22 - Una specie di gioco perverso

Hogwarts, 1 dicembre 1998

Severus Piton


Severus si era lasciato convincere da Harry a parlare con Greengrass, ma la decisione era stata tutt'altro che facile, per lui.

Harry era un Alpha e Severus non credeva potesse capire, per davvero, cosa significava per una persona sentirsi dire che, da un giorno all'altro, sarebbe diventata un oggetto. Una proprietà.

Fino a pochi mesi prima gli sarebbe dispiaciuto per Greengrass ma non avrebbe mosso un dito, sicuro che il futuro della ragazza fosse ineluttabile e orribile, ma adesso, con un Alpha che lo amava, tutte le sue percezioni si erano spostate sul loro asse.

Così quel giorno, dopo la lezione, aveva invitato Greengrass a raggiungerlo per una discussione privata nel pomeriggio.

La ragazza arrivò puntualissima e Severus la fece accomodare al tavolino da the, che in passato aveva usato spesso con Irma, e le offrì un rinfresco sperando di non metterla troppo a disagio.

La ragazza sembrava ignara del tema della conversazione e chiese:

"Professore, se è per il compito della scorsa settimana io... posso fare di meglio, glielo giuro!"
Severus rimase serio.

"Signorina Greengrass, mi piacerebbe averti convocata per qualcosa di poco conto come un compito, ma purtroppo si tratta di un'altra cosa."

La ragazza sembrò all'improvviso terrorizzata:
"E' successo qualcosa ai miei genitori?" Chiese senza prendere fiato e Severus rispose rapido.

"Niente del genere. Per quello che ne so tutti, nella tua famiglia, stanno benissimo. No. Voglio chiederti alcune altre cose."
La ragazza era tesa, adesso, ma meno preoccupata di prima, e Severus domandò cauto:

"Signorina Greengrass, cosa sai di preciso, sulle relazioni tra Alpha e Omega?"

La ragazza aggrottò la fronte, come se stesse cercando una risposta durante un'interrogazione:

"So più o meno quello che sanno tutti, credo."

Severus annuì e chiese:

"Sai che ci sono diversi Alpha a scuola, in questo momento?"

"No, non ne avevo idea. Sono cose di cui non si parla, non è educato!" Rispose la ragazza, quasi indignata, ma Severus continuò:

"No, di solito non è educato ma per questa volta faremo un'eccezione perché, vedi, uno di questi Alpha ha un olfatto particolarmente sviluppato e lui è certo che..." Severus scoprì che non era per niente facile dire quelle parole a una persona in carne ed ossa "... ecco, lui è certo che tu sia un Omega."

La ragazza sbiancò e, dopo un momento, Severus vide i suoi bei lineamenti distorti dalla rabbia, prima che Greengrass scattasse in piedi, quasi urlando:

"Questa è la cosa più... chi è stato? Chi dice una cosa del genere? Lo voglio sapere, perché questo è lo scherzo peggiore che..."

Severus esternamente non si scompose, ma occluse la mente per mantenere la calma e si tolse di tasca una blanda pozione calmante, che versò nella tazza della ragazza.

"Signorina Greengrass, siediti per favore."

Forse fu la sua freddezza, o il suo atteggiamento rigido e formale, ma la ragazza, sebbene fosse chiaramente furiosa, si sedette e lo fissò con odio malcelato.

"Se un tuo compagno avesse voluto farti uno scherzo così di pessimo gusto, credi davvero che io mi sarei lasciato coinvolgere?"

La ragazza non rispose, masticando rabbia, e Severus disse:

"Bevi un sorso, per favore."

Greengrass afferrò la tazza con mani tremanti e appoggiò le labbra al bordo, prima di fare una smorfia e riappoggiarla.

"Come ti stavo dicendo, se avessi creduto, anche solo per un istante, che questo fosse uno scherzo, di certo l'autore ora lo starebbe rimpiangendo. No, purtroppo sono certo che non sia uno scherzo."

La ragazza lo guardò con aria di sfida e disse chiaramente:

"Non sono un'Omega. E' chiaro che qualcuno vuole solo diffamarmi."

Severus cercò di parlare in maniera chiara e conciliante, anche se sapeva che non avrebbe aiutato per nulla.

"Tecnicamente hai ragione: non sei ancora un'Omega, e non lo sarai per qualche altra settimana."

Greengrass lo guardò come se fosse impazzito e poi disse altera:

"Professor Piton, io ho sempre avuto stima di lei ma questa è una follia, se ne rende conto?"

Severus avrebbe tanto voluto dirle che, sì, era una follia, ma non era così.

"Signorina Greengrass, ho dovuto pensarci a lungo prima di decidere se parlarti o meno della questione. Questo è un genere di discorso che nessuno vorrebbe fare, e posso dirti che mi sono interrogato molto attentamente, domandandomi se fosse giusto toglierti la possibilità di passare ancora alcuni giorni di vita da essere umano, senza preoccupazioni. Ho deciso di parlartene oggi proprio perché, non essendo ancora un'Omega, hai diritto a delle scelte, che presto ti saranno tolte. Ho creduto ti interessasse poter almeno scegliere alcune cose, inerenti il tuo futuro più prossimo, piuttosto che ritrovarti in una situazione... dolorosa... dall'oggi al domani, senza nemmeno sapere che cosa ti aspetta."

