Capitolo 19 ~ Eerliker
Nessuno di loro si era divertito particolarmente, era stato solo un modo come un altro per passare il tempo in attesa del momento in cui tutto avrebbe avuto un senso. Il profumo dei fiori e del tatami si poteva ancora sentire come il cinguettio degli uccelli. Sentirono che la porta principale si aprì e di seguito una nuova voce provenire dall'entrata, era una voce melodiosa proveniente dalla bocca di un uomo di carnagione olivastra, naso stretto e capelli neri contrastati da due occhi azzurri e da una bocca sorridente, sarà stato sulla cinquantina, anche di meno ed era abbastanza alto. I tre si precipitarono da Tom che si trovava difronte all'uomo con un sorriso stampato in faccia che sembrava una foto. Peter in testa seguito da Justin con Love dietro superati da Tom che abbracciò l'uomo come se fosse suo fratello.
《Quanto tempo! 》
Esclamò Samuel picchiettando la schiena di Tom con la mano mentre sorrideva dolcemente, poi lì notò e guardò il vecchio con aria interrogativa, come a indicarli con lo sguardo. Tom si voltò verso di loro mantenendo il suo inconfondibile sorriso.
《Sono qui per questo? 》
Domando al vecchio, questa volta indicandoli con la mano. Tom ci lanciò un'occhiata e poi rispose, si fece serio.
《Ci sarebbe un lavoretto che potresti farmi?》
Samuel rispose prontamente e sorridendo ancora di più.
《Qualsiasi cosa dopo tutto quello che hai fatto per me》
Tom gli appoggiò una mano sulla schiena e lo condusse in una stanza vicina, poi fece cenno ad ragazzi di seguirlo. Entrarono nell'ennesima stanza con il tavolino, i cuscini che avevano lasciato a terra, l'armadio e le finestre spalancate. Tom prese altri due cuscini di paglia dall'armadio, come se lì dentro ce ne fossero di un numero infinito o un generatore automatico degli stessi e si misero nuovamente attorno al mobile legnoso.
《Che ne dite? Pensate che sia il momento giusto per raccontare tutta la storia?》
Chiese il vecchio ai giovani ridendo come se stesse parlando a dei bambini ingenui.
《Cominci tu? 》
Disse indicando Justin che rimaneva indifferente irritato dalla situazione.
《Non ti ho mai sentito parlare per bene》
Scherzò anche se qualcosa diceva loro che faceva sul serio. Justin perse le staffe.
《Ci fai questa maledetta navicella sì o no?》
Alzò lo sguardo e sbattè i pugni sul tavolo. Samuel si sentì terrorizzato, quei buchi neri ed impenetrabili lo fissavano, e se ti risucchiavano, per chiunque sarebbe stata la fine. L'uomo sbarrò gli occhi ed un brivido interminabile e freddo gli accarezzò violentemente la schiena e le braccia. Il ragazzo si voltò verso Love che capì al volo cosa intendesse dirle.
《Abbiamo bisogno di una navicella molto grande, diciamo come una casa, che possa viaggiare ovunque e velocemente nello spazio, saremo disposti a pagarvi con qualsiasi cosa》
Samuel diede un'occhiata veloce a Tom ed entrambi quasi sincronizzati si alzarono ed uscirono dalla stanza mentre Love e Peter cominciarono a scambiarsi occhiate interrogative. Li sentivano bisbigliare fuori dalla porta ma non riuscivano a comprendere le loro parole, apparte questo il silenzio, Love e Peter si scambiavano occhiate imbarazzanti mentre Justin faceva l'indifferente. Tornarono meno di due minuti dopo e si rimisero a sedere mentre i due li guardavano inpazienti e Justin guardava in basso.
《La navicella sarà pronta tra cinque mesi considerando tutto, per le spese vedremo poi...》
Justin fulminò Samuel con lo sguardo.
《Cinque mesi!? E lei pensa veramente che abbiamo tutto questo tempo? Lei non si rende affatto conto!》
Si alzò con i pugni chiusi ed il sangue ardente, di seguito lo tirò su con un braccio per il colletto mentre Samuel cominciò a sudare. Peter si allarmò e si alzò in piedi di scatto, Tom sbarrò gli occhi, Love invece sapeva che non avrebbe fatto nulla di terribile e si limitò a guardare la scena.
《Quelli ci verranno a prendere se non ci muoviamo!》
Tutti e tutto fu teso ed immobile per qualche secondo. Justin allenti la presa e Samuel ebbe modo di toccare terra.
《Ringrazia Dio che sei l'unico che può aiutarci in questo momento》
E tornò seduto con movimenti marcati e veloci mentre Peter fece lo stesso. Love prese fiato, guardò gli occhi azzurri di Samuel e per un attimo gli parve di vedere un qualcosa di bianco ghiaccio che poi sparì all'istante.
《Perché ci puoi aiutare? Cioè, come fai a saper costruire una navicella del genere essendo un Terrestre?》
Chiese Love tentando di essere gentile senza fargli pensare che lei era esattamente come Justin, solo che si nascondeva dietro di lui, ma la parola "Terrestre" ebbe uno strano effetto su Samuel che capì che nemmeno lei era normale.
《Vedi io...》
Diede un'occhiata al vecchio Tom che si fece serio, ma non troppo, e annuì, poi si alzò dal tavolo chiudendosi la porta dietro mentre i ragazzi si chiedeva dove stesse andando, Justin ovviamente cercava di nascondere i suoi pensieri.
《Preparatevi》
Disse Tom, dopo di che il silenzio fino a quando Samuel non tornò spalancando la porta, aveva una mano sopra entrambi gli occhi, si avvicinò al tavolo, si fermò. Aprì un po' le dita e Love riuscì a vedere qualcosa di lucente. Tolse la mano. I suoi occhi. Aveva gli occhi bianchi e luminosi, ad eccezione della pupilla nera, degli occhi che avrebbero potuto illuminare anche quelli di Justin.
《Sono un Eerliker》
Ruppe il silenzio rimanendo fermo mentre Justin tornò a fissare il vuoto sotto di lui.
《È per questo che sono l'unico che può aiutarvi》
Subito Peter chiese spiegazioni.
Gli Eerliker sono esseri fatti di plasma di una forma indefinita che per sopravvivere si impossessano di un corpo per conviverci, senza un corpo per troppo tempo muoiono e non possono nutrirsi. Hanno una vita che può durare milioni di anni e non hanno un pianeta fisso, ma cambiano continuamente le forme di vita in cui vivono. Si muovono in branchi, ma io quando ero ancora giovane mi sono perso dal gruppo e allora sono venuto qui, ho preso il primo corpo che ho trovato, quest'uomo abitava da solo, nessuno si è accorto di nulla, sto usando delle lenti a contatto per non farmi riconoscere e ora sono sposato con una nipote di Tom, per questo lo conosco. Lei, Tom, ed i miei due figli sono gli unici a sapere questa verità, e adesso anche voi.
《Quindi saresti tipo mio zio, alla lontana》
Domandò Peter guardandolo negli occhi ammirandoli ancora, quasi ad invidiarli. Annuì. Il cellulare di Samuel squillò, era nero, uno di quei modelli nuovi e costosi, pigiò il quadrante verde sullo schermo per rispondere e solo dopo capirono che trattasi di una video chiamata. Una figura dai capelli castani scuro e occhi poco più chiari apparve salutando con la mano. Era Tyler.
《Ciao papà...》
Si interruppe vedendo i volti di Love e Peter.
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