Capitolo 14 ~ Euforia

Justin lo guardava con sguardo tagliente ed omicida ed il labbro inferiore continuava a sangunargli.

《Love》

Richiamò l'attenzione della ragazza che intanto guardava tutta la scena.

《Mi spieghi perché tutto questo?》

Era molto irato e pareva che a momenti gli spuntassero le corna.

《I-io...》

Balbettò insicura e si rese conto che parlando con lui la parte umana aveva preso il sopravvento, l'altra parte lo avrebbe voluto distruggere in mille pezzi ma l'altra voleva solo spiegargli tutto e finirla lì. D'un tratto tutto il mondo le cadde addosso, infondo era sola, nessuno avrebbe potuto aiutarla, nessuno, nessuno che avrebbe potuto salvarla e far tornare tutto come era prima, tutto divenne nero ed un nodo le si strinse forte in gola procurandole un bruciore insopportabile. La parte umana o quella aliena, doveva scegliere una volta per tutte. Peter la vide in difficoltà e la sua espressione arrabbiata divenne neutra. Anche Justin si accorse di tutto, ma l'odio che provava per Peter incombeva. Acqua cominciò a rigarle le guance rosee e gli occhi divennero un po' più rossi.

"Cosa faccio? Cosa faccio? Cosa faccio? Cosa faccio?..."

Le rimbombavano in testa parole e parole. Peter le si avvicinò come se avesse dimenticato tutto ciò che stava facendo e tutto intorno a lui, c'era solo lei. Vederla lì, forte ma debole, coraggiosa ma indifesa, lucente ma tenebrosa, aveva cambiato tutto. Lui le sorrise e Justin rimase immobile a guardare la situazione come se non potesse entrarci, sapeva sempre cosa fare, in qualunque situazione lui era sempre pronto, ma quando vedeva qualcuno in lacrime andava nel panico, non sapeva come comportarsi vedendo anche delle persone fortissime, perdere tutto in quel momento di tristezza estrema, così si limitava ad allontanarsi cercando di nascondere questo suo lato. Love vide il gesto di Peter come una mano protesa verso di lei e decise di afferrarla. Inconsciamente si protese verso di lui e le agganciò le mani e le braccia attorno al collo, lui le strinse i fianchi con una mano e con l'altra le accarezzava i capelli, era come se fossero amici da sempre, migliori amici, ma non era così. Justin sentì qualcosa piccarlo dentro, ma non ormai in quella situazione non aveva più il controllo di tutto e questo gli impediva di fare qualsiasi azione pensasse.

《Che è successo?》

Le chiese Peter con voce dolce. Fu allora che Love si rese conto di quello che stava facendo. Si staccò di scatto da lui e Justin si sentì libero. La ragazza si passò un braccio sopra il viso per asciugare le lacrime passate.

《Il fatto è che dobbiamo distruggere, distruggere e basta!》

Urlò Love come se ce l'avesse con Peter.

《Altrimenti ci ammazzano》

Continuò.

《Ma io non voglio!》

Si fermò un attimo e prendere fiato.

《Non voglio che tutto questo sparisca! Perché la Terra è bellissima!》

Urlò ancora.

《Vero?》

Aggiunse trasformando la sua voce aliena in una un po' più umana. Peter strinse i pugni come se stesse per darne uno.

《Quindi mi stai dicendo che voi non volete questo, siete solo costretti》

Cercò di capire e si voltò verso Justin che sembrava impassibile. Le braccia conserte e lo sguardo basso, era quella la sua posa preferita.

《Mi stai forse dicendo...》

Il Kryger mise le mani lungo i fianchi e strinse i pugni mantenendo lo sguardo basso.

《... che non hai intenzione di eseguire gli ordini?》

Allora Justin la guardò con uno sguardo spaventoso, quello con cui guardava solo quelli che avrebbe voluto eliminare e Love l'aveva capito.

《Sai che devo farti fuori altrimenti lo faranno con me, vero?》

Continuò. Love si sentì in colpa, lui aveva ragione, ma lei non voleva assolutamente che finisse così. Allora gli si avvicinò.

