15 - Pensa a questo e sorridi


Hogwarts, 24 settembre 1998

Harry Potter


"Hey, grosso e stupido Alpha, svegliati!"

Harry aprì gli occhi sentendo la voce e il peso del suo Omega, e ci mise un momento per rendersi conto che aveva Severus sopra di sé, cavalcioni, nudo e con un ghigno lascivo.

"Uhm... che cosa?"

"Doveri coniugali, Alpha, ne hai mai sentito parlare?"

Harry cercò di schiarirsi le idee ma non capì nulla, a parte il fatto che il suo Omega era eccitato e voleva...

"Merlino Sev, sei uscito dal calore ieri notte!" Disse senza reale convinzione, perché era già duro e il suo Omega si stava strusciando sulla sua erezione.

"Uhm... sì. E adesso ho di nuovo voglia e il mio bravo Alpha è già tutto pronto per me!"

Harry sentì Severus sollevarsi e afferrargli il membro con una mano, tenendolo in posizione mentre cominciava a scendere, lasciandolo entrare.

Gemette forte, buttando indietro la testa, mentre si sentiva avvolto dal suo Omega, e la sua mente si svegliò mentre già le sue mani cercavano i fianchi di Severus.

L'Omega salì e ridiscese un paio di volte, prima di riuscire a prenderlo tutto dentro, poi si sporse in avanti fino ad arrivare alle labbra di Harry, che si sollevò per andargli incontro.

Severus sporse la lingua e lo lecco appena, prima di spingerlo giù e guardarlo, mentre continuava a muoversi su e giù.

"Ti volevo dentro."

"Sev, da quando sei così voglioso?"
Il suo Omega salì e scese un paio di volte con forza e poi disse:
"Ah, deve essere la gravidanza, papà Harry."

Harry quasi si strozzò a quelle parole.
"Co... cosa?"

Severus aumentò il ritmo, togliendogli il fiato e la possibilità di parlare, mentre continuava a impalarsi con foga. Harry gli teneva le mani sui fianchi, appagato sentendo la sua pelle bollente e il suo ano che lo stringeva, ma poi Severus si sollevò, lasciando che il suo membro gli scivolasse fuori.

Lui fece per protestare ma il suo Omega si girò, dandogli la schiena, poi se lo infilò dentro di nuovo. Harry, sollevandosi appena, vide le natiche aperte e l'ano teso del suo Omega. Prese a sollevare i fianchi andando incontro ai movimenti di Severus, affascinato dalla nuova visuale.

"Merlino Sev, sto per venire!" Si lasciò sfuggire Harry un momento prima di riversarsi nel suo Omega che, per tutta risposta, spinse verso il basso per tenerselo tutto dentro.

Harry ansimava a occhi chiusi quando sentì Severus sollevarsi da lui e stendersi al suo fianco, abbracciandolo:

"Questo era un promemoria, stupido Alpha. Oggi, quando sarai là fuori, se qualcuno mette in dubbio il fatto che io ti voglio, tu pensa a questo. Pensa a questo e sorridi. Va bene, papà Harry?"

Harry aprì gli occhi e decise che difficilmente qualcuno sarebbe riuscito di nuovo a rovinare la sua giornata.

"E tu saresti mamma Severus, allora?" Chiese scherzoso, sentendo tutta la tensione del giorno prima, e della notte, scivolargli via di dosso.

"Ghiacceranno tutte le fenici, prima che i miei figli mi chiamino mamma, sappilo!" Rispose il suo Omega in tono falsamente irato, facendo ridacchiare Harry.



Hogwarts, 24 settembre 1998

Severus Piton


Severus aveva davvero molte cose da fare quel giorno: era da molto che non trovava il modo di passare un po' di tempo con Irma, e sapeva, per via delle occhiatacce che la bibliotecaria gli scoccava, che avrebbe dovuto almeno darle qualche spiegazione.

Severus era stato troppo preso dal suo Alpha per dedicarle il tempo necessario a rassicurarla, anche se sapeva, fin dal mese di agosto, quando l'aveva incontrata insieme con gli altri, che era preoccupata.

Così le aveva mandato un biglietto per invitarla per un the dopo le lezioni, anche se questo avrebbe dovuto rimandare la conversazione che sapeva di dover avere con Draco.

Aveva anche una mezza idea di incontrarsi con Granger, per vomitare sulla ragazza tutto il suo odio per come aveva trattato Harry, ma decise che sarebbe stato più saggio tacere e tenersi fuori da quel particolare roveto.

