Nuove alleanze

Nella sala comune restarono solo poche persone, c'era, ovviamente Malfoy, con gli inseparabili Zabini e Parkinson, gli immancabili Tiger e Goyle e, in un angolo, Theodore Not che chiacchierava fitto fitto con la sorella maggiore di Astoria, Daphne Greengrass e Millicent Bulstrot.

-Tiger! Goyle! Non deve disturbarci nessuno! Andate di guardia nel corridoio dei dormitori e fate attenzione che nessuno venga in sala comune!- Ordinò seccamente Draco, senza un minimo di cortesia.

-Ecco- Aggiunse Pansy, facendo levitare un vassoio carico di panini nella loro direzione - Prendete questi, così fate uno spuntino mentre controllate...- I due colossi accolsero il suggerimento con entusiasmo, allontanandosi contenti.
Blaise si fermò per fissarla con uno sguardo interrogativo e lei arrossì

-Saranno talmente impegnati a trangugiare panini da non prestare attenzione a quello che succede qui- Si difese lei.

-Tu sei troppo buona Pan- La canzonò Blaise, ricominciando ad evocare divani e poltrone e a disporli in circolo..

-Si prendono più mosche con il miele che con l'aceto, tesoro- Replicò lei, tirando fuori la lingua come una bambina.

-Se voi due avete finito di battibeccare come due comari- Si intromise Draco -Che ne dite di far accomodare i nostri ospiti?- Pansy, gli rivolse un ghigno ironico, svolazzando verso un divanetto di velluto verde, su cui si erano già accomodate Daphne e Millicent e immergendosi in una fitta conversazione con le amiche. Dopo aver confabulato fra di loro, le ragazze si strinsero, liberando un minuscolo spazietto sul divano già affollato e fecero un cenno ad Hermione, invitandola ad unirsi a loro. La riccia, colta alla sprovvista, sbarrò gli occhi declinando l'invito con un convulso movimento delle mani.

Harry, Ron ed Hermione presero posto su un comodo divano di pelle, proprio di fronte a dove era seduto Malfoy. Harry si sentiva come se stesse per esplodere. Tutte le emozioni di quella strana serata si erano tramutate in rabbia che lo stava surriscaldando, "Che caldo incredibile!" pensava, infagottato nella felpa di Dudley "Pensavo che facesse freddo nei sotterranei, invece sembra di stare in un forno!" gli mancava l'aria e si sentiva come se qualcosa di oscuro e incandescente gli stesse artigliando lo stomaco. Non riusciva a togliere gli occhi di dosso al Serpeverde che gli si era seduto proprio di fronte "Stupido Malfoy,! Con la sua stupida pelle candida! E i suoi stupidi addominali scolpiti! E il suo stupido sudore che lo fa brillare come fosse un maledettissimo diamante!".

Quando Harry incominciò a immaginarsi di posare le proprie labbra su quel corpo così appetitoso ed assaggiarlo, si sentì invadere da un imbarazzo tale che scattò in piedi: doveva andarsene subito di lì!

-Vai da qualche parte Potter?- Chiese Draco, stravaccato sul divano a fianco a Blaise che gli aveva passato un braccio sulle spalle. "Oddio mi guardano tutti! Non posso andarmene ora, devo inventarmi qualcosa... se solo non fosse così... nudo!"

-Ma ti vuoi vestire! Razza di pervertito!- Urlò al Serpeverde che, per qualche secondo, parve sorpreso da una simile uscita, ma si riprese immediatamente e, dopo essersi scambiato un'occhiata complice con Blaise, si alzò posando su Harry uno sguardo malizioso. Con movenze sinuose e ipnotiche, si avvicinò al Grifondoro, squadrandolo lascivamente "Che diavolo sta facendo?" si chiedeva Harry, respirando affannosamente in preda al panico "E dove diavolo è finito tutto l'ossigeno? Non respiro!" Si sentiva soffocare ed era praticamente certo che tutti potessero sentire i battiti del suo cuore! Draco si fermò a pochi millimetri da lui, tanto vicino che gli sarebbe bastato prendere un respiro un po' più profondo per far aderire il suo petto a quello di Harry.

