Piani brillanti e lezioni imbarazzanti

Preparatevi a un povero Severus maltrattato. Un POV Hermione, ogni tanto ci casco, per uno dei capitoli più imbarazzanti che abbia scritto... e lo sapete cosa ho scritto!

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Hermione aprì la porta, permettendo alle altre di entrare. «Avete idea del perché siamo qui?» Le ragazze si strinsero nelle spalle. Buio pesto.

«Pensavamo che lo sapessi tu, Hermione» Rispose Tracy passandole davanti. Quella ragazza non perdeva occasione per mostrarsi perfida nei suoi confronti. Cominciava a mancarle Dafne, era sempre così gentile.
L'aula era... non era un'aula! Sembrava quell'incubo della stanza della professoressa Cooman, ma non così opprimente. 

Non c'era nessun banco! Dove erano finiti?
Al loro posto una serie di divanetti disposti in diverse file concentriche e tutti orientati verso il caminetto che ardeva allegramente. "Sembrano comodi, ma preferivo il mio banco. Adesso dove li appoggio il calamaio e la pergamena per prendere appunti?"

Lavanda entrò giusto dietro di lei. «Wow! Che posto carino, guardate!» 
Padma e Patil, abbracciate, la seguirono verso uno dei divanetti centrali. 

«Ci sediamo qui?» Pansy indicò uno dei divani più esterni, al cui fianco un basso tavolino ospitava diverse tazze e una teiera fumante.
Tracy le si sedette immediatamente a fianco, mentre Millicent lasciava a Hermione il posto centrale.

«Che buon profumo, cos'è?» Chiese Luna, che si era seduta giusto di fronte a loro, le sue compagne di casa, invece, si erano radunate tutte dall'altro lato della sala e lei le salutò allegramente con la mano. Povera Luna e che stronze le Corvonero.

«Credo sia una varietà di lavanda, quella con i fiori a forma di spighe» Il profumo era dolcissimo ed estremamente rilassante. 

«Luna, ti spiace se mi siedo con te?» Chiese Ginny. Si era tagliata i capelli ancora più corti e sembrava proprio un ragazzo, tanto che un paio di ochette Tassorosso avevano sghignazzato vedendola. Per fortuna Ginny si era dimostrata superiore e le aveva ignorate.

«E brava cognatina! Vieni qui vicino a noi» Esclamò Pansy. Riusciva a essere sempre allegra, chissà come faceva.
Ginny e Luna formavano una strana coppia, però nessuna delle due sembrava in imbarazzo. Nessun altro si siederà con loro, però, non è giusto!

Ginny si voltò, si inginocchiò sul divano, appoggiando le braccia sullo schienale e fece loro una linguaccia. Le ragazze scoppiarono a ridere. «Anche i vostri ragazzi sono stati spediti a fare i compiti?» 

«Già!» Rispose Pansy, «Sembravano cuccioli smarriti quando la McGranit ha detto loro che non potevano seguirci» Ridacchiò.

Tracy si raddrizzò e sistemò la gonna. «Però Potter aveva un'aria strana, non lo avete notato? Teneva gli occhi bassi ed è stato il primo a uscire, neanche avesse paura che la prof cambiasse idea» Era vero! Come aveva fatto a non accorgersene? Doveva tenere d'occhio meglio i suoi due protetti, ma da quando Harry aveva Draco le dava talmente pochi grattacapi che si era impigrita.

Le ragazze la fissavano. «Tu non sai proprio niente Hermione?» Chiese Ginny, ripetendo senza saperlo la domanda che le aveva appena fatto Pansy.

«No, ve lo ripeto, non ne ho idea» Perché lei doveva sempre sapere tutto? Era tanto difficile da accettare che, una volta tanto, non fosse a conoscenza di qualcosa?

«Ok, non te la prendere» Rispose Ginny seccata. Abbassò la voce. «Piuttosto, avete risolto il problema di Neville?» 
Di nuovo tutte si voltarono verso di lei. Oh! E basta!

