Capitolo 10
Ena fissò allibita la piuma diventare sempre più grande e salire in superficie. La raggiunse e ci si aggrappò per uscire dall'acqua, e come fu sulla riva si accorse di non poter respirare fuori dall'acqua con la bolla d'aria. Perciò la sputò e al primo contatto con l'aria la bolla si sciolse e diventò acqua che cadde nel lago.
Aggrappata alla piuma e col cuore a mille, Ena tossì due volte e vi si sdraiò sopra, ad osservare il cielo sereno sopra di lei. Il cristallo, ormai diventato enorme, le faceva da specchio. Fissò il riflesso, che all'improvviso si mise a parlare: "Le ventisette rocce rappresentano le ventisette Muse uccise". Ena sobbalzò: "Sono i loro strumenti, ormai trasformati in rocce. Una di quelle purtroppo andò persa, essa rappresentava lo strumento suonato dalla musa Tiffany, il piano della pace. Queste ventisette rocce sono l'accesso al Mondo di Mezzo. Purtroppo quando l'ultima musa venne catturata, il portale si chiuse. Se troverai le ventisette rocce, ormai ventisei, e metterai al centro questa piuma, allora troverai il piano della pace e la ventisettesima roccia che ti riporterà nel tuo mondo. Quando il diadema toccherà dell'acqua la piuma tornerà ad essere delle sue naturali dimensioni".
Il riflesso smise di parlare e scomparve. "Le ventisette rocce?" si chiese Ena... Stremata, chiuse gli occhi e si addormentò, cullata dalle onde.
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