🔞 Capitolo 28🔞

Abe continua a fumare beatamente il suo sigaro e non fa altro che ridere.
Non si degna di porgermi la mano e io sono sull'orlo di una crisi di panico.
Intanto, Dolores mi guarda imbarazzata per la maleducazione di suo fratello e immediatamente si avvicina a me per cercare di aiutarmi.

"Sei sempre il solito cafone, Abe.» grida contro il fratello che scoppia in una risata che diventa sempre più irritante.

Nel frattempo, Dolores mi porge la sua mano e mi incoraggia a ripristinare una postura ben lontana da quella di un dinosauro.

"Un giorno voi donne dovrete spiegarmi cosa ci trovate di tanto attraente in mio fratello" mi sussurra appena all'orecchio ed il suo tono è estremamente saccente, forse voleva farmi intuire che suo fratello è un playboy ma io sono ben cosciente del guaio nel quale mi sono cacciata.
Comunque mi sento un po' sotto esame perché quando Dolores si avvicina a me sento che scruta i particolari del mio volto e io quelli del suo. Ha i capelli neri, grandi occhi del colore della nocciola, stessa pelle olivastra e abbronzata di Abe e un corpo snello e sinuoso. Ad occhio e croce credo che abbia sui trentacinque anni, posso definirlo dalla giovinezza del suo viso.
Sorrido forzatamente ma temo di stargli antipatica a propri e come biasimarla:

mi ha beccata ad armeggiare nuda sul corpo di suo fratello!

Comunque sia, dopo qualche minuto di silenzio in attesa che Abe finisse di fumare il suo sigaro, Dolores finalmente mi conduce all'intero della sua abitazione. È una villetta niente male in stile liberty, i colori che prevalgono sono il nero e il bianco e io mi perdo tra le noti di quel design minimale. D'un tratto, un bambino dai capelli neri e ricci fa ingresso nell'ampio salotto e in men che non si dica si scaraventa tra le braccia di Abe.

"Zio! Zio! Zio! Finalmente sei tornato" grida febbricitante con una vocina stridula ma altrettanto dolce. Questo bambino è davvero bellissimo, ha gli stessi occhi zaffiro di suo zio e il suo medesimo sorriso.
Vedo Abe stringere forte tra le sue braccia il bambino per poi posizionarlo sulle sue spalle. Viaggiano per casa insieme mentre simulano un volo aereo e il bambino ride di cuore, una risata gioiosa che solo un'anima pura può concedersi. Vedo Abe davvero contento e la sua leggerezza in qualche modo riesce a tranquillizzare anche me.

"Mi pequeño, mi te perdiste tanto!"

*Piccolo mio, mi sei mancato tanto!*

vedere quel lato così affettuoso di Abe quasi mi fa commuovere, è come se avessi davanti a me un altro uomo.
È una scena davvero tenera e non posso smettere di ammirare la bellezza di questo momento. Non so cosa stia elaborando la mia mente nel vedere Abe con un bambino tra le braccia ma devo di certo allontanare quei pensieri utopici.

"Comunque, a parte tutto, piacere Dolores" si presenta la donna dagli occhi scuri porgendomi la sua mano. Io la stringo forte perché detesto chi non lo fa e la sua espressione rimane invariata, oserei dire glaciale ma non demordo.
Nel frattempo, Abe ed il bambino sembrano essere usciti di casa e Dolores gentilmente mi fa accomodare a tavola.
Siamo sole e la cosa non mi tranquillizza affatto, quella donna sembra essere troppo fredda, è l'esatto contrario di suo fratello e io non sono abituata a rapportarmi a persone così apatiche dato che io sono un vulcano di emozioni.
Intanto mi siedo dinanzi al tavolo ovale e sono attenta a piegare le gambe perché devo nascondere assolutamente l'assenza del mio intimo, altrimenti qui scoppierebbe la Seconda guerra mondiale.

