13 - Io ti ammazzo, Malfoy


Hogwarts, 15 settembre 1998

Harry Potter


I primi giorni di lezioni erano andati piuttosto bene.

Severus e Harry non avevano dato nell'occhio più di tanto e, se anche c'erano stati commenti sul fatto che il professore di Difesa non sembrasse più accanirsi troppo su Harry, il comportamento era stato imputato ai rapporti che evidentemente erano intercorsi tra i due durante la guerra.

Piton era sempre stato dalla parte di Harry, dopotutto, e molti che credevano alla sua innocenza, erano pronti a giurare che il precedente comportamento scostante fosse tutta una posa per mantenere la sua abile copertura.

Il fatto che Severus fosse un Omega non era noto, sia perché nella scuola gli unici Alpha erano Harry e Malfoy, sia perché era concesso solo agli Alpha di consultare la Lista.

Severus non era certo diventato un amicone, almeno in pubblico, ma Harry poteva sopportare le continue prese in giro al suo scarso intelletto, soprattutto ora che sentiva, grazie al Legame, che erano del tutto prive di reale scherno.

Inoltre nemmeno Severus, pur con tutta la sua volontà, poteva dare a Harry dei voti bassi proprio in Difesa. Dopotutto, volente o nolente, era stato proprio lui a sconfiggere Voldemort!

Anche così il ritorno a Hogwarts non era stato tutto rose e fiori: c'erano frequenti scontri, nei corridoi, tra i ragazzi che provenivano da famiglie di Mangiamorte e tutti gli altri.

Se una volta tale confronto era comunemente legato alla convinzione che i 'cattivi' fossero i Serpeverde, adesso la comprensione generale era ben diversa.

C'erano stati sostenitori di Voldemort in tutte le Case, nessuna esclusa, e per contro c'erano stati oppositori del Signore Oscuro anche tra i Serpeverde.

Così le cose erano ancora più difficili, perché nessuno si sentiva più al sicuro nemmeno nelle Sale Comuni, che erano in breve diventate piuttosto deserte.

Gli studenti adesso erano soliti trovarsi in luoghi più pubblici, dove erano sicuri di potersi circondare da persone della loro stessa parte, isolandosi dagli altri.

Gli studenti appena smistati erano così giovani che di norma erano lasciati fuori dalle faide, e spesso erano gli unici che usavano le Sale Comuni.

In mezzo a questa situazione di tensione Hermione si era fortificata, come sua ormai consolidata abitudine, in biblioteca.

A metà settembre aveva ormai letto tutto quello che concerneva le dinamiche Alpha e Omega nel Mondo Magico e poteva citare a memoria brani interi.

Inutile dire che era indignata.

Harry, di fronte a tale furiosa rabbia, aveva del tutto perso le speranze, di poter spiegare all'amica la sua situazione personale senza dare il via a uno scontro di epiche proporzioni, e Ron aveva suggerito a Harry di aspettare almeno finché Hermione non avesse trovato una nuova causa cui appassionarsi, prima di parlargliene.

Ron comunque era ugualmente sotto processo.

Il fatto che né lui, né alcuno dei suoi fratelli fosse un Alpha o un Omega, sembrava non importarle minimamente:

"Come puoi non voler cercare di cambiare le cose, Ronald? Se non lo fai per la tua coscienza, almeno fallo per tua madre!" Rimbrottava Hermione più volte al giorno.

Ron aveva ormai smesso di cercare di spiegare a Hermione che erano solo stupide vecchie consuetudini ammuffite e che nessuno ci pensava. Per quanto ne sapeva lui, i vecchi usi continuavano ad esistere solo per inerzia, perché nessuno si era preso la briga di abrogarli.

Harry invece, ogni volta che scopriva un nuovo brandello d'informazione, faceva un'attenta analisi di quello che aveva visto con i propri occhi: Ron conosceva solo l'esempio dei suoi genitori ma era chiaro che il Mondo Magico, e in particolare gli Alpha, fossero invece molto legati alle 'vecchie consuetudini ammuffite'.

Un'altra cosa che Harry stava attentamente evitando di fare, era discutere delle teorie di Hermione con Severus, nei cui appartamenti scendeva, nascosto sotto il suo mantello dell'invisibilità, se non tutte le sere, comunque molto spesso.

Si era fatto l'idea che il suo Omega sarebbe stato d'accordo con l'amica quasi su tutta la linea e lui, anche se non aveva fatto nulla per meritarlo, o almeno non lo aveva fatto apposta, si sarebbe ritrovato sulla linea di fuoco per il solo motivo che era un Alpha. Se si aggiungeva a questa equazione il fatto che Severus era a pochi giorni dal calore, e che i suoi ormoni erano comunque impazziti a causa della gravidanza, sarebbe stato facile capire perché Harry agiva in maniera così cauta intorno a lui.

Per tutti questi motivi la lezione di Difesa di quel giorno fu un disastro completo.

Se Crouch aveva mostrato gli Imperdonabili, mentre impersonava Moody, Severus come insegnante di Difesa aveva ancora meno scrupoli.

Tutti sapevano che era stato un Mangiamorte, o che si era finto tale, esattamente come tutti sapevano che conosceva alla perfezione le Arti Oscure.

Per questo motivo Severus non aveva nemmeno provato a fingere che le cose fossero diverse e si era limitato a sfruttare la sua conoscenza.

