10 - Tu non scappare


Villa Malfoy, 31 Agosto 1998

Draco Malfoy


"So che potrebbe essere difficile, sia per te che per lui ma, in caso di necessità, lo farai?"

Era la terza volta in pochi giorni che suo padre affrontava l'argomento con lui e Draco fece del suo meglio per non sembrare scocciato da quella palese mancanza di fiducia.

"Lo farò. E' solo una Rivendicazione, dopotutto. Potrò rinunciarvi quando avremo trovato qualcuno adatto a zio Sev. So che non sarebbe una soluzione permanente." Disse cercando di suonare ragionevole.

"E niente sesso!" Disse sua madre con un'espressione granitica ma che tradiva il fatto che l'avesse detto apposta per metterlo in imbarazzo.

"Mamma! Ti prego..."

Sua madre gli fece l'occhiolino ma fu suo padre a dire, con voce seria:

"Draco, tua madre scherza solo fino a un certo punto. Sei giovane e potresti avere la tentazione di... importi a lui. Magari solo per curiosità. Ti prego di tenere a mente che Severus è il tuo padrino, oltre che il tuo professore, e sarebbe del tutto inappropriato."

Draco si mosse a disagio, perché di certo non voleva parlare di quello con i suoi fin troppo espliciti genitori, così tentò di svicolare:

"Potrebbe non accettare nemmeno. Zio Sev è testardo e, se pensasse che abbiamo dei secondi fini..."

Suo padre ridacchiò e poi disse tranquillo:

"Draco, lui saprà immediatamente che abbiamo dei secondi fini ma accetterà comunque, se non avesse altra via d'uscita. Voglio solo accertarmi che tu capisca l'impegno che prendi perché sarai responsabile per lui, qualunque cosa accada."

Draco strinse i denti perché era stanco di sentirselo ripetere. Si mantenne stoico e disse:

"Lo so. So già tutto questo e ho comunque accettato. Gli andrò a parlare subito dopo il banchetto di benvenuto, va bene?"

Quando finalmente i suoi genitori, dopo diverse altre imbarazzanti raccomandazioni, lo avevano lasciato salire nella sua stanza, per finire di preparare il baule per Hogwarts, Draco si era buttato sul letto, pensieroso.

Il suo padrino era sempre stato un buon amico della loro famiglia e lui voleva davvero offrirsi di Rivendicarlo, per tenerlo al sicuro da alcuni altri Alpha Mangiamorte che avrebbero potuto provare ad averlo per vendicarsi di lui ma la prospettiva, a dirla tutta, non lo entusiasmava.

Era affezionato a Severus ma Rivendicarlo...

Draco si rigirò nel letto e si mise a fissare il baldacchino, sospirando.

Chiunque avesse detto che la ricchezza faceva la felicità, era un cretino.

A parte i soldi, Draco non aveva nient'altro nella sua vita.

Quel pensiero era stato ingiusto, si disse, perché aveva i suoi genitori e tutti loro erano sopravvissuti alla guerra, però...

"Maledizione. Perché non può esserci qualcuno per me, là fuori?"

Mormorò a bassa voce, triste ma anche irritato.

Non aveva nemmeno uno straccio di amico e non lo aveva mai avuto, perché Greg e Vince erano sempre stati solo dei bestioni che gli stavano appresso.

Sette anni insieme a Hogwarts e Draco non aveva versato una lacrima per la morte di Vincent e quello la diceva lunga sul loro rapporto.

A parte non avere amici, non aveva mai nemmeno avuto una ragazza perché, essendo un Alpha, sapeva che sarebbe stato inutile chiedere a una strega di uscire con lui.

Oh, molti altri Alpha lo avrebbero fatto senza problemi, perché era normale avere una moglie strega e anche un Omega ma niente di tutto quello sarebbe stato ben visto nella sua famiglia.

Sua madre lo avrebbe scorticato vivo se avesse anche solo pensato di fare una cosa del genere!

No, lui avrebbe avuto una moglie Omega, proprio come suo padre... solo che non c'erano state Omega, in tutti i suoi anni a Hogwarts, così ora lui sarebbe stato costretto a trovare o una donna più grande o una molto più giovane... e in ogni caso sarebbe stata una perfetta sconosciuta.

Aggrottò la fronte e si domandò se Rivendicare il suo padrino potesse portare a qualcosa di più che a un contratto di comodo, con il tempo.

La sola idea lo rivoltava, sia perché zio Sev era un uomo sia perché era... beh... il suo padrino.

Sapeva che l'aspetto, o il genere, non erano veramente importanti poiché di solito era l'odore ad attirare un Alpha, però...

Non aveva mai sentito l'odore del suo padrino e si domandò come potesse essere.