Severus era riuscito a sciorinare tutto il discorso che si era preparato senza essere interrotto e, ora, non capiva se era stato un bene o un male. La ragazza era cerea ma i suoi occhi brillavano di una furia senza pari.

"Professore, come può crederci?" Domandò alla fine e Severus rispose con cautela.

"Come ti ho detto, l'Alpha che ha portato alla mia attenzione questo fatto non è persona che scherzerebbe su una cosa del genere e, personalmente, non credo nemmeno possa essersi sbagliato. Signorina Greengrass, a questo punto, se l'ipotesi è corretta, tu dovresti aver notato dei segni."

La ragazza strinse gli occhi:

"Che genere di segni?"

"Ti è successo, ultimamente, di sentirti... divisa su qualcosa? Come se la tua mente razionale sapesse esattamente che cosa è giusto fare mentre, un'altra parte di te, ti suggerisse di fare l'esatto contrario? Potrebbe manifestarsi come una specie di voce, molto dolce e attraente, in effetti."

La ragazza, se possibile, impallidì ulteriormente ma la sua voce rimase ferma, quando rispose:

"Succede a tutti, di avere dei... drammi interiori, a volte."

"Forse allora ti sei trovata a fare istintivamente delle cose, prima ancora che la tua mente cosciente si rendesse conto che le stava facendo."

"Non vuole dire nulla! Gliel'ho detto, succede a tutti!"

Severus non aveva idea se fosse vero, ma sapeva come funzionava per gli Omega.

"Non succede a tutti di ritrovarsi a odiare intensamente metà di se stessi." Disse secco, sapendo che spesso, soprattutto all'inizio ma anche dopo, le cose stavano esattamente così.

Greengrass afferrò la tazza e ne bevve tutto il contenuto.

"Se... se fosse come dice, e non credo che lo sia, cos'altro mi direbbe?"

Severus pensò che fosse un miglioramento, così continuò con il discorso che si era preparato:

"Ti direi che potresti almeno... renderti la transizione meno dolorosa. Non è molto ma è più di quanto sia normalmente concesso a un'Omega."

La ragazza continuò a fissarlo come se avesse voluto aprirgli buchi nella testa e chiese:

"Meno dolorosa in che senso?"

"Se tu fossi un'Omega, fra poche settimane andresti in calore. A quel punto, essendo minorenne e non avendo un Alpha, ricadresti sotto la tutela di tuo padre. Conosco personalmente il signor Greengrass," Severus si toccò l'avambraccio, nel punto dove c'era il Marchio Nero, ormai quasi invisibile, per rendere palese che genere di conoscenza ne avesse, poi continuò "so che è un uomo molto tradizionalista, quindi ti negherebbe qualunque pozione che potesse sopprimere il calore, e questo ti condannerebbe a diversi giorni di dolore. Stiamo parlando di un dolore straziante, che viene chiamato Calore Rosso perché, alla fine, la tua vista rimarrebbe punteggiata di macchie cremisi per lungo tempo. Se il calore fosse particolarmente lungo, diciamo più di una settimana, potresti perdere temporaneamente la memoria, non ricordando nemmeno chi sei, o chi sono le persone a te vicine. E' uno stato temporaneo, di solito, ma alcuni frammenti di memorie potrebbero esserti preclusi per sempre."

Severus vide qualcosa che sembrava paura, diffondersi sui tratti della ragazza, che chiese:

"E saperlo prima farebbe qualche differenza?"

Severus si chiese anche solo se fosse giusto, proporre a quella ragazzina uno stupro programmato, ma era inevitabile, prima o dopo, quindi disse:

"Come ti ho detto, ci sono diversi Alpha, qui a scuola. Potrebbe essere organizzato che uno di essi rimanga con te, durante il calore. Questo eliminerebbe la possibilità del Calore Rosso e avresti la certezza che questo Alpha ti tratterebbe in maniera decente, che prenderebbe una pozione anticoncezionale, e che non ti Legherebbe a sé durante il calore."

La ragazza parve rianimarsi e, con voce velenosa, rispose:

"Prima mi dice che sono un'Omega, e adesso mi dice che tutte le mie scelte si riducono a soffrire un dolore debilitante o a... giacere con uno sconosciuto? E mi faccia indovinare, professore, perché scommetto che l'Alpha che le ha raccontato questa storiella, è lo stesso che si è così generosamente offerto di passare il calore con me! E lei, davvero, non vede nessuno scherzo, in questo?"

Severus poteva immaginare la rabbia sconvolta della ragazza con una buona approssimazione.

"Signorina Greengrass, non è così. La persona che me l'ha detto non si è offerta di passare il calore con te, e la scelta che ti propongo è tra il perdere la tua sanità mentale o avere altri tre mesi di buona salute. Forse a te, adesso, la cosa sembra insignificante, ma in tre mesi possono succedere molte cose."