Sorridendo intrigante, gli posò una mano, che pareva fatta di fuoco, proprio al centro del petto, là dove il suo cuore stava impazzendo e lo spinse dolcemente, facendolo cadere sul divano. Il contatto provocò ad Harry una miriade di brividi per tutto il corpo, ma non ebbe il tempo di analizzare la sensazione, perché dovette affrontare un nuovo assalto. Draco aveva approfittato della sua disattenzione per scivolargli in grembo, seduto sulle sue ginocchia, ed ora lo scrutava attraverso gli occhi semichiusi, con le braccia appoggiate alle sue spalle "Che occhi incredibili... com'è sexy..." Pensava Harry, ormai totalmente fuori controllo.

Da qualche parte, la sua coscienza, mandava segnali d'allarme, non erano soli e lui non avrebbe dovuto lasciarsi andare a quel modo, ma non poteva farci proprio nulla, era totalmente schiavo di quegli occhi di ghiaccio. Draco gli aveva affondato le lunghe, affusolate dita fra i capelli, sulla nuca e lo accarezzava lentamente con movimenti molto sensuali.

Harry andò completamente in tilt, mandando a quel paese quel briciolo di autocontrollo che ancora gli rimaneva, si abbandonò completamente fra le braccia dell'altro ragazzo, lasciandosi sfuggire un gemito di piacere.
Draco fece scorrere le mani lungo le sue braccia, accarezzando cupidamente i muscoli, attraverso gli strati di stoffa, fino ad allacciare le dita con le sue, e portarle in alto, dritte sulla testa di Harry, che non capiva più niente e si limitava a lasciarlo fare. Draco gli sfilò la felpa, e la gettò a terra, lasciando Harry solo con una maglietta di cotone leggero, attraverso la quale poteva sentire il calore del corpo vicino al suo. Una marea di sensazioni indescrivibili si fece largo nella mente del ragazzo, mentre Draco gli sfilava anche la maglietta per farsela scivolare addosso. Il viso del Serpeverde era così vicino al suo che Harry dovette farsi violenza per non posare le labbra sulle sue. Il profumo di Draco gli invadeva le narici sconvolgendogli i sensi, mentre la serpe si sporgeva verso di Harry per sussurrargli all'orecchio: -Va meglio così?- Per poi sollevarsi dalle sue ginocchia. Trovarsi improvvisamente orfano del contatto lo lasciò stordito.

-Bene!- Stava blaterando il Serpeverde, mostrandosi al pubblico con un inchino molto teatrale -Ora che i pudici occhi di Potter non sono più offesi dalla mia nudità...- Si interruppe con il fiato che gli moriva in gola. Aveva visto le ferite sulla mano di Harry, non più coperta dalla manica della felpa. Harry, notando dove gli occhi del ragazzo fossero puntati, cercò di nascondere la mano offesa, ma era troppo tardi, ormai Draco l'aveva vista e aveva capito perfettamente di quali ferite si trattasse. -Vieni con me, Potter!- Ordinò, senza mezzi termini. Harry, stranamente, si alzò per seguirlo senza fare storie, ma fu bloccato dal suo migliore amico.

-Cosa? Perchè dovrebbe seguirti, Malfoy? Te lo scordi che Harry venga con te da solo!- Berciò Ron, scattando in piedi come una molla, subito seguito da Hermione, che aveva afferrato la bacchetta.

-Calmati Weasley- Lo rabbonì Draco, fermando, con un gesto della mano, i suoi compagni di casa che stavano mettendo mano alla bacchetta per difendere il loro leader -Non ho intenzione di rovinartelo, ma, se non ti fidi... ecco!- Disse, prendendo la sua bacchetta dalla tasca posteriore dei jeans e consegnandola a Blaise -Ora sono disarmato!- Concluse il Serpeverde.

-È tutto a posto Ron!- Aggiunge Harry seguendo Draco fuori dalla sala comune.

..............

-Dove diavolo mi stai portando Malfoy?- Chiese, non appena furono usciti. Draco non lo degnò di una risposta, percorse un tratto di corridoio, poi girò a destra, quindi girò ancora, sempre con Harry alle calcagna. Il Grifone aveva capito dove si stava dirigendo, c'era stato un'infinità di volte, quando finiva in punizione...