Erano studenti del settimo anno, alcuni per la seconda volta, e tutti loro avevano visto più scontri di quanto sarebbe stato lecito per ragazzi della loro età. Alcuni avevano subito o lanciato maledizioni oscure, altri avevano combattuto, altri ancora avevano visto la morte in faccia.

Per quel motivo Severus aveva adottato con loro un approccio drastico: ogni lezione era un susseguirsi di scontri, dove ogni incantesimo, a parte gli Imperdonabili, sarebbe stato consentito.

Era rischioso, ovviamente, soprattutto per la reale voglia di alcuni studenti di ferire gli altri, ma il tutto era sorvegliato dal suo occhio impassibile, e le punizioni fioccavano a ogni minimo sbaglio.

Non si sentiva mai volare una mosca, durante le sue lezioni, ed erano consentiti solo incantesimi non verbali.

Severus interveniva, anche se piuttosto di rado, solo se credeva che uno studente non sarebbe riuscito a parare un incantesimo davvero debilitante.

Harry non era rimasto stupito più di tanto, dal fatto che ancora Severus non lo avesse messo a duellare con nessuno. Alcuni pensavano che fosse comunque imbattibile, mentre Harry era piuttosto sicuro che Severus cercasse di risparmiargli una figuraccia perché, a suo avviso, molti compagni erano validissimi combattenti.

Quel giorno però Zabini aveva colpito Dean con un incantesimo soffocante.

Non era mortale se fosse stato interrotto in tempo ma Severus indugiò un po', aspettando sadicamente l'ultimo momento, per intervenire.

"Stronzo." Sibilò Seamus alle spalle di Harry, e Hermione scattò.

Spinta probabilmente dal fastidio che gli dava vedere Dean contorcersi mentre nessuno interveniva, si fece avanti in due rapidi passi e lanciò un semplice 'finite incantate' sul Grifondoro ormai paonazzo, steso a terra e con le mani al collo.

Severus aveva scelto lo stesso momento per mettere fine alle sofferenze di Dean ed era troppo vicino quando l'incantesimo di Hermione liberò Dean dal soffocamento, così anche l'incantesimo cancella odori di Severus fu eliminato.

Harry alzò di scatto la testa, sentendo il forte odore del suo Omega.

Merda.

Severus doveva essere vicinissimo al calore e il suo odore era forte, intenso e invitante, tanto che Harry si piantò le unghie nel palmo della mano per non balzare in avanti e saltargli addosso davanti a tutti, e usò tutta la sua volontà per non mettersi a ringhiare di gola come uno stupido Alpha in frenesia indotta dal calore.

Purtroppo, di fianco a lui, qualcun altro ringhiò e Harry vide Draco sollevare la testa annusando in direzione di Severus. Ebbe appena il tempo di comprendere quello che sarebbe successo che il Serpeverde aveva già fatto due passi avanti.

Severus lanciò un 'pietrificus totalus' verso Draco, evidentemente ben conscio di cosa stesse succedendo, ma Draco lo schivò, finendo contro un paio di compagni, inciampando nel corpo di Dean e cadendo rovinosamente a terra.

Harry si sentì tirare in avanti e la sua mente registrò il bisogno impellente di proteggere il suo Omega da quell'Alpha in caccia.

Approfittò della caduta di Malfoy per pararsi tra lui e Severus mentre Ron, Neville e Zabini, che evidentemente avevano intuito, almeno in parte, quello che stava succedendo, cominciarono a far uscire gli studenti, urlando e spingendo, anche con la magia, per sgombrare l'aula.

Ron, che sapeva che Harry era un Alpha, probabilmente intuì che l'amico stava difendendo il suo Omega, mentre gli altri semplicemente lo videro cercare di proteggere il professore da Malfoy.

Harry urlò senza nemmeno pensarci.

"Resta a terra, Malfoy, resta giù!"

Il Serpeverde, accecato dalla frenesia, lo ignorò e cominciò a rialzarsi mentre Harry sentì che l'odore di Severus aumentava, segnalando l'inizio del calore vero e proprio.

Harry si rese conto che Draco non si stava minimamente rendendo conto di trovarsi davanti ad un altro Alpha, e lui non poteva annullare l'incantesimo cancella odori adesso, per non correre il rischio che Severus non riuscisse più nemmeno a reggersi in piedi.

Harry si maledisse.

Ormai non faceva più quell'effetto, al suo Omega, ma Severus era in calore e Harry non voleva correre rischi.

Nel frattempo Draco si era rimesso in piedi e i suoi occhi erano ancora incollati su Severus.

Per un attimo si avvide di Harry e lui sperò che riuscisse a trattenersi, invece lo puntò, cercando di togliere di mezzo l'ostacolo che si frapponeva tra sé e l'Omega in calore.

"Draco, fermo!" Sibilò cattivo Severus, la bacchetta ugualmente puntata sul Serpeverde.

"Fermo tu!" Ordinò Malfoy e Harry sollevò la bacchetta e rimase immobile per un istante che gli sembrò infinito.

Se avesse lanciato un incantesimo, in quel momento, avrebbe ucciso il Serpeverde per il semplice fatto che aveva osato posare gli occhi sul suo Omega.

Il suo lato Alpha stava cercando in ogni modo di prendere il sopravvento, grattando contro le pareti della sua mente.