«No Ginny, non abbiamo ancora trovato la soluzione» Non era la sola a doversi far venire le idee, tanto più che quando proponeva qualcosa c'era sempre qualche Serpeverde che la contraddiceva.
Era tanto più semplice quando era sola con Harry e Ron, nessuno dei due si sarebbe mai azzardato a obbiettare. Invece, Draco e company sembravano provarci quasi gusto.

«A me sembra che la soluzione sia una sola» Espose Ginny, non le guardava neppure, si ispezionava le unghie alla ricerca di pellicine, alla fine, avvistata la sua preda, si infilò un dito fra le labbra e strappò via con i denti la cuticola a fianco all'unghia. Che schifo. Assomigliava sempre più a Ron.

«Sì, beh. Peccato che sia poco praticabile» Sentenziò Hermione incrociando le braccia.

La camicetta si tirò sul seno e Ginny alzò gli occhi giusto un istante. «Sono andati in Finlandia! Possibile che non riescano a arrivare a Londra?» Commentò.

«Shht! Non ti fare sentire!» La sgridò Millicent con il suo vocione. Ovviamente tutte si voltarono verso di loro, ma bastò che Ginny e Pansy le fissassero per farle desistere.

«Però che noia una lezione con tutte ragazze, nessuno che si faccia gli affari propri» Declamò Pansy a voce abbastanza alta da farsi sentire da Lavanda che cercava di tendere l'orecchio. Che impicciona.

«E comunque, Ginny» Riprese Hermione, non poteva sopportare che il discorso rimanesse a metà. «I due che sai, non possono usare lo stesso metodo dell'altra volta perché qualcuno ha requisito le loro scope. Possono prenderle solo per gli allenamenti e le partite»

«In così poco tempo non possono volare fino a Londra e poi, perdonatemi, ma Neville non mi sembra molto a suo agio sulla scopa» Intervenne Luna. Un silenzio imbarazzante colse i presenti, mentre la ragazza, con tutta la tranquillità del mondo, si voltava e si accomodava come Ginny, al contrario sul divano. «Se non volete essere udite potete usare un incantesimo silenziante. Certo, non avreste evitato che io vi sentissi, ma potevate chiedermi di andare a sedermi un po' più distante» I grandi occhi rotondi della ragazza vagavano fissando un punto imprecisato appena sopra le loro teste e con le mani giocava con una catena a cui era appeso un grosso ravanello rosa.

«Luna... che dici, ci fa piacere che tu stia qua con noi» Rispose Hermione prima che le Serpeverde prendessero la parola. Si sentiva abbastanza sicura con Pansy, ma delle altre due non poteva essere certa, avrebbero potuto farsi sfuggire qualunque cosa. 

Luna piegò la testa di lato e strizzò gli occhi, tanto che Hermione fu tentata di guardare cosa ci fosse dietro le loro spalle, poi, apparentemente soddisfatta, posò lo sguardo su di loro.
«Grazie» Rispose con un'espressione indecifrabile. «Ci sono altri modi per andare a Londra, sapete che la prossima domenica c'è la gita a Homesgate? Il binario 9 e 3/4 porta direttamente a Londra»

Ci mancava solo quello, era già difficile tenere a bada le idee bislacche dei suoi abituali compagni, ma quelle, per lo meno avevano un senso. Con Luna non si poteva mai sapere dove sarebbe andata a parare.

Pansy si rivolse alla ragazza. «Sì, ma ci impiega tutto il giorno per arrivare, come farebbero i ragazzi a tornare in tempo per il rientro?» La sua Giratempo avrebbe fatto veramente comodo. Per l'ennesima volta si diede della stupida per averla restituita.

«Ma grazie per l'aiuto Luna, è una buona idea e ne terremo conto» Si intromise, se le fosse andata bene quella storia poteva finire lì e non ci sarebbero state implicazioni pericolose.

