Oscura Minaccia

[5.5]

Nicole doveva partire per Atlanta, a casa rimase da sola, non c'era più nessuno alla base erano spariti tutti, suo fratello a Mosca, Sophia a Roma, Marilyn e Sonia in ospedale, Jackson, Henry e Daniel erano stati arrestati. Era già a Roma per aspettare l'aereo che l'avrebbe portata negli Stati Uniti, ma ad un tratto però un numero sconosciuto chiamò Nicole

<<Chi parla?>>domandò la ragazza

<<Che bella voce...scommetto che parlo con la segretaria della Familitas, non è così?>>domandò la persona  che aveva telefonato

<<Chi sei?>>

<<Un ragazzo qualunque, un tizio a cui piace giocare, ridere e scherzare... Ti sarai chiesta dove sono tutti i tuoi amici>>

<<Li hai hai presi tu..>>sussurrò Nicole

<<Dovrai scoprirlo, ti do un indizio, tra le periferie a Est di Roma, in una di quelle case c'è Sophia, hai ventiquattro ore.>>disse chiudendo la chiamata.

Un ora dopo Nicole accompagnata dai suoi uomini  si precipitò verso la zona, non guardando il limite di velocità, prendendo le armi dal bagagliaio furtivamente si intrufolano in alcune case, bussano a tutte le porte, ma niente, non ottennero informazione, trovarono una casa con la porta spalancata,i ragazzi si aspettavano una trappola, ma Nicole era pronta a rischiare per salvarla. Entrarono dentro la casa, era vuota e abbandonata, uno degli scagnozzi di Nicole per sbaglio toccò un filo, "tic tac tic tac" si sentì da uno dei cassetti, Nicole capì subito che la situazione stava per degenerare, scappò via urlando di uscire ai suoi uomini, dopo aver messo un passo fuori dalla casa, la bomba esplose, Nicole volò per terra, alcuni rimasero coinvolti nell' esplosione rimanendo tra le macerie, Nicole fortunatamente rimase senza un graffio, rimase fuori dalla casa distesa per terra, non sentiva più nulla, vedeva solo il fumo delle fiamme che si alzava sempre di più verso il cielo, aveva uno sguardo perso, gli occhi socchiusi a fissare il vuoto, non sentiva neanche le grida delle persone affacciate ai balconi o in corsa per soccorrerla. Telefonò con le ultime forze che aveva a Sonia

<<Sonia... è finita>>sussurrò facendo cadere il cellulare per terra

<<Hey! Nicole che succede? Che succede Nicole? Mi senti? Hey!>> Rispose Sonia cercando di ottenere risposte.
I pompieri arrivarono immediatamente insieme alle ambulanze, Sonia arrivò in aiuto e cercò di aiutare i medici per soccorrere Nicole, lo sconosciuto chiamò un altra volta al numero di Nicole.

<<Missione Fallita?>>disse ridacchiando

<<Chi cazzo sei?>>disse Sonia

<<Oh...sai chi sono io Sonia, sono Mike, il vostro amico Michael, ci terremo aggiornati più avanti>>chiuse immediatamente la chiamata, lasciando Sonia perplessa di quello che stava accadendo.

Sophia rimase rinchiusa nello studio, lo era ormai da molto, Mike decise di aprire la stanza,e invitò Sophia a seguirlo,l'uomo la puntò con la pistola per evitare che scappi,e la portò di nuovo in auto, ma legata al sedile.

<<Scusa i modi ma è per sicurezza>>disse Michael mettendo in moto l'auto

<<Ho due possibilità, o consegnarti alla polizia, o stare con me...che tutto sommato non è male se non cerchi di uccidermi>>aggiunse

<<Se mi ami davvero liberami, non ti farò del male>>disse Sophia cercando di calmarsi

<<Cosa me lo assicura? la tua parola? in questo momento non sei in grado di controllare la tua rabbia,urleresti "aiuto" a chiunque, cercheresti di strangolarmi, fortunatamente sei legata>>

<<bene,sono messa benissimo>>disse dando calci al cruscotto

I due arrivarono davanti a un'altra villa. Mike la portò legata davanti alla porta, citofonò, e un cameriere li accolse in casa, una donna gli diede il benvenuto, era la madre di Markus, mora, occhi scuri e bassa con un bicchiere di vino bianco in mano