Harry cercò di ragionare e si avvide che l'aula era ormai sgombra, con solo Ron ancora affacciato sulla soglia così, con un rapido colpo di bacchetta, chiuse la porta e la sigillò, restando solo in faccia a Malfoy, che sembrava ormai ben oltre la possibilità di comprensione.

Dalle sue spalle sentì un incantesimo colpirlo e poi il tonfo di Severus che cadeva.

L'Omega aveva tolto il suo incantesimo cancella odori, adesso che erano soli, probabilmente per far percepire a Draco la presenza di un altro Alpha nella stanza.

"Ha... Harry!" Sentì la voce increibilmente dolce di Severus mentre l'odore del calore invadeva la stanza e Malfoy ringhiava più forte, anche se adesso stava annusando l'aria.

"Sev non... merda, non adesso..." Rispose con urgenza Harry, comprendendo che l'Omega aveva perso la testa per il calore nel momento stesso in cui aveva sentito il suo odore.

"Spostati Potter!" Ringhiò forte Malfoy.

Harry, adesso che erano soli, lasciò andare la belva ringhiante nel suo cervello:

"Se fai un altro passo verso di lui, io ti ammazzo, Malfoy."
Rispose Harry, stringendo più forte la bacchetta, del tutto intenzionato a fare quello che aveva appena minacciato.

Gli occhi di Malfoy si spostarono molto lentamente su di lui.

"Non è tuo!" Ringhiò il Serpeverde.

"Oh sì che lo è. E' mio!" Rispose possessiva la sua voce Alpha.

"Harry... Alpha..." Sussurrò Severus in risposta, con una nota di bisogno nella voce, e Harry si girò verso di lui per un momento e lo vide a terra, con le pupille dilatate e le braccia molli lungo il corpo, la bacchetta dimenticata.

Draco approfittò della distrazione e, con un gesto rapido, lanciò uno Schiantesimo.

Harry lo schivò solo perché aveva i riflessi pronti e si aspettava un attacco.

Poi però il suo lato Alpha prese del tutto il sopravvento e, con un solo gesto della bacchetta, prima disarmò Malfoy e poi gli fu addosso, spingendolo forte e facendolo indietreggiare conto uno dei tavoli.

Harry lo afferrò per le vesti con la mano libera, mentre con l'altra gli puntò la bacchetta alla faccia.

Malfoy si aggrappò con entrambe le mani ai suoi polsi, cercando di bloccarlo.

A Harry non importava.

Era più forte e voleva che l'altro lo sapesse.

"Ho ammazzato Voldemort in persona, per quell'Omega, Malfoy! Credi che non possa ammazzare anche te?" Appena lo disse seppe che era vero.

Harry era pazzo di rabbia e sentì i suoi denti allungarsi come se fosse annodato al suo Omega, pronto per Morderlo... ma non era quel genere di sangue che agognava adesso.

Voleva aprire la gola di Malfoy. Era quello che voleva.

Scattò in avanti con la testa, la bocca aperta e i denti estesi...

"Alpha! Ti prego! Alpha!" Urlò la voce sensuale e bisognosa del suo Omega in calore.

Harry si bloccò di colpo e, in un attimo, si rese conto di quello che stava per fare.

Allontanò piano la bocca dal collo di Malfoy e vide che il ragazzo aveva gli occhi sgranati ed era ancora più pallido del normale.

Non lasciò la presa sui suoi vestiti ma gli ringhiò in faccia:

"Non ti scanno come un maiale solo perché il mio Omega ha bisogno di me, ma fai un movimento e giuro che sarà l'ultima cosa che farai."

Poi lasciò andare il Serpeverde, molto lentamente e, senza dargli le spalle, retrocesse fino a Severus, la bacchetta ancora puntata sul suo nemico.

Bastò che Draco fosse più lontano di pochi passi che Harry riuscì a ritrovare abbastanza controllo e si girò verso Severus.

Severus era in calore e Harry sentiva l'odore dei suoi fluidi lubrificanti, che probabilmente gli stavano già inzuppando le vesti.

Lui non voleva in nessun modo che altri lo vedessero in quella situazione, sia perché Severus non lo avrebbe minimante apprezzato, sia perché per uscire dall'aula, con l'Omega in braccio, avrebbe dovuto passare troppo vicino a Malfoy. Così afferrò Severus per le braccia e lo trascinò in piedi di peso.

"Cammina." Ordinò con la sua ringhiante voce da Alpha, sperando che funzionasse, anche se si era già passato un braccio dell'uomo sulle spalle per sostenerlo e con l'altra mano teneva la bacchetta su Malfoy.

Severus gemette ma riuscì almeno a fare i pochi passi che li separavano dal camino dell'aula e si resse per il tempo necessario a Harry per usare la polvere volante, ringraziando Merlino che Severus ne tenesse sempre anche in aula.

Arrivarono direttamente nelle stanze di Severus e Harry non fece nemmeno in tempo a sigillare camino e porta che il suo Omega cominciò a smaniare per lui, ormai a terra e con il culo sollevato, le vesti fradice di umori e supplicandolo senza pudicizia per essere preso e annodato.



Hogwarts, 15 settembre 1998

Severus Piton


"Oh Merlino Sev! Resta lucido un attimo!" Severus sentì Harry supplicare in preda al panico. "Dov'è la pozione contraccettiva? Dove la tieni?"