"Avevo pensato di prendere del sushi e menomale, dato il vostro ritardo qualsiasi altra cosa sarebbe diventata fredda come l'Antartide!" ride sarcastica facendo di nuovo riferimento a quell'episodio imbarazzante e io vorrei sotterrarmi.
Fredda come l'Antartide, sarai forse tu cara Dolores. Lei mi porge dei roll di salmone e io provo ad usare le bacchette ma non ci riesco, non ho mai imparato ad usarle e maledico il mio essere impacciata. Questa sera non ne azzecco proprio mezza e spero vivamente che Abe non tenga conto del mio essere rimbambita altrimenti scapperebbe via. Il silenzio sta diventando davvero imbarazzante senza considerare il fatto che sto mangiando il sushi con le mani perché non riesco ad usare queste cazzo di bacchette.

Ma dico io, questa qui non poteva darmi delle posate, vista la mia difficoltà nell'usare questi pezzi di legno?

Sto pensando che gode nel vedermi soffrire, forse è sadica più di quanto lo sia suo fratello, sarà di famiglia.

"Dunque, da quanto tempo state insieme tu e mio fratello?" spezza il silenzio con una frase del tutto inaspettata e io rimango qualche secondo a bocca aperta perché non so davvero cosa rispondere.

Adesso sì che sono in grandissima difficoltà.

Abe ed io stiamo insieme? Oh, cazzo.
Io non lo so, cioè personalmente mi sento legata a lui da almeno tre mesi ma ... la nostra è una relazione?

Tutte queste domande mi affollano nella testa e Dolores ha in viso una espressione davvero perplessa. Devo cercare immediatamente una risposta valida altrimenti penso che questa donna mi porterà ufficialmente al manicomio.

"Usciamo insieme da qualche mese." balbetto mentre il riso mi si incastra in gola e devo bere un sorso d'acqua per non rischiare di soffocare.

Di male in peggio direi.

In questo momento, vorrei solo scappare via perché non mi sento affatto a mio agio in quanto questa donna mi mette davvero in soggezione

"Ah, "uscite insieme". Wow, non sentivo questa parola dal collage." di nuovo torna questo suo Black humor e sto per perdere davvero le staffe. Ho capito che la differenza d'età tra me e Abe è evidente però non serve farmelo notare con battute strampalate. Non ho molta pazienza e non ho voglia di essere sminuita da una donna acida e scorbutica.

"Beh, allora "ci frequentiamo" da qualche mese. Va meglio adesso?" rispondo a denti stretti provando a mantenere i nervi saldi.
Principalmente lo faccio per l'amore che provo verso Abe altrimenti l'avrei già mandata a quel paese.

"Senza offesa ma non puoi "uscire insieme" o "frequentare" i ragazzi della tua età?" mi risponde a tono e in questo momento ha una tale faccia da schiaffi da far perdere la pazienza persino ad un premio Nobel per la pace. D'un tratto lei si guarda intorno per accettarsi della nostra solitudine, come se volesse farmi chissà quale rivelazione e una volta appurata l'assenza di Abe, mi prende le mani e mi guarda intensamente.

"Ti chiedo scusa ma questa della differenza d'età è una questione personale, una ferita ancora aperta. Perdonami. " ha lo sguardo perso nel vuoto e mi rendo conto che sta soffrendo per qualcosa: conosco quel dolore di chi ha il cuore spaccato per amore. Del resto, io ho patito molto per quel poliziotto senza cervello e solo adesso sto avendo la possibilità di sfiorare un brandello di cielo.

"Sarò diretta con te: Ti prego, stai molto attenta a mio fratello. Gli uomini non sono mai come credi." la sua voce è diversa, un misto di preoccupazione ed ansia e io non posso fare a meno di nascondere la mia tensione.

"Mi stai parlando come se non lo conoscessi affatto ." rispondo a mezza voce, nascondendo la verità.
Intanto, sotto il tavolo i miei piedi battono a ritmo di un ticchettio fastidioso: so che Abe ha dei segreti, come ad esempio quello di sua figlia ma io non me so nulla e comincio ad avere davvero paura. Io sono innamorata di un uomo che non conosco, io faccio in continuazione l'amore con un uomo di cui poco e niente.