Granger era sempre stata amica di Harry ed era il suo Alpha a dover appianare quella discussione, anche perché era quasi certo che un suo intervento non solo avrebbe fatto più male che bene ma, oltretutto, sarebbe stato ben poco apprezzato.

Lasciò stare il resto e si concentrò sul suo incontro con Irma, accertandosi di avere il rosolio che le piaceva.

Quando la donna arrivò, Severus le aprì la porta con un sorriso sincero: non era solo felice di vederla, era felice in generale.

La donna gli mise le mani ai lati del viso e lo scrutò indagatrice, prima di dire cauta:

"Sembri stare bene."

"Questo perché sto bene."

Irma entrò e si sedette pesantemente sulla poltrona vicina al camino, prima di dire:

"Sei gravido."

Severus si sedette e rispose:

"Oh, molto gravido. Sono due. Doppia gravidanza."

Irma si alzò di scatto, quasi urlando:

"Io lo ammazzo, quel marmocchio! Lo ammazzo!"

Severus la guardò per un attimo: pensava di aver trasmesso la sua gioia abbastanza chiaramente ma evidentemente non era bravo con quel genere di sentimenti...
"Buona Irma. Non è colpa sua!"

La donna si girò a fissarlo:

"Oh Merlino! Non mi dire che il bastardo ti ha fatto passare il calore con qualcun altro!"

Severus rimase spiazzato ma la deduzione di Irma era piuttosto logica, visti i trascorsi di Severus con altri Alpha.

"No, Irma, no. Siediti. E' colpa mia. E tu sarai una zia fantastica."

La donna lo fissò esterrefatta per un attimo, poi quasi crollò sulla poltrona:

"E'... colpa tua?"

Severus si portò entrambe le mani al ventre e sorrise:

"Sì, lo volevo. Gli ho fatto sbagliare pozione apposta. Volevo un altro bambino."

Irma lo guardò come se fosse ammattito, e forse lo era.

"Perché?"

"Perché va tutto così bene che... Irma, va davvero tutto bene."

"Severus, sei impazzito? Stai parlando di Potter, il figlioccio di Black!"

Severus si sentì a disagio mentre ammetteva il suo errore:

"Ecco... ero così arrabbiato, all'inizio, che forse non ho valutato bene... Harry è più il figlioccio dei Weasley che di Black, a quanto pare..."

Irma sembrò considerare la cosa per un attimo:

"Vuoi dire che lui... ti sta trattando bene?"
Severus sorrise ancora e si accorse che quasi non riusciva a smettere:

"Bene è ancora riduttivo. Siamo andati a scegliere una casa nuova, insieme, vicino a Hogsmeade, così sarò più vicino a Hogwarts. Stiamo scegliendo gli arredi per la casa e per le stanze dei bambini, e sto attrezzando un laboratorio nel seminterrato che ha attrezzature che non ci sono nemmeno qui. Ho la firma su tutte le sue camere blindate e non gli importa se continuo a insegnare. Ha rinunciato a frequentare i corsi da Auror per restare a casa con i bambini e..."

"Fermo. Fermo." Disse rapida Madama Pince con le mani alla bocca per lo stupore. "Dammi un attimo."

Severus si azzittì e la osservò in silenzio, finché lei non sbottò:

"Qual è il prezzo? Quali perversioni ti fa subire in cambio?"

"Cos... nessuna!" Poi dopo un attimo, e con un ghigno molto largo, Severus aggiunse: "Nessuna che voglia raccontarti, comunque! E'... lui... io credo che mi ami."

Irma si ricompose e poi, con voce ragionevole, disse:

"Mmh, non credi che sia un modo... non so, per fartelo credere, per poi ferirti più avanti? Non è mai corso buon sangue tra te e Potter..."

Severus non aveva pensato che sarebbe stato così difficile convincere Irma che le cose andavano bene, ma capiva la sua cautela. Scosse la testa:

"Siamo Legati e non è come con il Signore Oscuro. Harry non sa occludere e sento tutto quello che prova, sempre, continuamente. Non potrebbe mentirmi nemmeno se lo volesse e poi..."

Severus si bloccò, incerto se raccontare il resto:

"Irma, è una cosa piuttosto riservata. Te la voglio dire, per farti capire, ma non deve sfuggirti di bocca, va bene?"

"Ho mai tradito le tue confidenze?"

Severus sollevò un sopracciglio, ironico, prima di rispondere:

"Sì Irma, lo hai fatto."