La ragazza sembrò raddrizzarsi e poi, sempre senza lasciare gli occhi del professore, disse:

"E così lei è davvero certo di quello che mi sta dicendo, lei crede davvero che io sarò un'Omega."

Severus si lasciò sfuggire una smorfia.

"Sì, io ne sono piuttosto certo. Se non lo fossi, non ti starei parlando, mi sembra ovvio."
"Bene. Mi offre tre mesi di salute e poi? Se fosse vero, cosa succederebbe dopo?"
Severus si accinse a continuare la sua spiegazione:

"Dopo il tuo primo calore, che tu lo abbia passato soffrendo o meno, dovrai fare i controlli medici per la Firma della Lista. La Lista cataloga tutti gli Omega presenti nel paese, e può essere consultata da qualunque Alpha. Credo sia giusto avvisarti che gli esami medici saranno molto peggiori che giacere con un Alpha durante il calore. Più intimi e più invasivi. Se andassi a casa per le feste, probabilmente poi tuo padre ti porterebbe a fare i controlli medici al Ministero, dove saresti esaminata in pubblico e da sconosciuti. Se restassi a scuola, almeno potresti avere la consolazione di effettuare gli esami in privato, con Madama Chips."

La ragazza aveva le labbra tremanti e chiese con un filo di voce:

"Quanto intimi? E perché dice che sarebbero effettuati... in pubblico?"

Severus appellò a sé la Lista, che aveva portato da casa, e la mise davanti alla ragazza:

"Questa è una copia della Lista. Potrebbero visionarla solo gli Alpha, ma diciamo che non credo ci sia niente di male, se vedi almeno di cosa si tratta. Per quanto riguarda gli esami, ti ricordo che gli Omega sono oggetti, spesso usati a scopo riproduttivo o sessuale. Non è previsto che tali oggetti possano avere modestia o intimità."

La ragazza prese il fascicolo e lo aprì, estraendo la prima cartella e cominciando a scorrerla con gli occhi.

Severus vide che aveva le mani tremanti e, adesso, la sua rabbia sembrava svanita, sostituita dall'angoscia e dalla paura. Aveva cominciato a piangere silenziosamente.

Dopo aver finito di sfogliare il primo fascicolo, spinse la Lista indietro, verso Severus, che la chiuse con uno scatto sonoro e la fece levitare via.

Greengrass continuava a fissare il tavolo, e le sue spalle si sollevarono appena, scosse da un singhiozzo silenzioso.

Severus si era aspettato che, a un certo punto, la ragazza cedesse alla disperazione, e non se ne stupì.

Versò un'altra tazza di pozione calmante e la spinse verso di lei.

"Signorina Greengrass, posso capire che ora tu sia sconvolta..."

La ragazza sollevò il viso e Severus vide la rabbia, mentre gli rispondeva in tono acuto:

"No che non capisce! Ho questa dannata voce che continua a dirmi che voglio... dei figli! Dice che è esattamente quello che voglio e invece la mia vita... tutto quello che volevo fare... non conta più niente! Dubito che lei capisca, professore!" Poi la ragazza si portò le mani al viso e riprese a singhiozzare.

Severus la lasciò sfogare per qualche minuto, sinceramente addolorato per lei, o forse per se stesso e per tutti i suoi anni di sofferenze, poi le spinse di nuovo la tazza vicino.

"Bevi la pozione. Ti sentirai un po' meglio."

La ragazza eseguì con occhi bagnati e vuoti, mentre il suo corpo era scosso dai tremiti, e Severus fece quello che nessuno, nemmeno Irma, aveva mai fatto per lui.

"Io sto cercando di offrirti quello che posso, anche se so che è poco. Alcune persone preferiscono avere almeno la speranza di un po' di tempo in più ma, se così non fosse, il mio armadio degli ingredienti contiene tutto quello che serve. La parola per aprirlo è 'crisopa' ed io volterei le spalle, non vedrei quello che stai prendendo, e non cercherei di fermarti."

Severus non avrebbe mai detto, a Harry, di questa parte della conversazione, ma il suo Alpha per primo aveva ammesso di aver pensato a darsi la morte, durante la sua vita, e Severus aveva carezzato l'idea fin troppo spesso e sapeva, per esperienza, a quanto dolore si era condannato sopravvivendo. Non avrebbe costretto quella ragazzina a sopportare altrettanto, se non lo avesse voluto.

La ragazza lo guardò con occhi grandi e arrossati dal pianto.

"Di... dice davvero?"

"Sì. L'offerta è sempre valida, finché rimani a scuola, puoi almeno contare su quello."

"Le daranno la colpa. Per incuria o..."

"Quello riguarda me, non te."

La ragazza lo fissò come se lo vedesse per la prima volta, poi annuì e bevve la pozione.

Sembrava che stesse pensando molto intensamente e, almeno per il momento, aveva smesso di piangere, poi chiese:

"Chi è l'Alpha?"

Severus era incerto se rispondere a quella domanda, e tentò di tergiversare:

"Non credo abbia importanza. A un'Omega in calore non importa chi è l'Alpha, ma solo che ci sia."