"Tesoro, fidati. Tu non lo conosci davvero." mi sussurra con un timbro di voce pacato e ho come la percezione che la sua freddezza iniziale fosse solo una maschera.
Comunque, non posso negare che quella sua affermazione mi pone in estremo imbarazzo.

"Sai, da quando è morta Britney la sua vita è completamente cambiata. E io ho paura. Molta paura, perché Olivia-" viene improvvisamente interrotta dal rumore della veranda che si apre e smette di parlare.

Immediatamente tace e io sento il respiro mancare perché le parole di Dolores non sono affatto confortanti: perché ha nominato Olivia?

L'ombra di Abe che ha sulle spalle il pargoletto mi stringe il cuore e vorrei vederlo sempre così sereno ma in questo momento sono pronta per svenire.

Voglio conoscere il passato di Abe, desidero sapere chi è Britney, voglio scoprire particolari e dettagli della sua vita ma soprattutto non voglio più vivere nell'ombra.

"Mamma, guarda cosa mi ha regalato lo zio!" grida il bambino esaltato mentre scende dalle spalle dello zio e mostra un distintivo finto ed una pistola giocattolo che vagamente ricorda la calibro 22 di Abe.

"Adesso sì che sembro un poliziotto proprio come lo zio." ride il bambino estasiato mentre Abe gli accarezza con affetto i ricci neri. Poi il bimbo si stropiccia gli occhi e porge lo sguardo verso di me, mi scruta con attenzione e io sorrido come una ebete.
Ma non posso farci nulla, adoro i bambini e per di più vedere Abe così felice mi rasserena.

Avevo proprio bisogno di un po' di felicità considerando la sofferenza che mi ero trovata a sperimentare nell'ultimo mese.

"Zio, lei è la tua nuova fidanzata?" chiede il bimbo gridando e questa domanda innocente mi fa presagire che non sono stata l'unica donna che ha varcato le porte di questa abitazione. Intanto, Abe si siede di fianco a me, si schiarisce la voce mentre si versa del prosecco nel bicchiere.
Improvvisamente si sente nervoso e lo noto dal fatto che beve il contenuto del calice in un solo sorso. Aspetto la sua risposta come un fulmine, un tuono, non so cosa dirà ma non vedo l'ora di sentirlo.

"Sì, Francisco." e quella rivelazione piomba nel mio cuore come fosse un tornado.

Io e lui fidanzati? Cielo, sto per morire, chiamate un'ambulanza, per favore!!

Probabilmente, è solo una risposta di circostanza ma sapere di essere la sua donna in qualche modo mi emoziona.
Ho sognato per anni questo momento e adesso viverlo, è così irreale, ma devo crederci perché non sto sognando, sto vivendo.

"Tesoro, adesso vai a dormire. Domani mattina dovrai alzarti presto, saluta Margot e lo zio." la voce di Dolores mi riporta alla realtà e il bambino nel sentire le parole di sua madre, saluta me e Abe con un dolce bacio sulla guancia.

"Parece un oso, pero no lo es."
*Sembra un orso, ma non lo è*, il bambino si avvicina a me e farfuglia al mio orecchio queste parole in spagnolo: si riferisce a suo zio e io rispondo con una risata divertita mentre Abe a sua volta scoppia a ridere.

"Avete finito di tramare alle mie spalle?" scherza il bel poliziotto e quando ci guardiamo negli occhi l'atmosfera è carica di elettricità. Il mio respiro però diventa pesante perché mi tornano in mente le parole di Dolores. Il nome di "Olivia", lo sento nelle orecchie come un eco ed inizio a tremare.

"Zio, prometti di tornare presto a trovarci e portare anche Margot." Francisco implora Abe e il volto dell'uomo è così avvolto dalla dolcezza che non mi sembra vero.
Con quel bambino sembra davvero un'altra persona e come vorrei che fosse sempre così, dolce, premuroso e affabile.

E il pensiero che mi ronza nella mente non è assolutamente dei migliori: Margot, fai la seria, potresti mai avere un figlio da quel don Giovanni da strapazzo? Ma piantala.