<<Chi è la tua amichetta?>>

<<Sophia, l'ho portata a fare un tour>>rispose sorridendo

<<Perfetto,falle vedere ogni angolo della casa, anche il giardino>>disse la donna sprizzando felicità

<<almeno è cordiale quella donna>>borbottò Sophia

<<Te l'ho detto, devi solo avere pazienza>>disse Mike

Una volta fatte vedere le stanze giganti e ricche di decorazioni, portò la ragazza in giardino,dove il padre stava sistemando alcune piantine

<<salve>>disse Sophia

<<papà lei è->>Il padre gli tirò uno schiaffo, e slegò Sophia, con aria nervosa rimproverò il figlio

<<Adesso ti sei messo pure a fare il poliziotto? A fare finta di arrestare le persone?Scusami cara come ti chiami?>>domandò il padre

<<Sophia>>rispose con voce preoccupata

<<bene Sophia,benvenuta nel mio mondo, tu Mike sparisci, vattene a sbrigare i tuoi affari!>>urlò il padre

<<ci rivedremo Sophia, un giorno ci rivedremo>>disse Michael andandosene

<<il più lontano possibile..allora Sophia,vedi questo? Può sembrare davvero banale dedicarsi alle piante ma, scoprire la vita di questi esseri viventi è affascinante>>

<<Non ho mai avuto il pollice verde>>disse Sophia chinandosi verso le piante

<<Si può sempre iniziare, so che nella tua vita magari hai tuoi affari, famiglia, e altro a cui pensare, ma adesso lasciando stare mio figlio, lasciati andare,vieni inginocchiati e vieni a guardare>>disse il padre con voce calma e rilassata

<<Vedi questa? può essere coltivata in vasi da appendere, su balconi e terrazzi, oppure come pianta rampicante su muretti...si chiama Dipladenia,ha bisogno di essere coltivata in posizioni luminose, ama i raggi diretti del sole.
le annaffiature devono essere abbondanti a primavera e in estate e diminuire con l’arrivo dell’autunno. La concimazione va fatta ogni settimana nel periodo estivo, mentre in inverno sarà sufficiente una volta al mese, semplice non è vero?>>

<<molto, non è il mio forte la botanica però sembra figo>>disse grattandosi la testa

<<Capisco che non ti importi nulla di quello che ho appena detto, ma è bene che sai che tipo sono, nella mia vita ho vendute tonnellate di piante,non questo tipo qua, altri tipi e ho comprato una  villa a Roma, un'altra in Norvegia...e altre che non ricordo>>disse l'uomo togliendosi i guanti

<<e ora si è ritirato?>>chiese Sophi

<<adesso non ho più 20 anni,quando giravo per il mondo spendendo soldi su soldi, ho ancora contatti che mi fanno guadagnare, ma io l'unica cosa che faccio è dormire, mangiare e dedicarmi alle piante, gli affari non sono più mio compito, ci pensa mio figlio o le persone sotto di me>>spiegò l'uomo

<<Siamo albanesi, so che non si nota ma è così>>

<<Noto soltanto che lei è diverso dal figlio, molto diverso>>disse la ragazza

<<Ha modi strani per dirti cosa vuole veramente, per esempio l'averti legata, aveva probabilmente paura che scappassi, anche arrivata qua non saresti riuscita neanche ad allontanarti, ti avrebbero già ucciso>>disse ridacchiando

<<Comunque ho preparato una camera per te, sistemati là come meglio credi>>aggiunse

Sophia:non potrei tornare a casa?

<<Non oggi, stasera dovete parlare, senza di te però non andranno da nessuna parte i tuoi amichetti, siamo in una situazione di stallo..dovete trovare un accordo che vada bene a mike e a voi. Dopodiché sarai libera di fare ciò che vuoi>>

<<pensavo fossi meglio di mike, che mi lasciassi andare perché ti avevo fatto simpatia, d'altronde, cosa cambia avermi in ostaggio o no, guadagni già con i tuoi affari>>disse Sophia alzando la voce

<< ti invito a entrare in casa, non ho mai detto di essere diverso da Michael...se fossi stata portata qui come turista allora ti avrei lasciata andare, ma mike ha cambiato le carte in tavola, mi ha informato di quanto può fruttare il tuo rapimento,adesso sei preziosa>>

B

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