Per un momento gli passò per la testa l'immagine di Severus nel suo letto, nudo e...

"Merlino, no! Davvero. No!" Disse piano, sempre più irritato con se stesso anche solo per essersi permesso quel pensiero.



Grimmauld Place, 31 agosto 1998

Harry Potter


Harry e Severus passarono l'ultima notte prima dell'inizio della scuola insieme, a Grimmauld Place, come ormai facevano sempre.

A Harry sembrava strano che la notte successiva non sarebbero stati lì, abbracciati insieme, e anzi, il pensiero che sarebbe stato da solo, nella torre di Grifondoro, gli dava una strana sensazione di mancanza.

Forse avrebbe fatto meglio a chiedere alla Preside di poter soggiornare con Severus, ma non era del tutto certo che il suo Omega avrebbe apprezzato di averlo intorno nei suoi appartamenti a Hogwarts.

Il pensiero lo disturbava ma Severus non lo aveva mai invitato a passare la notte là, e così lui aveva immaginato che fosse perché preferiva in questo modo.

A parte quello, le cose tra loro andavano bene.

Oh, litigavano più spesso di quello che a Harry sarebbe piaciuto, ma che Severus non avesse un gran carattere lo sapeva da lunghi anni.

Il sesso, però, era... oh Merlino! Era fantastico!

Severus a letto era arrendevole e malleabile come non era mai quando era vestito.

Se fosse perché era un Omega, o perché gli piaceva lasciar fare a Harry, questo il ragazzo non lo aveva ancora capito.

Quella sera però Harry era un po' preoccupato.

Erano ancora disordinatamente avvinghiati insieme dopo il sesso ma Severus sembrava si stesse addormentando, e Harry cercò di richiamare la sua attenzione prima che succedesse.

"Senti... ehm... come pensi di fare per... uhm... il calore?"

Severus aprì gli occhi e sollevò la testa, che aveva già sepolto tra i cuscini.

"Uh? Mi metto in malattia." Rispose assonnato.

Harry lo guardò e lo trovò perfetto. Il suo perfetto Omega.

"No, intendevo... cosa devo fare, io? Mi posso mettere in malattia... con te?"

Severus sbatté gli occhi e lo guardò incerto, mentre Harry si malediceva. Non avrebbe nemmeno dovuto chiedere, perché lui voleva passare il calore con Severus, e non c'era modo che il suo lato Alpha gli permettesse di non farlo.

Il suo Omega si tirò a sedere e lo guardò, adesso senza più traccia di sonno:

"Primo. Tu prenderai una pozione anticoncezionale così potente che durerà un mese. Secondo. Tu ti metterai in malattia e lancerai sui miei appartamenti un incantesimo di chiusura, così potente che nessuno potrà entrare o chiamare o mandare un gufo per molti, molti giorni."

Harry era compiaciuto oltre ogni dire e si avventò sul collo di Severus, leccando e succhiando sul punto in cui il suo morso era ancora perfettamente evidente poi, all'improvviso, qualcosa fece breccia nelle nebbie del suo desiderio e si sollevò, chiedendo titubante:

"Uhm... aspetta... perché dovrei prendere una pozione anticoncezionale? Tu sei già gravido."

Severus lo guardò molto male e Harry pensò che, se gli sguardi potessero uccidere, quello lo avrebbe lasciato morto in un istante.

"Perché io, maledetto imbecille, non ho nessuna intenzione di sobbarcarmi una doppia gravidanza, grazie tante!"

Harry era del tutto sperduto:

"Doppia gravidanza?"
Severus fece un verso straziato e si ributtò sui cuscini.

"Oh merda, Potter! Leggiti un libro o chiedi alla tua insopportabile amica so-tutto!"

Harry aggrottò la fronte ma immaginò che Severus avesse, come molto spesso succedeva, ragione. Lui era profondamente ignorante di molti fatti, che riguardavano i rapporti Alpha Omega, però Hermione...

"Sì, be', credo che potrei studiare qualcosa sì, ma Hermione... lei ancora non sa nulla ed io..."



Grimmauld Place, 31 Agosto 1998

Severus Piton


Erano giorni che Severus si chiedeva come mai Potter non avesse ancora messo a parte della loro relazione la sua migliore amica.

Aveva come una brutta sensazione, in proposito. Gli era parso, da discorsi casuali, che Granger fosse la fidanzata di Weasley, ma non era sicuro... e se Harry avesse avuto un interesse romantico per la ragazza?

Una fitta di gelosia attraversò il Legame e Severus chiese rapido, per mascherare la cosa:

"In effetti è un po' strano che tu non le abbia ancora detto nulla, no?"

Sentì l'ansia invaderlo e si ritrovò a esaminare attentamente il Legame, per sapere se Harry gli avrebbe mentito in proposito. Sentì disagio.

