La strategia

Non poteva continuare così. Hermione si mise le mani nei capelli e appoggiò i gomiti sulle ginocchia. Uno dei rari momenti di sconforto che si concedeva quendo era sola e nessuno poteva vederla.
Doveva mostrarsi forte per il resto del tempo, nessuno doveva sospettare quello che Harry le aveva confessato il primo giorno di scuola. Erano passati due mesi e lei non reggeva più. All'apparenza nulla era cambiato, tranne che Harry e Draco non stavano più assieme, in realtà nulla era più come prima. Quell'innocenza, quell'allegria che avevano riempito le loro vite era persa per sempre.

Un ciocco di legno crepitò nel caminetto e le braci scintillarono rosse, sembravano vive e riempivano la sala comune deserta, di ombre fugaci. Theo, la testa sulle sue ginocchia, tossicchiò nel sonno e si grattò via i suoi capelli dalla faccia. Se non avesse avuto lui!

Con dolcezza, lo scosse. «Theo. E' tardi, devi tornare in camera» Lui si voltò dall'altra parte e il libro aperto sul suo stomaco scivolò sul pavimento.

«Ancora cinque minuti» Hermione sospirò sorridendo e gli infilò le dita fra i capelli, il suo ragazzo si rilassò subito, amava quando gli accarezzava la testa. Era strano il rapporto con Theo, più lei stava male, più il loro legame si rafforzava, neanche che lui volesse farle sapere che c'era, sempre, anche se non chiedeva mai nulla.

«Dormirai molto meglio nel tuo letto» Si chinò a posargli un piccolo bacio sulla guancia. Theo si stiracchiò.

«Non ne sono affatto convinto. Sto bene addosso a te, potrei stare meglio solo se anche tu ti sdraiassi»

Hermione sorrise, sbuffando. «Non possiamo dormire nella sala comune» Sussurrò, cercando di mantenere un tono di voce autoritario e di non farsi sentire allo stesso tempo. «Ci faremo espellere»

Theo sollevò un sopracciglio e diventò ancora più sexy, anche se non credeva che fosse possibile. «Solo se ci scoprono» La tirò verso di sé e fece combaciare le loro labbra, che monello. Però era così adorabile! Hermione si contorse fino a trovarsi schiacciata fra il suo ragazzo e lo schienale del divano. Non era la più comoda delle posizioni, ma con Theo che le si schiacciava contro e le gambe incrociate alle sue, non le sembrava affatto male.

Era difficile ricordarsi perché non era una buona idea farlo proprio sul divano, con le labbra di Theo che coccolavano la sua bocca a quel modo. A fatica, si tirò indietro e lui, per un istante, la guardò come a supplicarla. «Scusa» Mormorò, stringendosi a lui.

«Fa niente» Bofonchiò lui fra i suoi capelli. «Ormai ci sono abituato, ma non credere di cavartela così»

«E va bene. Che cosa mi costerà?»

Un lampo di trionfo passò nei suoi begli occhi chiari. «Storia della magia» Decretò, serio.

Hermione li raddrizzo. Che cosa? Che fine avevano fatto gli appunti che aveva preso la settimana precedente? «E i tuoi? Li hai persi?»

Theo si alzò a sua volta, liberando un po' di spazio sul divano, non che le dispiacesse, restare appiccicata a lui. «Non quelli vecchi, voglio quelli che prenderai domani» Lei assottigliò lo sguardo e lui congiunse le mani in preghiera. «Dai! Per favore, devo ripassare trasfigurazione. La tua capocasa ce l'ha con me»

«Mi ricordi tanto Ron, quando fai così»

Theo le rivolse uno sguardo offeso portandosi le mani al cuore. «Così mi uccidi Granger!» Un attore nato, ma come faceva a offendersi con lui quando era così carino? Si sporse per regalargli un altro bacio quando, all'improvviso, il ritratto della signora grassa si aprì.

Hermione si alzò di scatto, lasciando il povero Theo sospeso, con le labbra protese. «Scusa» Sussurrò, lui si strinse nelle spalle, era abituato anche a quello, ormai. Harry, zoppicante e con un livido su un occhio, si trascinò fino al divano e si lasciò cadere a terra, la schiena a pochi pollici dalle gambe di Theo.

«Sei un fiore, Potter. Che ne dici di andare in infermeria stavolta?» Non era neanche più sarcastico, solo esasperato.

Harry lo ignorò, prese dalla tasca dei jeans una provetta e sollevò il pantalone, mentre lottava per togliersi la scarpa, già slacciata.

