Markus contro Stati Uniti d'America
[5.0]
<<Jackson, mi serve che mi fai questo favore, in questo modo riuscirò a tornare a casa..>>
<<Henry ti accompagnerà all'aeroporto?>>domandò Jack
<<Cercherò di non farmi vedere, evidentemente c'è molta gente che vuole uccidermi>>sussurrò Markus
<<Gli altri dove sono?>> Domandò
<<Sono con Sonia e Marilyn, loro sono rimaste ferite>>rispose sedendosi davanti a Mark
<<Sapevo che avrebbero tentato un altra volta di uccidermi, per fortuna avevo il giubbotto antiproiettile>>disse Markus mettendosi seduto sul letto
<<Che mi dici di Rikardo? Credi che sappia che sei morto?>>
<<Si immagino di sì, quando puoi fagli una telefonata se la sarà fatta addosso>>suggerì ridacchiando
<<Va bene amico mio, allora ti auguro buona fortuna, purtroppo dovrai farti diversi giorni in prigione, e ti avviso, passerai una mattinata infernale al tribunale, tutti ti attaccheranno, il giudice cercherà ogni minimo pretesto per metterti nella merda, sicuramente sarà dalla parte dell'accusa>>Jackson fece una stretta di mano con Mark, e sorrise
<<Faremo in modo che vada bene, non dire niente a nessuno Jackson, almeno...fino a quando non si saprà del mio arresto>>sussurrò il boss.
<<Contaci>>rispose Jack annuendo, all'improvviso arrivarono degli infermieri
<<Volete scusarmi? Se potete uscire,dovrei portare il signor Mark in sala>>Jack lo guardò per qualche altro istante
<<Certo, vado subito>Jack uscì dalla stanza e andò verso gli altri ragazzi
<<Voglio partire Jack, voglio vendicarmi di chi ha sparato al signor Moreno>>disse Johnny parlando all'orecchio di Jack. L'uomo lo fissò negli occhi e annuì lentamente andandosene via,
<<Come sta Markus?>>domandò Sophia inseguendo Jack
<<Si riprenderà>> rispose l'uomo aumentando il passo.
Quando tornarono tutti all'attico si sedettero davanti alla televisione, cercarono di distrarsi, Johnny andò subito a preparare i bagagli, era voglioso di vendicarsi, voleva uccidere chi aveva sparato a Markus e a Sonia, fece avanti e indietro dalle stanze, spazzolino da denti, bagno schiuma, vestiti, tutto ciò che gli sarebbe stato utile, cominciò a innervosirsi facendo tutto di fretta e provando a chiudere la valigia nonostante la troppa roba lo impediva, la sorella camminò lungo il corridoio
<<Levati Nì>>disse Johnny con passo svelto, e andando dal bagno alla sua camera, la sorella entrò dentro la sua stanza, appoggiò le spalle sulla parete e sospirò incrociando le braccia e assottigliando gli occhi e fissando la valigia, il ragazzo tornò in camera, provò a chiudere la valigia, ma niente, anche togliendo alcuni vestiti e altri oggetti non si chiudeva,
<<Johnny...>>il fratello spinse gli oggetti cercando di fare entrare tutto con tutta la forza che aveva nelle braccia
<<Johnny>>ripeté la sorella
<<Dove credi di andare?>>domandò Nicole, Johnny si fermò alla domanda della sorella, lasciò tutto sul letto
<<A uccidere la persona che->>
<<Vai a uccidere qualcuno non sapendo neanche dove andare a trovarlo?>>disse con tono ironico
<<Si...>>sussurrò Johnny girandosi verso di lei
<<Eliminerò tutti, finché qualcuno non saprà dirmi dov'è>>aggiunse alzando la voce
<<Finiscila Johnny!>>esclamò Nicole
<<No! Finiscila tu! Hai ancora da imparare, devi ancora capire come vivere in questo mondo...devi ancora comprendere come ci si comporta in questa realtà in cui siamo nati e cresciuti!>>gridò Johnny in preda alla rabbia
<<Ti sei fatto influenzare da Markus...>>sussurrò Nicole
<<C-Cosa?>>chiese Johnny a bassa voce
<<Adesso parli di uccidere... Di eliminare chiunque non ti dica dove si trova l'assassino, ti guardo e non vedo altro che lui...vedo Markus!>>esclamò la sorella arrabbiandosi
<<Markus, non è...il mostro che pensi che sia!! Non lo conosci! Lui è...lui è sempre stato gentile e cordiale con noi, con te, con gli altri>>disse Johnny