"Hermione... ecco, lei... prende certe cose in modo un po' eccessivo."

Quella non era la risposta che Severus stava cercando:

"In che senso?"

Harry gemette e si ributtò sui cuscini, al suo fianco:

"Oh be', se fosse per lei, tutti gli elfi domestici del mondo dovrebbero essere liberati, e mandati a dei corsi di autostima, per capire che è quello che vogliono, solo che ancora non lo sanno... può essere piuttosto... insistente. Se non ha ancora fondato un movimento per i diritti degli Omega, è solo perché non è a conoscenza della questione... dopotutto non se ne parla poi tanto, e lei è nata babbana, quindi..."

Severus era rimasto interdetto. Gli ci volle un momento per elaborare e poi la sua rabbia cominciò a crescere; Harry doveva averla sentita tramite il Legame, perché si girò con sguardo preoccupato:

"Che cosa ho sbagliato, adesso?" Chiese, vagamente esasperato, e Severus sibilò odioso:

"Ti darebbe davvero così fastidio, se io avessi dei diritti?"

Harry lo guardò confuso:

"Che.... Cosa...? Non... sarebbe piuttosto impraticabile, no? Voglio dire, passi una parte della tua vita a essere del tutto fuori di testa, e chiunque potrebbe approfittarsi di te!"

Severus semplicemente vide rosso:

"Tu ti sei approfittato di me, Potter! Il fatto che stia cercando di farmi piacere la cosa non cambia i fatti! Se io avessi avuto dei diritti, sarei stato felicemente sotto soppressori, e non sarei mai e poi mai andato in calore davanti a te!"

Severus seppe immediatamente che Harry adesso era infuriato e ferito, in ugual misura, ma non poteva farci niente: lui voleva che si sentisse esattamente così.

"Non... avresti preferito soffrire continuamente, sotto l'effetto dei soppressori, che stare con me? Non puoi dire davvero!"

Oh Merlino! Di nuovo Severus si dovette rendere conto che Harry era un concentrato di buoni sentimenti e idee sbagliate.

Sollevò un dito iracondo:

"Potter, i soppressori non provocano nessun dolore! Quella è solo una stupidissima cosa che gli Alpha raccontano agli Omega in modo che non li prendano!"
Harry parve ancora più sperduto:

"Da... davvero?" Chiese incerto. "Credevo... credevo che fosse un modo di Voldemort per torturarti e... di Silente perché non si sapesse e... Merlino! Sono un mostro." Il ragazzo si portò le mani al viso e Severus si rese conto che la rabbia era svanita e che, di nuovo, il suo Alpha stava cadendo in un baratro di auto mortificazione.

Severus ringhiò esasperato.

Potter era un ragazzo di animo gentile, solo che non conosceva metà delle cose che avrebbe dovuto sapere!

Severus gli afferrò le braccia e gliele scostò dal viso:

"Potter, guardami. Ci siamo già passati. Non sei un mostro. Io ho un brutto carattere e gli ormoni non mi aiutano."

Harry lo guardò con occhi grandi e disperati.

"In pratica ti ho violentato. Perché mi resti anche solo vicino?"

Severus avrebbe voluto urlare ma cercò di calmarsi.

"Mi hai Legato a te, te lo ricordi almeno? Non vado da nessuna parte!"

Quello peggiorò le cose:

"Sei uno schiavo. E' così che ti senti sempre?"

Severus chiuse gli occhi e s'impose di lisciare, per l'ennesima volta, le piume arruffate del suo Alpha Grifondoro.

"Harry, sei il miglior Alpha in cui potessi sperare e so che ne sei cosciente: sei una persona premurosa, gentile, e le mie alternative non sarebbero state molto felici se non mi avessi seguito al Ministero. Adesso probabilmente sarei morto, o peggio. Forse sarei stato rinchiuso a impazzire da qualche parte e mi sarei trasformato in un ammasso sbavante e senza cervello, capace solo di supplicare. Ti dico questo per spiegarti che tu sei abbastanza bravo, a non farmi sentire uno schiavo, ma la realtà è che lo sono."

Harry aveva gli occhi molto lucidi e Severus sperò, digrignando i denti, che non si mettesse a piangere.

Non voleva mai vedere il suo Alpha debole, se avesse potuto evitarlo.

"Questo non è giusto."

"Un sacco di cose non sono giuste, e sono certo che tu sia proprio il tipo di persona che può saperlo perfettamente, senza bisogno che te lo dica io."

Quali che fossero i processi mentali del ragazzo, la successiva domanda lasciò Severus di stucco.

"Sono tutte balle, quindi? Non solo i soppressori ma anche il fatto che posso darti ordini o..."