«Aspetta, ti do una mano» Hermione si inginocchiò di fronte a lui e Harry abbandonò la testa sul divano esausto. Theo sbuffò, sapeva che non gli piaceva quella situazione, ma lei non poteva farci niente, Harry aveva bisogno del suo aiuto. La scarpa venne via a fatica e non c'era da meravigliarsene, visto che il piede era talmente gonfio da non permettere neanche di allacciare le stringhe. Era ridoto in uno stato pietoso, non che il resto di lui fosse meglio.

Senza una parola Hermione recuperò la provetta che l'amico aveva fatto scivolare a terra e cominciò a spalmargliela sul livido bluastro che copriva la caviglia.

«Ti do una mano» Disse Theo, come a volersi scusare. Prese un goccio di pozione e tolse gli occhiali ad Harry che lo lasciò fare. Era troppo stanco anche per reagire. «Sai Potter, potresti farti vedere a lezione, ogni tanto»

La pelle della caviglia, da blu, tornò rosa e il gonfiore diminuì, meno male. «Lo sai perché non viene, lascialo stare» Povero Theo, non si meritava anche che lo rimproverasse. Si morse il labbro, ma ormai lo aveva detto. Lui parve non farci caso.

«Dico solo che non gli farebbe male, stare un po' con gli altri» Nonostante il tono casuale, Hermione colse nel suo sguardo un lampo di sconforto. «Tanto "lui" non c'è. Non corre nessun rischio di incontrarlo»

Harry si raddrizzò, scuotendosi dalla sua apatia. «Che significa che non c'è? Non sta frequentando le lezioni?» Strappò gli occhiali dalle mani di Theo e se li calcò sul viso. Il suo ragazzo aggrottò le sopracciglia. «Non guardarmi così, Not. Un mese! È sparito per un mese dopo che ci siamo lasciati. Anche se non ci crederai, non vogli fargli del male... ancora» Sbiascicò mestamente. Hermione non lo aveva mai visto così, lo sguardo perso, a volte spiritato come in preda alla febbre.

Theo prese fiato. «Lo so, o non saresti vivo adesso» Era una minaccia vuota, Harry stava facendo progressi tali che alle lezioni di difesa, le uniche che non osasse saltare, si allenava solo con il professore, o avrebbe fatto saltare la testa a qualcuno.

Harry sollevò un angolo della bocca, una specie di sorriso, e battè la mano su quella di Theo. «Posso fare da solo adesso, grazie» A fatica si alzò in piedi e prese la via dei dormitori.

«Aspetta Harry!» Lo chiamò lei. Non poteva continuare a quel modo, davvero non poteva. Lui si voltò, lento e stanco, lo sguardo di nuovo perso. «Theo ha ragione, devi tornare a lezione e... devi ricominciare a parlare con la gente» Lui la guardò e sembrò che la vedesse davvero.

«Hermione, lo sai...»

«Io non lo so!» Lo interruppe Theo, affiancandola e prendendole la mano. «Ma ti vedo, Potter e vedo che ti stai ammazzando. Qualunque cosa tu stia facendo, non ne vale la pena» Harry scosse la testa. «Non ti azzardare a negare! Non hai più neanche un amico, persino Weasley non ti rivolge la parola e credevo che non fosse possibile scollarsene. Poi sei sempre ridotto così, guardati!» Indicò i vestiti strappati, il piede scalzo che non lo aveva retto fino a pochi minuti prima e gli occhiali storti sul naso tutti ammaccati.

«Not, ti ringrazio che ti preoccupi per me, ma tu non puoi capire»

«Allora spiegati!» Urlò Theo, Hermione gli strinse la mano, per cercare di fermarlo. «Che cosa stai facendo di tanto importante, di tanto misterioso?»

Harry scosse il capo. «Non ne hai idea e io non ho intenzione di dirti niente, se non, che non sono affari tuoi»

Theo passò lo sguardo lentamente da Harry a lei «Sì che sono affari miei» Hermione sentì le guance andarle a fuoco. «Sai cosa penso? Che tu ti stia allenando per combattere contro Voldemort» Hermione lo sentì tremare, ma la sua voce non vacillò, mentre pronunciava quel nome. Harry si fece attento, ma Theo non si lasciò intimidire. «Hai mai pensato che lui non sta facendo tutto da solo?»

«Ma che dici?» Bofonchiò Hermione, cercando di fermarlo. Così avrebbe solo fatto infuriare Harry.

