Lo scettro del potere

[7.5]

In un piccolo paesino di Roma, abitava l'ultimo parente dei Calvaruso ancora vivo, la madre di Johnny e Nicole, la andarono a trovare dopo tantissimo tempo per farle una sorpresa. Arrivarono davanti la casetta immersa nei campi di grano e nella natura, bussarono alla porta insistentemente

<<Oh! Basta! Ma sei scema? Vedi che poi ci lincia>>disse Johnny

<<Io? Johnny stavi rompendo la porta, e in più hai bussato più volte di me>>

<<Cosa c'entra? Non conta il numero di volte che bussi conta con quanta malizia lo fai>>

<<Ma quale malizia? Ma sei fuso per caso?>>

<<Ah...io sarei fuso, e non tu che- guarda lasciamo stare Nicogliona, oggi doveva essere->>

<<Come mi hai chiamato? signor Rosso di capelli goloso di->>

<<I miei bambini!>>un urlo interruppe la frase della ragazza, i due fratelli alzarono la testa e videro la madre suo tetto di casa

<<Mamma!>>esclamarono contemporaneamente

<<Perché sei sul tetto? È pericoloso!>>disse Nicole

<<Sto sistemando l'antenna!>>

<<Potevi aspettarci, potevo farlo io quel lavoro>>disse Johnny

<<Pensi che una donna non sia in grado di fare certe cose? Ti sbagli!>>

<<Non intendevo quello mamma>>

<<In ogni caso, entrate pure, c'è anche una vostra amica che è venuta a cercarvi>>Nicole e Johnny si guardano a vicenda, entrarono nella casa, la TV a volte dava un buon segnale, a volte no, a tavola c'era seduta la ragazza di cui parlava la madre.

<<Come sai che mia madre abita qui?>>chiese Johnny

<<Trucchi del mestiere>>rispose Sonia tagliando in due un cannolo siciliano con il coltello

<<Ne volete un po'?>>domandò la ragazza

<<Perché sei qui?>>disse Nicole

<<Rilassati, andrà tutto bene, ho solo un piccolo favore da chiedervi e poi vi lascerò in pace, ok?>>I Calvaruso si sedettero davanti al tavolo e ascoltarono ciò che aveva da dire la ragazza

<<Mi trovo in Spagna, a Sud della Spagna precisamente...ho...un compagno, anzi un marito che è molto interessato alla bellissima e grande Roma, conosciamo un po' persone, piccoli pesci niente di ché, ma nell'acquario mancano alcune specie che solo voi due potete farmi avere>>

<<Di chi parli?>>domandò Johnny

<<Il signor Lo Bianco, e altra gente che lui a Roma conoscerà sicuramente>>rispose senza esitazione

<<Il signor Lo Bianco è in pensione da un bel po->>

<<Vuol dire che tutti i suoi vecchi contatti dovrà passarli a chi ne farà buon uso>>disse interrompendo Johnny, si alzò dal tavolo e prese un tovagliolo per pulirsi la bocca, poi prese il piatto e lo mise nel lavandino

<<È molto buono, vostra madre è veramente un artista in cucina>>aggiunse ridacchiando

<<Allora lo chiamo subito, e organizziamo un incontro con questi signori>>disse Nicole alzandosi in piedi e prendendo il telefono

<<Ma certo, Nicole.>> Rispose Sonia girandosi verso di lei.

Arrivati a Roma si incamminarono verso il Colosseo, Sonia aveva ottenuto l'incontro con una Famiglia Sinti a capo della città.

<<Mi ha detto mia sorella che volevate parlare>>disse il contatto mettendo le mani in tasca

<<Hai indovinato>rispose Sonia

<<È strano sai? Uno zingaro che hanno in pugno questa bellissima città, avrei creduto a questa barzelletta solo se mi avessero detto che l'hai avuta l'eredità, ma adesso ho motivo di credere a ciò che ho sentito>>aggiunse la ragazza sorridendo

<<Mi sono guadagnato il posto dove sono ora, e poi avete facilitato la mia gente>rispose l'uomo

<<In che modo?>>intervenne Johnny

<<Gli americani hanno tolto dai piedi Michelle Gambino, arrestata qualche anno fa e rinchiusa ancora al 41-bis>>rispose ridacchiando

<<Sono arrivati>>disse un suo collega. Arrivò un gruppetto di sei persone, con dei vestiti che accentuavano quanto fossero tamarri, Sonia li guardò uno ad uno dalla testa ai piedi, quasi sul punto di vomitare.

<<Lui è Khoal>>disse

<<Come?>>chiese Johnny confuso

<<Khoal>>ripeté Khoal

<<Khoal..>>disse Sonia avvicinandosi a lui, Nicole si girò dando le spalle a gli uomini e cercò di trattenere la risata, Johnny guardandola trattenne il sorriso e gli fece cenno di smetterla.