"Quello è vero. Ero in calore ma mi ricordo che mi hai detto qualcosa, sull'effetto che fai agli Omega, quindi sai che è vero. Non fare l'ingenuo, adesso." Disse Severus stizzito.

Harry inclinò appena la testa di lato, osservandolo.

"Tu non hai eseguito gli ordini di quel tizio, l'altro giorno in banca."

Severus ci aveva pensato molto, in effetti, perché era la seconda volta che non sentiva il bisogno di eseguire gli ordini di un Alpha, e quella era una cosa strana.

"Non è la norma, Harry. Immagino... non lo so di preciso, ma immagino che essere sempre stato legato ad Alpha potenti mi lasci un po' di spazio di manovra sugli altri."

"Con Travers però non è andata così." Fece notare Harry, e Severus si morse un labbro, indeciso su cose dire.

"E'... avrei potuto resistere anche agli ordini di Travers... stavo valutando le mie possibilità, quando sei arrivato. "

Harry parve stupito, o forse innervosito, Severus non ne era certo.

"Stavi... fingendo?"

Severus si sentì vagamente offeso dallo stupore nella voce dell'Alpha.

"Sì, stavo fingendo. Sono davvero bravo a farlo, sai?" Rispose piccato, perché era sempre stato molto orgoglioso di essere riuscito a ingannare anche il Signore Oscuro, e non gli piaceva che quel fatto fosse così spesso dimenticato.

"Perché? Se potevi resistere ai suoi ordini, perché non lo hai solo stordito?"

Severus si pizzicò la radice del naso, esasperato dall'ignoranza di Harry.

"E poi cosa? O lo ammazzavo o si sarebbe svegliato e, alla fine, avrebbe capito di potermi Rivendicare. A quel punto, costrizione o meno, avrebbe potuto fare quello che voleva."

Harry sembrava molto pallido, nella scarsa luce della camera, e a Severus quasi dispiacque per lui: per il ragazzo che aveva sofferto molto e che, forse proprio per quello, non aveva mai avuto il tempo o il modo, per riflettere sui dolori degli altri.

Erano molto simili, sotto quel punto di vista, perché entrambi erano sempre stati troppo presi dalla loro vita, per capire che non erano i soli a soffrire.

"E tu... avresti lasciato che lui... che facesse quello che voleva?"

Severus scrollò le spalle.

"Speravo di cavarmela in qualche modo, immagino; però sì, lo avrei lasciato fare."

"Ma non lo volevi!" Commentò Harry a voce fin troppo alta, e Severus scosse le spalle.

Il lato Omega di Severus, a quel punto, era certo di quello che doveva dire per lenire il suo Alpha, e la sua mente razionale, anche se con imbarazzo, concordava, così si sforzò:

"Senti Harry, non ho mai voluto niente di tutto quello che mi è successo. Credo che tu lo sappia, perché hai visto..." Deglutì e cercò di finire in fretta, prima che l'Alpha ricominciasse a colpevolizzarsi "... Hai visto com'erano le cose con Voldemort. La prima volta nella mia vita, in cui ho desiderato, in cui ho voluto davvero fare sesso, è stata con te."

Harry sgranò gli occhi, in preda alla meraviglia, ma poi di nuovo Severus sentì l'incertezza:

"Lo dici... per compiacermi?"

Severus lo afferrò per i capelli e se lo trascinò addosso, mentre rispondeva:

"Lo dico perché ti voglio addosso, ti voglio dentro, e passo le giornate a sperare che arrivi sera per essere qui. Con te."

Le ultime parole gliele dovette gemere sulla lingua, perché era già dentro la bocca del suo Alpha e aveva di nuovo voglia di lui. Molta, molta voglia di lui.



Grimmauld Place, 31 Agosto 1998

Harry Potter


Harry era rimasto agghiacciato da quello che gli aveva detto Severus.

Aveva sempre stupidamente creduto che i soppressori fossero una specie di tortura, inventati appositamente con quello scopo.

Ora che ci pensava era stupido, perché sapeva benissimo in che genere di libro avesse letto quelle cose, e aveva dubitato da subito che fosse un testo obiettivo.

Aveva addirittura litigato con Sirius, perché credeva in quelle cose come oro colato!

Eppure, stupido idiota, a quello aveva creduto senza mai nemmeno porsi domande, anche se avrebbe avuto tutte le occasioni del mondo, per accertare la verità.

Avrebbe potuto chiedere a Molly, o a Victor, e di certo loro glielo avrebbero detto.

E per l'ennesima volta, equivocando anche se in buona fede, aveva fatto del male al suo Omega.

Adesso ricordava quel primo incontro a Hogwarts, quando Severus gli aveva chiesto di lasciargli prendere i soppressori, e ricordava come lui era scattato, rabbioso, pensando che l'Omega semplicemente non lo ritenesse in grado di soddisfarlo durante il calore...