-Che pensi di fare?- Chiese Potter, allarmato, quando si trovò di fronte allo studio del professor Piton. Ma Draco ignorò quella porta e fece addossare Harry al muro di fronte.

-Adesso stai qui, fermo e zitto per qualche secondo!- Gli intimò, mentre bussava alla porta degli appartamenti privati per professore di pozioni "Ecco! Adesso mi espelle! Lo sapevo che non dovevo fidarmi!" Pensava Harry, indeciso se tentare la fuga o affrontare la situazione. Prima che potesse prendere una decisione, la porta si aprì ed apparve Piton, avvolto in un'elegante veste da camera di velluto verde che fasciava il corpo snello.

In mano aveva una provetta che consegnò a Draco, ignorando completamente Harry.

-Potete usare lo studio, ma, se trovo qualcosa fuori posto "qualcuno" rimpiangerà di non essere stato espulso stasera!- Berciò l'alchimista col suo consueto tono acido -E vedi di convincere "l'idiota" a tenere a freno la lingua. Con "quella" non si scherza!- Concluse.

-Ehi!- Urlò Potter, offeso per il fatto di essere stato ignorato, offeso per essere stato chiamato idiota ed offeso per essere stato trattato come un idiota! Ma Severus aveva già sbattuto loro la porta in faccia.

-Certo che sei proprio tonto!- Lo redarguì Draco, mentre lo guidava nello studio del professore -Davvero volevi richiamare l'attenzione di Piton e costringerlo ad ammettere la tua presenza... nei sotterranei... dopo il coprifuoco? Lo capisci che ignorandoti ti ha fatto un favore?- Spiegò come se stesse parlando ad un bambino. Harry cominciare a capirlo, ma non riusciva a crederlo. Nel frattempo, si erano accomodati nello studio e Draco gli aveva preso delicatamente la mano ferita, fra le proprie.

-Che stai tramando Malfoy?- Chiese Harry.

-Ti sto curando la mano, mi sembrava evidente- Rispose, senza osare alzare gli occhi dalla sua opera, aveva versato due minuscole goccioline di pozione sul dorso della mano di Harry, ed ora stava tracciando con estrema cura tutti i segni della ferita, usando il polpastrello del dito come fosse una piuma.

-Stai un po' fermo! Questa roba è potentissima, non ne va sprecata neppure una goccia. Ancora non ci posso credere che me l'abbia data pura! Probabilmente sapeva come eri conciato! Tranquillo, non resterà neanche una cicatrice- Continuava a parlare Draco, intento nella sua opera, aveva quasi ricoperto l'intera ferita.

-Come avrebbe potuto saperlo?- Chiese Harry incuriosito, cominciando ad agitarsi, questa versione di Draco così gentile e premurosa lo stava mettendo veramente in difficoltà.
-Piton sa sempre tutto!- Fu la lapidaria risposta di Draco -Comunque, scommetto che non è questo che volevi sapere- Concluse, finendo di curare la mano offesa, e lasciandolo andare.

Harry si fermò incantato ad ammirare l'effetto della pozione che gli rimarginava la ferita e rigenerava la pelle in pochissimi istanti, bruciava un po', ma non tanto quanto si sarebbe immaginato.

-E tu che ne sai di cosa voglio io?- Chiese ancora, dubbioso, con gli occhi incatenati alla propria mano per impedirsi di fissare l'altro.

-Vediamo se ho capito: per prima cosa di stai chiedendo cosa mi abbia spinto ad invitarti stasera e vorresti sapere per quale ragione mi comporto in modo così diverso dal solito. Ti sembra strano che cerchi di andare d'accordo con te e che mi sia preso il disturbo di tirare giù dal letto persino il capo della mia casa per curarti, ma la cosa che trovi più sorprendente di tutte è che io mi sia fidato a tal punto di te da allontanarmi dai miei amici senza la mia bacchetta. Come sono andato?- Harry, in realtà era più interessato a parlare della scena che, il Serpeverde, aveva fatto poco prima, togliendosi la maglietta, ma le domande che aveva posto Draco erano molto meno imbarazzanti, quindi prese il boccino al volo.