La ragazza tornò al suo vecchio sguardo duro e poi sibilò:

"Io però non sono ancora un'Omega, l'ha detto lei, e lo voglio sapere. Se ho una scelta, la mia ultima, a quanto pare, voglio saperlo."
Severus annuì e poi disse:

"Draco Malfoy."

La ragazza sbarrò gli occhi e chiese rapida:

"Draco è un Alpha?"

Severus era stupito che non lo sapesse, soprattutto vista la scena ai Tre manici di scopa, dove la sorella della ragazza era stata presente...

"Lo è. Credevo lo sapessi. E' conoscenza piuttosto comune."

Lei scosse la testa.

"No, io... ho sempre evitato di parlarne. Non solo perché è maleducato ma... preferivo non sapere." Finì la frase con una risatina amara, quasi isterica.

Greengrass rifletté ancora per un po', poi disse lentamente:

"Oggi scriverò a casa... dirò loro che... vorrei passare le feste a scuola... troverò una scusa accettabile e Daphne... non credo di volerlo dire a mia sorella. Lo saprà comunque... dopo."

Severus annuì e la ragazza continuò:

"Io... scelgo... di passare il calore con Draco, se... se può essere organizzato..." Le sfuggì una nuova risatina isterica e poi disse: "Credo di essere una di quelle persone che scelgono di avere una speranza... almeno per un po' di tempo... immagino che potrei decidere di accettare la sua offerta dopo... dopo il calore..."

Severus annuì, e si rese conto di essere fiero della ragazza, perché era molto più forte di quello che aveva creduto, e perché si sarebbe data almeno il tempo di pensare, prima di fare qualcosa d'irrevocabile.

"Signorina Greengrass, se questa è la tua scelta, credo che a questo punto sarebbe meglio se parlassimo del calore. Tu... uhm... hai idea di come avvengano gli accoppiamenti tra Alpha e Omega?"

La ragazza rispose fin troppo rapidamente:

"Professore... non si offenda, lei è stato molto gentile e paziente, con me, anche se non mi doveva nulla, ma questo... ecco, credo preferirei parlarne con Madama Chips: mi troverei più a mio agio, con una donna e..."

Severus aggrottò la fronte e, all'improvviso, comprese che Greengrass non solo non sapeva che Draco era un Alpha ma, al contrario di diversi altri Serpeverde, non sapeva nemmeno che lui era un Omega.

Senza parlare del fatto che Madama Chips non era esattamente una persona di larghe vedute quando si parlava di Omega e, sebbene lo avesse sempre curato con la massima professionalità, cosa di cui era grato, di certo non aveva mai fatto mistero del suo disprezzo verso quelli come lui.

A Severus bruciava ancora, dopo tanti anni, il fatto che Madama Chips avesse preso le parti di Lupin durante tutta la débâcle della Stamberga Stillante; non voleva che una ragazzina come Greengrass dovesse affrontare il non troppo sottilmente velato disprezzo della donna così presto nella sua vita.

Greengrass era attualmente sconvolta e la Medistrega avrebbe potuto spiegarle le cose in modo tutt'altro che gentile, così, sebbene non gli piacesse molto quello che stava per dire, si costrinse:

"Madama Chips, in effetti, è una donna, mentre tu sarai un'Omega, signorina Greengrass. Pensavo ti saresti trovata più a tuo agio a parlarne con un Omega."

La ragazza lo guardò per un attimo, senza capire, e poi disse in tono indignato:

"Cos'è? Una specie di gioco perverso? Vuole farmi credere... che cosa? Forse le piace parlare di certe cose con le ragazze e..." Nella voce di Greengrass era filtrato veleno e Severus si alzò lentamente.

"Silenzio!" Disse in tono che non ammetteva repliche e la ragazza si azzittì di colpo, mentre Severus riprendeva a parlare in tono piatto:

"Sono piuttosto sicuro di ciò che sono, signorina, e a meno che un miracolo non abbia cambiato i fatti durante il nostro dialogo, cosa piuttosto improbabile, sono ancora un Omega."

Così dicendo strinse i denti e tolse l'illusione, mostrandole il suo corpo in evidente stato di gravidanza.

Greengrass lo fissò a bocca aperta, incredula, per diversi istanti.

"Lei è... è..."

Severus tornò a sedersi e rispose acido:

"Sono gravido. Mi pare abbastanza evidente."

La ragazza si era azzittita ma i suoi occhi continuavano a posarsi sul suo ventre.

"E'... è normale? Io credevo che gli Omega fossero sempre... femmine e..."

Severus rispose secco:

"Non c'è distinzione. Nemmeno per gli Alpha. La madre del tuo compagno Zabini è un'Alpha."

La ragazza sembrava imbarazzata, adesso:

"Io... non lo sapevo e..."

Severus sventolò la mano:

"Errore mio. Alcuni tuoi compagni di Casa, inclusa tua sorella, sanno che sono un Omega. Ho dato per scontato che lo sapessi anche tu." Poi, dopo un attimo, aggiunse: "La gravidanza invece non è pubblica, e preferirei che le cose restassero così." Mise forse una lieve nota di minaccia, nella voce, e la ragazza rispose rapida:

"Sì... sì, certo e..." Sembrava voler aggiungere qualcosa ma strinse gli occhi e scosse la testa.

