12 - Morirai vergine, Draco


Hogwarts, 1° settembre 1998

Harry Potter


Mentre risalivano verso la scuola a piedi, insieme, approfittando che in giro non ci fosse nessuno, Harry decise che era ora di parlare con Severus dei piani che aveva fatto nei giorni precedenti.

Erano entrambi rilassati dopo il sesso, e gli sembrava il momento giusto, sperando che il suo Omega dal pessimo carattere non la prendesse troppo male.

"Senti, ti ho già detto che non mi va di mentire e che non voglio costringere te a farlo." Attaccò sperando di non fare casino con le parole. "A me però non fa piacere, che si sappia che sono un Alpha, e immagino che per te sarebbe più facile se non si sapesse che sei un Omega."

Severus lo guardò senza fermarsi.

Camminavano vicini ma senza nemmeno toccarsi e al lato Alpha di Harry la cosa dava un po' fastidio, perché avrebbe voluto rendere chiaro a chiunque che quell'Omega era solo suo.

Comunque il suo compagno non stava replicando e Harry continuò:

"Ecco, io ho pensato una cosa. Non voglio fare dichiarazioni pubbliche o altro, però non ci sarebbe niente di male se ci facessimo vedere in giro... come una coppia intendo. Una coppia normale. Così, quando nascerà il bambino, potremmo solo lasciare che gli altri credano a quello che vogliono..."

Harry parlò con voce convinta ma Severus si bloccò e si mise a guardarlo come se fosse del tutto ammattito.

"Harry, di cosa diamine stai parlando?"

Harry non era certo di essersi spiegato bene e ritentò.

"Che cosa ci sarebbe di male se ci vedessero insieme? Va bene, forse qualcuno potrebbe storcere il naso perché sono un tuo studente, ma sono maggiorenne e non vedo perché dovrebbe essere così drammatico. Possiamo solo farci vedere insieme e ignorare i commenti. In pochi sanno che sei un Omega e in ancora meno sanno che sono un Alpha. Potremmo anche avere una normale relazione, no?"



Hogwarts, 1° settembre 1998

Severus Piton


Severus si chiese, una volta di più, come facesse Harry a essere così ignaro dei suoi stessi istinti.

Sospirò, fermandosi e accingendosi a spiegare:

"Harry, non funzionerebbe."

"Perché no? Ci sono un sacco di persone che hanno compagni dello stesso sesso. Che problema vuoi che sia?"

"Il problema, stupido moccioso, è che io sono più vecchio di te!"

Harry lo guardò con la fronte aggrottata, ancora del tutto spaesato, e Severus si fece forza e cercò di dettagliare:

"Se fossi visto con un ragazzino, l'idea che si verrebbe a creare sarebbe che tu sia una specie di mio toyboy... un mio giocattolo. Questo sarà il commento che girerà per la scuola e, onestamente, sono piuttosto certo che il mio grosso e stupido Alpha non resisterà più di un paio di volte e poi, ringhiando come fa di solito, non potrà esimersi dal puntualizzare su chi di noi è la cagna in questa relazione, rendendo tutto molto chiaro."

Harry, che a sua volta si era fermato, aggrottò la fronte. Rimase in silenzio per un po', considerando le implicazioni, poi chiese lentamente:
"Dovrebbe essere un'altra cosa da Alpha? Fammi capire, cos'è che dovrebbe darmi fastidio, di preciso?"

Severus stinse i denti per un attimo, annichilito dalla stupidità del moccioso:

"Harry, vuoi davvero che tutti pensino che sei tu, quello che lo prende nel culo?" Sbuffò esasperato e il ragazzo gli rimandò uno sguardo strano, prima di rispondere:

"Severus... io ci sto pensando attentamente ma non credo che mi darebbe fastidio. Anzi, in verità..."

Harry arrossì e il Legame disse a Severus che, di nuovo, il suo Alpha era imbarazzato, però non ebbe bisogno di incitarlo a spiegarsi perché il moccioso continuò:

"... Io un tentativo in quel senso lo farei volentieri..."

Harry era rosso fin sulle orecchie ma, nonostante ciò, era anche molto serio e Severus sbarrò gli occhi e spalancò la bocca di colpo mentre il ragazzo, come se fosse sovrapensiero, continuò:

"So che... uhm... come Omega non sei molto dotato, ma forse con un 'engorgio'..."