Sfortunatamente, Luna parve interessarsi ancora di più alla cosa e il suo sguardo si fece più attento. «Non sapevo che ci fosse un limite di tempo. Non me lo avevate detto» Ecco, così sembrava una sfida! Oh no! Non l'avrebbero più fatta desistere! «Allora...» Disse, fissando lo sguardo in alto, in cerca di risposte. «Ci sarebbe il Nottetempo. E' molto più veloce del treno»

Tracy e Pansy si scambiarono uno sguardo d'intesa, ma la grossa voce di Millicent le fece voltare. «Non fanno salire gli studenti durante l'anno scolastico. Vi ricordate quando Robert ha provato a tornare a casa, il primo anno?» Hermione non aveva idea dell'episodio a cui si stesse riferendo, ma le altre annuirono convinte.

«Scusate, non lo sapevo» Riprese Luna. «In questo caso possono sempre andarci volando»

Fece per intervenire, ma Ginny la batté sul tempo. «Non hai sentito quello che dicevano prima? Le loro scope...»

«Non sono il solo metodo per volare. Vediamoci nel bosco, alla fine delle lezioni e vi mostrerò una cosa meravigliosa»

Hermione aveva i suoi dubbi circa quello che la Corvonero potesse considerare "meraviglioso", ma se quello metteva fine alla discussione era più che disposta a accettare. «Va bene, se...»

L'arrivo del professore pose fine alla questione. «Per Merlino! Che diamine è successo alla mia aula?» Entrò imprecando, la sua voce, così femminile e a tratti troppo acuta, grattò sui nervi di Hermione. Era più forte di lei, non c'era traccia del cipiglio del Professor Piton in quella donnina troppo minuta e sgraziata.

«Immagino che la professoressa McGranit abbia provato a mettervi il più possibile a vostro agio, in considerazione della natura alquanto scomoda dell'argomento che andiamo a trattare» 
Si sedette su una grossa poltrona di velluto dall'aspetto consunto e, per un istante un'espressione di puro sollievo passò sul suo viso.

«Perché siamo qua, professore? E per quale ragione ci hanno separato dai maschi?»

«Dritta al punto signorina Chang. Ebbene, ho ritenuto opportuno farvi lezione in separata sede rispetto ai vostri compagni, per evitare battutine sciocche e doppi sensi che creerebbero solo malintesi. E il motivo che ha reso necessario tale accorgimento è che questa sarà la prima e unica lezione di... educazione sessuale» 

Hermione si sentì avvampare. Si guardò in basso, indossava i vestiti quindi non era un incubo. Stava succedendo davvero. Lei, la più imbranata del mondo, che non era ancora stata in grado neppure di dare il suo primo bacio, rinchiusa in una stanza con tutte le pettegole possibili e Piton a parlare di sesso. 

Voleva morire.

Il professore si alzò in piedi. «Mi rendo conto che preferireste morire piuttosto che essere qui, ma vi assicuro, signorine, che tutte le vostre compagne, e dico proprio tutte, stanno provando il vostro stesso imbarazzo» A giudicare dall'espressione spavalda di alcune ragazze Hermione era abbastanza certa del contrario, ma non avrebbe alzato la mano per dirlo neppure se l'avessero minacciata con un Avada.

La donna, cioè... il professore, agitò in aria la bacchetta. «Spero non vi aspetterete che io vi parli di qualcosa di sconveniente o intimo come l'atto sessuale. Se è così vi siete illuse. Parleremo invece della riproduzione umana» Un modellino apparve sospeso in aria. Hermione aveva visto una cosa simile nell'aula di scienze, quando frequentava la scuola babbana, prima ancora di sapere di essere una strega. Non era altro che la rappresentazione di un apparato riproduttivo femminile, con le trombe di Falloppio, le ovaie e tutto il resto, solo la parte finale, dove avrebbero dovuto trovarsi i genitali, era stata censurata.

