Davos
La Sala Rotonda, una stanza bianca circolare della Torre delle Spade Bianche, non era mai stata affollata da così tante persone che non appartenessero alla Guardia Reale. Maestri, cuochi, septon, cavalieri, membri del Concilio Ristretto facevano avanti e indietro da ormai più di una settimana.
Ser Barristan e Jaime erano stati portati lì subito dopo essere stati feriti. O meglio, per il primo era andata così. Per il secondo c'era voluto più tempo: Davos e Brynden Tully erano giunti dinanzi al Grande Tempio di Baelor più tardi del previsto. Quando avevano visto il corpo di Jaime riverso in una pozza di sangue avevano temuto il peggio, ma fortunatamente l'uomo respirava ancora.
Qyburn aveva fatto del suo meglio per guarirlo, ma le ferite erano profonde e pertanto non era stato semplice operare.
Il mezzo maestro non l'aveva detto esplicitamente, ma Davos sapeva che le probabilità che Jaime si riprendesse erano davvero scarse.
Si sedette sospirando accanto al letto in cui era disteso ser Barristan.
Questi con un enorme sforzo cercò di tirarsi su.
«Non sforzarti troppo, non ti sei ancora ripreso» lo rimproverò.
«Sono stanco di stare sdraiato tutto il tempo!».
«Ne sono certo, ma se non stai attento la ferita potrebbe riaprirsi».
Il vecchio cavaliere mugugnò qualcosa.
«Il re è venuto a trovarti ieri. Voleva sincerarsi delle tue condizioni, ma...» si bloccò vedendo Gendry, Stannis e Brienne sulla soglia.
«Maestà» fece un lieve inchino.
«Maestà» ripeté Selmy chinando il capo.
«Noto con piacere che, piano piano, la situazione sta migliorando» sorrise affabile il sovrano.
«Aye. Credo che tra un paio di giorni sarò di nuovo in grado di svolgere i miei compiti».
«Questo lo deciderà Qyburn» rispose secco il Primo Cavaliere del Re. «La fretta non è mai un bene, in nessuna situazione» continuò prima che ser Barristan lo interrompesse.
«E Jaime?» domandò con impeto Brienne.
Stannis le scoccò un'occhiata truce mentre Davos si guardava imbarazzato i piedi.
«Morirà?» chiese con un groppo alla gola.
Seaworth sospirò mesto. «Non voglio mentirti. È probabile che non riuscirà a sopravvivere».
La donna rimase immobile, lo sguardo vacuo, trattenendo a stento le lacrime.
«Faremo tutto il possibile per salvarlo» cercò di rincuorarla Gendry. «Tutto».
«Credo che dovremo lasciar riposare ser Barristan e ritirarci» disse dopo un po' Stannis.
I presenti si accomiatarono e si diressero nella sala del trono dove trovarono già ad aspettarli Izembaro, Arianne Martell, Brynden Tully e Lomas Estermont.
«C'è almeno uno, in questa città maledetta, che non sia l'informatore di qualcun altro?» stava dicendo la figlia del re di Dorne.
«C'è qualcosa che non va?» domandò gentilmente Gendry.
«Sembra che qui si sappia già tutto di tutto» sbuffò Arianne.
«Le voci corrono in fretta» sorrise ambiguamente Izembaro.
«Molto bene, allora spiega tu al re perché sono qui».
La figlia di Doran Martell era giunta ad Approdo del Re il giorno dopo il ferimento di Jaime e ser Barristan. Visto quanto era successo e visti gli urgenti impegni del sovrano nel cercare il colpevole aveva deciso di attendere, accennando qualcosa solo a Stannis.
«Oberyn Martell ha attentato alla vita del re di Dorne» proclamò solennemente Izembaro, guardando di traverso Arianne.
I presenti rimasero immobili, interdetti.
«Oberyn Martell è morto. L'ha ucciso Gregor Clegane» obiettò Brynden Tully.
«Quel che dice il vostro Maestro dei Sussurri è vero. Non so come sia possibile, ma un uomo col volto inconfondibile di mio zio è comparso a Lancia del Sole, si è intrufolato nel palazzo e ha cercato di uccidere mio padre. Se non fosse stato per Areo Hotah, probabilmente a quest'ora Dorne sarebbe senza un re» spiegò la giovane dorniana.
«Tutto questo non ha senso» scosse la testa ser Lomas.
«Quanto accaduto a Lancia del Sole potrebbe essere collegato a quanto è avvenuto qui» ipotizzò Davos. «Purtroppo però non siamo riusciti a vedere il volto dell'assassino».
«Oberyn Martell è morto e i morti non tornano in vita» affermò duro Stannis.
«E lo dici proprio tu che hai avuto a che fare con la Sacerdotessa Rossa? I seguaci di R'hllor sono noti per... Insomma, per riportare in vita le persone. Lady Catelyn ne è un esempio» affermò Brienne, chinando velocemente la testa notando il volto cupo del Primo Cavaliere del Re.
«Potrebbero essere stati anche gli Assassini Senza Volto» continuò quest'ultimo.
«Impossibile. Noi non uccidiamo per il puro gusto di uccidere. Noi serviamo il Dio dai Mille Volti» precisò Izembaro.
«Dobbiamo avvertire gli altri sovrani di quanto accaduto. Qualcosa di analogo potrebbe succedere ovunque. Devono essere informati» disse Gendry. «Per il resto, non possiamo fare altro che aspettare».
I presenti furono interrotti dall'arrivo di una guardia.
«Al portale... Venite al portale della Fortezza Rossa!» quasi urlò.
Tutti si guardarono preoccupati e, quasi correndo, seguirono la guardia.
Trattennero a stento l'orrore di fronte a quello che videro: il corpo impalato di Cersei Lannister.
Ai suoi piedi vi era una frase scritta con il sangue.
Davos rabbrividì.
"Le tenebre sono tornate".
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