<<È solo una maschera! Lo capisci che ci usa soltanto per il potere?!>>urlò Nicole, mettendosi a piangere
<<Provate a dire un altra parola su Markus>>intervenne Sophia, puntando la pistola ai due ragazzi
<<E nessuno di voi due uscirà vivo da questa stanza>>sussurrò. Nicole era in ginocchio in lacrime, era presa da un crisi di nervosismo, Johnny si calmò, e fece un sospiro rigirandosi verso la valigia
<<Butta quella valigia, abbiamo altro da sbrigare forza, tu Nicole alzati in piedi>>disse tenendo ancora la pistola puntata sui ragazzi
<<Vai a lavarti la faccia, sembri appena uscita un film sugli zombie>>disse aiutando la ragazza ad alzarsi e abbassando la pistola
<<Sophia...devo farlo>>disse Johnny posando la valigia
<<Ascolta...capisco la tua posizione, chiunque di noi vorrebbe fare lo stesso, ma non è il momento, devi avere pazienza>>Sophia diede un abbraccio a Johnny, con un sorriso se ne andò lasciandolo solo in camera. Intanto la sorella uscì dal bagno e passò davanti alla porta.
<<Hey! Esclamò Johnny>>Nicole si fermò, il ragazzo uscì dalla porta, e la fissò
<<Mi dispiace per prima, ho esagerato...va bene?>>disse Johnny
<<Anche io...Markus non è un mostro, probabilmente...siamo noi che non siamo all'altezza di essere dei capi, proprio come diceva papà..>>disse la ragazza non voltandosi verso il fratello e tornando a camminare verso la sua camera.
L'aereo per Atlanta stava per arrivare, Markus e Henry erano a bordo pensando e organizzando cosa dire, era una bella giornata, il sole splendeva alto sui grattacieli del centro città, il ragazzo guardando al di fuori del finestrino cominciò a sorridere, si sentiva a casa, sentiva nell'anima la pace e un benessere immenso, ad un tratto Henry cominciò a toccarlo sul braccio destro, lui distolse lo sguardo dal finestrino e vide l'avvocato tenere tra le mani dei fogli
<<Capisco la tua... nostalgia, capisco che non vieni qui da molto tempo e che forse vorresti abbandonare tutto per tornare qui>>
<<Si è proprio così, hai azzeccato tutto>>disse Markus a voce bassa
<<Ma ricordati che non è finita, appena arriverai all'aeroporto aspettati un accoglienza da re, non passerai inosservato fidati>>disse Henry
<<Da un paio di giorni tra l'altro è uscito un mandato di cattura internazionale... L'Interpol per intenderci, il signor Maxwell si è dato da fare soprattutto dopo che hai ammazzato il suo amichetto Aaron>> aggiunse
<<Devo ammetterlo per certi versi vorrei essere al tuo posto, sei famoso in tutto il mondo e tutto il mondo ti cerca...non per un autografo o per un selfie da postare sui social, però sei comunque una Star americana>>
<<Se riuscirai a farmi uscire da qui, riceverai una bella sorpresa te lo assicuro>>disse Markus voltandosi verso il finestrino. L'aereo atterrò sulla pista, Henry cominciava a sudare e a preoccuparsi, l'ansia dentro di sé saliva e cominciava a mostrare i primi segni di stress, camminarono fuori dall'aereo e andarono verso l'edificio, Henry diede una pacca a Mark e lo salutò allontanandosi da lui. Alcuni agenti di polizia notarono il boss camminare tra la folla, uno di loro prese il Walkie Talkie e avvisò i colleghi dell'avvistamento, Markus andò verso un bar, un cameriere si avvicinò a lui per prendere un ordinazione
<<Vuole ordinare signore?>>Markus si tolse il cappello e si fece vedere in faccia
<<Vorrei un caffè, grazie>>rispose guardandolo in faccia, il cameriere fece cadere per terra il vassoio, facendo baccano, indietreggiò passo dopo passo con paura, aveva un volto sconvolto, poi vide gli agenti della polizia arrivare correndo, e scappò via dal tavolo in cui era seduto il boss
<<Polizia! Metta le mani bene in vista!>>esclamò uno dei poliziotti avvicinandosi a lui e puntandogli la pistola, Markus non rispose. Arrivarono agenti da ogni lato, le persone attorno si allontanarono, altre ripresero la scena con il cellulare.