Severus quasi sorrise, perché era piuttosto certo di cosa stesse succedendo nella mente della ragazza.

"Puoi toccarla. Non mi da fastidio."

La ragazza chiese:

"Come... come faceva a sapere...?"

Severus scosse la testa:

"L'istinto alla procreazione è così radicato, in tutti gli Omega, che sono piuttosto certo tu voglia assicurarti che i bambini stiano bene. Per questo vuoi toccarmi e..." Severus odiava quella parte "... e immagino che la tua parte Omega, anche se probabilmente trovi il pensiero orribile, sia anche piuttosto invidiosa."

La ragazza lo guardò a occhi sbarrati, poi chiese in un sussurro:

"E'... è così per tutti?" Disse mentre si alzava e aggirava il tavolo, per toccare la pancia di Severus, la cui parte Omega sussurrò compiaciuta:

Sei invidiosa, vero? Oh sì che lo sei!

Severus cacciò quelle orribili parole e rispose:

"Sì. La parte istintiva e molto simile per tutti gli Omega e, se ti stai chiedendo se c'è un modo per tacitare la voce, no, non esiste." L'ultima parte la disse quasi sputandola, con rabbia.

La ragazza posò le mani sul pancione e poi sollevò gli occhi su di lui e disse piano:

"La odio. Odio quella stupida voce!" Poi riabbassò gli occhi e chiese: "Ha detto bambini? Sono più di uno?"

Severus sbuffò:

"Siediti Greengrass. Sì, sono due. Le doppie gravidanze sono scoraggiate ma non infrequenti, quindi meglio che tu sappia di che cosa si tratta."

La ragazza adesso sembrava ancora scossa ma attenta, e chiese piano:

"Professore... però lei... uhm... è qui a scuola. Voglio dire, sta lavorando e... credo... credo abbia realizzato delle cose, nella sua vita, nonostante..." La ragazza si fermò e prese fiato, prima di ricominciare:

"Intendo che è un Maestro di Pozioni, e mi sembra che abbia una vita piuttosto normale... quindi..."

Severus interruppe quella farneticazione:

"Senti, non voglio mentirti: gli Omega sono schiavi. A te sembra che io abbia una vita 'normale' perché ho ancora la mia sanità mentale, un lavoro, e sono trattato mediamente con una certa dignità, e ammetto che questa, sotto certi punti di vista, potrebbe essere considerata una fortuna, ma non lo è. Ci sono stati più giorni in cui avrei preferito aver perso la mia mente. Un certo numero di calori passati da soli, senza soppressori, fa proprio quello: annulla la mente razionale e lascia solo l'altra parte. Immagino che, in un certo senso, renda le cose più facili."

Greengrass non sembrava convinta e anzi, appariva quasi... speranzosa:

"Lei però deve aver avuto degli Alpha che le hanno concesso una vita normale, giusto? Ha studiato, sta lavorando..."

Severus la guardò molto male:

"E' del Signore Oscuro che stai parlando."

La ragazza si bloccò:

"Co... come?"

"Il mio precedente Alpha, quello cui ero Legato, era il Signore Oscuro. Se non sono pazzo, è solo perché il bastardo malato preferiva di gran lunga che sapessi, sempre e con esattezza, che cosa mi faceva. Una gran fortuna, non crede?"

Greengrass boccheggiò e poi chiese:

"E'... i bambini sono..."

"Non sono suoi. Gli Omega, per loro natura, non possono abortire, ma ti garantisco che, se questi fossero i figli del Signore Oscuro, io avrei trovato il modo."

La ragazza sembrò riflettere e poi chiese:

"In pratica mi sta dicendo che anche la scelta di mantenere la mia sanità mentale, per un po' più di tempo, potrebbe non essere la cosa migliore per me. E' questo?"
Severus non la vedeva così, e lo disse:

"Io non voglio darti delle false speranze ma ci sono Omega, anche se non molti, che fanno una vita decente. Non è la norma ma ci sono dei casi. Tu sei una ragazza intelligente, astuta anche; finché sopravvivi e rimani in possesso delle tue facoltà mentali, potresti anche sperare di ottenere qualcosa per te. Magari non è granché, come speranza ma, sebbene io non sia contrario all'idea del suicidio, penso che sia giusto tentare di fare il possibile per rendersi la vita, se non felice, almeno più facile."

La ragazza adesso sembrava aver assunto un'aria calcolatrice e alla fine chiese:

"Lei era una spia. Lo dicono tutti. Ha tradito il suo Alpha, quindi?"

Severus sorrise arcigno:

"Come ho detto, finché riesci a mantenere intatta la parte razionale della tua mente, ci sono... modi... per ingannare anche la propria natura."

Greengrass fece un sorriso minuscolo e poi disse:

"Me li potrebbe insegnare? Posso impararli?"

Severus ampliò il suo ghigno:

"Io dico di sì."

Era contento che la ragazza avesse abbandonato l'idea del suicidio, almeno per il momento, e se Harry avesse convinto Draco, il primo calore della ragazza non sarebbe stato troppo traumatico, o così almeno sperava... non era certo se la stava illudendo ma era tutto quello che poteva darle.

