio che tu sappia che sono tuo... non lo so se è uguale per gli Omega, ma io sento che sei mio, quando ti sono dentro. Prendimi, anche una volta sola. Vorrei che provassi."
Severus subito non capì cosa stava succedendo alla sua faccia, e perché era così calda e...
Sono arrossito? Sono in imbarazzo? Come...
"Ha... Harry io non ho... mai..."
Harry lo guardò e sgranò appena gli occhi, come se fosse realmente stupito dell'ammissione ma si riprese in fretta e disse:
"E'... sai come..." Poi il suo Alpha ridacchiò prima di continuare: "... lo sai! Fai quello che piace a te, no?"
Severus si sentiva davvero duro e non capiva se era perché voleva farlo, o solo perché il suo Alpha gli aveva detto che voleva essere suo...
Severus annuì impacciato e, per un attimo, il pensiero che stava per perdere la verginità, in un modo al quale non aveva più pensato da quando era solo un ragazzino, gli mandò una fitta tra le gambe.
Scese lungo il petto di Harry, sentendosi un po' impacciato a causa della pancia, e una volta lì si ritrovò molto incerto.
Oh, sapeva che cosa doveva fare ma continuava a sembrargli impossibile, quasi sacrilego.
Aprì le cosce del suo Alpha, che lo lasciò fare scivolando un po' verso di lui con il bacino, e Severus gli afferrò le gambe e le sollevò per arrivare al suo ano con la bocca.
Prese a leccare mentre gli apriva le natiche con i pollici, ma l'anello muscolare di Harry era stretto, serrato.
Insistette, facendo aderire tutta la sua bocca a quel punto, leccando con insistenza e pazienza.
Non sapeva se lo stava facendo bene, perché era certo che se fosse stato lui, a subire quell'assalto, a quel punto sarebbe stato più che pronto, ma non gli sembrava che Harry lo fosse.
Avvicinò un dito quasi con timore, infilando appena la punta e sentendo Harry sussultare.
Spinse dentro il dito fino alla prima nocca. Il suo Alpha era strettissimo e Severus si sollevò, per allungarsi verso il comodino e prendere la bacchetta, pensando che un incantesimo lubrificante avrebbe aiutato.
Fu a quel punto che incrociò gli occhi di Harry e li vide sbarrati e lucidi.
Il suo Alpha aveva di nuovo una mano in bocca e si stava mordendo le dita, come per non fare rumore, e Severus controllò il Legame e sentì un terrore folle.
"Ha...Harry, che cosa?"
Il suo Alpha strinse gli occhi e scosse la testa, poi si tolse la mano dalla bocca e disse, con voce malferma:
"Ho solo paura. E' normale, credo."
Severus non lo sapeva o forse non lo ricordava più. Aveva mai avuto paura di... cosa, esattamente?
"Non dobbiamo farlo per forza..."
Harry annuì con la testa:
"Ma io lo voglio... voglio essere tuo. Ti prego, fallo. Per me."
Era come una supplica e Severus prese la bacchetta e tornò tra le gambe di Harry, anche se, adesso che lo sapeva così impaurito, la sua eccitazione era svanita.
Usò l'incantesimo lubrificante e poi, con attenzione, infilò piano il dito nell'ano del suo Alpha.
Non lo aveva mai fatto a un altro uomo ma sapeva dov'era la prostata, e la cercò sperando che il movimento non fosse troppo fastidioso, per Harry che era così stretto.
Si rese conto che stava almeno facendo bene perché, a un tratto, a Harry sfuggi un suono, piccolo ma rivelatore, e Severus vide che, sebbene nemmeno il suo Alpha fosse del tutto eccitato, almeno c'era stato un miglioramento.
Continuò così, aiutato dal lubrificante, e mosse ancora il dito, sempre con attenzione, poi provò a muoverlo dentro e fuori un paio di volte.
Un sibilo come di un rumore di aria tra i denti gli arrivò da Harry, e Severus quasi sorrise mentre l'idea che forse al suo Alpha potesse piacere, cominciò a eccitarlo di nuovo.
Accelerò il ritmo e gli sembrò che Harry si fosse spinto, anche se di poco, verso di lui.