La donna scrollò le spalle e rispose in fretta:

"Non mi starai ancora rinfacciando quella vecchia storia, vero? E' successo più di vent'anni fa!"

"Tu hai chiesto e io ho risposto; comunque non te lo stavo rinfacciando. Sai che ti sono grato per aver parlato con Lucius dei miei problemi, a suo tempo, e so che l'hai fatto a fin di bene, quindi non ti ho mai portato rancore."

La donna sventolò una mano, come per minimizzare:
"Non svicolare, adesso: torna al punto e sputa il rospo. Che cos'ha fatto, il moccioso che descrivi come fin troppo perfetto per essere un Alpha?"

"Ti ricordi le lezioni di occlumanzia?"

Irma si scurì.

"Le ricordo. Eri furioso quando il marmocchio ha messo la testa nel tuo pensatoio e vorrei ben vedere..."

"Sì. No, non quello. Ti ricordi che Albus voleva che imparasse l'occlumanzia perché credeva che avesse un collegamento mentale con il Signore Oscuro?"

Irma annuì e Severus continuò:

"Io credevo che potesse vedere brevi lampi, e Albus era solo preoccupato che il Signore Oscuro si accorgesse del collegamento e potesse sfruttarlo come poi ha fatto... ma ci sbagliavamo. Harry vedeva molto più che delle singole immagini. Lui... era nella mente di Voldemort quasi ogni volta che si addormentava. Era spesso notte, ovviamente, ed io ero spesso lì. Erano... anni... che sapeva cosa mi succedeva. Non solo lo sapeva, lui sentiva tutto quello che il Signore Oscuro provava, come se fossero sentimenti suoi. Mi ha Rivendicato per fare ammenda, e mi ha Legato perché non sopporta l'idea che io possa di nuovo finire con qualcuno del genere."

Irma aveva la fronte aggrottata, come se faticasse a credere alle sue orecchie, ma l'espressione generale era di ripugnanza.

"Lui... vedeva tutto?"

"Forse non tutto. Succedeva solo quando stava dormendo, ma sì. Ha visto molto."

"Merlino, è un miracolo che sia sano di mente!"

Severus sorrise ancora. Da quando non riusciva a smettere di sorridere?

"E' il mio personale miracolo, Irma."

Adesso la donna sembrava più tranquilla e si rilassò contro lo schienale della poltrona prima di chiedere:

"E tu credi che sia innamorato di te?"

Severus annuì.

"Sì, credo proprio di sì, e forse nemmeno da adesso. Credo lo fosse da prima. Quando Draco è andato in frenesia in classe... sai dell'incidente, vero?"

"Oh, lo so eccome! E' stato un po' un pasticcio confondere le acque!"

"Be', Harry ha attaccato Draco e gli ha urlato in faccia che ha ucciso Voldemort per me... piuttosto rivelatore, direi."

Irma considerò la cosa per un attimo e poi si sporse verso Severus e gli puntò contro un dito accusatore:

"E di te, che cosa mi dici? Te lo stai facendo andare bene solo perché è migliore degli altri? Tu lo hai sempre disprezzato! E' sempre stato un borioso pallone gonfiato come suo padre, e tu lo sai!"

Severus sentì il peso dei suoi precedenti giudizi gravargli sulla coscienza e disse:

"Mi sono sbagliato. Non volevo vedere la realtà perché si somigliavano ma... Harry è... diverso. Lui... ha subito altre cose, oltre al collegamento con Voldemort. Non so bene cosa, perché non ne parla, ma non ha avuto una vita facile. Credo... credo che mio padre fosse una specie di passeggiata, confronto ai suoi parenti."

Irma fece una smorfia alla menzione di Tobias Piton e poi disse:
"Fatico molto a crederlo. E' sempre stato il bambino che è sopravvissuto, dopotutto."

Severus sentì di nuovo il senso di nausea al pensiero di quello che Harry aveva subito ma si costrinse a dire:

"Lui era un Horcrux, Irma. Doveva morire, era previsto. Credo che Albus pensasse che fosse meglio non si affezionasse troppo alla sua vita, dopotutto."

"Non... Albus non avrebbe mai, intenzionalmente..."

Severus ribatté irritato:

"Che cosa non avrebbe fatto, intenzionalmente, per vincere la guerra? Mi ha costretto a tornare da lui! Lo sai, vero?"

Irma si azzittì e per un po' restarono in silenzio, poi la donna chiese:

"E quindi? Tu cosa provi per il ragazzo Potter?"