Il suo Alpha era impazzito.

"No, prendimi! Ti voglio dentro, voglio che tu mi riempia ancora e ancora!" Gemette forte sperando di incitare l'Alpha a sbrigarsi.

"No che non lo vuoi." Rispose l'Alpha con un ringhio e Severus, sebbene si sentisse in fiamme e sebbene i suoi arti fossero molli e senza forza, fece del suo meglio per denudarsi.

Doveva essere nudo, doveva far vedere al suo Alpha che si presentava a lui nel modo giusto. Era sicuramente per quello che l'Alpha lo stava ignorando, rovistando in giro.

Riuscì a uscire dalle vesti, che in qualche modo si erano annodate intorno a lui, e si mise in posizione nel modo corretto, con la faccia premuta forte sul pavimento freddo. Aveva bisogno di essere annodato. Lo voleva. Il suo Alpha doveva pompare il suo seme dentro di lui e ingravidarlo di nuovo, e ancora, e ancora. Gemette forte per farsi sentire.

"No. Dimmi dov'è la pozione!" La voce del suo Alpha era piena di desiderio ma allora perché non lo prendeva? Che cosa cercava che fosse più importante che annodarsi dentro di lui.

A un tratto Severus si sentì afferrare per i capelli e il suo viso fu sollevato. Seppe subito che il suo Alpha voleva che presentasse la bocca e così si mise in ginocchio e aprì le labbra, pronto per il grosso membro del suo Alpha.

"No. Maledizione. No."

L'Alpha si era inginocchiato davanti a lui e lo guardava. Lui non capiva. C'era qualcosa di sbagliato?

L'Alpha ringhiò forte e Severus si fece attento. Il suo Alpha voleva qualcosa da lui. Qualcosa di diverso.

"La pozione. Dimmi dov'è!" Era un ordine ma lui non voleva obbedire. Non voleva che il suo Alpha prendesse la pozione. Sentì il Legame tirare e gemette, accasciandosi.

"Dimmi dov'è!"

Severus scosse la testa cercando di resistere ma il dolore aumentò e lui dovette cedere.

"Libreria. E' rossa."

Il suo Alpha armeggiò per un attimo e poi tornò da lui, togliendosi in fretta i vestiti mentre ringhiava:

"In posizione, cagna. Giuro che ti faccio male!"

Severus si affrettò a sollevare il busto e si puntellò con le braccia, pronto a sentire il suo Alpha riempirlo.

Fu aperto con forza brutale e inarcò la schiena, premendo verso quell'intrusione grossa e dolorosa mentre supplicava.

"Annodami. Voglio il tuo nodo, lo voglio tanto!"
Il suo possente Alpha non lo fece attendere oltre e lui sentì il nodo gonfiarsi e venire sepolto in profondità dentro di lui, mentre le mani dell'Alpha gli afferravano il membro e cominciavano a masturbarlo.

Severus sentiva il suo corpo stringere per premere il nodo e portare l'Alpha all'orgasmo... stava così bene, era così felice che non aveva più bisogno di altro, se non di gemere e incitare il suo Alpha a riempirlo sempre di più.

Quando il nodo cominciò a sciogliersi, Severus si sentì sollevare e portare verso il bagno ma non poteva, non voleva, liberarsi del seme che gli gonfiava il ventre.

"Nel letto Alpha. Prendimi nel letto. Annodami ancora! Ancora!"

Un ringhio vibrò sulla pelle del suo collo e lui subito offrì al suo Alpha il punto di Legame per essere Morso, ancora e ancora.

"Sei una cagna insaziabile. Lo sei, vero?"

"Sì Alpha, sì. Annodami. Ne voglio di più. Ancora."

Severus sentiva il suo ventre teso ma sapeva che lo sarebbe stato ben di più durante la gravidanza, e voleva che il suo Alpha sapesse che poteva portare tutti i suoi figli. Tutti.

Si sentì appoggiare sul letto e di nuovo si mise in posizione, senza mai smettere di supplicare.

"Alpha. Alpha. Ti prego."

Il suo Alpha era forte e possente e giovane e, anche se era appena venuto, lo prese ancora, in fretta, fino ad annodarsi di nuovo, poi lo fece sollevare e se lo appoggiò al petto mentre gli veniva dentro, e Severus adesso sentiva il ventre teso e rotondo, pieno e pesante. Le mani dell'Alpha gli accarezzarono i capezzoli, tirando e massaggiando e Severus lo sentì ringhiargli nell'orecchio:

"Non vedo l'ora che tuo il ventre sia così teso per i miei figli. Merlino, sarai enorme."

Severus lo voleva.

"Sono un bravo Omega. Sarò gravido e gonfio e tu mi vorrai ancora e ancora Alpha."

"Oh sì che ti vorrò!" Disse cominciando di nuovo a masturbarlo finché Severus non gli venne nella mano con un nuovo gemito.

"Merlino, la tua voce è fantastica. E' così sensuale che basterebbe quella a desiderare di restare per sempre annodato a te!"



Hogwarts, 17 Settembre 1998

Severus Piton


Severus cominciò a rimettere insieme i pezzi della sua coscienza molto tempo dopo.

Non aveva nemmeno idea di quante volte si fossero accoppiati ma di certo erano state tante. Aveva ricordi appannati che gli dicevano che era stato del tutto sopraffatto dal calore e che, a un certo punto, dovevano essersi addormentati.