Voleva chiedere se gli piaceva, se almeno lo stava facendo bene, ma non ne ebbe il coraggio per paura che parlare, in quel momento, potesse di nuovo far perdere l'eccitazione a entrambi, e adesso Severus cominciava a essere davvero duro.
Si domandò se dovesse infilare un secondo dito nell'ano di Harry, perché anche se lui non era molto dotato, essendo un Omega, il suo Alpha era davvero stretto e Severus non voleva fargli male. Tolse il primo dito e ne infilò due.
Sentì i muscoli di Harry irrigidirsi e il suo ano stringersi, e si fermò per un momento, aspettando che si abituasse, poi ricominciò a muovere le dita dentro e fuori e, non appena pensò che l'ano di Harry fosse di nuovo abbastanza rilassato, cominciò a torcerle, prima piano e poi più velocemente.
Harry cominciò ad ansimare e Severus si rese conto, con un'occhiata a se stesso, che era leggermente bagnato e pronto.
Tolse le dita e si sparse il lubrificante sul membro prima di mettersi in ginocchio tra le gambe del suo Alpha, accorgendosi che avrebbe dovuto fare un po' alla cieca, perché la sua pancia ormai lo ingombrava abbastanza da non dargli una buona visione ma forse...
"Harry, girati per favore." Disse con un filo di voce, sentendosi di nuovo rosso sulle guance, anche se adesso era più imbarazzato per il suo Alpha, che si stava girando ubbidiente e senza una parola, offrendosi a lui come un Omega, come una cagna.
Aveva le natiche di Harry davanti a sé, e si rese conto che era così, che il suo Alpha lo vedeva durante il calore, quando gli offriva il culo grondante umori.
Gemette tra i denti, perché trovò l'idea particolarmente stuzzicante, e si afferrò il membro cercando di infilarlo aiutandosi con l'altra mano.
Era eccitato da morire al solo pensiero che sarebbe entrato nel corpo del suo Alpha. Era come se stesse facendo una cosa proibita.
Spinse appena e si sentì entrare.
Harry sussultò e Severus strinse i denti, perché l'ano del suo Alpha era così stretto da essere doloroso.
Spinse ancora e si sentì avvolto e strizzato in maniera incredibile, da quel buco rigido e serrato.
Faceva male e Harry aveva emesso un altro suono, ma la sola idea di essere dentro il suo Alpha, di averlo violato in quel modo sconcio, lo fece ritrarre appena e poi si spinse più dentro e, senza nessun controllo, si sentì venire.
"Ah... ah..."
La sua mente restò appannata dal piacere per un momento, e lui si riversò nel suo Alpha ma, non appena si rese conto di essere venuto in quel modo, così in fretta e senza nemmeno essersi mosso, si sentì un imbecille completo.
Si sfilò da quel buco strettissimo e ricadde sui talloni, poi rimase immobile per un momento, mentre Harry si girava di tre quarti verso di lui, che era completamente sconvolto.
"Non... è che io non..." Balbettò vergognoso "... non sono fatto per questo, Harry." Disse abbassando gli occhi e, subito dopo, sentì le mani del suo Alpha afferrarlo e farlo stendere di schiena, delicatamente, poi il suo Alpha si girò e gli salì sopra, andando con la faccia verso il suo pene che si era ammosciato, lasciandogli pendere davanti alla bocca il suo membro ancora duro ed enorme.
"Scommetto che non è vero." Disse Harry, e Severus sentì un sorriso nella sua voce e forse una punta di scherno. "Scommetto che se adesso io ti pulisco tutto, con la bocca, mentre tu te ne stai lì da bravo... ecco, scommetto che dopo andrà meglio."
Severus ci mise un po' a connettere, perché il suo istinto era stato quello di prendergli in bocca quel grosso pezzo di carne dura, invece Harry aveva detto...
"Vuoi... di nuovo?" Chiese sentendo la sua voce farsi stridula mentre la calda lingua di Harry prendeva a lapparlo, fermandosi solo per il tempo di rispondere:
"Oh sì, di nuovo."
Casa sulla collina, 13 dicembre 1998
Harry Potter
Harry non si ricordava di aver provato tanta paura da anni.