- Esatto Malfoy! Vedi di spiegarti, prima che mi ricordi che io non sono disarmato!- Lo minacciò Harry, Draco sembrava divertito, per un istante parve tentato di rispondere con un commento sprezzante, ma quello che stava facendo quella sera doveva essere troppo importante per lui e, con un evidente fatica, si trattenne. Tacque, fino a quando il Grifondoro non trovò il coraggio di alzare lo sguardo sul suo viso, allora piantò gli occhi nei suoi e, senza nessuna esitazione gli confessò.

-Innanzitutto sono qui senza bacchetta perché sto per chiederti di fidarti di me. Ho voluto dimostrarti che io di te mi fido!- Disse, serio, guardandolo negli occhi -Quello che mi ha spinto ad invitarti stasera, e a modificare il mio atteggiamento nei tuoi confronti, è che voglio proporti un'alleanza- Harry era, a dir poco, esterrefatto -Ti sto offrendo il mio aiuto e quello della mia casa- Concluse, si era sforzato di mantenere la voce calma, ma in paio di volte aveva tentennato... doveva essere molto nervoso, chissà quanto ci teneva! Gli stava offrendo un'altra volta la sua alleanza, ed Harry l'aveva già rifiutata una volta, quel rifiuto aveva condizionato tutto il loro rapporto, Malfoy se l'era lasciato alle spalle? Harry non sapeva proprio come interpretare le parole del suo rivale "Possibile che questo ragazzo che ho di fronte sia veramente Draco Malfoy? Il perfido e meschino principe Serpeverde che parla di fiducia e alleanza?"

Magari, in un altro momento, si sarebbe chiesto quale tranello stesse escogitando, ma quella sera, con ancora nelle orecchie la sua splendida voce... dopo che lo aveva spedito in paradiso solo sfiorandolo... dopo che lo aveva curato con tanta premura, ma senza ricoprirlo di attenzioni asfissianti, come avrebbe fatto Hermione... quella sera Harry gli credette...

-Per cosa mi stai offrendo il tuo aiuto esattamente, Malfoy?- Chiese, incrociando le braccia davanti al petto, aveva deciso di provare a fidarsi, ma doveva evitare che l'altro lo credesse troppo fiducioso e arrendevole.

-Nella lotta contro Tu-Sai-Chi... ora che è tornato ti servirà tutto l'aiuto possibile!- Gli rispose Draco, togliendosi un pilucco immaginario dalla sua maglietta che ancora indossava.

Ad Harry sembrò che una bomba gli fosse scoppiata in testa, facendone saltare via la parte superiore! Per Merlino! Si era dovuto difendere per tutta l'estate, aveva litigato con Seamus solo quel pomeriggio, persino Ron gli aveva chiesto, titubante, se era sicuro che Voldemort fosse tornato e quella perfida rospa della Umbrige poi... ed ora Draco Malfoy... proprio lui... che ammetteva tranquillamente di credergli!

Harry l'avrebbe baciato in quel momento! Invece rispose: -Aspetta un attimo! Tu mi credi? Tutti quanti mi prendono per matto, dicono che sono un bugiardo in cerca di attenzioni e tu invece, proprio tu fra tutti, mi credi?- Il ragazzo aveva preso a camminare avanti e indietro per lo studio di Piton, non riusciva a star fermo, doveva scaricare la tensione in qualche modo. Finalmente qualcuno, oltre Silente, gli credeva, accettava le sue parole senza bisogno di prove o di continue rassicurazioni, e di chi si trattava? Draco Malfoy! L'ultima persona al mondo che si sarebbe aspettato di avere dalla sua parte! E che ora... lo stava guardando incredulo.

-Vuoi dirmi che, fra i Grifondoro, c'è qualcuno che non ti crede? Magari ha dato retta alle sciocchezze che pubblicava la Gazzetta del Profeta quest'estate?- Commentò, sfoderando nuovamente il suo ghigno strafottente. Harry si bloccò di colpo e lo fissò con un'espressione ferita in volto. Il ghigno sulla faccia di Draco scomparve!