Poi Greengrass lo sorprese e, arrossendo appena, chiese:

"Per quanto riguarda... il calore? Diceva che dovrei sapere come funziona..."

Severus annuì tornando grave.

"Sì, meglio tu sappia come comportarti e cosa aspettarti. Non appena comincerai a sentirti calda, febbricitante, ti conviene recarti, piuttosto rapidamente, in infermeria e chiedere a Madama Chips della stanza per il calore. Ti conviene farlo in fretta, perché potresti non avere molto tempo, e credimi se ti dico che non vuoi che il calore cominci in pubblico. La stanza che ti verrà assegnata sarà riservata e chiusa a chiave. Non dartene pena, non è per tenerti prigioniera, è solo per evitare che tu esca per cercare un Alpha. Se va come penso, direi che potremmo far arrivare il signor Malfoy da te molto rapidamente."

La ragazza lo guardò perplessa:

"Perché pensa che vorrei uscire per cercare un Alpha?"

"Durante il calore perderai completamente la tua parte razionale e i tuoi istinti ti porteranno a volere un Alpha. Sarai disposta ad andarlo a cercare. Se non ci fosse un Alpha disponibile verresti legata al letto, per impedirti di uscire."

La ragazza aveva la bocca semiaperta, turbata.

"Dice... dice davvero?"

"Sì, le cose stanno così. Quando sentirai l'odore di un Alpha il tuo corpo impazzirà e il tuo unico istinto, l'unica cosa che vorrai, sarà concepire. Arriverai a supplicare esattamente per quello."

La ragazza sollevò occhi stranamente scintillanti e chiese spiccia:

"Vuole lasciarmi credere che lei lo fa? Supplicare, intendo."

Severus la guardò, e pensò che la domanda fosse un buon segno: almeno, la ragazza sembrava disposta ad accettare la situazione. Avrebbe sorriso ma si mantenne serio e rispose:

"Lo fanno tutti gli Omega. Nessuno escluso, signorina Greengrass."

Era chiaro che non era la risposta che si sarebbe aspettata, e Severus preferì proseguire velocemente, per non dare il tempo alla ragazza di immaginare qualcosa:

"Il rapporto sessuale in sé sarà normale, come quello che potresti aspettarti, anche se probabilmente ne avrai un ricordo confuso, in seguito, dovuto al fatto che non sarai esattamente presente. La prima differenza sostanziale avverrà nel momento dell' eiaculazione..."

La ragazza era arrossita ma era chiaro che non voleva dimostrare imbarazzo, così Severus la ignorò, continuando "... quando il pene dell'Alpha si gonfierà alla base, in quello che viene comunemente chiamato nodo, bloccando entrambi insieme, per un tempo variabile dai dieci minuti fino a un'ora. Durante questo periodo di tempo l'eiaculazione continuerà a intervalli regolari. Di solito a questo punto gli Omega riacquistano un minimo di lucidità, poiché l'imperativo biologico al concepimento è in pratica assolto o si sta assolvendo. Ti conviene non agitarti, perché vi sarà comunque impossibile dividervi."

La ragazza adesso sembrava, oltre che imbarazzata, anche leggermente nauseata, e chiese:

"Farà male?"

Severus ci pensò attentamente e alla fine disse:

"Immagino che dovrei dirti che, almeno la prima volta, farà male e probabilmente sanguinerai, ma la cosa è ininfluente, e a malapena lo noterai. In seguito forse non lo ricorderai nemmeno."

La ragazza rimase in attesa ma Severus non pensava di aver altro da aggiungere, sull'argomento, quindi rimase in silenzio, finché Greengrass non chiese:

"Tutto qui? Solo questo e poi sarà tutto finito per tre mesi?"
Severus rimase a bocca aperta, rendendosi conto in quel momento che Greengrass era, sull'argomento, addirittura più ignara di Harry.

"No, in effetti non è tutto qui. Il calore dura giorni, almeno cinque, a volte di più. Il Calore Rosso si evita con un solo accoppiamento, il dolore in generale no. Un Alpha decente rimane con un Omega per tutto il tempo, evitandogli di soffrire. Se così non fosse, starai male. Credo, o almeno lo spero per te, che il signor Malfoy sia una persona abbastanza cortese da non lasciarti soffrire, o almeno non a lungo. In condizioni normali il calore prevede pause piuttosto brevi. Quelle iniziali saranno di circa dieci minuti, e andranno allungandosi con il passare dei giorni, fino ad arrivare a circa tre o quattro ore. Avrai costantemente sete, quando sarai abbastanza lucida da rendertene conto, a causa della quasi costante perdita di fluidi . Di solito Madama Chips lascia molte bottiglie d'acqua nella stanza. Non sentirai, se non vagamente, nessun altro bisogno, né di cibo né di sonno."

Greengrass aveva abbassato la faccia adesso, smettendo di guardarlo, e Severus trovò il comportamento preoccupante e la successiva domanda fu:

"E... ed io sarò completamente in balia degli istinti per quasi tutto quel tempo? E' così, giusto? E' per quello che gli Omega non sono considerati umani?"