Forse non era stato così impaurito nemmeno davanti a Voldemort.
Continuava a rivedere le scene delle lunghe ore con suo zio e, anche se non voleva, era teso e del tutto certo di aver fatto un grosso errore.
Aveva però detto a Severus quelle cose ed era sicuro che, con lui, sarebbe stato diverso, quindi aveva cercato di non muoversi.
Si era reso conto troppo tardi che si era infilato le mani in bocca, come faceva dai Dursley quando cercava di restare silenzioso, e quando il suo Omega se ne era accorto, era quasi stato sul punto di dirgli che non poteva... che non ci riusciva...
Cosa strana, era stata la sua ringhiante voce Alpha a fermarlo e calmarlo:
Posso fare tutto, per lui. Anche questo. Sono il suo Alpha, non sono un codardo piagnucoloso!
Dopo era stato più semplice mettere da parte le immagini del passato e ascoltare solo il ringhio nella sua testa, che gli ordinava di restare fermo, rilassarsi e godere di quello che il suo bravo Omega gli stava facendo.
Quando Severus gli chiese piano di girarsi, aggiungendo un minuscolo 'per favore' che sembrava una supplica, Harry si rese davvero conto che non aveva nulla da temere, perché Severus non gli avrebbe mai fatto del male.
Anche così, quando lo sentì entrare, quasi urlò, non esattamente per il dolore ma più perché non era davvero pronto... forse aveva creduto fino all'ultimo che non sarebbe successo davvero.
Strinse i muscoli come un dannato, e si morse le labbra per non supplicare Severus di toglierlo.
Il suo Omega però rimase solo lì, fermo, e poi Harry, prima ancora di capire cosa fosse successo, lo sentì ansimare appena dalla bocca e...
E' venuto? E' davvero già venuto?
Lo sentì uscire e si girò per guardarlo, per accertarsi che fosse successo davvero, e lo vide lì, seduto sui talloni, che lo guardava mortificato e che gli diceva che non era fatto per quello.
Si ricordò, con esasperante fastidio, che l'orribile libro di Sirius diceva, più e più volte, che agli Omega doveva essere insegnato che erano solo una serie di buchi, al servizio del piacere degli Alpha.
Harry non sapeva cosa Sirius avesse fatto a Severus ma ebbe il timore che non si sentisse in grado per quel motivo e... Merlino, Harry aveva stretto tanto... e Severus non l'aveva mai fatto... era comprensibile che fosse venuto in fretta ma come faceva a dirglielo?
Sorrise e decise che non ci sarebbe stato bisogno di parole, per quel particolare discorso.
Ci mise tutto il suo impegno a leccare il suo Omega, prendendogli in bocca un testicolo e poi l'altro, proprio come faceva sempre Severus a lui, poi pensò che sarebbe stato troppo sensibile, perché era appena venuto, e invece di prenderglielo in bocca gli infilò le dita nell'ano, sentendosi adesso un po' stranito, perché era quello che era appena stato fatto a lui.
Prese a scoparlo con le dita nel modo che sapeva piacergli finché non lo sentì sospirare.
A quel punto tornò al suo pene, che si stava indurendo di nuovo, e glielo prese in bocca finché non fu ben sicuro che fosse davvero duro. Solo allora si spostò e si rimise carponi al fianco di Severus, che era ancora di schiena.
"Sei pronto a riprovare?" Chiese sperando di suonare incoraggiante e Severus lo guardò incerto.
"Harry non..."
Lui fu rapido a interromperlo.
"Fallo per me, solo questa volta. Se poi non ti piace, non te lo chiederò più."
Severus si sollevò sui gomiti e disse incerto:
"Sì, va... bene." E poi si alzò e tornò a mettersi alle sue spalle.
Harry adesso era molto più rilassato ed era certo di essere pronto.
Sapeva che quel tipo di sesso poteva essere piacevole, perché per Severus lo era, e molto, a giudicare da certi momenti, e il fatto che lui ne avesse sempre provato repulsione non voleva dire nulla...
Sentì il suo Omega appoggiare il membro contro la sua apertura e spinse leggermente indietro, per incitarlo.