Severus era senza parole. Era del tutto certo che nessun Alpha, in nessuna parte del mondo... mai e poi mai...

Gli ci volle un attimo per afferrare l'enormità della cosa ma poi, incerto, chiese:

"Dici davvero?"

Harry lo guardò prima di abbassare appena gli occhi:

"E'... sbagliato? Insomma, non ci vedrei niente di male a provare, e così, sinceramente, se anche ci fossero delle voci, non credo che m'importerebbe. Forse è perché la gente parla di me sempre, tutto il tempo, e quindi ci sono abituato o... non lo so..."

Severus fece due rapidi passi per fronteggiare il suo Alpha.

"Guardami in faccia."

Harry sollevò il viso, interrogativo, e Severus, che cercava tracce di fastidio nel ragazzo, perché stava intenzionalmente torreggiando su di lui con aria minacciosa e gli aveva appena dato un ordine, non ne trovò.

Chinò il viso verso Harry, così vicino da sentire il suo respiro, poi sollevò un sopracciglio e scandì:

"Tu. Sei. Un. Pessimo. Alpha."

Harry gli fece un sorriso da lupo e lo afferrò per la tunica, trascinandoselo addosso:

"E a te piace!"

Oh sì! A Severus le stranezze del suo Alpha piacevano davvero, fosse anche solo perché gli lasciavano uno spazio di manovra molto ampio.

Forse era perché Severus aveva insultato quel moccioso ogni giorno della sua vita, e così il suo Alpha era abituato al fatto che lui lo potesse far sentire inadeguato, o forse era solo che davvero Harry era diverso dagli altri, ma Severus non poteva di certo lamentarsene, mentre raggiungeva le labbra del ragazzo e prendeva a mordicchiarle gemendo di piacere, improvvisamente eccitato dalla situazione assurda.

Harry ridacchiò:

"Guarda però che, se in pubblico farai così, ci sarà poco da equivocare, sai?"

Severus grugnì perché, in quel momento, non gliene fregava proprio nulla di quello che avrebbe pensato il mondo intero.

Era Legato a un Alpha che era disposto a fare cose impossibili, per lui, e tutta la sua parte Omega aveva una gran voglia di lasciarlo fare.

Alla fine Severus accettò di rendere la loro relazione, se non proprio pubblica, almeno di non nasconderla del tutto.

Era certo che, anche così, ci sarebbero state fin troppe voci, ma stava cominciando a considerare la sua attuale situazione sotto una nuova luce: avrebbe avuto un figlio e nemmeno a lui l'idea di mentire solleticava molto.

Va bene, era un Omega, ma se anche tutti i suoi studenti lo avessero saputo, lui era stato comunque il braccio destro del Signore Oscuro per un tempo molto lungo, ed era riuscito a esigere rispetto e a intimorire molti maghi oscuri nella sua vita, e alcuni di loro erano stati gli stessi che avevano potuto godere del suo corpo, quando Voldemort lo aveva concesso loro.

Se era riuscito a gestire quello, sarebbe ghiacciato l'inferno prima che accettasse di abbassare la testa davanti a dei mocciosi.



Hogwarts, 1° settembre 1998

Harry Potter


Harry lasciò Severus alla scuola e poi tornò alla stazione ferroviaria per attendere l'arrivo dell'Espresso e ricongiungersi con gli amici.

Aveva detto loro la verità, cioè che gli faceva piacere viaggiare con loro ma che doveva arrivare a Hogsmeade prima per andare a vedere una casa con un'agente immobiliare.

Ron e Hermione non erano rimasti molto stupiti dalla notizia che voleva vendere la sua casa e comprarne una nuova, probabilmente perché nessuno dei due aveva buoni ricordi di quel posto, e Neville e Luna si erano limitati a sorridere e ad annuire.

Hermione aveva chiesto, solo con una blanda curiosità:

"Venderai Grimmauld Place, quindi?"

"Sì, se questa casa che vado a vedere mi piace, dopo l'acquisto metterò in vendita quel posto."

Harry non si era aspettato altri commenti e invece Malfoy chiese, con il suo odioso tono strascicato e una nota scandalizzata nella voce:

"Sei il proprietario della casa ancestrale dei Black?"

Harry lo fulminò:

"E' esatto. Me l'ha lasciata in eredità il mio padrino. E' un problema, Malfoy?"

