Matrimonio Spagnolo
[7.3]
In una chiesa di Barcellona, Jessica e Fernando stavano compiendo il passo più importante della loro vita, sposarsi. Un ottantina di invitati riempiva intere navate, la marcia nuziale stava per iniziare, Jessica era all'ingresso della chiesa insieme al padre di Fernando, la accompagnò verso l'altare, il suo cuore cominciava a battere forte, la sua felicità fu immensa, era in un turbinio di emozioni che non si poteva descrivere ma solo provare.
Di fronte a lei vide il suo futuro marito, i suoi occhi si fecero lucidi, non vide l'ora di arrivare da lui, mentre camminò lungo la navata, tutti gli occhi erano puntati su di lei, provava vergogna e cercava di guardare solo Fernando, che la guardava con ammirazione, stupore, amore, gioia.
Arrivò finalmente all'altare, lui le tolse il velo e la baciò sulla fronte.
La cerimonia fu emozionante, il bacio che il prete permise fu commovente, le fedi che si erano scambiati segnavano l'unione e la fedeltà che avrebbero mantenuto per sempre.
La cerimonia si spostò verso una gigantesca villa, camerieri che portavano champagne e spumante nei vari tavoli, e la musica classica che rendeva l'atmosfera sofisticata. Markus era seduto da solo in un tavolo, fumava un sigaro, mentre tutti erano in piedi a parlare, Fernando andò da lui con le mani in tasca e mostrando un sorrisetto
<<Hey, come va? Ti stai divertendo?>>domandò Fernando
<<Si... è una bella festa>>rispose
<<Sono contento>>
<<A voi come va ultimamente?>>domandò Markus
<<Molto bene, devo ringraziare Jessica, è un genio su molti fronti, la mia famiglia è tanto grata a lei per il suo aiuto, ci chiamano "los constructores">>disse ridacchiando
<<Grazie a Jessica adesso stiamo costruendo un intero quartiere a Madrid, un affare di chissà quanti milioni di euro>>aggiunse
<<Sono contento per voi, andrà sicuramente bene>>disse Mark annuendo e spegnendo il sigaro
<<Volevo parlarti anche di un altro fatto... C'entra la tua amica Sonia>>disse Fernando
<<Abbiamo avuto delle divergenze, e l'abbiamo dovuta cacciare via, adesso si è unita a un gruppo a Sud, dell'Andalusia, si fanno chiamare "Los Alvaros", sono un gruppetto di pazzi assetati di sangue e di potere, e a quanto pare ricopre un ruolo importante, il problema è che i Los Alvaros sono nostri rivali, e rischiamo di fare scoppiare una guerra che potrebbe rallentare i nostri progetti sul campo edilizio>>aggiunse
<<Non vedo dove sia il problema irrisolvibile>>disse Markus
<<Non ho detto che è irrisolvibile, ti sto soltanto informando sulla situazione che è più che risolvibile>>chiarì il boss
<<Il problema è che ostacolano la nostra espansione e potrebbero essere pericolosi>>aggiunse Fernando
<<Markus...Se solo tu tornassi a partecipare ai nostri incontri, potremmo fargli vedere chi si sta mettendo contro>>disse a bassa voce
<<Sto per abbandonare questo inferno Fernando, non è un mondo fatto per me, voglio uscirne>>disse Mark
<<La Sacra Familitas... è stata un ottima idea, ma non voglio continuare il progetto, continuatelo voi>>continuò
<<Fai come preferisci Mark>>borbottò Fernando girandosi verso la folla in piedi, ad un tratto arrivarono pure Jessica ed Annie, partì in sottofondo, "I Will Always Love You", Fernando si alzò in piedi e fece cenno alla ragazza di andare a ballare
<<Andate, forza, ve lo siete meritati>>disse Markus
<<Non so come ringraziarti per essere venuto Mark, non ci si vede da tanto, ma in ogni caso è bello vederti, ti davo quasi per morto>>disse Jessica ridacchiando
<<Anche per me è bello esserci in questo momento così importante, tanti auguri Jess>>disse Mark dando una pacca alla ragazza
<<Volevo dirti... Che per me sei stato come un padre, mi hai insegnato tanto, e ti devo molto>>disse la ragazza, Mark annuì e accompagnò Jessica verso il suo sposo
<<Posso presentarsi una persona?>>domandò Annie
<<Certo, chi è?>>dalla folla uscì una ragazza, che andò subito dai due e si presentò con educazione
<<Mi chiamo Catherine>>
<<È un piacere, io sono Markus>>
<<Loro sono le persone che ti hanno sostituito finora, lavorano bene e le cose vanno a gonfie vele>>disse Annie
<<Bene, mi fa piacere>>rispose Mark annuendo e trattenendo polemiche e lamentele, poi arrivò un altra ragazza, che Mark conobbe già prima
<<Lei è Aliénor, la mia migliore amica>>disse Annie
<<Si ci conosciamo,ci siamo visti di recente>>confessò Aliénor
<<Oh...bene meglio così>>disse facendo un finto sorrisetto e allontanandosi dai due.
<<Che ne dici se ci dividiamo un sigaro? >> Domandò Catherine
<< Siamo in tre, non so quanto potrà durare>>rispose Mark, Aliénor strappò il sigaro al ragazzo, la accese e la mise tra le labbra per poi buttare fuori una nuvola di fumo.