Lo sentì entrare e, questa volta, cercò di non sussultare e di restare rilassato.
Non faceva nemmeno male, gli dava solo un certo fastidio, e Harry rimase immobile, sperando che questa volta andasse meglio della precedente.
Sentì Severus cominciare a muoversi piano, tentennante, e a Harry sfuggì un gemito perché aveva sentito...
Sembra bello. Forse... forse mi può piacere davvero...
Il suo Omega entrava e usciva da lui piano e Harry lo sentì ansimare appena alle sue spalle
Gli piace. A lui piace!
Ringhiò felice la sua mente da Alpha, e Harry si lasciò sfuggire un gemito sonoro dopo un affondo che aveva colpito la sua prostata.
Harry controllò il Legame, per sapere cosa provava il suo Omega e... Severus era lì, nel Legame con lui, come se stessero facendo la stessa cosa nello stesso momento e si fossero incontrati.
Harry sentiva che Severus era meravigliato di quanto gli piacesse scoparlo ma era anche ansioso di sapere se gli stava facendo male, mentre Harry era stupito di sentire delle fitte di piacere nel basso ventre ma temeva che a Severus potesse non piacere.
Sono tuo?
Chiese con la sua voce ringhiante nel Legame, follemente certo che il suo Omega potesse sentire non solo i suoi sentimenti ingarbugliati ma anche le sue parole.
Sei mio. Sono tuo.
Gli rispose una voce così morbida da eccitarlo ancora di più. Era la voce del calore, e il membro di Harry sussultò e diventò così duro da far male.
Avrebbe voluto che Severus glielo prendesse in mano ma si rese conto che, con tutta probabilità, non ci sarebbe riuscito, impacciato dalla gravidanza.
Fece da solo, passandosi una mano in mezzo alle gambe, mentre il suo buco era usato dal suo Omega.
Harry adesso era certo che gli piacesse, e si domandò se dovessero riprovare ancora con un 'Engorgio'... forse gli sarebbe piaciuto anche se Severus fosse stato più grosso...
Avrebbe potuto fare un po' male ma magari a Harry sarebbe piaciuto lo stesso.
"Più... forte..." Disse senza fiato, perché voleva che il suo Omega continuasse a scoparlo con più foga, adesso che era certo non ci fosse alcun dolore, nessuna umiliazione.
In risposta, Harry sentì Severus accelerare, e la frizione fu semplicemente troppa, perché Harry potesse resistere, e con un paio di colpi forti della sua mano venne sulle lenzuola con un gemito roco, di gola.
Nel momento dopo l'orgasmo gli cedettero le braccia e si inclinò in basso, la faccia premuta sui cuscini, pensando che era così che lo supplicava il suo Omega, durante il calore.
"Ah... Harry, io non..."
Harry comprese che Severus stava venendo, così spinse con forza verso di lui, per prenderlo tutto, per sentirselo venire dentro ma anche con tutta la sua attenzione non se ne accorse, se non per il verso roco di Severus.
Non importava, si disse sorridendo e restando fermo, chino e aperto per il suo Omega.
Quando lo sentì uscire osò girare appena la testa e, dopo un attimo, lo vide entrare nel suo campo visivo e stendersi al suo fianco.
Harry si concesse di crollare in avanti, sentendo le lenzuola appiccicose e fredde sotto di sé, ma troppo stanco per curarsene.
Severus lo guardò, steso su un fianco con una mano sul ventre e Harry, incerto su cosa dire, tentò:
"E' stato così brutto?"
Severus corrugò la fronte.
"Non lo so. E' stato... strano."
Harry chiese con un mezzo sorriso:
"Lo rifaremo? Vorrai rifarlo?"
Severus non rispose subito ma passò una mano sulla schiena di Harry, fino alle sue natiche:
"Ti ho fatto male?"
Harry mosse appena la testa per dire di no, e Severus chiese ancora:
"E... a te è piaciuto?"
Harry parlò piano, perché sentiva che si stava per addormentare:
"Lo sai che mi è piaciuto."
"Allora forse lo rifaremo... magari quando non avrò più i tuoi figli a rendermelo così scomodo, però."