Il Serpeverde sembrò per un momento incerto su cosa dire, poi scandì piano:

"Io credo che... la mia famiglia potrebbe farti un'offerta molto generosa... se davvero vuoi vendere la casa."

Harry aggrottò la fronte, perplesso, perché quello non se lo era aspettato.

"Perché?"

Malfoy ci mise un po' a rispondere e poi disse:

"E' la casa ancestrale della famiglia di mia madre. Lei colleziona tutto quello che riguarda... la famiglia Black."

Harry sgranò gli occhi perché la cosa era così assurda, e così da Malfoy, che davvero non sapeva cosa commentare, così fu Hermione a ribattere:

"E colleziona anche... case?"

Malfoy scrollò le spalle:

"Possiamo permettercelo e, se a lei fa piacere averla, mio padre gliela comprerà."

A Harry sembrava assurdo ma aveva smesso molto tempo prima di porsi domande sulle stranezze della famiglia Black e, in più, sapeva che certa gente ricca comprava cose assurde per motivi futili, così si limitò a rispondere:

"Be', immagino che potrei... mandare un gufo a tuo padre?" Poi dopo un attimo d'indecisione chiese: "Forse sarebbe meglio... non so... lasciar fare all'agente immobiliare?"

Malfoy sembrò valutare la cosa poi, lentamente rispose:

"Credo... credo che un gufo andrà bene."

Dopo di quello la questione era stata lasciata cadere, e Harry si era allontanato di lì a poco.

Mentre aspettava il treno sulla banchina deserta di Hogsmeade, Harry si chiese se quello che aveva detto a Severus, prima, fosse vero.

Cercava sempre di indagare la parte Alpha del suo cervello quando era da solo, lontano dall'Omega, per paura che il suo odore gli facesse perdere del tutto la razionalità.

Così adesso si chiese se, davvero, sarebbe stato in grado di fare, con il suo Omega, il genere di sesso per il quale si era proposto.

Sul momento l'aveva detto solo per tranquillizzare Severus sul fatto che delle stupide voci non lo avrebbero fatto scattare, iracondo, annunciando a tutta la scuola che Severus era la sua cagna, e di quello era certo, era invece molto meno sicuro di voler davvero fare quello che aveva detto...

Severus era sembrato davvero incredulo, e Harry era abbastanza sicuro che non si aspettasse realmente di fare qualcosa del genere, ma se invece avesse voluto?

L'idea di negare al suo Omega qualcosa, dopo che solo quella notte gli aveva promesso qualunque cosa volesse, lo faceva sentire molto sbagliato.

Eppure...

Harry strinse i pugni e si disse che sarebbe andata bene.

Si disse che gli sarebbe piaciuto, se fosse stato Severus...

Anche così le immagini di suo zio Vernon gli passarono davanti agli occhi, e lui faticò non poco a ricacciare in gola un ringhio ferino, venato d'intenzioni omicide.

Accantonò il pensiero, per il momento, preferendo dedicarsi ad altro, perché aveva un problema più urgente: doveva decidere quando parlare con Hermione.

Era abbastanza sicuro che l'amica avrebbe preso la situazione di petto, se quello che pensava della schiavitù degli elfi domestici poteva essere un buon indicatore, ma anche così aveva rimandato quella discussione fin troppo a lungo.

Quando il treno arrivò, Harry cercò di tenersi in disparte, nascosto in una zona d'ombra, per evitare il più possibile sia quelli che avrebbero voluto salutarlo come il tanto amato Salvatore, sia quelli che invece lo odiavano, ora più che mai, credendolo la causa della permanenza ad Azkaban di parte delle loro famiglie.

Aspettò finché non vide passare Ron e Hermione e poi li raggiunse velocemente, sentendosi molto più a suo agio in mezzo agli amici.

"Tutto bene, amico?" Chiese Ron e Harry sorrise.

"La casa è fantastica e intorno c'è molto terreno... credo ci starebbe anche un campo da Quidditch! Forse non regolamentare ma..."

Erano quasi arrivati alle carrozze, quando Harry si avvide che Malfoy camminava ancora qualche passo dietro di loro.

Che era lì lo aveva saputo dall'odore ma finse di essersene accorto in quel momento:

"Malfoy, sali con noi, così parliamo della casa." Disse in tono piatto.

