Il Confronto
[5.7]
La situazione di Jack era complicata, gli
Stati Uniti volevano che Jack fosse rilasciato a loro per processarlo, in italia vogliono processarlo in un tribunale italiano, e poi spedirlo negli Stati Uniti .L'ex capo dei Centurion deve avere un incontro con una ragazza che dovrà convincere l'ambasciatore a fare il processo in italia, arrivò il momento degli incontri e una guardia accompagnò Jack al tavolo con il contatto.
<<Non posso più stare qui, là fuori c'è il casino>>disse Jackson tenendo bassa la voce
<<capisco il tuo malessere,ma ho bisogno di tempo,non posso fare tutto in uno schiocco di dita,immagino che lo capisci da solo>>
<<sono stanco di aspettare, sono due giorni che aspetto, non dovrei neanche essere dietro le sbarre. C'era un uomo, si chiamava michele, è stato lui a chiamare la polizia, scopri con chi ha a che fare, ho il sospetto che abbia avuto a che fare con la spia che ha incastrato anche Henry e Daniel>>disse Jackson a
<<vedrò cosa posso fare>>disse alzandosi dalla sedia
<<Hey! devi riuscirci è chiaro?>>disse tirando la ragazza verso di se, la ragazza annuì e se ne andò accompagnata dalla guardia
___________
La settimana dopo arrivò il giorno in cui si organizzò lo scambio, Sophia doveva essere ridata al boss in cambio di 6 milioni di euro, senza territori. Sulla pista dell'aeroporto di Atlanta il jet di Michael, lui Sophia e il padre scesero dall'aereo, e andarono verso Markus, accompagnato da Nicole, Charlotte e altri uomini che indossavano una maschera
<<Non mi aspettavo ci fossi proprio tu dietro questa storia mike>>disse il boss
<<Non pensavo fossi tu veramente, sai quanti mark ci sono in questo pianeta?>>domandò accarezzando i capelli di Sophia
<<Sappi che dopo quello che hai fatto, l'unica cosa che mi blocca a spararti è proprio questo accordo>>disse Markus
<<Porti troppo rancore Mark, guarda invece Sophia...mi ha capito, mi ha perdonato e ora siamo amici>>disse abbracciando la ragazza da dietro
<<Sei sempre stato un adulatore, ricordo dai momenti con Jessica>>disse lanciando il borsone sui piedi di Mike
<<quella voleva solo prendermi i soldi, ora sta con un uomo più ricco di me,vivrà finché gli darà il mantenimento>>disse ridacchiando
<<forza, Sophia vieni!>>esclamò allargando le braccia
<<Sophia, hai ancora una possibilità di restare con noi, e iniziare tutto da zero ,con me avrai una casa, una vera famiglia,e dimenticare questo inferno, pensaci bene..>>sussurrò Michael all'orecchio di Sophia
<<allora?>>
<<Dalle il tempo di pensarci, è indecisa>>disse il padre di Mike
<<Se ci mette tempo a decidere, significa che Michael le avrà detto qualcosa>>disse Charlotte
<<Per quello che mi ha detto Nicole ha reagito male al fatto che non ho avvisato del mio piano, ha abbandonato la nostra vecchia base ed è andata via a gestire alcuni affari per sé, non posso non dubitare sul fatto che Sophia scelga Mike per cercare qualcosa di più vantaggioso per se>>disse Markus voltandosi verso la ragazza
<<No..no il mio posto è con loro, mi dispiace mike>>rispose Sophia girandosi verso Michael
<<va bene, questo non è un addio ma un arrivederci, fai buon viaggio>>Michael sbuffò e sorridendo la lasciò andare verso Markus, poi prese il borsone, e insieme al padre risalì sull'aereo.
<<Non parleremo più di quello che è successo in Italia Sophia, da oggi si ricomincia da zero>>disse Markus mettendo le mani dietro la schiena
<<Io...non voglio più, lavorare con te, è chiaro? Saremo solo...e soltanto soci, nient'altro>>disse la ragazza arrabbiata, poi se ne andò dentro una delle auto alle spalle di Markus
<<L'importante è che non lavori con Michael...>>esclamò Markus andandosene con gli altri ragazzi. Sophia fu portata in un alloggio sicuro, mentre Nicole, Charlotte e Markus andarono verso la vecchia casa del boss.
Arrivati davanti alla porta della casa, trovarono tutto chiuso con catene e lucchetti, Mark cercò una pietra per romperli, appena trovata senza farsi vedere riuscì a rompere il lucchetto, ed entrò insieme agli altri. Tutto era cambiato, niente era come prima, i mobili non c'erano più, la casa era vuota, ragnatele e polvere ne ricoprivano ogni angolo, Markus ricordò pure il momento in cui incontrò dopo anni Jeannette, e i momenti passati insieme a Charlotte in quella casa ormai decadente.
Gli venne in mente uno dei discorsi profondi tra lui e Jackson, quando erano ancora in aeroporto, aspettando l'aereo che li avrebbe portati a Berlino per l'incontro con Steven, Kenzie e Jeannette.
<<sai quella ragazza,era come una sorella>>disse Jackson accendendo una sigaretta
<<di chi parli?>>chiese Mark prendendo le sue medicine
<<Di Ashley, l'avevo incontrata la prima volta alle superiori,era una ragazza carina e simpatica, forse anche fin troppo amante della matematica, voleva fare un lavoro che le avesse portato tanto successo, così da fare orgogliosi i suoi genitori>>rispose Jackson accennando un sorrisetto e assottigliando gli occhi
<<Non sei costretto a parlarne, a volte è meglio non scavare nel passato, apriresti ferite>>Mark posò la scatola con le medicine dentro il taschino, e si girò verso l'amico poggiando una mano sulla sua spalla
<<Ero già uno stronzo...>>sussurrò sogghignando e buttando la sigaretta
<<E avevo un piccolo gruppetto, c'era anche David sai?...la incontrai la prima volta sulle scale quando era in ritardo per la lezione, e come uno stupido gli misi il piede in mezzo e la feci cadere, era divertente fare il prepotente, mostrare a tutti quanti valevo, almeno per il me del passato, che stronzo, Ashley per non avere problemi con nessuno si assumeva anche le colpe dei compagni, affinchè non la aggredissero,anche se il piu delle volte,riceveva scherzi pesanti>>disse mettendo le mani tasca e osservando l'orizzonte
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