《Ti prego, non potremo fare un'eccezione?》

I suoi occhi verdi avevano completamente coperto tutto, Justin vedeva solo quelli. Così belli e luccicanti i quali, nonostante fossero passati anni, erano rimasti così com'erano, ma lei era diversa, dentro e fuori. Ora era bella, donna, i capelli lisci le scendevano fino a metà schiena e prima non arrivavano nemmeno al collo, la sua pelle era più in colore rispetto a quel bianco cadaverico che ricordava ed era molto più slanciata. Dentro invece era più forte ma più debole e sicura di entrambi i sentimenti, non si riusciva a spiegare questo suo aspetto, la sua anima era divisa in due, ma entrambe erano più forti e coraggiose di qualche anno fa perché ognuna voleva soccombere l'altra, ma essendo di eguali forza, lei era in tilt e la nuova Love, tutto questo, faceva letteralmente impazzire Justin che invece era rimasto lui, dannatamente affascinante, furbo, coraggioso, orgoglioso e crudele, a Love gli era sempre piaciuto in un qualche modo e anche adesso si sentiva come allora.

《Ed io che cosa ci guadagno?》

Chiese puntando i suoi occhi rigorosamente corvini sui suoi grandi e splendenti anche se avevano visto dolore e sangue ed erano consumati dall'odio e dal genocidio. Love ci pensò su.

《Potremmo scappare e cercare un modo per ucciderlo》

Sul viso di Love si formò, sotto quei bagliori che sembravano quasi malachite in sospeso, la curva del suo sorriso. Era una cosa forte, una nuova e mortale avventura, ma quello che convinse Justin fu il fatto che per un attimo credette di poter diventare il più forte dell'universo e che in qualche modo sarebbe riuscito a battere Micromind.

《Ci sto》

E sul viso di Justin si formò un leggero sorrisetto malefico. Peter non riusciva a comprendere quello che stessero progettando.

《Hey tu, Terrestre, procuraci una grande navicella!》

Gli ordinò Justin. Peter cercò di trattenere una risata fallendo miseramente che fu interrotta dall'intervento della ragazza.

《Mi spieghi qui sulla Terra dove le troviamo delle navicelle come quelle che intendi?》

Love sembrava divertita e si aggregò a Peter.

《Che popolo primitivo》

Commentò Justin in preda all'ira, ma cercò di trattenersi. La risata di lei era perfettamente in sintonia con la sua anima ed il suo corpo che sembravano essersi fusi in un'armonia infinita e Justin non la guardava per evitare che lei si accorgesse di ciò, si limitò ad ascoltare quell'armonia mentre si manteneva con la sua posa preferita.

《Quindi se vi trovo una navicella ve ne andrete?》

Quell'aria leggera che si era formata divenne nuovamente pesante.

《Sì》

Rispose Love e Peter ebbe una strana reazione, una di quelle pensate folli che solo ad un alieno potevano venire. La sua vita sulla Terra non gli piaceva affatto, tutto era monotono e noioso e non aveva mai avuto avversari validi con cui confrontarsi tranne loro, la sua vita erano le arti marziali.

《Vengo anch'io》

Sentì una voce, ma fu troppo tardi quando si accorse che, in realtà, quella era la sua. Avrebbe dovuto lasciare tutto, i suoi cari, la sua casa e Jacopo ma nulla in confronto a quello che avrebbe provato in futuro. Non gli importava cosa l'attendeva là fuori, vedeva solo una grande opportunità per migliorare e diventare sempre più forte. Love e Justin si scambiarono occhiate stupite ed incredule.

《Cosa!?》

Chiesero all'unisono. A loro sarbbe stato comodo un altra persona in grado di combattere, ma Love sapeva che Justin non avrebbe sopportato una presenza Terrestre vicino a lui, così lasciò decidere al Kryger.

《E va bene. Ma solo perché ci potresti essere utile》

E Peter era contentissimo, tanto che non sapeva spiegare questa sensazione.

《Grazie. Mi sento come... non so...》

Disse Peter mentre faceva strani gesti con le mani in cerca delle parole giuste.

《Questa si chiama euforia!》

Lo precedette Love poggiandogli una mano sulla spalla. Tutto l'odio che provavano uno per l'altro era quasi scomparso ed ora erano un trio, anche se Justin non sapeva se aveva fatto bene o no.

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