Severus si posò di nuovo le mani sul ventre e abbassò gli occhi:

"Non sono sicuro, però è bello sapere che c'è qualcuno per me. Qualcuno che mi vuole e che si prende cura di me. Non lo so. Non ho mai avuto tanto e sono confuso..."

Irma estrasse la bacchetta e fece levitare il rosolio e un bicchiere, prima di dire:

"Non avrei mai pensato di dirlo, ma tu, Severus, sei completamente, irrimediabilmente, cotto di quel ragazzo." Poi mentre Severus la guardava a bocca aperta, aggiunse "Immagino sia un bene, visto che siete Legati e state per avere due figli."



Hogwarts, 24 settembre 1998

Harry Potter


Harry attraversò la colazione e tutte le lezioni con un sorriso ebete stampato in faccia.

Non era colpa sua: Hermione non faceva che lanciargli occhiatacce e a lui continuavano a venire in mente le parole che Severus gli aveva detto quella mattina.

Si era seduto sempre vicino a Neville, che già dalla colazione gli aveva fatto cenno di raggiungerlo, evidentemente per tenerlo lontano da Hermione.

"Com'è finita, ieri sera?" Chiese in un sussurro al compagno, mentre mangiavano, e Neville scosse la testa.

"Male. Hermione non vuole sentire ragioni Harry, mi spiace. Forse Ron potrebbe..."

Harry scosse la testa.

"Non voglio che Ron litighi con lei per colpa mia."

Neville lo guardò e poi commentò stranito:

"E' davvero strano! Hermione è intelligente. Perché non capisce che... che tu non faresti..."

Gli occhi di Harry corsero al tavolo degli insegnanti e lui sorrise a tutti denti, vedendo Severus entrare e sedersi, e il discorso di Neville deviò:

"Oh Merlino, Harry. Tu sei completamente andato!"

"Eh?" Rispose lui mentre ancora sentiva la voce del suo Omega che lo chiamava 'papà Harry'.

"Ti piace davvero, giusto? Hai una faccia..."

Harry riportò l'attenzione su di lui:

"Sì che mi piace!" Disse a voce un po' troppo alta e con un po' troppa veemenza.

Dean, che era seduto di fianco a Neville, si girò e chiese:

"Hey, è un pettegolezzo? Harry ha una nuova ragazza?"

Harry arrossì e balbettò:

"Ehm sì, qualcosa del genere, sì."

"Allora, chi è? Si può sapere? Non ti sei rimesso con Ginny, giusto?" Dean sembrava davvero curioso e Harry, impacciato, rispose piano:

"E'... è Piton."

Dean sputò il boccone che stava masticando, del tutto preso alla sprovvista, poi, dopo un momento di silenzio, si mise a ridere:

"Merda, per un momento ci avevo creduto!"

Harry sorrise e non disse altro, nemmeno quando Dean gli chiese di nuovo di chi si trattasse.

Per il resto della giornata Harry si tenne a distanza sia da Hermione che da Malfoy e, dopo le lezioni, si diresse al campo da Quidditch.

Sapeva che avrebbe dovuto studiare, perché era rimasto indietro di una settimana di lezioni, ma la Sala Comune in quei giorni non era tanto accogliente, deserta com'era di solito, e in biblioteca di certo ci sarebbe stata Hermione, così preferì distrarsi volando un po', almeno per quel giorno.

Appena arrivò al campo, sapendolo deserto perché quel giorno nessuna squadra si allenava, sentì comunque l'odore.

Malfoy.

Si guardò intorno e vide il Serpeverde scendere dal castello, da solo, e puntare dritto su di lui.

Harry ebbe la forte tentazione di andarsene, fosse anche nella Foresta Proibita, perché non capiva il motivo per il quale tutti volevano per forza cercare lo scontro con lui.

Anche se gli occhi di Harry vedevano solo Draco Malfoy, scendere verso di lui, l'Alpha vedeva il nemico che aveva cercato di portargli via il suo Omega e, istintivamente, ringhiò.

Il suono era basso ma bastò a bloccare Malfoy per un momento, prima che ricominciasse ad avanzare molto lentamente, avvicinandosi a lui con la testa abbassata.

Harry lo osservava, incapace di muoversi mentre cercava di sopprimere la voce che gli diceva di attaccare il Serpeverde.

A cinque passi da Harry, Malfoy si bloccò e disse con voce chiara:
"Le mie scuse Potter. Mi sono comportato in maniera imperdonabile sia con te che con il professor Piton. Spero che tu possa perdonarmi e anche lui."