Mark si alzò in piedi, alzò le mani e si voltò verso i poliziotti che lo puntavano, gli misero le manette e lo portarono via, la folla si aprì in due parti, iniziò un applauso mentre la polizia di frontiera portava Markus verso i loro uffici, sembrava che il tempo rallentasse sempre di più, il ragazzo mantenne lo sguardo fisso avanti, con la coda dell'occhio vide la gente esultare, applaudire e insultarlo, credevano la cattura del boss della Familitas avesse messo fine a tutto, anche se in realtà non era responsabile di ciò che stava accadendo in quel momento negli Stati Uniti.
Una grande scorta arrivò davanti all'aeroporto, il capo della polizia scese da una delle auto, andarono a prendere Mark, e lo scortarono a un blindato rapidamente, fu seguito da agenti armati pesantemente e protetti da giubbotti, chiusero le porte, si accese una luce che a malapena illuminava il volto dei signori dentro il blindato con lui.
Nessuno aprì bocca, Markus rimase a fissare il vuoto mantenendo lo sguardo verso il basso, era immerso nei suoi pensieri, nella sua mente rimbombavano tanti ricordi e tante voci: "Cavolo, sbrigati Ronald stanno iniziando, non abbiamo tanto tempo", "È tutto apposto tornerò presto te lo prometto, ti amo", "Chi ha ucciso il tuo amico?","ripuliremo una banca, ecco cosa faremo", "rimettiti a terra! Non fare un altro passo!", "È così che tratti gli amici, eh?" "al posto mio ci sarai tu, a portare avanti il gruppo", "Credevo che mi amassi", "È solo colpa tua, accetta la proposta e i nostri uomini si fermeranno", "ora che farai? La tradirai come hai già fatto tempo fa?", "Le conversazioni migliori restano quelle senza spazio tra due bocche", "Sei stato tu non è vero?! Hai ucciso mio figlio! Mia moglie, hai avuto il coraggio di sgozzare mia moglie, come ti senti? Eh?! Come ti fa sentire?!", una voce in sottofondo tra i suoi pensieri chiamava il suo nome,
<<Signor Moreno!>>esclamò, Markus alzò lentamente lo sguardo, si voltò a sinistra, accanto a lui c'era Henry che gli teneva il braccio, e alle sue spalle una ventina di giornalisti, fotografi e videocamere a inquadrare la scena, il magistrato invece stava per sedersi.
<<È qui con noi?>>chiese Henry
<<Si, dimmi pure>>Rispose a bassa voce
<<Non aprire bocca, farò tutto io ok?>>
<<Si... certo conto su di te>>rispose Markus sospirando, il magistrato diede inizio al processo.