Harry riaprì gli occhi pesanti, che aveva già chiuso, e con un ghigno rispose:
"Sì, Alpha."
"Harry!"
Fu la risposta indignata di Severus, e a lui parve di essersi messo a ridacchiare ma non ne fu certo, perché si stava già addormentando.
Casa sulla collina, 13 dicembre 1998
Severus Piton
Quella mattina Severus si era svegliato presto, perché cominciava ad avere problemi a trovare una posizione dove fosse comodo a lungo, a causa della gravidanza, e aveva deciso che, per una volta, sarebbe stato lui a preparare la colazione per Harry.
Si diresse in cucina ripassando a mente alcune ricette che gli sembravano adatte, sperando di avere in casa tutto il necessario.
Continuava a ripensare a quella notte, e non riusciva a decidersi su cosa provare in merito.
Lui, un Omega, aveva... per Salazar, si imbarazzava al solo pensiero!
Era stato così strano e così... piacevole...
La sua parte Omega esultava sommessamente nella sua testa
Lui è tutto mio! E' il mio Alpha e farebbe davvero tutto, per me! E mio!
Era stupito della possessività che sentiva, perché era sempre stato certo che fosse un tratto degli Alpha, il desiderio di possesso, e invece adesso era lui a sentirsi in quel modo.
Avrebbe capito se il sentimento fosse stato rivolto ai figli che portava in grembo, perché era nella sua natura volerli proteggere... ma un Alpha? Era normale che volesse così intensamente il suo Alpha, per motivi diversi dal calore?
Severus si rese conto che non contava molto se la cosa fosse normale o no, perché era troppo felice per curarsene.
Cominciò ad aggirarsi per la cucina e a preparare più piatti, pensando che Harry si sarebbe svegliato affamato, ma rimandò la preparazione del caffè finché tutto il resto non fu quasi pronto, volendo che il suo Alpha lo trovasse bollente come gli piaceva.
Aveva quasi finito e, con una rapida occhiata all'orologio sulla mensola, si avvide che erano passate le dieci e si affrettò per salire al piano di sopra, già immaginandosi la faccia scontrosa che Harry faceva quando non voleva svegliarsi.
Fu allora che sentì ruggire il camino in salotto e, di colpo, il cuore cominciò a battergli più forte.
Erano in pochi, solo gli amici di Harry, a conoscere l'indirizzo del loro camino... che fosse successo qualcosa?
Cambiò direzione e si ritrovò davanti ad uno scarmigliato Draco, che sembrava in ansia:
"Io non volevo dirglielo ma sai come fa quando..."
Severus vide nuove fiamme verdi nel camino, poi Narcissa ne uscì e la rabbia di Severus salì di colpo.
"Fuori!" Sibilò piano, perché di certo non voleva che Harry si svegliasse solo per trovare quella donna in casa loro. "Tutti e due! Non siete invitati e non vi voglio qui! Fuori!"
Narcissa sembrò ignorarlo e avanzò:
"Severus, sono qui per scusarmi... cerca di capire! Te ne sei andato in quel modo ed io ci sono stata malissimo e... avanti! Ero in buona fede!"
Severus fissò Draco e ordinò:
"Portala via da qui! Harry sta dormendo e non voglio che si svegli con... lei... nella nostra casa!"
Draco si girò e cercò di mediare:
"Mamma, ti avevo detto che non era..."
Narcissa Malfoy parve afflosciarsi dalla sua normale posizione austera:
"Severus, per favore! Almeno ascoltami. Sono qui per scusarmi e..."
Severus lanciò un incantesimo silenziante, perché il tono della donna stava diventando troppo alto e poi, di nuovo, il camino ruggì, sputando fuori Andromeda con un grosso vassoio in una mano e Teddy tenuto sull'altro braccio.
"Scusate... spero non sia troppo..." La voce le morì in gola vedendo la sorella poi, poco signorilmente, aggiunse: "Che cosa diavolo ci fa lei, qui?"
Severus diede un'occhiata alle scale, per accertarsi che Harry non si fosse svegliato, poi rispose davvero irritato:
"FUORI! TUTTI! Non vogliamo vedere nessuna di voi due, e di certo non vi vogliamo nella nostra casa! O ve ne andate o giuro che vi affatturo!"