Non era entusiasta di condividere la vettura con il Serpeverde ma Malfoy era stato più che civile, per tutto il viaggio, e adesso che erano arrivati, Harry si avvide che era solo. Tutti lo evitavano.

Era stupido provare pena ma Harry si era ritrovato solo così spesso, nella sua vita, che non poté farne a meno.

Malfoy annuì con il capo e salì con loro, anche se il viaggio fu più che altro animato da Hermione, che chiese dettagli sulla nuova casa di Harry.



Hogwarts, 1° settembre 1998

Severus Piton


La prima sera, dopo l'arrivo degli studenti, Severus aveva detto a Harry di non provare nemmeno a raggiungerlo.

Era insieme ai suoi compagni dopo tanto tempo e Severus era certo che, se Harry si fosse assentato, la cosa sarebbe stata notata.

Harry aveva a malincuore accettato, ma solo dopo avergli strappato la promessa che si sarebbero visti durante il fine settimana.

Così, quando quella sera, ben dopo la fine del banchetto d'inizio anno, dopo lo smistamento, dopo l'accorato discorso della nuova Preside inteso a far rispettare l'ordine nella scuola tra i vari gruppi che ancora sentivano molta dell'animosità della guerra, dopo essersi finalmente potuto rilassare per un attimo nei suoi appartamenti, sollevato che almeno il compito di Capo Casa come anche quello di professore di pozioni sarebbe stato assolto non da lui, bensì da Lumacorno, bene, dopo tutto quello, si stupì non poco di sentire bussare alla sua porta.

Aprì incerto, pensando già a qualche problema, e invece si trovò davanti al suo figlioccio.

"Buonasera Draco." Disse serio, incerto sulla natura di quella visita.

"Buonasera." Rispose il ragazzo "Posso... vorrei parlarti di alcune cose."

Severus lo fece entrare, quasi infastidito dall'odore Alpha che sentiva provenire dal ragazzo, molto più forte di quanto fosse stato in passato.

Si sedettero e Severus, cosciente che ormai il suo figlioccio era un uomo, un Alpha adulto, della stessa età del suo amante, in effetti, gli offrì un whisky che il ragazzo accettò grato, come se ne avesse davvero bisogno.

Era chiaro che fosse agitato ed era altrettanto chiaro che preferisse avere le mani saldamente avvolte intorno al bicchiere, perché in alternativa si sarebbe di sicuro asciugato i palmi sui preziosi pantaloni.

Severus aveva sempre provato una vaga pena per Draco, così preso a cercare di compiacere gli altissimi standard di suo padre da perdersi molto spesso in stupide esibizioni inutili che, come i fatti avevano dimostrato, lo avevano solo messo in un mare di guai.

"Allora? E' successo qualcosa? I tuoi genitori...?" Per quanto ne sapeva lui, Lucius e Narcissa stavano benissimo, ma era meglio chiedere.

"No, tutto bene. Stiamo tutti piuttosto bene, considerata la situazione."

Severus annuì e aspettò il resto.

"Ecco, mio padre..." Draco lo guardò con occhi non troppo sicuri e poi ritentò. "... mio padre ha saputo che ci sono altri che non sono finiti ad Azkaban, persone come Travers..."

Severus sentì un certo fastidio alla menzione di Travers, e ancora di più si irritò al pensiero che Lucius avesse saputo di lui e non avesse detto nulla, mandando invece Draco...

"Sì, mi è già stato fatto notare." Rispose Severus asciutto.

Dopo un altro momento di silenzio, Draco continuò:

"Io sono maggiorenne adesso e mio padre ha pensato che, se tu fossi d'accordo, potrei Rivendicarti..." Il ragazzo era ovviamente in imbarazzo ma, al contrario di quello che avrebbe fatto Harry, non era arrossito e cercava di mantenere un contegno. "... sarebbe un modo per tenerti al sicuro, ovviamente io non vorrei... impormi."

Severus avrebbe voluto congedare Draco e fare una lunga conversazione, via camino, con quell'imbecille di Lucius.

La guerra era appena finita e quell'uomo era di nuovo in cerca di favori politici, evidentemente.

I Malfoy erano in una brutta posizione in quel momento, invece Severus, grazie all'accorata difesa di Harry davanti al Wizengamot, era quasi un eroe. Non tutti ci credevano, ovviamente, ma da quanto gli avevano detto, era stato proposto per un Ordine di Merlino, Prima Classe. Solo il suo status di Omega aveva impedito che l'onorificenza fosse assegnata.