Draco, evidentemente più abituato di lui a comprendere i comportamenti da Alpha, alzò la testa di scatto mostrando il collo nudo e vulnerabile, e la parte Alpha di Harry smise di ringhiare sia nella sua gola che nella sua testa.

Malfoy gli aveva appena chiesto scusa? Era un evento più unico che raro, in effetti, e come se non bastasse, aveva porto scuse anche a Severus. Questo Harry non se lo era aspettato.

"Malfoy." Harry considerò cosa dire per un attimo "Sono certo di averti detto che non mi interessano le tue scuse."

Vide il Serpeverde riabbassare la testa, anche se di poco, e fissarlo con uno sguardo strano.

"Accettale almeno per parte del tuo Omega. Non voglio che la colpa di qualcosa che ho fatto io, ricada su di lui."

Harry non comprese il senso del discorso:
"Perché dovrebbe essere colpa sua, se tu sei un bastardo?" Chiese Harry senza indugi e Malfoy rispose piano.

"Non intendi incolpare lui per il fatto che io sono... che ho perso il controllo... in classe?"

Harry quasi non ricordava nemmeno più l'incidente e si accigliò.

Malfoy si stava scusando per quello? Non per aver complottato con Hermione per prenderlo alle spalle e accusarlo di una montagna di menzogne?

Perché erano menzogne, vero?

Harry ripensò al suo Omega lascivo che lo svegliava con del buon sesso e gli angoli della sua bocca si incurvarono, a dispetto della situazione.

"Malfoy, chiunque avrebbe perso il controllo in quel frangente. Non c'è bisogno che ti scusi per quello! Dovresti scusarti per essere stato un totale bastardo e per aver fatto di tutto perché una dei miei due migliori amici mi odiasse. Ecco per cosa dovresti scusarti!"

Harry si sentiva particolarmente in controllo delle sue emozioni e se ne stupì, ma finché Malfoy restava a una buona distanza, complice il fatto che fossero all'aperto, dove l'odore dell'altro Alpha non era troppo pressante, lui riusciva a mantenersi civile.

"Non pensi che sia colpa sua?" Chiese Malfoy in tono strano, stridulo, come se le parole gli costassero sforzo.

Harry rimase interdetto:

"Malfoy, tu parli un'altra lingua. Di cosa stai parlando?"

"Lui aveva un odore molto invitante. Non credi che sia colpa sua?" Chiese di nuovo Malfoy e Harry lo guardò come se fosse impazzito.

"Malfoy, credo tu sappia che tutti gli Omega hanno un odore invitante, pochi giorni prima del calore. Perché dovrei pensare che è colpa sua? Non credo nemmeno che sia colpa tua, se è per quello."

Il Serpeverde non si mosse ma chiese con attenzione:

"Non è quello che dice quel tuo libro però."

Harry era sempre più incerto e cominciò a pensare che dovesse esserci un equivoco, da qualche parte, anche se non capiva dove o perché:
"Di che libro parli, Malfoy?" Chiese cercando di comprendere il punto di quella discussione, che si stava dimostrando più surreale ogni minuto che passava.

"Il libro dei Black. Quel libro." Rispose il ragazzo con una smorfia di disgusto.

"Continuo a non capire di cosa stai parlando" Rispose Harry esasperato e Malfoy scandì:
"Parlo di 'Addestramento e allevamento delle cagne da monta', il libro che di sicuro il tuo padrino non avrà mancato di farti imparare a memoria!" La voce di Malfoy era uscita irritata e cattiva e Harry rimase disorientato per un attimo, ricordando il libro che Sirius gli aveva dato tanto tempo prima, e che lui aveva accantonato perché aveva pensato che fosse uno scherzo... aveva anche litigato con il suo padrino, per quella montagna di stronzate che...

"Tu pensi che io creda alle cose che ci sono in quel libro?" Chiese Harry con voce scandalizzata e un ringhio forte nella gola.

Malfoy sbatté gli occhi, sorpreso:

"Non ci credi?"

Harry lo fissò, adesso davvero sconvolto:
"Hai almeno idea di quanto sia... assurdo... e schifoso... quel libro?" Rispose ricordando bene un paio di passaggi... illustrati...

"N... no. Non l'ho mai nemmeno visto. E'... solo gli Alpha della famiglia Black lo leggono."

Harry comprese che Malfoy aveva pensato che ci credesse per via di Sirius... era assurdo.