Aprì gli occhi e scoprì di essere nella vasca da bagno: Harry dormiva sul pavimento vicino a lui, nudo. Il suo Alpha russava leggermente e quello a Severus strappò un sorriso, prima di rendersi conto di essere ancora impiastricciato ovunque, di seme e liquidi lubrificanti.

Toccò appena Harry su una spalla e il ragazzo si svegliò di colpo.

"Dammi una mano, Harry."

Il ragazzo era già in movimento. Era corso nella camera ed era tornato con la bacchetta, dando una ripulita a entrambi, prima di far scorrere l'acqua.

"Ti vado a prendere da mangiare e da bere. Merlino, dimmi che abbiamo almeno mezz'ora."

Severus lo guardò da sotto in su, poi ghignò:

"Non ci contare troppo."

Harry lo venne a prendere dopo cinque minuti e fece per sollevarlo dalla vasca.

"Posso alzarmi, credo."

Harry scosse la testa.

"Non mi interessa. Mi piace prenderti in spalla." Disse ignorando le proteste.

Lo adagiò sul letto e gli passò da bere prima e alcuni bocconi poi, che Severus leccò dalle sue mani con un sorriso malizioso e compiaciuto.

A un certo punto il suo cervello, probabilmente aiutato dagli zuccheri, si snebbiò a sufficienza da fargli realizzare una cosa:

"Merda. La pozione. L'ha presa? Dimmi di sì."

Harry sorrise tranquillo:

"Libreria. Pozione rossa. Presa!"

Severus sbiancò di colpo...

"Ro... rossa hai detto?"

Harry si agitò, evidentemente sentendo qualcosa nel Legame.

"Tu mi hai detto rossa..." Disse incerto.

Severus non trovava le parole.

"E'... quella era una pozione rinvigorente... l'ho preparata nel caso il calore durasse a lungo come l'ultima volta e tu ne avessi bisogno... quella contraccettiva era la blu."

Harry aprì e chiuse la bocca, un paio di volte:

"No... non..." Si passò una mano sugli occhi e Severus disse piano:

"Prendila adesso. Forse siamo fortunati e non..."

Harry tolse la mano dagli occhi e lo fissò stranito:

"Non lo siamo. Credimi, non lo siamo. Sono stati due giorni molto, molto selvaggi."
Severus si portò le mani al ventre, che era solo leggermente meno piatto di prima, poi guardò il suo Alpha.

"Andrà bene in ogni modo. Madama Chips è molto brava."

Severus non solo ci credeva ma aveva anche appena compreso che il suo lato Omega lo aveva fatto del tutto intenzionalmente. Quella parte di lui gli stava dicendo che, se la prima gravidanza era stata una scelta del suo Alpha, questa era invece una scelta tutta sua.



Hogwarts, 17 settembre 1998

Draco Malfoy


Draco era non solo arrabbiato ma anche indignato.

Lui e la sua famiglia avevano passato del tempo, a preoccuparsi per i Mangiamorte Alpha a piede libero, e invece il vero pericolo per il suo padrino si annidava proprio lì, a Hogwarts!

Harry Potter era un Alpha, anche se davvero lui non lo avrebbe mai immaginato, e adesso era chissà dove con un Omega probabilmente in calore... e come se non bastasse, tutti sapevano che Potter era il figlioccio di Sirius Black, le cui idee sugli Omega erano ben note alla sua famiglia.

Il suo primo istinto era stato quello di scrivere a casa per chiedere aiuto e consiglio a suo padre, perché era chiaro che, essendo una faccenda tra Alpha e Omega, sarebbe stato inutile appellarsi ai professori o alla Preside.

Aveva strappato almeno venti lettere prima di decidere che scrivere a casa sarebbe stato inutile: Potter era il Salvatore del Mondo Magico, mentre il prestigio della famiglia Malfoy era in declino e nemmeno suo padre sarebbe potuto intervenire... e poi di certo non era ansioso di far sapere ai suoi genitori che era andato in frenesia per il suo padrino!

Se sua madre ne fosse venuta a conoscenza, non ne avrebbe più sentito la fine!

Scacciò il pensiero per tornare alla sua preoccupazione per Severus che, probabilmente, stava soffrendo le pene dell'inferno... c'era anche la possibilità che Potter provasse a farlo impazzire.

Certo, l'Omega aveva detto di essere già stato Rivendicato, anche se lui non sapeva da chi, però era improbabile che un qualcuno osasse affrontare Potter, in quel momento, anche perché Draco era certo che l'Alpha di Severus lo avesse preso, proprio come si era offerto di fare lui, per una questione d'interesse personale, o al massimo per buon cuore.

Obiettivamente sapeva che il suo padrino non era di certo molto ambito, sia perché era stato l'Omega del Signore Oscuro sia perché non era più esattamente giovanissimo...

Il suo odore però...

Draco cercò di bloccare quel corso di pensieri, perché la sua mente Alpha aveva trovato l'odore di Severus semplicemente paradisiaco.

Si stava ancora lambiccando il cervello, cercando un modo per aiutare il suo padrino, quando qualcuno gli si parò davanti:

"Voglio sapere che cosa sta succedendo!" Disse Granger con un tono di voce piuttosto stridulo e fastidioso, davanti al quale Draco fece non poca fatica a sopprimere un insulto.