Le onorificenze non andavano agli Omega, ma ai loro Alpha e, quando il premio era stato proposto, Severus era ancora in coma, e non Legato, quindi la consegna era stata impraticabile.

Era ovvio che a Lucius Malfoy la cosa non fosse sfuggita.

Se Draco avesse Rivendicato Severus, la famiglia Malfoy sarebbe stata insignita di un'alta onorificenza per servizi resi durante la guerra, e questo avrebbe migliorato di molto la loro reputazione, portando a Lucius un enorme potere politico. Non buono come quello che aveva avuto in passato, ma sarebbe stato comunque un inizio e con la sua abilità per le trame...

E Draco ovviamente era, ancora una volta, lo strumento di suo padre.

Tanto più che, una volta ottenuto il riconoscimento che voleva, Lucius avrebbe potuto ingiungere al figlio di abbandonare la Rivendicazione e cercare, per lui, un'Omega giovane e purosangue.

Una Rivendicazione non era un Legame, e non c'era disonore nell'abbandonare un Omega, se non ci si era Legati.

Severus si disse che forse il suo giudizio, nei confronti di Lucius, era troppo duro perché, tra tutti, era forse uno dei pochi Alpha a non essere un completo bastardo.

In realtà era sempre stato quasi un amico, per lui, e forse, nel suo piano, aveva anche ipotizzato di trovare un Alpha decente per Severus, prima di ordinare al figlio di ritirare la Rivendicazione...

"Draco," rispose Severus in tono tranquillo, "per quanto sia davvero grato che tu, e la tua famiglia, vi siate preoccupati per me in questo frangente, devo avvertirti che sono già stato Rivendicato."

Sul viso di Draco passò un'espressione che Severus interpretò come sollievo.

Era chiaro che il suo figlioccio non fosse davvero ansioso di averlo come Omega...

"Ah... non... non lo sapevo."

"C'è stata una richiesta formale, ai primi di luglio, che ormai dovrebbe essere stata registrata."

Il ragazzo sembrò indeciso ma poi chiese educatamente:

"Posso chiedere chi? Se è qualcuno che ti è sgradito posso sfidarlo..."

Severus quasi sorrise.

Non aveva nessuna intenzione di dire a Draco di chi si trattasse ma almeno quello era un bel gesto, da parte dell'Alpha, e di sicuro Draco non lo aveva fatto perché spinto da suo padre.

"Non ce ne sarà nessun bisogno. Le cose vanno perfettamente bene."

Draco sembrò incerto, cercando di capire se Severus gli stesse mentendo.

"Ne sei sicuro? Io lo farei se..."

Severus sorrise incoraggiante.

"Sei molto gentile, ma no."

Dopo un attimo d'indecisione il ragazzo si congedò, lasciando Severus con i suoi pensieri.

La guerra era finita, ma era chiaro che gli strascichi di quegli scontri sarebbero continuati per lungo tempo e molte cose si sarebbero mosse.

Era un periodo di cambiamenti.

Severus era sempre stato molto attento a questo genere di cose, in passato, un po' per la sua natura di Serpeverde e un po' perché era sempre in cerca di segni del ritorno del Signore Oscuro.

Da quando era uscito dal coma, invece, era rimasto del tutto ignorante.

La novità della sua situazione, la Rivendicazione e il suo calore con Harry, la realizzazione di essere gravido e i conseguenti incontri con il suo Alpha, avevano lasciato poco spazio per altre cose.

Non sapeva chi attualmente stava prendendo potere e chi lo aveva già ottenuto. Chi lo cercava disperatamente e chi invece tramava dalle ombre.

Non solo lui non lo sapeva, ma nemmeno Harry, sempre del tutto ignaro di tali cose, lo sapeva.

Eppure ci potevano ancora essere delle minacce, annidate nel sistema, e Severus decise che sarebbe stato meglio ricominciare a stare all'erta, sia per se stesso sia per il suo Alpha.

Con quella risoluzione si diresse al camino, cercando di cancellare l'irritazione dalla sua voce, prima di chiamare Lucius.

Il patriarca della famiglia Malfoy stava evidentemente aspettando sue notizie, perché si affacciò immediatamente al camino.

"Buonasera Severus, immagino che tu abbia chiamato perché Draco è passato a trovarti."

