Capitolo 12
Camminò fino a che il sole non iniziò a tramontare. "Devo fermarmi e riposare", pensò posando lo zaino sotto un albero. Si sdraiò e chiuse gli occhi. Però non riusciva a dormire. Non poteva. Aprì gli occhi e fissò le stelle. Erano veramente stupende. All'improvviso una stella cadente le frecciò davanti. "Una stella cadente !!!", esclamò ad alta voce. Chiuse gli occhi ed espresse un desiderio: "Vorrei tornare a casa e rivivere quest'avventura!!!". Si alzò e si mise lo zaino in spalla, superò un paio di alberi e vide uno spettacolo stupendo: "Lucciole!!!". Migliaia di lucciole danzavano sotto i suoi occhi. "Non avevo mai visto delle lucciole!!!", disse Ena mentre fissava quello spettacolo. Sbadigliò, si tolse lo zaino dalle spalle e si sdraiò osservando le mille lucine dorate nel cielo e le lucciole fino a che non si addormentò. Si svegliò la mattina dopo. Si alzò ed aprì lo zaino. Prese la bottiglietta d'acqua e ne bevve un po'. Si mise lo zaino in spalla e partì. "Come prima cosa vedrò cosa succede a casa", si disse posizionandosi in un luogo di sole ed aprendo nuovamente lo zaino. Quando il sole toccò la lastra di vetro, come la volta precedente, davanti a lei si materializzò un'immagine. Jenny e suo padre seduti intorno al solito vecchio tavolino con del buon latte davanti. "Papà, ho paura per Ena", disse la prima. "Lei se la saprà cavare!", disse il padre bevendo il latte. Il suo tono di voce non sembrava affatto tranquillo, in realtà aveva paura di perdere anche Ena, però non voleva mostrarlo a Jenny. L'immagine scomparve e solo a quel punto Ena si rese conto di avere un buco nello stomaco. Mise dentro lo specchio e prese un pezzo di pane, che sgranocchiò velocemente. "Ora si che sto' meglio !!!", pensò.
Ad un certo punto la piuma si illuminò e diventò grande. Incastrata sotto al diamante c'era una lettera della mamma.
Cara Ena,
ho visto come ti stai impegnando per ritrovare il piano della pace. Dovrai affrontare altri pericoli, però se ti impegnerai riuscirai a superarli! Vedi, dovrai diventare piccolissima, in modo da riuscire ad entrare nel tronco di un albero. Ecco cosa dovrai cercare: rugiada mattutina, raggio di sole, tre pezzi di corteccia. Infine mescola tutto in una bacinella. Quando aprirai lo zaino dovrai dire tre volte bacinella bacinellas e dopo bere tutto.
Un abbraccio, mamma.
Dallo zaino volò in alto una minuscola stellina, che salì nel cielo e esplose lasciando cadere avanti ad Ena una bacinella. "Ed il primo passo è fatto", pensò Ena. "Di solito la rugiada si trova nell'erba", disse controllando. Quando ne vide un po' strappò delicatamente i fili d'erba e li posò nella bacinella. "Ora un raggio di sole." Pensò: "Un raggio di sole... come sarà possibile prenderlo?", disse a bassa voce. Istintivamente sollevò le braccia in aria ed un raggio di sole immediatamente entrò nella bacinella "Perfetto! Ora tre pezzi di corteccia di un albero", disse emozionata dirigendosi verso un albero robusto che pensò essere un faggio. Prese tre pezzi di corteccia mettendoli nella bacinella. Ena non aveva idea di cosa avrebbe dovuto fare una volta nel tronco dell'albero ma se glielo aveva detto sua madre sentiva il dovere di farlo. Prese un bastone da terra e con quello schiacciò la corteccia dopo aver mescolato tutto. Il risultato fu proprio strano, uscì un liquido verde che aveva il profumo della lavanda. Ena indietreggiò, anche se quell'aspetto non le piacque molto ricordò di doverlo bere e lo mandò giù tutto d'un sorso chiudendo gli occhi. Il sapore era stupendo: prima senti il sapore del cioccolato, poi di quello al latte, poi dei biscotti di Jenny e della torta al cioccolato che aveva assaggiato da piccola per il suo compleanno. Insomma tutte le delizie possibili. Chiuse gli occhi lasciandosi trasportare da quei sapori. Così finalmente poté capire quando i ragazzini parlavano dei dolci della pasticceria che lei non si poteva permettere. Quando quella sensazione svanì, Ena aprì gli occhi e si accorse che la bacinella era enorme e che lei era diventata minuscola come una foglia. Notò che anche lo zaino e il suo contenuto erano diventati piccoli come lei. Così lo indossò sulle spalle e si arrampicò in gran fatica sul faggio fino ad arrivare sopra un ramo. Infilarsi nella corteccia... com'era possibile... ed una volta lì cos'avrebbe dovuto fare? Avrebbe dovuto superare altri ostacoli? Eliminò tutte quelle domande dalla sua mente e pensò invece a sua madre facendosi coraggio. Afferrò con le mani un pezzo di legno e lo strappò. Sotto vide un tunnel. Piano si aggrappò e scese. "Whow!!!", esclamò. Era sotto la corteccia dell'albero e c'era un vero e proprio regno sconosciuto! Osservò meravigliata quel luogo però non potendo non accorgersi che lo zaino si era illuminato. Lo tolse dalle spalle e capì che era la penna a provocare quella luce. La penna di sua madre.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top