<<Stati Uniti d'America contro Markus Moreno, caso GE11-0966>>annunciò
<<L'accusa si presenti>>aggiunse
<<Procuratore Robert Wilson e l'agente speciale del FBI Maxwell Anderson dello stato di Georgia, alle mie spalle sono presenti, William Campell vice direttore della DEA e Olivia Mitchell>>disse l'uomo presentando i tutti i presenti
<<Henry Baker, in qualità di consulente legale dell'imputato, e Markus Moreno>>disse Henry
<<Signor Moreno... è accusato di omicidio di primo grado, omicidio volontario, omicidio di un pubblico ufficiale, rapina a mano armata, riciclaggio di denaro, crimine organizzato, traffico di stupefacenti, sequestro di persona, estorsione, usura, strage e devastazione>>elencò il magistrato
<<Vostro onore, parto subito dicendo che il signor Moreno si dichiara innocente, in realtà niente di tutto ciò che è stato detto finora nei giornali sul mio cliente è vero, è stato un grosso errore>>si sentì dal fondo un brusìo, dopo le parole di Henry
<<Capisco la sua perplessità, ma come sappiamo, sbagliare è umano...ma perseverare è diabolico, abbiamo qui in aula un testimone chiave che può confermare questa cosa, Charles Miller>>Markus si girò lentamente dietro di sé, vide inaspettatamente il suo vecchio amico Charles camminare in mezzo alla folla di giornalisti e andare verso il posto dei testimoni, il ragazzo guardò Mark senza dare alcun segnale, mostrando inespressività
<<Sentiamo il testimone>>disse il magistrato
<<Sono stato già stato vittima di un errore, si pensava che io appartenessi alla Familitas e con un mandato di cattura il signor Anderson ha fatto irruzione in casa mia, mi ha preso e strattonandomi mi ha trascinato in auto mettendomi le manette>>raccontò il ragazzo
<<Vostro onore vorrei intervenire sulla testimonianza>>disse Maxwell alzandosi rapidamente in piedi
<<Stia seduto signor Anderson, finiremo prima di sentire il signor Miller>>
<<Come stavo dicendo, ho subito violenza dal signor Anderson e dai suoi colleghi, non ho avuto la forza di denunciarlo perché sapevo...che avrei subito ritorsioni, quando scoprirono che in realtà non lavoravo con questi criminali, mi lasciò andare obbligandomi a stare in silenzio>>disse Charles con le lacrime a gli occhi
<<Signor Miller si riprenda. Diamo la parola all'accusa adesso>>
<<Con tale affermazione deduciamo che il signor Miller appoggi questa...ipotesi, nel quale noi avremmo sbagliato una seconda volta bersaglio.
Le prove che testimoniano da chi è formata la Familitas sono state realizzate da Aaron Caldwell! vice direttore del FBI dello stato di Arizona, un uomo che ha seguito il caso per giorni interi per scovare ogni singolo elemento del vertice della piramide! ed è riuscito nel suo intento perdendo perfino la vita per salvare questo paese dalla piaga che lo ha danneggiato chiamata Familitas!>>esclamò Robert accompagnato dagli applausi
<<Vostro onore vorrei dire una parola>>intervenne Markus alzandosi in piedi
<<Dunque lei si rappresenta da solo?>>domandò il magistrato
<<Esattamente, vorrei dire le cose come stanno realmente, senza giri di parole>>Mark andò davanti al giudice, il silenzio piombò in tutta la sala, nessuno aprì bocca,
<<Nove mesi fa, io e alcuni ragazzi che non sono qui presenti, abbiamo avuto a che fare con uomo molto pericoloso, si chiamava Carlo Monteleone, lavoravamo in un enoteca a New York, purtroppo eravamo anche pressati dai Vespucci che ci obbligavano a pagare il pizzo, chiedemmo aiuto pure all'ex commissario Alexander Cooper, un uomo tutto d'un pezzo... Ma lo ammazzarono prima che potesse fare qualcosa. Dunque, Carlo entrò dalla porta con alcuni suoi uomini, si sedette a tavola e ordinò del vino Marsigliese, "ottimo" mi disse quando gli feci assaggiare quel vino, ci invitò a casa sua dopo poco tempo, gli portammo il suo vino, né ordinò così tanto che non bastava un intero aereo per portarlo, ma ad un tratto sentimmo degli spari, ed era proprio lei...Angelina Vespucci, uccise Carlo Monteleone e ci minacciò di morte se non avessimo detto a lei tutti i suoi segreti...Ma chi sapeva i segreti di quell'uomo? Lo conoscevamo da poco, allora decise di usarci, come prestanome, me e tutti gli altri furono utilizzati come dei nomi facili da scovare, per coprirsi le spalle e farci arrestare>>