Un tale approccio diretto, da parte di Lucius, era inusuale e lui ne fu spiazzato.

"Infatti." Rispose solo per vedere se l'Alpha avrebbe aggiunto altro.

"Senti Sev, so che adesso sei probabilmente arrabbiato, ma io e Cissa ne abbiamo parlato e ci è sembrata una buona soluzione e..."

Severus non riuscì a trattenere il suo pessimo carattere e alzò la voce:

"Che cosa vorrebbe dire che tu e Cissa ne avete parlato, scusa?"

"Adesso stai calmo, va bene? Abbiamo saputo di Travers e..."

Severus non aveva voglia di farsi prendere in giro:

"E vuoi darmi a intendere che quell'ordine di Merlino non c'entra nulla?"

Lucius si immobilizzò per un momento e poi il suo volto si aprì in un ghigno famelico:

"Il pensiero potrebbe avermi sfiorato, lo ammetto, ma..."

Lucius fu spinto via dal suo posto davanti al camino e Severus si ritrovò a faccia a faccia con la signora Malfoy.

"A me no, a me il pensiero non ha sfiorato, Severus."

"Buonasera Narcissa."

La donna sorrise, sorniona, poi aggiunse con voce curiosa:

"Allora? Hai accettato? Perché è una buona idea e comunque Draco lascerebbe che tu continuassi i soppressori, ovviamente, se è quello che ti preoccupa! Non permetterei mai che..."

Severus la bloccò prima che le cose si facessero imbarazzanti: Narcissa Malfoy non aveva mai nessun pudore, quando parlava di certe cose, e Severus ne era più che cosciente.

"Narcissa, ho già un Alpha. Siete stati premurosi, tutti voi, ma se mi aveste chiamato prima, ve lo avrei detto."

La donna aprì la bocca in una 'O' perfetta, poi replicò assottigliando gli occhi:

"Tu hai un Alpha? Ed io non lo sapevo? Severus Piton, attraversa quel camino e vieni subito qui a raccontarmi tutto!"
Severus sollevò gli occhi al cielo.

"Narcissa, è tardi e domani cominceranno le lezioni..."

La donna scomparve dal fuoco e Severus tolse la testa dal camino, commentando tra sé:

"E adesso che diavolo le racconto?"



Villa Malfoy, 1° Settembre 1998

Severus Piton


Era del tutto impensabile non accontentare Narcissa.

La parte di Mondo Magico che ignorava il fatto che la donna fosse un Omega, pensava a lei come a una persona fredda e calcolatrice, sempre pronta a rinfacciare a tutti la purezza del suo sangue e la ricchezza del marito.

La quasi totalità degli Alpha invece, deprecavano da sempre le troppe libertà che Narcissa si prendeva, e questo punto era uno dei motivi per i quali Lucius era inviso: gli Alpha pensavano che fosse un segno di debolezza lasciare che la propria cagna si comportasse come se fosse una signora, senza parlare del fatto che Lucius l'aveva sposata!

Non era infrequente che gli Alpha purosangue avessero un'Omega per garantirsi degli eredi e una moglie da mostrare al pubblico.

Lucius invece, anche se era il prototipo di Alpha purosangue sotto molti altri punti di vista, era sempre stato diverso in quello: amava la sua Omega, l'aveva sempre amata e non era disposto a vergognarsene.

Severus, che conosceva entrambi da molto tempo, era arrivato con fatica a capire che il rapporto tra i coniugi Malfoy era totalmente incomprensibile per tutti, tranne che per loro stessi.

Narcissa, in privato, si comportava spesso come se fosse eternamente una bambina, con atteggiamenti vezzosi che Severus non aveva mai compreso se fossero artefatti o sinceri.

L'altra sua caratteristica predominante era che era invadente e spudorata, e amava quelle che lei definiva 'chiacchiere da Omega'.

Ogni volta che Severus era stato coinvolto in quel genere di cose, avrebbe preferito seppellirsi vivo, piuttosto che subire gli interrogatori della donna, e spesso la sua ancora di salvezza era stata Lucius che, rendendosi conto di quanto imbarazzo gli sapesse provocare la moglie, interveniva allontanandolo.

Anche così, anche con tutto quello che era successo durante la guerra, Severus era contento che la famiglia Malfoy fosse riuscita, per l'ennesima volta, a tirarsi fuori da una situazione spinosa e a riemergerne senza troppi danni.