<<Qualche problema?>>

<<Abbassa la cresta "Koala", voglio che torni a casa sano e salvo>>disse Johnny

<<Sei tu il capo o sei il braccio destro?>>domandò Khoal

<<Sono una persona qualunque, non fare caso a me>>rispose Johnny

<<Venite, dobbiamo andare in un posto più sicuro, Nerhin, puoi andare, ho da sbrigare affari>>disse dando una pacca sulla spalla a uno dei suoi scagnozzi.

Dopo lungo viaggio verso la casa di Khoal, videro finalmente la grande abitazione sfarzosa, decorata all'esterno da statue dorate, bambini e donne che facevano baccano correndo e giocando con palloni, giocattoli, biciclette. Guardando l'interno che aveva degli arredamenti dorati e fin troppo appariscenti, andarono nello studio di Khoal. 

<<Cosa vuoi per darmi questa bellissima città?>>domandò Sonia

<<Se volete stare qui dovrete pagare mensilmente->>
Sonia cominciò a ridere a crepapelle,  Johnny prima di parlare con Khoal, la fece uscire per calmarsi.

<<Venticinque mila, in contanti>>aggiunse

<<Penso proprio che questo sia un affare che vada solo a nostro svantaggio, rifiutiamo la tua proposta, ne abbiamo una migliore>>disse Nicole accavallando le gambe.
Intanto da fuori si sentirono spari, auto che sterzano, la gente tra cui i bambini che urlavano, Khoal iniziò a intimorirsi.

<<Si sieda signor Khoal, tra poco sarà tutto finito>> disse Johnny con tono pacato

<<FAMMI USCIRE DA QUI, E NE USCIREMO TUTTI VIVI!>>urlò prendendo un coltello dal cassetto, intanto gli spari terminarono

<<Non so agiti, andrà tutto bene se deciderà di collaborare, forza la accompagno fuori, ci aspettano>>disse Nicole avvicinandosi a Khoal

<<Chi ci aspetta?>>domandò l'uomo spaventato

<<Che domande fa? Venga forza!>>esclamò Johnny aprendo la porta, Khoal uscì dall'ufficio, spalancò gli occhi e vide i suoi uomini, donne, e i bambini che fino a qualche minuto fa gironzolavano per la casa, morti per terra, immersi in una pozza di sangue, ad un tratto Sonia lo colse di sorpresa e lo tramortì con una mazza di metallo.
Johnny e Nicole lo portarono dentro alla macchina si Sonia, e scapparono via prima dell'arrivo delle autorità.

Il Boss Sinti si svegliò legato alla sedia,davanti al lungomare di Ostia, Sonia si sedette sulla sabbia sabbia accanto a Khoal, guardò l'orizzonte lasciando qualche attimo di silenzio prima di iniziare a parlare, si godeva ad occhi chiusi il rumore delle onde che si schiantavano sulla spiaggia, e l'odore del mare che le arrivava ai polmoni

<<Ti sei mai chiesto...cosa c'è al di là del mare?>>domandò Sonia

<<Terra, un altro continente, un isola, risposte banali, che hanno il solo fine di rispondere a una domanda che in realtà come risposta non ha un luogo, o qualcosa che posso toccare con le mie mani, o qualcosa di razionale...> aggiunse

<<Ma ha come risposta qualcosa di irrazionale, raggiungibile...forse solo con il cuore, e ognuno di noi ha una risposta differente, ognuno di noi vede qualcosa di diverso rispetto a quello che vede un altra persona...ebbene io vedo il mio passato, com'è cambiata radicalmente la mia vita, chi ho perso durante il mio cammino, e chi ho sempre voluto bene  andarsene e abbandonarmi da sola senza alcuna ragione>>disse Sonia alzandosi in piedi

<<In ogni caso, sei qui perché è arrivata la tua ora, non sarò io a ucciderti, sei stato gentile a non aprire bocca mentre parlavo e ad ascoltarmi>>disse mettendo una mano sulla spalla dell'uomo

<<Cosa avrei guadagnato se mi fossi ribellato e se ti avessi insultato? Assolutamente niente, perciò fai ciò che devi fà>>rispose Khoal fissando l'orizzonte. Johnny accompagnato da un uomo dall'aspetto campagnolo, arrivarono finalmente per compiere l'esecuzione.

<<Buon Pomeriggio giovani>>disse l'uomo

<<Signor Lo Bianco, che piacere dopo tantissimo tempo ci rincontriamo>>disse Sonia stringendo la mano all'uomo

<<Non ne potevo più di aspettare>>intervenne Johnny aprendo le braccia

<<Il traffico a Roma non è indifferente, un giorno lo capirai e mi dirai che ho sempre avuto ragione>>disse Lo Bianco

<<Khoal, hai distrutto tutto quello che apparteneva ai miei amici qua a Roma, è ora che paghi per quello che hai fatto>>aggiunse slegandolo, lo fece alzare in piedi e lo portò lontano dalla spiaggia

<<L'ho fatto per te Sonia, solo perché sei ancora qualcosa per me>>disse Johnny

<<Ti ringrazio, sei stato cordiale, conta pure su di me quando hai bisogno di una mano>>disse la ragazza sorridendo e andandosene via.

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