-Sì, Pot... Harry- Si corresse, a fatica -Io ti credo, so che non stai mentendo, e, ti garantisco che nessuno, a Serpeverde, si è fatto abbindolare dalle stupidaggini diffuse dal Ministero.- Concluse, sempre calmo, completamente padrone di sé. "Ma come fa a non far trasparire neppure un briciolo di tensione? Io sono un fascio di nervi..." si chiedeva, fissandolo in volto, quel suo bellissimo volto, così simile a quello di...

-Certo che tu mi credi! Come ho fatto ad essere così idiota!- Il pensiero lo aveva colto all'improvviso, Lucius Malfoy era presente, era stato lui a dirlo a Draco, chissà quali macchinazioni avevano elaborato assieme! -Tuo padre era là, in quel dannato cimitero!- Gli urlò contro, con rabbia, si sentiva tradito, faceva più male della ferita alla mano, più degli sguardi che gli rivolgevano gli altri, quando pensavano che non li guardasse...

-Adesso basta con questa storia!- Anche Draco stava urlando ora -Senti Potter! Se tu credi che mio padre si disturbi a condividere certe cose con me, ti sbagli di grosso!- Strepitò, saltando su e marciando verso Harry.
-E poi, io non sono mio padre! Se lui ha certe idee, non significa che io le condivida!- Si era fermato a pochi passi da lui, visibilmente fuori di sé.

-Ma sul serio ti aspetti che io ti creda? Vai sbandierando i tuoi ideali razzisti dal primo istante che ti ho visto!- Aveva replicato Harry, drizzando le spalle per fronteggiarlo, era più basso di lui di tutta la testa, ma non gli avrebbe permesso di intimidirlo con la sua statura.

-Possibile che non ci arrivi da solo Potter? Non capisci che chiacchierare di certe stronzate, tra ragazzini, e magari sciorinare qualche frase sentita di nascosto dagli adulti, cose di cui neanche si capisce il significato, tanto per sembrare più grandi di fronte ai coetanei, è molto diverso da quello di cui stiamo parlando ora?- Draco non urlava più, sembrava disperato!

-Qui stiamo parlando di vita vera, di cose reali, si parla veramente di guerra, di uccidere delle persone. Di fronte alla realtà io ho fatto la mia scelta: ho scelto di schierarmi con la luce. Adesso sta a te decidere se accettare il mio aiuto... oppure ti senti sufficientemente invincibile da poterti permettere di rifiutarlo!- Così dicendo si era alzato e incamminato verso l'uscita

-Io torno in sala comune, se accetti vieni anche tu e parliamone tutti insieme, altrimenti tornatene pure nel tuo dormitorio. I tuoi amici ti raggiungeranno non appena avrò detto loro le stesse cose che ho detto a te- Era già sulla porta, quando Harry lo chiamò.

-Mal-Draco!- Il biondo si voltò -Ascolterò quello che hai da dire, prima di decidere, ma non farti illusioni, non credo potrai essere tanto convincente da farmi cambiare idea su di te!- Sentenziò, precedendolo verso la sala comune dei Serpeverde.

Non voleva ammettere neppure con se stesso che gli piaceva parlare con lui, senza saltarsi alla gola e il fatto che il Serpeverde si fosse preso cura di lui con tanta naturalezza, lo aveva fatto sentire, curiosamente, al sicuro "Se è questo che fa con i suoi amici, non mi meraviglia affatto che siano tanto uniti" non poteva sapere che anche loro si comportavano allo stesso modo con lui, che si prendevano cura l'uno dell'altro, con profondo affetto e rispetto reciproco.

..................

Discutevano da ore!

L'alba si avvicinava e le teste cominciavano a ciondolare, rese ubriache dalla stanchezza. Hermione e Ron avevano, come era prevedibile, reagito negativamente alla proposta dei Serpeverde. La ragazza sembrava, perlomeno, cautamente disposta ad ascoltare quanto le veniva detto, Ron, per il quale "Serpeverde" equivaleva a "malvagio", opponeva un netto rifiuto che non lasciava neppure un piccolissimo spiraglio di possibilità. Draco, da parte sua, non sembrava disposto ad arrendersi, almeno fino a quando Harry fosse stato ad ascoltarlo.