"Te lo prometto. " risponde e il bambino sembra perdersi nel buio delle scale.
Poco dopo, Abe si rende conto del mio cambiamento di umore, così si sposta verso di me e mi stringe forte la mano nella sua.

"Tutto bene? Dai non pensarci, vedrai che si risolverà tutto..." mi chiede premuroso mentre mi accarezza il palmo della mano e leggo nelle sue pupille blu un vago barlume di eccitazione. Io annuisco e fingo di essere semplicemente imbarazzata.

Abe continua a guardarmi negli occhi: mi possiede l'anima, ha il mio cuore e il mio corpo.

Il suo sguardo è ingordo, quest' uomo è davvero insaziabile e io non posso negare che ho un appetito incontenibile di lui.

Dolores si alza dal tavolo e segue suo figlio, probabilmente va a metterlo a letto e Abe ed io rimaniamo da soli.
Lui ne approfitta perché infila le sue dita sotto il tavolo e comincia a carezzare il mio vestito, mi sta facendo intendere che vuole darsi da fare come sempre, vuole toccarmi, bramarmi, come se la mia pelle fosse davvero una necessità.

"Riesci a resistere fino a quando torniamo a casa?" domando e intanto la mia intimità è di nuovo pronta per lui: è umida e pulsa di desiderio. Immagino le sue mani grandi sul mio corpo, quando preme aggressivo forte sulla mia pelle.

"No, anche perché sai bene che non torneremo a casa! Dobbiamo partire!" sussurra insediando il suo dito tra le mie cosce. Non si muove ma inizia a toccarmi tra le gambe e il suo desiderio è davvero prorompente.
Io mi tappo la bocca più forte che posso cercando di non far uscire nemmeno un mezzo respiro dalla mia bocca.

Non mi perdonerei una simile figura di merda!

Lui avvicina le sue labbra alle mie e mi guarda negli occhi mentre le sue mani sapienti mi accarezzano proprio lì.
D'un tratto, la sua lingua selvaggiamente si infila nella mia bocca. Mi piace l'umido della sua lingua che passa dalla sua bocca alla mia. Che entra e cerca il mio sapore, cerca il mio miele.

"Vorrei sapere cosa c'è di vero e cosa no, tra di noi." domando ancora e lui in tutta risposta mi prende la mano e la appoggia sulla sua erezione.

"Questo è vero. Il mio ca**o duro per te di continuo, è vero"

Non è proprio la risposta che volevo ma con lui i preliminari sono sesso allo stato puro e non posso negare che la mia mente si annebbia. Infila prima un dito solo con la mano a coppa sul mio pube, con il pollice che tocca il clitoride in piccoli cerchi. Rispondo al suo dito e sento che non mi basta più così diventano due, poi tre. Entra ed esce con quelle dita sfrontate che mi aprono sempre di più. La paura di essere scoperto lo eccita e anche io, incurante delle possibili conseguenze, mi lascio coinvolgere e trascinare in quello stato di stordimento.

D'un tratto, sentiamo dei passi avvicinarsi verso la nostra posizione e in men che non si dica, Abe allontana le sue mani dalla mia intimità e torna a far finta di mangiare.

"Allora come vi siete conosciuti?" la voce di Dolores è sempre più vicina ai nostri corpi e io di fronte quella domanda rimango un po' interdetta.
Guardo Abe e spero che risponda lui perché sarebbe davvero imbarazzante rivelare che Abe è il migliore amico di mio padre.

"Margot, cedo la parola a te. Questi sono racconti da donne. come immaginavo Abe si rivela il solito stronzo. Non basta essere intontita per il momento di passione di poco fa, adesso pure la domanda sul nostro primo incontro.

Oh, Dio, aiutami tu. Ti prego.

Gli occhi di Dolores sono fissi nei miei mentre attende una risposta soddisfacente.
Io rimango in silenzio, intanto Ab avrà bevuto almeno tre calici di prosecco.
D'un tratto, il volto di Dolores cambia, si chiude in una espressione a dir poco crucciata, come se avesse appena avuto un bruttissimo pensiero.

A quanto pare la bipolarità è un vizio di famiglia!!