Severus sentì una reminiscenza della sua rabbia riaccendersi all'improvviso e disse, con cattiveria:

"Stronzate." La ragazza alzò il viso e lo guardò stranita, forse perché era la prima volta che lo sentiva parlare in quel modo. "Nessuno può definire ciò che siamo. La legge ci dichiara non umani ma tu resti Astoria Greengrass."

La ragazza sembrava essere invecchiata di colpo:

"Ma gli altri, tutti gli altri, non penseranno a me in quel modo. Sarò solo un'Omega. Un oggetto."

Severus avrebbe voluto negare ma la realtà era più crudele delle sue proteste e disse:

"Sì. E' così. Puoi aspettarti insulti e umiliazioni anche nel migliore dei casi."

"Che cosa... cosa succederà dopo? Finisco sulla Lista e un Alpha mi reclama per sé? Divento una sua proprietà e può decidere di fare... quello che vuole?"

"Sì." Cos'altro avrebbe potuto dire? Era la pura verità.

La ragazza sembrò sul punto di mettersi di nuovo a piangere ma poi si sfregò gli occhi con forza e chiese:

"E quella cosa che ha detto prima... che Malfoy non mi Legherebbe... che cosa vuol dire?"

"Ci sono diversi tipi di rapporti, tra Alpha e Omega. Un Alpha può Rivendicare un Omega semplicemente firmando alcune carte al Ministero, e può liberarsene in qualunque momento gli aggradi, rendendo l'Omega nuovamente disponibile per chiunque la voglia. Durante l'annodamento però, un Alpha può anche decidere di Mordere un Omega. I denti degli Alpha si estendono appositamente, e gli Omega hanno una particolare ghiandola di Legame, alla base del collo. Nel tuo caso probabilmente non la sentirai fino al calore, poi la troverai in questo punto." Disse scostandosi i capelli e abbassandosi il collo della tunica, mentre si girava di lato per mostrare il Morso alla ragazza.

"Io sono Legato, quindi puoi vedere la cicatrice del Morso, ma presto sentirai il punto con facilità, perché sarà come un lieve rigonfiamento sotto la pelle. Se un Alpha Morde un Omega durante l'annodamento, si creerà il Legame. E' un Legame magico e vincolante, che renderà sempre cosciente l' Alpha del tuo stato d'animo e viceversa. Il Legame si può infrangere solo con la morte di uno dei due. Finché un Omega è Legato, non può più essere messo sulla Lista e appartiene di diritto all'Alpha che l'ha Morso, fino alla morte e, almeno in teoria, non può essere abbandonato. Credo sia inutile dire che la realtà è diversa, dalla teoria."

La ragazza si era fatta attenta, anche se sembrava ancora sull'orlo della disperazione.

"Il Morso... quello è il Morso del Signore Oscuro?" Chiese con qualcosa che poteva essere morbosa curiosità.

"No. Il Morso di Legame svanisce alla morte dell'Alpha, e posso assicurarti che il Signore Oscuro è morto."

"E lei ha detto che i figli non sono suoi, quindi ha un altro Alpha, adesso."
Severus aggrottò la fronte, incerto su cosa dire, poi cercò di deviare il discorso:

"Gli Omega sono in numero inferiore, rispetto agli Alpha, quindi difficilmente un Omega resta a lungo sulla Lista. Nel tuo caso, siccome sei molto giovane e non hai avuto precedenti Alpha, sarai probabilmente Rivendicata nel giro di poche ore. Almeno non potrai essere Legata fino al prossimo calore, se questo ti consola."

La ragazza sembrò incerta e poi chiese:

"Perché dice che non posso essere Legata? Credo di non capire..."

"Il Morso di un Alpha crea un Legame solo durante l'annodamento, e questo avviene solo con un Omega in calore. Per il resto del tempo gli Omega e gli Alpha possono avere rapporti sessuali normali e sono entrambi impossibilitati a procreare, fuori dai periodi di calore. Gli Omega possono però restare gravidi più volte nel corso dell'anno. Io sto portando due figli di due calori consecutivi, per esempio. In questi casi il parto avverrà prima del calore, in modo che l'Omega possa essere ingravidato nuovamente subito dopo. Le doppie gravidanze sono in genere sconsigliate, perché possono comportare rischi per l'Omega e per i nascituri, ma non vuol dire che non succeda."

Greengrass si accese di odio e disse:

"Lo vedo."

La ragazza considerò le cose ancora per un attimo e poi chiese:

"Che cos'altro devo sapere? C'è qualcosa che devo conoscere, su di me o sugli Alpha?"
Severus scosse la testa:

"Immagino imparerai fin troppo in un tempo piuttosto breve. Tieni a mente che gli Alpha saranno i primi a trattarti come un oggetto, e che si aspetteranno sempre che tu sia sottomessa e remissiva, in loro presenza. Tieni gli occhi bassi, parla il meno possibile e chiamali sempre Alpha e mai per nome, quando vieni interpellata. In genere aiuta."

Greengrass si alzò e traballò leggermente sulle gambe, poi chiese:

"Professore, vale la pena tentare di sopravvivere? Glielo chiedo seriamente."