-Potter!- Si intromise Blaise, era stato zitto tutta la sera, seduto accanto a Draco, sprofondato nel divano con un braccio sullo schienale, se il biondo vi avesse appoggiato la schiena si sarebbe trovato avvolto nel suo abbraccio.

Harry lo odiava.

-Sembra che tu non capisca quello che sta succedendo! Alcune delle persone che vedi sedute di fronte a te, stanno rischiando letteralmente la vita, per il semplice fatto di essere presenti a questo incontro! Quello che ti sta offrendo Draco, non è altro che la nostra alleanza. Delle persone che sono presenti ora e di tutte quelle che hai visto ieri sera alla festa. Io ci rifletterei se fossi in te!- Fece una pausa, togliendo finalmente il braccio da dietro la schiena di Draco, si sporse in avanti, appoggiando i gomiti sulle ginocchia, sembrava sfinito, come tutti loro... Aggiunse, non senza una certa vena ironica, -Non che io sia insensibile al fascino dell'approccio alla "come viene viene" tipico dell'irruenza Grifondoro, ma c'è un altro modo di affrontare le cose. Essere un Serpeverde non implica necessariamente essere malvagio o crudele, non so chi ti abbia detto questa stronzata, ma non è affatto vero!- Affermò sicuro di sè, mentre la faccia di Ron diventava dello stesso colore dei suoi capelli -Evitare di buttarsi a testa bassa nei pericoli, ma cercare il metodo più sicuro per ottenere la vittoria non significa essere malvagi.- Proseguì, lanciando un'occhiata a Draco, che annuì per indicargli di continuare -Che tu accetti o meno la nostra offerta di alleanza, sappi che abbiamo già fatto la nostra scelta! Non torneremo indietro! Ma è senz'altro stupido combattere dalla stessa parte e farci la guerra fra di noi. È un modo sicuro per dare un vantaggio al nostro nemico comune- Il moro aveva scelto con cura le parole, cercando di mantenere la calma e di toccare i tasti giusti. Ed aveva fatto centro! Infatti, persino Ron fu costretto ad ammettere

-Non ha tutti i torti, amico!-
Ma Hermione non era ancora del tutto convinta.

-Avrei ancora qualche domanda...- Azzardò titubante, sistemandosi una ciocca di capelli ribelli dietro ad un orecchio. Era un gesto che faceva quando era nervosa, o molto concentrata... Harry indovinò che non dovesse sentirsi molto a suo agio in quella situazione.

-Non ne dubitavamo affatto, "tesoro"!- la zittì Pansy, ancora incastrata fra le sue amiche, provocando, con la sua frecciatina, un coro di risolini leggermente isterici nelle due ragazze.

-Che vuoi dire?- Saltò su Ron, che era già pronto ad attaccare briga, anche lui era esausto, per prendersela per così poco, Harry stava per intervenire a calmare il suo amico, quando Malfoy lo precedette.

-Andiamo Weasley, calmati!- Gli rispose, stranamente conciliante e solo vagamente sarcastico -Davvero non ti aspettavi anche tu, che la tua ragazza, avrebbe avuto un milione di domande da farci?-
Ron, imbarazzatissimo, commentò

-Non è la mia ragazza- Arrossendo ancora di più. Dal divanetto delle ragazze si sollevò un brusio fastidioso, possibile che quelle tre oche non si rendessero conto di trovarsi a discutere di qualcosa di serio? Draco le fissò per un secondo, Daphne si era chinata per sussurrare qualcosa a Pansy in un orecchio, immediatamente si interruppe e tutt'e tre tacquero.

-Davvero?- Fece Draco incredulo, alzando un sopracciglio ed assumendo un'espressione sorpresa, tuttavia non si lasciò andare a commenti sarcastici, si limitò a liquidare la faccenda -Errore mio!-

Da quando era tornato nella sala comune Harry non aveva ancora preferito verbo, limitandosi ad ascoltare la proposta delle Serpi e le rimostranze dei suoi amici. Lasciò tutti di sasso quindi, quando, senza preavviso, sentenziò.