La rabbia che Harry aveva provato per Draco adesso stava sfumando... se Malfoy pensava che lui credesse in quelle cose...

"Tu hai pensato che io credessi in quelle cose e... ti stavi scusando perché credevi che io... avrei incolpato Severus per... Oh, Merlino!"
"Non è così? Davvero non credi che sia colpa sua?" Chiese Malfoy con urgenza e Harry, con un impeto di onestà, rispose:

"Malfoy, io mi stavo piantando le unghie nelle mani, a sangue, per non andare in frenesia, quando l'incantesimo è stato tolto! E l'ho fatto perché sapevo che il suo odore è... delizioso! Tu non lo sapevi nemmeno ed è successo all'improvviso... E' proprio per quello che usa un incantesimo cancella odori! Lo so che effetto fa!"

Malfoy sembrò stupido ma poi assunse di nuovo un'espressione nervosa:

"Se non credi in quelle cose, allora perché lo hai Rivendicato?"

Harry era incerto e non capiva perché a Malfoy importasse.

Vuole il mio Omega
Ringhiò la sua voce gelosa, ma nella parte razionale della sua mente, Harry stava considerando che forse c'erano altri motivi... Severus aveva sempre favorito Malfoy e, quando l'Alpha aveva preso il Marchio Nero... i pensieri di Harry stavano vorticando e lui rispose quasi sinceramente:

"C'erano delle persone... dei Mangiamorte... che sarebbero stati molto più che felici di poterlo Rivendicare per fargliela pagare. Che cosa avrei dovuto fare?"

"Se è vero, se lo hai fatto per quello, allora perché non è sotto soppressori? Perché lo hai costretto a passare il calore con te?"
Harry arrossì istantaneamente ma poi si ricordò di Severus, quella mattina, e si fece coraggio:

"Quello è privato! Come puoi chiedermi una cosa del genere?"

Malfoy parve solo lievemente a disagio ma la sua voce rimase dura:

"Non è maleducato, se sono due Alpha a parlarne." Scandì con superiorità e poi continuò: "Avanti, se lo hai fatto solo per il suo bene, perché costringerlo... alla tua presenza?"

L'immagine di Severus che si girava sopra di lui, offrendogli una panoramica del suo ano, passò davanti agli occhi di Harry.

"Non lo costringo proprio a niente, va bene?" Ringhiò Harry, innervosito.

Severus mi vuole. Lui mi vuole.
"Lui ti odia, Potter. Non puoi credere che ti voglia davvero, quando non è in calore, e forse nemmeno allora!"

Harry cercò di rispondere senza urlare in faccia a quel borioso impiccione:

"Lui non mi odia. Lo saprei se mi odiasse, siamo Legati, va bene?"

Malfoy boccheggiò.

"Lo hai Morso?"

"Sì, l'ho Morso, e allora? Perché ti interessa? Comincio a pensare che a te non importi davvero di lui, sai? Che cosa c'è? Lo volevi per te?" Harry non era riuscito a trattenere la ringhiante domanda. Doveva sapere se quell'Alpha era interessato al suo Omega.

Draco parve sconcertato.

"Oh Merlino! Sono andato in frenesia per il tuo compagno di Legame! E' un miracolo se non mi hai ucciso!"

Harry ricordò con precisione la sensazione omicida e i suoi denti estesi, pronti a strappare la gola al Serpeverde.

"Sì Malfoy. E' un vero miracolo. Io volevo ucciderti."

Il silenzio seguente fu teso e spiacevole, poi Draco confessò:

"Senti Potter, a questo punto tanto vale che tu lo sappia da me."

Harry vide Malfoy piuttosto teso:

"Che cosa?" Chiese cauto, e Malfoy parve per un attimo incerto su come continuare.

"Senti, io non sapevo che Severus non fosse più sulla Lista e..."

Harry non lo lasciò finire perché, il solo sentire Malfoy chiamare il suo Omega per nome, lo fece scattare:

"Non chiamarlo Severus!"

Malfoy sollevò le mani vuote e gliele mostrò, mentre sollevava contemporaneamente la testa, rendendo chiaro che gli stava offrendo il collo di sua spontanea volontà.

Harry vide il gesto e riuscì a placare il suo lato Alpha, anche se il ringhio gli rimase in gola.

"Merlino, Potter! Controllati!" Disse in tono di accusa.

Harry non si sentiva per nulla pentito e invece chiese abbaiando:

"Perché lo chiami per nome?" E intanto la sua bacchetta gli era già arrivata in mano e lui l'aveva puntata sul Serpeverde "La verità, Malfoy!"