Lasciò andare l'aria che non si era neanche accorta di trattenere.
Piton si guardò attorno. «Qualcuna di voi sa dirmi di cosa si tratta?»
Senza riflettere la sua mano scattò in aria.

«Signorina Granger! Perché non sono affatto sorpreso? Avanti, ci illustri le meraviglie del corpo femminile»

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Il professore sembrava provato. Hermione non riusciva a capire per quale ragione, visto che aveva parlato quasi sempre lei.

Era stata brillante! Non poteva far altro che complimentarsi con sé stessa. Non solo aveva saputo le risposte a tutte le domande, che erano state insolitamente poche, ma addirittura aveva sostituito il professore in diverse spiegazioni piuttosto particolareggiate.

Piton, prostrato sulla sedia, si reggeva la testa con una mano. «E ora, che siamo finalmente giunti alla fine di questo supplizio, confido che nessuno abbia domande, vero?» Come poteva anche solo metterlo in dubbio? Hermione sapeva di aver esposto tutti gli argomenti in modo magistrale, aveva senza ombra di dubbio chiarito ogni aspetto. Non c'era più niente da dire.

Impettita e orgogliosa, si guardò attorno. Le sue compagne avevano facce allibite e stanche, nessuno osava muoversi. Molto bene.

Poi, a tradimento, Millicent sollevò piano piano la mano. Cosa?  «Professore... quale... qual'è l'età giusta per... per farlo?»

Piton sollevò il viso di scatto. «Come? Cosa... io non lo so...» Si schiarì la voce. «Signorina Bulstrode, non c'è una risposta giusta, io non le posso dire una cosa del genere, però è palese che...»

«E se dico di no e il mio ragazzo mi lascia?» Chi aveva parlato? Hermione non era sicura, non l'aveva vista, era ancora troppo sconvolta che ci fosse una domanda a cui non sapeva rispondere.

Anche Piton sembrava altrettanto sconvolto, forse non sapeva la risposta nemmeno lui «Ma che razza di domanda? Non avete un po' di amor proprio?»

«I ragazzi sono stronzi!» Intervenne una ragazza di Tassorosso, Hermione l'aveva vista tenersi per mano con un ragazzino tutto brufoli e lentiggini che sembrava tutt'altro che come lo aveva definito lei. «Fanno tutti i carini, ma se poi gli dici che non vuoi ti mollano come niente!» Ecco perché non li vedeva più assieme da un po'. Un coro di assensi accolse lo sfogo.

«Signorina Donson, questo non è il luogo per certe dissertazioni adolescenziali» La platea lo ignorò.

«Ma allora, come faccio a capire quando sono pronta?» Chiese nuovamente Cho, la sua amica Marietta le mise una mano su una spalla, aveva le lacrime agli occhi. Starà pensando a Cedric? Magari gli ha detto di no e adesso se ne pente... 

«Signorina Chang. Ho già risposto a una simile sciocchezza una volta, non voglio ripetermi!» Piton si stava alterando, Hermione ne coglieva i segni, ma le ragazzine erano in fermento e, in un certo modo, le capiva, anche lei era curiosa e nessuno avrebbe mai accettato di parlare di certe cose ad Hogwarts. Era un'occasione più unica che rara.

Tremando alzò la mano. «Cosa si prova?» Le sue compagne si ammutolirono. «Insomma... cosa si dovrebbe provare quando si fa quello?» Decine di occhi curiosi fissarono il professore e una pioggia di domande cadde su di lui senza che se ne capisse la provenienza.

«Fa male?»

«Come faccio a sapere se quello che sento è la cosa giusta?»

«E se lui non ci sa  fare, come lo capisco?»

«Ma la prima volta è normale perdere sangue?»

Domande su domande, che si sovrapponevano. Piton si guardò attorno, gli occhi grandi quanto la testa. Un animale in trappola.

«E' vero che per le ragazze è più bello?»

