Sopravvivere

[6.6]

Le auto di Markus andarono velocemente verso il quartiere di Adelaide, attraversarono tutta la zona che presentava un atmosfera molto chiassosa a causa degli spari che provenivano da ogni dove, la situazione a New York stava precipitando sempre di più, e della polizia neanche l'ombra. Ad un tratto durante la corsa due pick up si fermarono davanti le auto di Markus, e iniziarono a sparare contro di loro, tutti chinarono il capo cercando di non farsi colpire dalle raffiche dei proiettili, Mark invece scese dall'auto, prese il suo fucile d'assalto e cominciò a sparare contro nemici rischiando di morire colpito, riuscì a metterli in difficoltà, Louis andò ad aiutarlo e insieme misero al tappeto tutti gli assalitori

<<Chi diavolo erano quelli?>>domandò Louis

<<Non lo so, perché non chiediamo a loro?>>domandò Markus con tono ironico risalendo sulle auto. Arrivarono finalmente nel quartiere di Adelaide, si fermarono bruscamente prima che i proiettili provenienti dagli spari dei marsigliesi rompessero il vetro delle loro auto e andarono subito a confrontarsi contro gli uomini che stavano attaccando la casa della ragazza, liberarono l'entrata che era piena zeppa di assalitori armati fino ai denti, Markus entrò dentro la casa insieme a Jason, cercò Adelaide tra i cadaveri che ricoprivano il pavimento, e improvvisamente sentì ansimare, entrò dentro una stanza e vide la ragazza impaurita.

<<Che succede? Tu che ci fai qui? Perché tutti i tuoi uomini sono morti? Dove sono gli altri? Diamine...potevano entrare in casa e potevano ucciderti senza problemi Adelaide>>disse Markus mettendosi le mani ai capelli

<<Io ci ho provato!!>>urlò Adelaide

<<Io ho provato a contrastarli! Sono entrati qui in casa mia! Non capisci che forse qualcuno mentre stava tranquilla nel suo divano a guardare serie TV ha subito un attacco da diversi stronzi che hanno cercato di ucciderla?!>>aggiunse continuando a urlare

<<Certo che lo capisco! Infatti ho messo a rischio la mia vita per salvare la tua! Per salvarti il culo! Perché invece non hai pensato di chiamarmi dall'inizio invece che sbrigartela da sola e rischiare di morire proprio come è successo ai tuoi uomini??>>disse Markus

<<Perché non ho pensato subito a chiamare Super Markus, ho pensato prima a me, non sei il mio primo pensiero e non lo sarai mai!!>>urlò, i due si guardarono negli occhi, poi Adelaide fece un sospiro chiudendo gli occhi e chinò la testa

<<Scusami...non lo penso veramente, è che...tutto è così ->>

<<Tranquilla, non preoccuparti, va tutto bene, l'importante è che sei rimasta viva>>sussurrò Markus, improvvisamente il cellulare di Mark cominciò a squillare, Adelaide guardò il cellulare di Marcus vibrare probabilmente era il cartello che voleva informarsi sulla situazione, il ragazzo prese il cellulare e vide che era proprio così, era Morgan che lo stava chiamando, forse per sapere come si era voluta la situazione o forse per informarlo di quanto era accaduto. Decise di rispondere alla telefonata e mise il vivavoce in modo tale che Adelaide e lui potessero ascoltare quello che aveva da dire il signor Morgan.

<<Markus toglimi una curiosità, per caso sei stato tu lo stronzo che ha combinato tutto questo casino in città? Sei stato tu il folle che ha creato quella sorta di colonna di fumo nel quartiere degli albanesi?>>domandò Morgan

<<Personalmente non so di cosa stai parlando Morgan, perché me lo chiedi?>>rispose Mark

<<Bugiardo figlio di puttana. So bene che sei stato tu, so benissimo che l'hai fatto per Sophia, pensi che alcune cose non le venga a sapere brutto incosciente, stronzo, pazzoide? mh?>>disse Morgan infuriato

<<Bene, sappi che il cartello è molto arrabbiato con voi>>aggiunse chiudendo la chiamata, Adelaide e Markus si guardarono, poi il ragazzo diede una pacca alla ragazza e se ne andò via con Jason.