Draco rispose rapido:

"E' il mio padrino, Potter!"

Harry non abbassò la bacchetta ma lanciò su Malfoy un incantesimo cancella odori, perché il pesante aroma Alpha del ragazzo lo stava rendendo pazzo.

Malfoy annusò l'aria e lo guardò sconcertato.

"Perché lo hai fatto?"

"Perché mi dava fastidio e non riuscivo a pensare." Disse Harry cominciando a muoversi, poi aggiunse: "Spostiamoci. In un posto dove non sento il tuo odore, perché qui è ancora nell'aria."

Draco non commentò e lo seguì, restando però a distanza poi, dopo pochi passi, disse:

"Senti, cerca di restare calmo. Sto cercando di dirti che mi ero offerto di rivendicare Piton. Non sapevo di te, o che era Legato."

Harry si girò di scatto, la testa bassa e di nuovo un ringhio sulle labbra, e Malfoy finì rapido:

"Volevo aiutarlo! Per quei Mangiamorte! Ti giuro che è solo per quello!"

Harry lo sentì ma non poté evitare di avvicinarsi fino a fronteggiarlo:

"Solo quello? Ne sei certo?"

Draco lo osservava a occhi sbarrati ma annuì rapidamente:

"Sì. Per aiutarlo."

Harry lo fissò e poi abbassò gli occhi:

"Scusami io... credo di avere un problema a controllarmi."

Draco lo osservò serio e poi disse calmo:

"Potter, qualcuno ti ha mai spiegato, intendo spiegato davvero, come funziona la tua mente?"

Harry spostò il peso da un piede all'altro:

"Severus mi ha spiegato alcune cose, ma no. Io sono stato allevato dai babbani."

Draco scosse la testa:

"Ed io che pensavo fosse stato Black a spiegarti... non importa . Senti, giusto per chiarire, ti rendi conto che mi hai appena lasciato capire, molto chiaramente, che il tuo Omega è gravido?"

Harry era sconvolto, perché di certo non aveva nessuna intenzione di dire niente del genere a Malfoy, e non sapeva da cosa lo avesse potuto capire. La sua confusione doveva essere stata evidente perché il Serpeverde spiegò, tranquillo:

"Un Alpha è molto infastidito, di solito, quando un altro Alpha si avvicina a un Omega gravido, e diventa protettivo. Hai cancellato il mio odore anche solo per riuscire a non attaccarmi, e lui non è nemmeno qui; è bastato che dicessi il suo nome e ti sei infuriato... o lui è gravido o tu sei davvero fin troppo possessivo."

Harry considerò la cosa.

Odiava non capire nemmeno se stesso e pensò, adesso con una buona dose di calcolo, che sarebbe stato un bene per lui avere vicino qualcuno come Malfoy, perché gli altri Alpha che aveva conosciuto non lo avevano aiutato più di tanto, in quelle cose... e se davvero il Serpeverde non era interessato al suo Omega... se era stato tutto un malinteso... Però adesso doveva affrontare un altro problema:

"Malfoy, io non te l'ho detto."

Il Serpeverde sollevò un sopracciglio:

"A un certo punto diventerà evidente comunque, Potter."
Harry non lo credeva, perché Severus ci teneva a mantenere le apparenze:

"Immagino userà delle illusioni. Non è ansioso che si sappia. Non durante l'anno scolastico, comunque."

Malfoy rifletté attentamente e Harry vide che capiva:

"Immagino di no."

Poi, dopo un attimo, Malfoy gli porse la mano:

"Tregua, Potter?"

Harry era tentato ma quello che era successo, il giorno prima, con Hermione...

"Dipende." Disse senza accettare la mano che Malfoy lasciò ricadere. "Perché hai messo in mezzo Hermione? Io sono incazzato per quello, non per tutto quello che pensavi tu!"

Malfoy parve preso in contropiede:

"Lei continuava a fare domande, ed io credevo davvero che tu... pensavo volessi farlo... impazzire o..."

"Non ha senso! Se avessi voluto fargli del male perché avrei lasciato che fosse a scuola, a insegnare?" Rispose Harry cercando di capire.

"Non lo so! Forse volevi che tutti vedessero... che fosse un'umiliazione pubblica!"

Harry strinse gli occhi perché non era certo che Malfoy avesse assistito, come Mangiamorte, a certe cose ma Harry lo aveva fatto e sapeva che poteva succedere...