E da lì il discorso era deviato sul fatto che Severus era riuscito a ignorare gli ordini di quel tipo, alla banca, cosa che disturbava non poco il lato Alpha di Harry... e come se non bastasse, era arrivata la confessione, crudele ma ovvia, che Severus non aveva mai voluto niente di tutto quello...

Harry sapeva che alcuni Alpha avrebbero pensato che mentiva, e che in realtà desiderava tutto quello che gli era stato fatto, ma Harry non ci credeva.

Non ci aveva mai creduto e, se aveva avuto dei dubbi, sulla fedeltà dell'Omega verso l'Ordine della Fenice, erano basati sul fatto che era Legato a Voldemort, e Harry non aveva idea di quanto questo influisse sulla lealtà di un Omega, non perché potesse credere che Severus amava quello che il suo Alpha gli faceva.

Harry ci aveva messo poco a capire che, gli atteggiamenti remissivi dell'Omega, erano solo una finzione, di certo abile, per mantenere la sua copertura di spia o per risparmiarsi dolori peggiori.

A un certo punto lo aveva saputo con chiarezza, fin troppo uso allo stesso tipo di comportamenti per credere di avere equivocato... aveva addirittura copiato spesso quei modi di fare, una miscela di sottomissione e stoicismo, per riuscire ad accettare...

Ma il corso dei suoi pensieri fu deviato di nuova quando Severus gli disse quelle parole, che ci misero un po' ad affondare nella sua mente:

"... La prima volta nella mia vita, in cui ho desiderato, in cui ho voluto davvero fare sesso, è stata con te."

Avrebbe voluto crederci senza esitazioni, ma visti i suoi precedenti pensieri si ritrovò a chiedere:

"Lo dici... per compiacermi?"

Severus lo aveva afferrato per i capelli, strusciando l'inguine sulla sua coscia mentre rispondeva:

"Lo dico perché ti voglio addosso, ti voglio dentro, e passo le giornate a sperare che arrivi sera per essere qui. Con te."

Harry si chiese se fosse il Legame, a rendergli così irresistibile quell'Omega che si era già insinuato nella sua bocca, o se fosse proprio Severus in sé, a essere così dannatamente eccitante.

Si lasciò spingere giù, sui cuscini, lasciando che la lingua dell'Omega gli esplorasse la bocca, felice come accadeva solo quando era Severus a prendere l'iniziativa di fare qualcosa.

Sentiva il suo corpo nervoso e bollente sopra di sé, e il piccolo pene duro che adesso era premuto contro la sua grossa erezione.

Gemette in quella bocca e aspirò quel profumo pazzesco.

"Harry, io ti voglio. Posso averti dentro? Posso infilarmelo dentro lentamente, e guardarti in faccia per vedere se ti piace, quanto piace a me?"

Harry sentì Severus strusciarsi sul suo corpo e fu perso, del tutto in balia del suo Omega dissoluto.

"Tu... puoi fare... tutto quello che... vuoi, Severus..." Rispose ansimando mentre sentiva il suo amante sollevarsi e metterglisi cavalcioni, strusciando la sua apertura sulla punta del suo pene.

Gli vide in faccia un sorriso malizioso, mentre glielo afferrava e se lo metteva in posizione:

"Attento Alpha," disse infilandoselo dentro "potrei decidere di esplorare i limiti della tua dichiarazione..."

Harry lo sentì stretto e incredibilmente bollente, e gemette forte, socchiudendo gli occhi:

"Non ci sono... limiti... Quello che vuoi... se posso... te lo darò..."

Era una verità assoluta, nella sua mente.

Il viso di Severus rimase bloccato in quel sorriso divertito:

"Per adesso, Harry, credo che..." Disse sollevandosi e scendendo di colpo, infilandoselo più in profondità "... Credo che mi farò bastare... quello che mi stai... dando."

Harry gli appoggiò le mani sui fianchi con delicatezza, lasciandolo libero di scegliere il ritmo che preferiva, solo per sentire i suoi muscoli muoversi sotto le sue dita.

Si lasciò cavalcare dal suo Omega, eccitandosi anche solo a causa dei suoi sguardi indagatori, che vedeva tra i capelli scompigliati che gli erano scesi sulla faccia, ogni volta che questi risaliva per poi scendere di colpo, lasciandosi impalare.

Per alcuni momenti Harry pensò che avrebbe dovuto afferrare il pene di Severus e masturbarlo, ma poi non lo fece.

Severus era stato usato fin troppe volte, e lui voleva che adesso fosse libero di fare quello che preferiva, come lo preferiva.