Severus aveva la bacchetta in mano e, se non l'aveva ancora usata per spingere tutti quegli intrusi nel camino, era solo perché Andromeda teneva in braccio Teddy e lui non voleva ferirlo. Solo per quello.
Draco sembrò sicuro che Severus li avrebbe attaccati da un momento all'altro, anche se di certo la sua evidente gravidanza toglieva molto alla sua minacciosità.
"Mamma, per favore! Ti avevo detto di non venire. Manderai un gufo più tardi! Andiamo!" Disse afferrandola per un braccio e cominciando a trascinarla verso il camino.
Andromeda però non era dello stesso parere, perché appoggiò con attenzione e rapidità il vassoio sul tavolo e Teddy sulla poltrona più vicina, poi prese la sorella per un braccio e le sibilò cattiva:
"Che cosa gli hai fatto?"
Narcissa strattonò il braccio dalla presa di Draco e fronteggiò la sorella:
"Non mi sembra che tu sia meglio accolta di me, qua. Potrei farti la stessa domanda!"
Severus colse il momento e decise di spingere tutti nel camino, adesso che Teddy era fuori dalla linea di tiro.
Sollevò il braccio e si sentì afferrare il polso da dietro.
Istintivamente arretrò di scatto, per sbilanciare il suo aggressore, e Harry finì gambe all'aria.
Severus, quando si rese conto di cosa era successo, rimase per un attimo attonito a guardare Harry, con indosso solo un paio di pantaloni del pigiama, che si stava rialzando con uno sguardo tutt'altro che felice, e Severus disse rapido:
"Se ne stanno andando. Tutti loro. Non volevo che ti svegliassi così..."
Casa sulla collina, 13 dicembre 1998
Harry Potter
A parte il suo ego un po' ammaccato, per essere stato atterrato dal suo Omega con una sola mossa, Harry era del tutto allibito.
Si era svegliato riposato e felice, con un invitante aroma di caffè che arrivava fino alla stanza da letto e, mentre ancora si stava crogiolando negli ultimi momenti di dormiveglia, aveva sentito il Legame tirare.
Il suo Omega era furioso e Harry non aveva nessuna idea del perché.
Incongruamente allungò un braccio, cercandolo nel letto e, non trovandolo, capì che doveva essere già di sceso, come indicava l'odore della colazione.
Mentre si metteva a sedere di scatto sul letto, cercando i pantaloni nella penombra della camera, tese le orecchie alla ricerca di qualche rumore e non ne sentì.
C'era qualcosa di molto sbagliato così si lanciò giù per le scale, ancora prima di ricordarsi che non aveva la bacchetta.
Sugli ultimi gradini vide delle persone in salotto ma, dall'assenza di rumore, comprese che qualcuno doveva aver lanciato un incantesimo silenziante.
Quando comprese chi c'era nella sua casa, la rabbia del suo Omega gli parve più che giustificata.
Non si era ancora dato tempo per considerare quello che provava per quelle due donne e ritrovarsele lì, in casa, lo lasciò senza parole.
Entrò in salotto mentre la discussione era in corso e vide Severus, che evidentemente era al limite, sollevare la bacchetta probabilmente per maledirle entrambi.
Fu allora che finì atterrato e poi si rialzò, mentre già Severus diceva:
"Se ne stanno andando. Tutti loro. Non volevo che ti svegliassi così..."
"Ormai sono sveglio, ma sì, preferirei che loro se ne andassero. Può rimanere Draco, e tengo volentieri Teddy."
Le due sorelle avevano smesso di guardarsi in cagnesco, e adesso fissavano entrambe lui.
Narcissa fu la più rapida:
"Io volevo solo scusarmi non..."
Andromeda le fece eco:
"Ho portato una torta e..."
Harry parlò, prima ancora che potessero dire altro:
"Più tardi. Non adesso." Non aggiunse altro ma, in tre passi minacciosi, attraversò il salotto e le afferrò entrambe.
"E aggiungete l'invadenza, alle cose per le quali non vi voglio qui!"
Una volta che fu riuscito a spingerle a forza nel camino, gettò la polvere volante e sperò che avessero il buon senso di andarsene davvero, a quel punto.