<<Obiezione vostro onore, abbiamo una testimonianza ricavata dagli archivi del signor Caldwell che mostra un argomentazione di Angelina Vespucci, in cui parla del fatto che il signor Moreno in realtà è il capo dell'organizzazione, e la situazione è totalmente ribaltata, è Angelina la vittima e la volenterosa a collaborare con la giustizia affinché si liberi del peso di vivere con dei criminali pericolosissimi, non il signor Moreno>>intervenne Robert mostrando dei fogli
<<Esattamente, e qui arriviamo al punto, Angelina Vespucci tramite questa testimonianza è arrivata proprio al suo obbiettivo, incolpare tutte quelle persone che ha elencato>>
<<Vostro onore ci concede un minuto?>>chiese Henry
<<No signor Baker>>
<<Vostro onore è ovvio che tutto ciò che ha detto il signor Moreno è indimostrabile, prenderei per buone invece le prove che abbiamo portato qui io e il signor Anderson. Se è vero che la YellowWine esportava vini dallo stato di New York alla California, perché nei registri non c'è alcun riferimento all'indirizzo della casa del signor Monteleone? Abbiamo trovato tutta la Est Cost, fino al Texas, ma niente California, niente di niente>>disse Maxwell leggendo i fogli che teneva in mano
<<Come risponde signor Moreno?>>chiese il magistrato
<<Mi dispiace di non essere sceso nei dettagli dell'incontro, ma il signor Monteleone chiese vivamente di trasferire in un indirizzo, dove c'erano i suoi magazzini tutto il vino, precisamente Nevada, Las Vegas in un magazzino nei centri malfamati della città, sapete dove giravano quelle gang ispaniche da quattro soldi>>spiegò Markus
<<Dopo che siamo andati a trovare il signor Monteleone, ci siamo accorti che la sua abitazione era da tutt'altra parte, d'altronde...il signor Monteleone non aveva alcun motivo di dirci l'indirizzo di casa, quella volta era solo passato per un sorso di vino non per consegnare le proprie generalità a un agente di polizia>>
<<Se fosse così, il vice direttore Aaron Caldwell avrebbe sbagliato totalmente bersaglio, e si sarebbe fatto ingannare da Vespucci...>>disse il magistrato
<<Non crederà davvero alle fandonie che dice quest'uomo!>>esclamò Maxwell sbattendo i pugni sul tavolo
<<Agente Anderson non si rivolga a me con questi toni, e stia seduto>>disse battendo il martello
<<Il piano di Angelina è sempre stato di usare dei prestanome per non essere scoperta, e siamo capitati noi, fine della storia>>disse Markus voltandosi verso Maxwell e Robert, il magistrato sbuffò e si girò verso il procuratore Robert Wilson, Mark tornò al suo posto ed Henry di alzò in piedi
<<Vostro onore vorrei puntualizzare un ultima cosa, i signori Miller e Moreno hanno subito l'ingiusta accusa di rapina alla banca di Atlanta, sono stati accusati con la sola motivazione di essere cittadini di Atlanta e di essere partiti verso un altro stato lo stesso giorno della rapina, credo che sia una motivazione a dir poco pleonastica>>Maxwell si sedette non aprendo bocca, Robert invece rimase in piedi a fissare Henry con rabbia
<<Il discorso del signor Moreno fila, non possiamo negare nulla di quello che ha raccontato, effettivamente molte cose coincidono...Ha altri testimoni signor Moreno?>>chiese