«BASTA!» Urlò, era chiaro che lo avevano messo alle corde. «Dannate ragazzine! Sì! Maledizione Sì! Il corpo femminile ha una maggiore sensibilità» Disse, quasi suo malgrado. «E quindi, con la persona giusta, è... più bello» Arrossì.
Hermione non avrebbe mai sospettato di poter vedere Piton diventare rosso, ma era decisamente color pomodoro!
«MA» Proseguì a voce ancora più alta. «Questo vuol dire anche che, se non è la persona giusta, può essere un grosso grosso pasticcio!» Le ragazze pendevano dalle sue labbra ora. Nessuna fiatava.
«Quindi, signorine, prima di dire di sì, rifletteteci molto ma molto bene» Le fissò in volto, una per una, alcune non ebbero il coraggio di contraccambiare il suo sguardo, altre lo sostennero con orgoglio, ma tutte lo stettero a sentire. «Fino a quando non avrete trovato un compagno... o una compagna, che sia in grado di mettere il vostro benessere sopra ogni cosa» Si voltò verso quelle che stavano alle sue spalle. «Qualcuno che sia in grado di ascoltare, di comprendere i vostri bisogni, che vi metta al primo posto... allora, forse sarebbe meglio che aspettaste» Si fermò per concedere un istante di silenzio.

Un singulto venne dai posti occupati dalle Tassorosso.
«E se il gentiluomo in questione decide di troncare la relazione, signorina Donson, ebbene, non era degno del suo affetto. Può trovare di meglio, ne stia certa!» Un piccolo applauso partì spontaneo.

Piton era sempre più simile a un peperone maturo, ma doveva aver deciso di chiarire per bene tutti i punti, già che c'era... «Un'ultima cosa, è vero, la prima volta è doloroso, per le ragazze. È un pasticcio, doloroso e molto poco piacevole. Quindi, bambine, pensateci bene prima di dire di sì al vostro spasimante, perché lui si divertirà molto più di voi!» Si sedette, come svuotato, o forse erano gli ormoni della gravidanza? Hermione ricordava che anche Pansy aveva fatto così, a volte. «Cercate di essere sagge e di proteggere voi stesse. Per rispondere alla sua domanda, signorina Bulstrode, l'età giusta per fare sesso è semplicemente quella in cui smetterà di chiedersi se è la cosa giusta e saprà che lo è senza ombra di dubbio»

Nessuno osava più parlare, erano tutte intente a farsi entrare bene in testa quelle parole, probabilmente le prime sincere che udissero sull'argomento.
«E per finire in bellezza, mentre io mi riprendo da questa prova, la signorina Granger, che sicuramente ha letto sull'argomento, vi illustrerà il corretto procedimento per miscelare una pozione anticoncezionale efficace. Prego» Disse, guardandola dritta negli occhi e indicando il tavolo da lavoro.

Ecco perché le orchidee! Adesso aveva un senso. accidenti! Com'erano gli altri ingredienti? Li aveva letti ma non riusciva... ah! Sì! Dieci pistilli di giglio rosso...

«Riempite i calderoni e metteteli a scaldare a fuoco dolce, non devono bollire» Cominciò a spiegare.

Piton si lasciò cadere sulla poltrona. «E se becco una di voi che non ha con sé la sua provetta di pozione anticoncezionale... la appendo per i pollici nelle segrete!»

Allora, bimbe, come è andato il rientro a scuola? Vi confesso una cosa, la sfilza di domande che hanno martirizzato il povero Piton, sono le stesse domande che hanno fatto le mie compagne di classe al primo incontro, organizzato dalla scuola, di educazione sessuale, una cosa innovativa per l'epoca! Ed era più o meno la stessa epoca in cui anche Harry andava a scuola... non so se possano essere ancora attuali, senza ombra di dubbio voi ne saprete molto di più... aspetto commenti.
Alla prossima settimana.
Noy

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