Con un certo sollievo le vide sparire e poi sentì un rumore, e vide che Teddy stava cercando di fare qualcosa con le mani, che lui volle interpretare come un applauso.
"Sì Teddy, tua nonna e tua zia sono davvero due arpie!" Disse prendendo il bambino in braccio e osservando il vassoio.
"Ha detto che è una torta? Credi sia avvelenata?" Chiese con un mezzo sorriso a Severus, e Draco sbatté gli occhi, leggermente frastornato.
"Hai davvero appena buttato fuori mia madre e... mia... zia?"
Harry sollevò un sopracciglio e chiese solo:
"Sento un buon odore. Per caso è la colazione?"
Harry cercò di dare il minor peso possibile all'incidente e, dopo che Severus ebbe trasfigurato una sedia in un seggiolone con robuste cinture di sicurezza, prese a mangiare dando dei piccoli pezzi a Teddy, che li afferrava e cercava di infilarseli in bocca, anche se il più delle volte riusciva solo a sporcarsi mezza faccia.
Harry rideva dei suoi sforzi e Teddy con lui, mentre Draco cercava di scusarsi:
"Non volevo dirle dove abitate ma mi stava dando il tormento da ieri. Scusatemi, avrei dovuto insistere che, prima di venire, almeno vi mandasse un gufo."
Severus pareva ancora irritato ma Harry, invece, stava semplicemente cercando di non pensarci e l'insistenza di Draco, e le sue scuse, stavano facendo più male che bene.
"Senti, ho capito che tutti sembrano avercela con me per via del mio padrino, ma sia tu che Severus mi avete descritto tua madre come... spiritosa e divertente. Adesso so che era irrealistico ma avevo sperato di piacerle almeno un po'. Ci sono rimasto male ma so che è colpa mia: se non avessi insistito su questa stupida cosa di non dire a nessuno che sono un Alpha, tutti lo avrebbero saputo prima e magari avrebbero avuto più tempo per abituarsi all'idea."
Harry sentì Severus sbuffare qualcosa che sembrava un'imprecazione, poi il suo Omega fece per prendere una fetta della torta lasciata da Andromeda.
Harry gli prese il polso di scatto, con un sorriso sghembo:
"No! La torta al cioccolato è mia!"
Severus strinse gli occhi e sibilò velenoso:
"Mi stai negando quella torta, per caso? Te lo ricordi che sono gravido e che potrei maledirti per molto meno?" Rispose il suo Omega sguainando la bacchetta.
Harry sentì il sorriso scivolargli via e disse imbronciato:
"Se ti giochi quella carta non vale, però!"
Draco ridacchiò e disse pensieroso:
"Non ho davvero idea di come qualcuno, io compreso, abbia potuto credere che tu sia un pericolo per Severus!"
Durante la mattinata Draco rassicurò Harry che tra loro non c'erano problemi e gli chiese di nuovo se voleva essere il suo testimone poiché il matrimonio, intimo e privato, si sarebbe svolto a Villa Malfoy.
Harry rispose che ci sarebbe stato e che di certo avrebbe anche scritto ai suoi genitori per accettare le scuse di sua madre.
Draco si congedò verso ora di pranzo e Severus volle sapere da Harry cosa intendeva fare con Andromeda.
Harry rimase indeciso per un po' perché, anche se a mente fredda comprendeva che la donna non aveva avuto cattive intenzioni, si sentiva ancora ferito e a disagio.
Alla fine si risolse a farle visita sia per riportarle Teddy che per chiarire la situazione, e il suo Omega annuì appena e gli disse che sarebbero andati insieme.
Harry prese in braccio il suo figlioccio, che adesso aveva i capelli di un tenue lilla e gli face una faccia buffa per il solo gusto di farlo ridere; il bambino rispose subito con un suono divertito che portò il sorriso sulle labbra di Harry.
Non gli importava che Andromeda fosse stata una stronza con lui e Severus, perché in fondo la donna stava solo facendo quello che pensava fosse giusto, non volendo correre il rischio di lasciare Teddy con persone in cui non poteva riporre fiducia e per Harry contava solo quello.
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