"Capisco. Sì, davvero, lo capisco. E' stato generoso... da parte tua... cercare di proteggerlo e sì, Hermione è intelligente, comprendo come potesse sembrarti una buona idea averla dalla tua parte."

"Potter, lui è il mio padrino. E' come un genitore, per me. C'è stato quando i miei non potevano esserci e... non penso a lui come a un Omega, va bene? E' come..." Malfoy cercò le parole e poi tentò "... tu sei amico con i Weasley, giusto? Non credo che frequenteresti la loro casa se pensassi alla signora Weasley in quel modo. E' la stessa cosa."

Harry sollevò di scatto la mano.

"Allora tregua, Malfoy."

Il Serpeverde la afferrò e rispose:

"Sì, tregua."

Si avviarono insieme verso la scuola ma prima di entrare Malfoy chiese piano:

"Potter, sei tranquillo adesso?"

Harry lo era. Dopo aver cancellato l'odore Alpha di Malfoy, era tornato perfettamente in sé.

"Sì, perché?"
Malfoy gli fece un ghigno storto e si allontanò di due passi:

"Be', ti ho mentito. E vero che lo avrei fatto per aiutarlo... ma in classe... lui ha un odore che sembra il paradiso!"

Harry ringhiò, anche se adesso vedeva che Malfoy lo stava solo punzecchiando, ma era certo che ci fosse abbastanza verità nelle sue parole.

"Perché lo hai detto? Non hai paura che io perda di nuovo il controllo?"

Il ragazzo rise forte:

"No. Hai cancellato il mio odore e, se non mi senti come una minaccia, non perderai il controllo, e ti piace sapere che il tuo Omega è ammirato da altri. Guarda che è normale!"

Harry gemette:

"Normale o meno, se viene a sapere che voglio che gli altri lo ammirino, mi ammazza di sicuro!"

Malfoy sghignazzò:

"Te lo sei scelto con un caratteraccio!"

Harry rise con lui:

"Non ne hai idea!"



Hogwarts, 24 settembre 1998

Draco Malfoy


Era uscito da scuola con la precisa intenzione di fare qualcosa di buono per Severus perché, onestamente, non era stato molto sicuro che il suo padrino non gli avesse detto di restare fuori dalla situazione solo per non peggiorare la sua posizione nei confronti di Potter e invece... Severus era gravido!

Già solo quella rivelazione lo aveva destabilizzato, perché davvero non riusciva ad accordare l'immagine del suo padrino con... con un Omega in realtà.

Non aveva mai pensato a lui in quei termini, se non per un paio di volte fugaci che aveva rincantucciato in fretta in fondo alla sua mente, soprattutto perché non aveva mai realmente sentito il suo odore prima della lezione di Difesa e poi perché Severus era tutto fuorché... materno.

Almeno adesso era rientrato a Hogwarts con il cuore più leggero, sapendo che Potter non era il mostro che aveva creduto e, anzi, sembrava addirittura una persona gradevole.

Era stata la prima volta, in otto anni, che aveva avuto una conversazione quasi civile con Potter e il ragazzo gli aveva lasciato un'impressione strana.

Aveva sempre pensato che fosse un presuntuoso idiota, sempre troppo compiaciuto della sua immensa fama e, invece, quel giorno gli era sembrato... normale.

Un po' impacciato e ingenuo, forse, ma per il resto non gli era parso come qualcuno che potesse costituire un vero pericolo per Severus.

Il fatto che fossero Legati poi... anche quella era una cosa alla quale Draco non era stato preparato.

Poteva capire che Potter avesse Rivendicato Severus per proteggerlo da altri, perché era una cosa molto Grifondoro in effetti, ma Legarsi a lui? Quello era un livello totalmente diverso.

Non che fosse intenzionato a dirlo a nessuno ma aveva il sospetto che il suo padrino avesse manipolato Potter per volgere le cose a suo favore perché, di certo, un Legame con il Salvatore metteva Severus in una posizione inattaccabile... e se poi Potter era davvero ingenuo come gli era sembrato, allora forse avrebbe dovuto leggere tutta la situazione sotto un'altra prospettiva ma, il particolare della gravidanza, cozzava con tutto il resto.

Com'era possibile che proprio Severus non fosse riuscito a trovare un modo per evitare una cosa del genere? C'era la possibilità che fosse stata una scelta intenzionale?

Draco era ancora molto incerto su tutta la situazione ma decise che, almeno, avrebbe tratto il meglio dalla sua nuova tregua con Potter.

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