Il suo Omega, dopo qualche affondo forte e violento, si stese su di lui, continuando a muovere il bacino mentre gli si appoggiava addosso, leccandogli le labbra.

Harry dopo un po' si rese conto che, mentre ancora se lo teneva dentro, contemporaneamente si stava strusciando contro il suo ventre, godendo della frizione.

La sua parte Alpha cominciò a ringhiare frammenti di pensieri incoerenti nella sua mente:

Il mio Omega ha imparato che mi vuole...

Ha goduto con tutti gli altri, ma sono io l'unico che lui vuole...

Da qualche parte, la mente razionale di Harry era certa che quei pensieri non fossero giusti, ma in quel momento non gli importava:

"Dimmelo ancora... Dimmi che sono... l'unico che tu... abbia mai... voluto."

Severus si strusciava sempre più forte contro di lui, finché non lo sentì venire e poi si sollevò e rimase fermo, sopra di lui, le mani appoggiate al suo petto:

"Lo sei. Sei... l'unico... che ho... desiderato."

Poi Severus prese a muoversi più in fretta, per farlo venire, e Harry non ci mise molto, mentre ancora lo sentiva sussurrare:

"Ti voglio. Ti voglio davvero... ti voglio sempre... continuamente..."

Harry, dopo la seconda volta che facevano sesso, quella sera, sarebbe voluto cadere addormentato all'istante, ma c'era ancora qualcosa che lo turbava e che sbatteva sui margini della sua mente cosciente.

Si lasciò galleggiare, nei pensieri disordinati e caotici precedenti al sonno, finché non capì.

Si sforzò per aprire gli occhi e vide la testa di Severus appoggiata sulla sua spalla, mentre l'Omega era ancora sopra di lui, nella stessa posizione in cui erano stati poco prima, quando Harry era venuto.

Non si erano mossi e nemmeno si erano puliti, ma in quel momento non gli importava.

"Severus, tu non hai problemi con il mio odore, vero? Non crolli a terra... non dopo la prima volta, comunque."

Il suo Omega girò il viso verso di lui, con occhi appannati, e mugugnò con voce assonnata:

"Immagino che dipenda dal fatto che siamo Legati, e dall'abitudine. Più ti sto vicino, mentre non hai un incantesimo cancella odori attivo, più mi abituo a te."

Harry ribatté rapido:
"Non è il Legame. Stavi in piedi anche prima, nonostante fossi in calore, vorrei puntualizzare." Harry arrossì vivacemente. "Io... quando me ne sono accorto, ho pensato che gli altri avessero finto di essere... uhm... incoscienti. Non lo so, per assecondarmi o compiacermi, o qualcosa del genere..."

Severus fece un'espressione incuriosita e chiese:

"Esattamente, com'è andata con altri Omega?"

Ecco, quello era davvero un argomento che Harry non aveva voglia di dibattere con Severus, per almeno mille motivi.

Ormai Harry cominciava a rendersi conto di quando Severus diceva cose solo per farlo sentire meglio, ma era ancora molto incerto sul loro legame.

Non certo quello costituito dal Morso, perché in quel caso la sua parte Alpha, soprattutto in quel momento, era fin troppo sicura che tutto andasse bene, ma proprio sul loro legame affettivo.

E adesso avrebbe dovuto parlare delle esperienze che aveva avuto con altri, proprio con Severus?

Era vero, però, che voleva capire, adesso più che mai, esattamente come funzionavano certe cose.

Quanto c'era di vero, di quello che credeva di sapere, e quanto era finzione?

Harry cominciò dalla cosa più innocente che gli venisse in mente.

Imbarazzante ma innocente.

"Ecco... io ho cominciato a cambiare odore quando avevo quattordici anni. Ero alla Tana, perché dovevamo andare tutti insieme alla Coppa del Mondo e... Insomma, di punto in bianco è sembrato che tutti fossero impazziti. Molly è crollata a terra all'improvviso, e Arthur ha cominciato a urlare di allontanarmi dalla cucina e... dopo Arthur è uscito e mi ha spiegato che ero un Alpha e che il mio odore era molto forte, tanto che la signora Weasley non riusciva nemmeno a stare in piedi. Mi ha detto che dovevo usare un buon incantesimo cancella odori o che sarebbe stato costretto a riportarmi a casa, perché non potevo restare lì. E' stato molto imbarazzante, in effetti, ma avrei fatto qualunque cosa per non tornare dai miei zii, e non volevo perdermi la Coppa del Mondo..."

Severus sembrava ascoltarlo attentamente e Harry continuò:

"Arthur mi ha spiegato che dovevo stare sempre molto attento con l'incantesimo, soprattutto in pubblico, perché se non lo avessi fatto altre persone, altri Omega, sarebbero semplicemente caduti sulle ginocchia, con me nei paraggi. Io non so se puoi immaginarti quanto fosse una prospettiva orribile. Era già abbastanza brutto che tutti mi additassero quando passavo, figurati come sarebbe stato se la gente avesse cominciato a crollare a terra... comunque dopo ci sono stato attento."