<<Il pastore Wallace, una delle persone che ha seguito il mio percorso durante questi anni>>
<<Vorrei parlare con i due avvocati>>disse il magistrato, Henry e Robert si avvicinarono all'uomo
<<Signor Robert, ritiri le accuse, il signor Moreno ha dimostrato che le indagini sono state mal guidate, ha diversi testimoni del fatto che sia così>>aggiunse sussurrando
<<Vuole davvero credere a quel mostro? Vostro onore quell'uomo ha ucciso non so quante persone e lei vuole davvero lasciarlo andare?>>domandò Robert a voce bassa
<<Signor Wilson il problema è che non deve prendersela con il mio cliente, ma con la donna che ha dato inizio a tutto, Angelina Vespucci>>intervenne Henry
<<C'è stato un altro sbaglio di persona, lo ammetta, almeno darete pace a coloro che non sanno chi abbia ucciso i propri familiari, lasci perdere l'orgoglio, lo stato farà una brutta figura ma almeno si saprà la verità>>disse il magistrato, Robert ed Henry tornarono ai loro posti
<<Analizzati i vari punti, direi che ci prenderemo un po' di tempo per confrontarci sulle dichiarazioni di Moreno>>annunciò ai presenti
<<Il signor Moreno può essere un testimone chiave sulla questione "Familitas" visti i suoi contatti con Angelina Vespucci e tutti gli altri che hanno contribuito>>
<<Vostro onore>>esclamò Maxwell alzandosi in piedi bruscamente
<<Così e deciso>>rispose sbattendo il martelletto, due agenti della polizia portarono via il boss
<<Te la sei cavata bene Markus, ma la prossima volta...fai fare a me..>>disse Henry trattenendolo qualche secondo, l'udienza è finita, diversi giornalisti si avvicinarono verso il procuratore e l'avvocato, la polizia cercò di allontanarli spingendoli verso l'uscita, Robert e tutti gli altri uscirono furiosi del risultato del processo, Henry invece se ne andò insieme al giudice e alla sicurezza
<<Posso parlarle vostro onore?>>domandò Henry
<<Usciamo un attimo signor Baker e poi parleremo>>i poliziotti lasciarono soli Henry e il magistrato, camminarono lungo il corridoio con il sottofondo delle voci dei giornalisti che si sentiva dall'aula, uscirono dal tribunale camminando verso un venditore di hot dog che si trovava di fronte al edificio,
<<Ascolta Henry, dopo questa dovrai stupirmi, mi aspetto qualcosa di più se capisci cosa intendo>>disse il magistrato posando la valigia sul marciapiede, il venditore di Hot dog passò un mazzetta all'uomo
<<Quanti sono?>>chiese
<<Cento mila dollari>>rispose Henry
<<Solo cento mila? Cosa ti ho appena detto Henry?>>domandò l'uomo
<<Gerard voglio ricordati che il mio cliente non è ancora fuori di prigione, "valuterete ciò che ha detto il signor Moreno" sul serio? Scherzi? Dovevi almeno lasciarlo libero invece di rinchiuderlo per quarantotto ore dietro le sbarre>>disse Henry prendendo un hot dog
<<Era ovvio che ci sarebbe stato qualcosa sotto, e ringrazia che il signor Moreno abbia creato un alibi perfetto nei minimi dettagli, ha salvato la situazione il discorso aveva un senso e non metto in dubbio il fatto che la popolazione dopo questa dichiarazione sia rimasta a bocca aperta>>
<<Ventiquattrore non un ora di più>>suggerì l'avvocato
<<Quarantotto, ho già deciso>>disse il magistrato mangiando
<<Mi hai dato una miseria Henry e stiamo parlando di Markus Moreno, una preda che qualsiasi giudice vorrebbe sbranare>>disse facendo spallucce, il venditore uscì un altra mazzetta da cento mila
<<Bene, adesso siamo a trentasei ore>>disse il procuratore sorridendo
<<Diamine Gérard! Certo che ne stai proprio approfittando razza di avido!>>esclamò Henry, poi il venditore uscì un altra mazzetta
<<Trecento Mila dollari....>> Aggiunse
<<Andata! Ventiquattrore>>esclamò il magistrato sorridendo e andandosene via con i suo hot dog
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