Jason accompagnò Markus a casa, il ragazzo si stupì guardando Johnny e Nicole si trovavano davanti casa sua seduti nelle scale. Markus scese dall'auto e mostrò un grande sorriso felice di rivedere i ragazzi, Johnny si alzò in piedi e andò verso l'amico Mark.

<<Hey, come sta signor Moreno?>>domandò Johnny abbracciando l'amico

<<Potrebbe andare meglio, ti stanno bene la barba e i capelli rasati>> disse Markus

<<Si...ehm diciamo che è un cambio di stile improvvisato, la Russia mi ha cambiato molto...>>disse tenendo lo sguardo basso ed evitando il contatto visivo.

<<Volevo dirle che mi dispiace per->>

<<No no no, Johnny tranquillo, non parliamone...ok?>>disse Mark interrompendo l'amico, Johnny annuì e insieme si avvicinarono alla sorella

<<Hai dei ragazzini bellissimi>>disse Nicole sorridendo e alzandosi in piedi

<<Oh si... E pensa che sono adottivi, immagina se fossero biologici>>disse Markus accennando un sorriso

<<Loro si chiamano...Cristian e Elena, non Arthur e Maddie...>>aggiunse mettendosi una sigaretta tra le labbra

<<Perché gli hai cambiato nome?>>domandò la ragazza mentre Mark accendeva la sigaretta

<<Se qualcuno volesse rompere le scatole, non potrà venire qui...e dire "loro sono i figli di Gambino", perché loro in realtà sono Arthur e Maddie Moreno, l'ho persino fatto cambiare dall'anagrafe>>rispose Markus voltandosi verso di lei

<<Non sarebbe meglio lasciarli andare signor Moreno? potrebbero ribellarsi>>intervenne Johnny

<<Sperando cosa? Che una mattina non mi svegli con uno dei due sopra di me a puntarmi una pistola in testa?>>domandò Mark con tono ironico

<<Sarò sincero...vorrei che accada una cosa del genere, vorrei che qualcuno ponesse fine alle mie sofferenze, vorrei che qualcuno...riuscisse a rendermi felice, e l'unico modo è questo>>aggiunse buttando la sigaretta sul vialetto

<<Ho perso Jackson...ho perso la persona che amavo, ho perso le mie ambizioni! Ho perso Marilyn! Ho perso i miei fratelli! Ho perso il mio lavoro! Ho perso la mia vita e non ho...più niente!!>>esclamò Markus, Johnny e Nicole guardarono verso il basso

<<Ovviamente, certo si voi siete rimasti>>aggiunse

<<Sempre qui, con te>>disse Nicole mettendo le mani dietro la schiena

<<Forse però qualcuno è rimasto...>>borbottò Mark. Pensò a chi poteva ancora contattare, e gli venne in mente una persona, Jacob, che aveva ancora la possibilità di partecipare a gli incontri con amici e familiari

<<Johnny, Nicole! Andiamo! Forza, andiamo a trovare un vecchio amico>>esclamò andando verso la sua auto

<<Che amico?>>domandò Johnny confuso

<<Jacob, si chiama Jacob, un giorno magari vi parlerà lui di sé>>rispose Markus mettendosi la cintura e mettendo in moto. Andarono al carcere di New York, dove era imprigionato il suo vecchio collega, si fece accompagnare dalla guardia carceraria verso la sala riunioni mentre Johnny e Nicole rimasero in auto.
Aprì la porta, una sala mezza piena, con ai quattro angoli, quattro agenti con il manganello e il teaser, si sedette in uno dei tavoli, e aspetto qualche minuto l'arrivo di Jacob.
L'uomo arrivò ammanettato e accompagnato da due guardie, lo portarono davanti a Markus e lo fecero sedere lentamente, poi lo lasciarono e de ne andarono lasciandolo solo con Mark

