Capitolo 3
"Papà perché non ci parli mai della mamma?" chiese Ena guardandolo.
Il papà non disse nulla, guardò le pareti accorgendosi del modo in cui Ena era riuscita a non far cadere le gocce d'acqua sul pavimento. "È un'altra tua invenzione?" chiese sorridendo rivolto ad Ena. Jenny sbuffò poi disse: "Ti prego, non cambiare discorso". Jenny era molto piccola quando aveva perso sua mamma. Avrà avuto 4 o 5 anni per questo non ricordava nulla di lei. "Almeno dicci il suo nome non ti chiediamo molto" chiese Ena.
Il papà guardò in aria come per riflettere, poi abbassò lo sguardo e disse "...Tiffany...", "TIFFANY?" urlò Jenny. "È un nome bellissimo!!!" continuò. "Tiffany..." disse invece Ena a bassa voce correndo in camera sua. "C'è qualche problema?" chiese il padre prima che l'ombra di Ena sparisse del tutto.
Ena si chinò sotto il letto e tirò fuori il diario e la penna "Tiffany..." continuava a ripetere. Ena non capiva: poteva essere quello il diario di sua mamma? Avrebbe tanto desiderato incontrarla prima che la sua anima raggiungesse il cielo!
"Almeno Jenny ha avuto l'opportunità di conoscerla" pensava rigirandosi quella strana penna nella mano. "Ehi c'è qualcosa che vorresti dirmi?" chiese il papà affacciandosi alla porta. "No, no..." disse Ena mentre col piede spingeva di nascosto il diario sotto il letto. "No, no è che... ho fame!" improvvisò. Il papà la guardò con aria dubbiosa: "Ok! Jenny ha quasi finito!" disse il papà sparendo in cucina e appena lasciò la stanza Ena afferrò il diario e prese la seconda pagina.
Felicità e domande.
20 settembre. Finalmente ho trovato i pezzi mancanti per costruire il pianoforte. Trovare il petalo di rosa ed il giglio bianco è stato facile ma trovare il soffio di vento è stata veramente un'impresa! Adesso posso costruirlo. Non credevo che fosse così complicato. Dopo dovrò scegliere lo scopo perché come scritto nelle 10 regole dovrò dare allo strumento musicale magico uno scopo prima che il tramonto, del giorno in cui ho finito di costruirlo, sparisca all'orizzonte. Per questo sto aspettando prima di costruire. Quando sono andata a bere dal fiume ho incontrato un ragazzo. Abbiamo parlato un po' dopo mi ha regalato una rosa rossa. È stato veramente carino...
Tiffany.
Ena chiuse il diario e lo mise sotto il letto insieme alla penna poi guardò l'orologio: le 19:00 e 3 secondi. Andò in cucina dove il papà era seduto aspettando che Jenny versasse la zuppa. Ena non disse nulla e si sedette accanto al papà.
"Dimmi come mai quando hai sentito il nome di tua madre sei corsa in camera tua?" chiese il papà. "No, è che... sai... sentire il nome di mia madre per la prima volta è... strano" disse con un mezzo sorrisetto "E dimmi... cosa ci facevi accanto al letto?" Ena rimase in silenzio "È pronta la zuppa!!" urlò Jenny fieramente versandola per ognuno. Ena sospirò. Jenny l'aveva salvata! Non aveva mai mentito a suo padre e non aveva intenzione di farlo, però non voleva farlo preoccupare, voleva lasciarlo fuori da quella storia.
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