Osservò la ragazza aggrottando la fronte per un momento e cercando di capire quale fosse il punto, poi scrollò le spalle e chiese:

"Hai bisogno di qualcosa, Granger?"

"Ho bisogno che tu mi spieghi che cosa sta succedendo tra Harry e il professor Piton, perché nessun altro sembra volermelo dire!"

Draco si ricordò che Granger sembrava non sapere nulla di Alpha e Omega, quando le aveva parlato sul treno, e immaginò che non sapesse molto nemmeno ora ma era scocciato, quindi rispose:

"E perché lo chiedi a me? Vai a domandarlo a quella bestia del tuo amico Potter!"

La ragazza sembrò irrigidirsi poi rispose in tono furente:

"Non ho idea di dove sia! Harry è sparito da tre giorni e Ron si rifiuta di rispondere alle mie domande! L'unica cosa che ho capito è che il professor Piton potrebbe essere un Omega ma..."

Draco la interruppe con un gesto stizzito. Come poteva quella ragazza essere così irriguardosa? Erano in un corridoio, dove altri studenti avrebbero potuto passare e sentirla, per Merlino!

"Non si parla di queste cose, Granger! E' maleducato!"

"Maleducato?" Chiese lei, presa in contropiede.

All'improvviso a Draco venne un'idea e chiese:

"Senti, tu davvero non ne sapevi nulla? Di Potter che è... quello che è?"

La ragazza sbatté le palpebre, confusa, e Draco sospirò teatralmente prima di dire:

"Va bene, senti, possiamo parlarne ma non qui!" Poi si avviò verso una delle classi vuote, sperando che la Grifondoro lo seguisse perché stava cominciando a formulare un piano ma aveva bisogno di lei, per ottenere qualcosa...



Hogwarts, 19 Settembre 1998

Draco Malfoy


Erano passati cinque giorni da quando Potter era sparito con Severus e Draco sperava che il calore finisse presto, sia per accertarsi che il suo padrino stesse bene, sia per scoprire se il suo piano poteva funzionare.

Granger era rimasta scandalizzata quando le aveva spiegato come agivano normalmente gli Alpha nei confronti degli Omega.

All'inizio non aveva voluto crederci ma Draco non stava mentendo e lei, alla fine, aveva capito la gravità della situazione: il suo amico Potter era una bestia e un violentatore e, di certo, stava facendo pagare a Severus anni di odio reciproco.

"Non riesco ancora a crederci!" Disse per la ventesima volta quel giorno, mentre si trovavano in biblioteca, dove Draco le aveva mostrato l'ennesimo libro che parlava di Alpha e Omega.

"Le cose stanno così, Granger," disse in un sussurro, più per non essere sentito da altri che per non disturbare la quiete della biblioteca "e gli Alpha della famiglia Black sono sempre stati i peggiori. Mia madre mi ha detto che Sirius Black, quando era ragazzo, tentò addirittura violentarla, nonostante fosse Legata a mio padre e fossero già sposati. Quando mio padre lo affatturò, lui disse solo che era un bastardo avido e che avrebbe dovuto condividere la sua cagna con piacere. Non oso nemmeno immaginare cosa abbia insegnato a Potter..."

Granger sembrava disgustata e furiosa in ugual misura quando rispose, con rabbia:

"Se Harry ha osato fare qualcosa al professor Piton io... giuro che... Ah!" S'interruppe a metà, forse incerta su cosa avrebbe fatto a quello che aveva sempre considerato un amico, poi ricominciò:

"Senti, ma credi davvero che lo abbia costretto a passare il calore insieme? Dopotutto la Preside ha detto che il professor Piton si sta riprendendo in infermeria, dopo l'incidente nella classe di Difesa... e Harry dovrebbe essere al Ministero con Kingsley..."

Draco sputò la risposta senza riguardi:

"Peccato che siamo stati in infermeria solo ieri e non c'era traccia del professor Piton; non risponde nemmeno nelle sue stanze. Non so dove sia ma di certo è con Potter... anzi, a questo punto spero che sia con Potter e che quel bastardo non lo abbia lasciato solo a impazzire!"

Granger si morse un labbro, con forza, poi disse, esasperata:

"Ti giuro che farò il possibile per fermare questa follia! Harry non può trattare il professor Piton come un oggetto!"

Draco sorrise tra sé perché, se c'era qualcuno che poteva davvero fare qualcosa, di certo quella era la migliore amica di Potter, e la ragazza sembrava nient'altro che determinata.

Osò sperare che, insieme, potessero almeno riuscire a fare in modo che Potter non si accanisse su Severus.



Hogwarts, 23 Settembre 1998

Harry Potter


Quando il calore di Severus finì, erano passati otto giorni. Meno dell'ultima volta ma comunque un numero molto alto di giorni, e Harry si sentiva distrutto, nonostante le pozioni ricostituenti.

Lui e Severus erano rimasti nel letto per metà mattinata, languendo esausti e parlando di alcune cose che li preoccupavano.

Non sapevano cosa fosse successo, nella scuola, dopo che si erano rinchiusi negli appartamenti di Severus, e non avevano idea di quali chiacchiere si fossero scatenate.

Quando trovarono le forze per alzarsi, si risolsero a darsi una rassettata e a fare una colazione tardiva, prima di affrontare tutto il resto.