<<Ciao Jacob>>sussurrò Markus, l'uomo non rispose, li guardò abbastanza infastidito

<<Senti, so che forse sono venuto un po' tardi, ma sono qui per proporti un affare>>aggiunse appoggiandosi al tavolo

<<Un affare?>>domandò Jacob borbottando

<<Si, un affa->>

<<Questo affare dove mi farà finire? In quale penitenziario federale mi porterà?>>domandò innervosendosi

<<Sta volta sarà diverso Jacob... potresti tornare indietro e tornare libero insieme a tutti noi>>rispose Markus

<<Che c'è? Non ti piace l'idea di tornare insieme? L'idea di essere libero?>>aggiunse guardando il volto dell'uomo che mostrava odio e molta rabbia

<<Io...voglio essere libero, ma non voglio... tornare insieme a te>rispose stringendo i denti e cercando di non alzare la voce, Markus lo guardò confuso

<<Non voglio fare un "affare" con te, pensi che sia stato il mio primo pensiero finora? Pensi che... veramente venendo qui dopo un anno a propormi un "affare", mi metta in ginocchio davanti a te ringraziandoti? Dimmelo!>>aggiunse innervosendosi

<<Tu fai schifo>>sussurrò spalancando gli occhi

<<DA QUELLA VOLTA...IN CUI HAI DECISO DI PRENDERMI, E MINACCIARMI TENENDO SOTTO OSTAGGIO MIA MOGLIE...TU...MI HAI SOLTANTO ROVINATO LA VITA, HO PERSO TUTTO, HO UNA VITA MISERABILE! NON HO AMICI! NÉ FAMILIARI! NÉ FIGLI, GENITORI, MIA MOGLIE...E LA MIA LIBERTÀ!>>Markus chinò il volto distogliendo lo sguardo dagli occhi di Jacob arrossati

<<PRESO, BUTTATO NELL'IMMONDIZIA! PER COLPA TUA MARKUS...IO...SONO RIMASTO SOLO!>> Urlò Jacob sbattendo i pugni sul tavolo

<<E DOPO AVERMI RIDOTTO COME UNO STRACCIO, DOPO AVERMI DISTRUTTO LA VITA... OSI METTERE PIEDE QUI! CHIEDERE UN INCONTRO CON ME... E PROPORMI LA LIBERTÀ? A PATTO CHE IO LAVORO PER TE?>>

<<Preferirei che mi dicessi la verità...>>sussurrò Jacob con le lacrime a gli occhi

<<Quale verità?>>sussurrò Markus

<<Che a te...NON FREGA UN CAZZO DI ME!! DILLO!! DIMMI CHE FINORA A NESSUNO DI VOI È VENUTO IN MENTE DI VENIRE A SALVARE JACOB HOFFMAN!>>urlò Jacob con le lacrime a gli occhi, e con il viso che diventava sempre più rosso, una delle guardie si avvicinò cercando di calmare l'uomo

<<Sono sempre stato un pupazzo, mi hai sempre usato come un fantoccio, e adesso vuoi rifarlo ancora per i tuoi scopi...vaffanculo Markus! VAFFANCULO A TE , E A TUTTE LE PERSONE CHE TI SEGUONO!!>>gridò Jacob puntando il dito contro Mark.

<<BRAVO! VATTENE LURIDO PEZZO DI MERDA! VATTENE! Non sei il benvenuto qui...>>aggiunse mentre Markus si alzò in piedi per andare fuori dalla sala.

<<Quando perderai qualcuno...o qualcosa, fammelo sapere, così capirai cos'è il vero dolore di perdere qualcuno che si ama>>Markus si fermò, si voltò lentamente verso Jacob, lo fissò per gli ultimi istanti che rimanevano, e iniziò ad annuire lentamente guardando verso il pavimento

<<Io... Ho perso la mia vita... Ho perso Charlotte>>sussurrò Markus.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top