-Accetto!- Tutti si fecero seri, soprattutto Draco che abbandonò immediatamente ogni posa, per prestare attenzione al suo interlocutore. -Sia ben chiaro, Malfoy, mi avete offerto la vostra alleanza ed io sarei un folle a non accettarla- Era proprio un leader in quel momento, emanava potere ad ogni parola -Ma ciò non significa che mi fidi di voi! Non basta qualche bella parola del tuo amico per cancellare tutti gli anni in cui ci avete dato filo da torcere!- Concluse, tutti erano intenti ad ascoltarlo, persino Hermione non aveva nulla da dire.

-E sia!- Concesse Malfoy, sfoggiando un sorriso sincero, il cuore di Harry mancò un battito. -Non ho niente da guadagnare a mentirti e tutto da perdere! Quindi, ho tutta l'intenzione di conquistarmi la tua fiducia!- E, lasciandosi trasportare dall'emozione del momento, osò azzardare un gesto un po' troppo impulsivo: per la seconda volta porse la mano ad Harry, fu immediatamente colto dal dubbio, se lui non l'avesse accettata, poteva finire veramente male, quella fragile alleanza poteva naufragare già in quel momento. Fortunatamente non successe, Harry strinse la sua mano senza neppure rifletterci, senza sapere quanta importanza avesse quel gesto per il Serpeverde, senza neanche immaginare quanto fossero stati vicini al disastro.

..........

Finalmente se ne erano andati! Aveva ottenuto quello che voleva e Potter gli aveva stretto la mano! Successo su tutto il fronte, ma era stata una lunghissima giornata, quasi non si reggeva dal sonno, e gli restavano forse un paio d'ore per riposare.

Grazie al cielo le loro scorte di pozione pepata erano sostanziose, non sarebbe stato come farsi una bella dormita, ma almeno l'indomani non si sarebbe trascinato per il castello in catalessi.

-Dove credi di andare, principessa?- Lo apostrofò Pan, davanti alla porta della sua stanza "Dannazione" pensò lui, aveva già la mano sulla maniglia. Si voltò lentamente a fronteggiare l'amica che, con le gambe larghe e le mani sui fianchi, lo squadrava come volesse leggergli nella mente, Blaise, alle sue spalle, sbadigliava visibilmente, troppo stanco persino per coprirsi la bocca con la mano.

-Andiamo a letto Pan, lo sgridiamo domani!- Aveva proposto il moro, speranzoso, stiracchiandosi nel tentativo di dare un po' di sollievo ai muscoli irrigiditi. Draco sperò che lei gli desse retta, ma nutriva poche speranze, quando faceva così, Pansy non mollava facilmente.

-Vai pure, tesoro, se sei stanco, io prima devo uccidere un biondino e disfarmi del cadavere... poi potrò dormire sonni tranquilli...- Da come lo guardava, Draco capì che poteva anche parlare sul serio, non sarebbe rimasto solo con lei per verificarlo!

-Blay... perchè non vieni a riposarti in camera mia mentre Pan si libera del mio cadavere?- Cercò di scherzarci sopra, aprendo la porta e facendo loro segno di accomodarsi. Pansy marciò a passo di carica e si sedette, rigida e composta, ai piedi del letto, ignorando le poltroncine e il divano del salotto privato di Draco, allargando elegantemente le pieghe dell'ampia gonna che ancora indossava ai lati del corpo.

Blaise si sfilò le scarpe e ci si buttò a peso morto, bofonchiando.

-Se mi addormento non osate svegliarmi, o i cadaveri saranno due!- E immerse il viso nei soffici cuscini con un sospiro soddisfatto. In meno di un minuto russava piano, ma la sua presenza gli garantiva comunque un minimo di protezione. Pansy batté piano la mano sul materasso alla sua destra, ma Draco, scuotendo la testa in segno di diniego, fece levitare una poltroncina e la posizionò di fronte alla ragazza, prendendovi posto.

-Allora?- Chiese lei -Vuoi spiegare?- Lo spronò, incrociando le gambe e afferrandosi il ginocchio con le dita incrociate, era esausta o non avrebbe mai assunto una posizione così poco elegante.