<<Che ne dici di raccontarci un po' di te Catherine? Se vuoi lavorare con noi devi avere staffa>> disse Markus accavallando le gambe
<<Mi ritengo la persona adatta a ricoprire questo ruolo>>
<<Mm... Bene, a parole sei brava, adesso mostrami i fatti>>Catherine abbassò lo sguardo e deglutendo cercò un modo per controbattere
<<Sono...ancora a gli inizi, mi ci vorrà tempo per portare dei risultati concreti>>disse la ragazza
<<Certamente, brindiamo al tuo futuro con la Sacra Familitas allora...>>disse Markus alzando un bicchiere di champagne.
<<Salute>>dissero contemporaneamente Aliénor e Catherine
<<Da dove vieni Catherine?>>chiese Aliénor curiosa
<<Kosovo, dalla città di Pristina, prima di conoscere Annie lavoravo insieme a mio padre e mio fratello in un officina, sistemavamo auto per gare clandestine, e a volte anche per...roba più->>
<<Un gruppetto di Albanesi è mai venuto da te a parlarti?>>domandò Markus
<<In realtà... è venuto un uomo, veniva da Tirana, ha proposto a mio padre di vendere l'officina a lui, in cambio gli avrebbe dato duecentomila euro, ma lui rifiutò...e ciò che accade dopo, fu terribile>>rispose Catherine
<<Sei al sicuro adesso, fortunatamente qui nessuno può toccarti>>rassicurò Aliénor prendendola per mano
<<Come mai Catherine, è strano...non sembra un nome da kosovaro>>intervenne Mark mostrando perplessità
<<È...una storia lunga>>rispose sussurrando, Mark annuì lentamente fissandola negli occhi, poi prese lo champagne e lo versò nel suo bicchiere delicatamente
<<Che c'è? Non mi credi?>>domandò Catherine
<<Ti credo Catherine...io...ti credo>>disse assottigliando gli occhi e tenendo un tono di voce basso.
Il giorno dopo Markus era davanti casa sua insieme a Maddie e Arthur, le sue mani erano sulle loro teste, li accarezzava con affetto e fissava un auto che stava arrivando verso di loro.
<<Papi è davvero necessario?>>domandò Maddie con tono triste, Mark si inginocchiò davanti a loro due e sistemando il giubbotto alla ragazzina disse
<<Non fare storie, non è un addio... è, un arrivederci, papà ha moltissime cose da sbrigare>>disse con tono scherzoso
<<Quanto lavoro hai?>> Domandò Arthur
<<Tantissimissimo, davvero tanto, per questo è meglio che a voi pensi la mamma>>rispose Markus accarezzando il viso del figlio. La macchina si fermò nel marciapiede di fronte, abbracciò i ragazzini con tutto l'amore e l'affetto che provava verso di loro, ma anche con il dispiacere di doverli abbandonare.
Dall'auto scese Charlotte, camminò verso di loro accennando un sorrisetto
<<Lei è mamma>>disse Mark guardando Charlotte avvicinarsi a loro.
<<Hey, come stai? Vedo che hai lasciato crescere la barba>>sussurrò la ragazza, Markus annuì trattenendo le emozioni che provava dentro di sé
<<Sei bellissima>>disse Maddie avvicinandosi a Charlotte
<<Oh...grazie mille, ma purtroppo lo sei più di me>>rispose la ragazza con tono giocoso e sorridendo
<<Trattatela bene ragazzi, non merita di perdere la pazienza come è successo a me con voi>>disse con tono ironico
<<Andate pure in macchina a posare gli zaini>>disse Charlotte abbracciando i due ragazzini.
<<Ascolta... mi dispiace per come sono andate le cose, pensavo che tra noi potesse ricominciare->>
<<Non è colpa tua Charlotte, il mondo sembra quasi che ce l'abbia con noi due, sembra che non voglia che noi...>>
<<Ho capito cosa intendi... Ma in ogni caso, guardarti negli occhi e parlarti, e imparagonabile a rispondere a delle lettere>>disse la ragazza avvicinandosi a Mark
<<Ti sto dando la mia vita Charlotte, i miei figliastri, li ho adottati erano figli di un mostro, e li ho salvati>>disse Mark con le lacrime a gli occhi
<<Perché hai deciso di non incontrarmi più?>>domandò la ragazza stringendolo a sé con tutta la sua forza
<<È troppo pericoloso... Hanno tentato di uccidermi tante volte, sono entrati in casa mia, e hanno quasi ucciso Nicole e suo fratello, non posso rischiare che ciò accada anche con voi, con la mia famiglia>>disse sussurrando e tenendosi stretto la ragazza tra le due braccia
<<Con te, e il signor Wallace... Saranno al sicuro, mi sono assicurato che tutti i soldi che la Familitas ha ottenuto, andassero a voi>>aggiunse accarezzando i capelli della ragazza
<<Non potremmo più tornare come prima, a causa mia, ciò nonostante...vorrei mantenere i contatti con voi, magari venirvi a trovare->>
<<Markus...sarai sempre il benvenuto>>disse a Charlotte staccandosi dal ragazzo
<<È meglio così... Sarai più felice>>sussurrò Markus lasciando scorrere le lacrime sul suo viso, e rimanendo senza voce. I due si diedero un ultimo bacio, poi Charlotte lo guardò negli occhi per l'ultima volta, e se ne andò voltandogli le spalle e andando verso la macchina.
Mark rimase immobile, guardando la macchina andarsene via piano piano, guardando le uniche due persone che lo rendevano felice andarsene via.
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