Lo avevano aiutato molte volte, in passato, e lui sapeva di essere in debito, così, sospirando, si accinse a raggiungere la loro magione e a cercare di essere il più reticente possibile sul suo nuovo Alpha.

Severus prese il camino e si ritrovò direttamente nel salotto piccolo di Villa Malfoy, con Narcissa tra le braccia:

"Oh, Severus! Ti trovo benissimo!" Disse lei senza guardarlo, visto che le era praticamente incollata addosso.

"Anche io ti trovo bene, Narcissa. Lucius." Aggiunse con un cenno del capo verso il padrone di casa.

"Narcissa, lo lasci respirare per favore?" Ingiunse Lucius con tono divertito.

"Oh, ma certo!" Rispose rapida la donna, afferrandolo per mano e trascinandolo verso il divano.

Severus si avvide che l'Omega era già in veste da camera, una ridicola vestaglia color rosa pallido, piena di fronzoli.

Espirò dal naso, sicuro che l'avesse fatto apposta solo per metterlo in imbarazzo, perché Lucius era ancora vestito di tutto punto, e non era così tardi da giustificare quell'abbigliamento...

Si lasciò trascinare ma non fece nemmeno in tempo a sedersi prima di sentire:

"Allora? Raccontami tutto! Muoio dalla curiosità!" Severus non rispose perché, comunque, Lucius intervenne immediatamente.

"Narcissa, vogliamo offrire qualcosa a Severus, prima?"

L'Omega si portò una mano alla bocca per coprire una finta risata da ragazzina:

"Oh, che sbadata! Sono una pessima padrona di casa! Gradisci qualcosa, Severus? Un whisky, magari?"

Severus sbuffò davanti a tutta quella teatralità e rispose pacato:

"Magari un the. Ho lezione domani."

E sono gravido, ma questo non me lo estorcerai nemmeno sotto tortura!

Narcissa richiamò un elfo e fece portare rinfreschi per tutti, prima di ricominciare:

"Allora? Non tenerci sulle spine!"

Severus rimase in silenzio un po' troppo a lungo e Lucius, adesso con voce grave, chiese:

"E'... non è Travers, vero?"

"Certo che non lo è, caro! Severus è ancora a Hogwarts, ha un ottimo incantesimo cancella odori e sta benissimo! Non fare domande assurde! E' ovvio che sia qualcuno... da quel suo Ordine!"

Severus si lasciò sfuggire un sorriso:

"Sì, è qualcuno dell'Ordine, sì. E no, Narcissa, non ti dirò chi è, perché preferisce non si sappia."

"Tu stai bene?" Chiese Lucius ancora serio.

"Bene. Davvero."

Adesso fu il turno di Narcissa di afferrarlo per un braccio e chiedere, con voce che non aveva più nulla d'infantile:
"Sicuro? Perché se ti ha fatto del male..."

Severus era toccato dalla sincera preoccupazione dei coniugi Malfoy ma era stanco, era stata una giornata lunga e voleva davvero andare a riposare.

"Non mi ha fatto del male. In nessun modo. Se pensassi di aver bisogno di aiuto ve lo avrei detto, sul serio."

Narcissa era ancora appesa al suo braccio, come se non riuscisse a costringersi a lasciarlo andare, e Lucius replicò grave:

"Sev, senti, lo so che le cose sono andate molto male per lungo tempo, ma i Malfoy sono ancora una famiglia influente e, adesso che il Signore Oscuro è morto, credo davvero di potermela vedere con chiunque, se avessi dei problemi con il tuo nuovo Alpha."

Severus avrebbe voluto ridere: Lucius era gentile a proporsi di aiutarlo, solo che di certo non poteva mettersi contro Harry Potter, in un momento in cui il suo Alpha era il Salvatore e lui un ex Mangiamorte. Il pensiero era ozioso, perché comunque lui non voleva di certo nulla del genere.

"Sentite, non ho un graffio. Per come stanno le cose, potrei anche arrivare a credere che Lucius non sia l'unico Alpha decente sulla faccia della terra, va bene? Più di quello non saprei che dire, per tranquillizzarvi!"

"Se va bene, allora perché non ce l'hai fatto sapere?" Chiese Narcissa con voce seccata.