Severus, che adesso sembrava sveglio e vigile, stava evidentemente valutando la cosa:

"Quindi non sai se dipende da particolari Omega o se succede con tutti."

"Io credo che succeda con tutti... durante il Tremaghi... be', è stato un incubo!"

Rispose Harry prima di rendersi conto che avrebbe dovuto tacere.



Grimmauld Place, 31 Agosto 1998

Severus Piton


Severus ricordava bene il Tremaghi, perché si era ritrovato a dover risolvere più di un problema.
Madame Maxime aveva evidentemente pensato che, di certo, ci sarebbe stata una buona concentrazione di Alpha desiderosi di primeggiare, tra i partecipanti al Tremaghi. Così aveva attuato una strategia tutta sua per favorire la sua studentessa migliore: aveva portato con sé due ragazze Omega, che distraessero gli altri Campioni nel caso fossero Alpha.

La sua strategia era stata fallimentare, perché nessuno dei Campioni era un Alpha... a parte Harry, a ripensarci... così chiese:

"Le studentesse di Beauxbatons, immagino..."

Harry esitò un momento, prima di rispondere:

"Ehm... sì. Mi ero accorto di loro, ovviamente, ma non avrei osato togliere l'incantesimo cancella odori in loro presenza. E' stato... uhm... un incidente."

Severus, adesso curioso ma piuttosto incredulo, chiese:

"Davvero?"

Harry arrossì istantaneamente.

"Non l'ho fatto apposta, davvero! Ero andato a volare, prima del ballo del Ceppo. Il labirinto non era ancora stato costruito ed io ho usato gli spogliatoi del Quidditch; pensavo non ci fosse nessuno, così ho lasciato stare l'incantesimo e... insomma, sono abbastanza certo che il mio odore fosse troppo forte, va bene?"

Harry a quel punto si era sigillato le labbra, e sembrava così imbarazzato che non ci voleva un genio per capire che non era finita lì.

Stranamente però Severus non ne era per niente infastidito, ma forse era perché le Omega francesi erano a chilometri di distanza...

"Era prima del ballo del Ceppo, hai detto, in dicembre quindi?"

Harry balbettò:

"E'... insomma mi ha chiesto di passare il calore insieme... Avevo quattordici anni ed ero curioso, e ha giurato che sarebbe rimasto tra noi... resistere era un po' oltre le mie capacità!"
Severus ridacchiò immaginandosi Harry, giovanissimo e molto curioso, con un'Omega quasi in calore che lo blandiva. Era certo che quella ragazza non avesse dovuto faticare poi molto, a convincerlo, ma decise di non infierire e invece disse, con il suo miglior tono da insegnante:

"E immagino di non voler sapere, esattamente, come hai fatto a raggiungerla senza essere visto da nessuno..."

Harry gli diede un piccolo pugno su una spalla e sembrò un po' più rilassato:

"No, professore. Non lo vuoi sapere."

Severus, poiché Harry adesso sembrava del tutto distratto dalla loro precedente discussione, spinse la sua fortuna:

"E dopo?"

Harry sbiancò e abbassò gli occhi.

"Non è andata molto bene. In pratica era senza sensi. Non è solo che non stava in piedi... ed io mi sono spaventato... ho subito cancellato gli odori, perché era così invitante e..."

Severus lo blandì:

"Sì, va bene. Ho capito. Risparmiami i dettagli. Ci sono stati altri Omega, che sono crollati con te vicino?"
Harry si morse un labbro.

"E' successo ogni volta, in effetti, e in calore sono svenuti tutti."

Severus assottigliò gli occhi, diffidente:

"Di quanti stiamo parlando?" Chiese con una nota feroce nella voce.

"Uh... alcuni altri. Sirius... ecco... io gli avevo chiesto di spiegarmi... avevo pensato che con lui sarebbe stato meno imbarazzante che con il signor Weasley ma lui... ha insistito perché facessi 'esperienza' e... insomma, era il mio padrino e mi sono lasciato convincere. Mi ha portato a Nocturne Alley, mentre ero qui, l'estate dopo il Tremaghi e..."

Severus, che aveva sentito una brutta fitta di rabbia alla sola menzione di Black, adesso era furioso.