«È vero, e voi lo sapete bene. Cerca alleati, sta formando un esercito. Perché pensate che metà della tavola di Serpeverde sia vuota? È gente che si è unita a lui, o che è scappata all'estero per non farlo, come i Greengras»

Harry tentennò. «Non è così facile»

Theo non lo lasciò neanche finire di parlare. «Perché? Perché noi abbiamo l'eroe predestinato che da solo sconfiggerà il mostro?» Non occorreva essere sarcastici. «Ma fammi il piacere! Non ci riusciresti neanche se ti allenassi fino ad ammazzarti e, per come sei messo, ci sei vicino»

«Non posso chiedervi di fare questo, è troppo pericoloso»

«Non ce lo stai chiedendo, è del nostro futuro che stiamo parlando. Abbiamo fatto una scelta quando abbiamo deciso di seguirti, non erano parole vuote» Harry lo stava ascoltando, lo stava ascoltando davvero. A Hermione non sembrava vero, era un miracolo.

Poi Harry scosse la testa. No. Non sarebbe cambiato nulla, lo sapeva eppure non poteva permetterlo. «E se cominciassi a coinvolgere Ron? E me... noi due, come all'inizio»

Theo la guardò terrorizzato, ma lei lo rassicurò con lo sguardo.

«Ron non mi rivolge neanche la parola» Replicò Harry mesto.

«Ron ti sta dando il tuo spazio perché io gli ho chiesto di farlo» Lo sgridò lei, possibile che questi maschi non capissero mai? «Non aspetta altro che tu torni a essere suo amico e lo sai che sarebbe felice di aiutarti. Devi solo dargli... darci una possibilità»

Harry la fissò un istante. «Ci devo riflettere» E se ne andò senza lasciar loro il tempo per replicare.

«Almeno è già qualcosa»

«Ma sei impazzita? Cosa ti è preso? E se ti facesse andare con lui?» Theo lasciò la sua mano, e la prese fra le braccia. «Non voglio che ti riduca così» Era facile capire cosa stesse pensando, Harry aveva escluso tutto e tutti, se anche lei avesse fatto la stessa cosa? Se fosse stata costretta a lasciarsi alle spalle anche la loro storia? No, Harry agiva a quel modo per una ragione, e lei lo sapeva bene.

«Non ti devi preoccupare, a noi non succederà niente»

«Non è per quello che sono preoccupato, lo so che tu non sei stupida come il tuo amico» Theo la strinse di più, come a sottolineare quelle parole. «Che idiota, ha lasciato Draco quando era più che evidente a tutti che loro due erano molto più forti assieme» Fu come un fulmine che le passò attraverso il cervello, accendendo campanelli nella sua mente.

Certo! Harry era molto più forte assieme a Draco, come al ministero, come ogni volta che avevano duellato. Draco portava a galla il lato migliore di lui, quello meno caotico e imbrigliava la sua forza istintiva, dando una direzione al suo potere.

«Era così ovvio! Come ho fatto a non arrivarci prima?» Stampò un bacio sul naso del suo ragazzo, che la guardò perplesso. «Devo dirlo a Harry»

Theo la acchiappò per un braccio che era quasi per le scale. «Dove pensi di andare? Va bene essere comprensivi, ma non mi piace che ti infili nella camera di un altro ragazzo!»

In un altro momento avrebbe trovato adorabile che facesse il geloso, ma non proprio quando aveva finalmente rimesso assieme i pezzi. «Ti amo, tesoro, ma adesso non posso» Si liberò dalla sua presa e salì i primi gradini... cosa... cosa aveva appena fatto? Oh! Merlino.

Si coprì la bocca con le mani, non era possibile che si fosse lasciata sfuggire proprio una cosa del genere. Doveva tornare in dietro, rimangiarsi tutto, non era troppo tardi. Un paio di braccia forti le avvolsero la vita, lì, sulle scale che portavano al dormitorio maschile. C'era un posto meno romantico? «Anche io ti amo, Granger» Un bacio sul collo ed era sparito.

«Hermione, stai bene?» Ron davanti a lei, con il suo pigiama troppo corto e la canotta che spuntava fuori dal maglione, le apparve come un fantasma, per fortuna Theo non era più lì.

«Che ci fai sveglio a quest'ora?» Ron sbuffò, indicando la porta del bagno, certo, che sciocca. «Meglio così, sveglio Harry, tu aspettaci di sotto» Gli ordinò, salendo gli ultimi gradini.

Per la serie... la vita è quella cosa che ti succede mentre sei impegnata a far ragionate HarryPotter. E così anche la nostra secchiona ha finalmente trovato il coraggio di dire al suo straordinario ragazzo che lo ama e lui? La contraccambia e poi sparisce perché capisce che è in imbarazzo...
Inutile! Hermione è fortunata ad aver trovato un ragazzo fantastico come Theo, altro che quel pesce lesso di Ron! Che ne dite? Fatemi sapere cosa ne pensate.

Baci.
Noy

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