Severus fece notare a Harry che sarebbe stato meglio se avesse lasciato qualche vestito di ricambio nelle sue stanze, e la sua parte Alpha lo spinse a stringere a sé il suo Omega, appagato:

"Mi piacerà sapere che tieni qualcosa di mio, qui, sai? Credevo preferissi che io mi tenessi fuori dai tuoi appartamenti."

Severus, che era appoggiato a lui, languido, rispose:

"Uhmf... Perché lo pensavi?"

Harry arrossì appena, rendendosi conto che era ancora la prima cosa che faceva quando parlava con il suo Omega:

"Ecco... sono sceso diverse notti per stare con te ma non mi hai mai... ehm... invitato... pensavo di non avere il permesso di entrare o..."

Severus, che aveva la testa appoggiata sulla sua spalla, si raddrizzò per guardarlo, la fronte corrugata:

"Mi stai dicendo che non vuoi invadere la mia privacy, o qualcosa del genere, ma che non ti fai problemi a venire qua per il sesso?"

Harry sentì le guance andargli in fiamme:

"E'... è diverso! Sono le tue stanze... ci tieni le tue cose... quando vengo qua, non è che mi metto a curiosare in giro..."

Il suo Omega si staccò da lui e lo guardò male:

"Non ricordavo che tu avessi rispetto per le cose altrui." Disse freddo, e Harry sentì un brivido al ricordo del pensatoio di Severus che aveva invaso, una volta...

"Ah... la volta del pensatoio io..." Non c'erano giustificazioni valide e Harry lo sapeva, così chinò il capo:

"Be', scusami per quella volta... adesso non saprei nemmeno dire perché l'ho fatto."

"Perché eri già un Alpha e sapevi che io ero un Omega, quindi non aveva importanza, no? Io non ho diritto a nulla e tu..." Severus gli voltò le spalle e fece un paio di passi verso il tavolo, che era già stato apparecchiato dagli elfi.

Harry aveva sentito una vampata di rabbia e poi il suo Omega era scomparso dal Legame, e lui fu preso da una fitta di acuta mancanza. Severus stava di nuovo occludendo la sua mente.

"Scusami. Sono ingiusto, con te. Non credo davvero a quello che ho appena detto, è solo che mi hai colto alla sprovvista, dicendo che ti sentivi non invitato, quando è ovvio che io non abbia nulla da nascondere. Non a te, comunque."

Harry guardò la schiena del suo Omega.

Il Legame era vuoto eppure lui era certo che Severus stesso soffrendo per qualche ragione e lo abbracciò da dietro, gentilmente.

"Sev, se potessi, passerei tutto il tempo vicino a te. Non ti lascerei solo nemmeno un istante, e penso che tu lo sappia perché, anche se adesso stai occludendo, io continuo a fare schifo, in quello, quindi tu lo sai, cosa provo. Non volevo dire che penso tu non mi voglia, e nemmeno insinuavo che tu abbia qualcosa da nascondere. Intendevo solo dire che tu sei un genio in molte cose, e qui tieni libri e ingredienti preziosi, ed io sono una testa di legno. Credevo non mi volessi qui perché potrei rovinare qualcosa, senza nemmeno rendermene conto. Solo quello."

Il suo Omega non rispose per un po', poi si girò tra le sue braccia e disse piano:

"Ti voglio qui. Puoi venirci quando vuoi e la parola d'accesso è 'Prince'. Preferirei però, per quello che hai appena detto, che tu non entrassi nel mio laboratorio privato senza di me. La mia fiducia nelle tue capacità, in quel caso, è piuttosto scarsa."

Harry sentì gli angoli della bocca sollevarsi in un sorriso, ma poi chiese:

"Perché occludi sempre?"

Severus si scostò e si sedette al tavolo, prima di rispondere:

"Perché aiuta a fermare la rabbia. Senti, mi rendo conto di quando perdo la pazienza a causa degli ormoni della gravidanza, ma non ci posso fare nulla. Occludo per cercare di essere un minimo razionale."

Harry si sedette e prese a giocare con la forchetta:

"Mi sento molto... solo, quando lo fai. Mi tagli fuori all'improvviso e... fa male." Disse puntando la forchetta al cuore, nel punto in cui sentiva quella mancanza e quel vuoto.

Il Legame ricomparve all'improvviso, insieme a un sorriso sul viso di Severus.

"Meglio?"

"Molto, molto meglio."



Hogwarts, 23 Settembre 1998

Severus Piton


Dopo la colazione Severus fece una chiamata via camino alla Preside e chiese cosa dovevano aspettarsi, e che voci giravano per la scuola.

Scoprirono in breve che i loro timori erano infondati perché gli studenti pensavano, semplicemente, che ci fosse stato un dissidio tra Harry e Draco, come succedeva spesso, da anni.

La versione ufficiale era che Severus fosse rimasto leggermente infortunato e che fosse a riposo, mentre la presenza di Harry, come avevano già programmato di dire, era stata richiesta al Ministero da Kingsley.

Appianata quella questione però, Severus ritenne opportuno affrontarne un'altra:

"Harry, cosa intendi fare con Draco?"

Il Legame gli rimandò una fitta di rabbia e Severus si fece attento:

"Non lo so. So solo che se lo vedo di nuovo, vicino a te, io lo ammazzo."