Severus sorrise:

"Se me lo avessi chiesto mentre il Signore Oscuro era ancora in vita, ti avrei risposto di no, ma per come stanno le cose adesso, personalmente dico di sì. Ne vale la pena."



Hogwarts, 1 dicembre 1998

Astoria Greengrass


Astoria lasciò le stanze del professor Piton con la fronte aggrottata e la mente in subbuglio.

C'era una piccola parte di lei che sperava ancora che fosse tutto un errore e che presto, nel giro di un mese al massimo, avrebbe potuto dimostrare al professore che si era sbagliato...

In realtà non era nemmeno certa di voler ascoltare quella sua parte perché, dall'altro lato... poteva avere una possibilità con Draco, in questo modo.

Sarei sua schiava...

Per quanto fosse certa che avrebbe dovuto provare repulsione, all'idea di essere un oggetto nelle mani di Draco Malfoy, proprio non ci riusciva.

Era euforica.

Spaventata da morire ma euforica.

Aveva paura per il calore, perché nonostante le spiegazioni appena ricevute gli sembrava ancora qualcosa d'ignoto e strano, ma se fosse stato Draco...

Non riusciva a smettere di illudersi che, con il ragazzo che amava fin da piccola, le cose avrebbero potuto essere diverse... lui non l'avrebbe mai trattata come un oggetto, come un essere meno che umano, vero?

Un brivido le percorse la schiena mentre camminava nei sotterranei.

E se invece si fosse sbagliata? Se Draco l'avesse tenuta solo per usarla, facendola impazzire e costringendola a partorire un figlio dopo l'altro?

Non era sicura di come la sua famiglia avrebbe preso la notizia ma era abbastanza certa che quello che aveva detto il professor Piton fosse vero: suo padre non l'avrebbe mai aiutata.

Era sempre stata certa che la sua famiglia fosse unita ma sapeva, perché l'aveva visto con i suoi occhi durante la guerra, che i suoi erano anche oltremodo tradizionalisti e non avrebbero mai, in nessun modo, violato le leggi non scritte della società purosangue.

Sarebbe stata cancellata dall'albero genealogico della famiglia Greengrass e tutti, in società, avrebbero finto che lei non fosse mai esistita, di quello era certa, ma non riusciva a credere che sua madre e sua sorella non le avrebbero mai più rivolto la parola, nemmeno in privato; era impensabile.

Rallentò il passo perché non era ansiosa di tornare all'affollata Sala Comune di Serpeverde: voleva ancora un po' di tempo per pensare meglio a quello che sarebbe potuto succedere.

Doveva essere pronta a ogni evenienza e, se Draco si fosse dimostrato diverso da quello che lei sperava, doveva avere un piano d'emergenza.

Il professor Piton forse l'avrebbe potuta aiutare, anche se non era molto certa di cosa potesse fare per lei, essendo a sua volta un Omega...

Si rese conto in quel momento che non gli aveva nemmeno chiesto chi fosse il suo Alpha e si diede dell'imbecille perché, ora, quel dettaglio le sembrava più che importante.

Forse sarebbe dovuta tornare indietro e chiedere altre cose...

Indugiò per un momento ma poi scosse la testa.

Doveva pensare a tutto con più attenzione e magari stilare una lista delle cose che non sapeva, prima di importunare di nuovo l'unica persona che sembrava poter essere dalla sua parte.

Con la mente sovraccarica di tutte quelle cose, entrò in Sala Comune solo per cercare Draco con gli occhi.

Non lo vide da nessuna parte ma era presto e probabilmente era ancora in giro da qualche parte.

Di certo lo avrebbe visto a cena...

"Tori, stavo pensando a quello che mi hai detto l'altro giorno. Vorrei parlarne con te perché non credo che tu sia stata molto giusta, nei miei confronti."

Astoria quasi saltò sul posto perché non si era nemmeno resa conto che Theo si era avvicinato.

Aggrottò la fronte, infastidita, perché l'ultima cosa di cui aveva bisogno, in quel momento, erano problemi sentimentali irrilevanti.

"Mi hai detto che hai dei progetti e volevo dirti che lo capisco. Non ci sarebbe bisogno di pubblicizzare la nostra relazione, se non lo vuoi e, fintanto che i nostri genitori non ne sanno nulla..."

Senza davvero nessun motivo razionale gli rispose con cattiveria, spinta solo dalla sua crescente paura e frustrazione:

"Theo, ho cercato solo di essere gentile! Che cosa vuoi ancora? Vuoi che ti dica in faccia che non m'interessi? Che non mi piaci? Bene. Non mi piaci e non voglio uscire con te."

Appena lo ebbe detto vide il viso del ragazzo arrossarsi e si accorse che diversi studenti si erano girati verso di loro per guardare la scena.

Aveva parlato a voce molto alta, e tutti avevano sentito, ma in quel momento non le importava. Perché avrebbe dovuto?

Si avviò quasi di corsa verso la sua camera mentre sentiva le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento cominciare a pungerle gli occhi.

Sarebbe diventata un oggetto.

Poteva sperare e illudersi ma la realtà era una cosa difficile da nascondere a se stessi.


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