-A cosa ti riferisci? Forse al fatto che ho consegnato alcune fialette di pozione pepata ai Grifondoro? Mi sembrava un buon modo per inaugurare la nostra collaborazione...- Disse, sperando di sviare il discorso da quello che sarebbe stato l'argomento principale, forse, se avesse tergiversato a sufficienza la ragazza si sarebbe arresa, troppo stanca per continuare e sarebbe tornata nel suo dormitorio...

-Non ci provare! Anche se è stato un colpo basso da parte tua, svelare il mio piccolo segretuccio a quei tre!-

Gli ospiti stavano già uscendo dalla porta, quando Draco li aveva richiamati indietro e si era fatto consegnare da lei tre fiale della sua preziosa pozione, spiegando loro cosa era e quale effetto avrebbe avuto. Draco sapeva che la ragazza si era sentita tradita, era lei a preparare quel rimedio e a fornirlo agli amici.

-Senti Pan...- Fece per scusarsi lui, ma lei lo zittì con un gesto della mano.

-Lascia perdere, adesso tu mi spieghi che cosa significava lo spettacolino che hai fatto a Potter, tutto quell'ancheggiare e le carezze e lo spogliarello... a proposito, è ancora la sua maglietta quella che indossi?- Aveva chiesto lei, enfatizzando quasi ogni parola con gesti esagerati delle mani. Draco non sapeva come rispondere -Non starai ricominciando nuovamente come l'anno scorso? Pensavo che quella sbandata l'avessi superata... il fidanzamento con Astoria sta andando più che bene, se non sbaglio... hai fatto sospirare tutta la sala stasera!- Continuò, in tono sempre più preoccupato.

-Ma lo vuoi lasciare in pace Pansy!- Intervenne Blaise che, evidentemente, era riuscito a seguire il discorso pur russando come un orso -Cosa volevi che facesse?- Continuò, alzandosi a sedere sul letto con le gambe incrociate. -Doveva farsi scappare un'occasione simile? Ma dico, lo hai visto Potter? Pendeva letteralmente dalle sue labbra... dopo anni che non lo vede neanche! E il povero Draco che è costretto a inventarsi mille scherzetti per attrarre la sua attenzione! Ha fatto benissimo a vendicarsi!- Concluse, mentre si sfilava la camicia restando solo in jeans e maglietta.

-Certo!- Rispose la ragazza, piccata. Si era voltata a guardarlo mentre parlava ed ora era seduta in una posizione contorta e alquanto scomoda. -E se Astoria lo scopre?- Chiese, lanciando al moro uno sguardo assassino.

-Astoria è più sveglia di quanto pensi!- Intervenne il biondo, a difesa della fidanzata -Non è così sciocca da essere gelosa di una simile sciocchezza!- Terminò, alzandosi e sfilandosi la maglietta di Harry per infilarsi il pigiama.

-Pfhh!-Si lasciò sfuggire Blaise. -Voi ragazze siete tutte uguali!- Sentenziò, prendendo un cuscino e tirandolo contro l'amica. La ragazza, colpita in pieno, sulla testa si voltò con i capelli che le coprivano la faccia e armata di cuscino, rispose all'offensiva, usandolo però come una clava, anziché come proiettile, così che l'altro non poté fare altro che rifugiarsi sotto le coperte, tentando di limitare i danni.

-Dai ragazzi! Fra meno di due ore dobbiamo alzarci! Basta fare i cretini, è ora di andare a dormire!- Li sgridò Draco, che aveva finito di prepararsi per la notte.

-Hai ragione caro!- Rispose Pansy, infilandosi sotto le coperte e sfilandosi il vestito che gli tirò addosso.

-Buona notte!- E, tirandosi le coperte alla gola, si girò su un fianco dando la schiena a Blaise, che, nel frattempo, si era già accomodato. Draco li guardò interdetto... non gli avevano lasciato neanche un angolino del suo letto! Senza neanche la forza di protestare si diresse a passi stanchi verso il divano. Per fortuna sua madre aveva insistito che fosse bello grande, per quelle poche ore ci sarebbe stato comodo!

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