"Harry, Draco probabilmente non era nemmeno mai stato così vicino a un Omega quasi in calore. Non voglio giustificarlo, ma credo sia piuttosto normale che sia andato in frenesia."

Il sentimento di odio che Severus sentiva nel Legame non scemò.

"Sei mio!" Ringhiò Harry nella voce Alpha che non usava mai, fuori dalla camera da letto.

Severus sentì immediatamente la sua parte Omega approvare, sinceramente appagata, mentre la sua irritazione si riaffacciava.

"Harry..." Sibilò pericoloso, perché odiava che gli fosse ricordato in quel modo di essere nient'altro che una proprietà.

"Scusa. Scusami." Rispose l'Alpha contrito, come se credesse sinceramente di aver sbagliato a dire quelle parole "Però io... non riesco a fare a meno di... sentirmi... possessivo." Poi dopo un attimo aggiunse "Lo so che è sbagliato."

Severus sospirò, sapendo benissimo che non era sbagliato ma solo normale.

"Stupido Alpha, fai attenzione adesso." Disse sollevando un dito per attirare l'attenzione di Harry, con un mezzo sorriso sulle labbra, prima di continuare:

"Facciamo un po' di lezione: primo. C'è tutta la mia parte Omega che va in visibilio, quando lo dici, perché io voglio essere tuo, però sì, non mi piace che tu lo dica come se stessi parlando della tua scopa da corsa. Secondo: lo so che non puoi fare a meno di sentirti possessivo, e probabilmente anche protettivo, perché è normale che tu ti senta così. Io sono gravido e il tuo istinto è quello di difendermi, e di ribadire che sono tuo a tutti gli Alpha che si avvicinano a me. Terzo: adesso che lo sai, cerca di trovare la tua mente razionale e dimmi di nuovo cosa farai, quando incrocerai Draco nei corridoi o in classe."
Harry prese fiato poi, con un colpo di bacchetta, cancellò gli odori di entrambi.

Severus, rendendosi conto che l'odore nella stanza era ancora troppo forte, essendo rimasti entrambi confinati lì per gli ultimi giorni, lanciò un incantesimo per rinfrescare l'aria.

"Ragioni meglio, così?"

Harry annuì appena, concentrato:

"Allora, lui adesso sa che sono un Alpha. Probabilmente non l'ha detto a nessuno, perché nessuno parla di queste cose e perché... so che Malfoy non ha più molti amici. Immagino che potrei provare a ignorarlo e basta. Credo di poterci riuscire."

Severus avrebbe preferito di gran lunga che Harry e Draco si chiarissero, perché lui era sempre stato intimo con i Malfoy e, prima o dopo, avrebbe dovuto dire al suo Alpha che avrebbe preferito mantenere i contatti con loro... ma non gli sembrò il momento opportuno per chiarire quel punto, vista la disposizione d'animo di Harry.

"Va bene. Per adesso credo che potrà bastare. Parlerò io con Draco per spiegargli che..."

"NO! Non esiste che tu lo veda da solo!"

Severus si diede dell'idiota. Ovvio che Harry reagisse così, dopo quello che era successo.

"Harry, ragiona. Sono un suo professore e sarò sotto l'incantesimo cancella odori. Non succederà assolutamente nulla! Che cosa credi che potrebbe fare?"

Harry parve imbarazzato ma solo per un attimo:

"Lui ti vuole! Non..."

"HARRY!" Severus alzò la voce per cercare di far capire il punto a quell'Alpha testardo e infantile, e il ragazzo si azzittì. "Harry, lui non mi vuole. E' stato il mio odore a mandarlo in frenesia, nient'altro. Per Merlino e Morgana, è Draco! Lo vedo ogni giorno da anni!"

Harry ribatté rapido:

"Hai visto anche me, ogni giorno per anni!"

Severus era esasperato, adesso:

"Esatto! E non è mai successo niente!"

Harry tacque come se stesse considerando la cosa, poi scandì:

"Non potremmo fare finta che non sia successo niente? Perché gli vuoi parlare?"

"Perché è un mio studente, e perché lo avrò in classe tutti i giorni! Che cosa dovrei fare? Smettere di parlare a qualunque Alpha che vedo solo perché tu non sei in grado di controllarti?"

"Sì, perché no? Gli Alpha non sono tanti e..." Severus digrignò i denti, pensando a Lucius, e sputò:

"Bene. Lo farò se tu non parlerai, mai più, a nessun Omega. Mai, per nessun motivo, ragionevole o meno."

Lo stupido ragazzino ci mise un momento a comprendere, poi rispose balbettando:

"Cos... no!" Severus vide che era arrivato all'implicazione che Molly Weasley era un'Omega e sorrise, sapendo di aver appena vinto la discussione.

"No? Eppure a me da fastidio, quindi perché non mi vuoi farlo, se io accontento te sullo stesso punto?"

Lo stupido Alpha si azzittì per un attimo poi tentò, tiepido:

"Molly è come una madre per me e..."

"... e sarebbe felice se le scrivessi dicendole che non vuoi che parli o mi avvicini a suo marito, perché tu lo consideri una minaccia?"

Il viso di Harry cadde.

"Sev, questo è un colpo basso."

Severus rimase rigido:

"Sono un Serpeverde. Che cosa ti aspettavi?"

Dopo quel confronto Harry se ne andò dalle sue stanze per nulla felice.

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