Black era il peggior tipo di Alpha esistente. Uno di quelli davvero convinti che un Omega esistesse solo per soddisfarlo, servirlo, adularlo e lasciarsi ingroppare come una cagna, e aveva reso molto chiaro il suo punto fin da quando Severus era stato uno studente. Lo aveva costretto a passare il calore con lui, quando erano a scuola, ed era stato orribile. Ogni singola volta. Severus aveva vissuto nel costante terrore che, il bastardo, lo Legasse a sé, prima o dopo, e la speranza di sfuggirgli era stata uno dei motivi che lo aveva spinto tra le braccia del Signore Oscuro. Solo dopo aveva capito che non c'era differenza: un Alpha era un Alpha.

Harry era diverso, però, era decente almeno e, a quanto pareva, il suo padrino non era riuscito a far penetrare il suo modo di pensare in lui, anche se questo spiegava alcune delle errate convinzioni del ragazzo.

"Ti ha portato in un bordello?" Chiese Severus in un sussurro scandalizzato, non del tutto sicuro di volerlo sapere davvero.

Se non fosse stato per Silente, quello sarebbe stato il suo destino: un Omega il cui Alpha Legato era sparito, senza mezzi di sostentamento e nessun altro disposto a mantenerlo, non avrebbe avuto altra scelta.

Se non avesse accettato di spiare per Silente e di lavorare per lui, quella sarebbe stata la sua unica alternativa.

Harry annuì piano.

"E' stato orribile. C'erano delle Omega e gli avevano dato qualcosa per forzare il calore fuori stagione. Sono crollate a terra e non erano solo svenute. Erano..." Harry fece una smorfia molto chiarificatrice "... erano bambole di carne. Non sono nemmeno sicuro che avessero coscienza di sé. Sirius ha insistito. Ha scelto per sé quella che sembrava più giovane... Senti Sev, davvero non mi va di raccontarlo." Disse finendo in un sussurro, poi aggiunse pianissimo: "Ci sono tornato, in quel posto, dopo la sconfitta di Voldemort... volevo capire... non è andata bene."

Severus comprese come mai Harry avesse, a differenza degli altri Alpha, la sensazione di essere un mostro. Gli altri Alpha, quando erano vicini a un Omega in calore, potevano essere certi che questo avrebbe urlato per farsi prendere e che avrebbe supplicato di essere annodare. Harry invece... quegli Omega non erano nemmeno coscienti. Erano buchi grondanti umori, profumati, irresistibili ai suoi sensi di Alpha ma immobili e come morti.

"Prima di me... sei mai stato con un Omega che fosse almeno cosciente?"

Harry scosse la testa.

"No, però sapevo che non doveva andare per forza così. Tu non eri così..."

Ah già. Il maledetto collegamento mentale con il Signore Oscuro. Harry sapeva che Severus non crollava a terra disossato, sempre che non gli fosse specificamente ordinato...

"... non ero certo di come sarebbe stato con te in calore, ma insomma... speravo che fosse diverso." Poi si girò e lo guardò di sottecchi "... e tu sei diverso. Sei arrivato qua e, anche se eri in calore, almeno non sei svenuto. Magari non ti reggevi sulle gambe, ma almeno eri... sveglio."

Severus lo attirò in un abbraccio e lo tenne vicino, assaporando il suo profumo potente e delizioso.

"Adesso stai calmo e non ricominciare con la storia del mostro. Tu sei solo un grosso Alpha un po' troppo stupido e un po' troppo potente. Hai evidentemente un effetto molto acuto sugli Omega. E' strano ma non è una cosa così brutta. Io sono molto orgoglioso che il mio Alpha sia così potente. Va bene?"

Harry tirò su col naso e lo guardò senza sciogliersi dall'abbraccio.

"Ma tu non mi vuoi. E' così, giusto? Non intendo a letto, intendo..."

Severus sentì quel maledetto Legame tirare forte. Harry stava male... sospirò:

"Io ti voglio. Ti ho protetto da quando sei nato e, se non bastasse, conoscendoti un po' meglio, sei molto meno viziato di quante pensassi... solo smettila di cercare di estorcermi chissà quale grande dichiarazione d'amore, va bene?"
Il ragazzo, il suo Alpha, adesso aveva una luce strana negli occhi, e Severus non aveva davvero idea di dove i suoi pensieri stessero andando finché non lo sentì dire:

"Tu non scappare. Non cercare di scappare, va bene?"

Era assurdo che pensasse una cosa del genere. Erano Legati! Harry però lo aveva visto resistere all'ordine di un Alpha e adesso aveva paura di perdere il potere che aveva su di lui... no, si corresse Severus, il suo lato Alpha aveva quel timore, Harry probabilmente non ne era nemmeno cosciente.

"Harry, giusto per chiarire, se tu mi dai un ordine, io non posso evitare di obbedire, ma anche così, no, non andrò da nessuna parte."

"Bene." Disse il suo Alpha scostandogli le braccia e stringendolo a sé con una certa violenza possessiva.

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