"Proprio perché non c'era nulla da dire! E comunque, quando Lucius ha visto il mio nome sulla Lista, avrebbe anche potuto chiamare, invece di mandare Draco..." Severus comprese in quel momento un punto che gli era sfuggito e si rivolse a Narcissa:

"... Merlino! Lo hai fatto apposta! Sapevi benissimo che ero stato Rivendicato, e sapevi che stavo bene perché ero ancora a Hogwarts... lo hai fatto solo per mettere in imbarazzo tuo figlio! Tu sei una madre crudele, Narcissa!"

Gli occhi della donna scintillarono:

"Era imbarazzato? E' arrossito? Che cosa ti ha detto?"

Severus gemette disperato davanti alla donna:

"Tu cosa ne pensi? Certo che era imbarazzato! Sarebbe stato più a disagio solo se avesse dovuto chiedere a te, se volevi essere Rivendicata!"

Narcissa rise argentina e Lucius aggiunse seriamente:

"Sì, quella era la parte divertente... lo ammettiamo, ma eravamo davvero preoccupati! Non sapevamo nulla di certo, tu non hai nemmeno scritto e, in quel tuo Ordine, figuravano belle persone come Sirius Black!"

Severus adesso si sentì vagamente colpevole:

"Sì, scusate. Avrei dovuto scrivervi, su quello avete ragione."

Narcissa, ormai divertita, aggiunse candidamente:

"Allora, non importa chi è: ci passerai il calore?"

Severus la guardò serrando le labbra.

La odiava sinceramente, quando faceva così.

"Narcissa... per favore!"

"Oh, Severus, a me lo puoi dire! Ci hai già fatto sesso? Com'è a letto?"

Per un brevissimo istante Severus fu tentato di risponderle che il suo Alpha era un amante fantastico, molto dotato, e che davvero avrebbe fatto urlare di piacere qualunque Omega... non lo avrebbe detto perché era vero, anche se lo era, ma solo per vedere che faccia avrebbe fatto se le avesse risposto in quel modo.

Come sempre fu salvato da Lucius:

"Narcissa, tesoro, ti prego... dico davvero... potresti trattenerti? Lo so che è Severus che vuoi mettere in imbarazzo, però, vada come vada, riesci sempre a far star male anche me!"

La donna gli sorrise maliziosa e rispose solo:
"E non hai nemmeno idea di cosa dico di te, alle amiche!"

Lucius ringhiò la sua esasperazione, strappando una risata a Severus.



Hogwarts, 1° settembre 1998

Draco Malfoy


Draco era tornato nel suo dormitorio, quella sera, sospirando di sollievo.

Era solo felice che il suo padrino fosse già stato Rivendicato e che non dovesse essere lui a farlo perché, onestamente, non era certo che sarebbe sopravvissuto all'imbarazzo.

Tutta la conversazione lo aveva lasciato pieno d'incertezze ma sperò di essersi comportato bene perché era certo che, già in quel momento, Severus stesse chiamando i suoi genitori per parlare dell'accaduto.

Draco osservò la camera per un momento, indugiando sul punto dove, fino all'anno precedente, c'era stato il letto di Vincent.

Forse avrebbe dovuto provare a farsi degli amici... magari quello sarebbe bastato a fargli smettere di pensare costantemente al sesso!

Salazar! Aveva diciotto anni e non aveva mai fatto sesso... era ovvio che non riuscisse a fare a meno di pensarci... e poi era curioso.

Si diceva che il sesso tra un Alpha e un Omega fosse la cosa migliore del mondo e lui era stato molto tentato, quell'estate, di fare esperienza in quel senso.

Non sarebbe stato difficile, in fondo, perché a volte, durante le lunghe feste alla villa, alcuni Alpha un po' troppo ubriachi si erano lasciati sfuggire commenti su un bordello a Nocturne Alley che teneva sempre almeno un'Omega...

Certo, sulla carta sarebbe stato fattibile ma Draco, sebbene avesse indugiato sull'idea, non voleva farlo.

Sapeva che quasi tutti gli Omega erano trattati come oggetti ma sua madre era un'Omega e lui la amava e questo gli rendeva impossibile pensare che altre come lei, fossero meno che umane.

No, per quanto fosse curioso, non avrebbe mai messo piede in un posto che trattava gli Omega come oggetti.

Morirai vergine, Draco.

Si disse con ben poca gioia e dopo cercò di togliersi il pensiero dalla testa in ogni modo.

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