"Ma tu non sarai per caso la "piccola Margot"?" a quanto pare questo nomignolo insignificante affibbiatomi da mio padre è rimasto nell'immaginario collettivo di tutti.

"Cioè tu vai a letto con la figlia del tuo migliore amico?" grida la donna disgustata mentre guarda suo fratello con fare nauseato. Di certo non mi aspettavo una simile reazione e credo neanche Abe dato che inizia a sospirare lentamente.

"Non solo è una ragazzina ma è persino la figlia del tuo migliore amico. Dovresti vergognarti, dopo tutto quello che Lucas ha fatto per te, tu lo ripaghi in questa maniera ?" le parole di Dolores sbattono contro la coscienza di Miguel che effettivamente ha iniziato a vacillare.
Giuro di non averlo mai visto così fragile mentre si tiene la testa fra le mani e non osa guardare negli occhi sua sorella.
Ha lo sguardo perso nel vuoto e chissà a cosa si riferisce Dolores quando dice "tutto quello che Lucas ha fatto per te", vorrei tanto saperlo eppure come sempre non so nulla.

Io nel frattempo, non riesco a parlare e forse è meglio così perché non saprei davvero cosa dire.

"Per te una donna vale l'altra, perché proprio lei? Perché proprio la figlia di Lucas?" la voce di Dolores è davvero carica di risentimento e non avrei mai voluto assistere ad un loro litigio.

"Perché devi segnare per sempre una ragazza che ha appena cominciato a vivere?" sono a dir poco sconvolta dalla reazione tanto esagerata di Dolores.
Ma comunque non posso darle torto e ho iniziato a temere il confronto con mio padre. Sarà davvero difficile spiegare ciò che stiamo vivendo Abe ed io alla mia famiglia. Soprattutto a quella bigotta di mia madre che crede ancora alla verginità pre-matrimoniale.

Mio Dio, se sapesse che faccio almeno due volte al giorno l'amore con "Abe" andrebbe davvero su tutte le furie e mi porterebbe da un esorcista.

"Dolores, comprendo il tuo punto di vista ma non è così come credi." risponde Abe con la sua solita voce roca. Sono nell'occhio del ciclone, in un litigio davvero imbarazzante e vorrei che Miguel rispondesse con delle parole di cuore.

Non so cosa aspettarmi, so solo che nel corso di questa serata ho sognato più volte di scappare via.

"Parlerò con Lucas non appena ciò mi sarà possibile e non sto giocando con lei altrimenti non l'avrei mai portata qui. E lo sai bene." a quelle parole Dolores rimane in silenzio e anche Abe.
L'assenza di parole è così frastornante che il poliziotto pensa bene di cambiare argomento.

"Dunque, dov'è il mio colombiano preferito? Al lavoro?" chiede Abe probabilmente facendo riferimento al marito di Dolores mentre comincia a mangiare del sushi con la sua solita poca compostezza.

Addirittura, lo afferra con le mani e io tento di trattenere una risata perché l'espressione di Dolores non sembra affatto felice.

"Miguel, non ho davvero voglia di parlarne." risponde crucciata mentre lo guarda negli occhi.

"Come sarebbe che non hai voglia di parlarne?" domanda in tono sarcastico.

"Devo davvero dirti che mio marito è scappato con una ragazzina?" esplode e una lacrima le irriga il viso.

"Era davvero necessario che ti dicessi che Samuel ci ha lasciato per una ragazzina poco più che ventenne? Sono scoppati in Colombia ieri notte..."

E lì il sangue mi si gela perché ho davvero un cattivo presentimento: durante la cerimonia di polizia Lizzie era pensierosa e triste e mi aveva confessato di essersi innamorata di un colombiano.

Sto sognando troppo? Forse sì, ma di solito il mio istinto non mi tradisce mai.

Comincio ad inspirare velocemente perché l'ansia si impadronisce del mio corpo. Abe intanto stringe i pugni ed ha una espressione davvero furibonda.

Io invece rimango di nuovo in silenzio perché temo che Lizzie si sta cacciata proprio in un bel casino...

Io ed Abe ci guardiamo intensamente: anche lui ha il mio stesso presentimento.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top